Dylan Dog (parte 5)

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Messaggio Da claudio57 Gio 29 Dic 2022, 08:38

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Messaggio Da claudio57 Gio 29 Dic 2022, 11:52

Oggi su  su Il corriere di Bologna
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Messaggio Da Kramer76 Gio 29 Dic 2022, 12:48

Dylan Dog (parte 5) - Pagina 4 7TILUCQ

io ti proteggerò
numero 432, settembre 2022, testi gualtieri, disegni raimondo
classico albo senza infamia e senza lode, si lascia apprezzare se confrontato con certe ciofeche degli ultimi anni
ho apprezzato l'inizio in medias res, ma tutta la parte finale è abbastanza spompa e scontata, tragico finale compreso
ancora ci tocca sentire la strunzata paterna di bloch, mi auguro una delle ultime volte...
disegni di raimondo molto brindisiani, copertina molto bella nella sua semplicità

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Messaggio Da Il sassaroli Gio 29 Dic 2022, 13:13

Cavolo! Dopo un mese già non ricordo NULLA dell'albo precedente! Sto invecchiando...

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Messaggio Da Kramer76 Gio 29 Dic 2022, 13:36

Dylan Dog (parte 5) - Pagina 4 SW6usLJ

cavalcando il fulmine
numero 433, ottobre 2022, testi cajelli, disegni roi
l'unica cosa positiva che posso dire di questo albo è che più o meno si tratta di un albo di dylan dog
lo scarto dello scarto dello scarto di un vero dylan dog, che si apprezza solo se confrontato con certe ciofeche recenti
però, detto questo, mi è scivolato addosso senza neanche un sussulto, solo noia e anche un pò di disagio
la storia è veramente squallida, con le solite citazioni, sedie parlanti, excursus storici, altre banalità (666) e troie varie
i disegni sono sempre la cosa migliore, alla fine, ma verso roi ho ormai da anni un certo rigetto...
copertina simpatica

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Messaggio Da Kramer76 Gio 29 Dic 2022, 15:29

Dylan Dog (parte 5) - Pagina 4 NoXDLqF

gli infernauti
numero 434, novembre 2022, testi e disegni simeoni
valutazione quasi simile a quella data al primo capitolo "scrutando nell'abisso", prima parte noiosa e inafferrabile
poi con la discesa negli inferi il livello si alza, come accadeva con il finale del primo capitolo (l'unica cosa salvabile)
ricordando alla lontana, ma molto alla lontana, sia chiaro, lo sclavi più anarchico e cartoonesco (dante alighieri)
di pari passo i disegni, incerti nella prima parte (pare bigliardo), escono bene alla distanza (i megaliti, i vari mostri)
va però fatta una considerazione complessiva: questo è davvero un dylan dog per bimbominkia, da manuale
ci sono un sacco di passaggi infantili: il colpo di fulmine, l'ingresso nel monolite, gli oggetti diabolici, l'amnesia
per non parlare di certi vocaboli usati (chiappe, culo, cacasotto), sinceramente preferisco altre storie di simeoni...
copertina bellissima nella sua semplicità

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Messaggio Da claudio57 Gio 29 Dic 2022, 15:38

https://www.sergiobonelli.it/dylan-dog/2022/12/29/gallery/back-to-the-basics-con-barbara-baraldi-e-claudio-lanzoni-1022606/#1

BACK TO THE BASICS CON BARBARA BARALDI E CLAUDIO LANZONI
Dylan Dog è nel mezzo di una trilogia che lo riporterà alle atmosfere originali concepite da Tiziano Sclavi. Franco Busatta ha intervistato Claudio Lanzoni e Barbara Baraldi, soggettista dei tre albi e sceneggiatrice del secondo e terzo.

► È la prima volta che sceneggi a partire dal soggetto di un altro, Barbara?

