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Messaggio Da claudio57 Lun 08 Mar 2021, 19:44

Questo è Arsenio Lupin


serie televisiva co-prodotta da vari Paesi negli anni settanta e incentrata sul personaggio di Arsenio Lupin, il ladro gentiluomo creato da Maurice Leblanc, qui interpretato da Georges Descrières.
La serie venne co-prodotta dal 1971 al 1974 da vari paesi (Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi, Italia, Svizzera, Austria e Canada) ed è composta da 26 episodi di 55 minuti ciascuno, divisi in due stagioni trasmessa in due parti tra il 1971 e il 1974.
Una chicca: Nell'episodio "La donna dai due sorrisi" partecipò una giovane Raffaella Carrà.
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Messaggio Da doctorZeta Lun 08 Mar 2021, 20:08

The Falcon and The Winter Soldier, dal 19 marzo: 

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Messaggio Da doctorZeta Mar 09 Mar 2021, 00:21

Speciale WandaVision: il legame tra Wanda Maximoff e il Darkhold

Dopo i tragici eventi che hanno visto Wanda prendere coscienza da un lato di essere la Scarlet Witch, la strega scarlatta dell’MCU che porta con sé grandi presagi di sventura, dopo essersi assunta la responsabilità della prigionia e della sofferenza degli abitanti di Westview, liberati a prezzo dell’apparente scomparsa del Visione suo amato e dei loro pargoli, Billy e Tommy Maximoff, abbiamo visto la nostra Avenger misticheggiante nel suo buen retiro in mezzo a chissà quali monti, mentre legge avidamente il Darkhold, lasciato indietro dalla sconfitta e infida Agatha Harkness. Ma cos’è di preciso questo libro dei dannati apparso in WandaVision e perché i vostri amici più sgamati in quanto a comics e fumetti sono entusiasti e un po’ preoccupati per il mondo intero? Siamo qui per darvi qualche coordinata in merito alle origini del tomo mistico e al loro legame con i poteri di Wanda.

Innanzitutto parliamo dell’autore del Darkhold, ovvero il dio Chthon. Divinità legata sostanzialmente al caos, nella sua accezione meno positiva, Chthon è uno degli Elder Gods, gli dei anziani, i primi a popolare il pianeta Terra. Non ci addentreremo troppo nella correttezza di questa affermazione, né nella cronologia dell’Universo Marvel e neppure in ciò che la Casa delle Idee definisce come divinità, poiché vi introdurremmo a un mondo di confusione e intrico da cui sarebbe improbo uscire. Vi basti sapere che sono confratelli di Chthon figure come Gaea, la madre del Dio del Tuono, Thor, il dio serpente e nemico giurato di Conan il Barbaro noto come Set e Oshtur, uno dei Vishanti, le entità che, semplificando molto, sono tra i principali alleati di Doctor Strange.

Se il nome di Chthon vi ricorda quello di Chtulhu, sappiate che il suo ruolo è sostanzialmente sovrapponibile a quello dell’antica divinità immaginata da H.P. Lovecraft. Un tempo abitante del nostro pianeta e intenzionato a distruggerlo, Chthon è attualmente bandito dalla Terra, ma non ha mai smesso di far sentire la propria influenza su di esso. In particolare, come Chtulhu e le creature sue simili fanno eco dalle pagine del Necronomicon, lo stesso fa la nostra entità del caos tramite il Darkhold, volume antico quanto misterioso che maghi e streghe oscure cercano per trarne saggezza, che seguaci e cultisti venerano e tentano di custodire, che benintenzionati mistici della luce tentano di isolare, nascondere, distruggere. Invariabilmente con esiti terribili e provocando guai e disastri.

Il Darkhold è, senza dubbio, uno degli oggetti magici più potenti dell’Universo Marvel e uno dei più malefici. Se il Libro dei Vishanti è il manuale per eccellenza della magia bianca, il Darkhold è stato scritto da Chthon, prima ancora della caduta di Atlantide, per provocare cataclismi e distruzione. Ha il potere di dare accesso a oscuri incantesimi, di aprire la porta per la dimensione del Limbo, di evocare diverse entità cosmiche malvage. Dalle sue pagine hanno tratto origine la razza dei vampiri in tempi antichi e quella dei licantropi più di recente, scatenando ogni genere di sofferenza.

Del suo potere hanno fatto uso o hanno cercato di impadronirsi esseri come Mefisto, il Satana della Marvel, e Dracula, oppure la strega Morgan Le Fey, la Morgana dei cicli arturiani. Ma anche eroi più contemporanei come Dottor Destino e Carnage. In molti, ovviamente, hanno cercato di arginare la sua sinistra influenza, soprattutto il gruppo di eroi noto come Figli della Mezzanotte, tra cui spiccano il cacciatore di vampiri Blade, lo Spirito della Vendetta Ghost Rider e il vampiro vivente noto come Morbius. La lettura del Darkhold è soprattutto in grado di influenzare la mente di chi lo tiene in mano, conducendolo ovviamente al male, per quanto ben intenzionato. Ecco perché la scena finale di WandaVision lascia presagire un futuro ancor più tragico per la sua protagonista.

Ma anche il passato di Wanda è in qualche modo legato al Libro dei Peccati e al suo autore, Chthon, che ne scrisse le pagine per la prima volta nelle profondità del monte Wundagore, uno dei luoghi dell’Universo Marvel più importanti e iconici, ma anche più tragici. Proprio lì, millenni più tardi, avrebbe infatti posto la propria sede l’Alto Evoluzionario, un genetista ossessionato dall’idea di far evolvere il genere umano fino alla totale e completa realizzazione del proprio potenziale. Un uomo che avrebbe avuto accesso, con il tempo, a un potere pressoché infinito, anche grazie al lavoro di una serie di brillanti colleghi.

