L'esploratore scomparso (n.345/346/347/348)
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L'esploratore scomparso (n.345/346/347/348)




Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli
Disegni: Carlo Raffaele Marcello
Copertina: Gallieno Ferri
Da due anni, Rochas manca da Darkwood: è partito con la spedizione artica di Lord Fraser, alla ricerca del leggendario Passaggio a Nord Ovest. Ma la nave è intrappolata fra i ghiacci. Lady Emma, la moglie di Fraser, ha organizzato una spedizione di soccorso, assumendo Fishleg e l’equipaggio della sua Golden Baby. Anche Zagor e Cico si uniscono a loro.
Lungo è il viaggio della Golden Baby per raggiungere l'Aurora di Lord Fraser, fra spettacolari canyon di ghiaccio e immani tempeste, illuminati dalla stupenda aurora boreale. Ma Lady Emma è determinata a ritrovare il marito scomparso. Anche se qualcuno ha piani ben diversi
Nat Murdo getta la maschera! Il segretario di Lady Emma ha tentato di uccidere Zagor perché è innamorato di Emma. Ma lo Spirito con la Scure sopravvive e ritrova la nave di Fraser. Sull'Aurora, però, si è verificato un ammutinamento e molti marinai si sono ribellati al capitano, alleandosi con i misteriosi Inuit dagli occhi azzurri!
La Sfinge dei Ghiacci: un enorme volto di pietra, il volto del capitano Hudson. E, incastonato nel ghiaccio, c'è un veliero, la Fury del capitano Nordhal. Ed è qui, in una specie di tempio artico, che si gioca l'ultima mortale partita tra i nostri (Zagor, Rochas, Fraser) e gli ammutinati guidati da Nat Murdo!
Re: L'esploratore scomparso (n.345/346/347/348)
Il topic nel vecchio forum : http://ramath.forumup.it/viewtopic.php?t=360&mforum=ramath
Re: L'esploratore scomparso (n.345/346/347/348)

