Oceano (n.95/96/97/98/99)
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FORUM ZAGOR TE NAY LA DARKWOOD DEL WEB :: Zagor-Te-Nay il Forum dello Spirito Con La Scure :: Commenti alle storie
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Re: Oceano (n.95/96/97/98/99)
Io ho perso il conto di quante volte ho riletto questa storia, ragazzi non scherzo quando dico che ne tengo sempre una copia sul comodino assieme alle altre letture prima di coricarmi. Come avete appunto detto, in questa storia c'è tutto! Dramma, azione, umorismo, emozione, c'è di tutto! Io non ho mai letto una storia di Zagor così completa, è la mia preferita in assoluto, capolavoro inarrivabile che metto al primo posto seguita da La Casa Stregata (ahimè non ho letto Odissea Americana).
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Re: Oceano (n.95/96/97/98/99)
Sulle scene di eccessivo pietismo concordo con Kramer e Dorian.
per carità non mi hanno dato fastidio, ma i punti di massimo livello in questa storia sono ben altri che vedere Zagor che si dispiace della morte di un gran farabutto.
per carità non mi hanno dato fastidio, ma i punti di massimo livello in questa storia sono ben altri che vedere Zagor che si dispiace della morte di un gran farabutto.
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Re: Oceano (n.95/96/97/98/99)
Tra le migliori di tutti i tempi.
Personaggi fantastici, scene indimenticabili, su tutte l'immersione di Zagor ispirata a Ventimila leghe sotto i mari. Il finale beffardo per Capitan Serpente e Digging Bill dove ognuno reagisce in modo diametralmente opposto anche se in egual modo isterico per diversi versi.
Tra le scene indimenticabili segnalo lo scontro con il gigantesco nero Togo.
Personaggi fantastici, scene indimenticabili, su tutte l'immersione di Zagor ispirata a Ventimila leghe sotto i mari. Il finale beffardo per Capitan Serpente e Digging Bill dove ognuno reagisce in modo diametralmente opposto anche se in egual modo isterico per diversi versi.
Tra le scene indimenticabili segnalo lo scontro con il gigantesco nero Togo.
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Re: Oceano (n.95/96/97/98/99)
Chiarito che Zakoff non è morto , ma nessuno in verità avrebbe potuto pensarlo , ho approfondito la questione dell'equivoco . Albo Oceano n°97 Scritta Rossa Giugno 1978 pag 28 Zagor spara in aria due colpi e ferma il linciaggio di Cico che ha involontariamente bruciato la mappa del tesoro << Per mille scalpi ...in quale testa devo piazzare la prima pallottola , nella tua Zarkoff , o nella tua che è più grossa Albanese ?>> Zarkoff veste con maglia scura , pantaloni chiari e fazzolettone annodato al collo , esattamente come il suo sosia . Dopo la morte di questo marinaio che per altro non ha un nome ( e questo contribuisce all'equivoco ) , Zarkoff non compare più e anche ciò contribuisce alla confusione. Tutto questo è roba da appassionati e non inficia minimamente la validità della storia a riprova che un'opera d'arte deve conquistare soprattutto il cuore del lettore ( ovvero emozionare ) più che filare rigorosamente sul piano logico e far quadrare proprio tutto.
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Re: Oceano (n.95/96/97/98/99)
Liberty Secular Sam ha scritto: Tutto questo è roba da appassionati e non inficia minimamente la validità della storia a riprova che un'opera d'arte deve conquistare soprattutto il cuore del lettore ( ovvero emozionare ) più che filare rigorosamente sul piano logico e far quadrare proprio tutto.
Oltre a concordare totalmente con questa affermazione, aggiungo che non avrebbe inficiato comunque, perché eventualmente l'incongruenza sarebbe stata nelle storie successive che hanno riproposto Zarkoff, non in Oceano.
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...e probabilmente Zagor è già morto!
Che gli dei ti perdonino, pazzo! Lo spirito con la scure non può morire!
