Viaggio senza ritorno (n.170/171/172)
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Viaggio senza ritorno (n.170/171/172)



Soggetto e sceneggiatura: Guido Nolitta
Disegni: Pini Segna
Copertina: Gallieno Ferri
Una vecchia conoscenza, il re vikingo Guthrum, ha lasciato, con alcuni fedeli compagni, il suo villaggio in Florida, per attriti con le tribù indiane locali. E vuole raggiungere Nuova Vita, una leggendaria colonia vikinga che, secondo un'antica pergamena, sarebbe stata fondata anni prima nel Tennessee. Pur non senza perplessità, Zagor e Cico si uniscono a Guthrum...
Il viaggio verso Nuova Vita si rivela travagliatissimo. I nostri si scontrano prima con un gigantesco serpente di mare, poi con cerbiatti ferocissimi e con un'enorme e voracissima ameba. Ma, alla fine, raggiungono la colonia vikinga: i cancelli si aprono, gli abitanti sono pronti ad accogliere i loro fratelli nordici. O no?
L'arrivo a Nuova Vita è sconvolgente. Zagor, Cico, Guthrum e gli altri rimangono sconvolti quando scoprono che i vikinghi della colonia, per adattarsi al luogo, hanno subìto un orrendo cambiamento: i vapori della zona li hanno trasformati in ferocissimi lupi mannari! E allora si scatena una allucinante lotta per la vita...
Re: Viaggio senza ritorno (n.170/171/172)
Il topic nel vecchio forum : http://ramath.forumup.it/viewtopic.php?t=591&mforum=ramath
Re: Viaggio senza ritorno (n.170/171/172)

viaggio senza ritorno
numeri 170, 171 e 172, testi nolitta, disegni pini segna
il primo albo di questa storia è tutto un programma, grottesco, titolo e copertina senza senso, la presentazione sul numero precedente anche...
quella in compagnia di guthrum è un'odissea "amatriciana", un'ubriacatura di creature assurde che potrebbe aver sdoganato la "deriva" attuale
talvolta sono geniali: i cerbiatti carnivori, l'ameba gigante, con nolitta che usa le didascalie per prendere in giro l'ignoranza dei protagonisti...
non tutte le ciambelle riescono col buco, ad esempio il kraken e i vichinghi mannari sono un pò troppo caricaturali secondo me...
finale esilarante in linea con la storia, grandiose la seconda e la terza copertina
voto 9
Ultima modifica di Kramer76 il Dom 17 Gen 2021, 18:08 - modificato 8 volte.
Kramer76- Vincitore Champions league/Europa league/Supercoppa/Europeo
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Re: Viaggio senza ritorno (n.170/171/172)
La penultima di Nolitta ci regala un'altra Odissea, questa volta in compagnia di Guthrum e dei suoi vichinghi, attraverso terre inesplorate ed ostili.
Il paragone con la più celebre consorella è ovviamente impietoso, ma la storia, disegni a parte, non è male e non sfigura affatto accanto ad altre meno nobili dello stesso Autore.
Il mio voto alla sceneggiatura è forse un tantino alto rispetto al valore della stessa, ma l'ho messo provando ad immaginare la stessa storia disegnata da Ferri. E allora forse lo avrebbe meritato tutto, se non qualcosa di più.
Voto alla storia: 7,6
Voto ai disegni: 6,5
Il paragone con la più celebre consorella è ovviamente impietoso, ma la storia, disegni a parte, non è male e non sfigura affatto accanto ad altre meno nobili dello stesso Autore.
Il mio voto alla sceneggiatura è forse un tantino alto rispetto al valore della stessa, ma l'ho messo provando ad immaginare la stessa storia disegnata da Ferri. E allora forse lo avrebbe meritato tutto, se non qualcosa di più.