Barbara Baraldi: È così, ed è stata una bella sfida. In genere, durante la stesura di un soggetto, ne scaturiscono già a livello inconscio delle suggestioni visive, che finiscono per guidare il successivo lavoro di sceneggiatura. In questo caso, la prima fase è stata appropriarmi di un materiale narrativo già consolidato nella mente di un altro autore per farlo completamente mio. Quindi, una volta letti e riletti i soggetti, li ho accantonati e ho lasciato che le immagini si materializzassero in maniera spontanea, insieme alle emozioni.

► Ti sei attenuta fedelmente ai soggetti di Claudio?


Barbara Baraldi: I soggetti, pur essendo dettagliati negli snodi principali della trama, lasciavano spazio a interventi personali. Mi sono lasciata ispirare dalla storia e dalle sue atmosfere, e poi l'ho fatta mia. Per esempio, ho aggiunto sequenze come il viaggio "interstellare" di Dylan sui versi della poesia di T.S. Eliot e il combattimento di Dylan e Morgana con le ombre. Ho strutturato l'indagine di Rania e immaginato la sua incursione in quell'"altrove" popolato da alberi secolari in cui dialoga con il piccolo Oliver.

La sfida più grande è stata affrontare la tematica della paralisi del sonno, visto che ne soffro sin da quando ero bambina. La prima volta avevo solo cinque anni, ma ricordo perfettamente la sensazione di puro terrore che ho provato, così come la creatura d'ombra davanti ai miei occhi che si avvicinava al mio lettino, senza che potessi muovermi o gridare.

Ho scavato nella mia esperienza personale, conscia di quanto questo disturbo possa essere difficile da gestire nei periodi in cui si acutizza. Soprattutto quando è accompagnato, come nel mio caso, da allucinazioni ipnagogiche.Per trovare un modo di gestirlo, erano anni che leggevo articoli di medicina, guardavo documentari e cercavo in rete esperienze di altre persone che ne soffrivano, ma devo dire che, tra tutte le rappresentazioni in cui mi sono imbattuta, gli uomini-ombra disegnati da Sergio Gerasi sono tali e quali quelli che infestano i miei incubi a occhi aperti. Affrontarli insieme a Dylan è stato liberatorio, anche se tutt'altro che rassicurante.

► Claudio, se non sbaglio i plot delle tre storie "reboot" rappresentano il tuo esordio assoluto nel campo fumettistico, ma tu sei un fan bonelliano fin da ragazzo, giusto?

Claudio Lanzoni: È stato mio padre a trasmettermi l'amore per i fumetti Bonelli. Sono cresciuto negli anni Settanta e ho letteralmente imparato a leggere sulle pagine dei Tex, Mister No e Ken Parker che trovavo in casa. Alle medie ero già un fervente appassionato di cinema horror e nei weekend finivo spesso per trascinare in sala qualche riluttante compagno di classe per vedere i film di Wes Craven, Dario Argento, David Cronenberg e gli altri Maestri dell'Orrore degli anni 80, cercando di eludere il divieto ai minori di 14 anni. Ho atteso con trepidazione il numero uno di Dylan Dog fin dai primi annunci (horror a fumetti? Bonelli? Praticamente, il Sacro Graal). Ovviamente mi sono presentato in edicola il giorno stesso dell'uscita. Da quel momento è il mio fumetto preferito.

► Com'è avvenuta l'elaborazione del soggetto? C'è stato un apporto anche di Tiziano?

Claudio Lanzoni: È nato tutto durante una conversazione con Tiziano durante la quale si è parlato anche della sfida creativa rappresentata dal ritorno alle atmosfere originali di Dylan. Con estremo candore, io gli ho detto che un'idea ce l'avevo. Lui mi ha chiesto se potevo sottoporgliela in forma di soggetto e il giorno dopo ho scritto di getto le tracce di "Non con fragore..." e "...ma con un lamento", tenendo come guida la poesia di Eliot, gli slasher degli anni 80 e certa fantascienza degli anni 50. Gli ho detto che erano un regalo per lui e che avrebbe potuto farne quello che riteneva opportuno (compreso cestinarli, ovviamente).

