Natale calibro 45 (n.54)
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Andrea67
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Natale calibro 45 (n.54)

Soggetto e sceneggiatura: Guido Nolitta
Disegni: Franco Donatelli
Copertina: Gallieno Ferri
È il 24 dicembre a Lonely Town, un piccolo borgo a nord di Darkwood. Ma quello che sta arrivando sarà un Natale davvero speciale. Mister Hopkins, il padrone della banca del paese, ha infatti ingaggiato un gruppo di cantanti, i Singing Santa Claus. Che però non porteranno la gioia e la serenità che tutti si aspettano, dato che dai loro sacchi, al posto dei doni, tireranno fuori minacciose pistole!
Re: Natale calibro 45 (n.54)
qui per leggere il topic del vecchio forum : http://ramath.forumup.it/viewtopic.php?t=5003&highlight=&mforum=ramath
Re: Natale calibro 45 (n.54)
Quest'avventura mi ricorda tanto la mia infanzia.
Ovviamente, letta oggi, ha un altro sapore, ma tanto brutta non é. Ha i suoi lati positivi, che trovo nella gag di Cico e in un grande Zagor che, da solo, cattura quattro rapinatori senza rischiare niente.
Tutto sommato, sufficiente.
Voto alla storia: 6,2
Voto ai disegni: 7,5
Ovviamente, letta oggi, ha un altro sapore, ma tanto brutta non é. Ha i suoi lati positivi, che trovo nella gag di Cico e in un grande Zagor che, da solo, cattura quattro rapinatori senza rischiare niente.
Tutto sommato, sufficiente.
Voto alla storia: 6,2
Voto ai disegni: 7,5
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Hernan Cortes
Andrea67- PROFETA DI ZTN
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Re: Natale calibro 45 (n.54)
Albo molto bello! La storia è simpatica e divertente e comunque crea l'atmosfera natalizia..
Il siparietto comico tra Cico, Mamma O'Hara e le figlie con il messicano che se la fila a gambe levate è troppo forte.
I Singing Santa Claus sono una bella trovata, e il finale con le canzoni di natale storpiate sono molto divertenti: "e porta in dono al bambinello una pinta di buon whisky"
Bellissimi i disegni di Donatelli
voto storia: 7
voto disegni: 9

Il siparietto comico tra Cico, Mamma O'Hara e le figlie con il messicano che se la fila a gambe levate è troppo forte.

I Singing Santa Claus sono una bella trovata, e il finale con le canzoni di natale storpiate sono molto divertenti: "e porta in dono al bambinello una pinta di buon whisky"

Bellissimi i disegni di Donatelli

voto storia: 7
voto disegni: 9
Ospite- Ospite
Re: Natale calibro 45 (n.54)
Storiella tutto sommato carina e divertente che si legge con piacere.
La scena nel saloon con mamma O' Hara e le sue villose tre figlie è spassosissima
Bello anche l'inseguimento di Zagor alla diligenza dei banditi a bordo della teleferica lanciata a missile dalla rottura dei freni.
Ottimi i disegni di Donatelli.
La scena nel saloon con mamma O' Hara e le sue villose tre figlie è spassosissima

