Seminoles (Texone n.22)
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Seminoles (Texone n.22)
Uscita: 20/06/2008
Soggetto e sceneggiatura: Gino D'Antonio
Disegni: Lucio Filippucci
Copertina: Lucio Filippucci
Tex e Carson giungono a Fort Bliss, in Louisiana, per prelevare il seminole Ochala dalla galera e scortarlo fino a un tribunale del Texas. L'indiano è accusato di aver trucidato un allevatore locale e di avere assalito due ranger, uccidendone uno. Nell'agguato è rimasto ferito lo scout cajun Lafarge, che non vede l'ora di assistere all'impiccagione del pellerossa. Poco prima che il prigioniero venga preso in consegna dai due pard, però, Longknife, membro della tribù di Ochala, riesce a liberarlo dalla cella e a scomparire con lui nella notte. Tex e Carson si mettono sulle tracce dei due fuggitivi, decisi a riconsegnare Ochala alla Legge, proteggendolo, nel contempo, da tutti coloro che lo vorrebbero morto prima che sia sottoposto a un giusto processo .
Il topic nel vecchio forum http://ramath.forumup.it/viewtopic.php?t=8677&highlight=&mforum=ramath
Ultima modifica di lukas luke il Gio 05 Mar 2015, 18:44 - modificato 1 volta.
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Re: Seminoles (Texone n.22)
Gran bella storia: Tex e Carson si inoltrano nelle paludi dellle Everglades per prelevare un indiano Seminole che deve essere processato in Texas.
La trama è accattivante e molto coinvolgente e i personaggi sono tutti caratterizzati ottimamente.
Stupendi i disegni di Lucio Filippucci.
La trama è accattivante e molto coinvolgente e i personaggi sono tutti caratterizzati ottimamente.
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Re: Seminoles (Texone n.22)
La storia non e' un capolavoro,d'altronde l'autore l'ha scritta a 79 anni precisando di non aver mai amato alla follia tex...
pero' e' sicuramente una grande storia,a maggior ragione se si considera cosa ci si lasciava alle spalle ;
e' la storia di Ochala un seminole condannato a morte per omicidio e che tex ha il compito di riportare vivo dal penitenziario in citta'per ordine addirittura del presidente degli states.
In realta' scoprira' che l'indiano ha un passato tragico alle spalle che lo ha costretto alla vendetta e che l'ordine provenuto dal presidente degli states e' stata la manovra di un politicante che spettacolarizzando l'esecuzione in citta' voleva ragranellare un po' di voti ;
il seminole invece compiera' la sua vendetta trafiggendo con una freccia "l'uomo dei cani" Lafarge mentre stava cercando di trascinare tex
con se' nelle sabbie mobili.
A confermare la poca domestichezza di D'antonio con l'universo di tex,il fatto che prende a prestito da Nizzi il Carson lagnoso per poi metterlo subito da parte dopo poche pagine con un infortunio
Sul versante disegni Filippucci se la cava egregiamente disegnando gli indiani molto realisticamente,d'altronde questa era una peculiarita' di D'antonio che gliela avra' imposta o suggerita.