Alla nascita di Wanda e di suo fratello Pietro, il dio Chthon ha scatenato una tempesta mistica che ha cambiato il genoma dei due gemelli, conferendo loro i poteri che ben conosciamo e rendendo la futura Scarlet Witch la depositaria della magia del caos, a lungo fraintesa per potere mutante, che le consente di cambiare le probabilità degli eventi attorno a sé. Chthon ha da sempre il piano di utilizzare la sventurata Wanda come una sorta di proprio avatar sulla terra e preparare il proprio ritorno. Non è un caso che la sua vicenda, quella dei suoi genitori adottivi, quella di Pietro si siano incrociate in maniera sinistra e poco promettente proprio con il monte Wundagore e con i suoi abitanti.

Saranno chiariti presto i suoi legami con Chthon, alla luce dei percoli prefigurati da Agatha Harkness e della ricerca, che appare ossessiva, di Wanda dei propri figli? Quella di Westview è stata solo la prima delle crisi di lucidità e delle perdite di controllo di una Scarlet Witch destinata a fare i conti con il proprio passato, sinistramente sovrapponibile al proprio futuro? Non vediamo l’ora di scoprirlo nella Fase 4 che i Marvel Studios hanno inaugurato con WandaVision

https://www.badtaste.it/fumetti/speciali/speciale-wandavision-il-legame-tra-wanda-maximoff-e-il-darkhold/?smclient=06dd192a-c61d-4869-9dc3-2e34ed8ad7f5&utm_source=salesmanago&utm_medium=email&utm_campaign=default

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Messaggio Da claudio57 Mar 09 Mar 2021, 11:24

nuovi episodi per le serie chiuse:

CSI: scena del crimine CBS ha messo in cantiere nuovi episodi con il ritorno di William Petersen nel ruolo di Grissom interpretato nelle prime stagioni e nel film finale

Criminal minds sta per tornare in produzione
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Messaggio Da doctorZeta Mar 09 Mar 2021, 13:03

Ho mollato CSI da tempo, troppo fantascientifico. Da una fogliolina cresciuta tra una crepa nel cemento possono tranquillamente risalire ad Atlantide  pale

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Messaggio Da doctorZeta Mar 09 Mar 2021, 14:28

THE FLASH: NELLA SETTIMA STAGIONE SARÀ PRESENTE ANCHE JAY GARRICK

Il video della premiere di The Flash 7 ci ha mostrato alcuni momenti delle prossime puntate inedite della serie di The CW, inoltre è stato annunciato che ritroveremo anche il personaggio interpretato da John Wesley Shipp.

L'interprete di Barry Allen nella serie TV degli anni '90 sarà presente nella settima stagione, anche se dopo gli eventi di Crisi sulle Terre Infinite il suo personaggio ha ormai perso i poteri. Lo showrunner Eric Wallace ha discusso del ritorno di Jay Garrick, commentandolo così: "È fantastico che abbiamo una serie di personaggi da stagioni diversi da far ritornare, molti anche in questa parte. Abbiamo uno dei miei villain di The Flash preferiti che sarà presente in una puntata. È emozionante e mi sono anche divertito. La cosa importante è introdurli in modo originale, come Jay Garrick, perché come ricordate ha perso i suoi poteri. Quindi cosa farà in una serie su supereroi veloci? Sarà un elemento importante della stagione".

La prima delle puntate inedite di The Flash andrà in onda stasera, martedì 2 marzo in America, mentre in Italia sarà disponibile a partire dal prossimo 26 aprile nel palinsesto del canale Premium Action, inoltre è stato annunciato che un altro attore ritornerà in The Flash 7

https://serial.everyeye.it/notizie/the-flash-nella-settima-stagione-presente-jay-garrick-502596.html

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Messaggio Da claudio57 Mar 09 Mar 2021, 14:32

appuntamento al 26/4 no-ta
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Messaggio Da claudio57 Mar 09 Mar 2021, 20:30

Kung Fu: Il primo trailer del remake al femminile di The CW

La serie, che reinterpreta quella omonima degli anni '70 con David Carradine, debutterà negli Stati Uniti il 7 aprile.



La trama della nuova Kung Fu





Scritta da Christina M. Kim (Lost) che è anche showrunner e prodotta tra gli altri dal prolifico Greg Berlanti (lo stesso dietro a serie di successo come The Flash e Riverdale e alla nuova Superman & Lois), Kung Fu ruota attorno a Nicky Chen (Liang), una donna cinese americana che decide di lasciare il college e raggiungere un monastero isolato in Cina. Ma quando torna e trova la sua città natale tormentata da crimine e corruzione, vuole utilizzare le arti marziali e i valori Shaolin per proteggere la sua comunità e assicurare i criminali alla giustizia. Tutto mentre si mette sulle tracce dell'assassina Zhilan (Yvonne Chapman) che ha ucciso il suo mentore Shaolin Pei-Ling (Vanessa Kai) e che ora la sta prendendo di mira.

Il resto del cast



Nel remake di Kung Fu recitano anche Tzi Ma nei panni del padre di Nicky Jin Chen, un proprietario di un ristorante con segreti che potrebbero far crollare l'attività di famiglia; Kheng Hua Tan nei panni della madre di Nicky, Mei-Li Chen, una donna che ha aiutato il marito con i suoi affari e che nasconde, allo stesso modo, dei segreti; Jon Prasida nei panni del fratello di Nicky, Ryan Chen, un brillante studente di medicina; e Shannon Dang in quelli della sorella maggiore esperta di tecnologia di Nicky Althea Chen, la quale si è appena fidanzata con Dennis (Tony Chung) ed è concentrata sulla pianificazione del matrimonio perfetto. Il cast include anche Gavin Stenhouse nei panni dell'assistente procuratore distrettuale nonché ex fidanzato di Nicky Evan, ed Eddie Liu nel ruolo del suo nuovo interesse amoroso Henry.
Kung Fu: Il primo trailer del remake al femminile di The CW (comingsoon.it)
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Messaggio Da doctorZeta Mar 09 Mar 2021, 20:40

Un'altra perla del politicamente corretto  pale

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Messaggio Da doctorZeta Mar 09 Mar 2021, 23:22

Allen v Farrow, episodio 3: Il complotto

Dopo aver spettacolarizzato il confronto tra Woody Allen e Mia Farrow nel primo episodio, estremizzando le parti in causa e creando la contrapposizione tipica dei racconti di finzione in cui Mia Farrow interpreta la madre schiacciata da un sistema e Woody Allen ha il ruolo del molestatore insospettabile, l’uomo ordinario che nasconde una mostruosità, e dopo aver creato per bene il suo antagonista nella seconda puntata, facendo uno spaccato psicologico di Woody Allen a partire dai suoi film (e dalle sceneggiature dei film non realizzati), nel terzo episodio della docuserie Allen v Farrow, è il momento della creazione del complotto.

