MAGICO VENTO

L'INCUBO IN CORNICE
Storia tutto sommato molto buona, con il personaggio di Top molto affascinante e inquietante. Già solo il nome, che riassume tutta la storia della sua vita, è una trovata molto curiosa. Inoltre, è un personaggio molto tenebroso, che suscita paura a causa del suo ghigno inquietante sul volto e la sua apparente sicurezza di sé. Come in Lungo Coltello, sembra un personaggio imbattibile (il suo quadro ha una barriera invisibile che lo rende indanneggiabile) e l'atto finale tra lui e Ned è convincente. Il finale contiene anche un bel colpo di scena che la rende una storia molto buona. Molto ben scritta, anche se alcuni dialoghi tra Ned e Poe sembrano leggermente ripetitivi.
I disegni di Parlov sono abbastanza buoni, ma l'artista croato ci regalerà delle prove molto migliori più aventi nella serie. In particolare, alcuni volti sono disegnati un po' troppo sinteticamente.
La copertina è semplicemente stupenda (tratta dalla vignetta centrale di pagina 6), una delle migliori che Venturi ha mai realizzato. Unica nota negativa, la mancanza della trottola: vederla, magari sul punto di cadere, l'avrebbe resa migliorata ulteriormente.
Magico Vento procede quindi ad alti livelli senza perdere un colpo.

Soggetto/sceneggiatura: 9/10
Disegni: 8/10
Copertina: 9,5/10

CIELO DI PIOMBO
Ottima puntata che fornisce un ulteriore tassello sul passato di Magico Vento. Difficile criticare la storia, non ha cali narrativi per tutte le 94. Un bel western, ma anche un po' giallo. Considerata non a caso da molti una delle migliori storie di Magico Vento, "Cielo di piombo" è un episodio indimenticabile per i lettori di Magico Vento.
Anche in questo numero, Magico Vento decide di non punire il colpevole (non aggiungo altro) e ciò lo rende un personaggio ammirevole, diverso dai classici eroi Bonelliani. Ottima la scelta di alternare le scene con Ned a quelle con Poe. I colpi di scena sono molto numerosi e non banali. Quindi, dopo un anno di pubblicazioni, esce un'ottima storia che onora al massimo il primo anniversario di Magico Vento.
I disegni molto scuri di Ortiz sono più che buoni. Ottimi i volti, nonostante a volte li renda tenebrosi fin quasi all'inverosimile (i primipiani di Magico Vento a pag.59 e 90). La prima vignetta della storia è degna di nota per la bellissima realizzazione, così come la prima di pag.74 o il volto di Ligeia a pag.66.
La miglior copertina di Venturi su Magico Vento è proprio questa. Ottima illustrazione con la tempesta che caratterizza l'intera storia.

Soggetto/sceneggiatura: 9,5/10
Disegni: 9/10
Copertina: 10/10

IL DEMONE DEGLI INGANNI
Dopo un capolavoro come "Cielo di piombo", Magico Vento non perde colpi, regalandoci un ennesima godibilissima storia. Questo numero fu anche il primo Magico Vento che lessi ( fu amore a prima vista) e ci sono affezionato particolarmente.
Ritorna il tema dei miti lakota: questa volta il nemico di Ned è Iktomi, il demone degli inganni. Questo demone si diverte a ingannare gli uomini, a far passare il vero per falso e viceversa. Mentre la cerimonia Hunka è imminente, Magico Vento deve sconfiggere il demone perché non rovini la festa. La storia è per cui promossa a pieni voti (il finale scontro tra Ned e Iktomi è fantastico, per il fatto che Magico Vento non può sparare al demone con le armi da fuoco, altrimenti la sua energia negativa si sarebbe diffusa in tutto il mondo).
I disegni del duo Barbati-Ramella sono come sempre una garanzia di qualità. In particolar modo, i volti sono proprio ben fatti. Il volto di Magico Vento ricalca molto quello di Daniel Day Lewis ed è realizzato in modo esemplare.
Andrea Venturi, dopo una copertina come quella de "Cielo di piombo", non delude, facendo una copertina di non minor bellezza. Davvero ottima la copertina.

