L'inferno dei vivi (n.20/21)
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FORUM ZAGOR TE NAY LA DARKWOOD DEL WEB :: Zagor-Te-Nay il Forum dello Spirito Con La Scure :: Commenti alle storie
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L'inferno dei vivi (n.20/21)
Soggetto e sceneggiatura: Guido Nolitta
Disegni e copertina: Gallieno Ferri
Lo Spirito con la Scure deve fare da scorta per il trasporto di una grossa somma di denaro. Ma il convoglio è vittima di un agguato: i militari che Zagor accompagnava vengono uccisi e il nostro eroe rimane ferito gravemente. Soccorso da Tawar, uno stregone che ha lasciato la sua tribù, viene accusato di aver rubato il denaro e condannato ai lavori forzati a vita!
Riuscito a riconquistare la libertà, Zagor scopre chi è la mente diabolica dietro al complotto che gli è costato la prigionia. Ma deve anche saldare il debito con Tawar, che gli ha salvato la vita. Lo stregone è, infatti, prigioniero del capo dei Tunican, Mister-Mister, che vuole imitare i lati peggiori dei bianchi! Una volta aiutato l’amico, lo Spirito con la Scure deve vedersela con antiche mummie egiziane che riprendono vita!
Re: L'inferno dei vivi (n.20/21)
qui per leggere il topic del vecchio forum : http://ramath.forumup.it/viewtopic.php?p=17190&mforum=ramath#17190
Re: L'inferno dei vivi (n.20/21)
La storia è un classico rimasto nella memoria dei lettori più che altro per la condanna di Zagor ai lavori forzati nella famigerata prigione di Hellgate.
Il convoglio militare che Zagor scorta viene assalito, tutti i soldati uccisi ed il carico rubato. Zagor, ferito gravemente, scampa per miracolo ad un branco di lupi e viene curato dallo stregone Tawar. Al suo rientro al forte, viene ritenuto responsabile della strage e del furto e condannato all'ergastolo ai lavori forzati.
Il racconto dell'ingiusta prigionia di un innocente e dei suoi tentativi di evasione è uno dei capisaldi della narrativa e del cinema d'avventura: basti pensare a "Il Conte di Montecristo" di Dumas, a "Le ali della libertà" di King, al film "Papillon" con Steve McQueen, a "L'isola dell'ingiustizia" con Kevin Bacon ed anche ai nostri amati fumetti con "Relitti umani" del Mister No di Castelli & Bignotti, tanto per citarne alcuni.
Nolitta si rifà ai tanti esempi a sua disposizione e, senza dilungarsi troppo, ci offre un quadro della dura vita e delle umiliazioni di Zagor a Hellgate, dalle liti con i carcerati, alle punizioni corporali, fino al tentativo di evasione fallito ed alla successiva reclusione nella "tana della talpa". L'eroe è in grave difficoltà, non sembra avere via di scampo, ma a salvarlo, con uno stratagemma che ricorda quello usato da Sandokan per sfuggire al patibolo, interviene il medico del penitenziario.
Riacquistata la libertà Zagor, creduto da tutti morto, riesce a smascherare i veri colpevoli della furto. Riabilitato, perdona persino il colonnello Dillon che lo aveva fatto condannare.
Il racconto è piuttosto lungo e la permanenza di Zagor ad Hellgate occupa solo una trentina di tavole, ma tanto è bastato per fare entrare questa vicenda nell'immaginario zagoriano come uno dei momenti più intensi vissuti dallo Spirito con la scure. Toccante la scena di Cico che piange l'amico che crede morto, finché questi non esce dalla bara e lo colpisce con un calcio per fargli capire che è vivo e la scena si stempera in una gag.
In realtà, il limite più grande di questa storia è la mancanza di equilibrio tra gli elementi drammatici e quelli comici.
Lo spazio dedicato alle gag di Cico è veramente notevole. Ce ne sono ben sei: l'incontro con l'allevatore di orsi da pelliccia, l'arresto pretestuoso da parte dei militari, i vari tentativi di fare evadere Zagor prima del processo, le botte prese dai cacciatori cui libera le prede e per non avere liberato un trapper, il risveglio di Zagor nella bara e la sua richiesta di uscire e, infine, la consueta battuta finale riservata al messicano.
In totale oltre 20 tavole: troppe. Inoltre, anche Zagor a Hellgate è protagonista di un siparietto comico con lo strangolatore di Boston.
Il ritmo della storia viene continuamente spezzato e la tensione narrativa cala. L'effetto di tutto questo è che la vicenda sembra divisa in più parti, anziché apparire un'unica narrazione:
!) l'assalto al convoglio militare, con il ferimento di Zagor e la sua guarigione ad opera di Tawar
2) il ritorno al forte, il processo e la condanna
3) la permanenza a Hellgate
4) la ricerca dei veri colpevoli.