Nella storia siamo arrivati al momento in cui Allen è stato accusato di molestie e il caso ha raggiunto immense proporzioni mediatiche. Tv e giornali si interessano del divorzio e della causa e nel resoconto della serie è Woody Allen a controllare la narrativa. La ragione per la quale la controlla non viene mai detta chiaramente ma viene suggerita in modi chiari, è il complotto. Cioè esiste un sistema di interessi e convenienze ad alto livello che ha interesse a proteggere Woody Allen, perché è un pezzo grosso di Hollywood e principalmente perché fa film a New York e New York ne guadagna.

Al documentario ovviamente interessa poco il fatto che condannare quella che descrive come un’immensa macchina di pubbliche relazioni a favore di Woody Allen per il fatto di essere un coro di voci a senso unico, dovrebbe portare a condannare in egual maniera il coro di voci a senso unico che negli ultimi anni ha condannato Allen (a fronte delle medesime informazioni e di verdetti giuridici a suo favore).
La maniera in cui il linguaggio della serie prende la forma del cinema di complotti è principalmente attraverso l’uso delle telefonate.

Già nella puntata precedente era stato mostrato l’uso delle telefonate registrate da Mia Farrow (“Le avevo registrate perché sapevo che anche lui le registrava”), e se già il racconto selettivo solo di certe informazioni a discapito di altre è una costante della serie, nelle telefonate raggiunge il massimo. Sentiamo le telefonate registrate da Mia (ovviamente) in cui Woody Allen risponde come se fosse in tribunale, usando i giri di parole che si usano per non dire nulla e non compromettendosi mai. Come se sapesse che le telefonate sono registrate, cosa facile da immaginare. E invece quel che ci viene fatto ascoltare di ciò che dice Mia Farrow sono accorati appelli di una madre sofferente.
È un montaggio implacabile in cui lei si strazia di richieste e lui risponde: “Di questo poi ce ne occuperemo” o “Ti farò avere una risposta su questo”. In certi casi non viene nemmeno mostrata la risposta alle domande accorate di Mia Farrow.

La creazione di un’atmosfera di complotto è la tecnica con la quale la serie prepara il terreno alle sentenze favorevoli ad Allen. Significa screditare il report dell’ospedale di Yale, secondo il quale non ci sarebbero state molestie su Dylan, per eccesso di domande e frustrazione della vittima (la bambina). Diversi esperti intervistati oggi ne affermano l’inconsistenza e invece è messo su un piedistallo un altro report a favore della tesi delle molestie. Anche Dylan stessa, oggi, da adulta, ritratta molto di quello che disse e delle affermazioni inconsistenti, che è un dettaglio importante e legittimo (era comunque una bambina e oggi invece ha un’altra consapevolezza). Allen v Farrow però invece di trattarlo come un elemento di dubbio, presenta le affermazioni di oggi come verità e quelle di ieri come ingenuità.

La tecnica attraverso la quale la presentazione delle prove e delle testimonianze è orientata verso una tesi è come sempre in Allen v Farrow sottile e molto capace. Ad esempio quando si parla della possibilità che Dylan sia stata manipolata da Mia Farrow per dire quel che la madre voleva (tesi sostiene Woody Allen e con la quale furono screditate alcune accuse) l’accusa è presentata tramite interviste di repertorio mentre la difesa di Dylan tramite un’intervista fatta oggi. È un metodo infallibile, perché non solo le immagini vecchie suonano peggiori di quelle moderne, antiquate e fuori dal tempo, ma soprattutto quelle moderne rispondono a quelle d’epoca e non può avvenire il contrario. In buona sostanza il documentario ha sempre l’ultima parola e può screditare senza essere screditato.

La creazione del grande complotto è fomentata da testimonianze sul licenziamento delle persone che all’epoca sostenevano la colpevolezza di Allen come Paul Williams. Anche qui è un’informazione importante e interessante che andrebbe approfondita, e invece è presentata e raccontata come uno scandalo dall’avvocato di Paul Williams stesso come parte del suddetto complotto.
Sarà solo alla fine, dopo la puntata ha caricato l’idea che un gruppo di persone coordinato si sia battuto contro Mia Farrow per silenziare le accuse a favore di Woody Allen, che a questa tesi viene data una cornice storica. Viene cioè fornito un quadro logico in cui inserirla: l’isteria.

Il documentario fa raccontare a degli esperti come per secoli l’isteria sia stata la maniera in cui venivano silenziate le donne. Era considerata una patologia da curare e quando queste si dimostravano poco mansuete, inclini a voler combattere e non farsi schiacciare, un medico gli diagnosticava l’isteria. Nessuno può affermare davvero che Mia Farrow fu trattata come una donna isterica, però il documentario passa diversi minuti a spiegare cosa sia stata nei secoli l’isteria, proprio quando sta raccontando di come una parte della giurisprudenza si pronunciò a favore della difesa di Allen, cioè del fatto che fosse stata Mia Farrow ad imboccare Dylan.
Allen v Farrow affianca le due cose e lascia che gli spettatori facciano da sé la facile connessione.

https://www.badtaste.it/tv/speciali/allen-v-farrow-episodio-3-il-complotto/?smclient=06dd192a-c61d-4869-9dc3-2e34ed8ad7f5&utm_source=salesmanago&utm_medium=email&utm_campaign=default

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Messaggio Da claudio57 Mer 10 Mar 2021, 12:08

Dan Brown's Langdon, la serie prequel de Il Codice da Vinci, ordinata ufficialmente a Peacock (comingsoon.it)
In sviluppo originariamente per NBC, il drama basato sul terzo romanzo di Dan Brown dedicato al professor Langdon arriverà sul servizio di video in streaming di NBCUniversal.
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Oltre un anno dopo l'ordine dell'episodio pilota, ora sappiamo che Dan Brown's Langdon (conosciuta precedentemente come Langdon), la serie prequel de Il Codice da Vinci, vedrà ufficialmente la luce. Il drama, precedentemente in sviluppo a NBC, è stato ora ordinato ufficialmente a Peacock, il servizio di video in streaming di NBCUniversal.