Soggetto/Sceneggiatura: 9/10
Disegni: 9,5/10
Copertina: 10/10

LA DANZA DEGLI SPETTRI
Ottimo episodio, sia per la storia che per i disegni. In questa puntata, si torna nuovamente sui riti della cultura indiana, e in particolar modo una nuova danza, chiamata la Danza degli spettri. Molto buona la storia: rispetto al solito, ha meno scene d'azione (almeno nella prima metà dell'albo), ma non è affatto noiosa. Bella l'ultima parte e molto bello il colpo di scena finale, in cui gli indiani sembrano davvero invulnerabili alle armi da fuoco nemiche.
I disegni di Frisenda sono dei capolavori: ha un tratto precisissimo e pulito che è impossibile da non apprezzare. Ottimi i volti, che sono sempre molto espressivi. I cavalli disegnati da Frisenda sono sempre eccezionali.
Copertina di Venturi allo stesso modo splendida, come ci ha abituato da qualche numero (non che prima non fossero belle).
Lettura consigliata e promossa a pieni voti!

Soggetto/Sceneggiatura: 9/10
Disegni: 9,5/10
Copertina: 9+/10

BLIZZARD
Storia molto bella, in cui si chiude il "conto" col frate apparso nel precedente episodio. In sole 94 tavole, Manfredi scrive una bellissima storia western, contaminata da elementi horror e visionari. Sempre belle le scene d'azione e storia per niente noiosa (i dialoghi in uno stesso ambiente non durano più di tre o quattro tavole). Il finale è particolare, personalmente mi è piaciuto.
Ottimi come sempre i disegni del duo Barbati-Ramella: i bellissimi chiaroscuri, i volti espressivi e riconoscibili, le sequenze d'azione una gioia per gli occhi.
Venturi realizza un'altra copertina-capolavoro: vedere Ned impotente di fronte alla pistola di Padre Sebastian invoglia subito a leggere l'episodio.

Soggetto/Sceneggiatura: 9/10
Disegni: 9,5/10
Copertina: 9,5/10

LA GRANDE VISIONE
Un capolavoro. La parola giusta è capolavoro. Sia nella storia che nei disegni.
In una delle migliori storie in assoluto di Magico Vento, Ned deve cercare se stesso attraverso a due figure storiche lakota come Nuvola Rossa e Cavallo Pazzo, simili eppure diverse tra loro. Manfredi racconta un episodio particolare della vita di entrambi. Due storie bellissime di due grandi capi indiani come Nuvola Rossa e Cavallo Pazzo. Intanto vi è una storia in parallelo su Poe, in cui si scopre un episodio del suo passato. Bello l'alternarsi della vicenda di Poe con quella di Magico Vento. La storia è il top, nulla da aggiungere.
I disegni di Parlov sarebbero perfetti, se non ci fosse la vignetta con la Montagna Sacra di pagina 36 (la nuvola e il sole sono inguardabili).
La copertina è ottima; Venturi è da alcuni numeri che realizza una copertina migliore dell'altra.
Tirando le somme, un albo-capolavoro tra i migliori dell'intera serie.

Soggetto/Sceneggiatura: 10/10
Disegni: 9,5/10
Copertina: 9,5/10

IL COLLEZIONISTA
Dopo "La grande visione", Manfredi scrive un altro capolavoro: "Il collezionista"(forse la mia storia preferita di Magico Vento in assoluto). In 94 tavole scrive una storia intrigante, perfetta e priva di difetti. Leggete per credere. Nella seconda parte, compare un susseguirsi di colpi di scena imprevedibili che tengono attaccati alla lettura. Poi il finale: magnifico. Assolutamente da leggere.
I disegni di Sicomoro sono molto particolari: piacciono o non piacciono. Personalmente, mi piacciono, seppur il volto di Magico Vento perennemente a occhi chiusi e alcuni volti un po' caricaturali non convincano molto. Belle le espressioni: i personaggi sono ben caratterizzati emotivamente. I disegni sono comunque molto precisi (notare i denti dei personaggi).
Copertina molto bella, presa evidentemente dalla vignetta centrale di pagina 80. Notare in particolare lo sfondo e l'ottima colorazione.
Concludendo, il solo consiglio che do è quello di leggerlo! Vi assicuro che non ve ne pentirete.