Voto alla storia: 7,6
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Andrea67- PROFETA DI ZTN
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Re: Viaggio senza ritorno (n.170/171/172)
Andrea67 ha scritto:
Il paragone con la più celebre consorella è ovviamente impietoso,
non sono d'accordo,questa storia riesce ad essere davvero inquietante in certi passaggi e per merito di Segna

wakopa- Vincitore COPPA ITALIA
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Re: Viaggio senza ritorno (n.170/171/172)
Non mi dirai che questa storia è al livello di Odissea americana?wakopa ha scritto:Andrea67 ha scritto:
Il paragone con la più celebre consorella è ovviamente impietoso,
non sono d'accordo,questa storia riesce ad essere davvero inquietante in certi passaggi e per merito di Segna![]()
Inquietante sì, è vero, ma non per merito dei disegni, che non potevano essere peggiori e che hanno rovinato, a mio parere, una bella storia.
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Andrea67- PROFETA DI ZTN
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Re: Viaggio senza ritorno (n.170/171/172)
Dopo il "Re delle aquile" tocca a Guthrum e ai suoi vichinghi rientrare in scena, ma questa volta l'avventura invece che a tinte marinaresche, procede in modo più simile all'indimenticabile "Odissea americana". Il risultato, pur non raggiungendo certo l'apoteosi del racconto precedente, è davvero squisito e c'è da chiedersi a che livelli sarebbe potuto arrivare il lavoro se al posto del pur bravo Pini Segna fosse stato Ferri ad illustrarlo. Splendide comunque le tavole dove viene rappresentata "Nuova vita" con un clima apparentemente idilliaco in uno scenario naturale di lussureggiante bellezza. Proprio a causa di queste scene, fa ancora più effetto il contrasto di quelle successive in cui Zagor e i suoi amici addentrandosi in questa terra presumibilmente florida, devono subito fare i conti con cerbiatti che si rivelano all'improvviso feroci quanto belve. Questa sequenza così inquietante è una di quelle destinate a rimanere scolpite nella memoria.
Il finale poi è sconvolgente:come Zagor aveva previsto solo dei mostri avrebbero potuto adattarsi ad una terra solo apparentemente ospitale ma dove in realtà strani fenomeni hanno provocato raccapriccianti mutazioni, ed infatti i coloni di "nuova vita" si rivelano tali.
Piena di Pathos la scena in cui i nostri eroi, entrati oltre la palizzata del villaggio fortificato, si rendono conto solo a poco a poco che qualcosa non va tra gli abitanti nascosti in penombra, fino a quando la luce lunare rischiara il loro raccapricciante aspetto. C'è da chiedersi però come abbiano fatto esseri divenuti così abominevoli a darsi un organizzazione così accurata con persino tanto di sentinelle. Dopo la strage, l'inseguimento di essi ai superstiti sfiora un po' il grottesco a dire il vero, ma nell'insieme il racconto risulta essere uno dei più avventurosi della serie.
VOTO 7/8
Il finale poi è sconvolgente:come Zagor aveva previsto solo dei mostri avrebbero potuto adattarsi ad una terra solo apparentemente ospitale ma dove in realtà strani fenomeni hanno provocato raccapriccianti mutazioni, ed infatti i coloni di "nuova vita" si rivelano tali.
Piena di Pathos la scena in cui i nostri eroi, entrati oltre la palizzata del villaggio fortificato, si rendono conto solo a poco a poco che qualcosa non va tra gli abitanti nascosti in penombra, fino a quando la luce lunare rischiara il loro raccapricciante aspetto. C'è da chiedersi però come abbiano fatto esseri divenuti così abominevoli a darsi un organizzazione così accurata con persino tanto di sentinelle. Dopo la strage, l'inseguimento di essi ai superstiti sfiora un po' il grottesco a dire il vero, ma nell'insieme il racconto risulta essere uno dei più avventurosi della serie.