Il tutto inframmezzato dalle gag di Cico, tra le quali, sia chiaro, non ne mancano di memorabili (quella della nonna di Zagor, ad esempio).
L'avventura, però, come dicevo, risulta disunita.
Siamo solo all'inizio della serie e Nolitta ha ripreso in mano le redini della collana solo da pochi numeri, dopo averla lasciata al buon Ferri ed al padre per qualche tempo, e sta ancora rodando: le potenzialità si vedono tutte, ma Sergio sceneggiatore sta ancora crescendo.
Con lui sta crescendo anche Ferri che, invece, ha già raggiunto una certa padronanza dei personaggi e che fornisce qui una buona prova.
Voto alla storia: 8-
Voto ai disegni: 8+
Il convoglio militare che Zagor scorta viene assalito, tutti i soldati uccisi ed il carico rubato. Zagor, ferito gravemente, scampa per miracolo ad un branco di lupi e viene curato dallo stregone Tawar. Al suo rientro al forte, viene ritenuto responsabile della strage e del furto e condannato all'ergastolo ai lavori forzati.
Il racconto dell'ingiusta prigionia di un innocente e dei suoi tentativi di evasione è uno dei capisaldi della narrativa e del cinema d'avventura: basti pensare a "Il Conte di Montecristo" di Dumas, a "Le ali della libertà" di King, al film "Papillon" con Steve McQueen, a "L'isola dell'ingiustizia" con Kevin Bacon ed anche ai nostri amati fumetti con "Relitti umani" del Mister No di Castelli & Bignotti, tanto per citarne alcuni.
Nolitta si rifà ai tanti esempi a sua disposizione e, senza dilungarsi troppo, ci offre un quadro della dura vita e delle umiliazioni di Zagor a Hellgate, dalle liti con i carcerati, alle punizioni corporali, fino al tentativo di evasione fallito ed alla successiva reclusione nella "tana della talpa". L'eroe è in grave difficoltà, non sembra avere via di scampo, ma a salvarlo, con uno stratagemma che ricorda quello usato da Sandokan per sfuggire al patibolo, interviene il medico del penitenziario.
Riacquistata la libertà Zagor, creduto da tutti morto, riesce a smascherare i veri colpevoli della furto. Riabilitato, perdona persino il colonnello Dillon che lo aveva fatto condannare.
Il racconto è piuttosto lungo e la permanenza di Zagor ad Hellgate occupa solo una trentina di tavole, ma tanto è bastato per fare entrare questa vicenda nell'immaginario zagoriano come uno dei momenti più intensi vissuti dallo Spirito con la scure. Toccante la scena di Cico che piange l'amico che crede morto, finché questi non esce dalla bara e lo colpisce con un calcio per fargli capire che è vivo e la scena si stempera in una gag.
In realtà, il limite più grande di questa storia è la mancanza di equilibrio tra gli elementi drammatici e quelli comici.
Lo spazio dedicato alle gag di Cico è veramente notevole. Ce ne sono ben sei: l'incontro con l'allevatore di orsi da pelliccia, l'arresto pretestuoso da parte dei militari, i vari tentativi di fare evadere Zagor prima del processo, le botte prese dai cacciatori cui libera le prede e per non avere liberato un trapper, il risveglio di Zagor nella bara e la sua richiesta di uscire e, infine, la consueta battuta finale riservata al messicano.
In totale oltre 20 tavole: troppe. Inoltre, anche Zagor a Hellgate è protagonista di un siparietto comico con lo strangolatore di Boston.
Il ritmo della storia viene continuamente spezzato e la tensione narrativa cala. L'effetto di tutto questo è che la vicenda sembra divisa in più parti, anziché apparire un'unica narrazione:
!) l'assalto al convoglio militare, con il ferimento di Zagor e la sua guarigione ad opera di Tawar
2) il ritorno al forte, il processo e la condanna
3) la permanenza a Hellgate
4) la ricerca dei veri colpevoli.
Il tutto inframmezzato dalle gag di Cico, tra le quali, sia chiaro, non ne mancano di memorabili (quella della nonna di Zagor, ad esempio).
L'avventura, però, come dicevo, risulta disunita.
Siamo solo all'inizio della serie e Nolitta ha ripreso in mano le redini della collana solo da pochi numeri, dopo averla lasciata al buon Ferri ed al padre per qualche tempo, e sta ancora rodando: le potenzialità si vedono tutte, ma Sergio sceneggiatore sta ancora crescendo.
