Sulle orme di Titan (n.11/12)
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lukas luke
Andrea67
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FORUM ZAGOR TE NAY LA DARKWOOD DEL WEB :: Zagor-Te-Nay il Forum dello Spirito Con La Scure :: Commenti alle storie
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Re: Sulle orme di Titan (n.11/12)
Dies Irae ha scritto:Tolta l'astrusa appendice con i due gaglioffi, possiamo considerare "Sulle orme di Titan" il prototipo definitivo della formula-Nolitta? Incipit leggero con la disavventura ridanciana di Cico-Trampy, cambio di scenario che conduce a situazioni sorprendenti e inattese, disvelamento della minaccia con villain delle grandi occasioni, pericolosità tangibile che pone Zagor in una posizione prossima alla disfatta, reazione eroica con trionfo finale.. c'è tutto. Anche per quanto mi riguarda, la citata reazione di Zagor davanti all'imperscrutabile è un puro concentrato di meraviglia che ancora oggi dovrebbe essere studiato da chi si cimenta nella scrittura del personaggio.
Quoto tutto. Aggiungerei però che è il prototipo della formula nolittiana anche perché fa capolino il primo villain di un certo spessore.
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Re: Sulle orme di Titan (n.11/12)
[quote="Il tessitore"]
e qui tocchi uno dei fondamentali motivi per cui il livello delle storie attuali è mediocre e le latture degli albi il più delle volte lasciano assolutamente indifferenti
Dies Irae ha scritto: la citata reazione di Zagor davanti all'imperscrutabile è un puro concentrato di meraviglia che ancora oggi dovrebbe essere studiato da chi si cimenta nella scrittura del personaggio.
e qui tocchi uno dei fondamentali motivi per cui il livello delle storie attuali è mediocre e le latture degli albi il più delle volte lasciano assolutamente indifferenti
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Re: Sulle orme di Titan (n.11/12)
Osages, è un mio pallino: se Zagor di fronte a un evento tragico, mostruoso, fantascientifico non si emoziona e stupisce, come può pensare un autore di piacere e far emozionare il lettore?
Quella scena descritta da Dies venga presa a campione come esempio.
Quella scena descritta da Dies venga presa a campione come esempio.
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Né più esaltante dell'appartenere a una moltitudine nel tempo."Nicolás Gómez Dávila
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Re: Sulle orme di Titan (n.11/12)
Dies Irae ha scritto:Tolta l'astrusa appendice con i due gaglioffi, possiamo considerare "Sulle orme di Titan" il prototipo definitivo della formula-Nolitta?
Possiamo considerarla Dies Irae la prima storia dove, a parte che il salto di qualità rispetto a GLB si fa sentire, ma anche quella dove Nolitta riesce a infondere pathos anche a scenette che appaiono insignificanti e convenzionali (vedasi appunto la scoperta di Titan da parte di Zagor nel laboratorio).
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Re: Sulle orme di Titan (n.11/12)
osages ha scritto:Il tessitore ha scritto:Dies Irae ha scritto: la citata reazione di Zagor davanti all'imperscrutabile è un puro concentrato di meraviglia che ancora oggi dovrebbe essere studiato da chi si cimenta nella scrittura del personaggio.
e qui tocchi uno dei fondamentali motivi per cui il livello delle storie attuali è mediocre e le letture degli albi il più delle volte lasciano assolutamente indifferenti
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Re: Sulle orme di Titan (n.11/12)
ZAGOR GIGANTEGGIA
STRUTTURA Classica , si comincia con una gag in cui compare un proto-Trampy e poi si entra lentamente nel vivo del problema . La minaccia non arriva a Darkwood , sono i nostri a sfidare l'ignoto , il lago, l'uragano , l'isola della paura , un mistero che attrae Zagor come una calamita . La storia ha una costruzione classica ed uno sviluppo più lento , argomentato , meno rocambolesco e frenetico rispetto alle avventure sceneggiate da Ferri e GL Bonelli . Il lettore Zagoriano ci si ritrova subito , indipendentemente dalla plausibilità della storia .
IL NEMICO è notoriamente ispirato a Virus di Walter Molino di cui Nolitta era un fan . Il classico scienziato pazzo , folle quanto geniale , ossessionato dalla conquista del pianeta in quanto massima rivalsa verso un mondo di ottusi a cominciare dai suoi colleghi dell'università.
Il PROTAGONISTA E LA NATURA DELLO SCONTRO
L'uomo dei boschi contro Hellingen, il cuore , la forza della determinazione , l'umanità del protagonista contro il cinico genio del male.
Ad un gigantesco mostro d'acciaio , più alto di un Totem , l'autore oppone un gigante etico che non accetta compromessi nemmeno di natura tattica .
Guardate la cover con il Titan , non potrebbe essere più simbolica con Zagor "fotografato" dal basso che si erge drammaticamente come un ciclope , teso , fiero , determinato.