VOTO 7/8
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Re: Viaggio senza ritorno (n.170/171/172)
Questa storia mi piacque molto, l'arrivo di Zagor al villaggio e la scoperta che è abitato da mostri è eccezzionale (la suspence e la sorpresa in questo passaggio è incredibile, forse tra le più suggestive di tutta la saga). Una nota dolente di questa storia sono i disegni, veramente brutti (per fortuna che Pino Segna non ha disegnato mlti albi). Secondo me sfida all'ignoto era migliore (è un capolavoro), però questa storia l'ho molto apprezzata. Nolitta era un maestro per le storie horror, perchè riusciva sempre a "mantenere i piedi per terra", senza bisogno di mondi paralleli e divagazioni stile dylan dog (spero di avere reso abbastanza chiaro il mio concetto). Inoltre banditi senza volto e gli albi successivi sono pura azione, non c'è un attimo di tregua e questo mi prese molto.
Volendo trovare un piccolo difetto alla sceneggiatura di questa avventura, segnalerei figura di Guthrum che viene un pò troppo ridotto a macchietta, per il resto niente da eccepire, secondo me è perfetta e scorre in maniera molto fluida, invogliando la lettura.
Qualche lettore dice che si nota una fase discendente di Zagor : non sono assolutamente d'accordo, anche le ultime storie di Nolitta per me erano eccezzionali, il problema era che Nolitta stava diradando le sue sceneggiature per seguire di più la casa editrice.
Volendo trovare un piccolo difetto alla sceneggiatura di questa avventura, segnalerei figura di Guthrum che viene un pò troppo ridotto a macchietta, per il resto niente da eccepire, secondo me è perfetta e scorre in maniera molto fluida, invogliando la lettura.
Qualche lettore dice che si nota una fase discendente di Zagor : non sono assolutamente d'accordo, anche le ultime storie di Nolitta per me erano eccezzionali, il problema era che Nolitta stava diradando le sue sceneggiature per seguire di più la casa editrice.
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Re: Viaggio senza ritorno (n.170/171/172)
D'accordo con te : bella sceneggiatura, ma brutti disegniAndrea67 ha scritto:Non mi dirai che questa storia è al livello di Odissea americana?wakopa ha scritto:Andrea67 ha scritto:
Il paragone con la più celebre consorella è ovviamente impietoso,
non sono d'accordo,questa storia riesce ad essere davvero inquietante in certi passaggi e per merito di Segna![]()
Inquietante sì, è vero, ma non per merito dei disegni, che non potevano essere peggiori e che hanno rovinato, a mio parere, una bella storia.
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Re: Viaggio senza ritorno (n.170/171/172)
Ottima sceneggiatura ,avventura piena d azione e carica di tensione.
Purtroppo pero` in un fumetto i disegni sono fondamentali alla stregua della sceneggiatura ed in questia stotia sono brutti, inficiando inevitabilmente il giudizio finale
Purtroppo pero` in un fumetto i disegni sono fondamentali alla stregua della sceneggiatura ed in questia stotia sono brutti, inficiando inevitabilmente il giudizio finale
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Re: Viaggio senza ritorno (n.170/171/172)
A Parte i disegni, che sono opinabili, son d'accordo con te, ed infatti l'ho scritto, che questa avventura non raggiunge certo i livelli di "Odissea americana",ma il solo fatto che si scomodi quella storia (ovverosia quanto di meglio abbia prodotto più di 50 anni di lettura zagoriana)per paragonarla, le si fa ulteriore onore.Andrea67 ha scritto:Non mi dirai che questa storia è al livello di Odissea americana?wakopa ha scritto:Andrea67 ha scritto:
Il paragone con la più celebre consorella è ovviamente impietoso,
non sono d'accordo,questa storia riesce ad essere davvero inquietante in certi passaggi e per merito di Segna![]()
Inquietante sì, è vero, ma non per merito dei disegni, che non potevano essere peggiori e che hanno rovinato, a mio parere, una bella storia.
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Re: Viaggio senza ritorno (n.170/171/172)
Una bellissima e coinvolgente storia parzialmente inficiata da disegni non sempre all'altezza.
La sceneggiatura è ricca e avvincente, il ritmo buono, il soggetto non originalissimo ma ben sviluppato.
Il punto debole di questa avventura sono proprio le tavole di Pini Segna, qui, in verità, più a suo agio che in altre storie. I suoi tratti carichi, infatti, ben si addicono ai passaggi più orrorifici che il disegnatore riesce a rendere veramente inquietanti, come l'arrivo a "Nuova Vita" popolata da mostri.