Langdon: La trama e il protagonista


Basata sul thriller Il simbolo perduto, terzo romanzo della serie letteraria di Dan Brown incentrata sul professore di storia dell'arte Robert Langdon (libro che in realtà è ambientato cronologicamente dopo gli eventi de Il codice da Vinci), la serie si concentra sulle prime avventure del simbologista di Harvard, chiamato a risolvere una serie di pericolosi enigmi per salvare il suo mentore, che è stato rapito, e contrastare un'agghiacciante cospirazione mondiale. Il ruolo del protagonista, che al cinema fu di Tom Hanks nei tre film tratti dai popolari romanzi Il codice da VinciAngeli e Demoni e Inferno, qui è affidato invece alla star di Succession Ashley Zukerman (lo vedete al centro nella foto in alto, una delle prime immagini ufficiali della serie tv).

Il cast

Il resto del cast include Valorie Curry (The Following), Rick Gonzalez (Arrow), Eddie Izzard (The Riches), Sumalee Montano (10 Cloverfield Lane) e Beau Knapp (Seven Seconds). L'adattamento porta la firma degli sceneggiatori di Revenge e Criminal Minds Dan Dworkin e Jay Beattie che saranno anche produttori esecutivi con Brown, il regista dei tre precedenti adattamenti cinematografici Ron Howard e Brian Grazer.

Le dichiarazioni di NBCUniversal e di Dan Brown

"Siao rimasti sbalorditi davanti all'episodio pilota di Dan Brown's Langdon. Ha un enorme potenziale per diventare un grande successo e la nostra nuova struttura ci consente di spostarlo su Peacock e dargli tutte le opportunità per renderlo una hit", ha dichiarato tramite un comunicato Susan Rovner, Presidente di NBCUniversal Television and Streaming.
Dan Brown ha aggiunto: "Sono assolutamente entusiasta di lavorare di nuovo con Ron e Brian su un altro progetto dedicato a Langdon. Volevamo tutti dare vita a Il simbolo perduto da un po' di tempo e sono grato a CBS Studios, Imagine Television Studios, Universal Television e Peacock per aver unito le forze in modo da rendere questo progetto una realtà. Dan Dworkin e Jay Beattie hanno scritto una sceneggiatura straordinariamente accattivante, e il cast e le performance sono perfetti".
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Messaggio Da Magico Vento Mer 10 Mar 2021, 13:47

Non vedo l'ora, anche perché "Il simbolo perduto" è un romanzo ai livelli de "Il codice Da Vinci" e "Angeli e demoni"
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Messaggio Da claudio57 Mer 10 Mar 2021, 14:04

The Falcon and the Winter: Un nuovo trailer ne rivela i misteriosi villain mascherati (comingsoon.it)
La nuova serie Marvel in streaming su Disney+ dal 19 marzo.
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In attesa del 19 marzo, giorno di debutto di The Falcon and the Winter SoldierDisney+ ha diffuso un nuovo trailer della sua seconda serie Marvel che permette di dare uno sguardo più ravvicinato a una delle principali preoccupazioni di Sam Wilson e Bucky Barnes in questa nuova storia ambientata nel Marvel Cinematic Universe. Ovvero, un gruppo di miliziani che indossano una maschera nera decorata con un'impronta rossa.



Mentre su Internet dilagano le speculazioni, tutto quello che sappiamo al momento di questi misteriosi villain mascherati, uno dei quali interpretato dall'attrice di Solo: A Star Wars Story Erin Kellyman, è quanto dichiarato nella clip dal personaggio interpretato da Anthony Mackie: che "Questi tizi usano la forza bruta" e "Sono forti. Troppo forti". Le immagini parlano chiaro, mentre Sam teorizza con uno scettico Bucky (Sebastian Stan) che "Potrebbero far parte dei Grandi Tre. Androidi, alieni e maghi".

La trama di The Falcon and the Winter


Lunga sei episodi, tutti diretti da Kari Skogland (The Handmaid's Tale), The Falcon and the Winter Soldier vede Sam e Bucky imbarcarsi in un'avventura in giro per il mondo che metterà alla prova le loro abilità - oltre alla loro pazienza - in quella che viene descritta come "un'esperienza cinematografica", dopo che il primo ha preso lo scudo di Capitan America dalle mani di Steve Rogers - un ruolo decisamente importante, che assume cercando di soffocare un profondo senso di inadeguatezza - nelle ultime scene di Avengers: Endgame. La serie riporta sullo schermo anche la Sharon Carter di Emily VanCamp e il malvagio Baron Zemo di Daniel Brühl, mentre Wyatt Russell interpreta John Walker, che nei fumetti è anche conosciuto come il supereroe U.S. Agent dopo essere stato Super-Patriota.
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Messaggio Da doctorZeta Gio 11 Mar 2021, 00:00

Seconda serie Marvel?  scratch

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Messaggio Da claudio57 Gio 11 Mar 2021, 00:11

mini-serie di 6 episodi che moltiplicati per tutte le serie Marvel previste su Disney+ fa un numero spropositato di episodi 
overdose ^^77ò
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Messaggio Da claudio57 Gio 11 Mar 2021, 18:51

A casa tutti bene: Sky annuncia il cast della serie tv di Gabriele Muccino (comingsoon.it)
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Sky ha annunciato il numeroso cast di A casa tutti bene: La serie, remake televisivo dell'omonimo film campione di incassi diretto da Gabriele Muccino, anche dietro l'adattamento. La notizia precede di pochi giorni l'inizio delle riprese a Roma, dove proseguiranno fino all'estate, in vista di un arrivo in tv degli otto episodi ordinati più tardi quest'anno.

