La pista della speranza (Maxi n.24)
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FORUM ZAGOR TE NAY LA DARKWOOD DEL WEB :: Zagor-Te-Nay il Forum dello Spirito Con La Scure :: Commenti alle storie
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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
kit carson ha scritto:Non mi convince. Che senso ha per un lettore occasionale comprare un albo che non sia autoconclusivo, quando sa che il mese successivo non comprerà la continuazione?Walter Dorian ha scritto:Non sono d'accordo, anzi, secondo me proprio perché sono lettori occasionali che non tengono molto a Zagor, preferiscono il mensile perché è più economico, e non badano molto se è autoconclusivo o meno.kit carson ha scritto: il maxi, in quanto storia completa, potrebbe essere comprato anche dai non "abitudinari".
L'abitudinario, il lettore da spiaggia, punta anche la serie mensile; non è un caso che il mensile di Zagor, di solito durante il periodo estivo, registra un aumento di vendite.
Certamente qualora comprasse i 2-3 albi che completano la storia avrebbe un senso, ma comprarne solo uno, rimanendo con la storia a metà, mi sembra illogico.
Perfettamente d'accordo con kit carson: comprare un albo a metà di una storia, senza avere letto l'inizio e magari non comprarne la fine non ha senso.
D'altro canto, mi sembra complicato per uno che non compra Zagor abitualmente iniziare a comprare un albo a caso e proseguire per due/tre mesi per leggere la fine, poi interrompere di nuovo l'acquisto.
E' più logico acquistare un albo autoconclusivo: almeno ti leggi una storia tutta intera.
Per me, se la SBE vuole attirare nuovi lettori su testate mensili, deve proporre ottimi speciali ed albi fuori serie.
Il lettore occasionale deve leggere l'albo e dire: "Wow, ma che bella non è questa storia? Ma quanto è bravo il disegnatore". Così magari compra anche il mensile.
Ospite- Ospite
Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
Comprato oggi e sfogliato: mah, Gramaccioni ha ancora tanto da lavorare su Zagor per darne una versione accettabile.
Non parliamo poi di Cico: in certe vignette è inguardabile.
Speriamo che almeno la storia giustifichi i € 6,80 di spesa...
Non parliamo poi di Cico: in certe vignette è inguardabile.
Speriamo che almeno la storia giustifichi i € 6,80 di spesa...
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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
sui disegni non dico niente ma la storia è buona e si lascia leggere tutta di un fiato
graziano- LAUREATO IN ZAGOROLOGIA
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Gigi
ho sfogliato in edicola il nuovo Maxi...
Faccio un tributo a Lukas e uso una susa espressione eloquente.....
...Babba bia.....
Faccio un tributo a Lukas e uso una susa espressione eloquente.....
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gigi brivio- PROFETA DI ZTN
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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
Io ho dato una rapida sfogliata in edicola e subito riposto deluso dai disegni


toro seduto- LAUREATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
Che rispetto verso i lettori per mandare in edicola un albo disegnato cosi`.
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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
io dico sempre quello che penso senza nessuna paura,preferisco questi di disegni a quelli del tanto osannato rubini x esempio




graziano- LAUREATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
Buonissima questa storia che ho letto tutta d'un fiato senza concedermi pause. Da una trama trita e ritrita Burattini riesce a cavarne fuori il meglio dando la giusta e approfondita introspezione ad alcuni personaggi, compreso il nostro ZAGOR che, in un paio di occasioni, conferma, con risposte azzeccate, di non essere solo un eroe tutto muscoli, ma di avere la giusta maturità che gli conferisce maggiore spessore come uomo.
L'azione è padrona indiscussa in questa storia e il lieto fine è azzeccato, a coronamento del passato drammatico della sfortunata famiglia di coloni.
I disegni rappresentano l'unica nota stonatissima dell'albo che avrebbe certamente meritato miglior fortuna proprio riguardo i disegni.
L'azione è padrona indiscussa in questa storia e il lieto fine è azzeccato, a coronamento del passato drammatico della sfortunata famiglia di coloni.
I disegni rappresentano l'unica nota stonatissima dell'albo che avrebbe certamente meritato miglior fortuna proprio riguardo i disegni.
MASSIMO- LAUREATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
graziano ha scritto:io dico sempre quello che penso senza nessuna paura,preferisco questi di disegni a quelli del tanto osannato rubini x esempio![]()
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Il tratto di rubini non lo digerisco neppure io
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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
osages ha scritto:
Il tratto di rubini non lo digerisco neppure io

