La foresta degli agguati (n.1/2)
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lukas luke
Andrea67
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FORUM ZAGOR TE NAY LA DARKWOOD DEL WEB :: Zagor-Te-Nay il Forum dello Spirito Con La Scure :: Commenti alle storie
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Re: La foresta degli agguati (n.1/2)
Mitica storia, ben 152 tavole. Guido Nolitta e Gallieno Ferri inventano un mito. IL MIO mito, l'eroe dei fumetti preferito ancora oggi, pur tra alti (pochi) e bassi (molti).
Partiamo dall'inizio: si parte da Pleasant Point e da Cico, Zagor lo si vede solo alla decima tavola (formato bonellide), mentre Darkwood viene menzionata solo alla tavola numero 44. In questa prima storia si presenta più Cico che Zagor: il nostro Pat ha già la fama, soprattutto tra gli indiani di uomo invincibile ed è considerato un nemico del popolo rosso. Cico invece tra gag ed intuizioni geniali è il vero protagonista della storia. Trama semplice: un trafficante d'armi fa affari con gli indiani che vogliono impadonirsi della zona a loro sottratta tra Forte Henry e Forte Pitt. Zagor è gia sulle tracce del trafficante Regan e dei suoi delawares capeggiati da Kanoxen.
Zagor si trova in difficoltà molteplici volte, ma Cico lo salva ogni volta: lo ripesca dal fiume gettato legato dentro un sacco da Mac Barry e Jack il timoniere che ha il merito di essere il primo ad aver dato una botta in testa al nostro; al campo dei Kanoxen, Zagor si trova su una rupe a combattere con i delawares, e Cico con una gag mette fuori combattimento una guardia e porta una canoa per far fuggire Zagor; altra intuizione geniale, quando, incarcerati, il messicano fa credere alla guardia di aver trovato molti dollari, il fesso apre per prenderseli e viene messo ko; per non parlare poi dei colpi di fucile contro Kanoxen all'entrata del forte (pessima mira, ma uno Zagor accecato dalla terra scagliata dal capo tribù era in procinto di trovarsi in seria difficoltà contro la minaccia di un coltello; ma lasta but not least la gag più divertente, cico portato in groppa da un alce, porta ad un'altra salvezza del nostro eroe, ovvero, in groppa al contrario, batte la testa contro un tronco e cade vicino a Zagor che sta affondando nelle sabbie mobili.
Due veri nemici si vedono in questa storia, lasciando perdere Michel Ronet, l'infiltrato che apriva i portoni dei forti agli indiani (lo ha fatto nell'Avamposto numero cinque e stava per farlo anche a Forte Pitt), ma è bastato un interrogatorio alla Tex. I nemici veri sono dapprima James Regan e poi Kanoxen. Entrambi sono morti, uno, il trafficante, è sfidato a duello da Zagor che lo annega nel fiume lottando furiosamente sott'acqua, l'altro, il capo tribù, scappando all'inseguimento di Zagir finisce nelle sabbie mobili.
Ora vediamo le gag di Cico, spero di ricordamele tutte.
1) per scroccare il pasto al saloon a Pleasant Point mostra uno smeraldo finto e s'imbatte nientepopodimenoche in Regan, ma viene salvato dai suo amici (non si fa cenno ai loro nomi) equipaggio della chiatta Marybell che portava viveri a Forte Henry (amici poi uccisi dagli indiani amici di Regan)
2) Cico, orgoglioso, rifiuta l'aiuto per tornare a Forte Henry, ma cade prima in una trappola per animali, poi si spaventa per gli occhi di un gufo nascosti in mezzo ai cespugli
3) gag del conto al saloon di Forte Henry: il pasto non vale i soldi richiesti, ma molti di più, ma Cico gli presenta solo un acconto di piccoli cent
4) lotta al tacchino: il messicano si vuole infiltrare nel campo di Kanoxen e vuole prendere delle penne ad un tacchino che lo becca costantemente
