BRENDON

LA LUNA NERA (n.3)
Ottimo numero, che presenta una storia importante per la serie, dato che rivela una grande parte del passato di Brendon e approfondisce il discorso legato alla setta della Luna Nera. 
Bello l'inizio che narra più nel dettaglio come si verificò la catastrofe che ha portato alla "Grande tenebra" e di conseguenza al mondo post-apocalittico in cui si muove Brendon. 
Ottima e ben costruita la lunga scena in cui Brendon si cala nel baratro e allo stesso tempo nei propri ricordi. Il flashback sul suo passato è molto interessante, ricco di pathos e di colpi di scena. Bello il personaggio di Boris, che fece da secondo padre al giovane Brendon. Ottima la scena del duello con Skarr, in cui Brendon utilizza il coltello e non la pistola. 
Poi la storia ritorna nel presente e Brendon arriva in fondo al baratro: qua incontra un originale e simpatico personaggio, che ho apprezzato molto, che vive in simbiosi con la creatura presente in fondo al baratro. Ottimo il finale, ricco di suspence e d'azione, in cui tuttavia ho trovato inverosimile che Sheyna spari con una mitraglietta a Brendon da molto vicino e che lo manchi (cosa che tra l'altro era già successa nel numero uno...). Invece la sorprendente spiegazione sul reale utilizzo del coltello e sulla causa dell'errore dei missili scagliati contro l'asteroide (un virus informatico creato da una "mutazione matematica") mi è piaciuta molto. Splendide e toccanti le due tavole finali, in cui finalmente Brendon si abbandona alle lacrime tra le braccia della madre. Intrigante anche la didascalia finale, che promette un ritorno di Margareth, Boris e Skarr.
Ho trovato i disegni di Rotundo di qualità leggermente inferiore a quelli del primo numero. Le ambientazioni rimangono comunque il suo punto di forza.
Non male la copertina di Roi, ma niente di eclatante.

Storia: 8,5
Disegni: 7,5

LE ALI DELLA NOTTE (n.4)
Altro ottimo numero, che, tra l'altro, era stato pensato come numero 1 della serie. In effetti, la storia è di alto livello e i disegni del maestro Corrado Roi sono ovviamente fantastici.
La storia di Chiaverotti è parecchio intrigante e ben sceneggiata e presenta un'atmosfera angosciosa e carica di tensione molto riuscita (grazie anche ai meravigliosi chiaroscuri di Roi). Trevanian è un nemico molto inquietante e non vedo l'ora di rivederlo. Ottima la scena dello scontro tra Brendon e il drago guidato dal folletto (sceneggiata in modo molto cinematografico). Ma la scena migliore è senza dubbio quella in cui si vede Brendon che viene tagliato in due dalla sega: il colpo di scena che ne consegue è qualcosa di straordinario e di davvero memorabile. Molto bello anche il finale con la vendetta dei corpi senz'anima. 
Ai disegni, come ho detto, c'è Roi e dunque le tavole sono una gioia per gli occhi. Purtroppo, invece, le copertine dello stesso continuano a non convincermi. In questo caso, oltre allo stile che non apprezzo, non mi ha convinto neppure la scelta della scena da ritrarre in copertina: compaiono, infatti, i nomadi del deserto, che, però, nell'albo fanno solo una breve e poco importante apparizione all'inizio.

Storia: 8,5
Disegni: 9,5