Dylan Dog (parte 5)

Walter Dorian ha scritto:Grande Roi. Non vedo l'ora di leggerla, promette benissimo.

E' un po' calato ultimamente IMHO, comunque sempre meglio di certi nomi che girano negli ultimi tempi.

Peccato per Recchioni...

Esatto

Grande cover evocativa! stavolta Cestaro spacca!

Io la trovo orripilante (non tanto per il come ma per il quanto disegnato).....

Lapalette ha scritto:Grande cover evocativa! stavolta Cestaro spacca!

Concordo, cover bellissima ed inquietante.

Visto che non è ancora stato fatto, riporto una lunga dichiarazione di Recchioni in merito allo speciale appena uscito e a ciò che ci attende nei prossimi mesi :

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Quanto rumore e quanta confusione si sta facendo su questo albo, sul Color e sul ciclo di tre storie che verranno sulla serie regolare, è da non crederci.

Signori, le cose sono molto semplici: Tiziano ha scelto così.
Il creatore del personaggio, dopo dieci anni di sperimentazioni, sconvolgimenti e rivoluzioni, ha sentito il bisogno di riportare Dylan a una dimensione più “casalinga” e consueta per i lettori, e noi (la casa editrice, la redazione, il curatore, gli autori) abbiamo seguito le sue indicazioni e fatto in modo che questo fosse possibile.
È una cosa che avevo anticipato da tempo, non una novità o una robe dell’ultimo minuto.
Del resto è del tutto normale che dopo un percorso di dieci anni (non uno, non due, non cinque, ma dieci, che è un periodo di tempo che attesta il successo di questa lunga fase) si senta il bisogno di cambiare e, magari, tornare anche a casa.

Tutto qua. Non esiste alcun “complotto” o “trama oscura”.
E non si è riscritto o manipolato nulla, perché abbiamo avuto il tempo di lavorare su questa nuova rotta.

Quello che avrete nei prossimi mesi è semplice:

- lo Speciale, una bellissima storia scritta da Alessandro Bilotta e disegnata da Nicola Mari, che si pone in continuità narrativa tanto con il Dylan che avete sempre conosciuto, quanto con quello de il Pianeta dei Morti (per quello è stata detto, facendo un poco di confusione, sia una cosa che l’altra). Come può essere? Semplice, è una storia che si colloca temporalmente prima che i due universi narrativi divergessero e che è sulla rotta di quello che verrà.

- Il Color, che è una bella storia di Dario Sicchio su un mio soggetto, disegnata da Giorgio Pontrelli e colorata da Sergio Algozzino, che si collega (blandamente) al 399 della serie regolare e lancia la trilogia di storie che appariranno sulla regolare.

- Il trittico di storie della serie regolare (n. 435, 436, 437), un ciclo narrativo creato da Claudio Lanzoni e sceneggiato da me (il 435, per i disegni di Pontrelli) e da Barbara Baraldi (436 e 437, disegnati da Segio Gerasi).

Credo che siano tutte buone storie e spero che vi piaceranno.

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Ma dylan Dog ancora esce in edicola???

Praticamente Recchioni in questi dieci anni ha dato la colpa a Sclavi per tutto ciò che è successo...
Sperimentazioni, sconvolgimenti, rivoluzioni...
Quindi il curatore era Sclavi? Non penso proprio
Il politicamente corretto lo ha inserito Sclavi? Non penso proprio
Il ciclo della meteora opera di Sclavi? Un paio di ballon modificati ad albo per collegare storie che non c'entrano niente nulla con l'altra lo ha voluto Sclavi? Non penso proprio
La porcata dopo il 400 lo ha deciso Sclavi? Non penso proprio
Le tre storie di Vasco? Le ha volute Sclavi? Non penso proprio
La nuova pronuncia di Groucho (non più Grucio, ma Graucio) lo ha vuto Sclavi? Non penso proprio...
Molto comodo dare la colpa a Sclavi, ma il curatore erai tu caro Recchioni, le responsabilità e quindi le colpe sono solo tue! Continua a fare il gioco di ruolo, su Dylan Dog hai già fatto (male) abbastanza

Doctor tu non frequentavi ancora questo forum quando si parlava a stufo di ricchioni

In che periodo? Io sono iscritto dal 2016

graziano ha scritto:Ma dylan Dog ancora esce in edicola???

kento ha scritto:

Visto che non è ancora stato fatto, riporto una lunga dichiarazione di Recchioni in merito allo speciale appena uscito e a ciò che ci attende nei prossimi mesi   :

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Quanto rumore e quanta confusione si sta facendo su questo albo, sul Color e sul ciclo di tre storie che verranno sulla serie regolare, è da non crederci.

Signori, le cose sono molto semplici: Tiziano ha scelto così.
Il creatore del personaggio, dopo dieci anni di sperimentazioni, sconvolgimenti e rivoluzioni, ha sentito il bisogno di riportare Dylan a una dimensione più “casalinga” e consueta per i lettori, e noi (la casa editrice, la redazione, il curatore, gli autori) abbiamo seguito le sue indicazioni e fatto in modo che questo fosse possibile.
È una cosa che avevo anticipato da tempo, non una novità o una robe dell’ultimo minuto.
Del resto è del tutto normale che dopo un percorso di dieci anni (non uno, non due, non cinque, ma dieci, che è un periodo di tempo che attesta il successo di questa lunga fase) si senta il bisogno di cambiare e, magari, tornare anche a casa.

Tutto qua. Non esiste alcun “complotto” o “trama oscura”.
E non si è riscritto o manipolato nulla, perché abbiamo avuto il tempo di lavorare su questa nuova rotta.
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Quante stronz......

Orco zio Sclavi finalmente ha silurato il genio, si torna al passato sperando che non siano Stati fatti troppi danni ma ne dubito

Penso che tu abbia ragione a dubitare.....
Troppe cagate in questo decennio ( anche prima ma non in questa misura ) e il primo a dover fare mea culpa è proprio Sclavi.

La millesima ristampa...

Questo è il motivo principale per cui da più di un anno di uscite Bonelli ne compro ZERO, sono rimasto con il solo Zagor ma mi sta costando fatica pure lui, per esempio volumi da libreria tipo Bandera non li prenderò nemmeno sotto tortura, se non si regolano loro lo faccio io però

Non mi risulta che lettori siano stati torturati col fine di costringerli ad acquistare volumi da libreria o albi dal edicola.

Sassaroli è un mio pensiero che ribadisco, se a te fa piacere comprare tutto e magari anche in triplice copia fai pure, o verrai torturato? Chissà...

Prendo quello che mi interessa e non sono così egocentrico da pensare che un editore si deve dare "una regolata" se pubblica cose che a me non interessano.