La pista della speranza (Maxi n.24)
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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
newprincevaliant ha scritto:graziano ha scritto:lo penso anche io,però penso anche che tutto sommato sono degli onesti lavoratori anche loro,non è che tutti nascono "imparati" ma ci si può sempre migliorare,non me la sento di tirargli la croce addosso stavoltaPienamente d'accordo. Dietro il lavoro di un disegnatore c'è sempre una persona, un essere umano che va rispettato, per cui non mi sembra il caso di infierire,accanendosi troppo sul risultato di questi disegni. L' importante è che Gramaccioni si prenda l'impegno di cercare di migliorarsi, e che la situazione non diventi una scusa per tirare a campare( vedi anche secondo me i Di Vitto). Perché alla fine anche i lettori in qualche modo vanno rispettati.
Sono d'accordo sul fatto che tutti i lavoratori vadano rispettati, comunque, vista la strada tracciata da Sergio Bonelli, non penso che alla sbe abbiano intenzione di silurarlo.
In ogni caso disegnare e' un'arte, un dono di natura. Certamente con l'impegno e la dedizione uno si migliora, però, se uno non è naturalmente portato non arriverà mai a certi livelli . Purtroppo , pur essendo un onesto professionista, e' impensabile immaginare che Gramaccioni possa raggiungere i livelli eccelsi di altri artisti.
Quindi, dato che probabilmente rimarrà nello staff zagoriano, ogni tanto saremo costretti a doverci sorbire i suoi disegni
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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
Che poi quando disegnava Mister No era molto più gradevole e preciso.... si è involuto e fa il minimo sindacale...
comunque, non confondiamo la bresaola con la mortadella, i Di Vitto sono di altra categoria
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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
KLAIN ha scritto:Che poi quando disegnava Mister No era molto più gradevole e preciso.... si è involuto e fa il minimo sindacale...
comunque, non confondiamo la bresaola con la mortadella, i Di Vitto sono di altra categoria
Sicuramente i Di Vitto sono un po' meglio dell'ultimo Gramaccioni. Ma si tratta sempre di una bresaola scadente, taroccata. Una bresaola polacca, made in Polonia. Quando erano su Mister No disegnavano più che altro dei pupazzetti, il tutto in uno stilo quasi caricaturale( il fascino della pupazzeria) forse più adatto a un fumetto della Walt disney che a un fumetto d'avventura come Mister No. Comunque in una schif-parade ideale i Di Vitto sono lì tra i primi in pole position.
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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
Mi associo ai giudizi sui disegni, purtroppo sotto la sufficienza, invece la storia risulta di piacevole lettura.
Appare invece strano che Zagor non accenni minimamente alle sue origini irlandesi
Abbastanza clamoroso l'errore in copertina, con Zagor che afferra al volo la ragazza, mentre all'interno dell'albo è il fratellino ad essere salvato!...
Abbiamo letto di peggio, ma speriamo sempre leggere di meglio
Appare invece strano che Zagor non accenni minimamente alle sue origini irlandesi

Abbastanza clamoroso l'errore in copertina, con Zagor che afferra al volo la ragazza, mentre all'interno dell'albo è il fratellino ad essere salvato!...