Il problema, secondo me, sono le fisionomie dei personaggi: Zagor cambia di continuo, anche in vignette consecutive, Cico non si può guardare, sembra una rana allucinata, gli altri uomini hanno talora volti così brutti e distorti che i mostri di "Nuova Vita" non sono poi tanto peggio.
Per non parlare delle corporature spesso sproporzionate ed in posizioni innaturali.
Peccato, perché avrebbe potuto essere una grandissima storia.
Una curiosità: è questa una delle poche storie in cui Cico e Zagor, dopo giorni di stenti e fatiche, al ritorno nel mondo civile hanno la barba lunga: di solito, invece, sono perfettamente rasati.
La stessa cosa accadeva nel finale di un'altra storia di Segna, "I cannibali di Green Spot", in cui Cico appariva provato dalle privazioni e con la barba di diversi giorni: evidentemente gli piaceva rappresentare così i Nostri.
Voto alla stori: 9,5
Voto ai disegni: 6,5
Questa storia in particolare è all'origine di un mio personalissimo desiderio: vederla realizzata ex novo da un altro disegnatore dello staff di Zagor.
Sono certo che in altre mani sarebbe stata un capolavoro.
La sceneggiatura è ricca e avvincente, il ritmo buono, il soggetto non originalissimo ma ben sviluppato.
Il punto debole di questa avventura sono proprio le tavole di Pini Segna, qui, in verità, più a suo agio che in altre storie. I suoi tratti carichi, infatti, ben si addicono ai passaggi più orrorifici che il disegnatore riesce a rendere veramente inquietanti, come l'arrivo a "Nuova Vita" popolata da mostri.
Il problema, secondo me, sono le fisionomie dei personaggi: Zagor cambia di continuo, anche in vignette consecutive, Cico non si può guardare, sembra una rana allucinata, gli altri uomini hanno talora volti così brutti e distorti che i mostri di "Nuova Vita" non sono poi tanto peggio.
Per non parlare delle corporature spesso sproporzionate ed in posizioni innaturali.
Peccato, perché avrebbe potuto essere una grandissima storia.
Una curiosità: è questa una delle poche storie in cui Cico e Zagor, dopo giorni di stenti e fatiche, al ritorno nel mondo civile hanno la barba lunga: di solito, invece, sono perfettamente rasati.
La stessa cosa accadeva nel finale di un'altra storia di Segna, "I cannibali di Green Spot", in cui Cico appariva provato dalle privazioni e con la barba di diversi giorni: evidentemente gli piaceva rappresentare così i Nostri.
Voto alla stori: 9,5
Voto ai disegni: 6,5
Questa storia in particolare è all'origine di un mio personalissimo desiderio: vederla realizzata ex novo da un altro disegnatore dello staff di Zagor.
Sono certo che in altre mani sarebbe stata un capolavoro.
Ultima modifica di strepa il Sab 02 Mag 2015, 08:28 - modificato 2 volte.
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Re: Viaggio senza ritorno (n.170/171/172)
Kramer76 ha scritto:... titolo del primo albo che naturalmente non centra una ceppa con tutto il resto ...
Anche il disegno di copertina è parecchio fuorviante...
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Re: Viaggio senza ritorno (n.170/171/172)
I disegni non mi piacquero , comunque la rappresentazione dei vichinghi-mostri non era male
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Re: Viaggio senza ritorno (n.170/171/172)
strepa ha scritto: I suoi tratti carichi, infatti, ben si addicono ai passaggi più orrorifici che il disegnatore riesce a rendere veramente inquietanti, come l'arrivo a "Nuova Vita" popolata da mostri.
non mi sembra una cosa da poco

ci sono disegnatori piu' quotati di Segna che non riescono affatto in cio'

wakopa- Vincitore COPPA ITALIA
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Re: Viaggio senza ritorno (n.170/171/172)
Per me anche se non è stata disegnata da Ferri o da Donatelli, e pur non gradendo Pini Segna per certi suoi volti caricaturali, questa storia resta un capolavoro.
