Il figlio perduto (n.374/375)
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Andrea67
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Il figlio perduto (n.374/375)


Soggetto e sceneggiatura: Moreno Burattini
Disegni: Franco Donatelli
Copertina: Gallieno Ferri
Zagor e Cico trovano uno scheletro nella prateria. È quanto resta di un massacro risalente a dieci anni prima. La moglie di mister Howard fu uccisa dagli indiani, e del loro bambino, Perry, non si seppe più nulla. Ma suo figlio aveva un piede con sei dita, e un ragazzo con questa caratteristica vive nella fattoria dei Kindman…
Mister Howard sta per ritrovare il figlio Perry, che è stato adottato dai Kindman. Ma il bieco mister Harvey vuole impadronirsi delle terre della nuova famiglia del ragazzo, mentre nella prateria imperversano i predoni indiani di Okayo. E, fra le persone vicine a Howard, c'è un traditore
Re: Il figlio perduto (n.374/375)
Il topic nel vecchio forum : http://ramath.forumup.it/viewtopic.php?t=5663&highlight=&mforum=ramath
Re: Il figlio perduto (n.374/375)
Burattini imbastisce un bel giallo-western con depistaggio finale, come lui sa fare.
Vorrei segnalare un’imprecisione che ritengo abbastanza importante, visto che molte avventure si basano sul numero dei nemici che gli eroi si trovano di fronte: infatti, il numero degli indiani – che dopo il ratto dei cavalli da parte di Zagor ed il loro ritrovamento da parte dei predoni, è di dodici (lo dice lo stesso capo) – sale improvvisamente a venti (lo si scopre da un dialogo tra Zagor e Cico durante l’assedio finale) e subito dopo, durante la fuga, gli stessi rimangono in quattro o cinque.
La storia comunque fila piacevolmente fino a giungere ad un finale da tragedia greca con fatale punizione del malvagio.
Il lato debole della storia, alla fine, sono i disegni di un Donatelli poco ispirato e all’ultima sua avventura con Zagor.
Voto alla storia: 7,4
Voto ai disegni: 7
Vorrei segnalare un’imprecisione che ritengo abbastanza importante, visto che molte avventure si basano sul numero dei nemici che gli eroi si trovano di fronte: infatti, il numero degli indiani – che dopo il ratto dei cavalli da parte di Zagor ed il loro ritrovamento da parte dei predoni, è di dodici (lo dice lo stesso capo) – sale improvvisamente a venti (lo si scopre da un dialogo tra Zagor e Cico durante l’assedio finale) e subito dopo, durante la fuga, gli stessi rimangono in quattro o cinque.
La storia comunque fila piacevolmente fino a giungere ad un finale da tragedia greca con fatale punizione del malvagio.
Il lato debole della storia, alla fine, sono i disegni di un Donatelli poco ispirato e all’ultima sua avventura con Zagor.
Voto alla storia: 7,4
Voto ai disegni: 7
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Hernan Cortes
Andrea67- PROFETA DI ZTN
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Località : Catanzaro
Re: Il figlio perduto (n.374/375)
Nell'essere giallista mischiato col western Burattini dimostra che si trova a suo agio.
I personaggi sono davvero ben delineati e si compensano bene: i predoni guidati da un capo desideroso di far vedere che è meglio di Zagor, un padre che vuole ritrovare un figlio a tutti i costi, una coppia di grande animo ma sfortunati allo stesso tempo, lo strozzino insopportabile e i traditori di mezzo.
Buono anche l'intreccio che si crea tra i vari personaggi, e soprattutto Burattini cattura e sorprende per i cattivi a sorpresa; io anche la prima volta che l'ho letta ho sempre pensato al cugino come talpa a basista di Harvey e invece fa tutto per una sua vendetta personale contro Perry, mentre invece Nilsen proprio non me lo aspettavo.
Storia abbastanza scorrevole, con tradimenti e inseguimenti che si susseguono bene, e i flashback sono utili,ben inseriti e mai pesanti.
Molto bello il dramma della povertà e delle vessazioni degli strozzini,che vive la famiglia adottiva di Perry che si respira abbastanza bene.
Finale molto drammatico col suicidio di Brant e il destino beffardo che colpisce Harvey; anche se avrei preferito che a dare una lezione o meglio ancora ad aver mandato all'inferno lo strozzino ci avesse pensato Zagor o addirittura il padre adottivo di Perry.
Inoltre Clifford-braccio destro di Harvey-la sfanga.
Quella ricostruzione di Zagor fatta in due minuti dove mette insieme tutti i pezzi, i fatti che da 10 anni ad allora portano Brant a mettere su quei piani e compiere quei delitti, mi è sembrata troppo complessa e poco credibile se fatta in pochi minuti.
Ma soprattutto poi Brant nella storia reale avrà avuto al massimo 30 anni, supponiamo che 10 anni fa quando i predoni indiani attaccano la carovana ne avesse 18, massimo 20, ma è possibile che questo appena maggiorenne abbia avuto la faccia e il fegato di andare da solo a trattare con una banda di teste calde indiane (cacciati da tutte le tribù) per commisionarli l'attacco della carovana dove viaggiava il cuginetto ???
Con quali disponibilità economiche poi visto che si parla comunque di un ragazzo giovanissimo ?
Una storia gradevole, senza grandi picchi, nonostante queste crepe.
Ottimi i disegni di Donatelli, una storia scritta per lui, anche se qualche espressione di Zagor con qualche bocca squadrata non convince.
Storia: 7-
Disegni: 8
I personaggi sono davvero ben delineati e si compensano bene: i predoni guidati da un capo desideroso di far vedere che è meglio di Zagor, un padre che vuole ritrovare un figlio a tutti i costi, una coppia di grande animo ma sfortunati allo stesso tempo, lo strozzino insopportabile e i traditori di mezzo.
Buono anche l'intreccio che si crea tra i vari personaggi, e soprattutto Burattini cattura e sorprende per i cattivi a sorpresa; io anche la prima volta che l'ho letta ho sempre pensato al cugino come talpa a basista di Harvey e invece fa tutto per una sua vendetta personale contro Perry, mentre invece Nilsen proprio non me lo aspettavo.