l'esploratore scomparso
numeri 345, 346, 347 e 348, testi boselli, disegni marcello
quanto è importante questa storia, prima che bella? bonelli era pronto a chiudere zagor se boselli non avesse scritto questa storia...
il rilancio di zagor nasce anche dal dialogo con i lettori... si riscatta, quindi, anche il "popolo" zagoriano, dopo il ridicolo referendum del 1981...
fino all'incontro tra zagor e rochas, quindi per circa due albi e mezzo, la storia è un capolavoro, mentre la parte finale, onestamente, non è da "10"
nat murdo è un buon personaggio, funzionale alla storia, ma non è paragonabile ai grandi personaggi nolittiani e boselli lo coccola troppo...
però è inutile fare raffronti con i capolavori nolittiani, bisogna stabilire nuovi "standard", l'ambientazione in sè stessa ha un ruolo fondamentale
i disegni di marcello mozzano il fiato in certi punti: la tempesta, gli iceberg, l'isola di re guglielmo, la nave conservata dentro la sfinge di ghiaccio
altri elementi fondamentali sono le mappe, la narrazione "epistolare" di fishleg e le canzoni: "blood red roses", "the white cockade"
per questa sua cura dell'ambientazione, la nuova odissea ricorda, paradossalmente, il tentativo di toninelli in "viaggio nella paura"
ma c'è comunque tanta epica, zagor cieco, i dialoghi, i personaggi (bellissima lady emma), il ritorno di cico sui livelli che gli competono
su cico ci sarebbe da fare un discorso a parte, perché boselli rifugge dalle gag classiche, ma per me è il più bravo dopo castelli e nolitta...
quattro copertine ben fatte, la prima è il manifesto del rinascimento zagoriano, anche se ferri ha fatto di meglio...
voto 10
Ultima modifica di Kramer76 il Sab 26 Dic 2020, 12:33 - modificato 4 volte.
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Re: L'esploratore scomparso (n.345/346/347/348)
Questa è la storia della svolta, l’inizio di quello che è stato, a mio parere giustamente, chiamato “rinascimento zagoriano”, ed anche l’inizio della seconda lunga trasferta, a cui tante altre ne sarebbero seguite.
A dir la verità, di storie belle, nel dopo Nolitta, ce ne sono state tante, però erano troppo spesso alternate ad altre piuttosto insignificanti.
Tutti additano Toninelli come artefice di questa catastrofe, ma il periodo Castelli-Sclavi-Canzio-Pezzin non è stato certo migliore, anzi è proprio con qualcuno di questi autori che si sono toccati i punti più bassi della saga. Toninelli, invece, ha iniziato col botto ed ha proseguito più o meno con alti e bassi, ma questi ultimi mai ai livelli di quelli precedenti. A lui, però, viene giustamente imputata, nella seconda parte della sua carriera, una caratterizzazione di Zagor non conforme a quella data dal suo creatore.
Col binomio B & B, invece, Zagor ritorna quello che conoscevamo e le storie si arricchiscono fornendo anche parecchi spunti culturali che, magari presi a piccole dosi (ovviamente in un fumetto), non guastano mai.
Però, ad onor del vero, il cosiddetto medio evo zagoriano era già terminato ben prima di questa trasferta, con l’esordio di Burattini, che ci aveva già regalato molte belle storie, alcune delle quali considerate unanimemente dei capolavori.
Tornando alla storia in considerazione, Boselli miscela, sapientemente ed efficacemente, il vecchio ed il nuovo, creando nuovi personaggi, alcuni dei quali torneranno nella saga, ed affiancandogli “vecchie glorie”, sempre ben accette dai lettori tradizionalisti. Ma questo sarà il leit motiv, a mio parere vincente, di questa trasferta, a cui si deve aggiungere l’esordio di nuovi disegnatori che portano linfa nuova.
Il risultato è originale e sicuramente apprezzato dai lettori che rispondono generosamente.
Voto alla storia: 9,2
Voto ai disegni: 8,5
A dir la verità, di storie belle, nel dopo Nolitta, ce ne sono state tante, però erano troppo spesso alternate ad altre piuttosto insignificanti.
Tutti additano Toninelli come artefice di questa catastrofe, ma il periodo Castelli-Sclavi-Canzio-Pezzin non è stato certo migliore, anzi è proprio con qualcuno di questi autori che si sono toccati i punti più bassi della saga. Toninelli, invece, ha iniziato col botto ed ha proseguito più o meno con alti e bassi, ma questi ultimi mai ai livelli di quelli precedenti. A lui, però, viene giustamente imputata, nella seconda parte della sua carriera, una caratterizzazione di Zagor non conforme a quella data dal suo creatore.
Col binomio B & B, invece, Zagor ritorna quello che conoscevamo e le storie si arricchiscono fornendo anche parecchi spunti culturali che, magari presi a piccole dosi (ovviamente in un fumetto), non guastano mai.
Però, ad onor del vero, il cosiddetto medio evo zagoriano era già terminato ben prima di questa trasferta, con l’esordio di Burattini, che ci aveva già regalato molte belle storie, alcune delle quali considerate unanimemente dei capolavori.
Tornando alla storia in considerazione, Boselli miscela, sapientemente ed efficacemente, il vecchio ed il nuovo, creando nuovi personaggi, alcuni dei quali torneranno nella saga, ed affiancandogli “vecchie glorie”, sempre ben accette dai lettori tradizionalisti. Ma questo sarà il leit motiv, a mio parere vincente, di questa trasferta, a cui si deve aggiungere l’esordio di nuovi disegnatori che portano linfa nuova.
Il risultato è originale e sicuramente apprezzato dai lettori che rispondono generosamente.
Voto alla storia: 9,2
Voto ai disegni: 8,5
Ultima modifica di Andrea67 il Mar 12 Feb 2019, 11:58 - modificato 2 volte.
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Re: L'esploratore scomparso (n.345/346/347/348)

La storia della svolta.
Boselli con grande abilità è come se sia riuscito a muovere bene tutti i fili, con degli intrecci spettacolari e una miscela di personaggi e ambientazioni che ne fanno una storia epica: la golden baby, gli ammutinati, gli eschimesi che sentono violato il loro territorio, un amico in pericolo e il viaggio verso un territorio aspro, ignoto e ostile.



