La grande sete (585/586)

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Messaggio Da Ospite Ven 16 Gen 2015, 11:19

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Soggetto e sceneggiatura: Gianfranco Manfredi
Disegni: Fabio Civitelli
Copertine: Claudio Villa

Phoenix, in Arizona, dighe, canali e fiumi deviati dal loro corso naturale sottraggono preziose risorse idriche ai campi coltivati, a vantaggio della grande città, sempre più popolosa e sviluppata. Tex e Carson si trovano così a difendere gli agricoltori indiani della tribù dei Pima dalle aggressioni dei contadini bianchi loro rivali. Ma il vero responsabile di questa guerra tra poveri è Bill Lansdale, un losco speculatore che di un bene pubblico come l’acqua ha fatto un lucroso affare privato…

Il topic nel vecchio forum: http://ramath.forumup.it/viewtopic.php?t=8430&highlight=&mforum=ramath

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Messaggio Da Ospite Dom 25 Gen 2015, 17:59

La grande sete


Per adesso la struttura narrativa è molto semplice, ed il tema trattato è di quanto più classico si possa vedere in una storia western : Bill Lansdale, il signorotto di Phoenix (Arizona), specula su un bene pubblico come l’acqua per averne un beneficio personale. Sinceramente, a parte qualche passaggio un pò più interessante, la storia non mi ha molto esaltato. Da uno sceneggiatore come Manfredi, che ha scritto un capolavoro assoluto come Volto Nascosto mi aspettavo di più; Boselli ha decisamente un’altro passo, sia come impostazione delle storie (che sono molto più articolate), che come dinamicità narrativa. Infatti ho avuto l’impressione di una storia un pò statica, molto parlata e con poca azione.
Tra l’altro in alcuni passaggi Tex mi è sembrato troppo riflessivo (vedi il primo incontro al ristorante con Lansdale), tanto che anche Carson lo fa presente. La ragione apportata da Tex per il suo comportamento è plausibile, però non rientra nella “natura” di Tex : il “vero” Tex, quello di GL Bonelli, avrebbe fatto svolazzare Lansdale sopra il tavolo e poi avrebbe pulito il pavimento del saloon con la sua faccia. Questo è il Tex che piace a me : granitico e risoluto in ogni azione, che riesce a far confessare i farabutti di turno a suon di sberle!!!
Di positivo ho visto il suo duello con l’arrogante contadino che aveva organizzato l’assalto al campo dei Pima : velocissimo ad estrarre e precisissimo nel centrare il bersaglio.
Un’altra cosa che non ho troppo apprezzato è la mancanza di indagine, infatti praticamente ai due rangers viene spiattellato tutto : il fondatore di Phoenix gli rivela l’indole da mascalzone di Lansdale e l’allevatore che catturano all’accampamento dei Pima gli dice che il mandante dell’assalto è Lansdale, che tra l’altro ha lo sceriffo sul suo libro paga.
Chiaramente è solo il primo albo, quindi è troppo presto per giudicare la storia, comunque mi sembra che l’avventura non sia partita col piede giusto. Intendiamoci, non che il primo albo sia brutto, però da Manfredi mi aspettavo decisamente di più : a mio avviso questo albo non va più in là della sufficienza.
Disegni : strepitosi, tutte le tavole sono bellissime, degli autentici quadri da incorniciare. Ammirare il tratto pulito e dettagliato di Civitelli è sempre un grandissimo piacere.

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Messaggio Da Ospite Dom 25 Gen 2015, 18:02

GIOCHI DI POTERE

Seconda parte decisamente migliore della precedente, anche se da uno sceneggiatore del calibro di Manfredi mi sarei aspettato di più. La storia si fa leggere, però la sceneggiatura mi sembra un po’ “semplice” e “telefonata” e mancano quegli intrecci e colpi di scena (in cui Boselli è un vero maestro) che danno “verve” alla storia e tengono il lettore incollato all’albo.
Il nemico di turno, Mr Lansdale, è una carogna al 100%, il tipico cattivo a tutto tondo che si trova soventemente nel mondo texiano. La sua figura è ben caratterizzata tanto che il lettore nutre una certa forma di astio nei suoi confronti. Di questo dobbiamo rendere omaggio a Manfredi, in quanto è riuscito a rendere questo personaggio così viscido ed antipatico. Però, dall’arrivo dei rangers alla diga (pag 82, quando iniziano a parlare delle cariche) si intuisce perfettamente come sarà il finale, e questa è una grave pecca che, uno sceneggiatore titolato come Manfredi non dovrebbe fare, in quanto toglie suspance alla storia (in ogni caso va dato adito a Manfredi di avere messo in evidenza l'astuzia di Tex che fa esplodere la diga cambiando le connessioni dei cavi). Di contro ho apprezzato lo scontro a fuoco tra i rangers ed i fuorilegge al pueblo perduto, che è stato indubbiamente valorizzato dagli stupendi disegni di Civitelli, perfettamente a suo agio nel rappresentare gli spazi aperti.
Tex è molto diplomatico e viaggia su e giù per convincere i vari interessati; so che questa “diplomazia” si incontra in svariate storie, ma questo Tex “viaggiatore” non rientra tra mie preferenze.
Non mi ha comunque molto convinto di come ha persuaso Keli-Hi a rinunciare a catturare i coltivatori (vedi pag 44). Conoscendo un po’ la natura degli indiani, ho trovato questo passaggio un po’ inverosimile, in quanto penso che un gruppo di giovani pellerossa, venuto in possesso di buone armi, non rinunci così facilmente (solo per mezzo di alcune parole) alla battaglia in cui potrebbe sfogare il suo odio nei confronti dei bianchi che avevano attaccato il villaggio. Sarebbe stato più verosimile un corpo a corpo tra Keli-H e Tex, in cui quest’ultimo avesse sconfitto l’indiano, guadagnando così il rispetto degli altri componenti del gruppo, che successivamente, grazie ad un’orazione del ranger, avrebbero riguadagnato la via verso il villaggio.
Un’altra pecca sono i dialoghi tra i due pards, alcuni dei quali li ho trovati un po’ banali.
Commentare i disegni è facilissimo, basta una sola parola : stupendi!!!!!!!!!!
Civitelli ha un tratto pulito e perfetto, ogni tavola è un capolavoro. Inoltre va segnalato che, per quanto riguarda la rappresentazione degli spazi aperti, il maestro senese è insuperabile, sembra veramente di essere immersi nelle praterie del West, con il vento che sibila

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Messaggio Da Andrea67 Dom 25 Gen 2015, 18:28

Dopo un buon primo albo, la storia si perde nel secondo, regalandoci uno dei finali più mosci dell'intera saga.
Se devo essere sincero, non mi é piaciuta molto neanche la caratterizzazione di Tex, se vogliamo paragonarla a quella data da GLB.
Comunque, nel complesso, ben al di sopra della sufficienza.
Voto alla storia: 6,8
Voto ai disegni: 8

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