Le due proposte gli sono piaciute e mi ha chiarito fin da subito che intendeva coinvolgermi come autore, dopodiché si è confrontato con Roberto Recchioni. Qualche giorno dopo, da un brainstorming a tre via e-mail, è emersa la necessità di un prologo che anticipasse le tematiche dei due episodi, per dare alla trama un respiro più ampio ed evitare il più possibile di disorientare il lettore.

Avevo recentemente rivisto "Dark City" di Alex Proyas, e ho pensato che fosse una perfetta fonte d'ispirazione, aggiungendo qualcosa di uno dei miei cult movie da ragazzino, "Intrigo internazionale" di Alfred Hitchcock. Tiziano mi ha poi chiesto se potevo includere nel racconto l'effetto del "disturbo digitale" per rendere in maniera visiva l'effetto della città che cambia. Mi è venuta così l'idea delle fotografie che fanno da innesco all'intera vicenda. Poche ore dopo gli ho fatto avere il soggetto, inizialmente intitolato "Due volte mezzanotte", insieme a una versione aggiornata dei due successivi, in modo da garantire una solida continuità. Mi sono reso conto solo in seguito della somiglianza del titolo con il brano degli Iron Maiden, che con l'ultima revisione è quindi diventato "Due minuti a mezzanotte".

► Barbara, quali sono i punti di forza del soggetto di Claudio?

Barbara Baraldi: La solida coerenza dell'intero racconto, la "creatività" nella risoluzione, i plot point ben delineati e quel senso di mistero costante, come la canzone perfetta per creare la giusta atmosfera nell'intraprendere un viaggio.

► Sei una persona appartata, di cui si sa molto poco, Claudio. Cosa ti va di raccontarci per farti conoscere meglio dai lettori di Dylan?

Claudio Lanzoni: Sono entrato nel Gruppo 13 a diciassette anni come illustratore ed ero il membro più giovane del collettivo. Conoscevo già Carlo Lucarelli, che all'epoca era un giallista agli esordi. Avevamo degli amici in comune e sapeva della mia passione per il disegno e il fumetto.
Il primo assegno da "addetto ai lavori" l'ho ricevuto dal grande e compianto Luigi Bernardi, che pubblicò la prima antologia del collettivo. In seguito, ho pubblicato illustrazioni su altre riviste del settore, poi mi sono allontanato dall'ambiente editoriale, avendo seguito un percorso di studi scientifico. Mi sono laureato in Ingegneria Informatica con una tesi sperimentale che combinava Robotica Industriale e Intelligenza Artificiale, ma la passione per la narrativa (in qualunque sua forma) non è mai venuta meno.

Le mie prime sceneggiature le ho scritte ai tempi del liceo (avevo messo su una sorta di fanzine a fumetti che distribuivo nei corridoi della scuola). Nei tardi anni 80 mi misi in testa di programmare autonomamente un'avventura grafica per il Commodore con protagonista Dylan Dog, ma non riuscii a terminarla per motivi di tempo. A dispetto della mia formazione universitaria, nei primi Duemila lavoravo come grafico pubblicitario poi, un po' per vocazione e un po' per passione, ho cominciato a lavorare come consulente editoriale freelance nell'ambito della narrativa. Realizzare questi soggetti è stato un po' come "tornare a casa" e mettere a disposizione del fumetto l'esperienza e le competenze maturate nel corso degli anni nel campo dello storytelling.

► Avete un modo di porvi con i social agli antipodi. Tu, Barbara, sei molto presente, mentre tu, Claudio, te ne tieni alla larga. Quale ritenete sia il rapporto più opportuno da instaurare con i lettori e con la critica fumettistica on line?

Barbara Baraldi: Ho un rapporto conflittuale con i social. Da un lato permettono di unire persone accomunate dalle stesse passioni e, se sai dove cercare, di rimanere informati. Dall'altro stanno seguendo una deriva nefasta per il proliferare delle fake news e perché spesso la possibilità di veri e propri scambi di opinioni è soffocata da chi li usa come amplificatori di odio e frustrazione.
Sono una persona molto riservata, quindi ti confesso che se non li utilizzassi per lavoro probabilmente non avrei nessuna pagina social. Non a caso, il mio "esordio" in rete coincide con la pubblicazione del mio primo romanzo, nel 2006, con una pagina Myspace. Oggi ho un sito ufficiale che gestisco personalmente, una pagina Facebook, Instagram e Twitter con cui fornisco informazioni sulle prossime uscite o parlo dei libri e dei fumetti che leggo.

