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Messaggio Da claudio57 Mer 07 Feb 2024, 08:38

Ci ha lasciati Alfredo Castelli, vulcanico creatore di Martin Mystère, ma anche autore di mille altri personaggi, storie, saggi e indimenticabili iniziative, vero e proprio gigante dell'editoria a fumetti.
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«La curiosità, i libri, i ritardi, la logorrea. Particolari, comunque, operativi per delineare un carattere». Così Alfredo Castelli definiva in un'intervista, qualche anno fa, i tratti in comune tra lui e la sua creatura fumettistica più famosa, quel Martin Mystère che da più di quarant'anni allieta, intriga e stimola migliaia di lettori.

Nato a Milano il 26 giugno 1947, Castelli era entrato nel mondo del fumetto già nel 1965, scrivendo e disegnando le avventure di Scheletrino, pubblicate in appendice a "Diabolik". Curioso di natura, intellettualmente onnivoro, è stato capace fin dagli esordi di spostarsi con agilità tra i generi e le pubblicazioni più diverse, vestendo ora gli abiti dello sceneggiatore ora quelli del saggista o dello storico. Proprio questa sua incredibile poliedricità ne ha fatto un punto di riferimento per tanti colleghi e autori, oltre che naturalmente per i suoi tantissimi lettori, rendendolo una delle figure cardine della storia del fumetto italiano.

Tantissimi sono i personaggi a cui ha lavorato e le testate con cui ha collaborato, da "Tilt" a "Horror" passando per "Eureka", "Il Corriere dei Ragazzi" e "Il Giornalino". Tra i personaggi da lui creati ricordiamo in corsa solo Gli Aristocratici, L'Ombra, L'Omino Bufo, Zio Boris e Allan Quatermain - con quest'ultimo che funge da base su cui elaborare l'idea di Martin Mystère - ma era nata dalla sua mente anche la prima fanzine fumettistica italiana, "Comics Club 104", nell'ormai lontano 1966.

Ha collaborato con la nostra Casa editrice ininterrottamente dal 1971 fino a pochi giorni fa, lavorando come redattore e sceneggiatore. Le sue prime storie per quella che ancora non si chiamava Sergio Bonelli Editore sono state per Zagor e Mister No, personaggi che non ha abbandonato nemmeno dopo l'approdo in edicola di Martin Mystère. In seguito ha scritto anche per Dylan Dog e Nathan Never (architettando in entrambi i casi gli incontri tra i personaggi citati e il Detective dell'Impossibile), per Ken Parker e per la storica collana di cartonati da edicola Un uomo Un'avventura.

Giornalista professionista, ha pubblicato numerosi saggi sulla storia del fumetto e sulla letteratura popolare, approfondendo soprattutto la conoscenza del fumetto delle origini. È stato impegnato anche come autore e sceneggiatore cinematografico, televisivo e radiofonico. La sua ultra-cinquantennale carriera fumettistica è stata recentemente riassunta e raccontata in una mostra che ha esordito a Lucca Comics & Games 2022 prima di essere allestita anche a Milano e Pordenone.

Tra i tanti premi che ha ricevuto nel corso della sua lunga carriera ricordiamo i due Yellow Kid, il primo ricevuto a Lucca nel 1970 e il secondo vinto a Roma nel 1996. A Lucca è stato inoltre riconosciuto come "Maestro del Fumetto" nel 2015, quando il calco delle sue mani è stato inserito nella Walk of Fame.

L'eredità artistica e intellettuale di Alfredo Castelli è enorme, e per questo naturalmente pesantissima. Se chi ha avuto la fortuna di stargli accanto ricorda la sua verve affabulatoria e il suo perenne buonumore, ai tanti lettori che l'hanno conosciuto solo grazie alle pagine stampate restano tantissime storie a fumetti e innumerevoli saggi e articoli. E queste rimarranno per sempre con noi.

La redazione di via Buonarroti lo ricorda con commozione ed enorme affetto. Ciao, Alfredo...
https://www.sergiobonelli.it/in-evidenza/2024/02/06/news/addio-ad-alfredo-castelli-1024248/
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Messaggio Da OLIMPIA Mer 07 Feb 2024, 10:10

Mi spiace tantissimo, personaggio di una simpatia unica, vulcanico come pochi, una delle vere e proprie colonne della Bonelli e del fumetto, in una delle ultime foto che ho visto era molto dimagrito, si vedeva che aveva grossi problemi di salute.
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Messaggio Da Kramer76 Mer 07 Feb 2024, 10:44

RIP zzzz
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Messaggio Da KLAIN Mer 07 Feb 2024, 13:23

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Rispetto per i Di Vitto e per Pini Segna, grazie!!!

Detrattore con la scure!!!
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Messaggio Da capelli d'argento Gio 08 Feb 2024, 01:37

Veramente dispiaciuto. Un altro grande del fumetto che se va.....
Il suo MM è stato un buonissimo fumetto, purtroppo poi calato enormemente di qualità con il suo progressivo disimpegno.
Una colonna della SBE della mia e nostra ( di tanti forumisti ) gioventu' di fine anni 70, la SBE composta, ovviamente ed in primis, da Sergio Bonelli e poi da Decio Canzio, da Cortez ( Luigi Corteggi ) con professionisti e collaboratori del calibro di d' Antonio, Polese, Ferri, Donatelli e tantissimi altri che non riuscirei ad elencare e/o a ricordare tutti.
Purtroppo, la maggior parte di loro, arrivata alla fine della pista.....zzzz
Un passato glorioso, un presente così così e un futuro denso di molte incognite ( dirigenziali e non solo ).
Addio Castelli, vaya con Dìos.


