La fortezza di Smirnoff (n.150/151/152)
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La fortezza di Smirnoff (n.150/151/152)


Soggetto e sceneggiatura: Alfredo Castelli
Disegni: Franco Donatelli
Copertina: Gallieno Ferri
Il duca Smirnoff ha rubato la formula di un potente esplosivo al piccolo stato di Badenlandia, e la custodisce in una imprendibile cittadella canadese, all’interno di una camera blindata. Zagor e Cico accettano di recuperarla, e si servono dell’aiuto del Conte di Lapalette, abilissimo ladro e scassinatore, e degli indiani Sequin. Ma non sarà un’impresa facile…Con l’aiuto dei Sequin, i nostri riescono a lasciare incolumi la cittadella di Smirnoff, dopo aver preso la formula. Ma il duca giura vendetta allo Spirito con la Scure... E uno sconvolgente finale rimetterà in gioco tutto: qual era la vera missione di Zagor e Cico?
Re: La fortezza di Smirnoff (n.150/151/152)
Il topic nel vecchio forum : http://ramath.forumup.it/viewtopic.php?t=5194&highlight=&mforum=ramath
Re: La fortezza di Smirnoff (n.150/151/152)

la fortezza di smirnoff
numeri 150, 151 e 152, testi castelli, disegni donatelli
altra storia bistrattatissima, addirittura bonelli la definì la peggiore storia di zagor... a me è sempre piaciuta...
sicuramente all'epoca poteva far pensare ad una deriva topolinesca, ma non vedo pressapochismo
è disegnata anche molto bene, vedi il cimitero indiano, con un taglio delle vignette insolito che anticipa l'era sclaviana
e, udite udite, le gag fanno davvero ridere... virtù oggi quasi sconosciuta... lapalette usato nel migliore dei modi
è la versione zagoriana di "missione impossibile" e c'è anche il tema zagoriano preferito da sclavi, l'illusionismo
copertine grandiose
voto 8
Ultima modifica di Kramer76 il Mer 17 Mar 2021, 22:08 - modificato 16 volte.
Kramer76- Vincitore Champions league/Europa league/Supercoppa/Europeo
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Re: La fortezza di Smirnoff (n.150/151/152)

Riletta questi giorni.
Come al solito Castelli inserisce la gag di Cico come asse portante di tutta la storia; spassose alcune scenette come quando si finge prestigiatore.

Spassoso anche il conte di Lapalette,che non solo fa ridere ma è il grande mattatore alle prese con cassaforti e sistemi di allarme dentro la fortezza di Smirnoff.

La storia, a differenza di altre castelliane mantiene un tono dissacrante fino alla fine- anche se a tratti si esagera-, quando arriva il colpo di scena quando i nostri vengono a sapere che comunque Smirnoff aveva rubato la formula sbagliata



La grande pecca è un finale sul nulla di fatto e irrisoluto, dove non solo Zagor e Smirnoff non si affrontano, ma dove i Sequin continueranno a subire il furto di una loro porzione di terra occupata dalla fortezza del pelato con i baffi

Simpatico lo scambio di insulti a distanza tra Zagor e Smirnoff: "pagliaccio", "gorilla", "so dove trovarti"


Altre cose poco convincenti, il fatto che Zagor braccato e con i soldati che gli puntavano il fucile decide comunque di buttarsi contro di loro a capofitto prima che arrivassero i Sequin.
Poi Smirnoff: una volta catturati i 3, non era più logico farli prendere in consegna dai suoi uomini, anziché azionare quella trappola alzando il livello dell'acqua per affogarli col rischio sicuro che la carta della formula si sarebbe bagnata,rovinata o andata persa ? Bah.


