I BASTARDI DI PIZZOFALCONE
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I BASTARDI DI PIZZOFALCONE
Neanche TAFAZZI riuscirebbe a fare di peggio
la connection con De Giovanni continua con una strabiliante versione a fumetti de I Bastradi di Pizzofalcone: una versione con protagonisti dei cani antropomorfi. Un esperimento nell’esperimento che merita grande attenzione. Ai testi Claudio Falco e Paolo Terracciano e ai disegni Fabiana Fiengo.
la connection con De Giovanni continua con una strabiliante versione a fumetti de I Bastradi di Pizzofalcone: una versione con protagonisti dei cani antropomorfi. Un esperimento nell’esperimento che merita grande attenzione. Ai testi Claudio Falco e Paolo Terracciano e ai disegni Fabiana Fiengo.
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Re: I BASTARDI DI PIZZOFALCONE
non mi interessa; trovo strampalata l'idea che i protagonisti vengono raffigurati come animali...
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"Non c'è cosa più deprimente dell'appartenere a una moltitudine nello spazio.
Né più esaltante dell'appartenere a una moltitudine nel tempo."Nicolás Gómez Dávila
Preacher- MASTER IN ZAGOR
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Re: I BASTARDI DI PIZZOFALCONE
salto anch'io
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the haematologist
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Re: I BASTARDI DI PIZZOFALCONE
Passo. Sinceramente poi Falco neanche su Dampyr mi faceva impazzire.
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Re: I BASTARDI DI PIZZOFALCONE
Potrebbe rivelarsi un'operazione interessante, il primo numero da edicola lo prenderò.
Mi ricorda Blacksad, dove protagonista è un detective con le sembianze di un gatto.
Mi ricorda Blacksad, dove protagonista è un detective con le sembianze di un gatto.
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Re: I BASTARDI DI PIZZOFALCONE
Ipotesi più probabile: i personaggi hanno già un volto che corrisponde a quello degli attori che li hanno interpretati nella fiction.
Riprodurre quei volti forse risulta troppo dispendioso in termini di autorizzazioni
Rappresentarli con fattezze diverse poteva generare il rischio di una difficile identificazione
Farli con la faccia di cani salva capra e cavoli, in fondo si tratta di bastardi no?
Personalmente comunque passo
Riprodurre quei volti forse risulta troppo dispendioso in termini di autorizzazioni
Rappresentarli con fattezze diverse poteva generare il rischio di una difficile identificazione
Farli con la faccia di cani salva capra e cavoli, in fondo si tratta di bastardi no?
Personalmente comunque passo
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the haematologist
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Re: I BASTARDI DI PIZZOFALCONE
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E ti sta parlando un Bonelli-dipendente...
doctorZeta- ZAGORIANO INDISPENSABILE
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Re: I BASTARDI DI PIZZOFALCONE
cit :
.... idea fosse meravigliosa ...
Gli animali che aveva disegnato rappresentavano il carattere intimo dei miei personaggi
.... idea fosse meravigliosa ...
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Re: I BASTARDI DI PIZZOFALCONE
Anche se con un pò di titubanza ho preso il volume, che dire...confezione editoriale ottima, formato, carta, copertina, stampa e rilegatura perfetti. Premesso che non ho mai letto libri della serie, ne visto la serie Tv, la storia è bella, con un finale a sorpresa che mi ha stupito molto, il colpevole non è quello pensavo che fosse, affascinante l'ambientazione napoletana, belli i disegni e i colori così come soggetto e sceneggiatura... Per cui tutto bene? Purtroppo non proprio, a inficiare il tutto c'è, però la cosa è soggettiva e riguarda me, probabilmente ad altri non dispiacerà affatto, la scelta zoofila, cioè di rappresentare i visi con cani e altri animali, al di là dell'aspetto grafico la cosa mi ha creato parecchi problemi nella lettura, nel senso che confondevo i personaggi e ho dovuto diverse volte tornare indietro per seguire la trama. Inoltre è praticamente impossibile inquadrare l'età dei personaggi se non con molta approssimazione, e ti rende più difficile contestualizzare la storia. (guardate la copertina e provate a dare l'età a ognuno). Alla fine questo ha quasi rovinato tutto, rimane lo stesso una bella storia, ma anche, ripeto, per me, anche un occasione sprecata.