MASSIMO- LAUREATO IN ZAGOROLOGIA
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Località : Sant'Eufemia D'Aspromonte (RC)
Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
albo buono, anzi più che buono, Zagor ha un ruolo veramente congeniale alle sue caratteristiche , Cico invece fa la guest-star ( non voglio dire la comparsa...) pur riservandosi una minigag divertente su tema iperabusato ...
Disegni non male, ma volti diversi da una vignetta all'altra, Zagor a volte mi sembra Mister No, Cico...uhhmmm...lasciamo perdere, và
Disegni non male, ma volti diversi da una vignetta all'altra, Zagor a volte mi sembra Mister No, Cico...uhhmmm...lasciamo perdere, và

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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
Questo Maxi lo metterei nell'elenco delle "Storie bellissime che vorresti ridisegnate".
Burattini ultimamente sta sfornando belle storie e anche questa è ben raccontata, pur partendo dal soggetto sfruttatissimo dei poveri emigranti in fuga dalla povertà nei loro Paesi (anche dal cinema, ad esempio "Cuori ribelli").
In questa avventura Moreno dosa bene azione ed approfondimento psicologico dei protagonisti, mantenendo fluida ed appassionante la narrazione, con uno Zagor tosto e determinante. Cico, invece, è poco più di una comparsa.
Un bravo a Burattini.
Appena sufficienti i disegni di Gramaccioni, molto incerto sulla fisionomia e la corporatura di Zagor, lontanissimo da una rappresentazione accettabile di Cico (si veda, per capirci, l'ultima vignetta di pag. 241, la seconda di pag. 248, o la terza di pag. 253).
Non mi è dispiaciuto, invece, come il disegnatore ha reso il tornado, sfida tutt'altro che facile.
Al contrario non mi piace la copertina di Ferri: non rende affatto il tornado ed il soggetto non coincide con il salvataggio della storia.
Voto alla storia: 8,5
Voto ai disegni: 6=
Voto alla copertina: 6=
Burattini ultimamente sta sfornando belle storie e anche questa è ben raccontata, pur partendo dal soggetto sfruttatissimo dei poveri emigranti in fuga dalla povertà nei loro Paesi (anche dal cinema, ad esempio "Cuori ribelli").
In questa avventura Moreno dosa bene azione ed approfondimento psicologico dei protagonisti, mantenendo fluida ed appassionante la narrazione, con uno Zagor tosto e determinante. Cico, invece, è poco più di una comparsa.
Un bravo a Burattini.
Appena sufficienti i disegni di Gramaccioni, molto incerto sulla fisionomia e la corporatura di Zagor, lontanissimo da una rappresentazione accettabile di Cico (si veda, per capirci, l'ultima vignetta di pag. 241, la seconda di pag. 248, o la terza di pag. 253).
Non mi è dispiaciuto, invece, come il disegnatore ha reso il tornado, sfida tutt'altro che facile.
Al contrario non mi piace la copertina di Ferri: non rende affatto il tornado ed il soggetto non coincide con il salvataggio della storia.
Voto alla storia: 8,5
Voto ai disegni: 6=
Voto alla copertina: 6=
Ultima modifica di strepa il Mer 30 Set 2015, 15:21 - modificato 2 volte.
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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
graziano ha scritto:io dico sempre quello che penso senza nessuna paura,preferisco questi di disegni a quelli del tanto osannato rubini x esempio![]()
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pero' non vale che il Chianti di Marco ve lo siete divisi tra voi e a noi non ce lo avete manco fatto assaggiare


wakopa- Vincitore COPPA ITALIA
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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
wakopa ha scritto:graziano ha scritto:io dico sempre quello che penso senza nessuna paura,preferisco questi di disegni a quelli del tanto osannato rubini x esempio![]()
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pero' non vale che il Chianti di Marco ve lo siete divisi tra voi e a noi non ce lo avete manco fatto assaggiare![]()



Infatti gliene avevo mandato una cassa circa una settimana fa. Se la sarà già bevuta tutta?