Sam Fletcher- FORUMISTA D'ASSALTO
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Re: Oceano (n.95/96/97/98/99)
Su questa questione se quel marinaio fosse Zarkoff o no, per me era lui, e nemmeno è stata una svista involontaria.
Del resto per dare un senso a quella scena tragica mica il personaggio morto crivellato poteva essere un marinaio qualunque...!
Ma l'errore più grande è stato riproporlo in seguito...
Del resto per dare un senso a quella scena tragica mica il personaggio morto crivellato poteva essere un marinaio qualunque...!
Ma l'errore più grande è stato riproporlo in seguito...
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Re: Oceano (n.95/96/97/98/99)
Il tessitore ha scritto:Su questa questione se quel marinaio fosse Zarkoff o no, per me era lui, e nemmeno è stata una svista involontaria.
Del resto per dare un senso a quella scena tragica mica il personaggio morto crivellato poteva essere un marinaio qualunque...!
Ma l'errore più grande è stato riproporlo in seguito...
la penso come te
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Re: Oceano (n.95/96/97/98/99)
Kramer76 ha scritto:fermo restando che si tratta di un elemento fondamentale di zagor e che la mia è un'eresia
può essere capitan serpente o stiletto, non importa
esiste una via di mezzo per tutto: va bene non essere sadici o rabbiosi (dopo quello che è successo con gli abenaki), ma neanche l'estremo opposto che è molto poco emozionale e sa molto invece di reazione di default, di presa di posizione buonista impermeabile di fronte a qualsiasi dato della realtà....
colpa di wandering fitzy
Gli sbalzi d'umore e anche un certo "bipolarismo" (basti vedere che in certe storie si passa a scene dove ride e scherza con Cico ad altre dove il messicano deve placare la sua ira) fanno però parte del personaggio nel suo Dna. Che poi personalmente ognuno non le accetti è un altro conto, ma una scena con Capitan serpente che spira tra le sue braccia e Zagor è affranto non stona assolutamente.
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Re: Oceano (n.95/96/97/98/99)
Liberty Secular Sam ha scritto:Chiarito che Zakoff non è morto , ma nessuno in verità avrebbe potuto pensarlo , ho approfondito la questione dell'equivoco . Albo Oceano n°97 Scritta Rossa Giugno 1978 pag 28 Zagor spara in aria due colpi e ferma il linciaggio di Cico che ha involontariamente bruciato la mappa del tesoro << Per mille scalpi ...in quale testa devo piazzare la prima pallottola , nella tua Zarkoff , o nella tua che è più grossa Albanese ?>> Zarkoff veste con maglia scura , pantaloni chiari e fazzolettone annodato al collo , esattamente come il suo sosia . Dopo la morte di questo marinaio che per altro non ha un nome ( e questo contribuisce all'equivoco ) , Zarkoff non compare più e anche ciò contribuisce alla confusione. Tutto questo è roba da appassionati e non inficia minimamente la validità della storia a riprova che un'opera d'arte deve conquistare soprattutto il cuore del lettore ( ovvero emozionare ) più che filare rigorosamente sul piano logico e far quadrare proprio tutto.
Non ci avevo fatto caso.
Comunque ciò non inficia la grandezza di quella scena.
Semmai l'errore è stato ne L'idolo cinese di farlo tornare.
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Né più esaltante dell'appartenere a una moltitudine nel tempo."Nicolás Gómez Dávila
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Re: Oceano (n.95/96/97/98/99)
E chi ci ha fatto caso?
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E ti sta parlando un Bonelli-dipendente...
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Re: Oceano (n.95/96/97/98/99)
Spirito errante Gli sbalzi d'umore e anche un certo "bipolarismo" (basti vedere che in certe storie si passa a scene dove ride e scherza con Cico ad altre dove il messicano deve placare la sua ira) fanno però parte del personaggio nel suo Dna. Che poi personalmente ognuno non le accetti è un altro conto, ma una scena con Capitan serpente che spira tra le sue braccia e Zagor è affranto non stona assolutamente.