Storia abbastanza scorrevole, con tradimenti e inseguimenti che si susseguono bene, e i flashback sono utili,ben inseriti e mai pesanti.

Finale molto drammatico col suicidio di Brant e il destino beffardo che colpisce Harvey; anche se avrei preferito che a dare una lezione o meglio ancora ad aver mandato all'inferno lo strozzino ci avesse pensato Zagor o addirittura il padre adottivo di Perry.

Quella ricostruzione di Zagor fatta in due minuti dove mette insieme tutti i pezzi, i fatti che da 10 anni ad allora portano Brant a mettere su quei piani e compiere quei delitti, mi è sembrata troppo complessa e poco credibile se fatta in pochi minuti.

Ma soprattutto poi Brant nella storia reale avrà avuto al massimo 30 anni, supponiamo che 10 anni fa quando i predoni indiani attaccano la carovana ne avesse 18, massimo 20, ma è possibile che questo appena maggiorenne abbia avuto la faccia e il fegato di andare da solo a trattare con una banda di teste calde indiane (cacciati da tutte le tribù) per commisionarli l'attacco della carovana dove viaggiava il cuginetto ???


Una storia gradevole, senza grandi picchi, nonostante queste crepe.
Ottimi i disegni di Donatelli, una storia scritta per lui, anche se qualche espressione di Zagor con qualche bocca squadrata non convince.
Storia: 7-
Disegni: 8
Walter Dorian- FORUMISTA MAXIMUS
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Re: Il figlio perduto (n.374/375)
un'incongruenza da par precipitare la storia non oltre la sufficienzaWalter Dorian ha scritto:Ma soprattutto poi Brant nella storia reale avrà avuto al massimo 30 anni, supponiamo che 10 anni fa quando i predoni indiani attaccano la carovana ne avesse 18, massimo 20, ma è possibile che questo appena maggiorenne abbia avuto la faccia e il fegato di andare da solo a trattare con una banda di teste calde indiane (cacciati da tutte le tribù) per commisionarli l'attacco della carovana dove viaggiava il cuginetto?