Ultima modifica di capelli d'argento il Ven 09 Feb 2024, 21:12 - modificato 1 volta.
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Messaggio Da claudio57 Gio 08 Feb 2024, 11:34

Omaggio ad Alfredo Castelli
Le storie di Zagor scritte da Alfredo Castelli:
Molok
disegni di Franco Bignotti
76 "LO SCEICCO NERO" da pagina 54
77 "MOLOK"
La minaccia verde
disegni di Franco Donatelli
147 "LA MINACCIA VERDE"
148 "LA PROVA DEL FUOCO" fino a pagina 54
La fortezza di Smirnoff
disegni di Franco Donatelli
150 "IL SEGNO DEL CORAGGIO" da pagina 40
151 "LA FORTEZZA DI SMIRNOFF"
152 "MISSIONE COMPIUTA!" fino a pagina 41
Fantasmi
disegni di Pini Segna
152 "MISSIONE COMPIUTA!" da pagina 42
153 "FANTASMI!"
Piccoli assassini
disegni di Franco Donatelli
172 "L'ULTIMO VIKINGO" da pagina 78
173 "PICCOLI ASSASSINI"
174 "LA GRANDE PAURA"
Il ritorno di Guitar Jim
disegni di Franco Donatelli
177 "IL RITORNO DI GUITAR JIM"
178 "L'ORCHIDEA ROSSA" fino a pagina 61
Il ritorno del Vampiro
disegni di Gallieno Ferri
186 "IL POPOLO DELLA NOTTE" da pagina 66
187 "IL RITORNO DEL VAMPIRO"
188 "IL REGNO DELLE TENEBRE"
189 "L'ORRENDO CONTAGIO" fino a pagina 66
La torre di pietra
disegni di Franco Donatelli
205 "IL FILTRO DIABOLICO" da pagina 59
206 "LA TORRE DI PIETRA"
207 "LA MASCHERA DELL'ODIO"
208 "GLI AGUZZINI"
209 "IL GRANDE INGANNO" fino a pagina 65
Il ritorno di SuperMike
disegni di Gallieno Ferri
226 "IL RITORNO DI SUPERMIKE" da pagina 29
227 "IL TRENO FANTASMA"
228 "I DIAVOLI NERI"
229 "IL VOLTO DEL NEMICO" fino a pagina 57

Sulla nostra pagina ufficiale facebook le copertine del maestro Fallieno Ferri di questi albi

https://www.facebook.com/forumzagortenay/
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Messaggio Da Magico Vento Ven 09 Feb 2024, 19:04

Difficile trovare le parole per una perdita del genere... un autore geniale a dir poco, uno dei migliori scrittori di fumetti che conosca, se non il migliore, non smetterò mai di ringraziarlo per tutte le emozioni che mi ha trasmesso con le sue storie. Grazie di tutto Alfredo, riposa in pace.
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Messaggio Da claudio57 Mar 20 Feb 2024, 10:07

Anticipazione dall'albo di Tex in edicola a marzo

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Messaggio Da OLIMPIA Mar 20 Feb 2024, 13:42

Qualche giorno che ho tempo devo cercare in qualche scatolone nel box il primo numero di DAIM PRESS, dove c'era un lungo articolo divertentissimo con foto sul suo appartamento. Sempre in qualche scatolone ho anche il volume Anafi sui suoi 30 anni di carriera, uscito nei primi anni 90, davvero un monumento Alfy, fra l'altro con la sua scomparsa temo che MM non avrà vita lunga
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Messaggio Da claudio57 Mar 20 Feb 2024, 13:52

Ecco il volume Anafi per i primi 25 anni di carriera del BVZA
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Messaggio Da OLIMPIA Mar 20 Feb 2024, 14:12

claudio57 ha scritto:Ecco il volume Anafi per i primi 25 anni di carriera del BVZA
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Esatto, è proprio questo, mi ricordavo 30 anni ma erano 25. In verità mi ricordo solo che ce l'ho, ma buio pesto su cosa c'è all'interno, lo rileggerò con piacere
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Messaggio Da claudio57 Mar 20 Feb 2024, 14:48

Rileggilo, è un bellissimo saggio/antologia di tutti i personaggi creati da Castelli in 25 anni di carriera

ed ecco il lungo articolo di Moreno Burattini da Dime Press n° 1 con foto della casa del BVZA
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Messaggio Da GILAS58 Mar 20 Feb 2024, 14:54

L'ho apprezzato fin dai tempi dell'uscita di Martin Mystère in Edicola.
Il mondo del Fumetto perde un Grande Autore!

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Messaggio Da wakopa Mar 20 Feb 2024, 15:20

notevoli anche le sue storie per Mister NO Very Happy

e poi la franchezza con cui in un'intervista diceva chiaramente che certe storie di zagor gli servivano per pagarsi le vancanze Very Happy
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Messaggio Da capelli d'argento Mar 20 Feb 2024, 21:31

https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&opi=89978449&url=https://m.youtube.com/watch%3Fv%3DD5zmYHFLhng&ved=2ahUKEwj50tCx4bqEAxUmXvEDHZlpAIoQwqsBegQIDxAG&usg=AOvVaw131-bFKQp8OSnddbxzblmp
Qui sopra il link dell'ultima (credo) intervista che Castelli ha rilasciato a Red Ronnie....Momenti tristi e momenti anche divertenti con alcuni aneddoti su Bonvi raccontati proprio da Castelli stesso...
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Messaggio Da claudio57 Ven 23 Feb 2024, 10:52

RICORDO D'AUTORE
CASTELLI, BARACK E BURATTINI

ADDIO AD ALFREDO CASTELLI 17086110
La foto che vedete qui sopra, inserita nel banner dell'articolo, e che mi mostra alla Casa Bianca in compagnia del mio amico Barack, l'ha scattata Alfredo Castelli. Nonostante fosse spesso parecchio in ritardo con le consegne dei suoi lavori, trovava sempre il tempo per divertirsi con cose di questo tipo e realizzare un fotomontaggio che giustificasse il gioco di parole "Barack e Burattini". La foto, ovviamente, non è stata venduta ai giornali spacciandola per vera, ma ha soltanto fatto il giro della redazione Bonelli. Eravamo noi colleghi il pubblico per cui Alfredo si è esibito. I giochi di parole, del resto, gli venivano bene: lo sanno perfettamente gli estimatori delll'Omino Bufo.