Ottimi i disegni di Donatelli, a parte qualche imprecisione nei volti di Zagor.
STORIA: 6
DISEGNI: 8,5
Walter Dorian- FORUMISTA MAXIMUS
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Re: La fortezza di Smirnoff (n.150/151/152)
Anche questa volta Castelli dimostra di non conoscere bene il personaggio principale, mostrandocelo, ad esempio, mentre pesca con canna e lenza o mentre dice a Cico "mi hai fatto spaventare", e lo era davvero purtroppo, o, infine, mentre lascia quei poveri sequin nei guai con Smirnoff e i suoi sul loro cimitero. Ma non sarebbe bastato introdursi con gli indiani attraverso il passaggio segreto?
Nel suo complesso, comunque, nonostante l'insufficienza, migliore della precedente e della successiva dello stesso autore.
Voto alla storia: 5
Voto ai disegni: 8
Nel suo complesso, comunque, nonostante l'insufficienza, migliore della precedente e della successiva dello stesso autore.
Voto alla storia: 5
Voto ai disegni: 8
Ultima modifica di Andrea67 il Mar 04 Dic 2018, 20:38 - modificato 1 volta.
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Hernan Cortes
Andrea67- PROFETA DI ZTN
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Re: La fortezza di Smirnoff (n.150/151/152)
Secondo Sergio Bonelli "La fortezza di Smirnoff" era in assoluto la più brutta storia dell'intera saga,anzi la detestava proprio.In effetti almeno per quanto riguarda il periodo se non e' la peggiore ci va molto vicino:una missione che non c'entra per niente con gli scopi e gli ideali del re di Darkwood che si lascia facilmente convincere da Cico a lasciare la sua foresta,per accontentare dei nobili da operetta,per giunta con le rotelle fuori posto.
L'avventura e' un po' l'antenata di quelle che vedono il nostro eroe discutibilmente coinvolto in intrighi di spionaggio,inoltre la missione e' "compiuta" solo parzialmente dato che la formula recuperata si rivela una bufala e Smirnoff continua a regnare nella sua cittadella.
Tuttavia grazie al buon utilizzo di Cico(divertentissimo nei panni del mago Cicolini) e del conte di Lapalette(eccezionale nel disinnescare le trappole della fortezza)che sono i veri protagonisti del racconto,piuttosto che uno Zagor un pò imbolsito,non mi sento di bocciare completamente l'avventura e sia pure a stento le assegno la sufficienza.
VOTO 6
L'avventura e' un po' l'antenata di quelle che vedono il nostro eroe discutibilmente coinvolto in intrighi di spionaggio,inoltre la missione e' "compiuta" solo parzialmente dato che la formula recuperata si rivela una bufala e Smirnoff continua a regnare nella sua cittadella.
Tuttavia grazie al buon utilizzo di Cico(divertentissimo nei panni del mago Cicolini) e del conte di Lapalette(eccezionale nel disinnescare le trappole della fortezza)che sono i veri protagonisti del racconto,piuttosto che uno Zagor un pò imbolsito,non mi sento di bocciare completamente l'avventura e sia pure a stento le assegno la sufficienza.
VOTO 6
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Re: La fortezza di Smirnoff (n.150/151/152)
Ho rivalutato questa storia con l'arrivo di Toninelli. Prima di allora davo per scontato il buon utilizzo dei comprimari zagoriani. Qui, in effetti, il conte di Lapalette è semplicemente strepitoso. Era già divertentissimo con Nolitta (ricordiamo la geniale scena al ristorante con l'aragosta "così fresca che è... viva!") ma Castelli riesce a mantenerne intatto lo spirito, in bilico tra il farsesco e il "professionale". Con Toninelli (e con altri autori come Burattini) la verve comica di questi comprimari quasi scompare, a volte si tramuta in qualcos'altro...
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Re: La fortezza di Smirnoff (n.150/151/152)
Robert Gray ha scritto:il conte di Lapalette è semplicemente strepitoso. Era già divertentissimo con Nolitta (ricordiamo la geniale scena al ristorante con l'aragosta "così fresca che è... viva!") ma Castelli riesce a mantenerne intatto lo spirito, in bilico tra il farsesco e il "professionale". Con Toninelli (e con altri autori come Burattini) la verve comica di questi comprimari quasi scompare, a volte si tramuta in qualcos'altro...
finalmente sono d'accordo su una cosa

wakopa- Vincitore COPPA ITALIA
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Re: La fortezza di Smirnoff (n.150/151/152)
wakopa ha scritto:Robert Gray ha scritto:il conte di Lapalette è semplicemente strepitoso. Era già divertentissimo con Nolitta (ricordiamo la geniale scena al ristorante con l'aragosta "così fresca che è... viva!") ma Castelli riesce a mantenerne intatto lo spirito, in bilico tra il farsesco e il "professionale". Con Toninelli (e con altri autori come Burattini) la verve comica di questi comprimari quasi scompare, a volte si tramuta in qualcos'altro...
finalmente sono d'accordo su una cosa![]()
Idem, su alcuni personaggi che sono diventati un po' seriosi e più razionali ci sarebbe da aprire un capitolo a parte.