Il cast di A casa tutti bene: La serie

Diretta da Muccino e da lui scritta con Barbara Petronio, Andrea Nobile, Gabriele Galli e Camilla Buizza, A casa tutti bene: La serie porta sullo schermo - com'era facile aspettarsi - un grande cast corale nei panni dei membri della numerosa famiglia al centro della storia. Laura Morante (Ricordati di me) e Francesco Acquaroli (Suburra: La serie) lo guidano con i ruoli di Alba e Pietro Ristuccia, proprietari del ristorante La Villetta, a Roma, e genitori di Carlo, Sara e Paolo interpretati rispettivamente da Francesco Scianna (Baarìa), Silvia D'Amico (The Place) e Simone Liberati (Petra). Euridice Axen (Loro) è Elettra, l'ex moglie di Carlo, mentre l'esordiente Sveva Mariani è Luna, la figlia della coppia, legata a Manuel, il cuoco del ristorante interpretato da Francesco Martino (L'oro di Scampia). Nei panni di Ginevra, attuale compagna di Carlo, Laura Adriani (Tutta colpa di Freud). Antonio Folletto (Gomorra: La serie) è invece il compagno di Sara, Diego.
Dal ramo dei Mariani abbiamo Paola Sotgiu (Suburra: La serie) nel ruolo Maria Ristuccia, sorella di Pietro e madre di Sandro e Riccardo, nei cui panni figurano Valerio Aprea (Boris) e Alessio Moneta (1992). Emma Marrone (Gli anni più belli) interpreta la compagna di Riccardo, Luana, mentre Milena Mancini è Beatrice, la compagna di Sandro. Nel cast anche il giovanissimo Federico Ielapi (Quo vado?), oltre a Maria Chiara Centorami (Come saltano i pesci) e Mariana Falace (Gli anni più belli).

La trama

La storia di A casa tutti bene: La serie ha inizio quando un segreto legato a una dolorosa vicenda passata torna all'improvviso nelle vite dei Ristuccia, proprietari del ristorante La Villetta, da quarant'anni uno dei più rinomati locali della Capitale. Siamo nel cuore del rione Trastevere, a Roma. Carlo, la nuova compagna Ginevra e la sorella Sara sono sempre lì, tutti i giorni, ad aiutare i genitori Pietro e Alba nella gestione dell'attività. Unico assente Paolo, il fratello artista, che nessuno sa dove sia. Un giorno, però, un evento inaspettato sconvolge gli equilibri familiari. I Mariani, un altro ramo della famiglia, reclamano un posto all'interno dell'attività, minacciando di far riemergere un terribile segreto dal passato dei Ristuccia che ancora oggi ha profonde conseguenze nelle vite dei protagonisti.
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Messaggio Da doctorZeta Dom 14 Mar 2021, 00:00

Batwoman e la gestione del fantasma di Ruby Rose

Quando, lo scorso anno, Ruby Rose annunciò a sorpresa di aver deciso di rinunciare al suo ruolo di protagonista in Batwoman, sia i produttori che i fan dello show (che dopo un inizio burrascoso avevano cominciato ad affezionarsi al personaggio di Kate Kane) sono stati colti in contropiede, complici storyline ben gestite e soprattutto una notevole chimica tra lei ed il personaggio di Alice, interpretato da Rachel Skarsten, che veste tutt’ora i panni della compianta Beth, la sorella perduta di Kate e figlia di Jacob Kane.

Sia le dichiarazioni dell’attrice che quelle di The CW, al tempo dello scisma, furono chiaramente volte a dimostrare come il clima tra la star ed il network, nonostante la difficile scelta, fosse apparentemente disteso:

“Ho preso la difficile decisione di non tornare nella prossima stagione di Batwoman. Non l’ho fatto alla leggera dato che ho il massimo rispetto per il cast, per la troupe e per tutti quelli che sono coinvolti nella realizzazione della serie a Vancouver e a Los Angeles. Sono più che grata a Greg Berlanti, Sarah Schechter e Caroline Dries, non solo per avermi dato questa incredibile opportunità, ma per avermi dato il benvenuto nello splendido Universo DC da loro creato. Ringrazio Peter Roth, Mark Pedowitz ed i team della Warner Bros. e di The CW che si spendono così tanto per la serie e che hanno sempre creduto in me. Grazie a tutti quelli che hanno reso questa prima stagione un successo – vi sono veramente grata”.

Alle parole della Rose fecero presto seguito quelle della Warner Bros. TV, The CW e della Berlanti Productions in una dichiarazione congiunta:

“La Warner Bros. Television, The CW e la Berlanti Productions ringraziano Ruby per il suo contributo al successo della nostra prima stagione e le augurano tutto il meglio. Gli studios ed il network sono fermamente decisi a lavorare alla seconda stagione di Batwoman e pensano ad un futuro a lungo termine per la serie ed insieme al team creativo non vedono l’ora di condividere con tutti la sua nuova direzione, incluso – nei prossimi mesi – il casting di una nuova protagonista, membro della comunità LGBTQ”.

Tutto a posto quindi. Tranne per il fatto che, dietro le quinte, nulla lo era davvero. Cominciarono infatti ad emergere voci sulla gravità di un infortunio subito sul set da una Rose che, a rischio di paralisi, fu operata d’urgenza, oltre al fatto che sia le aspre critiche subite per il casting che una forte nostalgia per la sua vita, completamente rivoluzionata dal momento in cui si era trasferita a Vancouver, in Canada, per le riprese dello show, fossero state un prezzo troppo alto da pagare per lei, che non si era mai davvero ambientata né abituata agli estenuanti ritmi di lavoro.