Qualche anno fa, nel 2006, sono andato da Castelli a farmi autografare il libro, da lui firmato come Pitore di Santini, che raccoglie appunto le strisce e le gag dell'Omino Bufo, pubblicato da Coniglio Editore. Mentre disegnava lì per lì una striscia bufa sul frontespizio del volume, gli avevo detto che sarebbe stato bello raccogliere in un opuscolo anche i testi dell'esilarante rubrica "Lombroso aveva ragione", che ricordavo di aver letto da giovanissimo sulle pagine di "Eureka". Castelli, che mi era parso apprezzare l'idea, mi aveva informato del fatto che "Lombroso aveva ragione" non era una rubrica ideata per "Eureka", ma compariva lì dopo essere apparsa in precedenza su un'altra rivista, "La bancarella del Gorilla" (almeno, così è se ben ricordo). Mi sono morso le labbra, scoprendo un'altra cosa di Alfredo che non sapevo.

E sì che ne so proprio tante. So per esempio che scrisse un articolo proprio sul primo numero di "Eureka", ancora diretta da Luciano Secchi. So che era lui a disegnare Scheletrino su "Diabolik". So che è stato uno dei primi fanzinari italiani all'epoca in cui, come soleva dire Sergio Bonelli, aveva ancora i calzoni corti. So che ha scritto testi per Antonio Ricci ed Enrico Beruschi, arrivando anche a portare in edicola una rivista dal titolo "Il dottor Beruscus". So del suo gran lavoro al "Corriere dei Ragazzi", delle strisce fatte con Carlo Peroni, della sua collaborazione con "Horror", del fatto che alla fine ha collaborato con tutti i più importanti autori del mondo, ma anche si è volentieri speso e concesso per aiutare la pubblicazione delle rivistine più piccole. So delle sue ricerche e dei suoi studi ormai ventennali, accuratissimi e sterminati, sulla produzione dei fumetti dei primordi. So della sua capacità nel creare eventi, ideare merchandising, vendere diritti all'estero, eccetera eccetera.

Le so tutte. Ovvero, credevo di saperle tutte. Non sapevo della "Bancarella del Gorilla". E chissà dunque quante non ne so. Però, poi, a consolarmi è arrivato un altro pensiero. Quello cioè che, per quanto si cerchi di fare un elenco completo delle storie, degli articoli, delle iniziative di Castelli, per quanto ci sia chi si reputi ferratissimo in materia e sappia persino che "Lombroso aveva ragione" apparve sulla "Bancarella del Gorilla", ebbene si tratterebbe sempre e soltanto della punta dell'iceberg. Perché Alfredo Castelli non si può rinchiudere in una cronologia di opere, per quanto esaustiva e ragionata. Non senza prima, almeno, essersi messi d'accordo sul termine "opere". Si intende tutto ciò che è frutto di un lavoro professionale destinato a un pubblico? Si sappia allora che Castelli realizza da sempre lavori professionali destinati a pubblici limitatissimi di magari dieci persone, oppure per due o tre, a volte per una persona sola.

Sulla rivista "Dime Press", a cui collaboravo dopo averla fondata ai tempi in cui anch'io ero un fanzinaro (ma si è fanzinari per sempre), pubblicavamo spesso le sue battute scritte su fogli di carta volante, tra cui un estratto della monumentale raccolta dedicata ad Antonio Serra, che ancora oggi è custodita in un album presso la redazione Bonelli. Per chi realizzava quei testi, Castelli? Per chi aveva vicino in quel momento in redazione, magari per Sclavi, per una letterista, per una segretaria, per chi poteva passare e leggere al volo. E le battute erano sempre professionali, mai dilettantesche, per quanto realizzate in fretta. C'era la professionalità, c'era il pubblico. Le battute su Serra si sono salvate, raccolte da qualcuno che ne ha intuito il valore (forse lo stesso Serra?). Ma quanti foglietti volanti saranno andati perduti? E chi potrà farne mai la cronologia?

Mi è capitato anche, e ne ho scritto un articolo sempre su "Dime Press", di andare a casa di Alfredo e di aver bisogno di usare il bagno. Ecco, le pareti della stanza erano coperte dalla sua collezione, rigorosamente incorniciata, di "scritte da cesso". Si tratta cioè di cartelli vergati a mano da proprietari di bar, ristoranti, negozi o altri locali pubblici, in cui si esorta la clientela (per lo più in modo esilarantemente sgrammaticato) a lasciare pulito il gabinetto. Castelli si impossessa dei cartelli e li incornicia in casa sua (anzi, nel bagno suo). Ora, perché questa vera e propria mostra permanente degna di uno studio di antropologia culturale, non deve essere citata fra le mostre organizzate da Alfredo presso saloni del fumetto, biblioteche o università? C'è la professionalità (quella indiscussa del BVZA) e c'è il pubblico (chiunque abbia bisogno del bagno nel suo appartamento).

Appesa alle pareti della redazione di via Buonarroti c'è poi (sotto cornice) la copertina di uno dei "librini" allegati per anni agli speciali di Martin Mystère. Una copertina assolutamente in stile con tutte le altre, perfettamente mimetizzabile, soltanto falsa e riferita a uno spillato che non è mai uscito: raccoglierebbe l'elenco di tutte le cose che Sergio Bonelli non sopportava (dal pesce all'aria condizionata passando per gli antichi romani) e su cui circolano leggende urbane incontrollabili. Quanta professionalità per realizzare il falso opuscolo! E quanto pubblico: chiunque venga in redazione non può fare a meno di notarlo. Ma esisterà anche il testo o c'è solo la copertina? Mistero.

Ma a questo punto, il vero mistero è: quant'è grande l'iceberg delle cose fatte da Castelli e che sfuggono a ogni possibilità di censimento? Mistero. Anzi, Mystero.

