La profezia (n.577/578/579/580)
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La profezia (n.577/578/579/580)



Soggetto e Sceneggiatura: Moreno Burattini
Disegni di: Gianni Sedioli e Marco Verni
Copertina: Gallieno Ferri
Si conclude l'avventura sul Grande Tepui e ne comincia subito un'altra. Zagor e Cico sono intenzionati a raggiungere la costa cilena, in cerca del porto più vicino che possa offrir loro l’imbarco su una nave che li conduca verso Sud. Durante l'attraversata di un impervio valico andino, si imbatteranno fortuitamente negli attori della Compagnia Deplano, un gruppo di teatranti girovaghi già conosciuti in passato. Insieme a loro si troveranno a fronteggiare una duplice minaccia: l'improvvisa eruzione di un vulcano e l'agguato di alcuni minatori decisi a rapinarli...
Ultima modifica di Admin il Sab 28 Mag 2016, 03:56 - modificato 1 volta.
Re: La profezia (n.577/578/579/580)
Il topic nel vecchio forum : http://ramath.forumup.it/viewtopic.php?t=9733&mforum=ramath
Re: La profezia (n.577/578/579/580)
L'ho appena letto.
L'impressione iniziale, dopo straordinario "Mondo perduto" di Boselli e Rubini, è quella di un cammino neutrale, episodio che funziona soltanto per mettere qualcosa tra due storie importanti, il che cambia via facendo. Burattini ha fatto un ottimo lavoro con questa storia. Anche se ci sono degli incontri con vecchi personaggi e poche referenze ad alcune vecchie storie, questa volta il tipico spiegazionismo di Burattini è finalmente mancato. Inoltre, l'inizio è piuttosto tiepido (sempre rispetto al precedente scarica di adrenalina) e promette nient'altro che una semplice noia, elementi di poca importanza che dovrebbero servire come la giustificazione per la presenza dei personaggi principali al evento storico (distruzione totale di Concepcion), il che si rivela un tipico alo-effetto perché sceneggatore ha perfettamente sviluppato intera storia dividendola in tre parti, tematicamente e atmosfericamente diverse ma tuttavia legate benissimo. Ognitanto si introducono nuovi personaggi ben caratterizzati attraverso qualli narrazione pone diversi problemmi/domande da pensarci sopra- esoterico-fanatici, politici, scientifici, storici, psicologico-sociali - tutti sono sviluppati in paralello, distribuito in modo che sia interessante seguirli fino al momento della loro conclusione. C'è un buon numero delle scene emotivamente fortissime e psicologicamente "colpiti in centro" (sviluppo delle due reazione naturali di masse alla crisi emersa: escalazione di violenza nella ricerca di un colpevole umano per avento un naturale e dall'altra parte incerdibile altruismo nel salvataggio di gente in pericolo). Trovo sorprendente bello e pienamente "zagoriano", mai visto in questa forma, quel breve argomento che Burattini ha messo nel terzo volume. Non posso fare altro che citarlo:
Bellissimo! Una frase puramente zagoriana, oggetiva e corretta, e nello stesso tempo la risposta (zagoriana) ad uno dei temi principali del racconto. Io questo dialogo me lo metto nel quaderno come uno dei più belli della serie.
Frate Tomas e carismatico e visualmente diabolico. Peccato che serve allo scopo solo in questo episodio perché a un aspetto che davvero promette di più (complimenti a Verni e Sedioli). Qui, lui è il vero seme della follia che fa la differenza e un personaggio da temerselo. Ottimo lavoro. Altri due (quei minatori), dall'altra parte, non primettono niente che noia. Avevo proprio paura della loro prossima comparsa nella storia...non volevo vederli di nuovo. Ma, fortunatamente, la loro seconda comparsa era abbastanza breve e di bel effetto sulla storia.