5) non è una vera e propria gag, ma sentendosi al sicuro si pavoneggia sulla canoa, per poi calare la testa quando piovono frecce
6) Zagor e Cico, al passaggio degli indiani, si tuffano oltre i cespugli e il nostro blocca Cico che è atterrato su una pianta spinosa
7) gag della fuga: Cico racconta ai bambini del forte le sue gesta fantasiose, dicendo che si è mai dato alla fuga, per poi fuggire quando le madri scoprono che si sta mangiando le nerende dei loro figli
gag della scala: scendendo dalla palizzata del forte rovina a terra per la rottura di un piolo
9) gag dell'acqua: fa ridere i soldati quando si tuffa in acqua sbattendo prima la testa su una cunetta e poi quasi affoga credendo che l'acqua fosse bassa
10) non è una vera gag, ma mi ha fatto ridere come Cico cerca di trovare le tracce
11) quella dell'alce
Quindi è Cico il protagonista assoluto della storia, Zagor a volte sembra ingenuo, non è la macchina perfetta di oggi
Voto: 8
Protagonisti principali (oltre ai nostri):
James Regan (morto)
Kanoxen (morto)
Zampa d'Orso (primo nemico sconfitto da Zagor)
Pat, capo dei trapoers e comandante di Forte Henry
Mac Barry
Jack il timoniere
Tenente Slater (lo si vede pochissimo ma fornisce un indizio indispensabile)
Capitano Tobin
Michel Ronet
Luoghi:
Pleasant Point
Radura dei cervi
Campo di Kanoxen
Forte Henry
Mo-hi-la
Avamposto numero cinque
Forte Pitt
Partiamo dall'inizio: si parte da Pleasant Point e da Cico, Zagor lo si vede solo alla decima tavola (formato bonellide), mentre Darkwood viene menzionata solo alla tavola numero 44. In questa prima storia si presenta più Cico che Zagor: il nostro Pat ha già la fama, soprattutto tra gli indiani di uomo invincibile ed è considerato un nemico del popolo rosso. Cico invece tra gag ed intuizioni geniali è il vero protagonista della storia. Trama semplice: un trafficante d'armi fa affari con gli indiani che vogliono impadonirsi della zona a loro sottratta tra Forte Henry e Forte Pitt. Zagor è gia sulle tracce del trafficante Regan e dei suoi delawares capeggiati da Kanoxen.
Zagor si trova in difficoltà molteplici volte, ma Cico lo salva ogni volta: lo ripesca dal fiume gettato legato dentro un sacco da Mac Barry e Jack il timoniere che ha il merito di essere il primo ad aver dato una botta in testa al nostro; al campo dei Kanoxen, Zagor si trova su una rupe a combattere con i delawares, e Cico con una gag mette fuori combattimento una guardia e porta una canoa per far fuggire Zagor; altra intuizione geniale, quando, incarcerati, il messicano fa credere alla guardia di aver trovato molti dollari, il fesso apre per prenderseli e viene messo ko; per non parlare poi dei colpi di fucile contro Kanoxen all'entrata del forte (pessima mira, ma uno Zagor accecato dalla terra scagliata dal capo tribù era in procinto di trovarsi in seria difficoltà contro la minaccia di un coltello; ma lasta but not least la gag più divertente, cico portato in groppa da un alce, porta ad un'altra salvezza del nostro eroe, ovvero, in groppa al contrario, batte la testa contro un tronco e cade vicino a Zagor che sta affondando nelle sabbie mobili.
Due veri nemici si vedono in questa storia, lasciando perdere Michel Ronet, l'infiltrato che apriva i portoni dei forti agli indiani (lo ha fatto nell'Avamposto numero cinque e stava per farlo anche a Forte Pitt), ma è bastato un interrogatorio alla Tex. I nemici veri sono dapprima James Regan e poi Kanoxen. Entrambi sono morti, uno, il trafficante, è sfidato a duello da Zagor che lo annega nel fiume lottando furiosamente sott'acqua, l'altro, il capo tribù, scappando all'inseguimento di Zagir finisce nelle sabbie mobili.
Ora vediamo le gag di Cico, spero di ricordamele tutte.
