MARTIN MYSTERE (II parte)

Ah ok
Anche a me era venuto il tuo stesso dubbio. Ho ipotizzato che qualcuno a bordo dell'elicottero fosse sceso prima della ragazza bionda e l'avesse data a Orloff.

https://fandommartinmystere.blogspot.com/2021/06/recensione-martin-mystere-n-376-come-ai.html

"La signorina Tischmacher è appena rientrata e viene subito convocata alla presenza del suo capo, ma costui (Sergej Orloff) ha già la spada sulla scrivania. Recagno ha saltato i passaggi relativi e non ha dato spiegazioni perchè si tratta di aspetti banali e noiosi: è infatti ben noto che i critici della rete non aspettano altro che un suo passo falso per cominciare a ululare l'epiteto "spiegone". Eppure accade che ci sia anche chi protesta perchè, senza una dettagliata spiegazione, non capisce (e quindi come si fa sapere chi bisogna accontentare?), per cui ci tocca sottolineare che Tischmacher non stava pilotando l'elicottero nè ha lanciato il (demenziale) lazo per catturare la spada, in quanto sull'elicottero era palesemente presente altro personale, specializzato nelle operazioni descritte; tutti loro avevano chiaramente l'ordine di non toccare mai il manufatto (specialmente Tischmacher, soprattutto se in realtà lei è una Morgana amnesiaca) e quindi, al rientro dell'elicottero alla base, la Spada è stata immediatamente fatta pervenire a Orloff tramite una catena di passaggi di massima sicurezza e velocità, mentre Tischmacher se la prendeva comoda a tornare in ufficio (ricordiamoci anche della sua indolenza mostrata in precedenza)."

LE PISTE DI NAZCA (n.58-60)
Bella storia di Prosperi, valido sceneggiatore che mantiene dignitoso il livello delle storie quando non vengono scritte da Castelli. Gli aspetti migliori della storia sono sicuramente l'idea di fondo (affascinante la spiegazione sulle linee di Nazca) e il finale mozzafiato. Nel racconto si riprende e si approfondisce il discorso Atlantide-Mu (come sempre interessantissimo). Il finale, carico di tensione, mi ha tenuto col fiato sospeso e proprio per questo è davvero memorabile. Molto drammatico e toccante il sacrificio degli astronauti a bordo dello Shuttle. C'è però anche qualcosa che non mi ha convinto. Infatti non mi è piaciuto il fatto che rimangano le nuove linee di Nazca e che (nel finale) avvenga un diluvio di fuoco nei Caraibi: non ho apprezzato che la storia lasci così evidenti strascichi nella realtà e che quindi essa ne venga modificata. Inoltre non mi ha convinto il fatto che la stazione in Groenlandia sia rimasta dentro all'iceberg che galleggia alla deriva. Però nel complesso la storia è godibilissima e aggiunge nuovi interessanti tasselli alla continuity della sottotrama su Atlantide.
I disegni di Chiarolla non mi hanno fatto per niente impazzire. Lavoro più che sufficiente, ma per nulla memorabile.
Copertina senza infamia e senza lode di Alessandrini.

Storia: 8+
Disegni: 7-

Snelliscono le pagine ovunque e poi fanno uscire malloppazzi di ristampe... Boh

doctorZeta ha scritto:Snelliscono le pagine ovunque e poi fanno uscire malloppazzi di ristampe... Boh

un pò lo hanno snellito 
5 storie in 2 volumi spezzandone una in due parti 
ora il malloppo è di 256 pagine anzichè circa 300
 
Se ogni volume contiene 2 storie e mezza si doveva evitare quel 3 storie in copertina 

C'è scritto "Tre storie", non "Tre storie complete", quindi ci sta

Magico Vento ha scritto:C'è scritto "Tre storie", non "Tre storie complete", quindi ci sta

non ci sta perchè in copertina hanno messo il titolo delle storie 
la caduta degli astartis parte prima e parte seconda è una unica storia 

1 i viaggiatori delle tenebre 
2 il demone tra i ghiacci
3 la caduta degli astartis
4 il picco della morte 
5 prigionieri delle tenebre

5 storie in due volumi

Sì ho capito, ma in entrambi i volumi ci sono tre storie: due complete e una no ("La caduta di Astaris" divisa in due).

Si ma con lo stesso titolo 
una storia che si dipana su più albi non si chiama parte prima, parte seconda ecc ma ogni albo ha il suo titolo

questa è una storia completa pubblicata originariamente in un solo volume di Zona x insieme ad un'altra storia 

La stirpe di Elan sono 16 storie di Federico Memola pubblicate all'interno di Zona X ed ora anche se la SBE decide di spezzare una o più storie su più albi restano sempre 16 storie

Ok, va beh, la vediamo in modo diverso.

Non so voi, ma la brevità delle storie le rende più intriganti, sto promuovendo finora questo nuovo formato mensile, benché come detto da Dorian siamo di fronte a un albo introduttivo come testimonia la biografia detta da Martin che non ho ritenuto superflua e il cliffhanger finale, però la storia si lascia leggere tenendo alto l'interesse. Grimaldi non l'ho mai amato, ma nulla di dannoso per il lettore.

Voto 7

Io continuo a bocciare questo formato. Per farvi un es. alla Fantasmagoria preferirei pagine di azione che approfondiscono una scena. Ad es. quella della bionda che soffia la spada dall'elicottero è troppo breve.
Poi c'è un errore: il mostro una volta viene detto che ha due teste ma che sembrano otto e una volta viene detto che ne ha otto, un po' di attenzione.
Comunque buona storia.