Condivido , in quel momento Zagor ha vinto , il suo rivale è condannato a morte certa , Zagor è buono, un eroe tormentato ma positivo , subentra umana pietà per l'avversario dal quale non deve temere più nulla.
Condivido , in quel momento Zagor ha vinto , il suo rivale è condannato a morte certa , Zagor è buono, un eroe tormentato ma positivo , subentra umana pietà per l'avversario dal quale non deve temere più nulla.
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Re: Oceano (n.95/96/97/98/99)
la mia top 10 di oceano
10. cico brucia la mappa
9. assassino vs chanteclair
8. zagor vs capitan serpente
a proposito, lancerei un'idea per un torneo dei duelli zagoriani
naturalmente ci vorrebbe uno screening capillare...
7. la morte di zarkoff
la collezione storica conferma, sono colorati alla stessa maniera!
6. l'orecchino (zagor terrorizza i suoi nemici)
me ne frego della predestinazione o del papà
quello che conta è che zagor faccia cose da zagor....
5. il capitano maldonado!
spiegazione a pane e salame
4. la corda
con annessa micidiale e assurda gag
3. hammad tortura lo squalo
il recupero burattiniano è da apprezzare
2. capitan serpente tortura hammad
1. zagor palombaro
10. cico brucia la mappa
9. assassino vs chanteclair
8. zagor vs capitan serpente
a proposito, lancerei un'idea per un torneo dei duelli zagoriani
naturalmente ci vorrebbe uno screening capillare...
7. la morte di zarkoff
la collezione storica conferma, sono colorati alla stessa maniera!
6. l'orecchino (zagor terrorizza i suoi nemici)
me ne frego della predestinazione o del papà
quello che conta è che zagor faccia cose da zagor....
5. il capitano maldonado!
spiegazione a pane e salame
4. la corda
con annessa micidiale e assurda gag
3. hammad tortura lo squalo
il recupero burattiniano è da apprezzare
2. capitan serpente tortura hammad
1. zagor palombaro
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Re: Oceano (n.95/96/97/98/99)
Hammad vs squalo é Nolitta al cubo!!!
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ZAGROSKY , altrove...
Rispetto per i Di Vitto e per Pini Segna, grazie!!!
Detrattore con la scure!!!
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Re: Oceano (n.95/96/97/98/99)
Metterei in elenco anche la descrizione finale di Digging Bill.
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Re: Oceano (n.95/96/97/98/99)
A me la gag del combattimento dei galli con "assassino".
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Re: Oceano (n.95/96/97/98/99)
...Preacher ha scritto:A me la gag del combattimento dei galli con "assassino".
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Re: Oceano (n.95/96/97/98/99)
Kramer76 ha scritto:
a proposito, lancerei un'idea per un torneo dei duelli zagoriani
naturalmente ci vorrebbe uno screening capillare...
Sarà un lavoraccio ma è una bella idea, te la appoggio.
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Re: Oceano (n.95/96/97/98/99)
Kramer76 ha scritto:
2. capitan serpente tortura hammad
che spettacolo!
Un manifesto dell'anti politicamente corretto nei fumetti.
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Re: Oceano (n.95/96/97/98/99)
...certo che si ...grande idea !!Walter Dorian ha scritto:Kramer76 ha scritto:
a proposito, lancerei un'idea per un torneo dei duelli zagoriani
naturalmente ci vorrebbe uno screening capillare...
Sarà un lavoraccio ma è una bella idea, te la appoggio.
toro seduto- LAUREATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: Oceano (n.95/96/97/98/99)
Walter Dorian ha scritto:Kramer76 ha scritto:
a proposito, lancerei un'idea per un torneo dei duelli zagoriani
naturalmente ci vorrebbe uno screening capillare...
Sarà un lavoraccio ma è una bella idea, te la appoggio.