Negli anni ho costruito un rapporto profondo con le mie lettrici e i miei lettori, fondato sul rispetto reciproco e sulla fiducia. Sono grata per i messaggi che riguardano i miei lavori e spesso si tratta di riflessioni così profonde e inusuali da fornirmi punti di vista cui non avevo pensato mentre scrivevo.

Per quanto riguarda la critica, ascolto tutti i pareri e negli anni sono diventata abbastanza brava nel riconoscere le opinioni costruttive dagli sfoghi puramente di parte.

Claudio Lanzoni: Sono una persona riservata, ma dal vivo posso essere molto socievole. I social, invece, mi disorientano e li considero una specie di girone infernale. Preferisco lasciarli a coloro che sono più esperti di me nell'approcciarsi a questo tipo di medium.

Essendo io stesso prima di tutto un lettore, ho nostalgia di quando ogni uscita era sorprendente, e autori e curatori comunicavano sulle pagine degli albi, attraverso le opere stesse e negli editoriali. Ricordo, per esempio, il meraviglioso, irriverente annuncio dell'aumento di prezzo sul Club dell'Orrore di "Storia di Nessuno", praticamente un racconto a sé. Quello che considero un aspetto positivo della rete è la possibilità di offrire ai lettori una serie di "contenuti speciali" per sbirciare dietro le quinte della lavorazione degli albi. Come questa intervista, per esempio.

► Che interazione hai avuto con Roberto Recchioni, che ha sceneggiato la prima delle tre storie e con Barbara che si è occupata invece delle altre due?

Claudio Lanzoni: Ho scritto "Due minuti a mezzanotte" avendo in mente Roberto come sceneggiatore, ma dato che non ci conoscevamo personalmente non avevo idea di come avrebbe reagito. Non appena Tiziano ci ha messo in contatto, Roberto si è approcciato a me come un collega di vecchia data, pur sapendo bene che ero un esordiente. Ci siamo confrontati con estrema franchezza, insieme a Tiziano, sulle conseguenze del trittico per la serie, sulle tempistiche di realizzazione, sulla strategia di comunicazione di massima.

Roberto ha arricchito in maniera sorprendente il soggetto con elementi del suo immaginario e continuità di visione: ciò che speravo fin dall'inizio era che ogni sceneggiatore si appropriasse del materiale originale, anche stravolgendolo, se necessario, secondo la propria sensibilità. È stato così anche con Barbara, pur se da un punto di vista differente: grazie al nostro rapporto personale c'è stato un confronto diretto, e lei non ha esitato a fondere nella narrazione stralci della sua esperienza e aggiungere sottotrame che nell'economia dell'intera vicenda si sono rivelate essenziali.

► Avete avuto voce in capitolo nella scelta di Giorgio Pontrelli e Sergio Gerasi per illustrare il trittico? Come vi è parso il loro apporto grafico?

Claudio Lanzoni:
Non sono stato coinvolto nella scelta dei disegnatori e credo sia giusto così. Quando ho potuto sbirciare le prime tavole, mi sono reso conto del lavoro magnifico che Giorgio e Sergio stavano facendo. Hanno entrambi interpretato in maniera personale ma estremamente rispettosa le atmosfere delle storie, cogliendone le sfumature, arricchendo il racconto con le proprie suggestioni.
Barbara Baraldi: Di solito noi sceneggiatori non siamo interpellati nella scelta del disegnatore. Non avevo mai lavorato con Gerasi ed è stata una bellissima esperienza. È riuscito a fare suo il materiale "verbale" di partenza, restituendolo sotto forma di segni che, credo, rimarranno scolpiti nell'immaginario dei lettori. Penso che sia lui che Pontrelli abbiano fatto un lavoro magistrale su queste storie, tutt'altro che semplici da realizzare, perché fatte di ombre e di dissolvenze.