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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
Storia che mostra i lati buoni e cattivi del Burattini pensiero-sceneggiatore
la famiglia irlandese stimola abbastanza empatia: gli ammiccamenti con Sharon e tutte le iatture che deve passare il padre dal suo viaggio fino ad oggi
mancano di profondità gli altri personaggi come l'indiano ribelle,il ricco proprietario terriero e i mandriani
In più ci ho visto qualche dialogo troppo meccanico a volte(vedi Zagor con gli indiani che gli spiega che non ci sarebbero stati morti), qualche riferimento da Zagor codice penale dipendente "o portiamo la questione davanti al giudice oppure..."
Qualche buona scena come la grande entrata in scena di Zagor in mezzo al tornado a salvare Sebastian non bastano per farti ricordare questa storia come memorabile
Disegni di Gramaccioni: viso di Zagor brutto e proporzioni totalmente scorrette
Un 6- alla storia e un 4 ai disegni
la famiglia irlandese stimola abbastanza empatia: gli ammiccamenti con Sharon e tutte le iatture che deve passare il padre dal suo viaggio fino ad oggi
mancano di profondità gli altri personaggi come l'indiano ribelle,il ricco proprietario terriero e i mandriani
In più ci ho visto qualche dialogo troppo meccanico a volte(vedi Zagor con gli indiani che gli spiega che non ci sarebbero stati morti), qualche riferimento da Zagor codice penale dipendente "o portiamo la questione davanti al giudice oppure..."
Qualche buona scena come la grande entrata in scena di Zagor in mezzo al tornado a salvare Sebastian non bastano per farti ricordare questa storia come memorabile
Disegni di Gramaccioni: viso di Zagor brutto e proporzioni totalmente scorrette
Un 6- alla storia e un 4 ai disegni
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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
newprincevaliant ha scritto:graziano ha scritto:lo penso anche io,però penso anche che tutto sommato sono degli onesti lavoratori anche loro,non è che tutti nascono "imparati" ma ci si può sempre migliorare,non me la sento di tirargli la croce addosso stavoltaPienamente d'accordo. Dietro il lavoro di un disegnatore c'è sempre una persona, un essere umano che va rispettato, per cui non mi sembra il caso di infierire,accanendosi troppo sul risultato di questi disegni.
nessuna mancanza di rispetto per il Gramaccioni uomo, ma mi sorprende tanta indulgenza da parte vostra su questi disegni sciatti, quando su disegnatori che vanno troppo fuori dai canoni ferriani, apriti cielo da parte vostra
E Gramaccioni la vocazione espressiva, il dinamismo e il talento di certi disegnatori se lo sogna
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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
newprincevaliant ha scritto:KLAIN ha scritto:Che poi quando disegnava Mister No era molto più gradevole e preciso.... si è involuto e fa il minimo sindacale...
comunque, non confondiamo la bresaola con la mortadella, i Di Vitto sono di altra categoria
Sicuramente i Di Vitto sono un po' meglio dell'ultimo Gramaccioni. Ma si tratta sempre di una bresaola scadente, taroccata. Una bresaola polacca, made in Polonia. Quando erano su Mister No disegnavano più che altro dei pupazzetti, il tutto in uno stilo quasi caricaturale( il fascino della pupazzeria) forse più adatto a un fumetto della Walt disney che a un fumetto d'avventura come Mister No. Comunque in una schif-parade ideale i Di Vitto sono lì tra i primi in pole position.




i gusti son gusti e sono personali, pertanto ogni giudizio è legittimo


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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
Non ho l'albo ma sono curioso...
Ci sono flashback?
Ci sono flashback?
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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
Giusto SmashSmash ha scritto:newprincevaliant ha scritto:graziano ha scritto:lo penso anche io,però penso anche che tutto sommato sono degli onesti lavoratori anche loro,non è che tutti nascono "imparati" ma ci si può sempre migliorare,non me la sento di tirargli la croce addosso stavoltaPienamente d'accordo. Dietro il lavoro di un disegnatore c'è sempre una persona, un essere umano che va rispettato, per cui non mi sembra il caso di infierire,accanendosi troppo sul risultato di questi disegni.
nessuna mancanza di rispetto per il Gramaccioni uomo, ma mi sorprende tanta indulgenza da parte vostra su questi disegni sciatti, quando su disegnatori che vanno troppo fuori dai canoni ferriani, apriti cielo da parte vostra
E Gramaccioni la vocazione espressiva, il dinamismo e il talento di certi disegnatori se lo sogna


toro seduto- LAUREATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
Redford ha scritto:Non ho l'albo ma sono curioso...
Ci sono flashback?
naturalmente
secondo me ti piacera'