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Re: Oceano (n.95/96/97/98/99)
Trama
Port au Prince...Haiti.. a quel tempo ancora un piccolo e sonnolento villaggio portuale immerso nella natura tropicale, tra il verde smeraldino della giungla ed l’azzurro dell’oceano.
Viuzze polverose e calcinate dal sole, poche lussuose abitazioni in stile coloniale ed una moltitudine di baracche povere e fatiscenti, aggrappate alla densa vegetazione dell’entroterra o addossate al porto. Nei vicoli, tra le ombre secche e dense del soffocante meriggio di un’estate perenne, aleggia l’aroma dolciastro della frutta tropicale che si mescola all’odore salmastro del pesce e del cibo locale.
Gente semplice si muove nel villaggio: prevalentamente pescatori; gente abituata a vivere con poco e di poco, magari di una semplice lotta tra galli.
In attesa di risalire a Nord, Zagor e Cico incontrano casualmente il Capitano Fishleg ed il suo equipaggio e, ovviamente, la mitica nave “Golden Baby”, al momento al servizio di un misterioso personaggio in cerca di un altrettanto misterioso tesoro.
Tale personaggio è Digging Bill, l’inefabbile e inguaribile romantico cercatore di tesori.
Digging Bill riferisce di essere in possesso di una dettagliata mappa indicante il luogo esatto di affondamento di un galeone spagnolo, “L’Esmeralda”, con a bordo un incredibile tesoro in monete d’oro.
Dunque, apparentemente, un’allegra rimpatriata tra amici (Zagor e Cico, Fishleg ed il suo equipaggio e Digging Bill).
Ma qualcuno trama nell’ombra: Hammad l’Egiziano, un losco individuo inchiodato su una sedia a rotelle a causa di una tragica disavventura con degli squali, segue furtivo e minaccioso i movimenti della “Golden Baby” sospettando che l’equipaggio sia alla ricerca del tesoro del “L’Esmeralda”, a cui molti, già da tempo, ambiscono.
Notte su Port au Prince: una luce lunare lattiginosa illumina i vicoli silenziosi del porto, già punteggiati dalle fioche e tremolanti lanterne nelle fumose bettole locali. La calura ha ceduto il passo ad una lieve brezza proveniente dall’oceano. Tra le ombre delle viuzze si muovono gli uomini di Hammad che, con un abile sotterfugio, catturano Digging Bill e Cico. Trasportati entrambi nel quartiere generale di Hammad, i suoi uomini sono quasi in procinto di strappare a Digging Bill il segreto della mappa quando Zagor, gettatosi all’inseguimento dei rapitori, irrompe nel covo dell’egiziano libera gli ostaggi, catturando a sua volta Hammad e trascinandolo sulla Golden Baby.
Zagor propone di salpare immediatamente in direzione del luogo segnalato dalla mappa portando con sé Hammad, per cautelarsi contro eventuali ritorsioni dei suoi uomini.
E così, al primo albeggiare, quando la brezza, a tratti salmastra, anticipa l’afa opprimente, il profilo elegante e sinuoso della “Golden Baby” si stacca dal porto per tuffarsi, perdendosi, nell’oceano smeraldino.
Ma la sorte è maligna: a seguito di un banale incidente, Cico distrugge la mappa del tesoro di Diggin Bill, privando la spedizione delle indicazioni necessario per raggiungere il luogo in cui si è inabissato il galeone.
Ancora una volta è Ramath, che è sempre parte dell’equipaggio, a risolvere la situazione.
Un sole abbacinante, congelato sul mezzodì, un cielo terso, smeraldino e levigato.
A bordo della “Golden Baby” un silenzio irreale, d’attesa, rotto soltanto dal lento e ritmico sciabordare delle onde, dallo scricchiolio degli alberi esposti al vento e dagli striduli versi degli albatros che fendono l’azzurrità con imprevedibili geometrie.
Ramath si pone in contatto medianico con l’anima del capitano del galeone spagnolo ed ottiene le indicazioni, sia pur imprecise, del luogo di inabissamento, subito tradotto dallo spagnolo da Cico.