Soggetto/Sceneggiatura: 10 e lode/10
Disegni: 8,5/10
Copertina: 9/10

L'OMBRA DEL GUERRIERO
Storia molto carina, come al solito. Nulla da commentare sul lavoro di Manfredi. L'importante di questo albo è la tematica centrale: la critica alle inutili e vili stragi di selvaggina per puro divertimento e vanto fatte dai cacciatori bianchi. Come in "Balla coi lupi", viene ampiamente illustrato il fatto che gli Indiani d'America non uccidessero più di quanto servisse per sopravvivere e che non sprecassero nulla dell'animale cacciato. I discorsi di Magico Vento contro l'inutile sterminio di selvaggina dei cacciatori bianchi sono significativi e malinconici. Magico Vento si fa amare anche per questo: il messaggio è che non bisogna sterminare animali per puro divertimento e vanità. Purtroppo, in America i bianchi hanno fatto questo e altro...
Degna di nota la leggenda del guerriero senz'ombra e l'indiano antagonista della storia: incute inquietudine e timore (come Magua nel film "L'ultimo dei Mohicani"); davvero ben riuscito.
Nessuna critica per i disegni: sempre ottimi e, in particolare, stupenda la scena in cui Senza Paura uccide Sir Bellamy vicino alla preda che aveva appena abbattuto.
Altra bellissima copertina di Venturi, che presenta anche una valida colorazione.
Albo quindi promosso, in particolare per il messaggio e le tematiche trattate.

Soggetto/Sceneggiatura: 9/10
Disegni: 9/10
Copertina: 9+/10

LA MANO SINISTRA DEL DIAVOLO
Considerata da molti la miglior storia di Magico Vento, "La mano sinistra del diavolo" non può in ogni caso non piacere. Oltre ad aggiungerci un tassello sul passato di Magico Vento, Manfredi non fa una storia con un flashback sull'incontro di Ned e Coleman e lo scontro finale tra i due, bensì ci offre anche una storia quasi politica, con il tema dello sfruttamento degli operai. Una storia quindi più complessa, ma non complicata. La scena in cui Ned spara alle spalle al suo maestro è indimenticabile. L'intero albo è ricco di pathos e indimenticabile. Come per "Il collezionista", leggete per credere.
I disegni di Frisenda, come sempre, non hanno difetti. In questa storia, ha l'ulteriore pregio di saper rappresentare lo sporco, il sudore, il fumo, l'inquinamento di Eureka in modo esemplare. Una delle storie meglio disegnate della serie.
Copertina buona, non delle migliori.
Nel complesso, una delle migliori storie di Magico Vento. Imperdibile.

Soggetto/Sceneggiatura: 10 e lode/10
Disegni: 10/10
Copertina: 8/10

BEDLAM
Bellissima storia di Manfredi, che torna sui miti degli Indiani d'America: questa volta tocca a Zuzeca, lo Spirito del Serpente. Difficile trovare un univoco genere di questa storia: inizia come un horror, diventa quasi un giallo e verso la fine diventa una storia "d'amore" (leggete per capirlo) commovente.
La storia è davvero ben scritta, con continui colpi di scena molto riusciti. Il finale, molto inaspettato, mette la ciliegina sulla torta a una storia stupenda, che già dalle prime tavole che costituivano il prologo si annunciava interessante. Bello anche il confronto sulla figura del serpente nella visione dei bianchi e degli Indiani (che lo rispettavano e non lo uccidevano).
I disegni di Corrado Roi, molto scuri, sono perfetti per la storia in questione. Sembra che la storia sia scritta per i disegni!
Copertina bellissima, come Venturi ci sta abituando da ormai molto tempo.
Lettura consigliatissima, non fatevela sfuggire!