La prima parte è ottima anche se la storia non decolla, col salvataggio di Ramath, di lady fraser, la rissa alla taverna e l'uccisione del Capitano Martin (bellissimo e bizzarro personaggio!

Ancora più bella la parte del viaggio, che con dei ritmi molto lenti e grazie al diario di bordo descrive benissimo le sensazioni degli occupanti della nave, emerge lo spirito di gruppo tra Zagor e gli altri

Poi l'agguato degli eschimesi, un Nat Murdo che gradualmente cambia atteggiamento senza apparire mai chiaro nelle sue intenzioni è stato un ottimo cattivo a sorpresa. Zagor buttato nel crepaccio, la sua momentanea cecità, sfinito e stremato nella bufera e nell'abbandono in quella distesa artica sono drammatiche e descritte e rappresentate molto bene.

Nota di merito anche per i dialoghi: dove Cico appare simpaticissimo senza per forza dover ricorrere a gag, i personaggi sembrano vivi e reali.
Non mancano poi i continui colpi di scena, grazie anche al fatto che la storia si svolge in più scenari diversi, dall'attraversamento su ghiaccio, alle navigazioni fino alle arrampicate.
Il colpo di scena più interessante è sicuramente quello quando tutto sembrava fatto, e poi gli eschimesi cattivi catturano Zagor. Finale poi molto palpitante nella nave intrappolata in mezzo ai ghiacci.
Nota di merito per alcuni personaggi graffianti e spettacolari nella loro caratterizzazione: Rochas, Mac, Cottrel impazzito e il Capitano Martin.


Marcello non mi ha mai entusiasmato come disegna Zagor, a volte troppo ruvido nei lineamenti, ma se la cava benissimo alla fine. Benissimo le ambientazione con la nave in mezzo ai ghiacchi ad es.
STORIA: 10
DISEGNI: 8
Walter Dorian- FORUMISTA MAXIMUS
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Re: L'esploratore scomparso (n.345/346/347/348)
ottima analisi Walter, che condivido. La storia è davvero "rinascimentale" (facciamo contento Kramer usando questo termine
). Ulteriori analisi le risparmio a tutti voi che avete già detto, meglio di me, cosa c'era da dire di questo immenso capolavoro per quanto riguarda la trama e i personaggi. Su Marcello una cosa però la voglio aggiungere: per me era proprio un gran disegnatore e soprattutto nei paesaggi e nell'atmosfera che riusciva a ricreare nelle avventure che disegnava mi ha sempre pienamente soddisfatto.
Da un lato, pur non facendone un'analisi dettagliata, lascio comunque spazio un po' alle emozioni sparse che tale storia suscita in me e che voglio condividere con voi. Se ripenso a questa copertina, a quanto ha significato per le mie gioie di lettore-ragazzino dell'epoca, quasi mi commuovo! Beh quando hai dodici anni, sei appassionato di Zagor e in edicola trovi una copertina del genere... può succedere che ti emozioni! Inoltre ricordo anche la pubblicità della SBE con il Giornale allegato che analizzava le prime storie dandone qualche piccola anticipazione. Insomma fu un gran rilancio e L'Esploratore Scomparso all'epoca mi fece ripiombare con la mente verso quella attonita magia di storie come Oceano e Odissea Americana che avevo letteralmente divorato nella prima ristampa con la scritta rossa che comprai su una bancarella tipica napoletana, e che poi vendetti per riacquistarli in seguito nella collana Tutto Zagor di cui posseggo gelosamente tutti i numeri.
Che cosa dire? La bellezza di L'Esploratore Scomparso sta anche nel recupero di una tradizione e dell'identità nolittiana del personaggio. Il sense of wonder c'è tutto in questa storia, non solo nella copertina, ma anche in quello che Zagor ha sempre, secondo il mio modesto parere, rappresentato per i suoi lettori: l'avventura. E l'avventura ti porta lontano da casa, in posti nuovi e pericoli da affrontare, con la consapevolezza di ritornare e trovare gli amici che hai lasciato. L'avventura è spaziare, ecco, allontanarsi e cercare l'ignoto e Nolitta ben lo sapeva eccome se lo sapeva! Per questo motivo parlo di recupero quando mi riferisco a un albo del genere, perché prima di questa storia e di quelle che si sono susseguite, si era perduto quest'aspetto del personaggio che andava assolutamente ritrovato.
Concludo con questo scambio di battute tra Zagor, Cico e il buon Fishleg hanno a fine albo:
FISHLEG: Di nuovo insieme verso l'ignoto, eh, Zagor?
ZAGOR: Come ai vecchi tempi!
CICO: Speriamo di uscirne interi anche stavolta!
Ecco gli zagoriani veri non possono non amare tutto ciò!

