Le sette città di Cibola (n.355/356/357)
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Le sette città di Cibola (n.355/356/357)



Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli
Disegni: Alessandro Chiarolla
Copertine: Gallieno Ferri
Zagor e Cico vagano sotto il sole accecante del deserto. Sono soccorsi dagli indiani Hopi e fanno conoscenza con lo sciamano Masewi e con sua figlia, la bella Shumavi. Masewi parla loro di Pahana, il fratello bianco degli Hopi, colui che ha insegnato agli Anasazi (gli antenati degli Hopi) la strada della pace. E racconta delle leggendarie Sette Città di Cibola, che fanno gola ad alcuni spietati uomini bianchi
Zagor e Cico sono sulle tracce di don Emiliano Sombra e di don Diego de Coronado, che, alleatisi con i Navajo di Nakai, rapiscono Shumavi per costringere Masewi a portarli alle leggendarie Città di Cibola. Ma il viaggio verso le Sette Città è arduo e faticoso e terribili guardiani le proteggono!
La città dai tetti d’oro! L’ultima, la più importante delle Sette Città!
I criminali ci sono finalmente arrivati. Ma il loro alleato navajo, Nakai, si è innamorato della bella Shumavi e sta per passare dalla parte di Zagor. Sarà la stessa sofisticata tecnologia degli Anasazi a punire la cupidigia di don Emiliano e don Diego…
Re: Le sette città di Cibola (n.355/356/357)
Il topic nel vecchio forum : http://ramath.forumup.it/viewtopic.php?t=1244&mforum=ramath
Re: Le sette città di Cibola (n.355/356/357)

le sette città di cibola
numeri 355, 356 e 357, testi boselli, disegni chiarolla
tex, per fortuna, appare solo alla fine: divertente il finale con le tavolette dei navajo che profetizzano l'avvento di aquila della notte...
anche tutto l'ambaradam atlantideo e la presunta "predestinazione" di zagor rimangono sullo sfondo oppure assumono contorni "grotteschi"
vedi lo "scolapasta" e la realtà virtuale, l'insistenza dello sciamano, l'ologramma di pahana accolto a pistolettate mentre parla di "peace & love"
i "padri nobili" di questo capolavoro sono altri: indiana jones, paperino, chiarolla... bisogna sapere entrare nel mondo di chiarolla...
bisogna accettare qualche vignetta venuta male, qua e là... una volta che ci si riesce, scatta la scintilla verso questo "artista"
la graziosa e fiera shumawi è soltanto la ciliegina sulla torta di un grande lavoro che non è nemmeno il migliore di chiarolla...
le città sono una più bella dell'altra: le mie preferite sono la "città del sole" e quella del "vento", la "città nera" con mazinga
ma meritano di essere menzionate anche le altre: la "città del cielo" con il pueblo, "la città che trema", la "città d'acqua", "la città rossa"
da segnalare anche la scure disegnata da chiarolla che è diversa, ha due lacci divaricati e diventa flessibile durante il lancio
che ci troviamo di fronte a un capolavoro lo si intuisce anche dal primo albo, dall'inizio con la traversata della valle della morte
l'apparizione psichedelica degli spiriti nuvola, il risveglio in mezzo a tutti quei "ricami", i costumi "carnevaleschi" degli hopi, le gag di cico
personaggi e dialoghi all'altezza della situazione, a sorpresa e per fortuna cico non fa battute sui suoi avi conquistadores...
meravigliosa la seconda copertina, la prima è a suo modo "storica" con lo zagor di pepe
pepe è molto presente nella storia, ha rifatto parecchi volti di zagor...
voto 10
Ultima modifica di Kramer76 il Sab 26 Dic 2020, 14:33 - modificato 4 volte.
Kramer76- Vincitore Champions league/Europa league/Supercoppa/Europeo
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Re: Le sette città di Cibola (n.355/356/357)
Una sorta di gara al tesoro costellata di pericoli inimmaginabili ed alquanto originali, ecco che cosa ci riserva questa fatica di Boselli, nella quale troviamo l’origine del percorso atlantideo che tanti dissapori provocherà tra i lettori zagoriani.
Eppure, se si fosse limitato a questo e a qualche altro capitolo, non sarebbe stato tanto fastidioso come apparirà in seguito.
L’avventura ci regala alcuni nuovi amici, Nakai e Shumavi, e dei cattivi di tutto rispetto.
La scoperta delle città con i loro trabocchetti tiene con il fiato sospeso fino all’incredibile e contestato finale che, a mio giudizio, fa scendere di qualche decimo di punticino il giudizio finale sulla storia.
Chiarolla, all’esordio sulla serie regolare, ha un tratto troppo diverso da quello tradizionale e ci si deve abituare, ma i suoi disegni sono d’impatto e raffigurano esattamente quello che lo sceneggiatore chiede.
Voto alla storia: 9
Voto ai disegni: 7,5
Eppure, se si fosse limitato a questo e a qualche altro capitolo, non sarebbe stato tanto fastidioso come apparirà in seguito.
L’avventura ci regala alcuni nuovi amici, Nakai e Shumavi, e dei cattivi di tutto rispetto.
La scoperta delle città con i loro trabocchetti tiene con il fiato sospeso fino all’incredibile e contestato finale che, a mio giudizio, fa scendere di qualche decimo di punticino il giudizio finale sulla storia.
Chiarolla, all’esordio sulla serie regolare, ha un tratto troppo diverso da quello tradizionale e ci si deve abituare, ma i suoi disegni sono d’impatto e raffigurano esattamente quello che lo sceneggiatore chiede.
Voto alla storia: 9
Voto ai disegni: 7,5
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Hernan Cortes
Andrea67- PROFETA DI ZTN
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Re: Le sette città di Cibola (n.355/356/357)