Soggetto/Sceneggiatura: 9+/10
Disegni: 9/10
Copertina: 9/10

IL SIGNORE DEI GATTI
Storia molto bella, Manfredi scrive una puntata dai tratti horror, con una trama anche abbastanza complessa. Interessanti i paragoni tra la cultura indiana e quella zingara. Ottimi i riferimenti ai demoni Djinn e l'avversario Jurca è un nemico degno di Ned che sa il fatto suo. Qualche tavola in più avrebbe migliorato ulteriormente questa già bellissima storia. Sempre precisi i riferimenti ai fatti storici e ai personaggi storici. Ben approfondita anche la storia della città di Sout Pass City.
La storia presenta un colpo di scena clamoroso verso la fine: non lo dico perché dovete leggerlo.
I disegni di Ortiz sono piuttosto buoni, seppur il volto di Jurca sia troppo caricaturale. Ottimi i chiaroscuri.
Come sempre, ci vuole un applauso per il copertinista Andrea Venturi, che realizza una copertina molto...inquietante.
Ottima storia da leggere.

Soggetto/Sceneggiatura: 9/10
Disegni: 8,5/10
Copertina: 9+/10

IL RAGAZZO DAI CAPELLI BIANCHI
Dopo episodi come "Il collezionista" e "La mano
sinistra del diavolo", ecco una nuova storia sul passato di Ned. E Manfredi la realizza in modo molto efficace, alternando alla perfezione le scene in luoghi diversi e i flashback. Una bellissima storia che si conclude, però, con un finale aperto, che lascia un grande interrogativo.
Il soggetto e sceneggiatura di Manfredi sono sempre il top: davvero un episodio molto convincente.
I disegni di Parlov sono molto sintetici (simili in certi casi a quelli di Milazzo), ma molto espressivi. Molto ben disegnata (e sceneggiata!) la tragica fine del padre di Ned.
Venturi continua a regalare soddisfazioni, realizzando un'altra copertina indimenticabile.

Soggetto/Sceneggiatura: 9+/10
Disegni: 9/10
Copertina: 9-/10

GLI SPIETATI
Un numero senza grandi pretese (non si scopre nulla sul passato di Ned, non c'è uno scontro diretto tra lui e Hogan o altro), che presenta però una bellissima storia, soprattutto grazie alla formidabile sceneggiatura.
In particolare, la parte migliore della storia è l'astuto metodo della banda degli Spietati per far sparire l'oro rubato e riprenderlo quando vogliono...Non anticipo nulla, leggetelo! Davvero un metodo strano e complesso, che si ispira a un fatto reale.
Discorso diverso per i disegni di Piccatto...Il numero peggiore a livello di disegni dal numero 1 è questo.
Il volto di Poe non convince affatto, difficile distinguere i personaggi durante l'assalto al treno e il sangue che schizza è del tutto irreale. Non che siano così brutti (raggiungono una sufficienza più che piena), ma rispetto al canone dei disegnatori della serie Piccatto è ancora due gradini sotto.
La copertina di Venturi è molto bella, in particolar modo per i dettagli degli stivali e dalla mano col guanto.

Soggetto/Sceneggiatura: 9+/10
Disegni: 6,5/10
Copertina: 9,5/10

L'UOMO SENZA VOLTO
Rispetto al precedente, questo numero è un capolavoro non solo nella storia, ma anche nei disegni.
Continua la saga Herbert/Dick Carr: gli albi sono in forte continuity e il finale è aperto.
Manfredi scrive un'ottima storia e la sceneggia in modo formidabile. Manfredi fa entrare Ned in prigione, sta per essere impiccato, gliene capitano di tutti i colori, ma l'autore lo fa uscire dai guai con uno stratagemma davvero astuto. Il finale vede l'atto finale tra Ned e Herbert, molto ben riuscito. Le ultime due tavole costituiscono il finale aperto e mettono quasi in confusione (È Dick o Herbert a esser sopravvissuto?).
I disegni di Frisenda non necessitano di commenti: con la coppia Barbati/Ramella, è il migliore che abbia disegnato nella serie. I particolari dei volti, i cavalli, gli occhi...tutto realizzato con una precisione incredibile.
Bellissima copertina di Venturi, che mette la ciliegina sulla torta a questa splendida puntata!

