La locanda degli impiccati (n.365)
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La locanda degli impiccati (n.365)

Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli
Disegni e copertina: Gallieno Ferri
Venta Queimada. Zagor, Cico e Digging Bill decidono di passare la notte in una locanda abbandonata, dove, tempo prima, si era consumato un orrendo fatto di sangue: i rurales vi avevano impiccato due fuorilegge, i fratelli Sangriento. E sembra che il loro spirito inquieto aleggi ancora fra i ruderi…
Re: La locanda degli impiccati (n.365)
Il topic nel vecchio forum : http://ramath.forumup.it/viewtopic.php?t=589&mforum=ramath
Re: La locanda degli impiccati (n.365)
Storia composta da una lunghissima gag di Cico, con Digging Bill come spalla, intervallata da una ministoria di Zagor.
Pensata come un leggero intervallo della stupenda trasferta, per far tirare un po’ il fiato ai lettori, così come aveva fatto già Nolitta con “Puerto Juarez”, la si ricorda come una storiella senza infamia e senza lode.
Voto alla storia: 6
Voto ai disegni: 9
Pensata come un leggero intervallo della stupenda trasferta, per far tirare un po’ il fiato ai lettori, così come aveva fatto già Nolitta con “Puerto Juarez”, la si ricorda come una storiella senza infamia e senza lode.
Voto alla storia: 6
Voto ai disegni: 9
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Hernan Cortes
Andrea67- PROFETA DI ZTN
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Re: La locanda degli impiccati (n.365)
Ottima storia per un unico albo, devo dire che mi è piaciuto parecchio, Cico e Digging Bill esilaranti.
voto storia: 7.5
voto disegni: 8.5

voto storia: 7.5
voto disegni: 8.5
Ospite- Ospite
Re: La locanda degli impiccati (n.365)
E' una storia transitoria un pò atipica, sembra quasi uno special Cico. Dato che non amo eccessivamente le macchiette di Cico, questa storia non mi è piaciuta molto. Non posso dire che è brutta, però mi ha lasciato molto perplesso e certamente non è un albo che andrò a rileggere.
Ospite- Ospite
Re: La locanda degli impiccati (n.365)
Questa breve storia è un vero gioiellino.
Più che un'avventura di Zagor, Boselli ce ne racconta una di Cico, un po' horror, un po' mistery, un po' comica.
Per farlo riserva a Zagor il trattamento che tanti sceneggiatori hanno riservato a Cico: con un diversivo lo manda via e lo tiene lontano per tutta la durata dell'azione vera, cioè la nottata nella casa infestata.
Per tutto il tempo Boselli si diverte a disorientare il lettore e ci riesce in pieno.
Cico e Digging Bill sono protagonisti di una surreale ed onirica notte in cui nulla sembra quello che è: stanze che non esistono, impiccati, fantasmi e persino diavolesse e odalische appaiono e scompaiono.
Zagor libera un gruppo di squaw kiowas, è vero, ma è solo un riempitivo. Anzi, a voler ben vedere, il suo intervento finale è una nota stonata: la situazione poteva risolversi ugualmente senza di lui. Inoltre non crede neppure pur un secondo che ci siano di mezzo dei fantasmi, mentre i banditi fuggono terrorizzati.
Gustosi i siparietti di cui è infarcita la storia, soprattutto quelli di Cico con le tre ragazze.
Voto alla storia: 8
Voto ai disegni: 9
Più che un'avventura di Zagor, Boselli ce ne racconta una di Cico, un po' horror, un po' mistery, un po' comica.
Per farlo riserva a Zagor il trattamento che tanti sceneggiatori hanno riservato a Cico: con un diversivo lo manda via e lo tiene lontano per tutta la durata dell'azione vera, cioè la nottata nella casa infestata.
Per tutto il tempo Boselli si diverte a disorientare il lettore e ci riesce in pieno.
Cico e Digging Bill sono protagonisti di una surreale ed onirica notte in cui nulla sembra quello che è: stanze che non esistono, impiccati, fantasmi e persino diavolesse e odalische appaiono e scompaiono.
Zagor libera un gruppo di squaw kiowas, è vero, ma è solo un riempitivo. Anzi, a voler ben vedere, il suo intervento finale è una nota stonata: la situazione poteva risolversi ugualmente senza di lui. Inoltre non crede neppure pur un secondo che ci siano di mezzo dei fantasmi, mentre i banditi fuggono terrorizzati.
Gustosi i siparietti di cui è infarcita la storia, soprattutto quelli di Cico con le tre ragazze.
Voto alla storia: 8
Voto ai disegni: 9
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Andrea
Per aspera ad astra
strepa- DIPLOMATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: La locanda degli impiccati (n.365)