Moreno Burattini

La foto di Alfredo Castelli è di Alex Dante, il fotomontaggio Barak e Burattini è una coproduzione Luca Del Savio e Alfredo Castelli.

https://www.sergiobonelli.it/in-evidenza/2024/02/22/news/castelli-barack-e-burattini-1024303/
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Messaggio Da claudio57 Sab 24 Feb 2024, 12:53

da Mano Libera n° 201 la newsletter dell'Anafi

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Messaggio Da claudio57 Lun 26 Feb 2024, 09:23

RICORDO D'AUTOREQUANDO ALFREDO PORTAVA I CALZONI CORTI

Un ricordo del compianto Alfredo Castelli a cura di Luca Crovi, che per tanti anni è stato suo collega all'interno della redazione di via Buonarroti. Ma non solo, come racconta lui stesso.
ADDIO AD ALFREDO CASTELLI 17086810
«Quando Alfredo Castelli si è presentato alla nostra Casa editrice, aveva i pantaloni corti». Ho sentito un sorridente Sergio Bonelli raccontare quest'aneddoto in più di un'occasione, e ogni volta Alfredo ha replicato con una risposta molto simile a quella data tempo fa a Stefano Priarone: «Ho sempre detestato e tuttora detesto i pantaloni corti in città salvo che - attenzione: maschilismo senile! - siano indossati da piacenti ragazze. Comunque avevo 18 anni, non ero un bimbo, potevo vestirmi come mi pareva e non li portavo. Era un'invenzione di Sergio basata soltanto sulla mia giovane età».

Eppure, nonostante questa sua smentita, Alfredo spesso si è fatto fotografare da bambino in pantaloni corti (vi rimando ai vari libri biografici che ha pubblicato su se stesso) e quando da grande ha scelto di farsi ritrarre come uno dei Bonelli Kids, ha scelto anche in quel caso di indossare pantaloncini corti, con un cappellino colorato con elica in testa mentre stringe fra le mani una fionda pronta a scagliare biglie.

D'altra parte, Alfredo ha indagato in vari saggi le vicende di tanti monelli che indossavano i pantaloni corti, da Max e Moritz a Bibì e Bibò, per non dimenticarne due che giravano in pigiama: Yellow Kid e Little Nemo. Una delle caratteristiche di questi monelli è sempre stata quella di vivere avventure incredibili e fare scherzi pazzeschi. Alfredo credo che abbia imparato molto da loro.

Esistono leggende su Castelli che scappa dai creditori strisciando fuori dalla finestra su un cornicione, addirittura senza i pantaloni indosso, ma c'è chi pensa che questa storia l'abbia scritta lui apposta. Ma posso certificarvi però che, in fatto di scherzi disegnati, Alfredo è stato un maestro eccezionale per tutta la vita. Con o senza braghette, possiamo inoltre certificare che si presentò all'età di 17 anni dalle sorelle Angela e Luciana Giussani, convincendole a pubblicargli il suo primo fumetto nero-umoristico: "Scheletrino". E di lì a poco riuscì persino a convincere Sergio Bonelli ad affidargli alcune sceneggiature di Carabina Slim.

All'epoca sua zia Lina, che come sua mamma aveva fatto la maestra per una vita, aveva già cercato di far incontrare Alfredo con un'altra persona che gli avrebbe potuto cambiare la vita. Si trattava di un ex promettente allievo, che non portava più i pantaloni corti, che la zia Lina aveva educato in una piccola classe nel paesino di Cola di Vetto. Era mio padre: Raffaele Crovi. Cresciuto fra l'Appennino e Correggio, aveva iniziato fin da piccolo a scrivere poesie e aveva sfondato nel mondo dell'editoria diventando collaboratore di Elio Vittorini. Negli anni in cui Alfredo indossava ancora i pantaloncini era già diventato dirigente in Rai a Milano, dopo avere lavorato in Einaudi e Mondadori, e fra i suoi collaboratori dell'epoca spiccavano Enrico Vaime, Cino Tortorella, Bianca Pitzorno e sarebbe arrivato anche Tiziano Sclavi. Proprio lui, il grande autore di fumetti che avrebbe immortalato Alfredo Castelli con il suo disegno più celebre.

Mio padre riceveva e leggeva puntualmente "Il Corriere dei Ragazzi" e "Il Corriere dei Piccoli" grazie al suo amico Mino Milani che gli aveva presentato a una mostra di pittura proprio Sclavi. Su quella rivista, io seguivo tre serie a fumetti: "Il maestro", disegnato da Aldo Di Gennaro e sceneggiato da Milani, "l'Ombra" e "Gli aristocratici" scritti da Castelli e disegnati da Ferdinando Tacconi e Mario Cubbino.

Quando ho iniziato a lavorare alla Sergio Bonelli Editore mi sono sentito come un bambino nel Paese dei Balocchi. Immaginatevi quando mi hanno messo a lavorare alle invenzioni di Alfredo: la collana degli Almanacchi, il Dizionario dei Misteri, il catalogo di Spina, il pop-up di Pompei. Mauro Boselli sosteneva che io e Maurizio Colombo eravamo la redazione perfetta per seguire i progetti del Buon Vecchio Zio Alfy. E come due mastini, in cerca di refusi e ripetizioni, abbiamo sempre letto, riletto, impaginato e commentato i suoi testi. Siamo stati fra i primi ad avere in omaggio da lui la statuetta del suo Omino Buffo (che si è rotta subito, fra l'altro), come Oscar premio per il nostro impegno.

Curiosamente Colombo, seppur disegnato varie volte da Castelli e celebrato in alcune sue barzellette come il "Sciur Colombo", non può però raccontare di essere stato mai oggetto degli incredibili scherzi del Buon Zio Alfy. Io invece ne vorrei ricordare uno eclatante che riguarda me e la mia famiglia. Quando nacque mio figlio Daniele fu appesa in ufficio la foto in cui io e mia moglie lo mostravamo sorridente. Alfredo intuì subito che era una foto perfetta. La scansionò e mise in evidenza gli occhi accesi e azzurri di mio figlio. Lo pigmentò, in versione zio Tom, e lo rese ancora più buffo. Accanto a noi nella foto inserì il dottor Peter Benton, interpretato da Eriq La Salle nella serie televisiva di "E.R.". Stampò la nuova immagine e l'appese in segreteria. Qualche ora dopo mi accorsi che c'era un capannello di colleghi che rideva a crepapelle davanti alla foto. Avvicinandomi, mi accorsi di cosa aveva combinato Castelli. Mi diressi nel suo ufficio. Lui si girò dalla seggiola, avendo riconosciuto, dal passo non felpato, la mia presenza. Abbassò gli occhiali e mostrò una faccia sorpresa. Io, sorridendo, l'abbracciai.