bello questo affresco plumbeo delll'indimenticato Frank


wakopa- Vincitore COPPA ITALIA
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Re: Il figlio perduto (n.374/375)
Un'avventura minore di Burattini ma per i cultori del genere può essere stuzzicante il modo in cui lo sceneggiatore svia i sospetti sull'identità del colpevole per poi ribaltare tutto nel finale.
Il dramma della povertà e toccante e fa da contraltare al tema dell'usura.
Per il resto una storia abbastanza piacevole ma senza grossi picchi e con qualche incongruenza già segnalata.
Con questo racconto termina la lunga trasferta composta da un ciclo di storie che vengono ricordate come la nuova odissea
L'episodio è anche l'ultimo della serie disegnato da Donatelli che lascia un grande vuoto nel cuore dei lettori.
VOTO 6,5
Il dramma della povertà e toccante e fa da contraltare al tema dell'usura.
Per il resto una storia abbastanza piacevole ma senza grossi picchi e con qualche incongruenza già segnalata.
Con questo racconto termina la lunga trasferta composta da un ciclo di storie che vengono ricordate come la nuova odissea
L'episodio è anche l'ultimo della serie disegnato da Donatelli che lascia un grande vuoto nel cuore dei lettori.
VOTO 6,5
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Re: Il figlio perduto (n.374/375)
Me la ricordo molto vagamente, dovrò rileggerla.
Se non erro, fu l'ultima storia disegnata da Donatelli
Se non erro, fu l'ultima storia disegnata da Donatelli
Ospite- Ospite
Re: Il figlio perduto (n.374/375)
kit carson ha scritto:
Se non erro, fu l'ultima storia disegnata da Donatelli
Sì, non sbagli.
Walter Dorian- FORUMISTA MAXIMUS
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Data d'iscrizione : 03.01.14
Re: Il figlio perduto (n.374/375)
Walter Dorian ha scritto:kit carson ha scritto:
Se non erro, fu l'ultima storia disegnata da Donatelli
Sì, non sbagli.
Se non ricordo male, purtroppo i disegni del grandissimo Frank non furono tra i suoi migliori, la malattia lo stava minando
Ospite- Ospite
Re: Il figlio perduto (n.374/375)
kit carson ha scritto:Walter Dorian ha scritto:kit carson ha scritto:
Se non erro, fu l'ultima storia disegnata da Donatelli
Sì, non sbagli.
Se non ricordo male, purtroppo i disegni del grandissimo Frank non furono tra i suoi migliori, la malattia lo stava minando
Ottimi disegni, anche se in effetti qualche espressione poco felice la notai(l'ho riletta qualche mese fa).
Walter Dorian- FORUMISTA MAXIMUS
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Re: Il figlio perduto (n.374/375)
La lessi solo al momento della sua uscita, quindi ho dei vaghi ricordi. Dovrei riprenderla in mano, ma il problema è sempre il tempoWalter Dorian ha scritto:kit carson ha scritto:Walter Dorian ha scritto:
Sì, non sbagli.
Se non ricordo male, purtroppo i disegni del grandissimo Frank non furono tra i suoi migliori, la malattia lo stava minando
Ottimi disegni, anche se in effetti qualche espressione poco felice la notai(l'ho riletta qualche mese fa).

Ospite- Ospite
Re: Il figlio perduto (n.374/375)

il figlio perduto
numeri 374 e 375, testi burattini, disegni donatelli
storia noiosetta, deprimente, povertà, malattia, usura, disgrazie a ripetizione, un corpo estraneo in questa seconda odissea
però la rivaluto, per essere un giallo burattiniano c'è poco spiegazionismo, a parte lo spiegone finale e i dettagli sulla gittata della doppietta
si punta sulla malinconia kenparkeriana, con molte vignette mute, flashback, vari dettagli che rimandano al periodo donatelliano/toninelliano
le sei dita, l'indiano guercio, la fascia bollita usata come disinfettante, l'inatteso suicidio nel finale e il controfinale con contrappasso
mancano le botte in testa e il linguaggio toninelliano, addirittura il capo degli indiani dice "miei bravi..."
ottima la seconda copertina
voto 6-
Ultima modifica di Kramer76 il Sab 26 Dic 2020, 17:55 - modificato 1 volta.
Kramer76- Vincitore Champions league/Europa league/Supercoppa/Europeo
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Data d'iscrizione : 19.01.15
Re: Il figlio perduto (n.374/375)
Non è propriamente l'ultima storia di
Donatelli. La sua ultima completata è
"L'uomo dalla maschera nera", pubblicata
successivamente in un Maxi. Nello stesso
Maxi è stata messa anche "L'ombra sul sole",
lasciata incompiuta da Donatelli e completata,
nei disegni, da D'Arcangelo.
Donatelli. La sua ultima completata è
"L'uomo dalla maschera nera", pubblicata
successivamente in un Maxi. Nello stesso
Maxi è stata messa anche "L'ombra sul sole",
lasciata incompiuta da Donatelli e completata,
nei disegni, da D'Arcangelo.
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ARSÈNE LUPIN, LADRO GENTILUOMO
FABRIZIO
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