Un uomo normale avrebbe finto di accettare la proposta del folle scienziato , l'eroe poteva simulare il passaggio al nemico , mentire al puro scopo di liberarsi dalle catene . Zagor no , scarica subito la sua ira verbale e lancia la sua indomita sfida . Vediamo vibrare la sua figura in uno sforzo erculeo , adrenalinico , alimentato da una determinazione disumana , il cuore oltre l'ostacolo fin quando il metallo cede ed accade l'impossibile , Zagor si libera proprio mentre la furia del Titano sta per abbattersi sugli Ottawa . Nel finale il nostro , che crede nella redenzione ( scopriremo in seguito perché) , si rammarica per non aver avuto modo e tempo per portare Hellingen ( che ormai crede morto ) dalla propria parte , quella del bene a servizio dell'umanità .
PRIMO di una serie di match che faranno di Helly la perfetta nemesi dello spirito con la scure.
A livello qualitativo l'apice è nel quarto ( ma a livello di suspense se la batte con il terzo ) , mentre sul piano della narrazione creativa , degli espedienti e delle trovate sempre più surreali sarà una vera e propria iperbole fino al sesto ( Terra , Acqua , Cielo , Spazio , pentimento , sceneggiatore che sconfigge la propria creatura ).
I primi due ritorni di Helly post nolitta sono certamente deleteri per tanti , molti aspetti, ma riescono comunque ad avere qualcosa di apprezzabile ad aggiungere una trovata narrativa degna di nota.
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Re: Sulle orme di Titan (n.11/12)
Questa storia, anche se forse non è un capolavoro, è rimasta memorabile per il primo scontro col grandissimo nemico Hellingen. In quest'avventura, non è ancora forte quanto nelle storie che verranno, eppure la sola idea dello scienziato malvagio in grado di costruire pericolosissimi automi come Titan è molto affascinante. In ogni caso, è certamente la miglior storia dei primi numeri.
I disegni di Ferri erano bellissimi già allora, con la sequenza dell'uragano sul lago davvero memorabile! Copertine strepitose
Storia: 8+
Disegni: 8,5
I disegni di Ferri erano bellissimi già allora, con la sequenza dell'uragano sul lago davvero memorabile! Copertine strepitose
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Magico Vento- MASTER IN ZAGOR
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Re: Sulle orme di Titan (n.11/12)
124 tavole della premiata ditta Nolitta-Ferri.
Storia sviluppata su un arco narrativo all'interno di un altro narrativo e conclusa con un'altra avventura.
Arrivati a Saint Thomas per conoscere il nuovo comandante del distaccamento militare, Zagor e Cico apprendono da un loro conoscente, Ralph Mulligan, la notizia che i winnebagos nel Michigan stanno creando disordini per la costruzione di un nuovo forte militare, contrariamente a quanto pattuito nel trattato di pace. Deciso ha partire a tutti i costi, Zagor ingaggia un barcaiolo e, nonostante gli avvertimenti sul maltempo, con un po' di oro lo convince a partire. Durante il viaggio, incombe una tempesta e Cico vola fuori dalla barca, aggrappato all'albero spezzato e Zagor si congeda dal marinaio, andando dal messicano e trasportandolo a riva. I Nostri riprendono coscienza in un campo ottawas guidato da Teseka: è un campo abbastanza strano circondato da alte palizzate difensive e, quando suona una sirena, gli indiani devono portare cibo a degli uomini dall'altro lato dell'isola. Zagor vorrebbe subito aiutare e si fa dare altre info, apprendendo i soprusi degli uomini e un gigante di ferro che camminando porta distruzione e terrore. Convinti gli ottawas a ribellarsi, nel luogo d'incontro prefissato per portare il cibo, si presenta solo Zagor che affronta gli uomini, capeggiati da Craven (soliti spari da distanza ravvicinata andati a vuoto...) Qui appare per la prima volta nella serie Hellingen: Craven gli racconta gli avvenimenti e il professore è deciso a vendicarsi degli indiani, muovendo contro loro l'automa Titan. Alla sua vista, Zagor perde tutto il suo settiscismo, ma può solo osservare impotente alla strage. Sulle sue tracce, trova il rifugio di Hellingen, s'infiltra ma gli uomini di Craven lo catturano. Risvegliatosi, zagor è imprigionato e fa la conoscenza di Hellingen, ma vede anche altre cose super anacronistiche mai apparse prima (Gatling a parte): immagini su uno schermo (la piramide perimetrale) e una console, per capirci tipo cabinato di un videogioco. Zagor s'infuria, si trasforma (già capitato nella precedente avventura) quando Hellingen trova gli ottawas che si stavano mettendo in salvo e gli manda contro Titan. Zagor riesce a strappare le cinghie, prendere ostaggio il professore gemiale ma votato al male, far annegare Titan e distruggere la console. Qui entrano in scena nuovamente gli uomini di Craven, ma i loro colpi finiscono sulla console facendola esplodere. Con il rifugo distrutto, sembra la fine di Hellingen e Craven e Zagor torna dagli ottawas. Ma questo è un arco narrativo, un altro si conclude semplicemente perché i militari hanno rinunciato a costruire il forte rispettando il trattato di pace. Il terzo arco narrativo inizia subito dopo: sulla via del ritorno di casa, fanno tappa alla locanda del Lupo, degli oscuri gemelli Bakerfield, Abramo e Isacco. Considerati dai gemelli degli straccioni non in grado di pagare, Cico fa l'ardua mossa di far vedere l'oro e i Bakerfield li addormentano con del sonnifero nel vino. Facendogli credere di aver altri soldi nascosti, Zagor li conduce in una buca nascosta, una trappola per animali e, sentendo dei giaguari in lontananza, lanciano armi e chiavi delle catene ai Nostri che li arrestano a loro volta.
