Viaggio nella paura (n.231/232/233/234)

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Viaggio nella paura (n.231/232/233/234) Empty Viaggio nella paura (n.231/232/233/234)

Messaggio Da Admin Ven 16 Gen 2015, 15:16

Viaggio nella paura (n.231/232/233/234) SIk+uYXy53yIwDja1Ubs+Ps3J1usaQY82Rndebc7GoLeBcEjpuUQZinMXNRx8BtI-- Viaggio nella paura (n.231/232/233/234) 6XtgHLS42fDeKjm32wM+GHOzzqx--
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Soggetto e sceneggiatura: Marcello Toninelli
Disegni: Franco Donatelli
Copertina: Gallieno Ferri

Attaccati dai predoni indiani di Faccia Tagliata, Zagor e Cico ricevono l’aiuto di lord Beau Whyndam, un nobile inglese che ha scommesso di riuscire ad attraversare gli Stati Uniti, da costa a costa, in soli cento giorni. I nostri accettano di fargli da guida, ma, vicino a un tumulo funerario, si imbattono in terrificanti presenze...
Navigando sul Missisippi, i nostri subiscono alcuni attentati: si tratta forse di qualcuno interessato a far perdere la scommessa a Lord Beau? Riescono comunque ad arrivare in un villaggio Mandan, dove incontrano il simpatico russo Piotr Bezukoff, e dove Beau si innamora della bella indiana Kee-Noah...
Kee-Noah è stata rapita dai Pawnee, che la vogliono sacrificare alla Stella del Mattino! Zagor, Beau e Piotr Bezukoff (zio della ragazza) vanno a liberarla. Ci riescono e lord Whyndam decide di sposare la giovane pellerossa Kee-Noah!
Il tempo stringe e i nostri devono assolutamente raggiungere il Pacifico se Beau vuole vincere la scommessa. Ma devono combattere contro gli indiani schiavisti Kwakiutl ed evitare la continua minaccia del loro misterioso sabotatore... Di chi si tratta?
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Messaggio Da Admin Ven 16 Gen 2015, 15:16

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Messaggio Da Kramer76 Ven 20 Feb 2015, 10:18

Viaggio nella paura (n.231/232/233/234) SbdubKX

viaggio nella paura
numeri 231, 232, 233 e 234, testi toninelli, disegni donatelli
è un mistero come sia potuto accostare questa storia a "odissea americana", è una vera bestemmia... cico trascurato, zagor addirittura irriconoscibile... ai "nastri di partenza" zagor si presenta già esanime alla mercé dei suoi aggressori e accetta con altrettanta leggerezza di sobbarcarsi una trasferta per "scommessa" e continua a farsi sorprendere come un tordo per tutta la storia, mettendo a rischio l'incolumità altrui, è lui che decide di passare la notte sul burial mound, è lui che si trascina dietro fino al pacifico faccia tagliata, un orrido personaggetto che in una storia di nolitta avrebbe fatto al massimo la comparsa...
toninelli a zagor preferisce beau whyndam, ma più che altro preferisce lo sfoggio di cultura all'avventura vera e propria (quasi come burattini)
con una sfilza di didascalie e note a piè di vignetta, pregevoli "cartoline" donatelliane, passaggi "herzogiani", sprazzi di umanità indiana (gli arikara, i mandan), va dato atto che è una storia che prende, con coraggio e cura dei particolari, una strada diversa rispetto da nolitta...  
copertine nella media

voto 7+


Ultima modifica di Kramer76 il Lun 09 Ago 2021, 12:12 - modificato 9 volte.
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Messaggio Da Andrea67 Ven 27 Feb 2015, 11:39