OLIMPIA- DIPLOMATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: I BASTARDI DI PIZZOFALCONE
Perfettamente d'accordo con Olimpia.
E non si tratta più di animali antropomorfi come nell'universo Disney, ma personaggi umani rappresentati realisticamente con teste di cane.
Peccato...
E non si tratta più di animali antropomorfi come nell'universo Disney, ma personaggi umani rappresentati realisticamente con teste di cane.
Peccato...
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the haematologist
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Re: I BASTARDI DI PIZZOFALCONE
Ciao pard !OLIMPIA ha scritto:Anche se con un pò di titubanza ho preso il volume, che dire...confezione editoriale ottima, formato, carta, copertina, stampa e rilegatura perfetti. Premesso che non ho mai letto libri della serie, ne visto la serie Tv, la storia è bella, con un finale a sorpresa che mi ha stupito molto, il colpevole non è quello pensavo che fosse, affascinante l'ambientazione napoletana, belli i disegni e i colori così come soggetto e sceneggiatura... Per cui tutto bene? Purtroppo non proprio, a inficiare il tutto c'è, però la cosa è soggettiva e riguarda me, probabilmente ad altri non dispiacerà affatto, la scelta zoofila, cioè di rappresentare i visi con cani e altri animali, al di là dell'aspetto grafico la cosa mi ha creato parecchi problemi nella lettura, nel senso che confondevo i personaggi e ho dovuto diverse volte tornare indietro per seguire la trama. Inoltre è praticamente impossibile inquadrare l'età dei personaggi se non con molta approssimazione, e ti rende più difficile contestualizzare la storia. (guardate la copertina e provate a dare l'età a ognuno). Alla fine questo ha quasi rovinato tutto, rimane lo stesso una bella storia, ma anche, ripeto, per me, anche un occasione sprecata.
Ti ho risposto su TWO: oh... A te la SBE dovrebbe farti avere dei buoni per acquisti omaggio ad un certo numero di albi ! Dico davvero, eh!
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Re: I BASTARDI DI PIZZOFALCONE
OLIMPIA ha scritto:Anche se con un pò di titubanza ho preso il volume, che dire...confezione editoriale ottima, formato, carta, copertina, stampa e rilegatura perfetti. Premesso che non ho mai letto libri della serie, ne visto la serie Tv, la storia è bella, con un finale a sorpresa che mi ha stupito molto, il colpevole non è quello pensavo che fosse, affascinante l'ambientazione napoletana, belli i disegni e i colori così come soggetto e sceneggiatura... Per cui tutto bene? Purtroppo non proprio, a inficiare il tutto c'è, però la cosa è soggettiva e riguarda me, probabilmente ad altri non dispiacerà affatto, la scelta zoofila, cioè di rappresentare i visi con cani e altri animali, al di là dell'aspetto grafico la cosa mi ha creato parecchi problemi nella lettura, nel senso che confondevo i personaggi e ho dovuto diverse volte tornare indietro per seguire la trama. Inoltre è praticamente impossibile inquadrare l'età dei personaggi se non con molta approssimazione, e ti rende più difficile contestualizzare la storia. (guardate la copertina e provate a dare l'età a ognuno). Alla fine questo ha quasi rovinato tutto, rimane lo stesso una bella storia, ma anche, ripeto, per me, anche un occasione sprecata.
E pensare che Masiero a Lucca Comics disse che la scelta degli animali antropomorfi era stata dettata dal fatto che se avessero rappresentato i veri attori della fiction i lettori si sarebbero confusi...
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Re: I BASTARDI DI PIZZOFALCONE
Non mi attira per nulla, di sicuro non lo prenderò.
Speriamo che alla Bonelli non comincino a fare fumetti i cui protagonisti siano papere, topi, gatti, cavalli e mucche...
Speriamo che alla Bonelli non comincino a fare fumetti i cui protagonisti siano papere, topi, gatti, cavalli e mucche...