La Golden Baby risalpa nuovamente e si dirige verso l’area indicata medianicamente da Ramath.
Giunti sul posto, contraddistinto da tre spuntoni rocciosi emergenti dall’oceano, l’equipaggio inizia, a turno, l’esplorazione del fondale alla ricerca del galeone. E’ Zagor a trovarlo, adagiato al bordo di un strapiombo e contenente effettivamente dei forzieri, presumibilmente colmi di monete d’oro.
Nel tentativo di recuperarli, l’antico galeone cade nello strapiombo dopo che solo pochi forzieri sono stati issati in superficie. Meglio poco che niente, comunque.
Ma mentre l’equipaggio festeggia il recupero dei forzieri, ecco sibilare una palla di cannone ed emergere l’inquietante flotta di Capitan Serpente, un anacronistico pirata alla guida di altrettanti ladroni e tagliagole, da anni confinati in quel remoto e sperduto angolo di oceano in cerca del tesoro del galeone spagnolo.
Capitan Serpente danneggia parzialmente la “Golden Baby”, ne cattura l’equipaggio, con tanto di tesoro, e lo obbliga a seguirlo al suo quartier generale, nell’isola di Tortuga, una delle tante isolette dell’arcipelago.
Ma durante il viaggio Zagor, astutamente, si lascia cadere in mare con lo scopo di sottrarsi alla cattura e, possibilmente, fare qualcosa per liberare i suoi amici.
Una sensuale notte tropicale, l’aroma dolciastro ed invitante di una vegetazione densa, misteriosa e lussureggiante, la ritmica risacca del mare, il baluginante e riverberante crepitio dei fuochi sulla spiaggia, le voci sguaiate e minacciose dei pirati... L’equipaggio della Golden Baby sta per essere crudelmente sacrificato da Capitan Serpente ed i suoi uomini: un marinaio è gettato vivo in pasto agli squali e la stessa sorte sta per toccare ad Hammad quando dalla folta vegetazione emerge Zagor che salva l’egiziano e capovolge la partita.
Zagor libera i compagni e, insieme a loro, si asserraglia in una capanna ingaggiando un serrato confronto a fuoco con i pirati.
Ma la situazione ristagna e, per evitare un inutile spargimento di sangue, Zagor propone a Capitan Serpente di sfidarsi ad un duello dal cui esito dipenderà la sorte dei prigionieri.
In un silenzio spettrale e trattenuto, carico di tensione, Zagor e Capitan Serpente si confrontano all’arma bianca e, dopo una lotta senza esclusione di colpi e dagli esiti alterni, Capitan Serpente ha la peggio e, cadendo sulla lama del proprio pugnale, si ferisce mortalmente.
Sapendosi ormai spacciato, negli ultimi istanti di vita, Capitan Serpente chiede a Zagor di aprire un forziere e consentirgli almeno di gioire del suo contenuto, del tesoro per il quale tanto aveva atteso e per il quale sta ora per morire.
Zagor apre un forziere e lascia che l’agonizzante Capitan Serpende affondi le mani nel suo contenuto.
Ma non appena ciò avviene, un ghigno sardonico si dipende sul volto del pirata: il forziere non contiene un tesoro ma delle semplici pietre. Il vero tesoro, si saprà poi, era stato trasportato in Spagna per altra via mentre il galeone, passibile di un attacco piratesco, era stato caricato con semplici pietre.
Ora tutto è perduto: un lungo e costoso viaggio con la prospettiva di essere ripagaati dal tesoro, la Golden Baby danneggiata, mille ostacoli e pericoli. Tutto per niente.
Ma quando tutto sembra perduto, ecco l’offerta di Hammad che, nel corso della tragica avventura, più volte al cospetto della morte, ha avuto modo di ridiscutere i suoi valori esistenziali. Hammad ripagherà il Capitano Fishleg con dollari contanti.
Il sole al tramonto incendia l’orizzonte di un oceano sconfinato ed ancora misterioso.