Soggetto/Sceneggiatura: 9,5/10
Disegni: 10/10
Copertina: 10-/10

IL NEMICO SOTTO LA PELLE
Collegato molto alle due precedenti storie, "Il nemico sotto la pelle" è molto bello, quasi quanto "L'uomo senza volto".
Dopo lo scorso numero, privo di elementi sovrannaturali, ecco una puntata davvero western-horror. Molto interessante, perché si parla della Ruota della Medicina indiana. In più, lo spirito di Herbert si reincarna in un altro uomo, cioè Dick, e tutto ciò viene spiegato in termini e secondo la visuale dei Lakota. Bella la scena in cui Ned uccide i cacciatori di scalpi e quando uno di loro gli chiede perché li vuole uccidere, lui risponde che è il padre, il fratello e il figlio di tutti gli indiani che hanno ammazzato: una scena da brivido molto western.
Il finale è sempre ricco di colpi di scena e ben riuscito.
Mastantuono è molto migliorato dalla sua precedente prova, ma non è privo di difetti. Il volto di Poe, per fare un esempio, non è molto realistico e non gli viene ancora bene.
Copertina bella, Venturi ha ingranato la marcia giusta e ci soddisfa tutti i mesi. Ottima l'idea di Dick Carr allo specchio che si vede Herbert.

Soggetto/Sceneggiatura: 9/10
Disegni: 8/10
Copertina: 9/10

SEMINATORI DI MORTE
Prima parte di una storia divisa in due albi, difficile ancora valutare la storia. Certo, è un inizio molto intrigante e Manfredi di sicuro non deluderà nel prossimo numero. L'inizio è comunque ben scritto e preannuncia uno scontro tra Ned e Hogan. Bello il racconto di Alex iniziale.
Barbati/Ramella sono una garanzia: i volti, i cavalli, i paesaggi cittadini e non, tutto fatto con realismo e precisione incredibili. Notevole anche la padronanza del chiaroscuro.
La copertina è decisamente bruttina: la mano di Magico Vento è sproporzionata, troppo grande, il volto è troppo schizzato e privo di particolari e la sagoma dell'uomo con la falce non convince affatto. Forse la più brutta copertina realizzata da Venturi.

Soggetto/Sceneggiatura: 9/10
Disegni: 9,5/10
Copertina: 5/10

L'ULTIMO AGGUATO
Ancora un capolavoro di Manfredi su Magico Vento!
Bellissima storia, che è la conclusione del numero precedente. Il finale da brividi presenta un colpo di scena tale da alzare tantissimo il voto della storia. Manfredi non finisce di sorprendere, scrivendo una nuova sceneggiatura su cui non si possono fare critiche.
Degno di nota il fatto che la serie continui ad avere una fortissima continuity tra numero e numero, il che rende la lettura ancor più piacevole. Solo tanti applausi a Gianfranco, che escogita un astutissimo colpo di scena finale.
La copertina convince molto, rispetto a quella del numero precedente, e si ispira alla vignetta di pagina 80. Bello lo sfondo ad acquerello.
Lettura straconsigliata a chi già non lo avesse fatto!