Con lui sta crescendo anche Ferri che, invece, ha già raggiunto una certa padronanza dei personaggi e che fornisce qui una buona prova.
Voto alla storia: 8-
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Re: L'inferno dei vivi (n.20/21)
strepa ha scritto:
In realtà, il limite più grande di questa storia è la mancanza di equilibrio tra gli elementi drammatici e quelli comici.
Lo spazio dedicato alle gag di Cico è veramente notevole. Ce ne sono ben sei: l'incontro con l'allevatore di orsi da pelliccia, l'arresto pretestuoso da parte dei militari, i vari tentativi di fare evadere Zagor prima del processo, le botte prese dai cacciatori cui libera le prede e per non avere liberato un trapper, il risveglio di Zagor nella bara e la sua richiesta di uscire e, infine, la consueta battuta finale riservata al messicano.
In totale oltre 20 tavole: troppe. Inoltre, anche Zagor a Hellgate è protagonista di un siparietto comico con lo strangolatore di Boston.
Il ritmo della storia viene continuamente spezzato e la tensione narrativa cala.
Voto alla storia: 8-
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condivido in pieno l'osservazione,un po' meno il voto,storia al massimo da 7
wakopa- Vincitore COPPA ITALIA
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Re: L'inferno dei vivi (n.20/21)
Invece io non avevo mai notato questa mancanza di equilibrio di cui parla Strepa, segno che non mi aveva mai dato fastidio né me ne dà adesso.
Alla storia, invece, ho dato un 8,5.
Alla storia, invece, ho dato un 8,5.
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Andrea67- PROFETA DI ZTN
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Re: L'inferno dei vivi (n.20/21)
wakopa ha scritto:strepa ha scritto:
In realtà, il limite più grande di questa storia è la mancanza di equilibrio tra gli elementi drammatici e quelli comici.
Lo spazio dedicato alle gag di Cico è veramente notevole. Ce ne sono ben sei: l'incontro con l'allevatore di orsi da pelliccia, l'arresto pretestuoso da parte dei militari, i vari tentativi di fare evadere Zagor prima del processo, le botte prese dai cacciatori cui libera le prede e per non avere liberato un trapper, il risveglio di Zagor nella bara e la sua richiesta di uscire e, infine, la consueta battuta finale riservata al messicano.
In totale oltre 20 tavole: troppe. Inoltre, anche Zagor a Hellgate è protagonista di un siparietto comico con lo strangolatore di Boston.
Il ritmo della storia viene continuamente spezzato e la tensione narrativa cala.
Voto alla storia: 8-
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condivido in pieno l'osservazione,un po' meno il voto,storia al massimo da 7
La mia prima valutazione sarebbe stata intorno al 7,5, per i motivi che ho esposto sopra.
Mi ha indotto ad alzarla ia presenza di numerose scene di impatto (la lotta con i lupi, la fustigazione di Zagor, la disperazione di Cico per la morte dell'amico, la lotta a mani nude con i puma) e le belle gag di Cico.
Come dicevo la fluidezza della narrazione ne risente, ma l'avventura è molto ricca di spunti ed emozioni.
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Re: L'inferno dei vivi (n.20/21)
Nemmeno a me come Andrea hanno dato fastidio la moltitudine di gags
storia che per me segna la maturazione di Nolitta e Ferri
storia che per me segna la maturazione di Nolitta e Ferri
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Re: L'inferno dei vivi (n.20/21)
Tra le primissime, la migliore insieme ad Ironman.Smash ha scritto:Nemmeno a me come Andrea hanno dato fastidio la moltitudine di gags
storia che per me segna la maturazione di Nolitta e Ferri
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Andrea67- PROFETA DI ZTN
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Re: L'inferno dei vivi (n.20/21)
Andrea67 ha scritto:Tra le primissime, la migliore insieme ad Ironman.Smash ha scritto:Nemmeno a me come Andrea hanno dato fastidio la moltitudine di gags
storia che per me segna la maturazione di Nolitta e Ferri
E' un Nolitta in crescita, che, a mio modo di vedere, non ha ancora trovato un perfetto equilibrio tra la sua verve comica e la vena drammatica.
La storia è sicuramente valida, ma il salto di qualità si avrà di lì a poco con l'Avvoltoio, forse meno scoppiettante ma più cupa e tragica.
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Re: L'inferno dei vivi (n.20/21)
..la quale storia (L'avvoltoio) ho sempre ritenuto sopravvalutata rispetto al suo reale valore.
Ma che ricordi eh???
Ma che ricordi eh???