Walter Dorian- FORUMISTA MAXIMUS
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Re: La fortezza di Smirnoff (n.150/151/152)
storia da dimenticare, molto banale e sempliciotta, secondo me nettamente insufficiente. L'unica cosa da salvare sono :
- gli ottimi disegni di donatelli
- qualche passata di cico
- il conte che rimane simpatico e, in questa storia, non fa semplicemente da spalla, ma ne è protagonista
- gli ottimi disegni di donatelli
- qualche passata di cico
- il conte che rimane simpatico e, in questa storia, non fa semplicemente da spalla, ma ne è protagonista
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Re: La fortezza di Smirnoff (n.150/151/152)
per me è rimasta memorabile la scena
nella quale Lapalette riesce a impadronirsi del documento rubato.
nella quale Lapalette riesce a impadronirsi del documento rubato.
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Re: La fortezza di Smirnoff (n.150/151/152)
inoltre, ricordo bene che, per errore, nella storia
originale Zenith, il cattivo Smirnoff , a volte è chiamato Conte, a volte Duca,
a volte Barone. non so se questi errori siano poi stati corretti.
originale Zenith, il cattivo Smirnoff , a volte è chiamato Conte, a volte Duca,
a volte Barone. non so se questi errori siano poi stati corretti.
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Re: La fortezza di Smirnoff (n.150/151/152)
Fabri73 ha scritto:per me è rimasta memorabile la scena
nella quale Lapalette riesce a impadronirsi del documento rubato.
In ogni caso, anche se la considero mediocre, non è senz'altro la peggiore storia della testata, ve ne sono di più brutte
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Re: La fortezza di Smirnoff (n.150/151/152)
Ho un debole per questa storia , acquistai la fortezza di Sminoff a Roma durante un viaggio con la mia famiglia , in una bancarella di miei coetanei , la classica bancarella gestita da bambini che vendevano giornalini . La storia è divertente ed avvincente per lo meno sino all'albo centrale . Standing ovation per la gestione del Conte di Lapalette . Ci sono molte delle caratteristiche del Cico e dello Zagor Castellinano e vi sono molti punti in comune fra questa storia e quella del Tessitore :
-Le "magie" di Cico hanno lo stesso ruolo del Ventrillo
-La fortezza in cima alla rupe con il passaggio segreto ricorda la Torre di Pietra
-l'intrigo internazionale presente in entrambe
- la missione da compiere
peccato solo che questa sia stata ammazzata nella conclusione , davvero affrettata , assurda , al limite della parodia , roba da primi numeri :-D . !
-Le "magie" di Cico hanno lo stesso ruolo del Ventrillo
-La fortezza in cima alla rupe con il passaggio segreto ricorda la Torre di Pietra
-l'intrigo internazionale presente in entrambe
- la missione da compiere
peccato solo che questa sia stata ammazzata nella conclusione , davvero affrettata , assurda , al limite della parodia , roba da primi numeri :-D . !
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Re: La fortezza di Smirnoff (n.150/151/152)
piu' che da primi numeri,mi pare un finale farsesco in pieno stile castelliano anche divertente per certi versi(quando il granduca scopre dalla lettera che il ministro si tromba la moglieLiberty Secular Sam ha scritto:
peccato solo che questa sia stata ammazzata nella conclusione , davvero affrettata , assurda , al limite della parodia , roba da primi numeri :-D . !

la questione e' che davvero difficile poi dargli un seguito a questa storia se non limitandosi alla parte piu' drammatica quella centrale con gli indiani e i soldati di Smirnoff...