La foto è ancora appesa in camera di mio figlio Daniele che ha vent'anni, accanto a quelle delle sue gare di nuoto. E so che Alfredo sta ancora sorridendo per quel bellissimo fotomontaggio e me lo immagino con i pantaloncini corti colorati e con la fionda per lanciare biglie pronta a colpire. Alfredo non ha mai sbagliato un colpo, né uno scherzo!

Luca Crovi

https://www.sergiobonelli.it/martin-mystere/2024/02/23/news/quando-alfredo-portava-i-calzoni-corti-1024306/


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Messaggio Da claudio57 Gio 29 Feb 2024, 11:54

RICORDO D'AUTORE
ALFREDO CASTELLI E GLI OGGETTI ASSURDI!

ADDIO AD ALFREDO CASTELLI 17091910
Alfredo Castelli ci ha lasciati. Le parole mancano, in circostanze come questa: si vorrebbe dire moltissimo, e su un uomo così incredibilmente brillante e meraviglioso come Alfredo si potrebbe parlare per settimane. L'unica cosa che posso dire, per quanto banale, è che mi mancherà davvero tanto.

Di lui mi mancherà la vastissima cultura, della quale il "sapere fumettistico", per quanto immenso, era soltanto una parte: sapeva tutto, Alfredo, e di tutto con lui si poteva parlare. Ti incantava, senza mai annoiarti, quando snocciolava aneddoti su aneddoti, come un fiume in piena, e avresti voluto che non si interrompesse mai, che il tempo si fermasse. Ma mi mancherà soprattutto il modo allegro e fanciullesco con il quale affrontava il mondo, la sua disincantata e irrefrenabile allegria, la voglia di scherzare e di strapparti un sorriso, cosa che riusciva sempre a fare. Vulcanico nel lavoro, nella vita, ma anche negli scherzi, e vorrei ricordarlo con un aneddoto piccolo-piccolo, fra i moltissimi che mi vengono in mente, ma che, per me, è enorme perché ritrae egregiamente questo aspetto del suo carattere che così tanto mi affascinava.

Per un certo periodo di tempo io e Alfredo siamo stati vicini d'ufficio, in via Buonarroti, e questo mi ha permesso di apprendere come acquistasse con una certa regolarità oggetti assurdi su internet. E quando dico assurdi, intendo cose come trappole per dita (che mi fece provare, lasciandomi imprigionato), improbabili soprammobili a molla che saltellavano e ticchettavano, penne sonore, mini-peluche estremamente bizzarri, un ragno gigante di gomma (!), maschere di Carnevale mai viste prima da occhio umano e così via. Fra questi strani oggetti c'era anche, come imparai a mie spese, un adesivo da pavimento che simulava tridimensionalmente un buco in modo incredibilmente realistico. Era molto grande, di circa un metro di diametro, e, come detto, avrebbe ingannato l'occhio umano anche a un esame attento, figurarsi a uno rapido e superficiale.

Ebbene, Alfredo posizionò questo adesivo all'ingresso del suo ufficio, senza appiccicarlo, e poi mi chiamò a gran voce, con tono concitato: «Luca! Corri! Ho bisogno di te!». Come detto, io stavo nell'ufficio accanto, per cui, temendo un incidente o qualcosa di simile, mi precipitai fuori dalla stanza, svoltai l'angolo, e feci il mio ingresso nell'ufficio di Alfredo... compiendo immediatamente un gran balzo all'indietro, spaventato dal buco che si era improvvisamente aperto sotto i miei piedi! O almeno questo è ciò che registrò il mio cervello nello scorgere il mega-adesivo di Alfredo.

Vedendomi balzare all'indietro e cercando con i suoi occhietti furbi il mio sguardo atterrito e sconcertato, Alfredo rispose al muto interrogativo che il mio viso stava esprimendo dicendo, con un sorriso composto e soddisfatto: «Volevo verificare che l'adesivo funzionasse... e funziona! Grazie mille, Luca»; poi girò la sedia e tornò tranquillamente a scrivere al computer, lasciandomi in preda a una risata irrefrenabile sulla soglia del suo ufficio.

Ecco, Alfredo era così.

Il mondo da oggi è più vuoto, triste e grigio, senza di lui e chi l'ha conosciuto, anche se soltanto per poco, sa benissimo quanto questo sia dolorosamente vero.

Addio, BVZA, buon viaggio.

Luca Barbieri
https://www.sergiobonelli.it/martin-mystere/2024/02/28/news/alfredo-castelli-e-gli-oggetti-assurdi-1024321/
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Messaggio Da claudio57 Mar 05 Mar 2024, 11:18

RICORDO D'AUTORE
LA RIVISTA DI ALFREDO

ADDIO AD ALFREDO CASTELLI 17096310
Gli autori di fumetti fanno parte di una categoria umana tra le più pericolose: gli accumulatori compulsivi. Se qualcuno osasse entrare in casa mia, si sentirebbe soffocare da libri, fumetti, giocattoli e ammennicoli strambi vari ed eventuali. Lo stesso valeva in casa di Alfredo Castelli.

La visitai la prima volta che arrivai a Milano, in compagnia di uno degli altri creatori di Nathan Never, Michele Medda, intorno al 1986. Era, per me, il regno delle meraviglie. Libri e fumetti sugli argomenti più disparati, cose che non potevo credere che esistessero, ogni centimetro quadro trasudava passione e soprattutto curiosità senza fine per tutto ciò che l'umanità è in grado di realizzare.