Nona storia di Toninelli e stranamente, udite udite, neanche una di esse è imperniata sui famigerati mercanti di armi e whisky per cui lo sceneggiatore è tristemente famoso tra i lettori zagoriani.
Anzi, in questo caso abbiamo una vera e propria "odissea", termine ormai abusato per qualsiasi tipo di viaggio, in compagnia di comprimari nuovi, simpatici e carismatici. Il nobilotto Beau Whyndam, infatti, oltre a dimostrare di possedere la stoffa del frontier man, si rivela ottimo compagno di viaggio, mai antipatico, e uomo d'azione.
Di punti deboli ne intravedo due:
- innanzitutto uno Zagor quasi sempre perdente negli scontri fisici, seppur di fronte a tanti avversari, ed al quale viene salvata per almeno tre volte la vita;
- e poi, il viaggio di Faccia Tagliata lo ritengo improbabile, sia per le difficoltà incontrate dai Nostri, che a lui non sembrano dare alcun tipo di fastidio (un po' come quello del notaio nella celebre "Il buono e il cattivo"), sia per l'ostinazione con cui prosegue, nonostante le stesse, per inseguire una vendetta che, alla fine, non ci stava. Dopotutto Zagor e i suoi nuovi amici avevano sì distrutto la sua banda e catturato lui, ma si trattava di un'azione di legittima difesa.
La storia, comunque, si dipana tra mille difficoltà che i Nostri devono affrontare, com'è giusto che sia, per quei tempi, nel corso di un viaggio verso il Pacifico.
La più piacevole, tra queste mini avventure, è la liberazione di Kee Noah, catturata dai pawnee per essere sacrificata alla stella del mattino.
Donatelli comincia a perdere colpi e si inizia a notare, in negativo, la differenza tra lui e gli altri disegnatori.

Voto alla storia: 8,6
Voto ai disegni: 7,5


Ultima modifica di Andrea67 il Dom 23 Dic 2018, 22:16 - modificato 2 volte.

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Messaggio Da Ospite Dom 13 Set 2015, 00:37

Dopo la bella prova di "Le 5 piume" prosegue il buon momento dell'autore con una storia forse anche migliore della precedente. Una lunga avventura che attraversa gli Stati Uniti lungo i fiumi Mississippi e Missouri che ci offre molta azione alternata da spunti di riflessione.
I personaggi sono quasi tutti molto azzeccati a cominciare naturalmente da Lord Beau uno dei tanti nobili un po' spocchiosi che intraprende il viaggio per scommessa. Sarà proprio il viaggio a cambiarlo e finirà per innamorarsi...della vita di frontiera. A questo proposito è molto significativa la frase che gli riserva l'indiano Wah -Chupa :" Non è quello che puoi comprare con i piccoli fogli dei bianchi che puoi convincermi ma quello che riesci a guadagnare con il tuo valore" Un autentica lezione! Tutto funziona nel rispetto delle diverse culture in mezzo ad una natura incontaminata minuziosamente illustrata da Donatelli. Splendida la vignetta in basso a pagina 18 dell'albo "Naufragio sul Missouri". Un altro personaggio simpatico ed interessante è il russo Bazukoff che giustamente verrà fatto tornare. Faccia Tagliata è un nemico abbastanza carismatico che ricompare nel finale risolvendo il giallo del misterioso sabotatore.
Forse gli unici difetti del racconto sono alcuni momenti di stanca soprattutto nella parte degli inseguimenti con i rapitori di Kee-Noah. Suggestive anche se solo relativamente spiegate le scene sul Burial Mound.
La canzone di Cico sul pescatore addormentato è una delle più esilaranti della serie Very Happy
VOTO 7/8

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Messaggio Da wakopa Dom 13 Set 2015, 10:08

Andrea67 ha scritto: Il nobilotto Beau Whyndam, infatti, oltre a dimostrare di possedere la stoffa del frontier man, si rivela ottimo compagno di viaggio, mai antipatico e uomo d'azione.
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Messaggio Da wakopa Dom 13 Set 2015, 10:13

Andrea67 ha scritto:La storia, comunque, si dipana tra mille difficoltà che i Nostri devono affrontare, com'è giusto che sia, per quei tempi, nel corso di un viaggio verso il Pacifico.
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Messaggio Da Ospite Gio 22 Set 2016, 12:21

La storia parte male: Zagor che decide di lasciare Darkwood per 100 giorni per accompagnare uno sconosciuto solo perché un suo uomo della sua spedizione gli aveva appena salvato la vita è molto forzata come motivazione per mandare Zagor lontano dal suo territorio per tutto quel tempo.
Poi la vicenda prosegue bene. Incalzanti i pericoli uno dietro l'altro, molto suggestivo in particolare quello delle visioni dei mostri in cima a quel promontorio di cimitero. Exclamation O la liberazione di Ke-Noah. Exclamation Anche se poi ho trovato molto forzato e buonista il finto matrimonio tra questa e Beau Whyndam.
Beau che si rivela un bel personaggio: scaltro, ingegnoso, molto antipatico all'inizio, poi scatta l'intesa e l'amicizia con Zagor quasi a rendertelo simpatico.
Bel nemico anche Faccia Tagliata, sia per l'aspetto poco raccomandabile che gli dà Toninelli che amava caratterizzare quasi tutti i nemici fisicamente brutti e per qualche particolare, sia perché si gira tutto il Pacifico per riacciuffare Zagor.
Bello il finale amaro dove Beau perde la scommessa, finale anche farsesco con la lettera ricevuta dove gli dicono che non aveva intestato più nulla che gli avevano requisito tutto.
Un altro difetto non da poco: Zagor salvato per ben 3 volte da Beau è stato troppo.
Straordinari i disegni di Donatelli.