Da un lato, pur non facendone un'analisi dettagliata, lascio comunque spazio un po' alle emozioni sparse che tale storia suscita in me e che voglio condividere con voi. Se ripenso a questa copertina, a quanto ha significato per le mie gioie di lettore-ragazzino dell'epoca, quasi mi commuovo! Beh quando hai dodici anni, sei appassionato di Zagor e in edicola trovi una copertina del genere... può succedere che ti emozioni! Inoltre ricordo anche la pubblicità della SBE con il Giornale allegato che analizzava le prime storie dandone qualche piccola anticipazione. Insomma fu un gran rilancio e L'Esploratore Scomparso all'epoca mi fece ripiombare con la mente verso quella attonita magia di storie come Oceano e Odissea Americana che avevo letteralmente divorato nella prima ristampa con la scritta rossa che comprai su una bancarella tipica napoletana, e che poi vendetti per riacquistarli in seguito nella collana Tutto Zagor di cui posseggo gelosamente tutti i numeri.
Che cosa dire? La bellezza di L'Esploratore Scomparso sta anche nel recupero di una tradizione e dell'identità nolittiana del personaggio. Il sense of wonder c'è tutto in questa storia, non solo nella copertina, ma anche in quello che Zagor ha sempre, secondo il mio modesto parere, rappresentato per i suoi lettori: l'avventura. E l'avventura ti porta lontano da casa, in posti nuovi e pericoli da affrontare, con la consapevolezza di ritornare e trovare gli amici che hai lasciato. L'avventura è spaziare, ecco, allontanarsi e cercare l'ignoto e Nolitta ben lo sapeva eccome se lo sapeva! Per questo motivo parlo di recupero quando mi riferisco a un albo del genere, perché prima di questa storia e di quelle che si sono susseguite, si era perduto quest'aspetto del personaggio che andava assolutamente ritrovato.
Concludo con questo scambio di battute tra Zagor, Cico e il buon Fishleg hanno a fine albo:
FISHLEG: Di nuovo insieme verso l'ignoto, eh, Zagor?
ZAGOR: Come ai vecchi tempi!
CICO: Speriamo di uscirne interi anche stavolta!
Ecco gli zagoriani veri non possono non amare tutto ciò!

