La grande minaccia (276-277)

Uscita: 01/10/1983
Soggetto e sceneggiatura: Guido Nolitta
Disegni e copertina: Aurelio Galleppini

Una famiglia trucidata, una carovana di mormoni spazzata via e due enigmatiche parole, "Mountain Meadow", tracciate dall'omicida. I pards, seppelliti i cadaveri, indagano a Cedar City presso Moses Boglum, capo spirituale della setta. Tex scopre che a Mountain Meadow, in seguito al clima di tensione provocato dall'attraversamento dello Utah da parte dei coloni diretti in California, un convoglio di pionieri era stato massacrato dai mormoni. E soltanto uno, John Lee, aveva pagato con la fucilazione l'orrendo crimine.

Altro capolavoro di Nolitta che anche a
me ha fatto pensare a "L'Avvoltoio" di
Zagor. Storia spietata e misteriosa dove
si ha l'impressione che tutti facciano
il doppio gioco. I mormoni sono molto
umanizzati e violenti, una volta tanto, senza i
soliti stereotipi. È una storia che
ricalca lo stesso modello di "El Muerto".
Le 2 copertine sono bellissime e
classiche.

Ricordo di una vecchia intervista a Sergio Bonelli dove diceva di aver sollevato grosse polemiche per una sua storia di Tex solamente perché al ranger, dopo aver percorso un lungo viaggio, aveva fatto disegnare la barba. Sono sicuro che sia questo l'episodio in questione che ho trovato piacevole ma con alcune cose che mi hanno fatto storcere il naso: ad esempio l'inutilità di Kit e Tiger che Tex lascia indietro più volte senza motivi realmente validi. Un'altra cosa che non sopporto è la seconda copertina che spoilera l'unico vero colpo di scena della storia, dei geni proprio. Il finale mi ha ricordato molto l'episodio di El Muerto. Galep ancora in forma anche se le figure vengono sempre più tratteggiate nelle sue tavole, un po' come accadde a Ferri.
STORIA: 7
DISEGNI: 8