► Sei molto cresciuta come sceneggiatrice, Barbara, rispetto agli esordi nelle testate dell'Indagatore dell'Incubo, riuscendo anche a toccare corde narrative molto diverse, come dimostrano sia i numeri 436 e 437 della serie regolare che "Malestorie", proposta di recente sull'Oldboy 15. Come vedi il tuo percorso dylaniato?

Barbara Baraldi: Come un percorso in salita; una sequenza di sfide che mi ha permesso di mettermi alla prova su registri differenti, così come sulle mie paure. Perché Dylan pretende sincerità e spesso mi sono ritrovata a elaborare il mio vissuto mentre lo accompagnavo nelle sue indagini. Nel corso del tempo ho proceduto per "sottrazione", dato che dal punto di vista creativo posso essere esuberante. Quello che non è mai cambiato durante questi dieci anni da sceneggiatrice è il grande amore e il rispetto che nutro per il nostro Indagatore dell'incubo.

Ai miei studenti della Scuola di Fumetto ripeto che si impara a scrivere solo... scrivendo. Lo diceva anche mia nonna, che la pratica porta alla perfezione. Anche se si riferiva alle sue torte. Conscia che la perfezione non esista, ma la costante ricerca di migliorarsi sì, nel mio piccolo sono fiera di aver sempre dato il massimo in quello che scrivo, lacrime, sangue e cuore pulsante compresi. Per concludere, Dylan mi ha permesso di crescere come sceneggiatrice, ma anche come essere umano.

► Si sa che dopo queste tre storie, Dylan tornerà al classico, pur rimanendo nella contemporaneità, cosa che lo differenzierà dall'Oldboy, ambientato nei tardi anni Ottanta. Come giudicate il personaggio alle prese con quella rivoluzione digitale che ha investito i tempi odierni come uno tsunami?

Claudio Lanzoni: Fin dagli esordi della serie, la sensibilità unica di Tiziano e la sua straordinaria vena creativa hanno infuso nelle storie di Dylan elementi classicamente horror, archetipi universali e pura contemporaneità, intercettando sempre, e il più delle volte in netto anticipo, le inquietudini legate al periodo storico. Dal computer programmato in latino di "Gli Uccisori" al mondo post-apocalittico di "L'ultimo uomo sulla terra", dal gotico puro di "La Dama in Nero" al computer "invasato" di "La Quinta Stagione". Dal satellite World-Network di "Canale 666" alla base scientifica di "Alfa e Omega", in cui alla tecnologia si mescolano con naturalezza richiami al "Dracula" di Coppola e al film "Possession".

Immagino che anche Dylan, come tutti noi, sia stato travolto dalla rivoluzione digitale, ma che la sua anima sia rimasta in qualche modo "analogica". Questo gli permette di avere un punto di vista privilegiato sulla realtà che lo circonda (e ci circonda): credo non ci sia contraddizione, per esempio, tra collezionare vinili e servirsi di strumenti tecnologici che utilizziamo anche noi tutti i giorni. Quanto all'Oldboy, lo trovo un progetto editoriale meraviglioso, dalle infinite potenzialità di crescita e che, fondendo nostalgia e avanguardia, offra un'entusiasmante sfida creativa.

Barbara Baraldi: Come Dylan Dog, anch'io non ho la massima affinità con la tecnologia. Sono "digitale" nella misura in cui mi aiuta a semplificare la vita, ma sto sempre ben attenta che la tecnologia sia al mio servizio e non viceversa. Nel tempo libero non amo incollare gli occhi al cellulare, preferisco andare al cinema, leggere o fare una passeggiata.

Immagino che per Dylan sia un po' lo stesso. Magari, una di queste volte ci incroceremo in sala a vedere un horror di domenica pomeriggio.