In poche parole, sceneggatura è eccelente. Purtoppo, la storia è difficile da legere a causa del disegno sterile, statico, vuoto. Il duo è secondo me scelta sbagliata numero uno dell'intero anno editoriale del ufficio di Zagor staff. Non dico che il loro lavoro non mi piace, anzi, lo trovo bellissimo, ma per questa storia non vanno bene. Nelle immagini della distruzione manca dell'atmosfera (guarda che orrore produce una semplice ombra sulla onda nella copertina di Ferri), non si sentono la forza e il terrore in quello che si vede. Disegnatori pagavano attenzione più alla architettura del posto (COMPLIMENTI!) e alle leggi di fisica (case, travi, rocce trascinati dalla onda o terremoto che volano dappertutto) senza sfruttare appieno il potenziale di una vera espressione artistica in una scena che poteva entrare tra quelle di cult della serie. Tutto in completo sembra come se qualcuno avesse preso un secchio pieno d'acqua e l'ha versato su un modello del villaggio per vedere cosa succederebbe - succede, ma non ti consente di "sentirlo". Qui penso alla corsa della enorma masse di acqua, riccordandomi alle fantastiche tavole iniziali di Chiarolla nel Maxi "Mistero sull'isola". Quasi totale (ma ci sono bellissime eccezioni...per es. "Addio, piccolo mio" dove mi mancava poco a piangere...forse se il momento quando l'onda distrugge quel molo fosse stato più terrificante...) assenza di dinamicità e emozioni là dove lo script lo richiede. C'è di tutto, la gente muore (i "ahhhhhh", "nooooo", "si salvi chi può!", "unngh" dappertutto in cca 30 pagine), ma in qualche modo incredibile io non ho avuto l'impressione della tragedia che ci è mostrata. Peccato. Sceneggiatura è davvero un pezzo d'oro.
Inanzi tutto scritto là sopra, devo dire che il duo mi piace. Sia in coppia, sia individualmente. Vedo nel inizio della prossima storia che Sedioli ha fatto dei enormi passi con il suo disegno, proprio come Verni. Ma in questo episodio sono proprio una scelta sbagliata. Disegno troppo puro e con il tratto poco libero dove ci vuole stile più "sporco", pennellata più libera e tratto più dinamico.Credo che, per es. Chiarolla avrebbe fatto la diferenza. Non voglio offendere nessuno di loro due. Ogni autore ha il suo campo espressivo in cui il suo stile domina. Per Verni e Sedioli, questo tipo di storia non lo è.
L'impressione iniziale, dopo straordinario "Mondo perduto" di Boselli e Rubini, è quella di un cammino neutrale, episodio che funziona soltanto per mettere qualcosa tra due storie importanti, il che cambia via facendo. Burattini ha fatto un ottimo lavoro con questa storia. Anche se ci sono degli incontri con vecchi personaggi e poche referenze ad alcune vecchie storie, questa volta il tipico spiegazionismo di Burattini è finalmente mancato. Inoltre, l'inizio è piuttosto tiepido (sempre rispetto al precedente scarica di adrenalina) e promette nient'altro che una semplice noia, elementi di poca importanza che dovrebbero servire come la giustificazione per la presenza dei personaggi principali al evento storico (distruzione totale di Concepcion), il che si rivela un tipico alo-effetto perché sceneggatore ha perfettamente sviluppato intera storia dividendola in tre parti, tematicamente e atmosfericamente diverse ma tuttavia legate benissimo. Ognitanto si introducono nuovi personaggi ben caratterizzati attraverso qualli narrazione pone diversi problemmi/domande da pensarci sopra- esoterico-fanatici, politici, scientifici, storici, psicologico-sociali - tutti sono sviluppati in paralello, distribuito in modo che sia interessante seguirli fino al momento della loro conclusione. C'è un buon numero delle scene emotivamente fortissime e psicologicamente "colpiti in centro" (sviluppo delle due reazione naturali di masse alla crisi emersa: escalazione di violenza nella ricerca di un colpevole umano per avento un naturale e dall'altra parte incerdibile altruismo nel salvataggio di gente in pericolo). Trovo sorprendente bello e pienamente "zagoriano", mai visto in questa forma, quel breve argomento che Burattini ha messo nel terzo volume. Non posso fare altro che citarlo:
"Perché vivono i malvagi, invecchiano, anzi, e sono potenti e gagliardi?"...è scritto nella Bibbia,e a domandarselo è Giobbe, un uomo buono e giusto a cui capitano le peggiori disgrazie...Dio gli parla e risponde..."Dov'eri tu quando io ponevo le fondamenta della Terra? Chi ha chiuso tra due porte il mare? Io gli ho fissato un limite e gli ho detto 'fin qui giugerai e non oltre s'infrangerà l'orgoglio delle tue onde'! Da quando vivi" continua Jahvé, "hai mai comandato tu il mattino e assegnato il posto all'aurora? Fai tu spuntare a suo tempo la stella del mattino o puoi guidare l'orsa maggiore?"
-Significa che solo il creatore conocse il perché delle cose...e l'uomo, con i suoi limi di creatura, non può arrivare a comprendere.