La “Golden Baby”, con a bordo Zagor e Cico, ritorna a Port au Prince mentre, lontanando, Digging Bill riprende a sognare e a cercare un nuovo tesoro su di una delle innumerevole isole che punteggiano l’arcipelago.
Commento
Storia bellissima che associo ad un telefilm emozionantissimo che ha segnato la mia giovinezza: "LE ISOLE PERDUTE".
Nella serie di telefilm si narrano le avventure di 5 ragazzi di varie nazionalità approdati su di un'isola tropicale a seguito del naufragio della nave-scuola su cui erano imbarcati insieme ad altri 40 ragazzi provenienti da tutte le parti del mondo.
I 5, Tony, Mark, David, Helen e Sui-Ying si trovano ad affrontare gli sgherri del "Signor Q", un tiranno che obbliga gli abitanti dell'isola a lavorare per lui e a vivere secondo costumi antichi.
Ora, l'ambientazione di "OCEANO", in particolare la copertina di "BANDIERA NERA" sono sempre state da me associate a quel memorabile telefilm e la qual cosa rinforza in me il piacere di rileggere l'avventura.
P.S. Qualcuno di voi si ricorda delle "ISOLE PERDUTE"? Trasmesse su RAI 1 nel 1978, alle ore 19 circa, prima del telegiornale e, in seconda edizione, nel 1981 (o 1982) nell'ambito del programma pomeridiano "Fresco Fresco".
Port au Prince...Haiti.. a quel tempo ancora un piccolo e sonnolento villaggio portuale immerso nella natura tropicale, tra il verde smeraldino della giungla ed l’azzurro dell’oceano.
Viuzze polverose e calcinate dal sole, poche lussuose abitazioni in stile coloniale ed una moltitudine di baracche povere e fatiscenti, aggrappate alla densa vegetazione dell’entroterra o addossate al porto. Nei vicoli, tra le ombre secche e dense del soffocante meriggio di un’estate perenne, aleggia l’aroma dolciastro della frutta tropicale che si mescola all’odore salmastro del pesce e del cibo locale.
Gente semplice si muove nel villaggio: prevalentamente pescatori; gente abituata a vivere con poco e di poco, magari di una semplice lotta tra galli.
In attesa di risalire a Nord, Zagor e Cico incontrano casualmente il Capitano Fishleg ed il suo equipaggio e, ovviamente, la mitica nave “Golden Baby”, al momento al servizio di un misterioso personaggio in cerca di un altrettanto misterioso tesoro.
Tale personaggio è Digging Bill, l’inefabbile e inguaribile romantico cercatore di tesori.
Digging Bill riferisce di essere in possesso di una dettagliata mappa indicante il luogo esatto di affondamento di un galeone spagnolo, “L’Esmeralda”, con a bordo un incredibile tesoro in monete d’oro.
Dunque, apparentemente, un’allegra rimpatriata tra amici (Zagor e Cico, Fishleg ed il suo equipaggio e Digging Bill).
Ma qualcuno trama nell’ombra: Hammad l’Egiziano, un losco individuo inchiodato su una sedia a rotelle a causa di una tragica disavventura con degli squali, segue furtivo e minaccioso i movimenti della “Golden Baby” sospettando che l’equipaggio sia alla ricerca del tesoro del “L’Esmeralda”, a cui molti, già da tempo, ambiscono.
Notte su Port au Prince: una luce lunare lattiginosa illumina i vicoli silenziosi del porto, già punteggiati dalle fioche e tremolanti lanterne nelle fumose bettole locali. La calura ha ceduto il passo ad una lieve brezza proveniente dall’oceano. Tra le ombre delle viuzze si muovono gli uomini di Hammad che, con un abile sotterfugio, catturano Digging Bill e Cico. Trasportati entrambi nel quartiere generale di Hammad, i suoi uomini sono quasi in procinto di strappare a Digging Bill il segreto della mappa quando Zagor, gettatosi all’inseguimento dei rapitori, irrompe nel covo dell’egiziano libera gli ostaggi, catturando a sua volta Hammad e trascinandolo sulla Golden Baby.