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Re: L'esploratore scomparso (n.345/346/347/348)
... Bravo Guitar analisi impeccabileGuitarjim1982 ha scritto:ottima analisi Walter, che condivido. La storia è davvero "rinascimentale" (facciamo contento Kramer usando questo termine). Ulteriori analisi le risparmio a tutti voi che avete già detto, meglio di me, cosa c'era da dire di questo immenso capolavoro per quanto riguarda la trama e i personaggi. Su Marcello una cosa però la voglio aggiungere: per me era proprio un gran disegnatore e soprattutto nei paesaggi e nell'atmosfera che riusciva a ricreare nelle avventure che disegnava mi ha sempre pienamente soddisfatto.
Da un lato, pur non facendone un'analisi dettagliata, lascio comunque spazio un po' alle emozioni sparse che tale storia suscita in me e che voglio condividere con voi. Se ripenso a questa copertina, a quanto ha significato per le mie gioie di lettore-ragazzino dell'epoca, quasi mi commuovo! Beh quando hai dodici anni, sei appassionato di Zagor e in edicola trovi una copertina del genere... può succedere che ti emozioni! Inoltre ricordo anche la pubblicità della SBE con il Giornale allegato che analizzava le prime storie dandone qualche piccola anticipazione. Insomma fu un gran rilancio e L'Esploratore Scomparso all'epoca mi fece ripiombare con la mente verso quella attonita magia di storie come Oceano e Odissea Americana che avevo letteralmente divorato nella prima ristampa con la scritta rossa che comprai su una bancarella tipica napoletana, e che poi vendetti per riacquistarli in seguito nella collana Tutto Zagor di cui posseggo gelosamente tutti i numeri.
Che cosa dire? La bellezza di L'Esploratore Scomparso sta anche nel recupero di una tradizione e dell'identità nolittiana del personaggio. Il sense of wonder c'è tutto in questa storia, non solo nella copertina, ma anche in quello che Zagor ha sempre, secondo il mio modesto parere, rappresentato per i suoi lettori: l'avventura. E l'avventura ti porta lontano da casa, in posti nuovi e pericoli da affrontare, con la consapevolezza di ritornare e trovare gli amici che hai lasciato. L'avventura è spaziare, ecco, allontanarsi e cercare l'ignoto e Nolitta ben lo sapeva eccome se lo sapeva! Per questo motivo parlo di recupero quando mi riferisco a un albo del genere, perché prima di questa storia e di quelle che si sono susseguite, si era perduto quest'aspetto del personaggio che andava assolutamente ritrovato.
Concludo con questo scambio di battute tra Zagor, Cico e il buon Fishleg hanno a fine albo:
FISHLEG: Di nuovo insieme verso l'ignoto, eh, Zagor?
ZAGOR: Come ai vecchi tempi!
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toro seduto- LAUREATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: L'esploratore scomparso (n.345/346/347/348)
Guitarjim1982 ha scritto:ottima analisi Walter
Anche la tua.
Rileggendo questa storia, mi ha fatto pensare che le trasferte(con parsimonia) se raccontate così descrivendo bene le sensazioni del viaggio e sfruttando le ambientazioni servono.
Walter Dorian- FORUMISTA MAXIMUS
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Re: L'esploratore scomparso (n.345/346/347/348)
Bellissima storia, piena di ottimi personaggi e colpi di scena. Storia che apre il nuovo corso zagoriano.
Unico difetto che Zagor nell'ultima parte della storia vada in giro senza giaccone in mezzo al freddo polare!!!
Qui i disegni di Marcello mi sono piaciuti. Ho notato un errore nel n.348 a pag.60 dove Fishleg è disegnato con tutte e due le gambe!!
voto storia: 9
voto disegni: 7.5
Unico difetto che Zagor nell'ultima parte della storia vada in giro senza giaccone in mezzo al freddo polare!!!

Qui i disegni di Marcello mi sono piaciuti. Ho notato un errore nel n.348 a pag.60 dove Fishleg è disegnato con tutte e due le gambe!!
voto storia: 9
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Re: L'esploratore scomparso (n.345/346/347/348)
Credo che muovendosi,correndo ha fatto circolare il sangue e ha resistito.Salgor ha scritto:
Unico difetto che Zagor nell'ultima parte della storia vada in giro senza giaccone in mezzo al freddo polare!!!![]()

Walter Dorian- FORUMISTA MAXIMUS
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Re: L'esploratore scomparso (n.345/346/347/348)
Che storia fantastica, un autentico capolavoro che rappresenta la rinascita di Zagor dopo un periodo molto buio, quindi un numero storico (il fatidico numero zero). Storia perfetta, con un fantastico Zagor ed un cattivo (Nat Murdo) di grande carisma e fascino. Una piccolissima pecca (proprio il classico pelo nell'uovo), che comunque non intacca la bellezza della storia: Zagor quando viene buttato nel dirupo da Murdo perde il giaccone e ne rimane senza per diverso tempo, anche quando arriva al villaggio esquimese. Nessun uomo (nemmeno un esquimese) riuscirebbe a vivere a tali temperature con una cannottiera, personalmente avrei gradito che Zagor fosse rimasto col giaccone, questo non avrebbe assolutamente tolto niente alla storia. Dopotutto è lo Spirito con la Scure, non lo Spirito dei Pinguini. Probabilmente sono troppo pignolo, però dal mio punto di vista alcune volte un pò più di attinenza alla realtà renderebbe la storia più interessante
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Re: L'esploratore scomparso (n.345/346/347/348)
kit carson ha scritto: Una piccolissima pecca (proprio il classico pelo nell'uovo), che comunque non intacca la bellezza della storia: Zagor quando viene buttato nel dirupo da Murdo perde il giaccone e ne rimane senza per diverso tempo, anche quando arriva al villaggio esquimese. Nessun uomo (nemmeno un esquimese) riuscirebbe a vivere a tali temperature con una cannottiera, personalmente avrei gradito che Zagor fosse rimasto col giaccone, questo non avrebbe assolutamente tolto niente alla storia. Dopotutto è lo Spirito con la Scure, non lo Spirito dei Pinguini.
Correndo e muovendosi in continuazione è riuscito a resistere facendo circolare il sangue.