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Re: I BASTARDI DI PIZZOFALCONE
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doctorZeta- ZAGORIANO INDISPENSABILE
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claudio57- Moderatore
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Re: I BASTARDI DI PIZZOFALCONE
uscita: 26/11/2020
con citazione Zagor
Soggetto: Maurizio de Giovanni
Sceneggiatura: Claudio Falco, Paolo Terracciano
Disegni: Fabiana Fiengo
Copertina: Fabiana Fiengo
Colori: Chiara Imparato
Il piccolo Edoardo Borrelli è scomparso. I suoi genitori sono una coppia in crisi e sarà loro richiesto un ingente riscatto. Il rapimento del bambino costringerà i Bastardi di Pizzofalcone a cercarlo e a indagare nei segreti della sua famiglia.
Un viaggio doloroso fra i sentieri della maternità e della paternità.
con citazione Zagor
Soggetto: Maurizio de Giovanni
Sceneggiatura: Claudio Falco, Paolo Terracciano
Disegni: Fabiana Fiengo
Copertina: Fabiana Fiengo
Colori: Chiara Imparato
Il piccolo Edoardo Borrelli è scomparso. I suoi genitori sono una coppia in crisi e sarà loro richiesto un ingente riscatto. Il rapimento del bambino costringerà i Bastardi di Pizzofalcone a cercarlo e a indagare nei segreti della sua famiglia.
Un viaggio doloroso fra i sentieri della maternità e della paternità.
claudio57- Moderatore
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Re: I BASTARDI DI PIZZOFALCONE
Cartonato?
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doctorZeta- ZAGORIANO INDISPENSABILE
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Re: I BASTARDI DI PIZZOFALCONE
Si Doc cartonatodoctorZeta ha scritto:Cartonato?
I bastardi di Pizzofalcone.
N° : 2 Buio
uscita: 26/11/2020
Tipologia: Cartonato
Formato: 19,5 x 26, colore
Pagine: 144
claudio57- Moderatore
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Re: I BASTARDI DI PIZZOFALCONE
Grazie
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Re: I BASTARDI DI PIZZOFALCONE
INTERVISTA BASTARDI DI PIZZOFALCONE
GLI ADATTAMENTI A FUMETTI DI MAURIZIO DE GIOVANNI
Per prepararvi all'uscita del secondo volume con i Bastardi di Pizzofalcone, il direttore editoriale di Sergio Bonelli Editore Michele Masiero ci parla degli adattamenti che la nostra Casa editrice ha realizzato dei romanzi di Maurizio de Giovanni.
Sono passati tre anni da quando Sergio Bonelli Editore ha iniziato a pubblicare le avventure a fumetti del commissario Ricciardi, la più famosa creatura letteraria di Maurizio de Giovanni. Al personaggio si sono poi aggiunti I bastardi di Pizzofalcone, che vedranno tra poche settimane l'uscita del loro secondo volume, "Buio". Per fare il punto della collaborazione tra la nostra Casa editrice e lo scrittore napoletano abbiamo posto qualche domanda al direttore editoriale SBE Michele Masiero.
► Che bilancio possiamo stilare del rapporto creativo avuto in questi anni fra la Bonelli e lo scrittore Maurizio de Giovanni?
Abbiamo iniziato con grande entusiasmo l'adattamento a fumetti delle storie del commissario Ricciardi e i lettori di de Giovanni ci hanno subito premiato.
Sicuramente ha dato risultati assolutamente positivi. Abbiamo iniziato con grande entusiasmo l'adattamento a fumetti delle storie del commissario Ricciardi e i lettori di de Giovanni ci hanno subito premiato. Li abbiamo letteralmente trascinati nel nostro mondo. È andato tutto a meraviglia con personalità artistiche che si sono succedute nella realizzazione della serie in volumi come "Il senso del dolore", "Il posto di ognuno", "La condanna del sangue", "Per mano mia", valorizzando al massimo il lavoro dello scrittore napoletano. Abbiamo creato anche l'annuale "Ricciardi Magazine" col quale presentare ai lettori anche le storie brevi di quel ciclo narrativo che poi abbiamo riproposto successivamente in albi da libreria.