Ultima modifica di kit carson il Dom 24 Mag 2015, 18:42 - modificato 1 volta.
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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
Paesaggio bellissimo ma zagor non si puo` guardare

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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
osages ha scritto:Paesaggio bellissimo ma zagor non si puo` guardare
E' una posa che gli piace molto: è la stessa che ha usato per la copertina dell'edizione americana di Terrore dal mare.

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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
strepa ha scritto:osages ha scritto:Paesaggio bellissimo ma zagor non si puo` guardare
E' una posa che gli piace molto: è la stessa che ha usato per la copertina dell'edizione americana di Terrore dal mare.



toro seduto- LAUREATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
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E
R
Disegni : sono rimasto positivamente impressionato. Intendiamoci, li ritengo appena sufficienti, però sicuramente migliori di quelli che giravano in rete, di qui il mio positivo stupore. Le fisionomie non sono delle migliori, ed inoltre ho notato molta diversità tra alcuni primi piani, in cui sembrerebbe che il nostro eroe abbia addirittura dei volti diversi.
Le scene paesaggistiche in cui si nota la forza devastante del tornado non sono male, però mi sono immediatamente venuti alla mente anche i disegni di Font, che ne rappresentò la furia nell'albo di tex intitolato "tornado". Sinceramente non c'è paragone, consiglierei a tutti di ammirare le magnifiche tavole dello spagnolo.
La storia è molto bella, me la sono letta tutta d'un fiato. Il soggetto è un classico, già visto ed ampiamente sfruttato nella bibliografia western, ossia le peripezie di una povera famiglia di immigranti europei. Però la trama è sviluppata perfettamente, è coinvolgente e mi ha tenuto incollato all'albo. Sembrerebbe quasi un racconto tratto da "la storia del west", in cui si narrano le vicissitudini della famiglia Mood che, quasi per caso (ma, come vedremo successivamente, un caso non è) si imbatte nel nostro eroe.
Quindi il tutto ruota attorno ai Mood, che sono gli autentici protagonisti di questa storia, in cui zagor, sia pure con una forte presenza, ne è di contorno.
I personaggi della famiglia sono caratterizzati perfettamente e la loro psicologia è molto approfondita. Fra tutti, quello che mi è piaciuto di più è stato il padre, un autentico sfortunato che sembra addirittura disprezzato dai suoi stessi familiari, che però sta facendo di tutto per poter assicurare un futuro dignitoso ai suoi cari. Di conseguenza, nel finale, quando Terence lo abbraccia, estraniandogli il suo apprezzamento, mi sono commosso.
Zagor è un'autentica forza della natura, sempre nel punto giusto al momento giusto. Ed infatti il suo grande carisma conquista l'intera famiglia ed in modo particolare la figlia Sharon, un bel personaggio che mi auguro di rincontrare nel futuro.
Molto apprezzabile che la fanciulla si innamori del nostro eroe, le scene in cui i due giovani si appartano sono molto belle e non tolgono certamente fascino all'avventura, anzi, secondo me ne danno un valore aggiunto.
Cico è decisamente in disparte e sinceramente a me questo utilizzo col contagocce del messicano è piaciuto.
Infatti, secondo me, l'unica nota stonata di questo albo è stata la gag che inizia a pag 117, in cui Cico espressa le sue doti di conquistatore. L'ho trovata un po' insipida e l'avrei omessa.
Giusto per trovare il tipico pelo nell'uovo, volevo segnalare che zagor, a pag 169 imbraccia un winchester, mentre nella pagina successiva il disegno della canna del fucile non è quella del winchester, ma di quello che aveva durante il combattimento contro gli indiani.