Voto 7,5 anche se le storie nelle storie non mi piacciono molto, dopo Hellingen serviva un "fine" e un titolo per la storia dei gemelli.
Con Hellingen entra la fantascienza nella serie, certo, lette le storie fino adesso stona un po', ma dopo il western e l'horror Zagor sta diventando un contenitore di generi formidabile.
Capitolo Cico: si vede poco, anche se il suo coraggio è caratterizzato dal salvataggio di un bambino ottawa che stava per essere schiacciato da Titan. La gag iniziale è bella, la divido in due:
1) Zagor per il pranzo gli dà una moneta da 5 dollari (ma esisteva?) che Cico spende in un gioco: i classici tre bicchieri; l'imbonitore trova nella folla quello che sembra più debole (il messicano) e gli fa vincere facilmente 100 dollari, così gli altri possono giocare e venire tranquillamente derubati... Peccato che uno scagnozzo minaccia Cico, il debole della folla e si riprende i soldi
2) mollato senza soldi, incontra un cencioso (un novello Trampy, anche se il nome non viene detto) che per mangiare s'intrufola nelle cucce dei cani e, quando arriva la pappa, butta fuori il cane e si sbafa; ci prova Cico ma trova un cagnone aggressivo
Altre gag:
1) il barcaiolo teme l'uragano, ma Cico subito dice che quella nuvoletta porterà al massimo una spruzzata di pioggia, sono naufragati...
2) Cico viene preso a beccate da un Cormorano, semplicemente perché seduto sul suo nido; scacciato da Zagor, il volatile ritorna perché il suo piccolo è rimasto nella tasca del messicano
3) caduti i gemelli nella buca, Cico si affaccia, ma viene preso a fucilate
Personaggi principali:
- Ralph Mulligan (lo ritengo importante perché grazie alle sue informazioni si sviluppa la storia)
- Teseka
- Hellingen
- Craven
- i gemelli Bakerfield, Abramo e Isacco
Luoghi:
- Saint Thomas
- isola del naufragio (non menzionata)
- campo degli ottawas
- il feudo di Hellingen
- la locanda del Lupo
Storia sviluppata su un arco narrativo all'interno di un altro narrativo e conclusa con un'altra avventura.
Arrivati a Saint Thomas per conoscere il nuovo comandante del distaccamento militare, Zagor e Cico apprendono da un loro conoscente, Ralph Mulligan, la notizia che i winnebagos nel Michigan stanno creando disordini per la costruzione di un nuovo forte militare, contrariamente a quanto pattuito nel trattato di pace. Deciso ha partire a tutti i costi, Zagor ingaggia un barcaiolo e, nonostante gli avvertimenti sul maltempo, con un po' di oro lo convince a partire. Durante il viaggio, incombe una tempesta e Cico vola fuori dalla barca, aggrappato all'albero spezzato e Zagor si congeda dal marinaio, andando dal messicano e trasportandolo a riva. I Nostri riprendono coscienza in un campo ottawas guidato da Teseka: è un campo abbastanza strano circondato da alte palizzate difensive e, quando suona una sirena, gli indiani devono portare cibo a degli uomini dall'altro lato dell'isola. Zagor vorrebbe subito aiutare e si fa dare altre info, apprendendo i soprusi degli uomini e un gigante di ferro che camminando porta distruzione e terrore. Convinti gli ottawas a ribellarsi, nel luogo d'incontro prefissato per portare il cibo, si presenta solo Zagor che affronta gli uomini, capeggiati da Craven (soliti spari da distanza ravvicinata andati a vuoto...) Qui appare per la prima volta nella serie Hellingen: Craven gli racconta gli avvenimenti e il professore è deciso a vendicarsi degli indiani, muovendo contro loro l'automa Titan. Alla sua vista, Zagor perde tutto il suo settiscismo, ma può solo osservare impotente alla strage. Sulle sue tracce, trova il rifugio di Hellingen, s'infiltra ma gli uomini di Craven lo catturano. Risvegliatosi, zagor è imprigionato e fa la conoscenza di Hellingen, ma vede anche altre cose super anacronistiche mai apparse prima (Gatling a parte): immagini su uno schermo (la piramide perimetrale) e una console, per capirci tipo cabinato di un videogioco. Zagor s'infuria, si trasforma (già capitato nella precedente avventura) quando Hellingen trova gli ottawas che si stavano mettendo in salvo e gli manda contro Titan. Zagor riesce a