Là dove scorre il fiume (n.488/489)
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Là dove scorre il fiume (n.488/489)


Soggetto e sceneggiatura: Luigi Mignacco
Disegni: Marcello Mangiantini
Copertina: Gallieno Ferri
Quando il giovane Pat Wilding non era ancora diventato Zagor venne salvato dalla morte da un trapper di nome Kirk Wheeler. A distanza di molti anni, lo Spirito con la Scure ritrova il vecchio amico, che ha costruito un piccolo forte ai margini del territorio indiano, base di un gruppo di cacciatori di pellicce di cui Kirk è il capo. Zagor sta indagando su una banda di predoni che assalta le chiatte sui fiumi di Darkwood e che ha rapito un ragazzo per chiederne il riscatto. Gli attacchi sembrano essere opera degli indiani, ma qualcosa fa sospettare che alcuni degli uomini compagni del vecchio trapper siano in combutta con i sequestratori…
Il giovane Jimmy, figlio di un mercante di Boston, è stato rapito dai predoni del fiume che si nascondono fra i trappers del fortino costruito da Kirk Wheeler, un vecchio amico di Zagor. Lo Spirito con la Scure riesce a rintracciare il covo dei banditi, e a individuare la grotta sulle montagne dove il ragazzo è tenuto prigioniero e tenta di liberarlo insieme a Cico... ma intanto, Kirk viene a sua volta rinchiuso, dai suoi stessi uomini, in una baracca di Fort Arrow: lo scopo è quello di attirare Zagor di nuovo all'interno della palizzata, e catturarlo!
Ultima modifica di Walter Dorian il Dom 09 Ott 2016, 12:55 - modificato 3 volte. (Motivazione : Le immagini si erano cancellate-WALTER DORIAN)
Re: Là dove scorre il fiume (n.488/489)
Il topic nel vecchio forum : http://ramath.forumup.it/viewtopic.php?t=167&mforum=ramath
Re: Là dove scorre il fiume (n.488/489)
Mi sono proprio divertito a rileggere questa storia che ricordavo poco e nella quale Mignacco ha fatto un buon lavoro inserendo nella trama un vecchio amico del nostro eroe ante-Cico, ma anche ante-Zagor, visto che i due si erano conosciuti prima dell’incontro tra Zagor e i Sullivan.
I trappers predoni che fanno ricadere la colpa sugli indiani non sono una novità, anzi Mignacco aveva proposto una soluzione simile nella sua precedente sceneggiatura, ma in questo caso c’è quell’elemento in più, rappresentato da Kirk, vecchio amico di Zagor, al quale aveva salvato la vita, la cui colpevolezza l’Autore riesce a mascherare bene agli occhi del lettore.
Nel finale due piccole note stonate: innanzitutto avrei preferito che Zagor si salvasse da solo, come stava egregiamente facendo, e non intervenissero i Seneca, che nel racconto non erano proprio entrati, se non indirettamente.
E ancora, durante lo scontro tra Zagor e Kirk, il primo riconosce che un tempo il più forte era Kirk. Ebbene, lo ritengo un errore di valutazione da parte dell’Autore che, pur inserendo perfettamente il periodo di conoscenza tra i due, aveva forse dimenticato che quello Zagor (anzi, quel Patrick Wilding) aveva sterminato, da solo, un’intera tribù.
I disegni di Mangiantini sono in piacevole crescendo.
Voto alla storia: 7,7
Voto ai disegni: 7,5
I trappers predoni che fanno ricadere la colpa sugli indiani non sono una novità, anzi Mignacco aveva proposto una soluzione simile nella sua precedente sceneggiatura, ma in questo caso c’è quell’elemento in più, rappresentato da Kirk, vecchio amico di Zagor, al quale aveva salvato la vita, la cui colpevolezza l’Autore riesce a mascherare bene agli occhi del lettore.
Nel finale due piccole note stonate: innanzitutto avrei preferito che Zagor si salvasse da solo, come stava egregiamente facendo, e non intervenissero i Seneca, che nel racconto non erano proprio entrati, se non indirettamente.
E ancora, durante lo scontro tra Zagor e Kirk, il primo riconosce che un tempo il più forte era Kirk. Ebbene, lo ritengo un errore di valutazione da parte dell’Autore che, pur inserendo perfettamente il periodo di conoscenza tra i due, aveva forse dimenticato che quello Zagor (anzi, quel Patrick Wilding) aveva sterminato, da solo, un’intera tribù.
I disegni di Mangiantini sono in piacevole crescendo.
Voto alla storia: 7,7
Voto ai disegni: 7,5
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Hernan Cortes
Andrea67- PROFETA DI ZTN
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Re: Là dove scorre il fiume (n.488/489)