Zagor propone di salpare immediatamente in direzione del luogo segnalato dalla mappa portando con sé Hammad, per cautelarsi contro eventuali ritorsioni dei suoi uomini.
E così, al primo albeggiare, quando la brezza, a tratti salmastra, anticipa l’afa opprimente, il profilo elegante e sinuoso della “Golden Baby” si stacca dal porto per tuffarsi, perdendosi, nell’oceano smeraldino.
Ma la sorte è maligna: a seguito di un banale incidente, Cico distrugge la mappa del tesoro di Diggin Bill, privando la spedizione delle indicazioni necessario per raggiungere il luogo in cui si è inabissato il galeone.
Ancora una volta è Ramath, che è sempre parte dell’equipaggio, a risolvere la situazione.
Un sole abbacinante, congelato sul mezzodì, un cielo terso, smeraldino e levigato.
A bordo della “Golden Baby” un silenzio irreale, d’attesa, rotto soltanto dal lento e ritmico sciabordare delle onde, dallo scricchiolio degli alberi esposti al vento e dagli striduli versi degli albatros che fendono l’azzurrità con imprevedibili geometrie.
Ramath si pone in contatto medianico con l’anima del capitano del galeone spagnolo ed ottiene le indicazioni, sia pur imprecise, del luogo di inabissamento, subito tradotto dallo spagnolo da Cico.
La Golden Baby risalpa nuovamente e si dirige verso l’area indicata medianicamente da Ramath.
Giunti sul posto, contraddistinto da tre spuntoni rocciosi emergenti dall’oceano, l’equipaggio inizia, a turno, l’esplorazione del fondale alla ricerca del galeone. E’ Zagor a trovarlo, adagiato al bordo di un strapiombo e contenente effettivamente dei forzieri, presumibilmente colmi di monete d’oro.
Nel tentativo di recuperarli, l’antico galeone cade nello strapiombo dopo che solo pochi forzieri sono stati issati in superficie. Meglio poco che niente, comunque.
Ma mentre l’equipaggio festeggia il recupero dei forzieri, ecco sibilare una palla di cannone ed emergere l’inquietante flotta di Capitan Serpente, un anacronistico pirata alla guida di altrettanti ladroni e tagliagole, da anni confinati in quel remoto e sperduto angolo di oceano in cerca del tesoro del galeone spagnolo.
Capitan Serpente danneggia parzialmente la “Golden Baby”, ne cattura l’equipaggio, con tanto di tesoro, e lo obbliga a seguirlo al suo quartier generale, nell’isola di Tortuga, una delle tante isolette dell’arcipelago.
Ma durante il viaggio Zagor, astutamente, si lascia cadere in mare con lo scopo di sottrarsi alla cattura e, possibilmente, fare qualcosa per liberare i suoi amici.
Una sensuale notte tropicale, l’aroma dolciastro ed invitante di una vegetazione densa, misteriosa e lussureggiante, la ritmica risacca del mare, il baluginante e riverberante crepitio dei fuochi sulla spiaggia, le voci sguaiate e minacciose dei pirati... L’equipaggio della Golden Baby sta per essere crudelmente sacrificato da Capitan Serpente ed i suoi uomini: un marinaio è gettato vivo in pasto agli squali e la stessa sorte sta per toccare ad Hammad quando dalla folta vegetazione emerge Zagor che salva l’egiziano e capovolge la partita.
Zagor libera i compagni e, insieme a loro, si asserraglia in una capanna ingaggiando un serrato confronto a fuoco con i pirati.
Ma la situazione ristagna e, per evitare un inutile spargimento di sangue, Zagor propone a Capitan Serpente di sfidarsi ad un duello dal cui esito dipenderà la sorte dei prigionieri.