-...non si può che accettare il fato, piccoli uomini come siamo.-
ZAGOR: "Accettare il fato non significa però rassegnarsi e subire gli eventi!...saremo pure creature deboli e mortali, ma siamo nati con L'ISTINTO DI LOTTARE CONTRO IL DESTINO! Di fronte a qualunque catastroe, ogni uomo sente dentro di sé l'impulso di reagire e trova la forza per farlo. Anche se non capisce il perché di ciò che gli è accaduto. "
Bellissimo! Una frase puramente zagoriana, oggetiva e corretta, e nello stesso tempo la risposta (zagoriana) ad uno dei temi principali del racconto. Io questo dialogo me lo metto nel quaderno come uno dei più belli della serie.
Frate Tomas e carismatico e visualmente diabolico. Peccato che serve allo scopo solo in questo episodio perché a un aspetto che davvero promette di più (complimenti a Verni e Sedioli). Qui, lui è il vero seme della follia che fa la differenza e un personaggio da temerselo. Ottimo lavoro. Altri due (quei minatori), dall'altra parte, non primettono niente che noia. Avevo proprio paura della loro prossima comparsa nella storia...non volevo vederli di nuovo. Ma, fortunatamente, la loro seconda comparsa era abbastanza breve e di bel effetto sulla storia.
In poche parole, sceneggatura è eccelente. Purtoppo, la storia è difficile da legere a causa del disegno sterile, statico, vuoto. Il duo è secondo me scelta sbagliata numero uno dell'intero anno editoriale del ufficio di Zagor staff. Non dico che il loro lavoro non mi piace, anzi, lo trovo bellissimo, ma per questa storia non vanno bene. Nelle immagini della distruzione manca dell'atmosfera (guarda che orrore produce una semplice ombra sulla onda nella copertina di Ferri), non si sentono la forza e il terrore in quello che si vede. Disegnatori pagavano attenzione più alla architettura del posto (COMPLIMENTI!) e alle leggi di fisica (case, travi, rocce trascinati dalla onda o terremoto che volano dappertutto) senza sfruttare appieno il potenziale di una vera espressione artistica in una scena che poteva entrare tra quelle di cult della serie. Tutto in completo sembra come se qualcuno avesse preso un secchio pieno d'acqua e l'ha versato su un modello del villaggio per vedere cosa succederebbe - succede, ma non ti consente di "sentirlo". Qui penso alla corsa della enorma masse di acqua, riccordandomi alle fantastiche tavole iniziali di Chiarolla nel Maxi "Mistero sull'isola". Quasi totale (ma ci sono bellissime eccezioni...per es. "Addio, piccolo mio" dove mi mancava poco a piangere...forse se il momento quando l'onda distrugge quel molo fosse stato più terrificante...) assenza di dinamicità e emozioni là dove lo script lo richiede. C'è di tutto, la gente muore (i "ahhhhhh", "nooooo", "si salvi chi può!", "unngh" dappertutto in cca 30 pagine), ma in qualche modo incredibile io non ho avuto l'impressione della tragedia che ci è mostrata. Peccato. Sceneggiatura è davvero un pezzo d'oro.
Inanzi tutto scritto là sopra, devo dire che il duo mi piace. Sia in coppia, sia individualmente. Vedo nel inizio della prossima storia che Sedioli ha fatto dei enormi passi con il suo disegno, proprio come Verni. Ma in questo episodio sono proprio una scelta sbagliata. Disegno troppo puro e con il tratto poco libero dove ci vuole stile più "sporco", pennellata più libera e tratto più dinamico.Credo che, per es. Chiarolla avrebbe fatto la diferenza. Non voglio offendere nessuno di loro due. Ogni autore ha il suo campo espressivo in cui il suo stile domina. Per Verni e Sedioli, questo tipo di storia non lo è.