Il suo inoltre e' un tex grintoso e al tempo stesso molto personale
wakopa- Vincitore COPPA ITALIA
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Data d'iscrizione : 20.01.15
Re: Seminoles (Texone n.22)
SEMINOLES (Texone nr 22)
Il mio giudizio su questo albo è molto contrastante, perchè il soggetto e la trama mi sono piaciuti e la storia si legge piacevolmente, però la prima parte dell’albo mi ha fatto veramente Imbestialire. Qui Kit Carson viene trattato come un vecchietto bisbetico e bizzoso, polemico su tutto, una vera palla al piede. D’Antonio probabilmente ha cercato di dare un’impronta ironica alla prima parte dell’avventura, ma secondo me ha completamente toppato, infatti ha forzato troppo la mano su Carson, facendolo apparire come una macchietta ; in alcuni passi mi sembrava di rivedere i battibecchi tra Bella e Bronco che, in tale opera erano molto divertenti, ma riversati su Carson erano ridicoli ed irritanti. D’Antonio ha dimostrato di non conoscere affatto Capelli d’Argento, che in realtà è un autentico “tizzone d’inferno” degno pard di Tex e solo secondo ad Aquila della Notte in quanto a destrezza nel maneggiare le armi ed audacità. Penso che prima di scrivere tale avventura D’Antonio avrebbe fatto bene a leggere “accuratamente” le storie di GL Bonelli, per capire veramente di che pasta è fatto l’anziano ranger. Carson è il pard di Tex che preferisco, quindi il vederlo umiliato in questa maniera mi ha dato veramente fastidio (in questi ultimi periodi c’è già Nizzi che lo sta ridicolizzando, se adesso ci si mette pure D’Antonio siamo arrivati ). La difficoltà della gestione di Carson (o meglio, della fotocopia sbiadita di Carson, perchè io mi rifiuto di chiamare Kit Carson il personaggio di quest’avventura) si evince dal fatto che D’Antonio lo mette fuori dalla storia con l’espediente dell’incidente col cavallo. Anche questa scena mi ha fatto adirare notevolmente, in quanto anche qui Kit viene trattato come un vecchio paralitico, che Tex non vuole abbandonare fino a quando non arrivi qualche soldato per portarlo al forte. MA QUANDO MAI!!!!!!!!!!!!!!!!!! Il vero Carson (quello creato dal grande GL Bonelli) non avrebbe avuto problemi ad aspettare i soldati da solo, anzi, dato che la gamba non era rotta, se la sarebbe streccata ed avrebbe accompagnato Tex. Comunque a questo punto la storia decolla, l’inseguimento è ben strutturato, il Seminole si rivela molto astuto ed umano, in quanto mai uccide un inseguitore, si limita solamente a metterli fuori combattimento. Anche la guida (l’uomo dei cani) è ben caratterizzato, è una carogna a tutto tondo, che si fa odiare fin dalla prima vignetta, è un’autentica goduria vedere Tex che lo prende a pugni. Tex è veramente granitico e da autentico mastino qual è, mai molla la pista del seminole però, dato che è una persona molto ragionevole, riesce a capire chi sia il martire di questa vicenda e quindi contraddice gli ordini ricevuti dal suo superiore per fare trionfare la Vera giustizia. Quindi riguardo a questa parte un applauso a D’Antonio per come ha gestito Tex e sviluppato questa trama molto avvincente. Poi nelle ultime pagine, quando Tex rientra al forte e ritrova la “fotocopia sbiadita” del suo pard, la mia rabbia si riaccende per quanto precedentemente esposto.
I disegni sono meravigliosi, specialmente per quanto riguada le paludi della Florida, sembrava veramente di esserci.