1) per scroccare il pasto al saloon a Pleasant Point mostra uno smeraldo finto e s'imbatte nientepopodimenoche in Regan, ma viene salvato dai suo amici (non si fa cenno ai loro nomi) equipaggio della chiatta Marybell che portava viveri a Forte Henry (amici poi uccisi dagli indiani amici di Regan)
2) Cico, orgoglioso, rifiuta l'aiuto per tornare a Forte Henry, ma cade prima in una trappola per animali, poi si spaventa per gli occhi di un gufo nascosti in mezzo ai cespugli
3) gag del conto al saloon di Forte Henry: il pasto non vale i soldi richiesti, ma molti di più, ma Cico gli presenta solo un acconto di piccoli cent
4) lotta al tacchino: il messicano si vuole infiltrare nel campo di Kanoxen e vuole prendere delle penne ad un tacchino che lo becca costantemente
5) non è una vera e propria gag, ma sentendosi al sicuro si pavoneggia sulla canoa, per poi calare la testa quando piovono frecce
6) Zagor e Cico, al passaggio degli indiani, si tuffano oltre i cespugli e il nostro blocca Cico che è atterrato su una pianta spinosa
7) gag della fuga: Cico racconta ai bambini del forte le sue gesta fantasiose, dicendo che si è mai dato alla fuga, per poi fuggire quando le madri scoprono che si sta mangiando le nerende dei loro figli
gag della scala: scendendo dalla palizzata del forte rovina a terra per la rottura di un piolo
9) gag dell'acqua: fa ridere i soldati quando si tuffa in acqua sbattendo prima la testa su una cunetta e poi quasi affoga credendo che l'acqua fosse bassa
10) non è una vera gag, ma mi ha fatto ridere come Cico cerca di trovare le tracce
11) quella dell'alce
Quindi è Cico il protagonista assoluto della storia, Zagor a volte sembra ingenuo, non è la macchina perfetta di oggi
Voto: 8
Protagonisti principali (oltre ai nostri):
James Regan (morto)
Kanoxen (morto)
Zampa d'Orso (primo nemico sconfitto da Zagor)
Pat, capo dei trapoers e comandante di Forte Henry
Mac Barry
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E ti sta parlando un Bonelli-dipendente...
doctorZeta- ZAGORIANO INDISPENSABILE
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Re: La foresta degli agguati (n.1/2)
Storia mitica che mi sono divertito a rileggere nella versione ristampa Rossa del giugno 1970.
Siccome tutto sulla trama ed i personaggi e' stato abbondantemente trattato nei post precedenti sono andato alla ricerca di particolari ,curiosita'o piccoli errori a livello grafico che i personaggi di Zagor o Cico subiscono nel corso della storia stessa.
Ecco cosa ho trovato:
-il mistero dei polsini di Zagor che appaiono e scompaiono ripetutamente fino allo scontro con Regan al campo Delaware dove finalmente scompaiono.
-nelle primissime vignette Zagor nella parte posteriore del cinturone porta un coltello che poi sparira' con l'arrivo a fort Henry
-La giubba di Zagor ha una tasca interna da cui estrae una bambolina indiana
-ci sono due vignette mentre Zagor e' a fort Henry in cui sparisce l'aquila sul petto
-Zagor e' senza casacca dopo essere stato colpito a tradimento da Jack a pag. 32
-l'aquila sul petto subisce un evoluzione grafica dalle prime vignette a quelle seguenti diventando simile a quella che conosciamo
-Cico perde il suo orribile sombrero all'arrivo del campo Delaware e per fortuna non lo ritrova piu'...!!!
-Cico a pag.98 compare senza baffi
Alcune di queste cose vengono corrette poi sia nella versione inserto di Repubblica e sia nello Zagor Classic...
Siccome tutto sulla trama ed i personaggi e' stato abbondantemente trattato nei post precedenti sono andato alla ricerca di particolari ,curiosita'o piccoli errori a livello grafico che i personaggi di Zagor o Cico subiscono nel corso della storia stessa.
Ecco cosa ho trovato:
-il mistero dei polsini di Zagor che appaiono e scompaiono ripetutamente fino allo scontro con Regan al campo Delaware dove finalmente scompaiono.
-nelle primissime vignette Zagor nella parte posteriore del cinturone porta un coltello che poi sparira' con l'arrivo a fort Henry
-La giubba di Zagor ha una tasca interna da cui estrae una bambolina indiana
-ci sono due vignette mentre Zagor e' a fort Henry in cui sparisce l'aquila sul petto
-Zagor e' senza casacca dopo essere stato colpito a tradimento da Jack a pag. 32
-l'aquila sul petto subisce un evoluzione grafica dalle prime vignette a quelle seguenti diventando simile a quella che conosciamo
-Cico perde il suo orribile sombrero all'arrivo del campo Delaware e per fortuna non lo ritrova piu'...!!!
-Cico a pag.98 compare senza baffi
Alcune di queste cose vengono corrette poi sia nella versione inserto di Repubblica e sia nello Zagor Classic...