Ospite- Ospite
Re: La profezia (n.577/578/579/580)

il giorno del giudizio
numeri 577, 578, 579 e 580, testi burattini, disegni verni e sedioli
burattini ancora si vanta in giro di aver scritto queste storie, in effetti tutto si può dire tranne che non sia storie curate
talvolta burattini esagera, annoia un pò troppo, il primo dialogo tra darwin e fitzroy è simpatico, meno i successivi
i soliti dialoghi burattiniani, perfetti perfettini, lambiccati, è riuscito a smacchiettizzare anche i deplano y matamoros
che in questa storia si lanciano addirittura in coltissime riflessioni sul trentraquattresimo canto dell'inferno e il libro di giobbe
addirittura un personaggio se ne esce con l'espressione "cosa fatta, capo ha", mai sentita prima, ho letto che è toscana...
ma burattini è riuscito nel suo intento, di coniugare le due anime, in effetti è divertente pensare a darwin salvato da zagor
zagor fa zagor, generoso nell'andare a salvare il minatore intrappolato in quella fornace, bella sequenza
burattini mette insieme lo zagor vecchio con lo zagor nuovo, in questo discorso rientrano i disegni di verni e sedioli
non sono un fan né dell'uno, né dell'altro, però ho apprezzato molto le "zagorate", le acrobazie, zagor nascosto tra le travi...
e il terremoto di concepcion è fatto molto bene: il frate che prega mentre la cattedrale crolla, la madre, il resoconto di darwin
è una delle poche storie con una collocazione storica precisa, il 20 febbraio 1835... mi pare che ci siano più degli 80 morti
storicamente accertati... in effetti, con una magnitudo 8.5, uno tsumani di 24 metri, sembra più realistico il quadro zagoriano
storia violenta come spesso quelle di burattini, vedi la brutale uccisione dei frati da parte dei fanatici...
pamina un pò troppo imbruttita rispetto all'originale di ferri, simpatica però la scena del paravento
dexter torna ad essere apostrofato come "pericoloso individuo"
nulla di ché le copertine
voto 7
Ultima modifica di Kramer76 il Mar 26 Gen 2021, 20:49 - modificato 9 volte.
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Re: La profezia (n.577/578/579/580)
non è che poi, in fondo, questa trasferta non sia così malvagia. La rilettura è molto importante proprio perché ci fa capire aspetti che alle volte vengono tralasciati. Soprattutto le odissee perché sono avventure collegate.
E' un po' come quando conosci una ragazza no... e gli dici: beh carina ma non fa per me. Poi la osservi da vicino e pensi: però, mica malvagia, c'ha due gambe gagliarde. Ma non ci esci ancora: sei troppo preso dalle responsabilità (guardare le partite in tv porta via tempo) e dopo giorni di riflessioni ci ripensi e sì, ok, usciamo, mal che vada ci perdo un po' di benzina. Ecco che siete insieme e dopo un po' che gli parli ti chiedi: però l'alito è proprio infernale, questa ha bisogno di un trapinanto di denti e una confezione mammuth di Colgate. Ma diciamocelo, in fondo con le mentine giuste tutto si sistema e gliele offri... beh dai, sì, lo fai, e ora guardi tutto sotto un'altra ottica. Eh? Non è così? Ed ecco che ti ritrovi la sera con lei, in macchina, da soli, fuori la luna piena e i tifosi della Juventus che hanno vinto la Champions e pensi: gagliardo. Sta tizia non è poi brutta come pensavo ho fatto bene a dargli una possibilità. Poi gli infili la mano tra le gambe. E' tua che freme più di uno zagoriano in attesa della prossima storia con Hellingen, è il momento topico-epico della serata ed è LI' che ti accorgi di qualcosa... di un cambiamento, di una prospettiva diversa: insomma ti accorgi che quella in realtà è un quello e allora pensi: era meglio restare a casa a leggere Zagor!
E' un po' come quando conosci una ragazza no... e gli dici: beh carina ma non fa per me. Poi la osservi da vicino e pensi: però, mica malvagia, c'ha due gambe gagliarde. Ma non ci esci ancora: sei troppo preso dalle responsabilità (guardare le partite in tv porta via tempo) e dopo giorni di riflessioni ci ripensi e sì, ok, usciamo, mal che vada ci perdo un po' di benzina. Ecco che siete insieme e dopo un po' che gli parli ti chiedi: però l'alito è proprio infernale, questa ha bisogno di un trapinanto di denti e una confezione mammuth di Colgate. Ma diciamocelo, in fondo con le mentine giuste tutto si sistema e gliele offri... beh dai, sì, lo fai, e ora guardi tutto sotto un'altra ottica. Eh? Non è così? Ed ecco che ti ritrovi la sera con lei, in macchina, da soli, fuori la luna piena e i tifosi della Juventus che hanno vinto la Champions e pensi: gagliardo. Sta tizia non è poi brutta come pensavo ho fatto bene a dargli una possibilità. Poi gli infili la mano tra le gambe. E' tua che freme più di uno zagoriano in attesa della prossima storia con Hellingen, è il momento topico-epico della serata ed è LI' che ti accorgi di qualcosa... di un cambiamento, di una prospettiva diversa: insomma ti accorgi che quella in realtà è un quello e allora pensi: era meglio restare a casa a leggere Zagor!