Walter Dorian- FORUMISTA MAXIMUS
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Re: L'esploratore scomparso (n.345/346/347/348)
Avventura manifesto, simbolica più ancora che bella.
E' con questa storia che nell'immaginario collettivo si identifica il passaggio dal medioevo al rinascimento zagoriano. In parte è vero, anche se a mio parere sono state pubblicati episodi molto interessanti per non dire ottimi di poco antecedenti a questo, mentre al contrario sono continuati ad uscirne saltuariamente anche dopo di quelli che non mi hanno convinto.
L'esploratore scomparso vuole essere nel progetto una nuova "Odissea americana" una lunga trasferta questa volta sul mare per rinverdire la miglior tradizione sul genere della serie.
Per un'operazione di questo tipo non si poteva recuperare migliori personaggi del capitano Fishleg e la sua ciurma, assenti da troppi anni dalla collana. Boselli ha il grande merito di approfondire ulteriormente i loro caratteri, anche se nella versione Nolittiana il capitano appariva più romantico e Ramath più tenebroso. Ottima l'intuizione di sfruttare di più un comprimario come Zarkoff dalle moltissime potenzialità e riguardo alla sua presunta morte ,avvenuta nel vecchio mitico "Bandiera nera", ebbi un chiarimento da parte dello stesso autore, ma questa è un'altra storia.
Sono molto riusciti anche i nuovi personaggi: lord Fraser , sua moglie Emma e soprattutto Nat Murdo un nemico che verrà in seguito ulteriormente sviluppato, fino quasi a passare dalla parte del bene. E' forse questo il personaggio più camaleontico dell'intera saga dello spirito con la scure e senza dubbio uno dei più interessanti che ha prodotto il nuovo corso.
I disegni di Marcello sono sicuramente professionali e altamente qualitativi ma secondo me il suo tratto è più adatto per Tex rispetto che su Zagor.
L'insolita ambientazione artica e l'alto tasso di drammaticità sono altri punti da tenere conto nell'assegnare il voto all'episodio , tuttavia pur apprezzandolo tantissimo non riesco a collocarlo tra i migliori in assoluto e forse lo stesso autore ha scritto anche di meglio ma "L'esploratore scomparso" va certamente inserito tra quelli più.... Importanti.
VOTO 8
E' con questa storia che nell'immaginario collettivo si identifica il passaggio dal medioevo al rinascimento zagoriano. In parte è vero, anche se a mio parere sono state pubblicati episodi molto interessanti per non dire ottimi di poco antecedenti a questo, mentre al contrario sono continuati ad uscirne saltuariamente anche dopo di quelli che non mi hanno convinto.
L'esploratore scomparso vuole essere nel progetto una nuova "Odissea americana" una lunga trasferta questa volta sul mare per rinverdire la miglior tradizione sul genere della serie.
Per un'operazione di questo tipo non si poteva recuperare migliori personaggi del capitano Fishleg e la sua ciurma, assenti da troppi anni dalla collana. Boselli ha il grande merito di approfondire ulteriormente i loro caratteri, anche se nella versione Nolittiana il capitano appariva più romantico e Ramath più tenebroso. Ottima l'intuizione di sfruttare di più un comprimario come Zarkoff dalle moltissime potenzialità e riguardo alla sua presunta morte ,avvenuta nel vecchio mitico "Bandiera nera", ebbi un chiarimento da parte dello stesso autore, ma questa è un'altra storia.
Sono molto riusciti anche i nuovi personaggi: lord Fraser , sua moglie Emma e soprattutto Nat Murdo un nemico che verrà in seguito ulteriormente sviluppato, fino quasi a passare dalla parte del bene. E' forse questo il personaggio più camaleontico dell'intera saga dello spirito con la scure e senza dubbio uno dei più interessanti che ha prodotto il nuovo corso.
I disegni di Marcello sono sicuramente professionali e altamente qualitativi ma secondo me il suo tratto è più adatto per Tex rispetto che su Zagor.
L'insolita ambientazione artica e l'alto tasso di drammaticità sono altri punti da tenere conto nell'assegnare il voto all'episodio , tuttavia pur apprezzandolo tantissimo non riesco a collocarlo tra i migliori in assoluto e forse lo stesso autore ha scritto anche di meglio ma "L'esploratore scomparso" va certamente inserito tra quelli più.... Importanti.
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Ultima modifica di Marco65 il Lun 16 Nov 2015, 13:12 - modificato 1 volta.
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Re: L'esploratore scomparso (n.345/346/347/348)
Walter Dorian ha scritto: bella la parte del viaggio, che con dei ritmi molto lenti e grazie al diario di bordo descrive benissimo le sensazioni degli occupanti della nave,