Lasciata passare un po’ di acqua sotto i ponti e probabilmente con i rapporti ormai più distesi, la Rose ebbe modo di elaborare la sua breve dichiarazione iniziale in un’intervista rilasciata a EW:

"Essere la protagonista di uno show di supereroi è dura. Essere la protagonista in qualsiasi cosa è dura. Ma penso che, in quel particolare caso, sia stato molto più difficile perché mi stavo ancora riprendendo dall’intervento. Sono tornata a lavorare a 10 giorni dall’operazione e probabilmente non è stata una grande idea. La maggior parte delle persone si prende tra uno ed i tre mesi di pausa prima di tornare all’opera, quindi anche questo non ha reso la cosa facile. Ma essere la protagonista di uno show o di un film – a prescindere se sia o meno un prodotto d’azione – è comunque una cosa che richiede sacrifici.
C’è comunque un rovescio della medaglia, i traguardi e la fiducia che le persone ripongono in te per quel ruolo e la bellezza di poter andare tutti giorni sul set e creare la giusta atmosfera ed impostare il ritmo e la fiducia che riponi in tutto questo, che sono comunque un grande onore. Ed io ho amato la mia esperienza in Batwoman. Sono grata che siamo riusciti ad ottenere ciò che abbiamo fatto e fiera di tutti quelli che vi hanno lavorato. Sono anche fiera di me stessa per aver lavorato in circostanze tanto interessanti, nonostante fossi in fase di guarigione e tutto. Lo rifarei sicuramente. Penso solo che fosse arrivato il momento di prendermi una pausa e guarire completamente per tornare in pista.
Non è dipeso tutto solo dal mio infortunio, soprattutto perché abbiamo chiuso senza poter girare il vero finale a causa del COVID. La quarantena e l’isolamento ti danno il tempo di riflettere su diverse cose, su cosa vuoi ottenere nella vita e come vuoi farlo. Penso che sia per me che per i produttori sia stata una grande opportunità per instaurare un dialogo su molte cose. Li rispetto molto e loro hanno avuto rispetto per me.
E’ stato un modo bello di fare questa cosa, specialmente perché è stata la prima volta che veniva realizzata – la prima volta di una Batwoman live-action ed anche la prima in cui faceva parte della comunità LGBTQ. Sono davvero onorata di aver avuto l’onore di interpretarla”.

Chiuso il capitolo rinuncia al ruolo della Rose (o quasi), per la produzione della serie è arrivato poi il momento di decidere come gestire non solo la sua uscita di scena, ma anche il futuro della serie. Dopo un breve periodo di silenzio è stato infatti annunciato che il personaggio non sarebbe stato sostituito da un’altra interprete, ma che la serie avrebbe introdotto una nuova Batwoman.

Anche in questo caso la notizia, comprensibilmente, non è stata accolta benissimo dal pubblico, non tanto per la successiva scelta di casting, caduta su Javicia Leslie, ma soprattutto per cosa questo avrebbe comportato dal punto di vista della trama.
Kate Kane è indissolubilmente legata al padre Jacob, le sorelle Alice e Mary, il cugino Bruce Wayne, il compagno di avventure Luke Fox, il suo amore di sempre Sophie. Dare un senso a questo personaggi senza la protagonista della stagione sarebbe stata una sfida che, a 6 episodi dal debutto della 2^ stagione, non possiamo dire essere stata esattamente vinta.
Senza nulla levare a Javicia Leslie, la cui interpretazione di Ryan Wilder è convincente, Batwoman 2.0 non è ancora del tutto decollata come serie. Tutti quei legami che avevano reso la 1^ stagione intrigante sono ormai recisi, una storyline potenzialmente interessante come quella del finto Bruce Wayne è stata conclusa rapidamente nel giro di un deludente episodio, ma soprattutto la nuova Batwoman fatica ancora a liberarsi del fantasma di Ruby Rose, il che non può essere considerato in alcun modo un pregio.
Durante un’ intervista concessa a TV Line la showrunner Caroline Dries aveva così spiegato la decisione della produzione di rivelare fin da subito il destino di Kate nella première:

"Sarà una trama in continua evoluzione. Apprezzo le persone che chiedono di non trascinarla troppo per le lunghe. Sappiamo che Ruby non è più nello show, ma io spero che risulti molto soddisfacente e che provochi molte emozioni. Tutti i personaggi hanno l’interesse a trovare Kate ed hanno la propria opinione su cosa le sia successo. Io credo che il risultato finale ripagherà del viaggio."

Per ora, il risultato di questa scelta ha portato a dividere nettamente in due la narrazione. Da un lato la vecchia guardia, con la maggior parte dei personaggi che agisce e si muove spinta dal desiderio di ritrovare Kate, dall’altra Ryan, che sembra combattere una guerra piuttosto solitaria e privata, fatta di frizioni con il Team Batwoman (nonostante abbia legato con Mary e stia recuperando il rapporto con Luke) e di traumi dovuti al suo passato: l’essere rimasta orfana e senzatetto, la morte traumatica della madre affidataria per mano di Alice, il rapimento, la prigione, una relazione sentimentale difficile.

Per citare le stesse parole che la Dries affidò al suo profilo Twitter quando decise pubblicamente di smentire che il personaggio di Ruby Rose sarebbe stato ucciso all’inizio della 2^ stagione di Batwoman, se davvero era cosciente “dell’abuso dello stereotipo, usato anche in televisione, di fare di personaggi dichiaratamente gay solo delle vittime, che finiscono per morire o andare incontro ad un destino infelice“, non possiamo dire, in tutta onestà, che lo show non vi stia in parte contribuendo con quello che fino ad ora ci ha mostrato di Batwoman 2.0 e Ryan Wilder. nonostante infatti il personaggio sia più propenso al sorriso e alla battuta di quanto non lo fosse Kate Kane, non si può dire che il suo traumatico passato non la identifichi come una vittima. Che lei – come d’altronde chi l’ha preceduta – abbia deciso di reagire alle carte che il destino le ha riservato è un innegabile, ma lo è anche il fatto che lei sia frutto di un sistema che l’ha fagocitata e plasmata per essere ciò che è.