Ospite- Ospite
Re: La profezia (n.577/578/579/580)
Ottimo inizio, storia molto spumeggiante, che entra subito nel vivo, con una spettacolare entrata in scena di zagor, che lascia allibiti e frastornati i malviventi che attaccano la comitiva dei commedianti. Da applauso l’acrobazia di zagor che, appeso alla passerella, con un magnifico colpo di reni mette fuori combattimento il fuorilegge.
Apprezzabile la presenza di Darwin, sono molto curioso di scoprire la sua parte in questa avventura e come interagirà con il nostro eroe, anche se chiaramente la sua presenza sarà legata al fenomeno vulcanico.
Anche le vicende in miniera sono ben sviluppate, con il re di darkwood che, da generoso altruista, non esita a buttarsi a capofitto in un’impresa che a detta di tutti è disperata; ma questa, come ben sappiamo, è la natura del nostro eroe, che mette sempre a repentaglio la sua vita pur di salvare un uomo : da “libro cuore” la vignetta finale, in cui il minatore stringe la mano di zagor.
Giusto una piccola osservazione da “rompiballe” (il classico pelo nell’uovo che comunque non inficia assolutamente questa bellissima prima parte) : zagor pone il minatore svenuto in una gabbia metallica (pag 89), ma, dato l’enorme calore presente, il metallo, da ottimo conduttore termico qual è, dovrebbe avere una temperatura altissima, tanto da ustionare sia il minatore e zagor che vi si appoggia.
Disegni molto piacevoli, il tratto pulito di verni rappresenta bene le varie sequenze di questa avventura.
Apprezzabile la presenza di Darwin, sono molto curioso di scoprire la sua parte in questa avventura e come interagirà con il nostro eroe, anche se chiaramente la sua presenza sarà legata al fenomeno vulcanico.
Anche le vicende in miniera sono ben sviluppate, con il re di darkwood che, da generoso altruista, non esita a buttarsi a capofitto in un’impresa che a detta di tutti è disperata; ma questa, come ben sappiamo, è la natura del nostro eroe, che mette sempre a repentaglio la sua vita pur di salvare un uomo : da “libro cuore” la vignetta finale, in cui il minatore stringe la mano di zagor.
Giusto una piccola osservazione da “rompiballe” (il classico pelo nell’uovo che comunque non inficia assolutamente questa bellissima prima parte) : zagor pone il minatore svenuto in una gabbia metallica (pag 89), ma, dato l’enorme calore presente, il metallo, da ottimo conduttore termico qual è, dovrebbe avere una temperatura altissima, tanto da ustionare sia il minatore e zagor che vi si appoggia.
Disegni molto piacevoli, il tratto pulito di verni rappresenta bene le varie sequenze di questa avventura.
Ospite- Ospite
Re: La profezia (n.577/578/579/580)
Albo un pò inusuale per la testata zagoriana, comunque decisamente piacevole. La prima parte sembra un documentario tanto le scene del terremoto e della successiva inondazione sono minuziose e dettagliate, quindi vivissimi complimenti al duo verni-sedioli, le cui matite sono riuscite a rappresentare le varie sequenze in maniera molto realistica e drammatica. Mi è piaciuta moltissimo la vignetta pag 7, che riporta in primo piano lo sgomento ed il terrore della donna. Agghiacciante anche la vignetta a pag 20 e 22, in cui una donna, con il bambino in grembo, aspetta impietrita di essere travolta dalle onde, in quanto conscia che non riuscirà a fuggire ed a mettersi in salvo.
Durante questa prima fase i nostri, come è giusto che sia, sono inorriditi osservatori, in quanto neppure la vigoria fisica di zagor consente di affrontare calamità naturali di tale entità. Comunque, anche in questo frangente, l’istinto altruista del signore di darkwood prevale sulla ragione, ed è cico che deve riportarlo alla realtà, facendogli presente che non può fare assolutamente niente per salvare il capitano pastor (pag. 29 e 30).
E’ altresì molto ben rappresentata l’angoscia dei sopravvissuti che cercano disperatamente di trovare qualcuno ancora vivo sotto le macerie. L’apice emozionale di questa ricerca si raggiunge quando il nostro eroe, noncurante del pericolo, si cala nel crepaccio e porta in salvo la donna ed il suo bambino (spettacolare la vignetta a pag 53, in cui il neonato emerge dalla fenditura del terreno sorretto dalle mani del nostro eroe).
