Fuga da Anderville (297-298-299)
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Claudio L.
Andrea67
6 partecipanti
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Fuga da Anderville (297-298-299)
Uscita: 01/08/1985
Soggetto e sceneggiatura: Claudio Nizzi
Disegni: Giovanni Ticci
Copertina: Aurelio Galleppini
Durante la Guerra Civile, l'ufficiale nordista John Walcott aveva sottratto un baule d'oro ai confederati, salvando la vita al cugino Leslie, gallonato sudista. Ma poi John era stato catturato dal nemico, e siccome la cassa recuperata dalle giacche grigie conteneva soltanto pietre, era stato spedito nel campo di prigionia di Anderville per sciogliergli la lingua. Gli unionisti, sicuri che John avesse nascosto i lingotti, incaricarono Tex di liberarlo. Sotto mentite spoglie, accompagnato dal nero Tom, Willer dovette superare mille insidie, rischiando di finire fucilato come spia!
Ospite- Ospite
Re: Fuga da Anderville (297-298-299)
Capolavoro Nizziano da prime tre (se la gioca con L'uomo senza passato e Furia rossa) con tanta azione, capovolgimenti di fronte e sorpresona finale. Il tutto illustrato da gran bei disegni di Ticci. Che si vuole di più?
Voto alla storia: 9,5
Voto ai disegni: 9
Voto alla storia: 9,5
Voto ai disegni: 9
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Hernan Cortes
Andrea67- PROFETA DI ZTN
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Re: Fuga da Anderville (297-298-299)
un autentico capolavoro, una tra le più belle storie di tex, sopportata dai magnifici disegni di ticci.
Questo è una storia che consiglio a tutti di leggere, anche ai non texiani, perchè è stupenda
Questo è una storia che consiglio a tutti di leggere, anche ai non texiani, perchè è stupenda
Ospite- Ospite
Re: Fuga da Anderville (297-298-299)
Grandissimi Nizzi e Ticci, storia e disegni sono fantastici.
Dato che vivo di fumetti e di storia della guerra civile americana, una curiosità: I campi di prigionia (e le prigioni) durante la guerra di secessione, furono dei brutti posti per i malcapitati che ci finivano, le percentuali di morte dovute a malattia e denutrizione erano altissime. Anderville richiama uno fra i peggiori di questi campi: Andersonville situato in Georgia, il suo comandante fu l'unico soldato ad essere giustiziato, per crimini di guerra, alla fine del conflitto .
Dato che vivo di fumetti e di storia della guerra civile americana, una curiosità: I campi di prigionia (e le prigioni) durante la guerra di secessione, furono dei brutti posti per i malcapitati che ci finivano, le percentuali di morte dovute a malattia e denutrizione erano altissime. Anderville richiama uno fra i peggiori di questi campi: Andersonville situato in Georgia, il suo comandante fu l'unico soldato ad essere giustiziato, per crimini di guerra, alla fine del conflitto .
Claudio L.- MASTER IN ZAGOR
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wakopa- Vincitore COPPA ITALIA
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Re: Fuga da Anderville (297-298-299)
storia non al livello della grande invasione..... ma siamo vicini
bellissima storia...il nome anderville fa chiaramente riferimento alla prigione -campo di concentramento sudista di andersonville ..da leggere tutta d'un fiato
bellissima storia...il nome anderville fa chiaramente riferimento alla prigione -campo di concentramento sudista di andersonville ..da leggere tutta d'un fiato
Ospite- Ospite
Re: Fuga da Anderville (297-298-299)
Storia molto bella e incalzante sul
passato di TEX. Psychodrama finale
del tutto inatteso.
Peccato per i brutti disegni
di Ticci, che parzialmente rovinano
la storia.
passato di TEX. Psychodrama finale
del tutto inatteso.
Peccato per i brutti disegni
di Ticci, che parzialmente rovinano
la storia.