strappare le cinghie, prendere ostaggio il professore gemiale ma votato al male, far annegare Titan e distruggere la console. Qui entrano in scena nuovamente gli uomini di Craven, ma i loro colpi finiscono sulla console facendola esplodere. Con il rifugo distrutto, sembra la fine di Hellingen e Craven e Zagor torna dagli ottawas. Ma questo è un arco narrativo, un altro si conclude semplicemente perché i militari hanno rinunciato a costruire il forte rispettando il trattato di pace. Il terzo arco narrativo inizia subito dopo: sulla via del ritorno di casa, fanno tappa alla locanda del Lupo, degli oscuri gemelli Bakerfield, Abramo e Isacco. Considerati dai gemelli degli straccioni non in grado di pagare, Cico fa l'ardua mossa di far vedere l'oro e i Bakerfield li addormentano con del sonnifero nel vino. Facendogli credere di aver altri soldi nascosti, Zagor li conduce in una buca nascosta, una trappola per animali e, sentendo dei giaguari in lontananza, lanciano armi e chiavi delle catene ai Nostri che li arrestano a loro volta.
Voto 7,5 anche se le storie nelle storie non mi piacciono molto, dopo Hellingen serviva un "fine" e un titolo per la storia dei gemelli.
Con Hellingen entra la fantascienza nella serie, certo, lette le storie fino adesso stona un po', ma dopo il western e l'horror Zagor sta diventando un contenitore di generi formidabile.
Capitolo Cico: si vede poco, anche se il suo coraggio è caratterizzato dal salvataggio di un bambino ottawa che stava per essere schiacciato da Titan. La gag iniziale è bella, la divido in due:
1) Zagor per il pranzo gli dà una moneta da 5 dollari (ma esisteva?) che Cico spende in un gioco: i classici tre bicchieri; l'imbonitore trova nella folla quello che sembra più debole (il messicano) e gli fa vincere facilmente 100 dollari, così gli altri possono giocare e venire tranquillamente derubati... Peccato che uno scagnozzo minaccia Cico, il debole della folla e si riprende i soldi
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1) il barcaiolo teme l'uragano, ma Cico subito dice che quella nuvoletta porterà al massimo una spruzzata di pioggia, sono naufragati...
2) Cico viene preso a beccate da un Cormorano, semplicemente perché seduto sul suo nido; scacciato da Zagor, il volatile ritorna perché il suo piccolo è rimasto nella tasca del messicano
3) caduti i gemelli nella buca, Cico si affaccia, ma viene preso a fucilate
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SENZA ORSATO CHE JUVE SAREBBE?
E ti sta parlando un Bonelli-dipendente...
doctorZeta- ZAGORIANO INDISPENSABILE
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Re: Sulle orme di Titan (n.11/12)
doctorZeta ha scritto:
[size=12]Con Hellingen entra la fantascienza nella serie, certo, lette le storie fino adesso stona un po', ma dopo il western e l'horror Zagor sta diventando un contenitore di generi formidabile.
Magari venisse sempre trattata così la fantascienza col fattore sorpresa negli occhi di Zagor. Hai visto che scena quando Zagor entra nel laboratorio dove scopre il robottone e si stropiccia gli occhi per la meraviglia? Altro che quello spesse volte odierno che non batte ciglio alla vista di demoni, maghi e maghe maghelle e fantasmi...
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Re: Sulle orme di Titan (n.11/12)
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Re: Sulle orme di Titan (n.11/12)
Verissimo...Spirito errante ha scritto:[size=42]doctorZeta ha scritto:[size=40]
Con Hellingen entra la fantascienza nella serie, certo, lette le storie fino adesso stona un po', ma dopo il western e l'horror Zagor sta diventando un contenitore di generi formidabile.
[/size]
Magari venisse sempre trattata così la fantascienza col fattore sorpresa negli occhi di Zagor. Hai visto che scena quando Zagor entra nel laboratorio dove scopre il robottone e si stropiccia gli occhi per la meraviglia? Altro che quello spesse volte odierno che non batte ciglio alla vista di demoni, maghi e maghe maghelle e fantasmi...[/size]
Magico Vento- MASTER IN ZAGOR
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