Il passo successivo è stata la sfida di adattare i Bastardi di Pizzofalcone, serie che andava immaginata graficamente in un modo molto originale. Crediamo di avere trovato la chiave giusta per incuriosire i lettori e per portare in edicola e in libreria qualcosa di assolutamente nuovo per la Bonelli.
► Abbiamo aperto un universo grafico mai utilizzato e sperimentato in Casa editrice: quello degli animali. Quanto è stato difficile trovare questa linea?
In realtà è stato facilissimo, perché l'idea è venuta in maniera spontanea alla disegnatrice Fabiana Fiengo, che aveva realizzato un disegno nel quale rappresentava in versione zoomorfa i Bastardi di Pizzofalcone con volti di cani. Lo aveva realizzato semplicemente per gioco, come una piccola scommessa. Quell'immagine è piaciuta talmente tanto che ci ha fatto illuminare la classica lampadina dell'idea particolare che ha poi portato alla chiave con cui adattare il mondo delle storie immaginate da Maurizio de Giovanni.
Avremmo potuto fare come per il commissario Ricciardi una trasposizione assolutamente fedele, inventandoci dei volti umani, ma rischiavamo di essere condizionati dall'esperienza della serie televisiva. Abbiamo trovato una chiave di rappresentazione che ci ha permesso di differenziarci. La soluzione trovata pensiamo che possa essere curiosa anche per i lettori di fumetti più smaliziati.
► Sarebbe stato facile ispirarsi alla serie Tv, invece si è scelto di osare?
Abbiamo scelto di creare un nuovo immaginario visivo senza sfruttarne uno che era già stato impostato. Sarebbe stato riduttivo "scimmiottare" (le virgolette sono d'obbligo) dei volti noti come quelli degli attori televisivi, avremmo dovuto inventarci altri volti completamente diversi per poter essere credibili. Ma il pubblico ormai è abituato ad abbinare quei volti a quei personaggi e sarebbe rimasto spiazzato. Il modo trovato con Maurizio e Fabiana ci sgancia da quell'obbligo di rispetto ed è talmente originale che porta il progetto molto oltre.
► Quanto è stata fedele Fabiana Fiengo all'immaginario di Maurizio de Giovanni?
De Giovanni si è ritrovato subito nella sua interpretazione. E ci ha telefonato entusiasta. Sfogliando le pagine possiamo vedere che non si tratta di un semplice mondo di animali: grazie alla recitazione dei personaggi ci si immedesima immediatamente nelle tavole. Ogni personaggio è diverso dagli altri e mostra la sua personalità in maniera chiara. Questo riporta il mondo composito, ricco e sfaccettato dei protagonisti delle storie di de Giovanni, con i suoi contrasti evidenti che sono sempre presenti nella città di Napoli che lui racconta.
► Quanto diversa è la Napoli dei Bastardi rispetto a quella di Ricciardi?
La città è graficamente molto diversa, ma è anche il contesto che cambia. Le storie di Ricciardi sono ambientate negli anni Trenta, in un periodo storico lontano dal nostro, ma molto affascinante da vedere col senno di poi. I Bastardi sono invece calati nella quotidianità di Napoli e quindi le contraddizioni sono diverse, così come i comportamenti dei personaggi sono molto differenti. I Bastardi si muovono in un altro modo rispetto a Ricciardi per i quartieri di Napoli. Lui la attraversa per lo più a piedi, loro invece spesso usano le auto. Diciamo che le due serie permettono due modi diversi di rappresentare la città, ma credo che entrambi siano riusciti e funzionali.
► Ci sono altre produzioni in lavorazione legate alle storie di de Giovanni?