Concludendo, storia molto godibile, quindi un plauso a Burattini per questa ottima prova.
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Disegni : sono rimasto positivamente impressionato. Intendiamoci, li ritengo appena sufficienti, però sicuramente migliori di quelli che giravano in rete, di qui il mio positivo stupore. Le fisionomie non sono delle migliori, ed inoltre ho notato molta diversità tra alcuni primi piani, in cui sembrerebbe che il nostro eroe abbia addirittura dei volti diversi.
Le scene paesaggistiche in cui si nota la forza devastante del tornado non sono male, però mi sono immediatamente venuti alla mente anche i disegni di Font, che ne rappresentò la furia nell'albo di tex intitolato "tornado". Sinceramente non c'è paragone, consiglierei a tutti di ammirare le magnifiche tavole dello spagnolo.
La storia è molto bella, me la sono letta tutta d'un fiato. Il soggetto è un classico, già visto ed ampiamente sfruttato nella bibliografia western, ossia le peripezie di una povera famiglia di immigranti europei. Però la trama è sviluppata perfettamente, è coinvolgente e mi ha tenuto incollato all'albo. Sembrerebbe quasi un racconto tratto da "la storia del west", in cui si narrano le vicissitudini della famiglia Mood che, quasi per caso (ma, come vedremo successivamente, un caso non è) si imbatte nel nostro eroe.
Quindi il tutto ruota attorno ai Mood, che sono gli autentici protagonisti di questa storia, in cui zagor, sia pure con una forte presenza, ne è di contorno.
I personaggi della famiglia sono caratterizzati perfettamente e la loro psicologia è molto approfondita. Fra tutti, quello che mi è piaciuto di più è stato il padre, un autentico sfortunato che sembra addirittura disprezzato dai suoi stessi familiari, che però sta facendo di tutto per poter assicurare un futuro dignitoso ai suoi cari. Di conseguenza, nel finale, quando Terence lo abbraccia, estraniandogli il suo apprezzamento, mi sono commosso.
Zagor è un'autentica forza della natura, sempre nel punto giusto al momento giusto. Ed infatti il suo grande carisma conquista l'intera famiglia ed in modo particolare la figlia Sharon, un bel personaggio che mi auguro di rincontrare nel futuro.
Molto apprezzabile che la fanciulla si innamori del nostro eroe, le scene in cui i due giovani si appartano sono molto belle e non tolgono certamente fascino all'avventura, anzi, secondo me ne danno un valore aggiunto.
Cico è decisamente in disparte e sinceramente a me questo utilizzo col contagocce del messicano è piaciuto.
Infatti, secondo me, l'unica nota stonata di questo albo è stata la gag che inizia a pag 117, in cui Cico espressa le sue doti di conquistatore. L'ho trovata un po' insipida e l'avrei omessa.
Giusto per trovare il tipico pelo nell'uovo, volevo segnalare che zagor, a pag 169 imbraccia un winchester, mentre nella pagina successiva il disegno della canna del fucile non è quella del winchester, ma di quello che aveva durante il combattimento contro gli indiani.
Concludendo, storia molto godibile, quindi un plauso a Burattini per questa ottima prova.
Ultima modifica di kit carson il Mar 26 Mag 2015, 12:56 - modificato 1 volta.
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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
La storia è stata molto bella, anche se il soggetto sfruttato già dappertutto, si lasciava leggere tutta d'un fiato. Io ho preso delle pause più che altro per i disegni perché Gram proprio non lo digerisco.
Per me la storia poteva essere un capolavoro se non fosse stato per i disegni.
Storia:8
Disegni:6