Altro capolavoro rinascimentale.
Il soggetto del viaggio,dell'esporazione su un territorio misterioso che cela un pericolo sconosciuto, antiche civiltà, è sviluppato e sfruttato alla perfezione da Boselli che attorno a queste tematiche ben dosate riesce a creare una grande atmosfera di mistero e tensione per tutta la storia.
Molto bella l'idea dei trabochetti seminati in ogni città che conferiscono alla storia quell'atmosfera da caccia al tesoro-horror. Tra questi, spettacolare quello del vento che semina sabbia che uccide o i raggi delle pietre d'oro che squartano.

La chicca ? Il combattimento con il guardiano-automa gigantesco, gigantesco, pauroso, che sembra Daitan e che strizza molto l'occhio a Titan

Perfetta e ottima la definizione e la diversificazione di tutti i personaggi: il vecchio saggio, Nakai in bilico tra bene e male, la bella con un bel caratterino, Sombra che vuole compiere la sua missione solo per mero scopo di lucro, lo scienziato per accrescere la sua megalomania di cultura e popolarità, Nakai invece solo per la gloria dei suoi Navajos.

Bello anche il finale, con Sombra e Don Diego che restano allibiti di fronte alle conoscenze e alle apparizioni di Atlantide, e in preda a un raptus isterico distruggono tutto perché quello che stavano vedendo li sconvolge psicologicamente ed erano consapevoli di loro di non possederla questa conoscenza.
Bello anche il finale concitato con Zagor, c'è molto pathos, poi, quando Zagor sembrava finito in mezzo al gas avvelenato prima che Nakai lo salvasse. L'unico difettuccio, è Shumavi data in sposa a Nakai: giusto riconoscere al capo navajo i meriti di aver salvato gli Hopi e aver stretto un patto di pace tra Navajo e Hopi, però Nakai è lo stesso che aveva fatto massacrare gli Hopi al villaggio e Navajo e Hopi si erano combattuti per anni...mi è sembrato un eccesso di buonismo da parte di Boselli