Voto storia : 5,5 (perche non si tratta così un mito come Carson)
Voto disegni : 9
Il mio giudizio su questo albo è molto contrastante, perchè il soggetto e la trama mi sono piaciuti e la storia si legge piacevolmente, però la prima parte dell’albo mi ha fatto veramente Imbestialire. Qui Kit Carson viene trattato come un vecchietto bisbetico e bizzoso, polemico su tutto, una vera palla al piede. D’Antonio probabilmente ha cercato di dare un’impronta ironica alla prima parte dell’avventura, ma secondo me ha completamente toppato, infatti ha forzato troppo la mano su Carson, facendolo apparire come una macchietta ; in alcuni passi mi sembrava di rivedere i battibecchi tra Bella e Bronco che, in tale opera erano molto divertenti, ma riversati su Carson erano ridicoli ed irritanti. D’Antonio ha dimostrato di non conoscere affatto Capelli d’Argento, che in realtà è un autentico “tizzone d’inferno” degno pard di Tex e solo secondo ad Aquila della Notte in quanto a destrezza nel maneggiare le armi ed audacità. Penso che prima di scrivere tale avventura D’Antonio avrebbe fatto bene a leggere “accuratamente” le storie di GL Bonelli, per capire veramente di che pasta è fatto l’anziano ranger. Carson è il pard di Tex che preferisco, quindi il vederlo umiliato in questa maniera mi ha dato veramente fastidio (in questi ultimi periodi c’è già Nizzi che lo sta ridicolizzando, se adesso ci si mette pure D’Antonio siamo arrivati ). La difficoltà della gestione di Carson (o meglio, della fotocopia sbiadita di Carson, perchè io mi rifiuto di chiamare Kit Carson il personaggio di quest’avventura) si evince dal fatto che D’Antonio lo mette fuori dalla storia con l’espediente dell’incidente col cavallo. Anche questa scena mi ha fatto adirare notevolmente, in quanto anche qui Kit viene trattato come un vecchio paralitico, che Tex non vuole abbandonare fino a quando non arrivi qualche soldato per portarlo al forte. MA QUANDO MAI!!!!!!!!!!!!!!!!!! Il vero Carson (quello creato dal grande GL Bonelli) non avrebbe avuto problemi ad aspettare i soldati da solo, anzi, dato che la gamba non era rotta, se la sarebbe streccata ed avrebbe accompagnato Tex. Comunque a questo punto la storia decolla, l’inseguimento è ben strutturato, il Seminole si rivela molto astuto ed umano, in quanto mai uccide un inseguitore, si limita solamente a metterli fuori combattimento. Anche la guida (l’uomo dei cani) è ben caratterizzato, è una carogna a tutto tondo, che si fa odiare fin dalla prima vignetta, è un’autentica goduria vedere Tex che lo prende a pugni. Tex è veramente granitico e da autentico mastino qual è, mai molla la pista del seminole però, dato che è una persona molto ragionevole, riesce a capire chi sia il martire di questa vicenda e quindi contraddice gli ordini ricevuti dal suo superiore per fare trionfare la Vera giustizia. Quindi riguardo a questa parte un applauso a D’Antonio per come ha gestito Tex e sviluppato questa trama molto avvincente. Poi nelle ultime pagine, quando Tex rientra al forte e ritrova la “fotocopia sbiadita” del suo pard, la mia rabbia si riaccende per quanto precedentemente esposto.
I disegni sono meravigliosi, specialmente per quanto riguada le paludi della Florida, sembrava veramente di esserci.
Voto storia : 5,5 (perche non si tratta così un mito come Carson)
Voto disegni : 9
Ospite- Ospite
Re: Seminoles (Texone n.22)
D'Antonio, come Berardi, è un peccato che non si sia cimentato ulteriormente con Tex: ci avrebbe sicuramente regalato altre belle storie come questa.
Chissà perché, mi chiedo, si é sbarazzato subito di Carson, eppure se la stava cavando benissimo. A me va bene così. Il Tex solitario forse é quello che mi piace di più, quindi non sto criticando ma soltanto cercando di capire.
Molto belli i disegni.
Voto alla storia: 8,6
Voto ai disegni: 9
Chissà perché, mi chiedo, si é sbarazzato subito di Carson, eppure se la stava cavando benissimo. A me va bene così. Il Tex solitario forse é quello che mi piace di più, quindi non sto criticando ma soltanto cercando di capire.
Molto belli i disegni.
Voto alla storia: 8,6
Voto ai disegni: 9
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Hernan Cortes
Andrea67- PROFETA DI ZTN
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Re: Seminoles (Texone n.22)
Riletto proprio oggi questo bellissimo Texone .... gli scenari paludosi del sud ottimamente caratterizzati dagli autori Gino D' Antonio e Lucio Filippucci , il Tex in solitaria mi e' garbato assai , grintoso al punto giusto e disegnato in modo personale dall' autore ....una storia promossa a pieni voti !!
toro seduto- LAUREATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: Seminoles (Texone n.22)
..wakopa ha scritto:
toro seduto- LAUREATO IN ZAGOROLOGIA
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