Oltre alla prosecuzione della serie di Ricciardi (di cui sono al momento in realizzazione "Vipera", "In fondo al tuo cuore e "Anime di vetro") e dei Bastardi (di cui è in uscita il secondo episodio, "Buio"), stiamo lavorando anche su "Il metodo del coccodrillo" che è una sorta di prequel dei Bastardi di Pizzofalcone dove appare per la prima volta l'ispettore Lojacono in una dimensione completamente diversa da quella della Squadra in cui entrerà a far parte. Lo stiamo realizzando con il disegnatore Massimo Bertolotti e con la sceneggiatura di Alessandro Di Virgilio. Avrà un taglio realistico molto diverso dai Bastardi e sarà un tassello in più di questo universo che stiamo ricreando insieme e grazie a Maurizio de Giovanni. E che non si ferma certo qui!
A cura di Luca Crovi
GLI ADATTAMENTI A FUMETTI DI MAURIZIO DE GIOVANNI
Per prepararvi all'uscita del secondo volume con i Bastardi di Pizzofalcone, il direttore editoriale di Sergio Bonelli Editore Michele Masiero ci parla degli adattamenti che la nostra Casa editrice ha realizzato dei romanzi di Maurizio de Giovanni.
Sono passati tre anni da quando Sergio Bonelli Editore ha iniziato a pubblicare le avventure a fumetti del commissario Ricciardi, la più famosa creatura letteraria di Maurizio de Giovanni. Al personaggio si sono poi aggiunti I bastardi di Pizzofalcone, che vedranno tra poche settimane l'uscita del loro secondo volume, "Buio". Per fare il punto della collaborazione tra la nostra Casa editrice e lo scrittore napoletano abbiamo posto qualche domanda al direttore editoriale SBE Michele Masiero.
► Che bilancio possiamo stilare del rapporto creativo avuto in questi anni fra la Bonelli e lo scrittore Maurizio de Giovanni?
Abbiamo iniziato con grande entusiasmo l'adattamento a fumetti delle storie del commissario Ricciardi e i lettori di de Giovanni ci hanno subito premiato.
Sicuramente ha dato risultati assolutamente positivi. Abbiamo iniziato con grande entusiasmo l'adattamento a fumetti delle storie del commissario Ricciardi e i lettori di de Giovanni ci hanno subito premiato. Li abbiamo letteralmente trascinati nel nostro mondo. È andato tutto a meraviglia con personalità artistiche che si sono succedute nella realizzazione della serie in volumi come "Il senso del dolore", "Il posto di ognuno", "La condanna del sangue", "Per mano mia", valorizzando al massimo il lavoro dello scrittore napoletano. Abbiamo creato anche l'annuale "Ricciardi Magazine" col quale presentare ai lettori anche le storie brevi di quel ciclo narrativo che poi abbiamo riproposto successivamente in albi da libreria.
Il passo successivo è stata la sfida di adattare i Bastardi di Pizzofalcone, serie che andava immaginata graficamente in un modo molto originale. Crediamo di avere trovato la chiave giusta per incuriosire i lettori e per portare in edicola e in libreria qualcosa di assolutamente nuovo per la Bonelli.
► Abbiamo aperto un universo grafico mai utilizzato e sperimentato in Casa editrice: quello degli animali. Quanto è stato difficile trovare questa linea?
In realtà è stato facilissimo, perché l'idea è venuta in maniera spontanea alla disegnatrice Fabiana Fiengo, che aveva realizzato un disegno nel quale rappresentava in versione zoomorfa i Bastardi di Pizzofalcone con volti di cani. Lo aveva realizzato semplicemente per gioco, come una piccola scommessa. Quell'immagine è piaciuta talmente tanto che ci ha fatto illuminare la classica lampadina dell'idea particolare che ha poi portato alla chiave con cui adattare il mondo delle storie immaginate da Maurizio de Giovanni.
Avremmo potuto fare come per il commissario Ricciardi una trasposizione assolutamente fedele, inventandoci dei volti umani, ma rischiavamo di essere condizionati dall'esperienza della serie televisiva. Abbiamo trovato una chiave di rappresentazione che ci ha permesso di differenziarci. La soluzione trovata pensiamo che possa essere curiosa anche per i lettori di fumetti più smaliziati.
► Sarebbe stato facile ispirarsi alla serie Tv, invece si è scelto di osare?