Chiarolla ? Il suo Zagor è senza ciuffi o mascelle gigantesche, quasi ferriano in certi primi piani.
Magari lo avesse sempre disegnato così! Grande dinamismo, qualche proporzione non proprio perfetta.
STORIA: 10-
DISEGNI: 8
Walter Dorian- FORUMISTA MAXIMUS
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Re: Le sette città di Cibola (n.355/356/357)
Bellissima storia, mi piacque molto. E' una storia di pura azione, senza un attimo di respiro, le scene susseguono in maniera incalzante (ogni tanto amo leggere questo genere di storie, in cui l'azione è prevalente). In questa storia viene fatto anche un "omaggio" a Tex, in quanto lo sciamano prevede un futuro capo bianco per i navajo. Mi ricordo che lessi il primo albo in un baleno e che fu molto "duro" aspettare un mese per vedere l'evolversi della vicenda. I disegni di Chiarolla sono bellissimi, con una sensualissima Shumavi. Nel bellissimo racconto successivo (la strega della sierra) è sempre presente Shumavi, però cambiò il disegnatore ed a mio avviso, l'indiana perse molto fascino.
Ospite- Ospite
Re: Le sette città di Cibola (n.355/356/357)
Avventura di difficile masticazione ma una volta assimilata tra le più profonde ed altamente qualitative del nuovo corso. Ad una prima lettura non rimasi eccessivamente soddisfatto, ma il mio gradimento è progressivamente aumentato quasi ogni volta che sono tornato a sfogliarla, compresa l'ultima piuttosto recentemente. Le sette citta di Cibola è in assoluto la storia di Zagor che mi ha fatto maggiormente cambiare opinione (in positivo) nel corso del tempo e di conseguenza anche quella a cui ho alzato di più il voto rispetto al giudizio iniziale.
La ricerca delle sette città si intreccia perfettamente con i contesti successivi : inserire un tema come le misteriose civiltà di Atlantide e Mu in salsa zagoriana poteva essere un'operazione rischiosa e invece le vicende dei due contesti si sposano con perfetta alchimia, fino a fondersi in un unico leggendario racconto.
La religiosità e il misticismo del popolo Hopi sono ben rappresentate dallo sciamano Masewi, un personaggio da oscar.
Tutto il viaggio attraverso le sette città è avventura altamente spettacolare anche per merito di Chiarolla, artista controverso e forse dal tratto non facilmente leggibile per lo spirito con la scure, ma (qui all' esordio su Zagor) dall'indubbio talento che dimostra soprattutto nel rappresentare i magnifici scenari del deserto e la tecnologia degli antichi.
Le chicche sono tutte alla fine per una conclusione col botto, ce ne sono almeno tre: 1) l'apparizione di Pahana , simbolo della pace e della conoscenza, che si manifesta attraverso un ologramma, mettendo inutilmente in guardia gli uomini incapaci di comprendere 2) il colpo di teatro dello sciamano che attraverso il suo gioco di parole riserva a Nakai un premio (le tavole) ed una punizione ( sua figlia Shumavi
) 3) e più di tutto il preciso riferimento al futuro capo bianco Navajos, chiara allusione a Tex Willer che se è piaciuta a me che non sono un fan del ranger, immagino abbia fatto versare una lacrimuccia ai suoi lettori.
VOTO 8/9
La ricerca delle sette città si intreccia perfettamente con i contesti successivi : inserire un tema come le misteriose civiltà di Atlantide e Mu in salsa zagoriana poteva essere un'operazione rischiosa e invece le vicende dei due contesti si sposano con perfetta alchimia, fino a fondersi in un unico leggendario racconto.
La religiosità e il misticismo del popolo Hopi sono ben rappresentate dallo sciamano Masewi, un personaggio da oscar.
Tutto il viaggio attraverso le sette città è avventura altamente spettacolare anche per merito di Chiarolla, artista controverso e forse dal tratto non facilmente leggibile per lo spirito con la scure, ma (qui all' esordio su Zagor) dall'indubbio talento che dimostra soprattutto nel rappresentare i magnifici scenari del deserto e la tecnologia degli antichi.
Le chicche sono tutte alla fine per una conclusione col botto, ce ne sono almeno tre: 1) l'apparizione di Pahana , simbolo della pace e della conoscenza, che si manifesta attraverso un ologramma, mettendo inutilmente in guardia gli uomini incapaci di comprendere 2) il colpo di teatro dello sciamano che attraverso il suo gioco di parole riserva a Nakai un premio (le tavole) ed una punizione ( sua figlia Shumavi

VOTO 8/9
Ultima modifica di Marco65 il Lun 12 Set 2016, 17:32 - modificato 1 volta.
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Re: Le sette città di Cibola (n.355/356/357)
Walter Dorian ha scritto:
La chicca ? Il combattimento con il guardiano-automa gigantesco, gigantesco, pauroso, che sembra Daitan e che strizza molto l'occhio a Titan![]()

wakopa- Vincitore COPPA ITALIA
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Re: Le sette città di Cibola (n.355/356/357)
Kramer76 ha scritto:
per un raffronto, Chiarolla colorato


wakopa- Vincitore COPPA ITALIA
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Re: Le sette città di Cibola (n.355/356/357)
Una bella storia!
Entusiasmanta la ricerca delle varie città e con i vari trabochetti che ogni città nasconde.
Ottimo il finale!
Discreti i disegni.
voto storia: 8
voto disegni: 6.5
Entusiasmanta la ricerca delle varie città e con i vari trabochetti che ogni città nasconde.