wakopa- Vincitore COPPA ITALIA
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Re: L'esploratore scomparso (n.345/346/347/348)
Walter Dorian ha scritto:
Poi l'agguato degli eschimesi,

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Re: L'esploratore scomparso (n.345/346/347/348)
Con il colore i disegni di marcello sono piu` gradevoli
osages- DIPLOMATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: L'esploratore scomparso (n.345/346/347/348)
La mia top 10 di "L'esploratore scomparso"
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Re: L'esploratore scomparso (n.345/346/347/348)
Concordo con Kramer su mettere come prima scena l'allucinazione e la sofferenza di Zagor.
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Re: L'esploratore scomparso (n.345/346/347/348)
Un capolavoro degno di quelli nolittiani , Boselli più bravo e fantasioso qui che dal ranger, ma purtroppo...noblesse obligé!
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Re: L'esploratore scomparso (n.345/346/347/348)
KLAIN ha scritto:Un capolavoro degno di quelli nolittiani , Boselli più bravo e fantasioso qui che dal ranger, ma purtroppo...noblesse obligé!

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Re: L'esploratore scomparso (n.345/346/347/348)
Trappers + Golden Baby = avventura al cubo … e per altro anche mistero presente nelle storie Boselliane ogni qual volta la trama si giova della linearità del viaggio ovvero quando la componente "'Odisseica" riesce a ritagliarsi un suo spazio nell'Iliade Boselliana ( universo vivo pregno di personaggi che non possono restare a lungo nell'ombra ) . Gran bell'inizio. L'idea di una spedizione nell'artico , la nave intrappolata nel ghiaccio , la missione di soccorso e personaggi nuovi in un ambiente ostile e allucinante nella sua desolazione .
Un secondo albo molto descrittivo con ritmi apparentemente insoliti e lenti per il creativo autore bonelliano ( li ritroveremo anche nel deserto Sahariano ) . Il diario di bordo scandisce il viaggio, le vicende dei nostri sono ben narrate, assistiamo ad un Cico simpaticissimo, al tradimento di Murdo...e soprattutto all'incedere lento e sofferente del nostro eroe verso l'ignoto , la spettacolare desolazione della banchisa artica , l'accecante luce e l'irradiazione solare che si contrappongono al freddo e al gelo . Bravo Boselli e bravo Marcello, si veramente bravi , forse il disegnatore non è sempre preciso nelle proporzioni anatomiche dei visi , ma ugualmente molto efficace e comunque la perfezione non ha nulla a che vedere con l'emozione , l'arte e la bellezza.
Si nota un uso massiccio delle didascalie ( che non mi ha mai disturbato ) cosa che poi si è vista sempre più raramente. Anche nel mezzo della storia c'è sempre tempo per indugiare in piacevoli dialoghi insomma un Boselli senza la frenesia di raccontare che qualche volta lo contraddistingue.
Grande azione sul pack con colpi di scena e capovolgimenti di fronte è un'ottima storia !
Un secondo albo molto descrittivo con ritmi apparentemente insoliti e lenti per il creativo autore bonelliano ( li ritroveremo anche nel deserto Sahariano ) . Il diario di bordo scandisce il viaggio, le vicende dei nostri sono ben narrate, assistiamo ad un Cico simpaticissimo, al tradimento di Murdo...e soprattutto all'incedere lento e sofferente del nostro eroe verso l'ignoto , la spettacolare desolazione della banchisa artica , l'accecante luce e l'irradiazione solare che si contrappongono al freddo e al gelo . Bravo Boselli e bravo Marcello, si veramente bravi , forse il disegnatore non è sempre preciso nelle proporzioni anatomiche dei visi , ma ugualmente molto efficace e comunque la perfezione non ha nulla a che vedere con l'emozione , l'arte e la bellezza.