Bello anche l'inseguimento di Zagor alla diligenza dei banditi a bordo della teleferica lanciata a missile dalla rottura dei freni.
Ottimi i disegni di Donatelli.
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Re: Natale calibro 45 (n.54)
Storiella abbastanza insipida ed ingenua, tipicamente riempitiva. Oggi un racconto del genere sarebbe improponibile.
Molto belli i disegni di Donatelli, che sono la nota positiva di questo albo.
Molto belli i disegni di Donatelli, che sono la nota positiva di questo albo.
Ospite- Ospite
Re: Natale calibro 45 (n.54)
Piccolo e realizzato come riempitivo ma a suo modo questo breve racconto è un gioiellino. Prima di tutto si segnala per la sua vena umoristica pur inserita in un contesto piuttosto drammatico e la scena in cui i banditi costretti a cantare si dimenticano le strofe di "Deh ti desta pastorello" e le sostituiscono con "una pinta di buon Whisky" è da oscar della comicità, se ci penso rido ancora adesso.
E' inoltre significativo che nella saga ci sia questa avventura natalizia rimasta impressa nella memoria di ogni zagoriano che si rispetti come un marchio di fabbrica.
Struggente il desiderio dell'arrivo del Natale dei poveri abitanti del villaggio che aspettano la festività come una delle poche occasioni di svago ed allegria. La loro delusione sarà compensata da una poetica nevicata che inizierà a scendere proprio al momento giusto e sarà sufficiente a risolvere la situazione.
VOTO 7
E' inoltre significativo che nella saga ci sia questa avventura natalizia rimasta impressa nella memoria di ogni zagoriano che si rispetti come un marchio di fabbrica.
Struggente il desiderio dell'arrivo del Natale dei poveri abitanti del villaggio che aspettano la festività come una delle poche occasioni di svago ed allegria. La loro delusione sarà compensata da una poetica nevicata che inizierà a scendere proprio al momento giusto e sarà sufficiente a risolvere la situazione.
VOTO 7
Ospite- Ospite
Re: Natale calibro 45 (n.54)
QUATTRO BABBI NATALE PER UNA RAPINA IN BANCA
L’arrivo del Natale …detto calibro 45 …riporta per un attimo in auge le vecchie storie della serie “in quattro e quattr’otto”….storie che …sinceramente …a parte qualche caso sporadico … ho sempre gradito poco…non solo, ma l’impressione che mi ha lasciato …una volta letta…è che sia stata una storia concepita proprio all’esordio dell’avventura Nolittiana…magari chissà per quali cause scartata e poi rispolverata per motivi tecnici di riempimento.
Ed è così che anche questa … a meno che non la si voglia collocare come puro intermezzo comico (in questo caso voto 7)… è una storia che mi lascia indifferente perché tolto il siparietto di Cico (ciliegina sulla torta di ogni avventura) l’unica nota di rilievo è la discesa mozzafiato di Zagor sulla teleferica con annesso salto nel vuoto ( ed è per questo che arrivo a 6 meno meno ) il resto cade nel grottesco esagerato e probabilmente se ne accorge anche Nolitta… (la cui evoluzione ha già narrato capolavori quali “solo contro tutti… seminoles …gli evasi….”) …che mette in bocca a uno dei Santa Claus :”non ho mai veduto tanta gente idiota in vita mia”.
Eh Già … ma dico io… son proprio idioti...non lo sanno che di babbo Natale c’è n’è uno solo!!
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L’arrivo del Natale …detto calibro 45 …riporta per un attimo in auge le vecchie storie della serie “in quattro e quattr’otto”….storie che …sinceramente …a parte qualche caso sporadico … ho sempre gradito poco…non solo, ma l’impressione che mi ha lasciato …una volta letta…è che sia stata una storia concepita proprio all’esordio dell’avventura Nolittiana…magari chissà per quali cause scartata e poi rispolverata per motivi tecnici di riempimento.
Ed è così che anche questa … a meno che non la si voglia collocare come puro intermezzo comico (in questo caso voto 7)… è una storia che mi lascia indifferente perché tolto il siparietto di Cico (ciliegina sulla torta di ogni avventura) l’unica nota di rilievo è la discesa mozzafiato di Zagor sulla teleferica con annesso salto nel vuoto ( ed è per questo che arrivo a 6 meno meno ) il resto cade nel grottesco esagerato e probabilmente se ne accorge anche Nolitta… (la cui evoluzione ha già narrato capolavori quali “solo contro tutti… seminoles …gli evasi….”) …che mette in bocca a uno dei Santa Claus :”non ho mai veduto tanta gente idiota in vita mia”.
Eh Già … ma dico io… son proprio idioti...non lo sanno che di babbo Natale c’è n’è uno solo!!
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JOEVITO NUCCIO: colui che disegna l'anima a Zagor
Tonka- LAUREATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: Natale calibro 45 (n.54)