Storia: 7
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Messaggio Da doctorZeta Gio 22 Set 2016, 18:15

È proprio come nasce, che non ha senso questa storia

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SENZA ORSATO CHE JUVE SAREBBE?

E ti sta parlando un Bonelli-dipendente...
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Messaggio Da Ospite Mer 03 Apr 2019, 10:10

WILLY FOG SULLE ORME DI LEWIS E CLARK 

SINTESI ETICO EMOZIONALE 

Una scommessa , un capriccio, spinge un Lord inglese ( molto british nelle battute iniziali )  ad attraversare da costa a costa il continente americano...il costo da pagare è alto, la perdita di cari amici e la consapevolezza che proprio quell'inutile gioco ne è stata causa, ma non tutto il mal vien per nuocere. Beau conosce e si innamora di un mondo difficile e nello stesse tempo semplice , selvaggio ma affascinante , conosce e fa amicizia con lo spirito con la scure e il suo fedele amico messicano , conosce e si innamora della giovane Mandan . Già , non tutto il male vien per nuocere ,  come lo sparo di un nemico che brama esclusiva di vendetta , sparo che allerta provvidenzialmente i nostri circa l'arrivo dei bellicosi Kwakiutl . 

RACCONTO 
Avventura liberamente ispirata a il GIRO DEL MONDO IN 80 GIORNI sin da subito si caratterizza con un taglio decisamente moderno , quasi sorprendete nel contesto temporale in cui si colloca . Un buon soggetto e una sceneggiatura scorrevole , accattivante , che pur conservando elementi legati alla tradizione didascalica ( sempre ottime le didascalie di Toninelli ) , mostra interessanti "modernità" , suggestivi i disegni di Donatelli che in qualche vignetta si sofferma su maggiori dettagli , ottimo l'impianto generale ! 
Un soggetto del genere meritava forse una continuità con storie successive , come poi sviluppato nella trasferta ideata da Boselli e portata avanti con Burattini ( l'esploratore scomparso e la successiva odissea rinascimentale ) . 
Devo ricredermi in merito alla impacciata dichiarazione d'amore del Lord e la relativa reazione dell'indiana , alla prima lettura non ho apprezzato in pieno la sequenza, probabilmente perché ragionavo con la mentalità occidentale del XXI secolo , mentre i dialoghi sembrano in verità abbastanza compatibili sia con il periodo di ambientazione che con la diversa cultura di un popolo. 
Pregevoli alcuni dettagli e particolari come i sigari lasciati sulla della tomba di Mc Lagan. 
Il viaggio si tinge di giallo , certe considerazioni di Zagor sembrano indicare un complotto inglese, ma il lettore viene poi informato che il sabotatore conosce Zagor per nome,  la cover e il titolo dell'ultimo albo tolgono di mezzo ogni dubbio residuo anticipando l'identità dell'antagonista . 
Si chiude con il duello finale con il nemico e poi con l'epilogo curiosamente molto Nolittiano <>! 
Certo c'è più di una forzatura a cominciare dalle modalità con le quali Zagor viene trascinato nell'avventura o quanto meno in merito alla sua reazione sin troppo accondiscendente nei confronti delle modalità britanniche con cui il nobile inglese incastra il nostro. Da considerare anche che Toninelli ha già cominciato a far prendere a Zagor qualche botta in testa di troppo ma il narratore  nel proseguo del racconto si fa perdonare queste mancanze , siamo ancora molto lontani da quelle storie prive di mordente , scritte apparentemente senza convinzione che caratterizzeranno l'ultimo periodo dell'autore Toscano.      
Unica nota veramente stonata la battuta finale di Cico decisamente infelice