Soggetto/Sceneggiatura: 9,5/10
Disegni: 10/10
Copertina: 9/10

LA MASCHERA DEL DIO CANNIBALE
Una storia di puro western che non delude, seppur il soggetto non sia molto complesso. È infatti la sceneggiatura di Manfredi a rendere indimenticabile una storia molto semplice, inserendo anche dei colpi di scena godibilissimi.
Dopo il ciclo Herbert-Hogan, ci si poteva aspettare un calo alle storie, invece no: Manfredi ha ancora molte cartucce da sparare. Bellissima storia autoconclusiva e fuori continuity (nonostante la condizione di Rifiuta-di-Smettere è dovuta ai fatti avvenuti nei numeri 24 e 25), valorizzata dalla sceneggiatura cinematografica di Manfredi. Ben caratterizzato il personaggio di Cole Turpin, che si ispira al pittore realmente esistito George Catlin.
I disegni di Biglia sono belli e molto precisi, nonostante non siano immediatamente riconoducibili all'autore dato che riprendono molto lo stile di Frisenda.
Copertina molto bella, nonostante raffiguri un episodio non narrato nell'albo. Bello lo sfondo ad acquerelli.

Soggetto/Sceneggiatura: 9/10
Disegni: 9/10
Copertina: 8,5/10

LA DONNA DEL RITRATTO
Numero abbastanza carino, nonostante assomigli a volte a "Bedlam" e "L'uomo in cornice". Storia bella, però, rispetto ai numeri precedenti (la doppia storia con Hogan e "La maschera del dio cannibale") non è nulla di imperdibile ed eccezionale.
Non si aggiunge nulla di importante allo scontro tra Ned e Hogan, e anche la moglie di quest'ultimo non ha un grande ruolo dato che già da questo albo viene eliminata.
I disegni di Giez sono molto particolari: sono sintetici (ricordano quasi Hugo Pratt), ma riescono a dare una grande espressività ai personaggi. Però, rispetto agli altri disegnatori della serie, Giez è ancora due spanne sotto, e l'albo, confronto con gli altri, risulta leggermente bruttino.
La copertina è l'elemento migliore di questo albo: invita di sicuro alla lettura dell'albo. Belli i particolari della mano con la pistola, così come il fuoco dietro Ned.
Perciò, un albo sicuramente sufficiente, ma non imperdibile.

Soggetto/Sceneggiatura: 7,5/10
Disegni: 6+/10
Copertina: 10/10

SHADO
Bellissima storia in cui si scopre un altro pezzo del passato di Ned, seppur questi fatti passati non siano forse molto importanti. Bello anche il personaggio di Shado, il vendicatore bianco degli Apache creato da Willy Richards (non un reboot del personaggio).
La storia si fa interessante quando l'antagonista dei racconti di Shado scritti da Poe, Titus Paine, gli scrive per dirgli che non è vero ciò che ha scritto nelle sue 'dime novels' non corrisponde al vero.
Belli anche i colpi di scena della storia, come quello a pagina 64.
Per i disegni, Milazzo, come disse il sito Ubc fumetti alcuni anni fa, è "gli occhi di Dio sul mondo". E non avevano torto. La cosa soprattutto da notare è la grande espressività dei personaggi (p.55 vignetta 3). L'unica pecca sono forse le mani di Ned nella quarta vignetta di pag.66.
La copertina è stupenda, presa dalla quarta vignetta di p.40.

Soggetto/Sceneggiatura: 9+/10
Disegni: 9,5/10
Copertina: 10/10

IL MOSTRO DI HOGAN
Un numero molto importante, in cui continua lo scontro tra Ned e Hogan.
Una bellissima storia con un finale molto inaspettato e con un grande interrogativo finale.
Interessanti i rimandi alla storia e al libro maledetto di Luis de Rivera (sembra quasi un Martin Mystere). Uno dei capolavori della saga di Magico Vento: la storia è perfetta, scorrevole e ricca d'azione. La partita a Shinny è la ciliegina sulla torta.
"Il mostro di Hogan" è un capolavoro non solo per la sceneggiatura, ma anche per i disegni. Questo albo è quello coi migliori disegni dell'intera serie! Frisenda immenso: bellissimi i cavalli, le espressioni (soprattutto quelle di Hogan), i mostri, gli sfondi...proprio tutto!
La copertina è l'ultima di Venturi: ci lascia allora una bellissima cover, con un un'azzeccata scelta del Vultur che si scaglia su Magico Vento.
Albo capolavoro: imperdibile.