là dove scorre il fiume
numeri 488 e 489, testi mignacco, disegni mangiantini
sulla scia di "un lord a darkwood", un'altra storia con i bianchi che si travestono da indiani, rassicurante immersione nella darkwood originale
grazioso episodio del passato zagoriano, il parallelo con il ragazzino, la versione "cattiva" di fitzy e un finale apparentemente aperto
su "zagor racconta" e "la foresta degli agguati" bastavano due righe, invece mignacco vuole ribadire l'ovvio, è nel suo stile...
da segnalare che nella sua fugace apparizione, molti occhi appare smacchiettizzato, modificato nel dna, crede che zagor sia uno spirito...
ottimo esordio di mangiantini, secondo me è uno dei disegnatori più talentuosi nello staff di zagor, con alcuni difetti che non riesco a capire
certe vignette sono da guardare e riguardare per come sono fatte bene, l'inizio classico ma raffinato, zagor salva cico in "la foresta degli agguati"
il dialogo con molti occhi, l'incontro tra i guerrieri seneca e i gemelli, in generale le scene notturne sono quelle che riescono meglio al disegnatore
tra i difetti c'è il volto di zagor, ma al dire il vero in questo esordio gli va benone, appare tirato via ad esempio all'inizio del secondo albo
ma rispetto all'albo attualmente in edicola è un paradiso, alcuni volti di zagor sono addirittura molto belli, ben disegnati anche cico e l'orso
buona la seconda copertina
voto 6+
Ultima modifica di Kramer76 il Mer 27 Ott 2021, 13:40 - modificato 10 volte.
Kramer76- Vincitore Champions league/Europa league/Supercoppa/Europeo
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Re: Là dove scorre il fiume (n.488/489)
La storia si apre bene con l'attacco al battello- nonostante l'autore sveli subito che dietro alle rapine ci siano i bianchi mascherati da indiani- poi rallenta e diventa noiosa con alcuni flashback tirati per le lunghe e i racconti dell'infanzia di Zagor, di come si sono conosciuti con Cico e Molti occhi; tutte sequenze inutili, messe lì giusto per allungare il brodo e quadrare per arrivare a due albi esatti come lunghezza
La storia decolla un po' con l'arrivo a Fort Arrow, il ritrovamento di un vecchio amico, l'agguato nel sonno a Zagor e Cico dei primi trappers rapinatori insediati al forte. Mignacco è bravo a seminare dubbi sul fatto che oltre a quei 3 che avevano tentato l'agguato, potevano essercene altri, e arrivano quindi le sorprese che ti spiazzano: prima i gemelli anche loro si rivelano tra i rapinatori e poi addirittura Kirk, un bel colpo di scena.
Anche se poi, se Kirk era a capo della banda di predoni, quando Zagor insegue quei due non potevano farlo fuori direttamente nella foresta?
A parte Kirk e Jim il ragazzino, gli altri trappers hanno una caratterizzazione pari allo zero, tant'è che nessuno di loro mi è rimasto impresso in mente.
Segnalo invece il mio apprezzamento per come Mignacco ha usato Cico che non si limita a fare soltanto qualche battuta solita sul mangiare, ma si rende partecipe all'azione rinunciando a mangiare un alce intero per seguire Zagor sui monti dove Jim era tenuto ostaggio, arrivando a far fuori anche Fox(uno dei predoni).
C'è poi qualche stereotipo narrativo stancante di cui l'autore abusa troppo, che è quello dei bianchi tutti avidi e carogne e gli indiani tutti bravi e leali. Comunque Mignacco porta a casa una sufficienza ampia.
Buoni i disegni di Mangiantini, nonostante qualche sproporzione tra la testa di Zagor e il corpo, è molto bravo col suo tratto sporco a rappresentare le ambientazioni e a dare alla storia una buona atmosfera di tensione.
Storia: 6,5
Disegni: 7,5

La storia decolla un po' con l'arrivo a Fort Arrow, il ritrovamento di un vecchio amico, l'agguato nel sonno a Zagor e Cico dei primi trappers rapinatori insediati al forte. Mignacco è bravo a seminare dubbi sul fatto che oltre a quei 3 che avevano tentato l'agguato, potevano essercene altri, e arrivano quindi le sorprese che ti spiazzano: prima i gemelli anche loro si rivelano tra i rapinatori e poi addirittura Kirk, un bel colpo di scena.


A parte Kirk e Jim il ragazzino, gli altri trappers hanno una caratterizzazione pari allo zero, tant'è che nessuno di loro mi è rimasto impresso in mente.