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Re: La foresta degli agguati (n.1/2)
Il Cico senza baffi compare anche in alcune vignette qua e là in storie successive...chissà perchè
Magico Vento- MASTER IN ZAGOR
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Re: La foresta degli agguati (n.1/2)
Refusi di Ferri. Molti sono in questa storia perché era la prima, c'era anche molta indecisione su come caratterizzare i personaggi se con coltello, se coi polsini e con il sombrero essendo agli albori.
Ospite- Ospite
Re: La foresta degli agguati (n.1/2)
Al di là del valore simbolico della storia, essendo la prima e il n.1, è una vicenda che ha buoni spunti e buoni momenti.
Il tono è leggero ma ci sono dei passaggi drammatici degni di nota come l'eccidio dei compagni di viaggio di Cico o lo sterminio del militari all'avamposto numero 5 che meritano.
Ben tre i nemici affrontati, di cui due di tutto rispetto come Regan e Kanoxen, meno appariscente e degno di nota Ronet.
Altri momenti che spiccano la prima entrata in scena di Zagor quando salva Cico, la prima apparizione al campo Delaware, l'amicizia che si allaccia tra i due. Zagor non lo vuole Cico all'inizio perché il suo stile di vita è incompatibile con quello del messicano. Cico resta aggrappato a Zagor consapevole di essere rimasto solo come un cane e Zagor per riconoscenza visto che gli ha salvato quattro volte la vita e per una questione di cuore lo accetta come suo amico.
Bellissima la scena finale con Kanoxen inghiottito dalle sabbie mobili mentre ride da folle e canticchia quella nenia, col Nostro che stava per affondare. Una sequenza di vignette intervallata dalla spassosa gag di Cico mentre viene incornato da un muflone.
Se ci devo trovare un difetto è l'attacco dei Delaware al forte che dopo le prime fucilate scappano a gambe levate come conigli senza nemmeno combattere nonostante fossero molti di più (un centinaio contro una trentina di marmittoni). Poi Kanoxen fugge quando dal forte qualche soldato poteva sparargli e prenderlo.
Ferri ancora molto acerbo, ma devo dire che era molto più acerbo il Tex di Galep che lo Zagor del Maestro di Recco.
STORIA: 8
DISEGNI: 7
Il tono è leggero ma ci sono dei passaggi drammatici degni di nota come l'eccidio dei compagni di viaggio di Cico o lo sterminio del militari all'avamposto numero 5 che meritano.
Ben tre i nemici affrontati, di cui due di tutto rispetto come Regan e Kanoxen, meno appariscente e degno di nota Ronet.
Altri momenti che spiccano la prima entrata in scena di Zagor quando salva Cico, la prima apparizione al campo Delaware, l'amicizia che si allaccia tra i due. Zagor non lo vuole Cico all'inizio perché il suo stile di vita è incompatibile con quello del messicano. Cico resta aggrappato a Zagor consapevole di essere rimasto solo come un cane e Zagor per riconoscenza visto che gli ha salvato quattro volte la vita e per una questione di cuore lo accetta come suo amico.
Bellissima la scena finale con Kanoxen inghiottito dalle sabbie mobili mentre ride da folle e canticchia quella nenia, col Nostro che stava per affondare. Una sequenza di vignette intervallata dalla spassosa gag di Cico mentre viene incornato da un muflone.
Se ci devo trovare un difetto è l'attacco dei Delaware al forte che dopo le prime fucilate scappano a gambe levate come conigli senza nemmeno combattere nonostante fossero molti di più (un centinaio contro una trentina di marmittoni). Poi Kanoxen fugge quando dal forte qualche soldato poteva sparargli e prenderlo.
Ferri ancora molto acerbo, ma devo dire che era molto più acerbo il Tex di Galep che lo Zagor del Maestro di Recco.
STORIA: 8
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Re: La foresta degli agguati (n.1/2)
Beh, Galep su Tex ci lavorava con stanchezza a fine gio4nata, tutte le attenzioni erano per Occhio Cupo
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SENZA ORSATO CHE JUVE SAREBBE?
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Re: La foresta degli agguati (n.1/2)
Capitan Kidd ha scritto: Poi Kanoxen fugge quando dal forte qualche soldato poteva sparargli e prenderlo.
Concordo Kidd. Era perfettamente a tiro dalla palizzata dove erano posizionati i soldati.
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Re: La foresta degli agguati (n.1/2)
Cico vede in Zagor l'unica ancora di salvezza da una vita umile e con poche aspettative. Bellissimo quel momento.