Storia:8
Disegni:6
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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
Uno Zagor "insolito",sia come sceneggiatura che come disegni.
In effetti,viste le premesse e le anticipazioni,la storia non sarebbe affatto male.
Anzi.
Pochi dialoghi,tantissime vignette vuote,poco spiegazionismo.
L'epopea della famiglia irlandese,con le sue vicissitudini al fine di vivere una vita migliore,sono ben descritte nel corso dell'albo,tanto da creare alla fine,la facile "lacrimuccia" per i piu' sensibili.
Non certo per gli amanti dell'avventura dura e pura,come gli zagoriani,ovviamente.
Nel contesto,l'innamoramento della ragazza per Zagor è un bell'espediente per dare un po' di verve alla storia, che altrimenti,rischierebbe di trascinarsi in maniera malinconica e triste.
Passo ai disegni di Gramaccioni.
Come più volte detto,i Cassaro,Gramaccioni e compagnia della forca,NON sono assolutamente tra i miei preferiti.
Ed anche,in questo caso,ribadisco il mio concetto di insoddisfazione piena.
In un albo corposo come questo,vengono fuori tutte le magagne grafiche in maniera evidentissima.
Tutti gli irlandesi,non so se ci avete fatto caso,sembra che indossino una parrucca bionda,tanto il disegno appare approssimativo e sbiadito,bianco.Lo stesso Zagor e Cico sono rappresentati in centinaia di modi diversi,tanto che risulta assai difficile,raccapezzarsi e leggere con scorrevolezza.
Si,c'è una buona tecnica sugli animali,i cavalli nella circostanza,ma niente che faccia gridare alla sbigottimento.
Sicuramente un Maxi insufficiente,a tratti imperdonabile,assolutamente "povero" di contenuti grafici e che annoia dalla prima all'ultima pagina.
Va ripensata la maniera di gestire gli Zagor Maxi.
Così non si va molto lontano.
Per me è una bocciatura.
In effetti,viste le premesse e le anticipazioni,la storia non sarebbe affatto male.
Anzi.
Pochi dialoghi,tantissime vignette vuote,poco spiegazionismo.
L'epopea della famiglia irlandese,con le sue vicissitudini al fine di vivere una vita migliore,sono ben descritte nel corso dell'albo,tanto da creare alla fine,la facile "lacrimuccia" per i piu' sensibili.
Non certo per gli amanti dell'avventura dura e pura,come gli zagoriani,ovviamente.
Nel contesto,l'innamoramento della ragazza per Zagor è un bell'espediente per dare un po' di verve alla storia, che altrimenti,rischierebbe di trascinarsi in maniera malinconica e triste.
Passo ai disegni di Gramaccioni.
Come più volte detto,i Cassaro,Gramaccioni e compagnia della forca,NON sono assolutamente tra i miei preferiti.
Ed anche,in questo caso,ribadisco il mio concetto di insoddisfazione piena.
In un albo corposo come questo,vengono fuori tutte le magagne grafiche in maniera evidentissima.
Tutti gli irlandesi,non so se ci avete fatto caso,sembra che indossino una parrucca bionda,tanto il disegno appare approssimativo e sbiadito,bianco.Lo stesso Zagor e Cico sono rappresentati in centinaia di modi diversi,tanto che risulta assai difficile,raccapezzarsi e leggere con scorrevolezza.
Si,c'è una buona tecnica sugli animali,i cavalli nella circostanza,ma niente che faccia gridare alla sbigottimento.
Sicuramente un Maxi insufficiente,a tratti imperdonabile,assolutamente "povero" di contenuti grafici e che annoia dalla prima all'ultima pagina.
Va ripensata la maniera di gestire gli Zagor Maxi.
Così non si va molto lontano.
Per me è una bocciatura.
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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
come evidenziato da tutti i commentatori, la pecca di questo ottimo maxi sono stati i disegni. E' stato un autentico peccato, in quanto, con una prova grafica più convincente, questo albo sarebbe stato mitico. A mio avviso, a livello sceneggiativo, è tra gli extra più belli
Ospite- Ospite
Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
Ma io mi chiedo ... ma Moreno non si rende conto che Gramaccioni ( e Cassaro ) non piace a nessuno ?? io sinceramente non riesco a capire sta cosa ....
il fatto che poi con altri disegni , poteva essere un grande maxi mi intristisce ancora di piu' !!!



toro seduto- LAUREATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
lo penso anche io,però penso anche che tutto sommato sono degli onesti lavoratori anche loro,non è che tutti nascono "imparati" ma ci si può sempre migliorare,non me la sento di tirargli la croce addosso stavolta
graziano- LAUREATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
Letto tutto d un fiato.
Storia insolita e molto bella che vede come protagonisti la sfortunata famiglia di immigrati tutti ottimamente caratterizzati da burattini.
Zagor tosto che riece grazie alle sue qualita` a tirar fuori dai guai i mood a piu` riorese.
Disegni purtroppo molto brutti soprattutto zagor e cico raffigurati in modo pessimo
Storia insolita e molto bella che vede come protagonisti la sfortunata famiglia di immigrati tutti ottimamente caratterizzati da burattini.
Zagor tosto che riece grazie alle sue qualita` a tirar fuori dai guai i mood a piu` riorese.
Disegni purtroppo molto brutti soprattutto zagor e cico raffigurati in modo pessimo
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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
graziano ha scritto:lo penso anche io,però penso anche che tutto sommato sono degli onesti lavoratori anche loro,non è che tutti nascono "imparati" ma ci si può sempre migliorare,non me la sento di tirargli la croce addosso stavolta

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