Come se la questione della gestione delle due Batwoman non fosse già abbastanza delicata, di recente Ruby Rose ha dichiarato a CBM di non escludere affatto la possibilità di tornare nella serie, qualora le venisse chiesto, il che ci porta a giungere ad una conclusione.
Qualsiasi sia la direzione che gli autori abbiano deciso di imprimere alla trama che riguarda la scomparsa di Kate Kane, la soluzione non prevede al momento il ritorno della Rose sul set, il che – come abbiamo già avuto modo di dire nelle nostre recensioni – non sembra risolvere la spada di Damocle della scomoda presenza del fantasma del personaggio nello show.
Pur apprezzando idealmente la scelta di non cancellare l’esistenza di Kate Kane con una pigra risoluzione narrativa come la morte del personaggio, l’effetto del mistero della sua scomparsa sta cominciando a pesare davvero troppo su questo reboot dello show e Batwoman 2.0 deve cominciare a camminare con le proprie gambe, lasciandosi alle spalle la scomoda presenza della prima versione del personaggio

https://www.badtaste.it/tv/speciali/batwoman-e-la-gestione-del-fantasma-di-ruby-rose/?smclient=06dd192a-c61d-4869-9dc3-2e34ed8ad7f5&utm_source=salesmanago&utm_medium=email&utm_campaign=default

Ma è possibile che bisogna sempre parlare di gay, altrimenti la tv non sarebbe nulla????

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Messaggio Da claudio57 Lun 15 Mar 2021, 20:00

The Falcon and the Winter Soldier, gli attori e Kevin Fiege presentano la serie! [NO SPOILER] (comingsoon.it)

Mancano pochi giorni al debutto il 19 marzo su Disney+ di The Falcon and the Winter Soldier, nuova serie del Marvel Cinematic Universe: sei episodi di thriller e adrenalina con Anthony Mackie e Sebastian Stan che riprendono i loro ruoli di Falcon (Sam Wilson) e del Soldato d'Inverno (Bucky Barnes). Abbiamo discusso dell'evento, che arriva dopo il boom di Wandavision, con i protagonisti e gli autori della serie, insieme al boss dei Marvel Studios Kevin Feige, che non ha mancato di approfondire ancora la filosofia alla base dello studio e di queste operazioni.

Falcon e il Winter Soldier, l'evoluzione dei personaggi e l'evoluzione degli attori

"Non potrebbero esserci due persone più diverse di noi due, ma siamo a nostro agio uno con l'altro, ci miglioriamo concedendoci di essere noi stessi", ci spiega Anthony Mackie alias Falcon, riferendosi allo stesso tempo al suo rapporto con Sebastian Stan ma anche al rapporto che i loro personaggi avranno sullo schermo. Dopotutto, il creatore della serie Malcolm Spellman ha definito The Falcon and the Winter Soldier la versione Marvel di un buddy movie stile 48 oreRush Hour o Arma Letale. L'equilibrio non era importante solo tra i due personaggi, ma era fondamentale per il tono del racconto: c'è realismo, ci sono anche temi seri, come il disturbo da stress post-traumatico di Bucky, ci spiega Sebastian, però allo stesso tempo devi ricordarti di divertire. 
E forse l'evoluzione più significativa tocca proprio al Bucky di Sebastian Stan: "È alla ricerca della sua identità, si sottopone a una vera rieducazione. I principi di vita cambiano. Avevamo presentato il personaggio in una certa maniera, ma com'è ora? Io stesso imparo qualcosa di me evolvendomi col mio personaggio." Ma perché, come in Wandavision e altri casi, s'insiste tanto sul trauma nel Marvel Cinematic Universe? Feige cerca una risposta: "L'abbiamo fatto anche per esempio in Iron Man 3, ma non penso che abusiamo del tema trauma. È che rende i personaggi più concreti, è un'àncora efficace per un racconto. Ci interessano le conseguenze a determinate emozioni". 

Anche se, come lo stesso Mackie ci ricorda, il suo Falcon è un personaggio di per sè già rivoluzionario, visto che Stan Lee nel 1969 aveva creato con lui il primo supereroe afroamericano, Sam Wilson ha pure i suoi dilemmi in The Falcon and the Winter Soldier: la sua domanda esistenziale, non meno significativa di quelle di Bucky, riguarda l'eredità di Captain America, simboleggiata dallo scudo. Accetterà di seguirne le orme ufficialmente? Non è così semplice per Sam: "Aveva rispetto per Steve. Era il Cap anche per lui, era un suo fan come tutti gli altri". Sentirsene all'altezza non è un passeggiata.
Dobbiamo aspettarci colossali colpi di scena nel Marvel Cinematic Universe? Prendendo spunto proprio dall'evoluzione dei personaggi, Kevin Feige spiega meglio la sua filosofia: "I personaggi sono essenziali. Non è necessario che il Pianeta Terra si spacchi in due per creare una svolta: se un personaggio cambia, questo può già essere sufficiente per una sorpresa o un nuovo punto di vista." 