Ospite- Ospite
Re: Fuga da Anderville (297-298-299)
Capolavoro, capolavoro, CAPOLAVORO! Questa, a mio avviso, è una delle migliori storie di Tex, da poter essere tranquillamente anche sul podio. Semplicemente perfetta. Grandissimo Nizzi, impeccabile!
Oltre a una trama bellissima, Nizzi crea anche dei dialoghi perfetti a dir poco. Non ho mai trovato noiosa la storia, il cui ritmo non cala mai, in alcun punto ed essa era talmente intrigante e appassionante che non riuscivo a smettere di leggerla. Ci sono continui colpi di scena e straordinari ribaltamenti che mi hanno fatto letteralmente adorare questa storia. Eccellente anche la caratterizzazione dei personaggi: John, Howard, l'odioso Leslie, il simpaticissimo Tom...tutti personaggi che, terminata la lettura, ti lasciano il segno per sempre, chi nel bene e chi nel male.
Ho apprezzato particolarmente anche l'ambientazione, durante la guerra di Secessione.
Bello il primo incontro tra Tex e Tom, personaggio simpatico e indimenticabile. Intrigante il mistero legato alla sparizione dei lingotti d'oro dei confederati e curiosa ed esaltante la missione di Tex: liberare John dal campo di concentramento sudista di Anderville (ispirato naturalmente al reale campo di Andersonville). Bellissima la scazzottata di Tex e Tom contro alcuni sudisti razzisti nel ristorante, che mi ha fatto riflettere sul fatto che il razzismo è presente anche al giorno d'oggi e che, forse oggi più che mai, avremmo bisogno di un Tex.
Epica la scena in cui Tex e Tom saltano dal ponte. Magnifica la parte in cui Tex mette in atto i suoi piani: entrare a Anderville e uscirne (vivo!) con John. La scena del sacrificio di Tom è una delle più emozionanti e drammatiche che abbia visto in un fumetto. Intrigantissimo il mistero legato alla morte di Leslie e quello ancora aperto legato alla sparizione dell'oro. Meraviglioso l'inaspettato finale, che contiene uno straordinario colpo di scena e che fa finalmente chiarezza sui misteri della sparizione dell'oro e dell'uccisione di Leslie. Raramente ho letto un finale così intenso e così bello. Grandissimo capolavoro: grazie, Nizzi, per questo gioiello. Dare 10 e lode a questa storia mi sembra quasi riduttivo: potrei darle benissimo 11, 12, 50, 100...
Per quanto riguarda i disegni, Ticci, che non mi fa di solito impazzire, mi è piaciuto. Del suo stile apprezzo soprattutto i magnifici paesaggi e la dinamicità che riesce a conferire alle scene.
Le copertine di Galep, invece, non mi hanno molto convinto, ma sono l'unico (e trascurabile) difetto di questo capolavoro.
Viva Nizzi e viva Tex!
Soggetto/Sceneggiatura: 10 e lode
Disegni: 9-
Oltre a una trama bellissima, Nizzi crea anche dei dialoghi perfetti a dir poco. Non ho mai trovato noiosa la storia, il cui ritmo non cala mai, in alcun punto ed essa era talmente intrigante e appassionante che non riuscivo a smettere di leggerla. Ci sono continui colpi di scena e straordinari ribaltamenti che mi hanno fatto letteralmente adorare questa storia. Eccellente anche la caratterizzazione dei personaggi: John, Howard, l'odioso Leslie, il simpaticissimo Tom...tutti personaggi che, terminata la lettura, ti lasciano il segno per sempre, chi nel bene e chi nel male.
Ho apprezzato particolarmente anche l'ambientazione, durante la guerra di Secessione.
Bello il primo incontro tra Tex e Tom, personaggio simpatico e indimenticabile. Intrigante il mistero legato alla sparizione dei lingotti d'oro dei confederati e curiosa ed esaltante la missione di Tex: liberare John dal campo di concentramento sudista di Anderville (ispirato naturalmente al reale campo di Andersonville). Bellissima la scazzottata di Tex e Tom contro alcuni sudisti razzisti nel ristorante, che mi ha fatto riflettere sul fatto che il razzismo è presente anche al giorno d'oggi e che, forse oggi più che mai, avremmo bisogno di un Tex.