Kramer76- Vincitore Champions league/Europa league/Supercoppa/Europeo
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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
Burattini gioca più che altro-e bene- sul rapporto che si crea tra Zagor e i membri del resto della famiglia, che lo vedono come l'alter ego, l'opposto di Miles che sembra colpito dalla sfiga eterna e che i figli ritengono responsabile di averli trascinati in un guaio, il marito a cui non gli riesce nulla che fa tenerezza alla moglie, moglie che invece vede in Zagor un salvatore ("Tornerà a salvarci"). Ho trovato ad effetto il sogno ricorrente di Terence che vede Zagor nei panni del suo eroe preferito dei romanzi


La storia poi scorre via molto bene, a parte qualche dialogo un po' lungo. Burattini si conferma ancora una volta flashback-dipendente: qualcuno si poteva evitare secondo me(se Zagor sapeva tutto dei furti delle vacche e ai danni di Cunningham, si poteva omettere che Miles lo raccontasse), mentre ho trovato drammatici quelli sui guai e le angherie che hanno dovuto subire Miles, Abigail e figli.
Cico, anche se appare tardi risulta piacevole, con una gag discretamente divertente. Cunningham e il suo tirapiedi, anche se li ho trovati nemici non certo indimenticabili, appaiono tra i più irritanti e odiosi mai visti(quando dicono a Miles che detraendo tutte le spese gli sarebbero spettati meno di 50 cents al giorno, mi sono arrabbiato io

In sostanza quindi: una buona storia godibile, non c'è azione degna di nota o nemici memorabili, ma una grande psicologia dei personaggi della famiglia e del loro interagire tra loro e con Zagor: una storia un po' romanzesca su questo aspetto.
Andando ai disegni veramente un disastro Gramaccioni


Curiosità: le divise dei soldati che consegnano il prigioniero allo sceriffo, non sono quelle tipiche dei soldati-marmittone di forte, ma da guardie dei penitenziari.

STORIA: 7
DISEGNI: 4
Walter Dorian- FORUMISTA MAXIMUS
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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
graziano ha scritto:lo penso anche io,però penso anche che tutto sommato sono degli onesti lavoratori anche loro,non è che tutti nascono "imparati" ma ci si può sempre migliorare,non me la sento di tirargli la croce addosso stavolta
Ognuno è migliorabile, ci mancherebbe. Però Gramaccioni è alla terza prova su Zagor, non alla prima, e se questi sono i disegni(completamente disastrosi secondo me), non mi posso aspettare che anche col tempo arrivi a livelli dignitosi.

Walter Dorian- FORUMISTA MAXIMUS
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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
anche perchè non è certo una giovane promessa