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Andrea67- PROFETA DI ZTN
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Re: L'inferno dei vivi (n.20/21)
Andrea67 ha scritto:..la quale storia (L'avvoltoio) ho sempre ritenuto sopravvalutata rispetto al suo reale valore.
Ma che ricordi eh???
Ci sono storie cui si è più legati e che si ricordano piú belle di quanto non siano. Rilette a distanza di tempo, quell'aura dorata che le circondava nella nostra mente si dissolve, in tutto o in parte, svelando pecche o difetti prima invisibili.
Ho riletto "L'inferno dei vivi" e "L'avvoltoio" tre anni fa quando furono riproposti nella CSAC, a distanza di più di trent'anni dall'ultima volta: fu un tuffo nel passato, acritico e nostalgico, un ritornare bambini.
Oggi, dopo avere riletto quattrocento numeri, nel riprendere in mano "L'inferno dei vivi" vedo delle imperfezioni che la ridimensionano un poco.
Rileggerò L'avvoltoio", non è detto che non mi faccia lo stesso effetto.
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Re: L'inferno dei vivi (n.20/21)
Nolitta è sempre stato uno sceneggiatore con un talento incredibile e l'alternanza del tratto drammatico fortemente realistico con le gag di Cico al limite del possibile, se non oltre, il suo marchio di fabbrica. Forse nel fatto che nella storia ce ne siano ben sei può essere il segno del definitivo distacco dall'ingombrante ombra del padre Gianluigi, meno incline alle divagazioni comiche che nella storia non riguardano soltanto le gags di Cico.Infatti, il momento della storia in cui il talento di Nolitta nel comtaminare momenti drammatici con intermezzi da sorriso si esprime al massimo è, secondo me, la scena del dialogo fra Zagor ed il compagno di cella. La capacità di strappare un sorriso nei momenti più drammatici non è davvero da tutti. Non so se il mio voto può essere influenzato dalle emozioni che mi diede tanti anni fa quando, bambino, la lessi per la prima volta (o forse proprio per quello) , ma per me è una storia da 9 e 1/2.
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Re: L'inferno dei vivi (n.20/21)
Questa la recensione sul vecchio topic:
Bellissima storia che alterna comicità a drammaticità senza neanche minimamente stonare. Un pregio di Nolitta era, infatti, quello di inserire delle spassosissime gags all'interno di storie dall'elevato pathos, senza intaccare assolutamente la carica di emotività provocata dalle stesse.
Certo, il finale é un pò forzato, come hanno notato altri forumisti prima di me, ma a quei tempi erano tante le imprecisioni e le contraddizioni, su tutti i fumetti.
Disegni spettacolari, con uno Zagor a torso nudo assolutamente perfetto.
Voto alla storia: 8
Voto ai disegni: 9
Bellissima storia che alterna comicità a drammaticità senza neanche minimamente stonare. Un pregio di Nolitta era, infatti, quello di inserire delle spassosissime gags all'interno di storie dall'elevato pathos, senza intaccare assolutamente la carica di emotività provocata dalle stesse.
Certo, il finale é un pò forzato, come hanno notato altri forumisti prima di me, ma a quei tempi erano tante le imprecisioni e le contraddizioni, su tutti i fumetti.
Disegni spettacolari, con uno Zagor a torso nudo assolutamente perfetto.
Voto alla storia: 8
Voto ai disegni: 9
Ultima modifica di Andrea67 il Dom 23 Dic 2018, 22:15 - modificato 1 volta.
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Re: L'inferno dei vivi (n.20/21)
l'inferno dei vivi
numeri 20 e 21, testi nolitta, disegni ferri
per me questo è il primo exploit di nolitta/ferri, forse non un capolavoro come i successivi, ma le perle sono tante e luccicanti
zagor agonizzante contro gli sciacalli, l'apparizione di tawar, la fallita evasione commentata dalle didascalie
nella formula del genere "carcerario" gli autori hanno modo di delineare maggiormente il personaggio
la mia scena preferita rimane quella in cui cico che va a reclamare il cadavere di zagor, in una notte di tempesta...
mi piace anche il finale, con zagor nascosto nel fango e che sostanzialmente tortura l'ostaggio per farlo confessare
bella la copertina dell'albo gigante, ma ancora più belle quelle delle strisce "l'inferno dei vivi" e "giustizia!"
voto 10
Ultima modifica di Kramer76 il Gio 31 Dic 2020, 11:32 - modificato 6 volte.
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Re: L'inferno dei vivi (n.20/21)
Storia drammatica con Zagor che prima viene salvato da morte certa dallo stregone Tawar e poi viene ingiustamente condannato ai lavori forzati nel terribile carcere di Hellgate.