natale calibro 45
numero 54, testi nolitta, disegni donatelli
simpatica storiella del filone zagoriano comico e di quello "natalizio" bonelliano
da ricordare per la locandiera barbuta mamma o'hara e per la canzone finale blasfema
voto 7
Ultima modifica di Kramer76 il Gio 10 Dic 2020, 10:55 - modificato 2 volte.
Kramer76- Vincitore Champions league/Europa league/Supercoppa/Europeo
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Re: Natale calibro 45 (n.54)
Gradevole storia tappabuchi. Zagor riesce a salvare l'innocenza e la serenità di un natale abbastanza laico , sgominando e nascondendo al paese il crimine perpetrato dai banditi , celando addirittura la loro vera identità , in suo soccorso la magia della neve natalizia.
Ospite- Ospite
Re: Natale calibro 45 (n.54)
A me non è dispiaciuta, certo se confrontata con altre storie di quel periodo ne esce con le ossa rotte. Però ci sono momenti belli come un intero paese compreso Zagor che sono come spiazzati dalla presenza dei falsi babbi natale nel clima natalizio che dà alla storia una connotazione che attutisce quell'ingenuità che ha di fondo e quel ruolo di riempitivo in vista di Zagor racconta.
Un po' troppo forzato che Zagor abbia risolto il tutto a tempo record.
Storia: 6
Disegni: 9
Un po' troppo forzato che Zagor abbia risolto il tutto a tempo record.


Storia: 6
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Walter Dorian- FORUMISTA MAXIMUS
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Re: Natale calibro 45 (n.54)
Sembra quasi un divertissement nolittiano, sembra un riempitivo in vista di quella che poi sarà la storia manifesto della filosofia Zagoriana.
PRO
- La connotazione della magica atmosfera natalizia che si respira fornisce alla vicenda un'aura grottesca e divertente, attutendo le ingenuità di fondo. Un villaggio isolato che ha aspettato il Natale come un evento grandioso come se si divertisse solo con quello.
- Molto spassoso Cico nelle sue gag riuscitissime con mamma o'Hara.
- Uno Zagor risoluto che risolve tutto in ombra non vedendosi e non sentendosi (memorabile la discesa con la teleferica!!!
).
CONTRO
- In banca Zagor viene beffato come un emerito coXXXXone ehm! Forse ha giocato il fatto di trovarsi spaesato in un ambiente a lui insolito, ma sempre la figura del deficiente ha fatto.
- Ancora più imbecilli si rivelano i banditi, che però si rivelano allo stesso tempo adatti alla tipologia di storia.
DISEGNI
Donatelli ancora da perfezionare ma cominciava a intravedersi qualche tocco di fino del fuoriclasse.
Storia: 6,5
Disegni: 8+
PRO
- La connotazione della magica atmosfera natalizia che si respira fornisce alla vicenda un'aura grottesca e divertente, attutendo le ingenuità di fondo. Un villaggio isolato che ha aspettato il Natale come un evento grandioso come se si divertisse solo con quello.
- Molto spassoso Cico nelle sue gag riuscitissime con mamma o'Hara.



- Uno Zagor risoluto che risolve tutto in ombra non vedendosi e non sentendosi (memorabile la discesa con la teleferica!!!

CONTRO
- In banca Zagor viene beffato come un emerito coXXXXone ehm! Forse ha giocato il fatto di trovarsi spaesato in un ambiente a lui insolito, ma sempre la figura del deficiente ha fatto.
- Ancora più imbecilli si rivelano i banditi, che però si rivelano allo stesso tempo adatti alla tipologia di storia.

DISEGNI
Donatelli ancora da perfezionare ma cominciava a intravedersi qualche tocco di fino del fuoriclasse.
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Re: Natale calibro 45 (n.54)
Pur essendo una storiellina leggera e senza troppe pretese risulta ben architettata.
Personaggi bislacchi e improbabili, però si avverte la volontà di Nolitta di aver scritto una storia giusto per far fare due risate e difatti l'umorismo si sente.
Personaggi bislacchi e improbabili, però si avverte la volontà di Nolitta di aver scritto una storia giusto per far fare due risate e difatti l'umorismo si sente.
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Re: Natale calibro 45 (n.54)
Probabilmente una delle peggiori storie di Zagor: a malapena sufficiente, ma è un riempitivo ingenuo che oggi sarebbe improponibile. Comunque, se letta con serenità può risultare piacevole. In sole 50 pagine, di certo la storia non può essere granché complessa, infatti è lineare e banalotta. Ha comunque i suoi pregi: bella la scena di Zagor sulla teleferica e comunque la storiella rende bene l'atmosfera natalizia. La gag di Cico iniziale non mi è piaciuta granché. Carino e abbastanza divertente invece il siparietto finale. La parte che più mi ha divertito è però la scena in cui i banditi, dopo aver rapinato la banca, passano sotto il naso degli abitanti, che credono sia un siparietto comico
giustamente, uno dei banditi dice: "Non ho mai veduto tanta gente idiota in vita mia"!
Nulla di che i disegni di Donatelli.
Bella la copertina, a parte l'albero di Natale sullo sfondo.
Soggetto/Sceneggiatura: 5,8
Disegni: 7