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KLAIN- DOTTORE DEL FORUM
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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
Grande storia….almeno tanto quanto la sfiga della famiglia Mood ..il che non è poco… e Moreno la racconta forse prendendo spunto da un suo sputo di riflessione:”Quando vedi persone davvero sfortunate attorno a te, capisci che non è il caso di lamentarsi troppo per le piccole sfighe che ci affliggono”
Storia dalle poche parole e tanti fatti... un po’ come sull’isola di Kaufman … ma …Nuccio questa volta non c’è.
C’è Gramaccioni che mi spiazza e anche un po’ delude perchè dopo averlo visto crescere notevolmente nel Vascello fantasma ho la sensazione sia tornato alle prestazioni dello speciale 2010 il che lo pone distante da quello che per me è un si.
Pose legnose a volte anche un po’ goffe… certe senza anima come statue di cera …tratto dei volti camaleontico… pochissima dinamica in tutte le scene: anche il vento è statico…cosicché neppure un tornado mi mette in apprensione.
Mi mette in apprensione invece scrivere così di lui …ma se devo frenarmi nel dire il mio personale e insignificante pensiero allora preferisco finire la mia esperienza lì...e così se perdo la pista che mi porta a postare il mio dilettantistico giudizio mi resta la speranza di rivedere Gram al più presto migliorato. E torno a Moreno: Buono lo Zagor … che mi sembra riprenda un tantino quello di Christopher... dove non solo i muscoli la fanno da padrona. Cavalcando arriva come un sogno e come un sogno ... irraggiungibile...se ne va... lasciando spazio a una realtà che se non è quella da lui personificata resta comunque una grande realtà solo per il fatto d'essere stata vissuta e sopportata.
Il finale di Moreno mi tocca particolarmente perché nella vita capita di accorgersi del valore di una persona solo dopo che questa non c’è più… già!… per questo ho gradito molto l’abbraccio tra persone che si amano…abbraccio che toglie ogni spazio ai rimorsi… quei rimorsi che non hanno fine… mai!
Storia dalle poche parole e tanti fatti... un po’ come sull’isola di Kaufman … ma …Nuccio questa volta non c’è.
C’è Gramaccioni che mi spiazza e anche un po’ delude perchè dopo averlo visto crescere notevolmente nel Vascello fantasma ho la sensazione sia tornato alle prestazioni dello speciale 2010 il che lo pone distante da quello che per me è un si.
Pose legnose a volte anche un po’ goffe… certe senza anima come statue di cera …tratto dei volti camaleontico… pochissima dinamica in tutte le scene: anche il vento è statico…cosicché neppure un tornado mi mette in apprensione.
Mi mette in apprensione invece scrivere così di lui …ma se devo frenarmi nel dire il mio personale e insignificante pensiero allora preferisco finire la mia esperienza lì...e così se perdo la pista che mi porta a postare il mio dilettantistico giudizio mi resta la speranza di rivedere Gram al più presto migliorato. E torno a Moreno: Buono lo Zagor … che mi sembra riprenda un tantino quello di Christopher... dove non solo i muscoli la fanno da padrona. Cavalcando arriva come un sogno e come un sogno ... irraggiungibile...se ne va... lasciando spazio a una realtà che se non è quella da lui personificata resta comunque una grande realtà solo per il fatto d'essere stata vissuta e sopportata.
Il finale di Moreno mi tocca particolarmente perché nella vita capita di accorgersi del valore di una persona solo dopo che questa non c’è più… già!… per questo ho gradito molto l’abbraccio tra persone che si amano…abbraccio che toglie ogni spazio ai rimorsi… quei rimorsi che non hanno fine… mai!
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Tonka- LAUREATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
KLAIN ha scritto:Che poi quando disegnava Mister No era molto più gradevole e preciso.... si è involuto e fa il minimo sindacale...
comunque, non confondiamo la bresaola con la mortadella, i Di Vitto sono di altra categoria
Sono d'accordo con te, anche se non sono eccelsi, i di vitto sono nettamente superiori a Gramaccioni . Le loro vignette sono più dettagliate (quelle di Gramaccioni sono solitamente con sfondi molto scarni) ed inoltre le fisionomie dei personaggi sono più costanti ( Gramaccioni tende a variare troppo il disegno del volto per lo stesso personaggio)
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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
Walter Dorian ha scritto:
Buono anche il rapporto che si crea con Sharon, che oltre a essere attratta da Zagor, lo vede quasi come un mito misterioso "Ma tu Zagor, chi sei ?". Accettabile che Zagor decida di non intrattenere qualche relazione con lei
Certo che quando le risponde che vive dentro una capanna con un uomo grasso coi baffetti, al posto di Sharon sarei diventato titubante.