In un silenzio spettrale e trattenuto, carico di tensione, Zagor e Capitan Serpente si confrontano all’arma bianca e, dopo una lotta senza esclusione di colpi e dagli esiti alterni, Capitan Serpente ha la peggio e, cadendo sulla lama del proprio pugnale, si ferisce mortalmente.
Sapendosi ormai spacciato, negli ultimi istanti di vita, Capitan Serpente chiede a Zagor di aprire un forziere e consentirgli almeno di gioire del suo contenuto, del tesoro per il quale tanto aveva atteso e per il quale sta ora per morire.
Zagor apre un forziere e lascia che l’agonizzante Capitan Serpende affondi le mani nel suo contenuto.
Ma non appena ciò avviene, un ghigno sardonico si dipende sul volto del pirata: il forziere non contiene un tesoro ma delle semplici pietre. Il vero tesoro, si saprà poi, era stato trasportato in Spagna per altra via mentre il galeone, passibile di un attacco piratesco, era stato caricato con semplici pietre.
Ora tutto è perduto: un lungo e costoso viaggio con la prospettiva di essere ripagaati dal tesoro, la Golden Baby danneggiata, mille ostacoli e pericoli. Tutto per niente.
Ma quando tutto sembra perduto, ecco l’offerta di Hammad che, nel corso della tragica avventura, più volte al cospetto della morte, ha avuto modo di ridiscutere i suoi valori esistenziali. Hammad ripagherà il Capitano Fishleg con dollari contanti.
Il sole al tramonto incendia l’orizzonte di un oceano sconfinato ed ancora misterioso.
La “Golden Baby”, con a bordo Zagor e Cico, ritorna a Port au Prince mentre, lontanando, Digging Bill riprende a sognare e a cercare un nuovo tesoro su di una delle innumerevole isole che punteggiano l’arcipelago.
Commento
Storia bellissima che associo ad un telefilm emozionantissimo che ha segnato la mia giovinezza: "LE ISOLE PERDUTE".
Nella serie di telefilm si narrano le avventure di 5 ragazzi di varie nazionalità approdati su di un'isola tropicale a seguito del naufragio della nave-scuola su cui erano imbarcati insieme ad altri 40 ragazzi provenienti da tutte le parti del mondo.
I 5, Tony, Mark, David, Helen e Sui-Ying si trovano ad affrontare gli sgherri del "Signor Q", un tiranno che obbliga gli abitanti dell'isola a lavorare per lui e a vivere secondo costumi antichi.
Ora, l'ambientazione di "OCEANO", in particolare la copertina di "BANDIERA NERA" sono sempre state da me associate a quel memorabile telefilm e la qual cosa rinforza in me il piacere di rileggere l'avventura.
P.S. Qualcuno di voi si ricorda delle "ISOLE PERDUTE"? Trasmesse su RAI 1 nel 1978, alle ore 19 circa, prima del telegiornale e, in seconda edizione, nel 1981 (o 1982) nell'ambito del programma pomeridiano "Fresco Fresco".
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Re: Oceano (n.95/96/97/98/99)
Gianpy ha scritto:
P.S. Qualcuno di voi si ricorda delle "ISOLE PERDUTE"? Trasmesse su RAI 1 nel 1978, alle ore 19 circa, prima del telegiornale e, in seconda edizione, nel 1981 (o 1982) nell'ambito del programma pomeridiano "Fresco Fresco".
e chi lo puo' dimenticare avendolo visto ?
wakopa- Vincitore COPPA ITALIA
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Re: Oceano (n.95/96/97/98/99)
wakopa ha scritto:Gianpy ha scritto:
P.S. Qualcuno di voi si ricorda delle "ISOLE PERDUTE"? Trasmesse su RAI 1 nel 1978, alle ore 19 circa, prima del telegiornale e, in seconda edizione, nel 1981 (o 1982) nell'ambito del programma pomeridiano "Fresco Fresco".
e chi lo puo' dimenticare avendolo visto ?
Di solito mi lamento per gli anni che ho, ma noi abbiamo visto , letto o vissuto cose che altri...
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