Sfogliavo avidamente ogni cosa, e mi piacerebbe ricordare l'esatto titolo della "mysteriosa" rivista che mi ritrovai in mano a un certo punto, ma purtroppo non è così. Sta di fatto che, girando le pagine, ne trovai una piegata. Non era una piega provocata da mano umana, ma di quelle "meccaniche" che ogni tanto, nella confezione, si vengono a creare se il foglio è stato mal tagliato.

Mi fermai un istante su quella piega e Alfredo, vicino a me, la guardò con stupore. Evidentemente (e non è cosa strana) non aveva mai sfogliato quella rivista, e non si era accorto del problema.

Ora, se non si è della nostra strana specie è difficile capire che cosa si prova davanti a un oggetto "fallato". È una sorta di dolore profondo, una lacerazione. Il desiderio immediato è quello di sostituirlo subito con uno intatto, l'accettazione del difetto è lunga e dolorosa. Ma Alfredo, davanti a quella piega, assunse dopo un attimo una nuova espressione, persino preoccupata. Un po' troppo, anche per un danno simile.

«Mmm...»

E chi lo conosceva bene sa di cosa parlo, usando queste lettere per cercare di riprodurre quel suono che indicava una "accelerazione" delle sue già vulcaniche cellule grigie.

«Che c'è? Ti vedo perplesso...»

«C'è che, data la rivista che hai in mano, non posso essere certo che quella piega sia un errore o una cosa voluta... e quindi è arrivato finalmente il momento di smettere di comprarla.»

Se hai un pubblico, le tue intenzioni devono essere chiare, mai ambigue. È così che si fanno i buoni fumetti. Una lezione per la vita.

Antonio Serra

https://www.sergiobonelli.it/martin-mystere/2024/03/05/news/la-rivista-di-alfredo-1024369/
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Messaggio Da claudio57 Mer 13 Mar 2024, 14:12

RICORDO D'AUTORE
DI ALFIE CE N'È UNO SOLO

ADDIO AD ALFREDO CASTELLI 17103210
«Perché non scriviamo assieme una geografia del mondo del sogno?». È da quando me lo dicesti, Alfredo, che ogni notte traccio mappe, prendo note, scatto foto mentali e rivisito vecchi sogni passati per studiarne la topografia sempre mutevole. Anche stamattina mi sono svegliato da una gita in un singolare villaggio onirico, pensando che di quel posto, senz'altro, ti avrei dovuto parlare. E solo al risveglio mi sono reso conto che non ci sei più.

Alfredo Castelli non c'è più. È così strano. Perché, da quando sono alla Bonelli, lui c'è sempre stato. Perché pensavo che ci sarebbe stato sempre. Perché quando, nel 1982, misi piede per la prima volta nell'ufficio di Decio Canzio alla Bonelli lui era lì, con Sergio e Decio, a guardare le copie di avviamento del numero uno di Martin Mystère e chiese, a me, uno sconosciuto, un parere. Perché quando, due anni dopo, entrai ufficialmente in Casa editrice come redattore, fui messo in uno stanzino a scrivere una Posta Mysteriosa e poi lui, quel primo giorno, mi portò prima a pranzo con Silver e dopo a casa sua, che già era strapiena di libri allora, in ogni andito e fessura, con mille ingegnose trovate per farcene stare sempre di più. E poi perché lui era Alfredo Castelli, che era entrato nel mondo del fumetto quando aveva i calzoni corti, fino a trasformarsi nel saggio e canuto Buon Vecchio Zio Alfie, vulcanico, dispersivo, inesauribile, prodigo di storielle e disegnini comici che comparivano in tutti gli angoli della Redazione, e di cui tutti, a turno eravamo gli strampalati protagonisti (Che bufo! Che bufo!).

E pensavo che, se fossi passato ancora una volta di volata davanti al suo ufficio avrei sentito la sua voce che mi chiamava e che mi avrebbe attaccato bottone per raccontarmi una delle innumerevoli bizzarrie e curiosità di cui faceva collezione e che io, pur se trafelato e di fretta, mi sarei dimenticato del lavoro per ascoltarlo incantato e con un ebete sorriso divertito sul volto.

Sì, il lavoro era un gioco, per Alfredo, a volte per la disperazione del suo grande amico Sergio Bonelli, dato che, più che alle pagine di sceneggiatura, lui dedicava le giornate a mille appassionanti distrazioni e procrastinava gli impegni come Martin Mystère nella storia di Mister Jinx. Ancora negli ultimi tempi, piuttosto che impegnarsi nel lavoro vero e proprio preferiva realizzare gli adorabili e comici video di presentazione sul sito Bonelli, veri capolavori in miniatura. D'altronde, se non avesse fatto così, come avrebbe potuto essere il coltissimo Alfredo, immenso conoscitore della storia dei Comics, divulgatore di improbabili gadget avveniristici e di deliziose stupidaggini, il Giambattista Marino del fumetto italiano?

L'ultima volta che l'ho visto, nel letto di ospedale, era sempre lui, logorroico, divertente, inesauribile, straripante di battute, interessi, idee, cose da fare, articoli da scrivere, pacchi di libri da aprire che lo aspettavano a casa. Mi ha suggerito persino l'idea per un soggetto. «E' in quel libro lunghissimo di Casanova», mi ha detto, «ma non ricordo il titolo.» «L'Icosameron», ho detto io. Lui si è illuminato in volto e io mi sono sentito come quel giorno di quarant'anni prima, quando gareggiando infantilmente in citazioni cercavo di non sfigurare e di riscuotere l'approvazione del già mitico Castelli. Gli ho promesso che ne avrei cavato qualcosa. E pensando a Casanova, aveva poi espresso con stupore la sua ammirazione mista a invidia per gli autori fluviali alla Dumas, Balzac, Verne. «Ma sono proprio come te!», gli avevo detto ridendo. In quell'occasione mi aveva chiesto di portargli un albo con una dedica (non era mai successo!) e io avevo scritto: «Al solo e unico Alfie (Castelli, non Michael Caine!)».