Si nota un uso massiccio delle didascalie ( che non mi ha mai disturbato ) cosa che poi si è vista sempre più raramente. Anche nel mezzo della storia c'è sempre tempo per indugiare in piacevoli dialoghi insomma un Boselli senza la frenesia di raccontare che qualche volta lo contraddistingue.
Grande azione sul pack con colpi di scena e capovolgimenti di fronte è un'ottima storia !
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Per me Zagor è morto nel momento in cui la macchia nel cuore è stata smacchiata, il mito che lasciava l'amaro in bocca è stato addolcito e sopratutto in nome di una insensata presunta coerenza logica la verità e la giustizia sono scivolate tutte da una parte...
... e se la verità e la giustizia scivolano tutte da una parte la vendetta vale quanto la giustizia e Zagor ( il suo Clone ) è solo un povero idealista preso per i fondelli da una ( voluta ) realtà molto più manichea e miseramente banale. INACCETTABILE !
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Re: L'esploratore scomparso (n.345/346/347/348)
Solo complimenti a Boselli per averci regalato questa storia
In tre albi e mezzo, Boselli scrive un capolavoro, una storia appassionante ambientata nei ghiacci che ogni Zagoriano (e non solo) dovrebbe leggere. Ho trovato fin da subito molto interessante il mistero intorno alla Sfinge dell'Artico, e penso che la scena della disperazione di Zagor (che è anche semi-accecato) sia incredibilmente bella
Altrettanto interessante tutta la trama, dove Boselli gestisce tantissimi personaggi, moltissime scene d'azione e continui colpi di scena in modo incredibile, rendendo la storia accattivante e mai noiosa. Mi è piaciuta anche la narrazione che Fishleg fa al suo diario di bordo, che fa capire molto bene le situazioni e gli stati d'animo dell'equipaggio della Golden Baby. Bellissimo il finale, che in qualche modo "lancia" la storia successiva. Mi ha anche affascinato il personaggio del cattivo, Nat Murdo. Questa lunga storia mi ha preso molto come le migliori storie di Nolitta (in particolare penso a "Oceano" e "Odissea americana") di genere "Avventura" e la ritengo un vero e proprio capolavoro
Buoni i disegni di Marcello, splendide le copertine di Ferri (tra cui spicca quella de "L'esploratore scomparso").
Storia: 10
Disegni: 8

In tre albi e mezzo, Boselli scrive un capolavoro, una storia appassionante ambientata nei ghiacci che ogni Zagoriano (e non solo) dovrebbe leggere. Ho trovato fin da subito molto interessante il mistero intorno alla Sfinge dell'Artico, e penso che la scena della disperazione di Zagor (che è anche semi-accecato) sia incredibilmente bella



Buoni i disegni di Marcello, splendide le copertine di Ferri (tra cui spicca quella de "L'esploratore scomparso").
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Re: L'esploratore scomparso (n.345/346/347/348)
Smash ha scritto:Concordo con Kramer su mettere come prima scena l'allucinazione e la sofferenza di Zagor.
Anch'io concordo con Kramer

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