A cura di Franco Busatta


Ultima modifica di claudio57 il Gio 29 Dic 2022, 16:48 - modificato 1 volta.
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Messaggio Da Kramer76 Gio 29 Dic 2022, 16:27

Dylan Dog (parte 5) - Pagina 4 LoxZWjN

due minuti a mezzanotte
numero 435, dicembre 2022, testi sclavi, lanzoni e recchioni, disegni pontrelli
aho m'arendo: chi dovresti da esse te? ma che me sta a pijà per culo
nun ce provà tu c'hai avuto 'n crollo, ma d'ottavo grado d'a scala mercalli però
ma 'ndo li hai rubati 'sti fiori? su una tomba? 'n vedi quanto so' brutti ahò
guardete com'eri, guardete come sei... me pari tu' zio!
me devi di' chi è quello, nun c'hai trenta secondi, te do 'na settimana...
è tremendo, è da denuncia uno nun se pò presenta' ridotto così...
deve manna' 'n certificato... ma d'ufficio d'igiene però!
no, de profilo no! nun lo posso vede'! voltatelo, voltatelo! è teribbile è teribbile!

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Messaggio Da Kramer76 Gio 29 Dic 2022, 18:12

Dylan Dog (parte 5) - Pagina 4 GzQa7bw

il progetto hicks
speciale numero 36, ottobre 2022, testi bilotta, disegni mari
bilotta assesta subito un colpo da ko, una mazzata, un prologo che gela il sangue e subito ben dispone il lettore (si fa per dire)
il finale è ingarbugliato ma non troppo, di sicuro non è il vuoto pneumatico che va per la maggiore sulla serie regolare...
neanche gli interventi della tecnologia riescono nel loro diabolico intento di rendere meno godibile un albo del genere....
anche i vari "intermezzi" grotteschi, quasi da ridere (dylan insegue il nazi come indiana jones, i vampiri, il cannibale, il terrorista)
visti nel loro complesso, inseriti in una classica storia d'atmosfera alla bilotta, non stonano anzi arricchiscono il piatto già ricco
ottima anche la parte umoristica in quanto tale (i cruciverba di groucho), insomma, bilotta come si muove si muove sempre bene
e non annoiano nemmeno i soliti remake dei classici sclaviani: geniale, ad esempio, la brevissima finestra aperta su morgana
nientemeno la migliore storia di bilotta fuori dalla sua comfort zone zombesca, molto superiore a "ritorno nel crepuscolo", peraltro
che era uno sclavi minore, mentre "il tunnel dell'orrore" è una storia che ho sempre amato molto, sottovalutata secondo me...
mi auguro il primo capitolo di una nuova lunga serie... ma spero che prima o possa possa ripartire anche il pianeta dei morti...
disegni buoni di un disegnatore che ho amato molto, copertina buona anch'essa

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Messaggio Da Kramer76 Mar 03 Gen 2023, 17:38

Dylan Dog (parte 5) - Pagina 4 LCY5j2J

non con fragore...
numero 436, gennaio 2023, testi sclavi, lanzoni, baraldi, disegni gerasi
questo mi è piaciuto, solo che non so a chi dare il merito, se a lanzoni oppure a baraldi o direttamente a gerasi...
faccio prima a dire le cose che mi sono piaciute: mi è piaciuto l'incipit e soprattutto la storia nella storia con rania protagonista
la povera rania viene fatta fuori brutalmente come jenny su zagor, tra gli applausi e le urla belluine dei suoi detrattori
una discreta uscita di scena: mi è piaciuta l'ambientazione "da film horror di serie b" citando il dylan radical chic di recchioni...
mi è piaciuto il finale catartico nel bosco con il bambino (le storie con i bambini mi colpiscono sempre più rispetto ad altre)
la cornice è sempre quella del primo albo, fumosa, senza senso, autoreferenziale, recchioniana e tardo-sclaviana...
ma mi è piaciuto anche l'utilizzo della poesia a metà albo, come accadeva sovente negli albi classici...
copertina un pò anonima

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Messaggio Da Il sassaroli Mar 03 Gen 2023, 17:59

Concordo in tutto quello che hai detto, Kramer

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Messaggio Da Ospite Gio 05 Gen 2023, 21:57

Buono quest'albo Non fragore, con scene inquientanti e un finale suggestivo. Ben fatti i disegni di Gerasi.

