I tagliatori di teste (n.191/192/193/194)

Capitan Kidd ha scritto:Spirito errante per me non è un dettaglio di poco conto, per me introdurre un personaggio e lasciarlo in sospeso non dicendoci che fine fa è una falla del narratore.
Messa così allora ogni sceneggiatore sarebbe autorizzato a introdurre qualche personaggio a farlo sparire dalla vicenda senza precisarne che fine abbia fatto.

Io non dico che bisogna omettere, attenzione. Io dico che bisogna semplicemente supporre che il capo indiano sia morto e che Zagor e Akenat lo sappiano già senza doverlo spiegare ai lettori.

Che poi è solo un dettaglio di un personaggio poco importante tra l'altro che non crea nessun buco narrativo e non inficia sulla plausibilità degli eventi che hanno portato al finale.

zannabianca^ ha scritto:Ragionando così allora è giustificato anche Secchi che nel suo albo Speciale non si capisce se Dempsey sia morto oppure no.

Oddio, tra il peso che ha l'antagonista principale e un personaggio marginale c'è una bella differenza.
E' come se Sclavi qui avesse fatto un finale dove non si capisce bene che fine avesse fatto Hakaram...

Spirito errante ha scritto:

Capitan Kidd ha scritto:Spirito errante per me non è un dettaglio di poco conto, per me introdurre un personaggio e lasciarlo in sospeso non dicendoci che fine fa è una falla del narratore.
Messa così allora ogni sceneggiatore sarebbe autorizzato a introdurre qualche personaggio a farlo sparire dalla vicenda senza precisarne che fine abbia fatto.

Io non dico che bisogna omettere, attenzione. Io dico che bisogna semplicemente supporre che il capo indiano sia morto e che Zagor e Akenat lo sappiano già senza doverlo spiegare ai lettori.

Che poi è solo un dettaglio di un personaggio poco importante tra l'altro che non crea nessun buco narrativo e non inficia sulla plausibilità degli eventi che hanno portato al finale.

Io premesso che sono contro le pagine e pagine di spiegazionismo dove ci viene spiegato il nonnulla o cose che il lettore già sa o conosce, ma se c'è un cambiamento di un personaggio rispetto a come era stato presentato è giusto che lo sceneggiatore lo giustifichi, altrimenti non risulta la cosa come un errore madornale ma comunque anomala.

Non mi serve giustificarlo perché il cambiamento mi sembra palese: se non è comparso più e se Akenat è diventato il nuovo capo non ho la certezza che sia morto, ma gli eventi e il fatto che non sia apparso più mi fanno propendere per questa ipotesi e non mi serve che Sclavi me lo giustifichi.

Troppo arzigogolato

Sostenere che se Akenat era diventato il capo è facilmente intuibile che il vecchio capo fosse morto e che Sclavi non c'era bisogno che ce lo giustificasse non mi sembra un ragionamento contorto.

Era una battuta sul tuo post precedente. Da mal di testa

doctorZeta ha scritto:Era una battuta sul tuo post precedente. Da mal di testa

Magari se uno leggesse attentamente non si farebbe questi problemi.

Discreta storia di Tiziano Sclavi che presenta una trama gradevole, ma che a tratti ho trovato un po' noiosa a causa di una sceneggiatura non certo memorabile. Inoltre, come altro difetto (così poi passiamo ai lati positivi), ho trovato che Zagor si faccia sorprendere troppo facilmente in più di una occasione.
Ottimi i due trucchi di magia messi in atto da Zagor: nel primo, fa sembrare di essere sospeso a mezz'aria; nel secondo, invece, crea l'illusione che la sua testa mozzata sia su degli scalini (interessante la reale spiegazione di quest'ultimo trucco). Il nemico della storia, Harakam, mi ha ricordato Ben Stevens e l'Avvoltoio; dunque non è originalissimo, però ha il suo fascino anche perché è discretamente caratterizzato. Il personaggio della storia che più mi ha colpito e che trovo sia il più riuscito è Akenat: ambiguo, ammira sotto sotto Zagor, ma non si capisce mai da che parte stia; nella sua ambiguità, può ricordare un po' Winter Snake. Ottima la gestione del simpatico Molti Occhi. Affascinanti le lugubri teste tagliate e le raccapriccianti tsantzas che rendono cupa e macabra l'atmosfera della storia. Divertente la scena conclusiva.
Buoni i disegni di Donatelli. Molto lugubri le sue tsantzas.
Ottime le copertine, in particolare la prima, molto cupa a causa delle teste sullo sfondo.

Soggetto/Sceneggiatura: 7
Disegni: 7,5