Buono il finale con Zagor che viene salvato dal medico del carcere e poi smaschera il Capitano Grayson.
Divertenti le molteplici gag di Cico, specialmente quelle nel cercare di far evadere Zagor
Buono il finale con Zagor che viene salvato dal medico del carcere e poi smaschera il Capitano Grayson.
Divertenti le molteplici gag di Cico, specialmente quelle nel cercare di far evadere Zagor
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Re: L'inferno dei vivi (n.20/21)
Storia bellissima, tra le migliori di quel periodo, a tratti drammatica, ma non mancano le scene comiche, su tutte quando Cico cerca di fare evadere Zagor!
Belle alcune scene dentro Hellgate, tipo quando Zagor "stende" Mackett o durante la fuga! Bella la scena della resurrezione!
Si vede per la prima volta lo stregone Tawar, un grande personaggio che Toninelli stranamente fece morire!
Magnifici i disegni di Ferri!
voto storia: 8.5
voto disegni: 9.5
Belle alcune scene dentro Hellgate, tipo quando Zagor "stende" Mackett o durante la fuga! Bella la scena della resurrezione!
Si vede per la prima volta lo stregone Tawar, un grande personaggio che Toninelli stranamente fece morire!
Magnifici i disegni di Ferri!
voto storia: 8.5
voto disegni: 9.5
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Re: L'inferno dei vivi (n.20/21)
Un' avventura tra le più quotate del primo lotto ma che a me non ha mai convinto del tutto. Il tema dell'eroe ingiustamente imprigionato è trattato bene, con la sua psicologica vicenda che ne mette in risalto il carattere positivo mai disposto ad arrendersi.Ci sono anche delle belle scene drammatiche all'interno del carcere di Hellgate che rimane talmente nell'immaginario collettivo di tutti da essere riproposto poi più volte. Buona anche la trama gialla con diversi personaggi ed inoltre c'e' la prima comparsa dello stregone Tawar. Cosa non funziona a mio parere è per una volta l'utilizzo di Cico ed il rapporto fra i due amici. Non si è mai visto infatti che Zagor faccia rinchiudere in carcere il pancione al solo scopo di prevenire eventuali suoi guai, non esiste poi che dopo i suoi per quanto assurdi tentativi di farlo evadere,venga insultato dal compagno mentre i soldati gli sparano addosso( come riesce dopo ad evitare a sua volta la cattura?).
Tutto questo andrebbe bene in uno speciale del messicano oppure in un prologo a parte ma all'interno di un racconto così drammatico ne stempera la tensione. Questa a mio modo di vedere è una delle poche volte se non l'unica che l'autore non riesce a dosare per il meglio dramma e umorismo.
VOTO 7
Tutto questo andrebbe bene in uno speciale del messicano oppure in un prologo a parte ma all'interno di un racconto così drammatico ne stempera la tensione. Questa a mio modo di vedere è una delle poche volte se non l'unica che l'autore non riesce a dosare per il meglio dramma e umorismo.
VOTO 7
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Re: L'inferno dei vivi (n.20/21)
La mia top 10 di "L'inferno dei vivi"
la golden age per me inizia con "I cacciatori di uomini", ma "L'inferno dei vivi" è una storia da GOLDEN AGE
10. Anche Cico in galera..
9. La nonna di Zagor..
8. Zagor condannato ai lavori forzati a vita
7. Zagor ricorre alla tortura
6. Zagor in cella di rigore
5. Zagor fustigato
4. Tawar
3. Zagor moribondo
2. Il tentativo fallito di evasione
1. Cico reclama il cadavere di Zagor...
la golden age per me inizia con "I cacciatori di uomini", ma "L'inferno dei vivi" è una storia da GOLDEN AGE
10. Anche Cico in galera..
9. La nonna di Zagor..
8. Zagor condannato ai lavori forzati a vita
7. Zagor ricorre alla tortura
6. Zagor in cella di rigore
5. Zagor fustigato
4. Tawar
3. Zagor moribondo
2. Il tentativo fallito di evasione
1. Cico reclama il cadavere di Zagor...
Kramer76- Vincitore Champions league/Europa league/Supercoppa/Europeo
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Re: L'inferno dei vivi (n.20/21)
Didascalie d'autoreKramer76 ha scritto:
5. Zagor fustigato
3. Zagor moribondo
strisce per il moderatore da issare in cima al topic
wakopa- Vincitore COPPA ITALIA
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Re: L'inferno dei vivi (n.20/21)
Kramer76 ha scritto:La mia top 10 di "L'inferno dei vivi"
1. Cico reclama il cadavere di Zagor...
Complimenti Kramer! A mio parere è la scena piu memorabile dell'intera storia!!!!