Ottimo il finale!
Discreti i disegni.
voto storia: 8
voto disegni: 6.5
Ospite- Ospite
Re: Le sette città di Cibola (n.355/356/357)
Grande storia veramente qui abbiamo un Boselli e un Chiarolla davvero ai massimi livelli per me 9 alla storia e 9 ai disegni ....la collana oggi avrebbe un gran bisogno di un Boselli cosi !!!!


toro seduto- LAUREATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: Le sette città di Cibola (n.355/356/357)
Ormai ce lo hanno fottuto...

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E ti sta parlando un Bonelli-dipendente...
doctorZeta- ZAGORIANO INDISPENSABILE
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Località : Torino
Re: Le sette città di Cibola (n.355/356/357)
La mia top 10 di "Le sette città di Cibola", in ordine cronologico: non riesco a scegliere!
Mi è capitato pure con "La marcia della disperazione" e "Magia senza tempo"...
Il conquistador scambiato per Pahana da un fastidioso sciamano

Zagor e Cico dispersi nel deserto

Le maschere

La città del sole!

Zagor contro Mazinga!

Shumavi e la tensione sessuale...

Lo sciacquone!

Il vento!

Pahana scambiato per Zagor e preso a pistolettate mentre parla di "pace"

Lo scolapasta in testa!

Mi è capitato pure con "La marcia della disperazione" e "Magia senza tempo"...

Il conquistador scambiato per Pahana da un fastidioso sciamano


Zagor e Cico dispersi nel deserto


Le maschere

La città del sole!


Zagor contro Mazinga!

Shumavi e la tensione sessuale...

Lo sciacquone!

Il vento!

Pahana scambiato per Zagor e preso a pistolettate mentre parla di "pace"



Lo scolapasta in testa!