Walter Dorian- FORUMISTA MAXIMUS
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Re: Viaggio senza ritorno (n.170/171/172)
wakopa ha scritto:strepa ha scritto: I suoi tratti carichi, infatti, ben si addicono ai passaggi più orrorifici che il disegnatore riesce a rendere veramente inquietanti, come l'arrivo a "Nuova Vita" popolata da mostri.
non mi sembra una cosa da poco![]()
ci sono disegnatori piu' quotati di Segna che non riescono affatto in cio'![]()
Infatti non ho bocciato in toto il suo lavoro, ho detto che i disegni non sono sempre all'altezza: apprezzabili le tavole horror, poco riusciti i volti di Zagor e gli altri.
Nel complesso la prova è migliore di altre e più che sufficiente, ma non mi consente di apprezzare appieno una bella storia.
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Re: Viaggio senza ritorno (n.170/171/172)
... ma alla grande !!!wakopa ha scritto:strepa ha scritto: I suoi tratti carichi, infatti, ben si addicono ai passaggi più orrorifici che il disegnatore riesce a rendere veramente inquietanti, come l'arrivo a "Nuova Vita" popolata da mostri.
non mi sembra una cosa da poco![]()
ci sono disegnatori piu' quotati di Segna che non riescono affatto in cio'![]()



toro seduto- LAUREATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: Viaggio senza ritorno (n.170/171/172)
Personalmente difendo il voto dei lettori, che l'hanno giudicata, molti anni fa, una delle cinque peggiori di quel periodo. I lupi mannari con le treccine sono tristi. Quasi un'imitazione di Odissea Americana, ma sembra scritta da un emulo di Nolitta, non da se' stesso.
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Re: Viaggio senza ritorno (n.170/171/172)
Boh. Erano gli abitanti di quel villaggio che quando si sono trasformati avevano quelle acconciature, che male c'è...Robert Gray ha scritto: I lupi mannari con le treccine sono tristi.

Walter Dorian- FORUMISTA MAXIMUS
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Re: Viaggio senza ritorno (n.170/171/172)
Ma un lupo mannaro conserva le treccine? Sembra quasi di vedere il lupo di cappuccetto rosso quando si mette la parrucca per sembrare la nonna...
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Re: Viaggio senza ritorno (n.170/171/172)
anche questa a suo tempo la sfoglio' velocemente in edicolaWalter Dorian ha scritto: Erano gli abitanti di quel villaggio che quando si sono trasformati avevano quelle acconciature,





wakopa- Vincitore COPPA ITALIA
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Re: Viaggio senza ritorno (n.170/171/172)
L'ho riletta recentemente, per me questa storia e' un capolavoro, la preferisco quasi a Odissea Americana, grottesca, inquietante e avvincente.I disegni di Pini Segna sono ottimi e contribuiscono all'atmosfera cupa dell'episodio.
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Re: Viaggio senza ritorno (n.170/171/172)
Non la rileggo da anni ma all'epoca, quando venne pubblicata (andando a memoria, settembre/ottobre 1979), ricordo che entusiasmò tantissimo, sia me che i miei amici zagoriani, c'era tutto, avventura, mistero, il fascino legato ai luoghi ignoti e nei quali si intuiva che era avvenuta una terribile trasformazione della natura, e poi i vichinghi sono sempre stati, dai tempi di "Sfida all'ignoto", tra i personaggi a me più cari della saga. A voler trovare qualche piccolo difetto, forse i disegni non mi entusiasmarono eccessivamente, ma comunque sufficienti... Voto tra 8 e 9.
Ospite- Ospite
Re: Viaggio senza ritorno (n.170/171/172)
Infatti, questa era un'ottima storia ma penalizzata dai disegni, un po' come per l'uomo invisibile
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fate molto male a ridere,
al mio mulo non piace la gente che ride...
ha subito l'impressione che si rida di lui
biascid_70- DIPLOMATO IN ZAGOROLOGIA
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