Storia che per atmosfere e per taglio narrativo, ricorda vagamente La casa del terrore o un qualunque speciale Cico.
L'ambientazione e il soggetto della casa infestata avrei preferito che Boselli, però, l'avesse sfruttato in altra maniera con la sua grande creatività come ha fatto in altre sue storie


Piacevole sicuramente perché primeggia Cico nei suoi siparietti con Pamina. La cosa bella della storia è che a un certo punto tra trucchi, apparizioni, travestimenti non capisci dove se si tratta di finzione o di realtà, di grottesco o di serio. Bellissima poi la scena del gatto o con Pamina vestita da diavolessa.


Nulla di che la liberazione delle schiave Kiowa da parte di Zagor.
In finale, una macchia nel rinascimento, ma una storia pensata come ha detto Andrea come fece Nolitta per Puerto Juarez(anche se quella storia la ritengo superiore).
Fantastici i disegni di Ferri, sempre a suo agio con le atmosfere di notte dove da sfoggio dei suoi chiaro scuri.

STORIA: 6
DISEGNI: 9
Walter Dorian- FORUMISTA MAXIMUS
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Re: La locanda degli impiccati (n.365)
diciamo che questa storia è un divertissement autoriale di Boselli e del mitico Ferri per staccare un attimo la spina dalle avventure epiche che in quel periodo uscirono una dietro l'altra... i disegni d Ferri comunque ricchi di atmosfera.
Ospite- Ospite
Re: La locanda degli impiccati (n.365)
Storia surreale e un po' " delirante" ma a mio parere non così brutta come la sua reputazione.
Non è malaccio l'idea di introdurre una vera compagnia teatrale ( i Sullivan sono soprattutto degli Show man a conduzione famigliare) e l'episodio in effetti sarebbe l'ideale per una rappresentazione su di un palcoscenico.
Fa piacere che finalmente anche Cico faccia una conquista femminile che non sia il solito scorfano, la procace Pamina infatti non è certo da buttare e il pancione in questo episodio è più protagonista che il suo amico eroe. Una volta ogni tanto glielo si può concedere. Per quanto riguarda invece l'universo femminile a partire da questa avventura verrà esplorato con molta più frequenza.
Il racconto è breve come tutti quelli dal volume autoconclusivo e anche un po' inverosimile ma è simpatico e si inserisce bene nella continuty.
VOTO 6+
Non è malaccio l'idea di introdurre una vera compagnia teatrale ( i Sullivan sono soprattutto degli Show man a conduzione famigliare) e l'episodio in effetti sarebbe l'ideale per una rappresentazione su di un palcoscenico.
Fa piacere che finalmente anche Cico faccia una conquista femminile che non sia il solito scorfano, la procace Pamina infatti non è certo da buttare e il pancione in questo episodio è più protagonista che il suo amico eroe. Una volta ogni tanto glielo si può concedere. Per quanto riguarda invece l'universo femminile a partire da questa avventura verrà esplorato con molta più frequenza.
Il racconto è breve come tutti quelli dal volume autoconclusivo e anche un po' inverosimile ma è simpatico e si inserisce bene nella continuty.
VOTO 6+
Ultima modifica di Marco65 il Lun 12 Set 2016, 18:08 - modificato 1 volta.
Marco65- DOTTORE DEL FORUM
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Re: La locanda degli impiccati (n.365)
anche a me sta storia e' sempre piaciutastrepa ha scritto:Questa breve storia è un vero gioiellino.
Più che un'avventura di Zagor, Boselli ce ne racconta una di Cico, un po' horror, un po' mistery, un po' comica.
Cico e Digging Bill sono protagonisti di una surreale ed onirica notte in cui nulla sembra quello che è: stanze che non esistono, impiccati, fantasmi e persino diavolesse e odalische appaiono e scompaiono.