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Né più esaltante dell'appartenere a una moltitudine nel tempo."Nicolás Gómez Dávila
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Re: La foresta degli agguati (n.1/2)
Difficile giudicare una storia che ha un valore simbolico e affettivo particolare.
Potrebbe stridere un po' che Cico salva la vita troppe volte a Zagor in un albo e poco più, ma è chiaro che Nolitta doveva giustificare in qualche modo che Zagor dovesse decidere di portarselo dietro come spalla.
Potrebbe stridere un po' che Cico salva la vita troppe volte a Zagor in un albo e poco più, ma è chiaro che Nolitta doveva giustificare in qualche modo che Zagor dovesse decidere di portarselo dietro come spalla.
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Re: La foresta degli agguati (n.1/2)
Prima storia di Zagor, è quindi molto difficile da valutare, in quanto ha un enorme valore affettivo e simbolico per tutti gli appassionati dello Spirito con la Scure. Nonostante, confrontandola anche con la prima storia degli altri personaggi Bonelli, io trovi che questo numero uno sia tra quelli meno riusciti della casa editrice, la storia è buona ed è una delle migliori tra le prime avventure della serie.
Ho sempre apprezzato il fatto che le avventure di Zagor vengano raccontate a partire dal suo incontro con Cico, come se, prima di incontrare il simpatico messicano, Zagor non fosse Zagor a tutti gli effetti. Mi è anche piaciuto molto come Cico, oltre a essere protagonista di svariate e divertenti gag, salvi, in numerose occasioni, la vita a Zagor. Ottima la scena in cui Zagor si finge spettro, come farà altre volte in successive avventure. Bellissima la scena al campo dei Delaware, in cui Zagor fa un’apparizione (la prima che noi lettori vediamo) per alimentare la sua fama di spirito tra gli indiani. Divertente anche scovare alcune differenze con la caratterizzazione successiva dei personaggi: Cico porta infatti un sombrero, Zagor indossa delle polsiere di foggia indiana (solo in alcune vignette) e, all’inizio, la rappresentazione dell’uccello-tuono sulla sua casacca è molto rozza, oppure, a volte, non grida un vero e proprio “Ayhaak”. Molti altri aspetti, invece, caratterizzeranno Zagor da lì in poi. Mi ha, invece, dato sempre molto fastidio che Zagor dica “musi rossi” agli indiani. Ottimo il finale, in cui la fine che fa Kanoxen, il primo vero nemico della serie, mi ha sempre un po’ inquietato.
Ferri aveva un tratto molto particolare, assai diverso da quello che successivo, ma a me queste sue tavole, abbastanza particolareggiate, non dispiacciono affatto. La copertina è straordinaria, forse anche perché è storica.
Soggetto/Sceneggiatura: 7,5
Disegni: 8
Ho sempre apprezzato il fatto che le avventure di Zagor vengano raccontate a partire dal suo incontro con Cico, come se, prima di incontrare il simpatico messicano, Zagor non fosse Zagor a tutti gli effetti. Mi è anche piaciuto molto come Cico, oltre a essere protagonista di svariate e divertenti gag, salvi, in numerose occasioni, la vita a Zagor. Ottima la scena in cui Zagor si finge spettro, come farà altre volte in successive avventure. Bellissima la scena al campo dei Delaware, in cui Zagor fa un’apparizione (la prima che noi lettori vediamo) per alimentare la sua fama di spirito tra gli indiani. Divertente anche scovare alcune differenze con la caratterizzazione successiva dei personaggi: Cico porta infatti un sombrero, Zagor indossa delle polsiere di foggia indiana (solo in alcune vignette) e, all’inizio, la rappresentazione dell’uccello-tuono sulla sua casacca è molto rozza, oppure, a volte, non grida un vero e proprio “Ayhaak”. Molti altri aspetti, invece, caratterizzeranno Zagor da lì in poi. Mi ha, invece, dato sempre molto fastidio che Zagor dica “musi rossi” agli indiani. Ottimo il finale, in cui la fine che fa Kanoxen, il primo vero nemico della serie, mi ha sempre un po’ inquietato.
Ferri aveva un tratto molto particolare, assai diverso da quello che successivo, ma a me queste sue tavole, abbastanza particolareggiate, non dispiacciono affatto. La copertina è straordinaria, forse anche perché è storica.
Soggetto/Sceneggiatura: 7,5
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