Kandrax il druido- DIPLOMATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: L'inferno dei vivi (n.20/21)
Molto bella.
Tutti i momenti emozionanti si concentrano nella parte a Hellgate dove vengono messi in risalto i momenti drammatici e sofferenti che patisce Zagor.
Finale un po' sbrigativo ma che non manca di intensità e c'è anche qualche bel momento leggero di Cico.
Tutti i momenti emozionanti si concentrano nella parte a Hellgate dove vengono messi in risalto i momenti drammatici e sofferenti che patisce Zagor.
Finale un po' sbrigativo ma che non manca di intensità e c'è anche qualche bel momento leggero di Cico.
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Re: L'inferno dei vivi (n.20/21)
Bellissima storia, senza dubbio una delle migliori di quelle iniziali.
Molto belle e divertenti le gag di Cico. Originale e affascinante l'idea di far rinchiudere Zagor, un eroe, in un penitenziario. Ottimo il colpo di scena in cui Cico, pensando che Zagor sia morto, si spaventa (e subito dopo si rallegra) quando lo Spirito con la Scure, vivo e vegeto, esce dalla cassa. Scena memorabile! Molto bello anche il motivo per cui il dottore di Hellgate fa liberare Zagor. Splendido il modo con cui Zagor attira a sé i veri colpevoli della rapina. Bello il colpo di scena finale sull'identità del terzo bandito. Piccolo gioiellino degli inizi.
Bravo Ferri, come al solito. Bellissima la copertina: mi ha sempre colpito l'immagine di Zagor colpito che sta cadendo.
Soggetto/Sceneggiatura: 8
Disegni: 9
Molto belle e divertenti le gag di Cico. Originale e affascinante l'idea di far rinchiudere Zagor, un eroe, in un penitenziario. Ottimo il colpo di scena in cui Cico, pensando che Zagor sia morto, si spaventa (e subito dopo si rallegra) quando lo Spirito con la Scure, vivo e vegeto, esce dalla cassa. Scena memorabile! Molto bello anche il motivo per cui il dottore di Hellgate fa liberare Zagor. Splendido il modo con cui Zagor attira a sé i veri colpevoli della rapina. Bello il colpo di scena finale sull'identità del terzo bandito. Piccolo gioiellino degli inizi.
Bravo Ferri, come al solito. Bellissima la copertina: mi ha sempre colpito l'immagine di Zagor colpito che sta cadendo.
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Re: L'inferno dei vivi (n.20/21)
Tutte scene bellissime, Kramer! Avrei aggiunto in più solo quella di Zagor assalito dagli sciacalli.Kramer76 ha scritto:La mia top 10 di "L'inferno dei vivi"
la golden age per me inizia con "I cacciatori di uomini", ma "L'inferno dei vivi" è una storia da GOLDEN AGE
10. Anche Cico in galera..
9. La nonna di Zagor..
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Re: L'inferno dei vivi (n.20/21)
La coppia Nolitta-Ferri questa volta costruiscono una storia di ben 120 tavole e due terzi, ma, per me, leggermente minore delle altre, ma comunque ampiamente sufficiente, un bel 6,5.
Gli amanti della serie "Tutti i buchi devono essere raccontati" qui ci vanno a nozze: luoghi già visitati e finora mai raccontati, amici di vecchia data mai apparsi, ecc.
Tanti personaggi (non è boselliana, comunque...) si vedono poco, magari per una manciata di vignette, ma sono tutti funzionali per l'epilogo.
La storia si apre, manco a dirlo, con una gag di Cico: avendo paura delle ritorsioni che potrebbero accadergli per vicende passate a Fort Springtime, evita di entrare nel forte e si reca alla casa del bizzarro Buddy Basset, che Ferri, di profilo, lo fa assomigliare a una capra. Tale soggetto vende pelli, ma anziché cacciare, alleva gli animali. Cico dà un'occhiata e, in una stanza buia, viene aggredito da... orsi. Basset alleva orsi
Intanto al forte il colonnello Dillon chiede a Zagor di scortare del denaro a Clearville con il capitano Grayson. Unica condizione: evitare di portarsi Cico. La soluzione di Zagor: sbatterlo in gattabuia! E l'occasione arriva quando il messicano... raccoglie una margherita
Zagor durante il viaggio viene attaccato e gravemente ferito e creduto morto. Gli aggressori, non si vedono mai in faccia, spingono il carro verso un precipizio, facendo sballottare il Nostro fuori dal carro e, a contatto con l'acqua del fiume, si ridesta. Ci vuole ora una bella sospensione della realtà: Zagor, che butta sangue come una fontana da un fianco, s'inerpica su per una scarpata, affronta un branco di sciacalli e poi si ritrova in una grotta, medicato da Tawar, un indiano tunican, tribù acerrima nemica dello Spirito con ls Scure (strano che non ne abbiano ancora fatto un Color...)