Nulla di che i disegni di Donatelli.
Bella la copertina, a parte l'albero di Natale sullo sfondo.
Soggetto/Sceneggiatura: 5,8
Disegni: 7
Magico Vento- MASTER IN ZAGOR
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Località : Blizzard
Re: Natale calibro 45 (n.54)
Nolitta e Donatelli creano questo filler (52 tavole, considerando anche l'ultima vignetta che anticipa il prossimo albo) molto leggero, pensato proprio per far uscire una storia natalizia a dicembre. Riletta oggi, la storia non è affatto male, anche se in era moderna forse ho trovato un po' troppo forzate le risate sia all'arrivo dei quattro Babbi Natale che alla loro uscita dalla banca. Donatelli non si è impegnato più di tanto: vero che i costumi sono uguali, ma almeno riconoscerli non sarebbe stato male. Ho riconosciuto soll Olsen perché sta a cassetta della diligenza, ma una volta sceso si confonde con gli altri. Si leggono anche nomi e cognomi: oltre a Olsen, Red, Al, Buddy, Dillon. Di Olsen abbiamo parlato, ma per gli altri non sono riuscito ad associare nomi e faccia, sembrano tutti gemelli. Red, Al, Buddy e Dillon sono i nomi che vengono pronunciati in banca, ma loro sono solo tre, quindi immagino che uno di questi sia il cognome (sì, ma Red o Dillon? Boh). Questa mia tesi è provata dalla vignetta con Cico alla chitarra e loro in linea a cantare: sono tutti e quattro uguali. Vero, che è un filler, ma insomma...
La storia, data la brevità, entra subito nel vivo: all'entrata di Lonely Town, un abitante accoglie Zagor e Cico e si rammarica che manchi la neve. I Nostri, oltre a sentire un grande freddo (non è ancora il momento del giaccone, Zagor è a baraccia scoperte) apprendono che è Natale, non facendo mai caso al calendario. Indicato come posto per mangiare il locale di Mamma O'Hara, vi si recano, ma vedono un capannello di gente, tutta la cittadina praticamente, in trepidante attesa di una diligenza. Mamma O'Hara, donna barbuta, divertente la gag con Cico, gli racconta che come di consueto mister Hopkins, banchiere della città, offre il pasto a tutti la sera di Natale e questa volta ha ingaggiato i "Singing Santa Claus", un gruppo travestiti da Babbo Natale. E anche lei si lamenta della mancata nevicata. Arrivata la diligenza, la donna-uomo, come la chiama il messicano, che sembrava tutto d'un pezzo, travolge il tavolo e i Nostri per andare ad assistere alla finestra. Cico li chiama buffoni, ora loro vogliono solo mangiare, ma a Mamma O'Hara non piace la gente che non loda le loro iniziative e chiama le sue tre figlie per buttarli fuori dal locale. Scatta una piccola gag di Cico al vedere altre tre uomo-donne, veri e possenti omaccioni...
Zagor decide di andare in banca per scambiare una pepita d'oro con del denaro ed è lì che si rivelano i falsi "Singing Santa Claus": hanno teso un agguato a quelli veri e si sono impadroniti della carrozza per svaligiare la banca. Il loro piano sembra riuscire, ferendo anche allo sceriffo e mettendo a forza di botte in testa fuori combattimento Zagor, Hopkins (che prima del furto si lamentava anche lui della mancata neve) e il dipendente. All'uscita dalla banca Olsen ha il colpo di genio, dicendo alla folla accorsa per lo sparo che stanno recitando un loro numero (con tanto di spari) facendo ridere (???) gli abitanti e allontanandosi dalla città. Zagor e Hopkins si mettono sulle loro tracce e lo Spirito con la Scure usa una teleferica adibita per legname per tagliargli la strada. La spanning viene raggiunta proprio qui: il freno si rompe e la discesa è sempre più veloce: in poche vignette si dà un senso alla storia. Zagor riesce a saltare su un ramo e poi sull'acqua e, abbattendo alberi, ferma