Segnalo invece il mio apprezzamento per come Mignacco ha usato Cico che non si limita a fare soltanto qualche battuta solita sul mangiare, ma si rende partecipe all'azione rinunciando a mangiare un alce intero per seguire Zagor sui monti dove Jim era tenuto ostaggio, arrivando a far fuori anche Fox(uno dei predoni).

C'è poi qualche stereotipo narrativo stancante di cui l'autore abusa troppo, che è quello dei bianchi tutti avidi e carogne e gli indiani tutti bravi e leali. Comunque Mignacco porta a casa una sufficienza ampia.
Buoni i disegni di Mangiantini, nonostante qualche sproporzione tra la testa di Zagor e il corpo, è molto bravo col suo tratto sporco a rappresentare le ambientazioni e a dare alla storia una buona atmosfera di tensione.
Storia: 6,5
Disegni: 7,5
Walter Dorian- FORUMISTA MAXIMUS
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Re: Là dove scorre il fiume (n.488/489)
Sufficienza stiracchiata per una storia che non ha mantenuto le aspettative della prima parte...
Kirk deus ex machina è intuibile così come il ragazzo che avrebbe ucciso il bandito con la pistola del padre che il bandito aveva rubato...molto più sorprendente l'arrivo dei Seneca del finale. Uno Zagor molto roccioso per tutta la storia che mi è piaciuto comunque.
Non male Mangiantini anche se ancora un po' acerbo il suo tratto.
Kirk deus ex machina è intuibile così come il ragazzo che avrebbe ucciso il bandito con la pistola del padre che il bandito aveva rubato...molto più sorprendente l'arrivo dei Seneca del finale. Uno Zagor molto roccioso per tutta la storia che mi è piaciuto comunque.
Non male Mangiantini anche se ancora un po' acerbo il suo tratto.
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Maurizio
Devil Mask- LAUREATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: Là dove scorre il fiume (n.488/489)
Storia piacevole, la prima parte è un pò uno Zagor racconta...
Il personaggio di Kirk mi è piaciuto, bella la scena finale quando Zagor tenta di salvarlo nonostante il traditore sia lui.
Ottimi i disegni di Mangiantini.
voto storia: 6.5
voto disegni: 7.5
Il personaggio di Kirk mi è piaciuto, bella la scena finale quando Zagor tenta di salvarlo nonostante il traditore sia lui.

Ottimi i disegni di Mangiantini.
voto storia: 6.5
voto disegni: 7.5
Ospite- Ospite
Re: Là dove scorre il fiume (n.488/489)
A me non è dispiaciuta. L'ho letta in due o tre tranches, ma al momento della rilettura, ricordavo sempre tutto; questo è uno dei segnali miei di quando una storia la apprezzo..
Scorre bene, la tensione è sempre alta, a parte l'inizio con i flashback di Zagor, forse..
Ingenuamente mi fidavo fino all'ultimo del capitano Kirk, salvo poi il disincanto... forse perchè l'avevo inquadrato come un Wandering Fitzy.
Da animalista poi, apprezzo che l'orsetta non sia stata fatta fuori ma che, in qualche modo, abbia fatto giustizia anche lei...a modo suo.
Disegni non strepitosi, ma comunque apprezzabili!
In sostanza, se non una storia strepitosa, a parer mio leggibile e godibile!
Scorre bene, la tensione è sempre alta, a parte l'inizio con i flashback di Zagor, forse..
Ingenuamente mi fidavo fino all'ultimo del capitano Kirk, salvo poi il disincanto... forse perchè l'avevo inquadrato come un Wandering Fitzy.
Da animalista poi, apprezzo che l'orsetta non sia stata fatta fuori ma che, in qualche modo, abbia fatto giustizia anche lei...a modo suo.
Disegni non strepitosi, ma comunque apprezzabili!
In sostanza, se non una storia strepitosa, a parer mio leggibile e godibile!
gigi brivio- PROFETA DI ZTN
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Re: Là dove scorre il fiume (n.488/489)
Una bella storia western di Mignacco, con
buoni disegni di Mangiantini. Il dualismo
trappers buoni/cattivi mi aveva convinto,
per cui mi ha molto sorpreso il doppio
gioco di Kirk Wheeler. Belle scene quelle
con l'orsa affamata e inferocita. Il flashback
sul passato di Zagor non è pesante. Cico in
gran forma. Le 2 copertine sono splendide
soprattutto la seconda.
buoni disegni di Mangiantini. Il dualismo
trappers buoni/cattivi mi aveva convinto,
per cui mi ha molto sorpreso il doppio
gioco di Kirk Wheeler. Belle scene quelle
con l'orsa affamata e inferocita. Il flashback
sul passato di Zagor non è pesante. Cico in
gran forma. Le 2 copertine sono splendide
soprattutto la seconda.
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ARSÈNE LUPIN, LADRO GENTILUOMO
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