Epica la scena in cui Tex e Tom saltano dal ponte. Magnifica la parte in cui Tex mette in atto i suoi piani: entrare a Anderville e uscirne (vivo!) con John. La scena del sacrificio di Tom è una delle più emozionanti e drammatiche che abbia visto in un fumetto. Intrigantissimo il mistero legato alla morte di Leslie e quello ancora aperto legato alla sparizione dell'oro. Meraviglioso l'inaspettato finale, che contiene uno straordinario colpo di scena e che fa finalmente chiarezza sui misteri della sparizione dell'oro e dell'uccisione di Leslie. Raramente ho letto un finale così intenso e così bello. Grandissimo capolavoro: grazie, Nizzi, per questo gioiello. Dare 10 e lode a questa storia mi sembra quasi riduttivo: potrei darle benissimo 11, 12, 50, 100...
Per quanto riguarda i disegni, Ticci, che non mi fa di solito impazzire, mi è piaciuto. Del suo stile apprezzo soprattutto i magnifici paesaggi e la dinamicità che riesce a conferire alle scene.
Le copertine di Galep, invece, non mi hanno molto convinto, ma sono l'unico (e trascurabile) difetto di questo capolavoro.
Viva Nizzi e viva Tex!
Soggetto/Sceneggiatura: 10 e lode
Disegni: 9-
Magico Vento- MASTER IN ZAGOR
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Re: Fuga da Anderville (297-298-299)
Che spettacolo... Quelle poche volte in cui una storia di Tex è in flashback si preannuncia già un episodio monumentale e fuga da Anderville non fa eccezione. L'argomento centrale è la guerra di secessione e il passato di Tex a quei tempi. Nizzi è riuscito a tenermi col fiato sospeso dall'inizio alla fine, in particolare tutta la sequenza della fuga da Anderville è spettacolare e il colpo di scena finale incredibile. Mi dispiace un sacco per la morte di Tom che stava diventando una vera spalla per Tex prima della conoscenza del vecchio cammello. Neanche a dirlo bellissimi i disegni di Ticci con un dinamismo ineguagliabile a mio giudizio.
STORIA: 10
DISEGNI: 9
STORIA: 10
DISEGNI: 9
Ultima modifica di Kandrax il druido il Lun 01 Mag 2023, 22:41 - modificato 1 volta.
Kandrax il druido- DIPLOMATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: Fuga da Anderville (297-298-299)
Piacque anche a me molto questa storia. Quando uscì, nel 1985, avevo 17 anni. Un giovincello....
Col tempo, rileggendomi le storie di Glb, capii che in questa avventura, come in molte altre in maniera ancora più accentuata tipiche del Nizzi post crisi, c'erano già le avvisaglie del Tex "piccione" come, ad esempio, ne "I delitti del lago ghiacciato".
Un Tex che arriva sempre un minuto dopo e fa la figura del coglione. L' antitesi totale del Tex Glbonelliano.
Il Tex, quello originale, incominciò a morire da lì, per poi, fra alti e bassi, giungere al pallido simulacro odierno.
Hasta luego.
Col tempo, rileggendomi le storie di Glb, capii che in questa avventura, come in molte altre in maniera ancora più accentuata tipiche del Nizzi post crisi, c'erano già le avvisaglie del Tex "piccione" come, ad esempio, ne "I delitti del lago ghiacciato".
Un Tex che arriva sempre un minuto dopo e fa la figura del coglione. L' antitesi totale del Tex Glbonelliano.
Il Tex, quello originale, incominciò a morire da lì, per poi, fra alti e bassi, giungere al pallido simulacro odierno.
Hasta luego.
capelli d'argento- DOTTORE DEL FORUM
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