Altro aspetto decisamente interessante è la discussione scientifica tra darwin ed il capitano fitzory, che mette in evidenza la loro diversità di pensiero, con il primo decisamente più aperto mentalmente e costretto, suo malgrado, a non potersi esprimere liberamente per evitare di scontrarsi con l’ottusità di certe persone.
Da applauso anche il dibattito filosofico tra gli attori della compagnia (pag 48, 49, 50) su come mai i dolori ed i disastri risparmino delle persone a discapito di altre, ed altrettanto entusiasmante la risposta del nostro eroe che asserisce che “è giusto accettare il fato, ma però mai rassegnarsi a subirne gli eventi, in quanto gli esseri umani sono nati con l’istinto di lottare contro il destino”. In questa frase è racchiusa l’indomita personalità di zagor, che non si tira mai indietro, che è sempre pronto a combattere ed a reagire di fronte ad ogni evento, bravissimo Burattini!!!!
Zagor in ottima forma e sempre micidiale con la sua infallibile scure, lo dimostra anche con lo spettacolare tiro balistico che elimina il fanatico che voleva uccidere il governatore (pag 70). Tale scena è molto bella, così come le seguenti che mostrano la lotta dell’indomito spirito con la scure contro il gruppo dei fanatici sostenitori del frate tomas.
In questo albo viene ulteriormente enfatizzata la follia di Tomas, personaggio molto inquietante, ma con un grande ascendente sul popolo, Burattini ha creato veramente un bel personaggio, suppongo che lo scontro finale tra tomas e zagor sarà molto interessante.
Albo quindi che trasmette grandi emozioni e che fa molto riflettere, sia per la catastrofe naturale, sia per le filosofie di pensiero qui riportate; è per questo che in apertura ho definito questo volume piuttosto inusuale, proprio perchè è insolito vedere trattare questi temi sulla testata zagoriana. Perciò complimenti vivissimi a Burattini per essere riuscito in questo intento, questo racconto si sta rivelando tra i migliori di questa trasferta e, mi sbilancio dicendo che, viste le premesse, prevedo anche uno scoppiettante epilogo finale.
Sui disegni, come già menzionato, non posso che esprimere la mia piena soddisfazione, le tavole mostranti la catastrofe sono bellissime.
Durante questa prima fase i nostri, come è giusto che sia, sono inorriditi osservatori, in quanto neppure la vigoria fisica di zagor consente di affrontare calamità naturali di tale entità. Comunque, anche in questo frangente, l’istinto altruista del signore di darkwood prevale sulla ragione, ed è cico che deve riportarlo alla realtà, facendogli presente che non può fare assolutamente niente per salvare il capitano pastor (pag. 29 e 30).
E’ altresì molto ben rappresentata l’angoscia dei sopravvissuti che cercano disperatamente di trovare qualcuno ancora vivo sotto le macerie. L’apice emozionale di questa ricerca si raggiunge quando il nostro eroe, noncurante del pericolo, si cala nel crepaccio e porta in salvo la donna ed il suo bambino (spettacolare la vignetta a pag 53, in cui il neonato emerge dalla fenditura del terreno sorretto dalle mani del nostro eroe).
Altro aspetto decisamente interessante è la discussione scientifica tra darwin ed il capitano fitzory, che mette in evidenza la loro diversità di pensiero, con il primo decisamente più aperto mentalmente e costretto, suo malgrado, a non potersi esprimere liberamente per evitare di scontrarsi con l’ottusità di certe persone.
Da applauso anche il dibattito filosofico tra gli attori della compagnia (pag 48, 49, 50) su come mai i dolori ed i disastri risparmino delle persone a discapito di altre, ed altrettanto entusiasmante la risposta del nostro eroe che asserisce che “è giusto accettare il fato, ma però mai rassegnarsi a subirne gli eventi, in quanto gli esseri umani sono nati con l’istinto di lottare contro il destino”. In questa frase è racchiusa l’indomita personalità di zagor, che non si tira mai indietro, che è sempre pronto a combattere ed a reagire di fronte ad ogni evento, bravissimo Burattini!!!!
Zagor in ottima forma e sempre micidiale con la sua infallibile scure, lo dimostra anche con lo spettacolare tiro balistico che elimina il fanatico che voleva uccidere il governatore (pag 70). Tale scena è molto bella, così come le seguenti che mostrano la lotta dell’indomito spirito con la scure contro il gruppo dei fanatici sostenitori del frate tomas.
