STORIA DEL WEST

GLI AVVENTURIERI (n.2)
Splendido numero sceneggiato da D'Antonio e illustrato da Polese. Continua l'epopea western creata da D'Antonio in un numero creato appositamente per la ristampa Cepim (quella detta "rossa") e che narra una vicenda con protagonista Brett MacDonald (e non poteva essere altrimenti, dato che il figlio Pat è appena nato). Si nota una maggior scorrevolezza nella sceneggiatura rispetto ai primi numeri della Collana Rodeo (che comunque sono invecchiati bene e sono tuttora leggibilissimi).
Ottimo e ricco di tensione l'inizio, con Colter che deve fuggire disarmato dagli indiani che lo inseguono. Nell'inizio della vicenda compare anche uno degli avversari, il tenebroso Testa Bruciata. Molto interessante il tema dei rapporti fra le grandi compagnie di pellicce di allora. Molto riuscita nella sua crudezza l'assalto al campo di Lupo Solitario; molto sorprendente anche il colpo di scena sulla sua morte. La storia giunge infine a una degna conclusione, ricca di azione e colpi di scena. Assai intriganti, invece, le ultime vignette che fanno presagire degli sviluppi nel numero successivo.
I disegni di Polese non mi sono piaciuti granché. Non mi dispiacciono i tratti classici, però il suo stile non è nelle mie corde.
Ottima, come al solito, la copertina di D'Antonio.

Storia: 8,5
Disegni: 6,5

LA GRANDE VALLATA (n.3)
Ottimo numero, che, a differenza del precedente, affronta dei fatti storici, in particolare la battaglia di Tippecanoe e la storia di Tecumseh.
L'albo inizia con un'appassionante sequenza realizzata appositamente per la ristampa della Cepim, che narra la gara tra Brett e Robespierre per decidere a chi dei due i cacciatori dovranno portare le pelli. Il resto dell'albo è invece una ristampa del numero 1 e 2 della Collana Rodeo. Bellissima la caratterizzazione del grande statista indiano Tecumseh, capo degli Shawnee, e anche quella del fratello, detto "il Profeta". Avrei preferito che oltre alla battaglia di Tippecanoe venissero trattati altri avvenimenti e battaglie della guerra di Tecumseh, compresa la sua tragica morte (che viene citata solo nell'ultima didascalia). La parte migliore della storia è proprio la ricostruzione della storica battaglia di Tippecanoe, che D'Antonio narra magistralmente e con grande fedeltà alla realtà dei fatti.
Buoni i disegni di Calegari/Polese/D'Antonio, dal tratto classico ma godibile.
Molto bella la copertina, anche se, secondo me, è poco pertinente alla storia raccontata.

Storia: 8,5
Disegni: 8

GLI INVASORI (n.4)
Buon episodio di transizione scritto, come tutti gli albi, da D'Antonio. La seconda parte di questa storia non era presente nella Collana Rodeo ed è stata realizzata appositamente per la ristampa della Cepim. La seconda è dunque più scorrevole, però, tenendo conto degli anni in cui è stata scritta, anche la prima parte è di una modernità e di una freschezza notevoli.
Come ho detto, è un divertente episodio di transizione che serve per spostare in Texas la famiglia MacDonald. Non viene narrato nessun fatto storico nello specifico, ma viene comunque ben descritta la società in quegli anni del Texas e sono presenti due personaggi realmente esistiti: Davy Crockett e Stephen Austin. La trama è abbastanza semplice e classica, però giunge a un finale inaspettato e originale, che risolleva un po' la valutazione complessiva.
Per quanto riguarda i disegni, ok quelli di Trevisan e di D'Antonio, mentre quelli poco realistici di Polese continuano a non piacermi granché. La copertina è ottima.

Storia: 8-
Disegni: 7

Per quanto mi riguarda, Dog Soldiers è forse la storia più bella di tutta la serie. Sicuramente uno dei punti più alti.

Splendido numero di D'Antonio in solitaria! Memorabile la prima apparizione di Cochise.

ALAMO (n.5)
La meravigliosa saga western di Gino D'Antonio prosegue con un altro numero convincente e coinvolgente.
Anche questo albo, come i precedenti quattro, presenta degli inserti inediti aggiunti con la ristampa "rossa", anche se in questo caso piuttosto limitati, dato che la maggior parte dell'albo presenta tavole direttamente dal terzo numero della Collana Rodeo.
Ho apprezzato questa storia principalmente per gli episodi storici che presenta, su tutti le battaglie di Alamo, Goliad e San Jacinto (a proposito, avrei dato maggior spazio e drammaticità alla prima citata). Questa parte puramente storica è bilanciata da altrettante avvincenti avventure totalmente inventate con protagonista Pat MacDonald. Nel corso della vicenda, Pat rivede Kit Carson e da qui sorge una sottotrama intrigante che contiene la memorabile sequenza che occupa la prima striscia di pagina 40, dove il taglio cinematografico usato da D'Antonio negli anni '60 (!) è davvero notevole.
Splendida anche la parte finale in cui Pat fa la conoscenza di Samuel Colt, che appunto gli mostra e addirittura gli dona una Colt da sei colpi.
Finalmente, ecco un albo senza interventi di Polese (il cui tratto non apprezzo): il risultato è, a mio giudizio, assai migliore rispetto a quello dei primi numeri. A cimentarsi nell'illustrare il volume sono stati Calegari, Trevisan (con interventi marginali) e D'Antonio stesso, che ci regala alcune fantastiche vignette.
Ottima anche la copertina realizzata al solito da D'Antonio. 

Storia: 8,5
Disegni: 9

Altro episodio di alto livello! Forse un po' antipatica Calamity Jane.
Copertina come al solito da manuale.

Calamity Jane è così

Un po' stereotipata però. Più realistica e riuscita quella su Magico Vento.

di Calamity Jane sono state date molte versioni nei fumetti, al cinema e in tivù, una più falsa dell'altra lontane mille miglia dalla vera Calamity Jane.
nei fumetti italiani la versione vicina alla reale Calamity Jane è quella fornita da Luigi Merati

Abbastanza realistica è la versione data dalla serie tv "Deadwood"
questa è una foto della vera Jane

Come scrive Luca Barbieri nel volume storia del west, la realtà e la leggenda nel capolavoro a fumetti di Gino D'Antonio:

Quella di Deadwood è molto realistica.