Abbiamo scelto di creare un nuovo immaginario visivo senza sfruttarne uno che era già stato impostato. Sarebbe stato riduttivo "scimmiottare" (le virgolette sono d'obbligo) dei volti noti come quelli degli attori televisivi, avremmo dovuto inventarci altri volti completamente diversi per poter essere credibili. Ma il pubblico ormai è abituato ad abbinare quei volti a quei personaggi e sarebbe rimasto spiazzato. Il modo trovato con Maurizio e Fabiana ci sgancia da quell'obbligo di rispetto ed è talmente originale che porta il progetto molto oltre.
► Quanto è stata fedele Fabiana Fiengo all'immaginario di Maurizio de Giovanni?
De Giovanni si è ritrovato subito nella sua interpretazione. E ci ha telefonato entusiasta. Sfogliando le pagine possiamo vedere che non si tratta di un semplice mondo di animali: grazie alla recitazione dei personaggi ci si immedesima immediatamente nelle tavole. Ogni personaggio è diverso dagli altri e mostra la sua personalità in maniera chiara. Questo riporta il mondo composito, ricco e sfaccettato dei protagonisti delle storie di de Giovanni, con i suoi contrasti evidenti che sono sempre presenti nella città di Napoli che lui racconta.
► Quanto diversa è la Napoli dei Bastardi rispetto a quella di Ricciardi?
La città è graficamente molto diversa, ma è anche il contesto che cambia. Le storie di Ricciardi sono ambientate negli anni Trenta, in un periodo storico lontano dal nostro, ma molto affascinante da vedere col senno di poi. I Bastardi sono invece calati nella quotidianità di Napoli e quindi le contraddizioni sono diverse, così come i comportamenti dei personaggi sono molto differenti. I Bastardi si muovono in un altro modo rispetto a Ricciardi per i quartieri di Napoli. Lui la attraversa per lo più a piedi, loro invece spesso usano le auto. Diciamo che le due serie permettono due modi diversi di rappresentare la città, ma credo che entrambi siano riusciti e funzionali.
► Ci sono altre produzioni in lavorazione legate alle storie di de Giovanni?
Oltre alla prosecuzione della serie di Ricciardi (di cui sono al momento in realizzazione "Vipera", "In fondo al tuo cuore e "Anime di vetro") e dei Bastardi (di cui è in uscita il secondo episodio, "Buio"), stiamo lavorando anche su "Il metodo del coccodrillo" che è una sorta di prequel dei Bastardi di Pizzofalcone dove appare per la prima volta l'ispettore Lojacono in una dimensione completamente diversa da quella della Squadra in cui entrerà a far parte. Lo stiamo realizzando con il disegnatore Massimo Bertolotti e con la sceneggiatura di Alessandro Di Virgilio. Avrà un taglio realistico molto diverso dai Bastardi e sarà un tassello in più di questo universo che stiamo ricreando insieme e grazie a Maurizio de Giovanni. E che non si ferma certo qui!
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Re: I BASTARDI DI PIZZOFALCONE
I BASTARDI IN STREAMING SU FACEBOOK
Sabato 28 novembre alle ore 16:00, la pagina Facebook della Scuola Italiana di Comix ospita la presentazione di "I bastardi di Pizzofalcone. Buio", con interventi di Michele Masiero, Fabiana Fiengo, Daniele Bigliardo e gli sceneggiatori dei volumi.
Continua il sodalizio tra Sergio Bonelli Editore, Maurizio de Giovanni e la Scuola Italiana di Comix, che insieme presentano I bastardi di Pizzofalcone. Buio, il secondo volume delle avventure dei poliziotti in forza al fittizio commissariato napoletano, in uscita giovedì 3 dicembre in libreria e nel nostro Shop online.
L'appuntamento è fissato per sabato 28 novembre alle ore 16:00 con una diretta streaming sulla pagina Facebook della Scuola Italiana di Comix, un'occasione speciale per conoscere anche alcuni dettagli di Per mano mia, il nuovo volume dedicato al commissario Ricciardi, uscito a ottobre.