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Messaggio Da claudio57 Lun 09 Gen 2023, 17:21

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Messaggio Da Ospite Lun 09 Gen 2023, 19:48

Un Dylan Dog d'autore di Marco Galli, quindi.

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Messaggio Da claudio57 Lun 09 Gen 2023, 19:55

praticamente fa tutto lui
Soggetto: Galli Marco
Sceneggiatura: Galli Marco
Disegni: Galli Marco
Colori: Galli Marco
Copertina: Galli Marco
chissà se fà anche il lettering?
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Messaggio Da Ospite Mer 11 Gen 2023, 20:42

Kramer76 ha scritto:Dylan Dog (parte 5) - Pagina 4 LCY5j2J

non con fragore...
numero 436, gennaio 2023, testi sclavi, lanzoni, baraldi, disegni gerasi

A me è piaciuto moderatamente. Una storia divisa in due parti belle: la prima con gli esperimenti da mad doctor, l'altra con Rania e Dylan che si addentrano nella casa abbandonata dove il killer incappucciato è in agguato.
Bella la scena onirica finale con gli alberi comunicanti tra il piccolo Oliver e Rania.Exclamation Straordinaria tutta la parte dell'azione nella casa desolata.
Non mi ha convinto invece la spiegazione della dottoressa che definisce la paralisi ipnagogica prima come un qualcosa di straordinario in Kaplan, poi come una cosa comune a quasi tutti i sognatori. flower Anche Dylan che nella Clinica del Sonno si introduce nel reparto rianimazione col rischio di peggiorare le condizioni dei pazienti l'ho trovato fuori luogo. flower Poi è possibile che questi in un reparto che monitora il sonno dei pazienti dove gli appaiono le ombre dei mostri non hanno messo due uomini di guardia? Shocked
Buon lavoro di Gerasi.


Storia: 7-
Disegni: 7

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Messaggio Da Ospite Mer 11 Gen 2023, 20:58

A me è piaciuta la tragica fine di Rania e la parte nel bosco nelle interazioni tra la poliziotta e Oliver.
Bello anche l'incipit.

A parte tutto ciò, tranne il serial killer ho trovato molto fumoso il collegamento col precedente albo, visto che hanno parlato di trilogia.

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Messaggio Da Ospite Gio 12 Gen 2023, 21:25

Bell'episodio, mi sono piaciute in particolare tutte le sequenze con le ombre dentro la clinica e il finale tra Rania e Oliver molto onirico e drammatico. Speriamo nella gran chiusura ora.

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Messaggio Da Ospite Gio 12 Gen 2023, 22:26

La parte onirica del bambino è la più drammatica e straziante, oltre a rappresentare la miglior prova per Rania (anche se qui non è che ci volesse molto).

Un po' confusionarie le scene delle azioni e degli accoltellamenti.

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Messaggio Da Ospite Sab 14 Gen 2023, 21:33

Spirito errante ha scritto:La parte onirica del bambino è la più drammatica e straziante, oltre a rappresentare la miglior prova per Rania (anche se qui non è che ci volesse molto).

Un po' confusionarie le scene delle azioni e degli accoltellamenti.

ehehhehe
finalmente hanno valorizzato Rania.

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Messaggio Da claudio57 Lun 16 Gen 2023, 11:06

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Messaggio Da claudio57 Mar 17 Gen 2023, 10:33