wakopa- Vincitore COPPA ITALIA
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Re: La locanda degli impiccati (n.365)

la locanda degli impiccati
numero 365, testi boselli, disegni ferri
un piccolo episodio umoristico come solo nolitta li sapeva fare, funziona tutto quello che deve funzionare
innanzitutto i disegni di ferri, la "venta quemada" è molto bella, sulla scia dell'abbazia di rose valley e di altre "case" ferriane
poi i "deplano y matamoros" costituiscono una valida alternativa sivigliana ai sullivan, dovrebbero tornare più spesso
finalmente cico riesce a rimorchiare, mentre un imbarazzato zagor respinge gli assalti di una graziosa squaw kiowa
"fiore della prateria è ancora giovane e cerca guerriero forte, uno come te", risposta di zagor:"ah!"
"fa conto di avere al fianco un uomo, almeno finchè dura la battaglia, poi ricordati che sono una ragazza"
fatima, zobeide e pamina parlano come qui, quo, qua ma le vediamo anche in mutandine mentre si cambiano d'abito
uno dei fratelli sangriento, tra l'altro, mette la mano sulla tetta a una di loro...
è un piccolo assaggio della tempesta ormonale di "vendetta vudu"
buona copertina
voto 7
Ultima modifica di Kramer76 il Sab 26 Dic 2020, 15:41 - modificato 1 volta.
Kramer76- Vincitore Champions league/Europa league/Supercoppa/Europeo
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Re: La locanda degli impiccati (n.365)
Storia che va presa quasi come un One shot boselliano, sembra quasi che l'attuale curatore di Tex si fosse preso una pausa nel bel mezzo dell'odissea e delle storie più importanti per scrivere questa che comunque ha i suoi buoni pregi.
PRO
1) L'inizio è tipicamente nolittiano, ben resto e gestito. Il trio dei nostri insieme a Digging Bill che causa un imprevisto sono costretti a fermarsi nella locanda su cui aleggia la sinistra leggenda dei fratelli Sangriento.
2) Le sinistre apparizioni dei fantasmi (che alla fine si riveleranno dei trucchetti) sono molto inquietanti. Boselli sembra omaggiare un classico del primo Nolitta La casa del terrore. Si crea una sensazione dove l'atmosfera spettrale si mixa molto bene con i siparietti del messicano e il clima farsesco generato dalla presenza dello stesso.
3) La scena è tutta per Cico che si rende protagonista di spassosi duetti soprattutto con Pamina.
CONTRO
1) La storia è troppo corta e in certi frangenti ci si arriva senza il giusto climax. Con più approfondimento e dilatando alcune situazioni, Boselli veramente avrebbe potuto scrivere Una casa del terrore 2.0. In particolare il finale ha un'accellerazione troppo repentina (un difetto insito comunque anche nelle migliore storie di Boselli).
2) Zagor è un po' in balia degli eventi. Quando libera le squaw è una scena che poteva starci come non starci non sarebbe cambiato nulla nell'economica della vicenda, ma è stata un banale riempitivo.
DISEGNI
Molto bella l'atmosfera resa dai chiaroscuri e le pennellate di Ferri chiamato a sostituire Donatelli che ci aveva appena lasciato. Per una storia che va presa come un one shot, comunque godibile, anche se poteva essere migliorabile.
Storia: 7
Disegni: 10
PRO
1) L'inizio è tipicamente nolittiano, ben resto e gestito. Il trio dei nostri insieme a Digging Bill che causa un imprevisto sono costretti a fermarsi nella locanda su cui aleggia la sinistra leggenda dei fratelli Sangriento.
2) Le sinistre apparizioni dei fantasmi (che alla fine si riveleranno dei trucchetti) sono molto inquietanti. Boselli sembra omaggiare un classico del primo Nolitta La casa del terrore. Si crea una sensazione dove l'atmosfera spettrale si mixa molto bene con i siparietti del messicano e il clima farsesco generato dalla presenza dello stesso.
3) La scena è tutta per Cico che si rende protagonista di spassosi duetti soprattutto con Pamina.