Ospiti dello streaming, insieme al direttore della Scuola Italiana di Comix Mario Punzo, sono il nostro direttore editoriale Michele Masiero, la disegnatrice Fabiana Fiengo, il disegnatore Daniele Bigliardo e gli sceneggiatori Sergio Brancato, Claudio Falco e Paolo Terracciano, oltre al colorista e direttore artistico della Scuola Italiana di Comix Giuseppe Boccia.
Per ulteriori informazioni, potete visitare la pagina Facebook della Scuola Italiana di Comix.
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Re: I BASTARDI DI PIZZOFALCONE
IL BUIO DEI BASTARDI DI PIZZOFALCONE!
Da giovedì 3 dicembre potete trovare in libreria "Buio", il secondo volume a fumetti con protagonisti I bastardi di Pizzofalcone creati da Maurizio de Giovanni. Per scoprirlo abbiamo fatto un paio di domande alla disegnatrice Fabiana Fiengo.
► Cosa ti ha colpito, di "Buio"?
Indubbiamente la storia del bambino, con cui si instaura subito un sentimento di empatia anche grazie alla continua rappresentazione dei suoi stati d'animo altalenanti tra la paura, l'incertezza e la speranza, che risulta essere proprio il sentimento più angosciante. Tutto ciò crea una forte immedesimazione. Il finale, poi, è sicuramente spiazzante...
► Com'è cambiato il parco dei personaggi, questa volta?
Rispetto al primo volume dove prevalevano diverse tipologie di volatili, questa volta, insieme agli sceneggiatori, si è deciso di concentrarci di più sui felini, almeno per quanto riguarda i personaggi principali della storia. Mentre non ci sono limitazioni di razze e specie su "comparse e figuranti", come già nel precedente volume, in sintonia con il carattere multietnico che sta assumendo la nostra società.
► Dopo il successo dei bastardi, ti hanno chiesto di realizzare, per La stampa, "La fattoria degli animali" di George Orwell...
È stata un'esperienza creativamente stimolante, anche rispetto al fatto che i protagonisti sono sempre animali parlanti, ma non antropomorfi. Poi, è una vera e propria sfida riassumere in poche vignette un romanzo complesso e ricco di allusioni e satira, quale questo di Orwell. Da allora ho iniziato una bellissima collaborazione con TuttoLibri, pubblicando per La Stampa anche "Il Gattopardo", "Siddharta" e "Il dottor Zivago".
A cura di Luca Crovi
Da giovedì 3 dicembre potete trovare in libreria "Buio", il secondo volume a fumetti con protagonisti I bastardi di Pizzofalcone creati da Maurizio de Giovanni. Per scoprirlo abbiamo fatto un paio di domande alla disegnatrice Fabiana Fiengo.
► Cosa ti ha colpito, di "Buio"?
Indubbiamente la storia del bambino, con cui si instaura subito un sentimento di empatia anche grazie alla continua rappresentazione dei suoi stati d'animo altalenanti tra la paura, l'incertezza e la speranza, che risulta essere proprio il sentimento più angosciante. Tutto ciò crea una forte immedesimazione. Il finale, poi, è sicuramente spiazzante...
► Com'è cambiato il parco dei personaggi, questa volta?
Rispetto al primo volume dove prevalevano diverse tipologie di volatili, questa volta, insieme agli sceneggiatori, si è deciso di concentrarci di più sui felini, almeno per quanto riguarda i personaggi principali della storia. Mentre non ci sono limitazioni di razze e specie su "comparse e figuranti", come già nel precedente volume, in sintonia con il carattere multietnico che sta assumendo la nostra società.
► Dopo il successo dei bastardi, ti hanno chiesto di realizzare, per La stampa, "La fattoria degli animali" di George Orwell...
È stata un'esperienza creativamente stimolante, anche rispetto al fatto che i protagonisti sono sempre animali parlanti, ma non antropomorfi. Poi, è una vera e propria sfida riassumere in poche vignette un romanzo complesso e ricco di allusioni e satira, quale questo di Orwell. Da allora ho iniziato una bellissima collaborazione con TuttoLibri, pubblicando per La Stampa anche "Il Gattopardo", "Siddharta" e "Il dottor Zivago".
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