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Il 2023 si preannuncia di grande risalto per l'Indagatore dell'Incubo perché dopo il n. 347 in uscita a fine gennaio, con il quale si conclude la cosiddetta "Trilogia del ritorno", il character creato da Tiziano Sclavi riprenderà i binari di un tempo, pur rimanendo ancorato al presente. Lo vedremo quindi ripresentarsi sulla serie regolare fedele allo status quo originario, ma alle prese con i temi, i demoni, i conflitti, le ossessioni della contemporaneità. Il Dylan Dog com'era stato concepito inizialmente dovrà confrontarsi più che mai con quella rivoluzione digitale che ha sconvolto il mondo negli ultimi decenni.
Il primo albo del Dylan "ritrovato" sarà firmato da Gabriella Contu e Giorgio Santucci, e sarà ambientato in una città edificata in mezzo al nulla, al centro della quale si staglia la classica, imponente forma iperboloide di una centrale atomica, popolata da inquietanti personaggi affetti da cecità. Toccherà poi a Barbara Baraldi e Davide Furnò intrattenerci con una storia che si svolge in una Londra innevata, incentrata su un complotto ordito da entità mostruose che ci vivono accanto, ma che non siamo in grado di riconoscere. Luca Vanzella si cimenterà, invece, con una vicenda disegnata da Giorgio Pontrelli che costituisce una rivisitazione dylaniata degli stereotipi del classico giallo all'inglese, tra eredità contese, ville sperdute e tragici segreti familiari. Luigi Mignacco poi, coadiuvato dai pennelli di Fernando Caretta, ci immergerà in una black comedy costellata da morti che ritornano incessantemente. Mentre a Roberto Recchioni e Corrado Roi si deve un horror erotico in due albi nel quale l'Inquilino di Craven Road viene ingaggiato per vedersela con la bellissima ed efferata Lucille.

Quanto all'Oldboy, che continuerà a ruotare attorno alla fine degli anni Ottanta, Tito Faraci e Andrea Chella ci racconteranno il primo incontro tra il Professor Adam e un giovanissimo Dylan (del quale entrambi non avevano conservato memoria), sul set di un demoniaco Psycho Party. Sempre a Faraci, stavolta affiancato da Giorgio Pontrelli, è dovuta un'indagine su una serie di cadaveri smembrati. Sarà poi il turno di Giovanni Freghieri e di Paolo Bacilieri, per i testi rispettivamente di Andrea Cavaletto e Alessandro Russo. Spetterà a loro il compito di illustrare due script che vedono l'Old Boy in insolite epoche e ambientazioni campestri. Bruno Enna e Marco Nizzoli firmano una storia che affonda le sue radici tanto nel passato quanto nel futuro, mentre Barbara Baraldi e Gianluca Acciarino tradurranno in chiave fumettistica lo sconcertante mondo di William Burroughs.
Agosto sarà appannaggio di Montanari & Grassani e non mancheranno le ormai consuete storie legate ad Halloween e al Natale. È slittata a data da destinarsi la pubblicazione del preannunciato Oldboy interamente sceneggiato da Alessandro Bilotta a causa dei suoi altri impegni. Come, per esempio, lo Speciale che vedrà, come d'abitudine, all'opera il creatore di Eternity e nel quale verranno ripresi alcuni fili dello Speciale precedente, "Il progetto Hicks", concentrandosi sulla figura di Opal con la quale Dylan intraprenderà una complessa relazione.

E poi, il Color Fest dove, dopo Marco Galli, terrà banco Francesco Dossena disegnatore di tre vicende collegate dal colore rosso e scritte da Diego Cajelli, Marco Nucci e Federico Rossi Edrighi. Trascorreremo invece di nuovo l'estate in compagnia dell'incomparabile Groucho, e sempre in estate ritroveremo anche il Magazine, con una formula totalmente rinnovata. Per scoprire come, restate sintonizzati su queste pagine!

A cura di Franco Busatta
https://www.sergiobonelli.it/dylan-dog/2023/01/12/gallery/il-nuovo-presente-di-dylan-dog-1022640/#1
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Messaggio Da kento Mar 17 Gen 2023, 11:37

Anteprime leggermente più scarne rispetto a quelle dell'anno scorso, ma che, tra le righe, contengono uno spoiler mica male... Surprised
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Messaggio Da claudio57 Mar 17 Gen 2023, 13:05

mi sà che nella gallery 2023 di Dylan Dog vi sia un errore
l'illustrazione n° 7 / 17 è attribuita a Corrado Roi
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Messaggio Da Ospite Mar 17 Gen 2023, 22:34

Niente Pianeta dei morti anche quest'anno.

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