Non è un errore...

NELLA TERRA DEI DOGON (n.60-61)
Bella storia di Prosperi, che continua a piacermi nonostante non sia ovviamente ai livelli di Alfredo Castelli.
Molto affascinante il mystero dei Dogon, che viene illustrato in modo molto interessante da Prosperi attraverso le spiegazioni di Martin. Interessanti anche le spiegazioni didascaliche sul Mali; ottimo, inoltre, il collegamento con le instabili situazioni politiche degli stati africani post-colonialismo. Interessante il personaggio del "Genio del male", Ono; affascinante la spiegazione sull'origine di Ono, che io avevo tuttavia intuito abbastanza presto. Bello il finale, con il ritorno dei "Nommo". Tuttavia, in questa conclusione non mi è piaciuto il fatto che Martin Mystère uccida a sangue freddo i soldati al servizio di Ono (Java avrebbe potuto stordirli prendendoli a pugni...). Buona storia, comunque, nel complesso.
Molto deludenti i disegni dei Cassaro.
Niente di eccezionale le due copertine di Alessandrini.

Storia: 8-
Disegni: 6

Walter Dorian ha scritto:[url=/view/18564483/1074][/url]

Storia troppo introduttiva, noiosa la biografia di Martin. Finale con spiegone di Orloff palloso.
Bello solo il mistero di fondo.

Voto 6

Magico Vento ha scritto:Non è un errore...

Un po' troppo lapidario in questa tua confutazione. Spiegati.

Il drago che si scontrò con Susano, secondo la (reale) tradizione nipponica, aveva otto teste. Invece, il "Dio delle tempeste" nella "realtà" (che ci viene mostrata in "diretta" da Recagno) si scontrò con un mostro a due teste che era in realtà un'arma Atlantidea che quindi si muoveva molto rapidamente, facendo così dire a Susano che le sue teste "sembrano otto". Da qui, dunque, nacque, secondo il racconto a fumetti, la leggenda del drago a otto teste.

LE MACCHINE IMPOSSIBILI (n.60-61)
Dopo l'ottima "Il libro degli arcani", ecco un'altra storia strutturata come un'antologia di tre brevi racconti. Il tema è, come da titolo, le macchine "impossibili". Il risultato è eccellente (come anche nel caso della prima antologia).
Il primo racconto è splendido e credo sia il mio preferito (se la gioca col terzo). La particolarità di questa storia è che solo alla fine si scopre quale sia la macchina "impossibile"; dunque per tutta la narrazione c'è grande attesa per la rivelazione. Inoltre questo racconto è narrato in modo superlativo ed è incredibilmente coinvolgente. Ottimo il beffardo colpo di scena finale!
Il secondo è quello che ho gradito meno (anche perché è quello che dura meno: solo una quindicina di pagine), però è lo stesso geniale. Qui si affronta il tema dell'antigravità. Il racconto suscita anche una riflessione su come una buona idea che può rivoluzionare il mondo può causarne anche la distruzione se finisce in mani sbagliate.
Il terzo racconto è meraviglioso e affronta quella che senz'altro è la macchina più affascinante di sempre: la macchina del tempo. Memorabili le spiegazioni del BVZM sull'argomento dei viaggi nel tempo (interessantissimo anche il riferimento all'adrone e al momento più breve dell'universo) e splendido il racconto di fantasia elaborato dalla mente del BVZA. Il racconto fa riflettere anche sul destino.
I disegni della storia sono di Henry e sono gradevolissimi. Alcuni primi piani sono favolosi! Anche il suo Gandhi (presente nel terzo racconto) è stupendo ed è molto simile al personaggio storico. Forse l'unica pecca sono a volte gli occhi dei personaggi, che paiono un po' inespressivi.
Discreta la copertina di Alessandrini.

Storia: 9
Disegni: 8,5

Magico Vento ha scritto:Il drago che si scontrò con Susano, secondo la (reale) tradizione nipponica, aveva otto teste. Invece, il "Dio delle tempeste" nella "realtà" (che ci viene mostrata in "diretta" da Recagno) si scontrò con un mostro a due teste che era in realtà un'arma Atlantidea che quindi si muoveva molto rapidamente, facendo così dire a Susano che le sue teste "sembrano otto". Da qui, dunque, nacque, secondo il racconto a fumetti, la leggenda del drago a otto teste.

Non mi pare. Quando si parla di Yamata-no-orochi è Martin che sta ricostruendo la leggenda di Susano, dove in presa diretta affronta un drago con due teste, non con otto.

Non capisco...
Martin consulta il mito, dove il drago ovviamente ha otto teste (pag.62). Non sa cosa avvenne nella realtà. La realtà è mostrata da pag.47 a pag.53 ma è narrata in "diretta" e dunque solo il lettore ne è a conoscenza.

Buona storia Come ai vecchi tempi.
Non mi disturba che sia una storia a puntate della vicenda delle spade, mentre avrei evitato anche io il riassuntino. Bel mystero di fondo comunque.
Grimaldi è un disegnatore il cui tratto freddo e inefficace non mi dice nulla.

STORIA: 7
DISEGNI: 6

Speriamo che il minor numero di pagine consenta a Recagno di scrivere più storie.