CONTRO
1) La storia è troppo corta e in certi frangenti ci si arriva senza il giusto climax. Con più approfondimento e dilatando alcune situazioni, Boselli veramente avrebbe potuto scrivere Una casa del terrore 2.0. In particolare il finale ha un'accellerazione troppo repentina (un difetto insito comunque anche nelle migliore storie di Boselli).
2) Zagor è un po' in balia degli eventi. Quando libera le squaw è una scena che poteva starci come non starci non sarebbe cambiato nulla nell'economica della vicenda, ma è stata un banale riempitivo.
DISEGNI
Molto bella l'atmosfera resa dai chiaroscuri e le pennellate di Ferri chiamato a sostituire Donatelli che ci aveva appena lasciato. Per una storia che va presa come un one shot, comunque godibile, anche se poteva essere migliorabile.
Storia: 7
Disegni: 10
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Undici uomini sulla cassa del morto, e una bottiglia di rhum!
Capitan Kidd- SAPIENTONE DI ZAGOR
- Messaggi : 842
Data d'iscrizione : 05.09.16
Re: La locanda degli impiccati (n.365)
Sì, i finali affrettati sono un marchio di fabbrica di Boselli, soprattutto in Dampyr
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SENZA ORSATO CHE JUVE SAREBBE?
E ti sta parlando un Bonelli-dipendente...
doctorZeta- ZAGORIANO INDISPENSABILE
- Messaggi : 23299
Data d'iscrizione : 08.06.16
Località : Torino
Re: La locanda degli impiccati (n.365)
LA CLASSICA CASA ABBANDONATA ... BOSELLIANA!
Il merito maggiore credo sia quello di aver creato confusione nella mente del lettore , questa volta confusione in senso buono , ad un certo punto non si capisce più dove sia la verità , la finzione, il sovrannaturale e questo unito alla leggerezza del racconto crea una atmosfera molto particolare ...una mezza via fra uno special Cico e un albo seriale !
Francamente ci vedo poco della Casa del Terrore , ne manca decisamente di patos !
Tuttavia questa storia ha la sua piccola grande importanza , la locanda , o casa abbandonata diventerà una sorta di situazione classica per Boselli , un po' come Nolitta che iniziava spesso con le gag cichiane, con postino di Darkwood o con Trampy .
Del resto il creativo autore Bonelliano , con la fantasia sempre in viaggio, come del resto i suoi personaggi , non poteva trovare una "start situation" più appropriata alle sue storie ...il giaciglio , il rifugio abbandonato incontrato casualmente durante un viaggio !
C'è nel ritorno di Kandrax , in versione più drammatica , c'è in Vendetta Vudu in una versione più romantica. e la ritroviamo pure in altre storie, a volte con autocitazioni !
Per quanto concerne quanto in oggetto , la vicenda in se come al solito soffre nel finale, dove nella consueta accelerazione conclusiva sono i dialoghi a risentirne maggiormente , dialoghi che scadono nella banalità con la dichiarazione e l'addio di Fiore nella prateria ! Una storia comunque quasi discreta , sorretta anche dagli eccellenti disegni del maestro .
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Per me Zagor è morto nel momento in cui la macchia nel cuore è stata smacchiata, il mito che lasciava l'amaro in bocca è stato addolcito e sopratutto in nome di una insensata presunta coerenza logica la verità e la giustizia sono scivolate tutte da una parte...
... e se la verità e la giustizia scivolano tutte da una parte la vendetta vale quanto la giustizia e Zagor ( il suo Clone ) è solo un povero idealista preso per i fondelli da una ( voluta ) realtà molto più manichea e miseramente banale. INACCETTABILE !
Liberty Secular Sam- FORUMISTA D'ASSALTO
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Data d'iscrizione : 28.01.15
Re: La locanda degli impiccati (n.365)
Liberty Secular Sam ha scritto:[h2]ì
Francamente ci vedo poco della Casa del Terrore , ne manca decisamente di patos !
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Concordo Liberty.
Tutt'altra tipologia di storie: quella gioca molto sul mistero che aleggia di Priscilla, questa come hai detto tu sulla confusione tra finzione e realtà, tra horror e humour nero.
Walter Dorian- FORUMISTA MAXIMUS
- Messaggi : 14892
Data d'iscrizione : 03.01.14
Re: La locanda degli impiccati (n.365)
Divertissement ideato e messo lì per spezzare un po' il clima di tensione del viaggio, tutto qui. Un finale dove sembra tutta una simulazione, e tutto quello che sembrava finto si rivela reale. Molto evocativi i disegni di Ferri che danno tantissima atmosfera.
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La scienza non ci ha ancora insegnato se la pazzia sia o no più sublime dell'intelligenza.
(Edgar Allan Poe)
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