Rimessosi in forze, anche se sono passati dieci giorni, viene arrestato al posto di cambio di Red Peak, accusato dal colonnello Dillon di aver rubato il il denaro dell'esercito. Dopo il processo, Zagor viene inviato al temuto penitenziario di Hellgate. Qui trova un vecchio nemico, Johnny Mackett, che, dopo aver avuto un battibbecco e subito la punizione delle frustate senza emettere alcun lamento da parte di Zagor, lo assolda per evadere. Durante l'evasione, il bandito trova un altro nemico, il dr. Hogan: avendogliela giurata, si scontra con Zagor che non vuole vittime e quindi i piani saltano e Mackett viene ucciso, mentre Zagor andrà in isolamento al buio nella tana della talpa, detta così perché è un posto piccolo e completamente al buio. A salvarlo viene il dr. Hogan che, per ringraziarlo, gli inietta un siero che causa la morte apparente (metodo abusato e in questa serie proposto per la prima volta). Cico, ricevuto il messaggio da Fort Henry, vestito a lutto, si presenta per ritirare la salma e, verso notte, Zagor rovescia la bara, spaccandola e il messicano crede di aver visto un fantasma
Qui entra in gioco un amico di Zagor, Bob, giornalista de L'eco di Brandville: si vede solo per due terzi di tavola, ma è importantissimo: praticamente in un articolo dice che Cico è in possesso di prove scottanti che scagionano Zagor, creduto ancora morto da tutti, e inchiodano i veri aggressori. Al rifugio nella palude a uno a uno arrivano i tre veri colpevoli: Buddy Caldwell che perirà nelle sabbie mobili, Oscar Kennett che verrà ucciso dal terzo prima che questi rivelasse il nome. Il terzo, incappucciato, viene steso da un colpo di scure, tiro veramente difficile... , è nientepopodimeno che il capitano Grayson.
Il finale rimarca ancora la caratterizzazione del personaggio Zagor: il colonnello Dillon dà le dimissioni per aver accusato ingiustamente un innocente, ma lo Spirito con la Scure lo perdona, strappa la lettera di dimissioni, riconoscendo che uomini del genere servono nell'esercito.
Passiamo alle gag di Cico (anche qui in un balloon il nome viene storpiato: ora manca una y...):
1) la citata gag degli orsi
2) il perché vada in cella
3) le prove di far evadere Zagor prima del processo, il travestimento da nonna del detenuto, ma il tentativo va a monte per un soldato troppo goloso alla torta di mele, peccato che nel cestino ci siano lime e altri strumenti per far fuggire Zagor, intanto fugge Cico , e il tentativo con un carro annodando degli stracci, ma si staccano le redini, non le sbarre della cella...
4) in attesa del ritorno di Zagor, come promesso, da Hellgate, libera alcuni animali dalle trappole che gli ricordano la prigionia e incontra il trapper proprietario delle trappole; lo stesso trapper poi darà un'altra spazzolata al messicano, quando, anziché liberare un uomo caduto in una trappola, si allontana per non essere nuovamente... spazzolato
5) la gag citata della bara
Personaggi principali:
- Buddy Basset
- colonnello Dillon
- capitano Grayson
- Tawar
- Johnny Mackett
- dottor Hogan
- Bob
- Buddy Caldwell
- Oscar Kennett
Luoghi:
- Fort Springtime
- posto di cambio di Red Peak
- Hellgate
- Brandville
Ps: l'episodio raffigurato in copertina non è mai avvenuto; peccato, perché è veramente bella. Ed epica...
Gli amanti della serie "Tutti i buchi devono essere raccontati" qui ci vanno a nozze: luoghi già visitati e finora mai raccontati, amici di vecchia data mai apparsi, ecc.
Tanti personaggi (non è boselliana, comunque...) si vedono poco, magari per una manciata di vignette, ma sono tutti funzionali per l'epilogo.