Smash- LAUREATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
Smash ha scritto:Walter Dorian ha scritto:
Buono anche il rapporto che si crea con Sharon, che oltre a essere attratta da Zagor, lo vede quasi come un mito misterioso "Ma tu Zagor, chi sei ?". Accettabile che Zagor decida di non intrattenere qualche relazione con lei
Certo che quando le risponde che vive dentro una capanna con un uomo grasso coi baffetti, al posto di Sharon sarei diventato titubante.
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Walter Dorian- FORUMISTA MAXIMUS
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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
un'ottima storia dal punto di vista soggetto/sceneggiaturas. da un argomento usato ed abusato ovunque, moreno riesce a tirar fuori una storia piacevole che si lascia leggere tutta d'un fiato. questa famiglia era meglio se emigrava a lourdes, poverini tutte a loro capitano.
disegni non belli, anzi in certe tavole zagor non sembra lui, però apprezzo abbastanza le scene col tornado, rese abbastanza bene. tutto sommato un bel maxi, ma se si vuole invogliare i lettori c'è bisogno di uno sforzo maggiore nella proposta degli extra serie
disegni non belli, anzi in certe tavole zagor non sembra lui, però apprezzo abbastanza le scene col tornado, rese abbastanza bene. tutto sommato un bel maxi, ma se si vuole invogliare i lettori c'è bisogno di uno sforzo maggiore nella proposta degli extra serie
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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
Storia che mi è piaciuta a metà.
Mi è piaciuto il rapporto di disistima e insicurezza che Terence nutre nei confronti del padre, belle anche le sequenze dell'amore che Sharon prova per Zagor.
Ho notato un certo manierismo a raccontare i fatti che colpiscono questa famiglia sfigata...mi spiego: non ho trovato nessuna incoerenza dal punto di vista narrativo, ma i fatti che si susseguono non graffiano, non emozionano.
Di bello c'è che succede poco per quanto riguarda l'azione e i nemici non sono nulla di che, ma allo stesso tempo ci sono zero dialoghi didascalici e ridondanti e la storia non ha mai avuto un calo di ritmo.
Disegni di Gramaccioni che strappano una sufficienza. Vedendo le tavole in anteprima ebbi un sussulto perchè pensavo peggio...invece non mi è dispiaciuto...belle le scene del tornado, carina anche la sua Sharon e le ambientazioni di notte. Sul volto di Zagor che varia troppo e ricorda a volte D'arcangelo c'è da lavorare ancora e tanto però...
Storia 7
Disegni 6
Mi è piaciuto il rapporto di disistima e insicurezza che Terence nutre nei confronti del padre, belle anche le sequenze dell'amore che Sharon prova per Zagor.
Ho notato un certo manierismo a raccontare i fatti che colpiscono questa famiglia sfigata...mi spiego: non ho trovato nessuna incoerenza dal punto di vista narrativo, ma i fatti che si susseguono non graffiano, non emozionano.
Di bello c'è che succede poco per quanto riguarda l'azione e i nemici non sono nulla di che, ma allo stesso tempo ci sono zero dialoghi didascalici e ridondanti e la storia non ha mai avuto un calo di ritmo.
Disegni di Gramaccioni che strappano una sufficienza. Vedendo le tavole in anteprima ebbi un sussulto perchè pensavo peggio...invece non mi è dispiaciuto...belle le scene del tornado, carina anche la sua Sharon e le ambientazioni di notte. Sul volto di Zagor che varia troppo e ricorda a volte D'arcangelo c'è da lavorare ancora e tanto però...
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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
Devil Mask ha scritto:
Ho notato un certo manierismo a raccontare i fatti che colpiscono questa famiglia sfigata...mi spiego: non ho trovato nessuna incoerenza dal punto di vista narrativo, ma i fatti che si susseguono non graffiano, non emozionano.
Di bello c'è che succede poco per quanto riguarda l'azione e i nemici non sono nulla di che, ma allo stesso tempo ci sono zero dialoghi didascalici e ridondanti e la storia non ha mai avuto un calo di ritmo.
bisogna considerare che il soggetto della famiglia di immigranti che viene bistrattata è un tema molto ricorrente nella panoramica western, di conseguenza il "non essere una novità" capisco che possa tendere a smorzare le emozioni di alcuni lettori.
Invece, per quanto mi riguarda, devo dire che, sebbene le scene fossero di quelle già viste, mi sono emozionato ed ho provato dispiacere per questa famiglia.
Io sono un grande appassionato di tex, in cui si tratta principalmente un western classico, di conseguenza la tematica trattata molte volte è ripetitiva. Quindi, per mia forma mentale, quando approccio una lettura non ricerco necessariamente la novità (chiaramente, se è sviluppata egregiamente, ben venga) ma dò più peso a come viene sviluppato l'argomento. In questo specifico caso mi sembra che Burattini l'abbia elaborato egregiamente, riuscendo anche a coinvolgermi emozionalmente, di conseguenza mi ha altamente soddisfatto
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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
Non è il "già visto" ad avermi smorzato le emozioni...ma semplicemente Kit, è stato che seppure questi racconti delle vicissitudini dei Mood siano stati raccontati bene non mi hanno emozionato,non mi son commosso. A tratti una l'ho trovata anche esagerata, come se non bastassero tutti i soprusi che Miles ha dovuto subire, arrivano anche i borseggiatori picchiatori al porto. Comunque Burattini seppure non abbia bucato le pagine di emozioni a me, riconosco che le ha raccontate bene.kit carson ha scritto:Devil Mask ha scritto:
Ho notato un certo manierismo a raccontare i fatti che colpiscono questa famiglia sfigata...mi spiego: non ho trovato nessuna incoerenza dal punto di vista narrativo, ma i fatti che si susseguono non graffiano, non emozionano.
Di bello c'è che succede poco per quanto riguarda l'azione e i nemici non sono nulla di che, ma allo stesso tempo ci sono zero dialoghi didascalici e ridondanti e la storia non ha mai avuto un calo di ritmo.
bisogna considerare che il soggetto della famiglia di immigranti che viene bistrattata è un tema molto ricorrente nella panoramica western, di conseguenza il "non essere una novità" capisco che possa tendere a smorzare le emozioni di alcuni lettori.
Invece, per quanto mi riguarda, devo dire che, sebbene le scene fossero di quelle già viste
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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
Devo ancora leggere l'albo, ma i disegni li ho guardati bene...Ninaccio ha scritto:La storia alla fine si, i disegni così così