la corsa dei ladri e, Olsen, per evitare guai peggiori, vira e fa rompere la ruota del carro. Zagor ha la meglio sui quattro e li costringe a cantare insieme a Cico e alla sua chitarra (chitarra? E dove ce l'aveva nascosta?) La festa non è di gradimento perché i finti "Singing Santa Claus" non sanno cantare, sono stonati, non si ricordano le parole e, legate tra loro le caviglie, manco si muovono. Ma ecco che arriva la neve e la festa si rianima. Più che un 6,5 non si può dare, ma bocciarla non mi va e poi ricirdiamoci che è un breve filler.
Le gag di Cico già le ho citate: l'incontro con Mamma O'Hara e le sue bambine...
Personaggi principali:
- Mamma O'Hara
- Hopkins
- i quattro ladri
Luoghi:
- Lonely Town
La storia, data la brevità, entra subito nel vivo: all'entrata di Lonely Town, un abitante accoglie Zagor e Cico e si rammarica che manchi la neve. I Nostri, oltre a sentire un grande freddo (non è ancora il momento del giaccone, Zagor è a baraccia scoperte) apprendono che è Natale, non facendo mai caso al calendario. Indicato come posto per mangiare il locale di Mamma O'Hara, vi si recano, ma vedono un capannello di gente, tutta la cittadina praticamente, in trepidante attesa di una diligenza. Mamma O'Hara, donna barbuta, divertente la gag con Cico, gli racconta che come di consueto mister Hopkins, banchiere della città, offre il pasto a tutti la sera di Natale e questa volta ha ingaggiato i "Singing Santa Claus", un gruppo travestiti da Babbo Natale. E anche lei si lamenta della mancata nevicata. Arrivata la diligenza, la donna-uomo, come la chiama il messicano, che sembrava tutto d'un pezzo, travolge il tavolo e i Nostri per andare ad assistere alla finestra. Cico li chiama buffoni, ora loro vogliono solo mangiare, ma a Mamma O'Hara non piace la gente che non loda le loro iniziative e chiama le sue tre figlie per buttarli fuori dal locale. Scatta una piccola gag di Cico al vedere altre tre uomo-donne, veri e possenti omaccioni...
Zagor decide di andare in banca per scambiare una pepita d'oro con del denaro ed è lì che si rivelano i falsi "Singing Santa Claus": hanno teso un agguato a quelli veri e si sono impadroniti della carrozza per svaligiare la banca. Il loro piano sembra riuscire, ferendo anche allo sceriffo e mettendo a forza di botte in testa fuori combattimento Zagor, Hopkins (che prima del furto si lamentava anche lui della mancata neve) e il dipendente. All'uscita dalla banca Olsen ha il colpo di genio, dicendo alla folla accorsa per lo sparo che stanno recitando un loro numero (con tanto di spari) facendo ridere (???) gli abitanti e allontanandosi dalla città. Zagor e Hopkins si mettono sulle loro tracce e lo Spirito con la Scure usa una teleferica adibita per legname per tagliargli la strada. La spanning viene raggiunta proprio qui: il freno si rompe e la discesa è sempre più veloce: in poche vignette si dà un senso alla storia. Zagor riesce a saltare su un ramo e poi sull'acqua e, abbattendo alberi, ferma la corsa dei ladri e, Olsen, per evitare guai peggiori, vira e fa rompere la ruota del carro. Zagor ha la meglio sui quattro e li costringe a cantare insieme a Cico e alla sua chitarra (chitarra? E dove ce l'aveva nascosta?) La festa non è di gradimento perché i finti "Singing Santa Claus" non sanno cantare, sono stonati, non si ricordano le parole e, legate tra loro le caviglie, manco si muovono. Ma ecco che arriva la neve e la festa si rianima. Più che un 6,5 non si può dare, ma bocciarla non mi va e poi ricirdiamoci che è un breve filler.
Le gag di Cico già le ho citate: l'incontro con Mamma O'Hara e le sue bambine...
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