In questo albo viene ulteriormente enfatizzata la follia di Tomas, personaggio molto inquietante, ma con un grande ascendente sul popolo, Burattini ha creato veramente un bel personaggio, suppongo che lo scontro finale tra tomas e zagor sarà molto interessante.
Albo quindi che trasmette grandi emozioni e che fa molto riflettere, sia per la catastrofe naturale, sia per le filosofie di pensiero qui riportate; è per questo che in apertura ho definito questo volume piuttosto inusuale, proprio perchè è insolito vedere trattare questi temi sulla testata zagoriana. Perciò complimenti vivissimi a Burattini per essere riuscito in questo intento, questo racconto si sta rivelando tra i migliori di questa trasferta e, mi sbilancio dicendo che, viste le premesse, prevedo anche uno scoppiettante epilogo finale.
Sui disegni, come già menzionato, non posso che esprimere la mia piena soddisfazione, le tavole mostranti la catastrofe sono bellissime.
Ospite- Ospite
Re: La profezia (n.577/578/579/580)
Quanto letto fino ad adesso faceva presagire un finale scoppiettante e mitico, all'altezza dei precedenti albi, ma purtroppo la mia aspettativa e' andata delusa.
Infatti a quest'ultima parte sono state dedicate poche pagine, il che ha comportato un finale frettoloso.
Intendiamoci, non e' che bocci completamente questo albo, ma la grande aspettativa derivante dalla perfetta sceneggiatura dei precedenti mi aveva fatto sperare in un epilogo degno di quanto letto negli scorsi mesi. Mi aspettavo uno scontro diretto tra zagor e frate thomas, con quest'ultimo umiliato e svergognato di fronte ai suoi seguaci, invece il frate rimane vittima di un edificio che crolla. Questo e' piu' che plausibile durante un sisma, pero', sebbene realistica, la scena in oggetto manca di miticita', ossia di quell'ingrediente che, in virtu' dei precedenti albi, supponevo abbondasse in questo epilogo.
Thomas e' un personaggio molto ben caratterizzato, con quella tipica delirante follia derivante dalla convinzione di possedere il "verbo", ossia il credere ciecamente che tutto cio' che predicava fosse la pura ed unica verita'. A mio avviso un personaggio cosi' ben costruito e delineato avrebbe meritato una fine piu' epica, che sicuramente sarebbe rimasta impressa nella mente dei lettori per lungo tempo.
Il rimanere intrappolato sotto le macerie invece e' la fine che una qualsiasi comparsa avrebbe potuto fare, quindi e' una sequenza che non mi ha trasmesso particolari emozioni. Comunque, dato che il cadavere non e' stato espressamente mostrato, suppongo che thomas verra' riesumato in una prossima avventura.
Anche l'incontro tra darwin e zagor e' stato molto
fugace e poco approfondito, quindi perche' scomodare una storica ed altisonante figura come darwin? Sebbene avessi estremamente apprezzato le discussioni avvenute tra lo scienziato ed il capitano nei precedenti albi, un qualsiasi vulcanologo avrebbe svolto il medesimo compito. Dato che e' stato utilizzato proprio un luminare quale darwin, mi immaginavo che il suo interagire con zagor sarebbe stato piu' esaltante.
Comunque il giudizio globale su quest'opera e' piu' che positivo, pero' con un finale diverso questa avventura sarebbe sicuramente stata annoverata come un capolavoro, peccato per l'occasione mancata.
Disegni classici e piacevoli, che rappresentano in maniera convincente i danni provocati dal sisma.
Infatti a quest'ultima parte sono state dedicate poche pagine, il che ha comportato un finale frettoloso.
Intendiamoci, non e' che bocci completamente questo albo, ma la grande aspettativa derivante dalla perfetta sceneggiatura dei precedenti mi aveva fatto sperare in un epilogo degno di quanto letto negli scorsi mesi. Mi aspettavo uno scontro diretto tra zagor e frate thomas, con quest'ultimo umiliato e svergognato di fronte ai suoi seguaci, invece il frate rimane vittima di un edificio che crolla. Questo e' piu' che plausibile durante un sisma, pero', sebbene realistica, la scena in oggetto manca di miticita', ossia di quell'ingrediente che, in virtu' dei precedenti albi, supponevo abbondasse in questo epilogo.