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Re: La pista della speranza (Maxi n.24)
Kramer76 ha scritto:dopo la grande bellezza dell'ultimo anno ci sta anche questo maxi per zagoriani vegliardi,
burattini astensivo e cripto-berardiano,... micro-frida, quattro cinque micro-zagorate ...
Eh già....micro-frida....quattro cinque micro-zagorate e alla fine viene fuori una micro-storia. Una trama che ha il sapore del romanzo popolare, con poco spazio per l'avventura, ma che spesso indugia nel sentimentalismo un po' superficiale. In pratica una telenovelas western in salsa burattiniana, condita dai soliti flashback e da poche scene d'azione. Insomma una storia ideale per un target di casalinghe represse. Se poi ti metti a fare anche l'astensivo e il cripto-berardiano,senza avere il talento di Berardi, e' chiaro che poi la storia diventa a tratti anche noiosa . Ci sono varie sottotrame ma il fulcro della storia è la sfiga incredibile della famiglia Mood,i cui problemi sono ovviamente risolti da Zagor, il deus ex machina, l'eroe della provvidenza di cui si innamora anche la ragazza, la giovane Sharon.
Sui disegni di Gramaccioni e' inutile affondare il dito nella piaga. Sono veramente imbarazzanti. I disegni di Chiarolla del Maxi precedente sono tecnicamente migliori anche se non vanno oltre la sufficienza. Però Chiarolla,avendo del talento con il quale riesce a compensare le sue carenze tecniche, quando è in forma e' capace di performance migliori( anche se per me non è un grande autore). Invece Gramaccioni, non avendo talento(almeno finora non lo ha dimostrato),pur migliorando difficilmente potrà arrivare a certi livelli. Diciamo che Chiarolla e' da seconda fascia, Cassaro e Di Vitto da terza fascia, e Gramaccioni, che non è un artigiano ma un operaio, e' da quarta fascia. Forse è anche una fortuna che la storia abbia poca avventura. Burattini avrà intuito istintivamente che, lavorando con Gramaccioni, era meglio darsi alle telenovelas che a un racconto con troppe scene d'azione, per evitare figure peggiori.
Per concludere....una storia non certo memorabile che non lascia il segno, quasi una telenovelas riuscita male. Se a questo Maxi aggiungiamo il Flop del Maxi precedente, bisogna ammettere che finora la gestione dei Maxi non è proprio soddisfacente. Devo concordare con Ramath. Così non si va molto lontano
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