Soggetto/Sceneggiatura: 10/10
Disegni: 10 e lode/10
Copertina: 9/10

L'INCENDIO DI CHICAGO
Albo davvero cruciale: lo scontro finale tra Ned e Hogan!
Bellissima storia, Manfredi non delude mai!
Incredibile la ricostruzione storica dell'incendio che bruciò Chicago e anche le cause (inventate) che lo fecero divampare. Davvero una stupenda sceneggiatura: tantissimi colpi di scena, sequenze d'azione e una bellissima cronaca quasi ora per ora del reale incendio. Capolavoro per storia e disegni. Infatti, i bravissimi Barbati/Ramella fanno un egregio lavoro: sembra di essere lì, tra il calore e il fumo, e sentire i frastuoni, i rumori... I volti sono particolareggiati ed espressivi, mentre la grande documentazione storica consente di disegnare Chicago in modo perfetto: ammirevoli sono gli studi per realizzare la città nel miglior modo possibile.
La copertina di Frisenda è la ciliegina sulla torta: semplicemente stupenda! Bella la caratterizzazione del volto di Ned.
Albo semplicemente imperdibile!

Soggetto/Sceneggiatura: 10/10
Disegni: 10/10
Copertina: 10/10

IL LADRO DI BISONTI
Una delle migliori storie di Magico Vento. Ebbene sì, per la terza volta consecutiva bisogna dirlo; Manfredi scrive un ennesimo capolavoro, inserendo tradizioni della cultura lakota, come riti e preparativi per la caccia e la nomina degli Akicita, davvero molto riusciti.
Gli Akicita sono i migliori personaggi della storia: tutti ampiamente caratterizzati emotivamente e psicologicamente, con i loro problemi e i loro difetti.
Il finale contiene un grandissimo colpo di scena che lancia un messaggio che fa molto riflettere (chi è veramente il ladro di bisonti?).
Goran Parlov migliora ancora, per cui l'episodio (come i due numeri precedenti!) è un capolavoro tanto per storia, quanto per disegni! Ottimi i volti, che sono sempre molto espressivi.
Altra ottima copertina di Pasquale Frisenda, come si può vedere.

Soggetto/Sceneggiatura: 10/10
Disegni: 9,5/10
Copertina: 9,5/10

I CANCELLI DELL'INFERNO

Soggetto: Gianfranco Manfredi (8,5/10)
Sceneggiatura: Antonio Segura (9/10)
Disegni: Josè Ortiz (9,5/10)
Copertina: Pasquale Firsenda (9/10)

Storia abbastanza bella, sarebbe stato curioso vedere il risultato se Manfredi avesse fatto anche la sceneggiatura.
L'albo tratta di una tematica (e piaga) molto importante: la prostituzione.
Ma l'albo è molto più spettacolare grazie ai disegni di Ortiz, i migliori tra i suoi sulla serie di MV. Davvero belli; notare le ultime 2 vignette di pagina 46 (il volto è molto espressivo).
Copertina molto bella, anche se sia forse un po' troppo ricca di personaggi.

LA LUNA DELLE FOGLI CADENTI
Un capolavoro di Manfredi, un vero e proprio poeta. Le tematiche principali sono forti ed importanti: l'omosessualità, i diritti delle donne e la violenza di genere.
Una storia appassionante, con un colpo di scena centrale e con un finale tragico, significativo, capace di centrare il cuore del lettore. Ottimo lavoro per Manfredi.
Altrettanti complimenti vanno a Barbati/Ramella, davvero bravi. Belle le scene d'azione.
La copertina di Frisenda è all'altezza dell'episodio.

Soggetto/Sceneggiatura: 10/10
Disegni: 10/10
Copertina: 10/10