Glielo devo, scriverò quella storia. In quanto al nostro libro sulla geografia onirica, i miei appunti glieli ho lasciati tutti di là, nel mondo dei sogni. Se li ha recuperati, non ho dubbi che Alfredo abbia già iniziato a scriverlo.

Mauro Boselli

La fotografia di Alfredo Castelli è stata scattata da Alex Dante, il ritratto di Giambattista Marino è opera di Frans Pourbus Il Giovane.
https://www.sergiobonelli.it/martin-mystere/2024/03/06/news/di-alfie-ce-n-e-uno-solo-1024377/
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Messaggio Da claudio57 Lun 18 Mar 2024, 17:03

da le Storie cult

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Messaggio Da claudio57 Mar 26 Mar 2024, 10:52

IN FONDO E' STATA DAVVERO QUASI TUTTA... "COLPA D'ALFREDO"
l'editoriale di Loris Cantarelli su Fumo di China n° 339 in edicola

ADDIO AD ALFREDO CASTELLI 20240310
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Messaggio Da claudio57 Gio 04 Apr 2024, 11:07

BONELLI DIGITAL CLASSIC RICORDA ALFREDO CASTELLI

A quasi due mesi dalla scomparsa del geniale creatore di Martin Mystère, Bonelli Digital Classic dedica una raccolta ad alcuni degli albi più significativi da lui scritti, da Zagor a Mister No passando ovviamente per il Buon Vecchio Zio Martin!
ADDIO AD ALFREDO CASTELLI 17121510
A partire da oggi, infatti, Bonelli Digital Classic propone la raccolta di alcuni tra i più significativi albi sceneggiati da Alfredo, in un simbolico viaggio tra alcune capolavori del Fumetto: TuttoCastelli.
Alfredo Castelli nasce a Milano il 26 giugno del 1947, la guerra è finita e l'Italia si organizza democraticamente e dibatte anche su temi mediatici e pedagogici quali le proprietà educative o diseducative del fumetto. All'epoca, l'opinione più diffusa riguardo i fumetti era che fossero una lettura ilare e scevra di valore letterario, artistico e figuriamoci poetico. I genitori di Alfredo, in particolare la mamma che di professione faceva la maestra, preferivano fornire al figlio dei libri tradizionali di letteratura non illustrata né tanto meno sequenziale.
Provvidenziale fu una convalescenza da scarlattina che costrinse il piccolo Alfredo a sospendere la terza media per passare quaranta giorni in isolamento, come si usava all'epoca per fronteggiare questo tipo di infezione. Il dispiacere di vedere il figlio solo per così tanto tempo portò i signori Castelli a derogare il rigido criterio di selezione delle letture del bambino e gli fornirono una vagonata di fumetti, che non solo allietarono i giorni della quarantena, ma instaurarono in Alfredo un amore per il linguaggio del fumetto cui si è dedicato per il resto della sua vita.
A soli 17 anni entra nel mondo del fumetto come professionista, scrivendo e disegnando le avventure di Scheletrino, scelto dalle sorelle Giussani come appendice a "Diabolik". Alfredo ormai è un ragazzo che si fa strada in un settore in cui la guerra ha lasciato un vuoto impalpabile, che lui riempie con le sue visioni che divengono a mano a mano concreti successi editoriali oltre che tesori culturali.
Tantissimi sono i personaggi su cui ha lavorato e le testate con cui ha collaborato, da "Tilt" a "Horror" passando per "Eureka", "Il Corriere dei Ragazzi" e "Il Giornalino". Tra i personaggi da lui creati ricordiamo in corsa solo Gli Aristocratici, L'Ombra, L'Omino Bufo, Zio Boris e Allan Quatermain - con quest'ultimo che funge da base su cui elaborare l'idea di Martin Mystère - ma era nata dalla sua mente anche la prima fanzine fumettistica italiana, "Comics Club 104", nell'ormai lontano 1966.
Collabora con la nostra Casa editrice dal 1971, lavorando come redattore e sceneggiatore. Le sue prime storie per quella che ancora non si chiamava Sergio Bonelli Editore sono state per Zagor e Mister No, personaggi che non ha abbandonato nemmeno dopo l'approdo in edicola di Martin Mystère.
In qualità di Redattore è un vulcano di idee, tra le quali alcune talmente vincenti da essere applicate anche su personaggi diversi da quelli citati ed essere messe in pratica ancora oggi, per esempio l'invenzione nella casa editrice di collane Speciali e dei celebri e amatissimi Almanacchi.
Come giornalista professionista ha pubblicato numerosi saggi sulla storia del fumetto e sulla letteratura popolare, approfondendo soprattutto la conoscenza del fumetto delle origini. È stato impegnato anche come autore e sceneggiatore cinematografico, televisivo e radiofonico. La sua ultra-cinquantennale carriera fumettistica è stata recentemente riassunta e raccontata in una mostra che ha esordito a Lucca Comics & Games 2022 prima di essere allestita anche a Milano e Pordenone.
Tra i tanti premi che ha ricevuto nel corso della sua lunga carriera ricordiamo i due Yellow Kid, il primo ricevuto a Lucca nel 1970 e il secondo vinto a Roma nel 1996. A Lucca è stato inoltre riconosciuto come "Maestro del Fumetto" nel 2015, quando il calco delle sue mani è stato inserito nella Walk of Fame.
Per Martin Mystère, il suo personaggio più importante, celebre e rappresentativo della oceanica produzione di Alfredo, abbiamo scelto quattro storie autoconclusive, tutte disegnate da Giancarlo Alessandrini (nella più recente sono presenti anche gli apporti artistici di Rodolfo Torti, Alfredo Orlandi e Angelo Maria Ricci) e ciascuna pubblicata a distanza di 10 anni l'una dall'altra ma anche godibili come un enorme affresco che riassume e celebra i primi 40 anni di vita editoriale del BVZM.
Alfredo Castelli amava  Mister No, lo riteneva il miglior personaggio del pantheon Bonelli, diceva che non era un caso se un personaggio così suggestivo fosse frutto di un uomo profondo quale Sergio Bonelli. Alfredo Castelli, e lo comprendiamo bene, vedeva in Jerry Drake la quintessenza dell'avventura. In nome di questa dichiarata predilezione e anche per il piacere della lettura, vi proponiamo la saga "I mercenari" apparsa su Mister No nel 1980, disegnata da Fabio Civitelli con le copertine di Gallieno Ferri.
L'avventura è un distillato di adrenalina ma anche una riflessione sullo sfruttamento del petrolio: il presidente della organizacion petrolera dell'Ecuador, è imprigionato in un bunker nel canale di Panama, sorvegliato da un "commando" ben addestrato di uomini. Chi è l'uomo giusto per guidare l'aereo che deve tradurre l'ostaggio sano e salvo in Ecuador? Jerry Drake! Disponibile nell'originale bianco e nero e anche a colori.
Continuiamo con un classico della mitologia di Darkwood: "Intrigo internazionale" meglio conosciuta come "La fortezza di Smirnoff" pubblicata su Zagor nel 1978 con i disegni di Franco Donatelli e copertine di Gallieno Ferri. La leggenda narra che Sergio Bonelli non avesse molto apprezzato questa avventura, ma è diventata un cult tra i lettori zagoriani, tanto è vero che il Duca di Smirnoff è poi tornato sulle pagine di Zagor nel 2017. Una curiosità riguardo questa saga consiste nel fatto che ne esiste un adattamento in videogioco.
Siamo orgogliosi inoltre di annoverare in questa raccolta l'Almanacco del Mistero 1988, primo almanacco in assoluto della storia della Sergio Bonelli Editore. Vera e propria pubblicazione ibrida tra la divulgazione tradizionale e l'intrattenimento a fumetti, la consueta avventura è infatti accompagnata da un abbondante e generoso apparato redazionale in cui i misteri vengono approfonditi in un'epoca in cui le notizie stampate su argomenti insoliti erano di difficilissima reperibilità.
Chiude la selezione il primo albo della prima collana "Speciale fuori serie" della storia della Sergio Bonelli Editore, Martin Mystère Speciale 1 "Il cobra d'oro" dell'estate 1984, con i disegni di Franco Bignotti.
Ecco l'elenco di tutti gli episodi che compongono la Raccolta TuttoCastelli, disponibile su Bonelli Digital Classic dal 4 Aprile 2024:
Martin Mystère 121 "10 anni dopo"
Martin Mystère 241 "Vent'anni dopo"
Martin Mystère 320 "Anni 30"
Martin Mystère 386 "I suoi primi quarant'anni"
Mister No 65 "I mercenari"
Mister No 66 "Intrigo internazionale"
Mister No 67  "Requiem per un soldato"
Zagor 150 "Il segno del coraggio"
Zagor 151 "La fortezza di Smirnoff"
Zagor 152 "Missione compiuta!"
Almanacco del Mistero 1988
Speciale Martin Mystère 1 "Il cobra d'oro"

