I misteri di Redstone (n.380/381)

Soggetto e sceneggiatura: Giorgio Casanova
Disegni: Gaetano Cassaro

Il padre di Elettra Warton muore, senza che Zagor possa evitarlo. Alcuni anni dopo, un misterioso individuo incappucciato che si fa chiamare Mask, raduna un gruppo tagliagole, decisi a uccidere Zagor, che da tempo odiano, e minacciano gli Warton, madre e figlia...
Mask e i suoi uomini hanno rapito Elettra Warton. Zagor deve affrontare tutti gli spietati mascalzoni che seguono gli ordini di quel misterioso individuo incappucciato. Ma chi è Mask? E chi è il loro misterioso capo? È forse John Warton, il padre di Elettra, ancora vivo e consumato dall’odio per il Re di Darkwood? O c’è un’altra, ancora più sorprendente, spiegazione?

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Un ottima storia con una trama che mi ha molto appassionato.
Bello il personaggio di Elettra mi è molto piaciuto.
Unico difetto della storia la solita toninellinata a Zagor quando si fa beccare da dietro da Orso Selvaggio e poi viene salvato in extremis da Malone.
Discreti i disegni di Cassaro.
voto storia: 7
voto disegni: 6.5

questa storia la ricordavo poco, l'unica cosa che rammentavo era che non mi ero piaciuta, comunque l'ho riletta con la csca e devo dire che l'ho rivalutata.
Intendiamoci, niente di esaltante, però questo giallo psicologico alla hitchcock non mi è sembrato malvagio.
Una cosa cosa che comunque continua a lasciarmi molto perplesso è la reazione della madre di fronte alla morte della figlia, è troppo calma ed indifferente.
Invece sarebbe stato naturale un comportamento alla del dott sand in "l'incendio della golden baby". Dopotutto, anche se involontariamente ed indirettamente, il decesso della figlia (e prima del marito) sono state indotte dalla presenza di zagor, quindi, in un momento di sconforto ed immenso dolore, l'astio nei confronti del nostro eroe sarebbe stato plausibile. Quindi questa scena l'ho trovata molto debole

Nel dopo trasferta gli Autori principali hanno bisogno di riprendere fiato prima di ricominciare alla grande, e così si affidano a nuove entrate che preferiscono affrontare, ovviamente, temi classici e quindi Darkwoodiani, com’è giusto che sia, per non correre il rischio di clamorosi flop.
Il risultato è che senza osare si rimane nel limbo della sufficienza, ed infatti la storia sarebbe stata sicuramente più interessante se i personaggi utilizzati quali vecchi nemici dell’eroe fossero comparsi in qualche altra storia precedente, sia pur come nemici di secondo piano, ma così non è, a meno di una mia clamorosa e colpevole dimenticanza.
Per quanto riguarda tutto il resto, non è male l’idea della vendetta al femminile e sicuramente non scontata la conclusione.
Cassaro da solo mi piace meno che con l’aiuto del fratello. Ne esce una prova non altamente positiva, ma comunque discreta.

Voto alla storia: 6,3
Voto ai disegni: 7

Una vicenda psicologica non del tutto originale ma ricca di suggestione. Delle due personalità che si combattono dentro la bella Electra, prevale alla fine quella oscura, ma quando in punto di morte rivela a Zagor il proprio amore è quest'ultimo ad essere il più amareggiato. Buono l'utilizzo dell'eroe afflitto dai sensi di colpa del passato ma infastidisce il fatto che sia Malone a salvarlo sa Orso Selvaggio.
Molto riuscite le caratterizzazioni degli uomini ingaggiati da Mask/Electra per realizzare il suo progetto, più di tutti il gigantesco Ox, un ritardato mentale.
Appena discreti i disegni ma favolose le copertine.
VOTO 6/7

i misteri di redstone
numeri 380 e 381, testi casanova, disegni cassaro
dopo l'esagerato boselli, esordio del misterioso casanova all'insegna del minimalismo toninelliano
un episodio minore del passato di zagor, i cattivi da operetta, l'azienda di sementi, romanticismo appena accennato
giallo senza burattinismi, con un finale tragico, però la signora warton appare un pò troppo posata...
i disegni non mi piacciono, ci sono diversi interventi di pepe, la madre sembra avere la stessa età della figlia
bisogna però dire i primi piani di zagor sono tra i più belli e personali di questo nuovo corso, bellina anche elettra
la scure è quasi come quella di chiarolla, tre lacci divaricati l'uno dall'altro invece di due...
citazioni cinematografiche, psycho, la testa di cavallo del padrino
due copertine splendide, tra le migliori del periodo

voto 5/6