Thomas e' un personaggio molto ben caratterizzato, con quella tipica delirante follia derivante dalla convinzione di possedere il "verbo", ossia il credere ciecamente che tutto cio' che predicava fosse la pura ed unica verita'. A mio avviso un personaggio cosi' ben costruito e delineato avrebbe meritato una fine piu' epica, che sicuramente sarebbe rimasta impressa nella mente dei lettori per lungo tempo.
Il rimanere intrappolato sotto le macerie invece e' la fine che una qualsiasi comparsa avrebbe potuto fare, quindi e' una sequenza che non mi ha trasmesso particolari emozioni. Comunque, dato che il cadavere non e' stato espressamente mostrato, suppongo che thomas verra' riesumato in una prossima avventura.
Anche l'incontro tra darwin e zagor e' stato molto
fugace e poco approfondito, quindi perche' scomodare una storica ed altisonante figura come darwin? Sebbene avessi estremamente apprezzato le discussioni avvenute tra lo scienziato ed il capitano nei precedenti albi, un qualsiasi vulcanologo avrebbe svolto il medesimo compito. Dato che e' stato utilizzato proprio un luminare quale darwin, mi immaginavo che il suo interagire con zagor sarebbe stato piu' esaltante.
Comunque il giudizio globale su quest'opera e' piu' che positivo, pero' con un finale diverso questa avventura sarebbe sicuramente stata annoverata come un capolavoro, peccato per l'occasione mancata.
Disegni classici e piacevoli, che rappresentano in maniera convincente i danni provocati dal sisma.
Ospite- Ospite
Re: La profezia (n.577/578/579/580)
Una buona storia che giudico positiva, con i primi 2 albi molto avvincenti ma con un finale senza niente di eclatante ma che tuttosommato ho gradito.
Ottimo il personaggio di Padre Thomas, e anche la sua fine nel crollo dell'edificio mi è piaciuto. Invece avrei evitato questo ritorno dei Deplano y Matamoros, che secondo me non aggiungono niente alla storia.
Molto belli i disegni di Verni - Sedioli.
voto storia: 6.5
voto disegni: 9
Ottimo il personaggio di Padre Thomas, e anche la sua fine nel crollo dell'edificio mi è piaciuto. Invece avrei evitato questo ritorno dei Deplano y Matamoros, che secondo me non aggiungono niente alla storia.
Molto belli i disegni di Verni - Sedioli.
voto storia: 6.5
voto disegni: 9
Ospite- Ospite
Re: La profezia (n.577/578/579/580)
Seppur ben narrata, la storia non entusiasma a causa del suo andamento lento e si trascina stancamente attraverso una serie di avvenimenti neanche tanto collegati tra loro e ancor meno connessi allo scopo della trasferta.
L’Autore ha voluto renderci partecipi di un tragico evento realmente verificatosi, ma non ha trasmesso pathos nel narrarlo. Non si è assistito ad accadimenti particolari, come ad esempio avrebbe potuto essere la morte di personaggi conosciuti durante il viaggio o anche quella di altri conosciuti occasionalmente. I nostri si salvano tutti, neanche un ferito.
Il predicatore, che sembrava un personaggio originale, alla fine delude riducendosi a capo di un gruppo di invasati.
Nonostante i difetti elencati, l’avventura non è negativa grazie alle belle scene d’azione ed all’incontro con i teatranti girovaghi, ma sicuramente non si farà ricordare come una tra le migliori della trasferta.
Interessante, infine, l’esperimento del doppio disegnatore che si rivela positivo.
Voto alla storia: 7,2
Voto ai disegni: 8,5
L’Autore ha voluto renderci partecipi di un tragico evento realmente verificatosi, ma non ha trasmesso pathos nel narrarlo. Non si è assistito ad accadimenti particolari, come ad esempio avrebbe potuto essere la morte di personaggi conosciuti durante il viaggio o anche quella di altri conosciuti occasionalmente. I nostri si salvano tutti, neanche un ferito.
Il predicatore, che sembrava un personaggio originale, alla fine delude riducendosi a capo di un gruppo di invasati.
Nonostante i difetti elencati, l’avventura non è negativa grazie alle belle scene d’azione ed all’incontro con i teatranti girovaghi, ma sicuramente non si farà ricordare come una tra le migliori della trasferta.
Interessante, infine, l’esperimento del doppio disegnatore che si rivela positivo.
Voto alla storia: 7,2
Voto ai disegni: 8,5
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Hernan Cortes
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