CONFRONTI 
Siamo lontani dal pathos di Odissea Americana .....li Zagor si muoveva in un mondo alieno , completamente inesplorato , una totale sfida all'ignoto..questa versione del viaggio avventuroso è meno fantasiosa e maggiormente realistica , plausibile o quasi , l'eroe attraversa territori semi - inesplorati , incontra tribù indiane reali, ma non per questo la storia risulta meno interessante o meno avvincente , e se comunque un paragone lo si vuol fare questa opera di Toninelli ha qualche piccola analogia con il Buono e il Cattivo o ancora meglio, per caratterizzazione di luoghi e popolazioni alla successiva odissea Nord Americana del duo Boselli Burattini . In questa opera Toninelliana si avverte un maggiore senso della distanza rispetto ad opere precedenti, caratteristica che poi si perderà di nuovo in opere successive sempre del cosiddetto "medioevo Zagoriano" , opere in cui i nostri eroi escono dalla capanna e dopo pochi passi sono già nel territorio Pawnee. 

Giudizio ampiamente positivo , ottima tecnicamente fra le migliori dell'autore, personalmente , emotivamente gli preferisco ancora <<I predatori della Valle del Diavolo >>. 

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Messaggio Da KLAIN Mer 03 Apr 2019, 17:04

Talmente una bella storia da sembrare strano che l'abbia scritta Toninelli.
Questo genere avventuroso a tutto tondo ci vorrebbe oggi per stemperare il nervosismo creato dal susseguirsi del soprannaturale e dell'horror....

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Messaggio Da Magico Vento Lun 27 Set 2021, 13:33

Una buona (e lunga, tre albi e mezzo) storia di Toninelli, che scrive una vera e propria odissea. L'idea del lungo viaggio per raggiungere il Pacifico è molto affascinante, anche se la motivazione di Zagor per unirsi alla spedizione non è credibile al cento per cento. Molto simpatico il personaggio di Beau, vero e priorio coprotagonista della vicenda. Mi è piaciuta assai la parte ambientata sul Mound, con l'inquietante apparizione degli spettri indiani, apparizione che, inoltre, rimane parzialmente avvolta nel mistero dato che la spiegazione suggerita da Zagor non risponde a tutti gli interrogativi. Molto coinvolgente anche la lunga parte del rapimento della principessa Mandan da parte dei Pawnee, con Zagor, Beau e il russo che devono liberarla. L'intera odissea è narrata in modo piuttosto coinvolgente, esclusi alcuni momenti in cui il ritmo cale un po' troppo e il racconto diventa un tantino noioso. Bel colpo di scena quello sull'apparizione finale di Faccia Tagliata (nemico che ho trovato carismatico e piuttosto memorabile per il suo tenebroso aspetto), che risolve anche il giallo sul misterioso nemico che aveva più volte sabotato il viaggio. Ottimo il beffardo colpo di scena finale sul patrimonio di Beau, che, teoricamente, avrebbe dovuto cedere a causa della perdita della scommessa.
Il tratto di Donatelli è sicuramente in calo, tuttavia ho trovato che questa prova sia una delle sue migliori del periodo.
La storia inoltre gode di quattro ottime cover di Ferri; la mia preferita è quella di "Fuga nella prateria", davvero spettacolare!

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Messaggio Da Preacher Mar 28 Set 2021, 00:40

Storia discreta, ma per me si tratta di una grande occasione persa dove Toninelli poteva mostrare il fascino dell'ignoto tipico del viaggio, mentre invece la infarcisce di nozioni, usi e costumi degli indiani.
Poi ci poteva uscire fuori un'odissea zagoriana invece è una storia circoscritta a quattro albi.

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Né più esaltante dell'appartenere a una moltitudine nel tempo."Nicolás Gómez Dávila
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Messaggio Da Ospite Mar 28 Set 2021, 00:52

Buona storia architettata bene con varie fasi ben distinte tra loro. Ottima la figura di Faccia Tagliata.
Personalmente però Zagor fa figure barbine per più di un paio di volte.
Funzionali e molto efficaci i disegni di Frank Donat.

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Messaggio Da Ospite Mar 28 Set 2021, 14:56

Sì concordo con entrambi, diciamo che poteva essere l'occasione per una breve trasferta mal sfruttata. Da Zagor che attraversa l'intera America mi aspettavo di più in termini di esplorazioni e sense of wonder.

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Messaggio Da Ospite Mar 28 Set 2021, 21:54

Storia scritta anche bene ma con qualche buco di troppo.
Mesi di assenza a Darkwood avrebbero dovuto giustificare un viaggio più appassionante e carico di sense of wonder che manca.

Ricordo anche uno Zagor non brillante in certe situazioni e un Cico sottotono.

Occasione gettata alle ortiche per Toninelli.

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