The Falcon and the Winter Soldier, le opportunità di una serie su Disney+

The Falcon and the Winter Soldier doveva essere la prima serie del Marvel Cinematic Universe in streaming su Disney+, ma la pandemia ne ha rallentato la finalizzazione, lasciando questo primato a Wandavision. Il team ride, forse di sollievo: Wandavision ha rotto il ghiaccio, suscitando un notevole gradimento, quindi a loro non rimane che "rendere fiero Steve Rogers con una serie che non fa schifo!", dice ridendo il battutaro Anthony Mackie. Spellman sottolinea come il palcoscenico delle vicende, un mondo in crisi e nel caos, si sia rivelato involontariamente molto attuale, ma naturalmente non c'è stato nulla di pianificato. È stata invece pianificata molto la narrazione a priori, in modo diverso rispetto a quello che si fa per il cinema, come spiega ancora Spellman: "Non ragioni in termini di un episodio alla volta, non c'è la narrazione verticale che hai al cinema, compatta, in sequenza. Lavori per temi e decidi come spalmarli sugli episodi, è diciamo una narrazione orizzontale."
Rispetto a un film, sei puntate da 45 minuti sono più faticose da realizzare, ma è un prezzo che si paga volentieri, secondo la dinamica regista KarI Skogland: "Questo è come un pasto vero dopo lo snack. I film vanno a tutta manetta, è difficile partire per la tangente su qualcosa di secondario, nella serie lo puoi fare." Questo significa molte più sorprese rispetto a un film Marvel medio? Feige non è d'accordo nell'identificare la formula magica Marvel con la sorpresa a oltranza: "Non lavoriamo tanto per sorprendere in modo fine a se stesso, ci chiediamo piuttosto come ricavare il più possibile da un'occasione di racconto. Poi è chiaro che ci saranno sorprese, immaginate se vi dicessi che non ci saranno sorprese!"
Come d'altronde è stato evidente per Wandavision, The Falcon and the Winter Soldier non è una produzione che gioca al ribasso rispetto agli standard dei Marvel Studios: "Avevamo già deciso di dare il massimo anche su Disney+", sottolinea Feige, e Mackie gli fa eco. "Le scene d'azione sono come quelle dei film, anzi il lavoro è più complesso perché è più intenso, specialmente per il personaggio di Falcon. Lavoriamo con gli stessi cascatori dei film, non abbiamo alleggerito niente nell'action." La parola d'ordine era: "Non distruggere l'eredità di Avengers: Endgame". L'ultima parola invece è come al solito quella dei fan, che potranno iniziare a giudicare The Falcon and the Winter Soldier dal 19 marzo su Disney+.
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Messaggio Da claudio57 Lun 15 Mar 2021, 20:24

Law & Order: Organized Crime e il ritorno di Elliot Stabler: A proposito di quella "devastante perdita personale" (comingsoon.it)
Il nuovo spin-off con Christopher Meloni debutterà negli Stati Uniti il 1° aprile
Dopo un anno di speculazioni, la verità sulle ragioni che spingono Elliot Stabler a tornare al Dipartimento di Polizia di New York, quella "devastante perdita personale" di cui si parla da tempo senza aggiungere o togliere nulla, sta arrivando, finalmente: il 1° aprile andrà in onda negli Stati Uniti, su NBC, l'episodio della stagione 22 di Law & Order: Unità Speciale che farà da ponte con il nuovo spin-off Law & Order: Organized Crime, in onda dalla stessa sera. Nell'attesa, nuovi dettagli condivisi da Give Me My Remote lasciano intendere che gli avvenimenti scatenanti potrebbero realmente avere a che fare con la famiglia di Stabler, come molti hanno ipotizzato.

Law & Order: Organized Crime, nuovi dettagli del crossover


Si è appreso che Isabel Gillies, l'attrice che ha interpretato la moglie dell'ex detective di Christopher Meloni prima che quest'ultimo lasciasse il cast di SVU alla fine della dodicesima stagione, riprenderà il ruolo di Kathy Stabler nel crossover. Con lei ci saranno inoltre i figli Kathleen e Dickie (Allison Siko e Jeffrey Scaperrotta, anch'essi già apparsi precedentemente nel procedurale).
Questo non dovrebbe sorprendere, giacché lo showrunner Warren Leight lo aveva anticipato sin dai tempi dell'ordine di Organized Crime. Tuttavia, dopo che l'emergenza coronavirus aveva stravolto i piani, impendendo che il crossover coincidesse prima con il finale della ventunesima stagione e successivamente con l'episodio che lo scorso autunno ha aperto la ventiduesima, Leight aveva detto di non essere sicuro che la famiglia di Stabler ci sarebbe ancora stata, portando alla conclusione che forse nessuno di loro era in pericolo come invece si temeva. Queste anticipazioni ora rimettono tutto in discussione, alimentando nuovamente le speculazioni su una perdita in casa Stabler, di Kathy o di uno dei loro figli - oltre a Kathleen e Dickie, Kathy ed Elliot sono genitori di Maureen, Elizabeth ed Eli.

La trama di Law & Order: Organized Crime

Mentre quella del 1° aprile sarà per Stabler e l'ex collega Olivia Benson (Mariska Hargitay) la prima volta insieme dal 2011, quando al termine della dodicesima stagione lui rassegnò le dimissioni dopo che, per legittima difesa, uccise una ragazzina nella centrale di polizia, di Organized Crime sappiamo che vedrà il protagonista tornare in azione per combattere il crimine organizzato a New York, a quanto pare responsabile di un grido di dolore nella vita sua e probabilmente anche della sua famiglia. I piani originali di Leight prevedevano una Kathy molto turbata dopo che uno dei suoi figli era rimasto coinvolto da un giro di delinquenza, ma al momento non è chiaro quanto di tutto ciò sia stato tenuto.
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Messaggio Da doctorZeta Mar 16 Mar 2021, 00:34

Teaser de Gli irregolari di Baker Street:

https://youtu.be/64sZ1ef8n2M

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Messaggio Da doctorZeta Gio 18 Mar 2021, 00:26

Supergirl, le foto della première dell’ultima stagione anticipano lo scontro con Lex Luthor 

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Messaggio Da claudio57 Gio 18 Mar 2021, 09:24

la vedrò no-ta
termina Supergir e arriva Superman
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Messaggio Da doctorZeta Gio 18 Mar 2021, 21:54

Ovvio  no-ta Very Happy

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Messaggio Da natural killer Gio 18 Mar 2021, 22:10

Non amo la TV.
Preferisco essere io a dettare i tempi della narrazione.
Viva la carta stampata.
Sempre.

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Messaggio Da Magico Vento Gio 18 Mar 2021, 22:16

natural killer ha scritto:Non amo la TV.
Preferisco essere io a dettare i tempi della narrazione.
Viva la carta stampata.
Sempre.
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