https://www.sergiobonelli.it/martin-mystere/2024/04/02/news/bonelli-digital-classic-ricorda-alfredo-castelli-1024475/
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Messaggio Da claudio57 Mer 10 Apr 2024, 14:11

ALFREDO, L'UOMO DEL MYSTERO!

In edicola dal 10 aprile, "L'uomo del mystero" è il numero di Martin Mystère 410, ed è comprensibilmente dedicato al compianto Alfredo Castelli, creatore del personaggio e nume tutelare di molti, nella redazione di via Buonarroti.
ADDIO AD ALFREDO CASTELLI 17127410
Il numero 410 di Martin Mystère, in edicola e fumetteria da mercoledì 10 aprile, è comprensibilmente dedicato ad Alfredo Castelli, "L'uomo del mystero". A fianco della normale avventura del BVZM, infatti, l'albo raccoglie numerosi ricordi e aneddoti firmati da redattori, collaboratori e amici che gli sono stati accanto per tanti anni.
Ecco qui sotto quanto scritto da Gianmaria Contro, che fa da introduzione a tutti gli altri contributi presentati in calce al numero. Buona lettura, perché questa volta non potete proprio esimervi dall'andare in edicola!
"E adesso che si fa?
Adesso che Alfredo Castelli non è più tra noi, chi potremo importunare con scadenze e calendari? Chi ci sarà a snocciolare storielle e barzellette così genialmente demenziali? Chi ci condurrà nei labirinti di scoperte improbabili, tra automi settecenteschi, paleoastronauti, inesplicabili manufatti sumeri e civiltà antidiluviane? E quel sogghigno speciale e irresistibile - quello di uno che ride da sé delle proprie battute - dove potremo ritrovarlo?
Brutta faccenda, questa del dipartire e togliersi di torno così, senza lasciare neanche un indirizzo, un numero di telefono, il codice d'avviamento postale sul retro di una cartolina. Quando l'Anima della Festa se ne va, a notte fonda, quel che rimane sono bicchieri di carta stropicciati, briciole, un portacenere troppo pieno (se coltivate certe brutte abitudini) e la minaccia del doposbronza che vi attende il mattino seguente (sempre in materia di brutte abitudini...). E allora - dicevamo - che si fa?
Qualcuno sviene a faccia in giù sul divano, qualcun altro rimane a rimirare le stelle in attesa dell'alba. Gli uni hanno ancora tanto da dire, gli altri sono senza parole... In mezzo a questi ospiti frastornati ci aggireremo di qui alla fine dell'albo, dando e ricevendo consolatorie pacche sulle spalle, come si fa in certe veglie-con-buffet, tra una tartina al salmone e il ritornello del «Ti ricordi quella volta che...?». E se la memoria, il racconto e il sentimento faranno il loro mestiere, allora avremo Alfredo in mente così com'era. Una persona che non avrebbe mai ceduto alla tristezza senza combattere fino all'ultima cartuccia di humour, fino all'estremo «Tutto ciò è bufissimo»."

Gianmaria Contro


https://www.sergiobonelli.it/martin-mystere/2024/04/10/news/alfredo-l-uomo-del-mystero-1024506/
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