La storia si apre, manco a dirlo, con una gag di Cico: avendo paura delle ritorsioni che potrebbero accadergli per vicende passate a Fort Springtime, evita di entrare nel forte e si reca alla casa del bizzarro Buddy Basset, che Ferri, di profilo, lo fa assomigliare a una capra. Tale soggetto vende pelli, ma anziché cacciare, alleva gli animali. Cico dà un'occhiata e, in una stanza buia, viene aggredito da... orsi. Basset alleva orsi
Intanto al forte il colonnello Dillon chiede a Zagor di scortare del denaro a Clearville con il capitano Grayson. Unica condizione: evitare di portarsi Cico. La soluzione di Zagor: sbatterlo in gattabuia! E l'occasione arriva quando il messicano... raccoglie una margherita
Zagor durante il viaggio viene attaccato e gravemente ferito e creduto morto. Gli aggressori, non si vedono mai in faccia, spingono il carro verso un precipizio, facendo sballottare il Nostro fuori dal carro e, a contatto con l'acqua del fiume, si ridesta. Ci vuole ora una bella sospensione della realtà: Zagor, che butta sangue come una fontana da un fianco, s'inerpica su per una scarpata, affronta un branco di sciacalli e poi si ritrova in una grotta, medicato da Tawar, un indiano tunican, tribù acerrima nemica dello Spirito con ls Scure (strano che non ne abbiano ancora fatto un Color...)
Rimessosi in forze, anche se sono passati dieci giorni, viene arrestato al posto di cambio di Red Peak, accusato dal colonnello Dillon di aver rubato il il denaro dell'esercito. Dopo il processo, Zagor viene inviato al temuto penitenziario di Hellgate. Qui trova un vecchio nemico, Johnny Mackett, che, dopo aver avuto un battibbecco e subito la punizione delle frustate senza emettere alcun lamento da parte di Zagor, lo assolda per evadere. Durante l'evasione, il bandito trova un altro nemico, il dr. Hogan: avendogliela giurata, si scontra con Zagor che non vuole vittime e quindi i piani saltano e Mackett viene ucciso, mentre Zagor andrà in isolamento al buio nella tana della talpa, detta così perché è un posto piccolo e completamente al buio. A salvarlo viene il dr. Hogan che, per ringraziarlo, gli inietta un siero che causa la morte apparente (metodo abusato e in questa serie proposto per la prima volta). Cico, ricevuto il messaggio da Fort Henry, vestito a lutto, si presenta per ritirare la salma e, verso notte, Zagor rovescia la bara, spaccandola e il messicano crede di aver visto un fantasma
Qui entra in gioco un amico di Zagor, Bob, giornalista de L'eco di Brandville: si vede solo per due terzi di tavola, ma è importantissimo: praticamente in un articolo dice che Cico è in possesso di prove scottanti che scagionano Zagor, creduto ancora morto da tutti, e inchiodano i veri aggressori. Al rifugio nella palude a uno a uno arrivano i tre veri colpevoli: Buddy Caldwell che perirà nelle sabbie mobili, Oscar Kennett che verrà ucciso dal terzo prima che questi rivelasse il nome. Il terzo, incappucciato, viene steso da un colpo di scure, tiro veramente difficile... , è nientepopodimeno che il capitano Grayson.
Il finale rimarca ancora la caratterizzazione del personaggio Zagor: il colonnello Dillon dà le dimissioni per aver accusato ingiustamente un innocente, ma lo Spirito con la Scure lo perdona, strappa la lettera di dimissioni, riconoscendo che uomini del genere servono nell'esercito.
Passiamo alle gag di Cico (anche qui in un balloon il nome viene storpiato: ora manca una y...):
1) la citata gag degli orsi
2) il perché vada in cella
3) le prove di far evadere Zagor prima del processo, il travestimento da nonna del detenuto, ma il tentativo va a monte per un soldato troppo goloso alla torta di mele, peccato che nel cestino ci siano lime e altri strumenti per far fuggire Zagor, intanto fugge Cico , e il tentativo con un carro annodando degli stracci, ma si staccano le redini, non le sbarre della cella...
4) in attesa del ritorno di Zagor, come promesso, da Hellgate, libera alcuni animali dalle trappole che gli ricordano la prigionia e incontra il trapper proprietario delle trappole; lo stesso trapper poi darà un'altra spazzolata al messicano, quando, anziché liberare un uomo caduto in una trappola, si allontana per non essere nuovamente... spazzolato
5) la gag citata della bara
Personaggi principali:
- Buddy Basset
- colonnello Dillon
- capitano Grayson
- Tawar
- Johnny Mackett
- dottor Hogan
- Bob
- Buddy Caldwell
- Oscar Kennett
Luoghi:
- Fort Springtime
- posto di cambio di Red Peak
- Hellgate
- Brandville
Ps: l'episodio raffigurato in copertina non è mai avvenuto; peccato, perché è veramente bella. Ed epica...
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SENZA ORSATO CHE JUVE SAREBBE?
E ti sta parlando un Bonelli-dipendente...
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