Kramer76- Vincitore Champions league/Europa league/Supercoppa/Europeo
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Re: Le sette città di Cibola (n.355/356/357)
Zagor contro "Mazinga" e la scena dela città del sole penso che le ricorderò per sempre. Se questa storia la avesse disegnata Ferri sarebbe stata un capolavoro assoluto!
Kandrax il druido- FORUMISTA IN CRESCITA
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Re: Le sette città di Cibola (n.355/356/357)
dopo questi Zagor, lessi parecchi interessantissimi libri sugli Anasazi
Ospite- Ospite
Re: Le sette città di Cibola (n.355/356/357)
Il senso di smarrimento e sofferenza dei due pards nel deserto fu una scena memorabile oltre al combattimento con quella specie di robot.
Smash- LAUREATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: Le sette città di Cibola (n.355/356/357)
Riletta ieri, c'è poco da fare, Boselli, soprattutto in quel periodo, aveva una marcia in più, qui mette insieme una storia talmente bella e affascinante che, anche se disegnata da Chiarolla che non è fra i miei preferiti, una volta finita non puoi fare a meno di pensare a quanto è è stato bravo a scriverla.
OLIMPIA- DIPLOMATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: Le sette città di Cibola (n.355/356/357)
LA VERSIONE BOSELLIANA DELLA SFIDA ALL'IGNOTO
Il Prologo ci anticipa una situazione avventurosa, sappiamo che avremo a che fare con la ricerca delle Sette Città di Cibola, ma se da un lato il lettore conosce già la meta e sa ove si nasconderà la minaccia, dall'altro non ne conosce la natura ( non sempre per lo meno ) e questo unito alla suggestione creata dalla parola <<Anasazi>> e <<antica civiltà>> , crea un mix decisamente gustoso !
Chiarolla molto più classico di quello successivo, ci ritrae uno Zagor un po' meno ciuffo ribelle e meno mascellone.
Il primo tranello piuttosto semplice ma particolarmente subdolo e nella città del cielo non si può che cadere nel vuoto , il secondo è molto spettacolare li eroi , cattivi e lettore sono sorpresi dalle modalità con le quali la minaccia si manifesta.
La terza prova fa molto Indiana Jones , ma il ponte di pietra è ugualmente suggestivo, la quarta richiama vagamente alla memoria un mito Zagoriano del passato: il Titan ! Ma l'automa somiglia un po' troppo ai manga robot , e forse la delucidazione circa il mezzo propulsivo ( fantascientificamente interessante ) non convince in pieno. Non convince per il semplice motivo che la spiegazione giunge da parte di un uomo che, seppur colto, di batterie solari non avrebbe dovuto saperne un accidente !
Ma questo particolare e la folle e implausibile corsa di Zagor e degli Hopi sono piccole pagliuzze, praticamente trascurabili rispetto a tutto il resto ! Lo scenario della quinta città sembra ricalcare atmosfere da <<Viaggio al centro della terra>> con panorami particolarmente suggestivi , sorprendente anche la sesta trappola quella del vento che spolpa vivi !
In tutto questo ricchissimo contesto che gode della linearità di un viaggio , si muovono personaggi interessanti, lo stregone Hopi , Shumavi ma anche il Navajo . Ben studiato anche il contrasto psicologico - culturale fra Don Diego e il governatore , il primo è uomo di scienza che ammira le enormi ricchezze tecnologiche dell'antica civiltà , il secondo concreto uomo politico corrotto , che non vede al di la del proprio naso , non vede oltre il semplice oro . .La divergenza psicologico culturale emerge tutta in questa battuta di Don Diego << al diavolo l'oro Sobra , guardati attorno !>>
Ma non basta la sete di conoscenza, la fame del sapere e la curiosità dello scienziato, occorre anche la saggezza , saggezza che non rientra nelle doti di chi è accecato dall'ossessione del potere e dell'oro .
La punizione di Nakai è la penultima chicca e la citazione del futuro capo bianco dei Navajo la ciliegina sulla torta di una storia fantastica !
Ospite- Ospite
Re: Le sette città di Cibola (n.355/356/357)
Fantastica storia che entra sicuramente tra le top 50 di Zagor.
La caratterizzazione dei personaggi in 1000 sfaccettature, l'esplorazione della città, il rapporto di amicizia tra Zagor e Cico che risalta perfettamente.
Grandi i disegni di Chiarolla, soprattutto la sua Shumavi.
La caratterizzazione dei personaggi in 1000 sfaccettature, l'esplorazione della città, il rapporto di amicizia tra Zagor e Cico che risalta perfettamente.
Grandi i disegni di Chiarolla, soprattutto la sua Shumavi.
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Maurizio
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Re: Le sette città di Cibola (n.355/356/357)
"Le sette città di Cibola" è un capolavoro di Zagor scritto da uno dei miei sceneggiatori preferiti in assoluto, ossia Mauro Boselli.
Ho trovato fantastico tutto il viaggio all'interno delle sette città, con scene indimenticabili per evitare i trabocchetti posti dagli Anasazi. Bellissima la scena in cui Zagor, per non passarci sopra (dato che se non toccavi coi piedi le rocce giuste facevi una brutta fine), con una corda attraversa il ponte passando sul suo lato. Altrettanto indimenticabile è la scena dello scontro tra Zagor e l'automa. Tutta la storia inoltre mi ha ricordato molto le atmosfere di Martin Mystère, personaggio che adoro, e quindi sono rimasto colpito positivamente anche nel vedere su Zagor parlare di Atlantide e Mu. Inoltre, un finale spettacolare conclude questa bellissima avventura.
Nonostante non vada pazzo per Chiarolla, non mi è dispiaciuto per niente nei disegni di questa storia.
Bellissime anche tutte le copertine, anche se, però, mi pare che il volto di Zagor nella copertina di "Conquistadores!" non sia di Ferri
Storia: 10
Disegni: 8
Ho trovato fantastico tutto il viaggio all'interno delle sette città, con scene indimenticabili per evitare i trabocchetti posti dagli Anasazi. Bellissima la scena in cui Zagor, per non passarci sopra (dato che se non toccavi coi piedi le rocce giuste facevi una brutta fine), con una corda attraversa il ponte passando sul suo lato. Altrettanto indimenticabile è la scena dello scontro tra Zagor e l'automa. Tutta la storia inoltre mi ha ricordato molto le atmosfere di Martin Mystère, personaggio che adoro, e quindi sono rimasto colpito positivamente anche nel vedere su Zagor parlare di Atlantide e Mu. Inoltre, un finale spettacolare conclude questa bellissima avventura.
Nonostante non vada pazzo per Chiarolla, non mi è dispiaciuto per niente nei disegni di questa storia.
Bellissime anche tutte le copertine, anche se, però, mi pare che il volto di Zagor nella copertina di "Conquistadores!" non sia di Ferri

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