wakopa- Vincitore COPPA ITALIA
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Re: La fortezza di Smirnoff (n.150/151/152)
L'ho riletta a tempo perso in questi giorni.
Buona la parte dissacrante rappresentata da Cico e Lapalette, male Zagor e alcune incongruenze colossali. Ma vado con ordine.
PRO
1)Uno dei grandi pregi del BVZA sceneggiatore zagoriano, è stato senza dubbio la gestione di Cico. Qui il creatore di Martin Mystere ripete lo schema di far cominciare la storia a Cico che si fissa con un qualcosa, per poi svilupparne tutta la trama, un po' come fece nella storia del Tessitore con il ventrillo.
2)I toni sono sempre comici e dissacranti, specie quando Cico nelle vesti di Cicolini presente il nostro come suo servitore oppure la sceneggiata dentro il saloon.
3)Davvero ben azzeccato il personaggio di Lapalette, che quando entra in scena la storia acquista spessore. Scaltro, geniale, ma allo stesso tempo con quella vena dissacrante e leggiadra.
CONTRO
1)La storia comincia a perdere proprio durante la marcia di avvicinamento alla fortezza. Quel pianoro dove Zagor, Cico e Lapalette spuntato era troppo grande, possibile che in tutti quegli anni nessuno dei soldati di guardia se ne sia accorto?
2)A che cosa serviva l'allagamento dopo che i tre nella stanza erano stati bloccati con le mani infilate e ammanettate nel muro e impossibilitati a ogni tipo di azione e fuga...con il rischio poi di distruggere la formula dell'esplosivo!!!
3)Zagor che lascia al loro destino i Sequin molto probabilmente in balia del tiranno, è stato un colpo allo stomaco... Una scelta che va assolutamente contro la filosofia base del personaggio.
CONCLUSIONI
Ottima la gestione dell'elemento comico, pessima quella di Zagor e del climax finale della vicenda, dove l'impressione che ne ho ricavato è che Castelli abbia scritto le ultime tavole con una velocità sconsiderata.
DISEGNI
Sempre efficace e d'effetto Donatelli.
STORIA: 6
DISEGNI: 9
Buona la parte dissacrante rappresentata da Cico e Lapalette, male Zagor e alcune incongruenze colossali. Ma vado con ordine.
PRO
1)Uno dei grandi pregi del BVZA sceneggiatore zagoriano, è stato senza dubbio la gestione di Cico. Qui il creatore di Martin Mystere ripete lo schema di far cominciare la storia a Cico che si fissa con un qualcosa, per poi svilupparne tutta la trama, un po' come fece nella storia del Tessitore con il ventrillo.
2)I toni sono sempre comici e dissacranti, specie quando Cico nelle vesti di Cicolini presente il nostro come suo servitore oppure la sceneggiata dentro il saloon.
3)Davvero ben azzeccato il personaggio di Lapalette, che quando entra in scena la storia acquista spessore. Scaltro, geniale, ma allo stesso tempo con quella vena dissacrante e leggiadra.
CONTRO
1)La storia comincia a perdere proprio durante la marcia di avvicinamento alla fortezza. Quel pianoro dove Zagor, Cico e Lapalette spuntato era troppo grande, possibile che in tutti quegli anni nessuno dei soldati di guardia se ne sia accorto?

2)A che cosa serviva l'allagamento dopo che i tre nella stanza erano stati bloccati con le mani infilate e ammanettate nel muro e impossibilitati a ogni tipo di azione e fuga...con il rischio poi di distruggere la formula dell'esplosivo!!!
3)Zagor che lascia al loro destino i Sequin molto probabilmente in balia del tiranno, è stato un colpo allo stomaco... Una scelta che va assolutamente contro la filosofia base del personaggio.
CONCLUSIONI
Ottima la gestione dell'elemento comico, pessima quella di Zagor e del climax finale della vicenda, dove l'impressione che ne ho ricavato è che Castelli abbia scritto le ultime tavole con una velocità sconsiderata.
DISEGNI
Sempre efficace e d'effetto Donatelli.
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DISEGNI: 9
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Undici uomini sulla cassa del morto, e una bottiglia di rhum!
Capitan Kidd- SAPIENTONE DI ZAGOR
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Re: La fortezza di Smirnoff (n.150/151/152)
Sì, concordo Kidd. In questa storia è riassunto tutto il Castelli zagoriano: ottimo nella gestione di Cico, bravo a inventarsi alcune trovate d'ingegno, ma poi scivolava su parecchie incongruenze.
Walter Dorian- FORUMISTA MAXIMUS
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Re: La fortezza di Smirnoff (n.150/151/152)
Due grandi storie le ha scritte comunque.E non e' che Castelli ha scritto centinaia di storie per la collana.
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Re: La fortezza di Smirnoff (n.150/151/152)
Wolfenstein1976 ha scritto:Due grandi storie le ha scritte comunque.E non e' che Castelli ha scritto centinaia di storie per la collana.
Non ho detto che Castelli non ha scritto grandi storie, ma come ha scritto quelle due, il resto sono state molto affrettate nello svolgimento e piene di incongruenze.
Walter Dorian- FORUMISTA MAXIMUS
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Re: La fortezza di Smirnoff (n.150/151/152)
Se stiamo a guardare le incongruenze se ne salvano poche di storie di Zagor.Per fortuna io non leggo un fumetto in modo cosi analitico o pedante.
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Re: La fortezza di Smirnoff (n.150/151/152)
Wolfenstein1976 ha scritto:Se stiamo a guardare le incongruenze se ne salvano poche di storie di Zagor.
No, esistono storie di Zagor che di incongruenze non ne hanno o al massimo ne hanno una passabile. Non come Castelli che per la fretta di consegnare scriveva a volte in modo superficiale commettendo errori grossolani e questa storia ne è un esempio. Almeno altri autori non hanno commesso sviste così clamorose.
Per fortuna io non leggo un fumetto in modo cosi analitico o pedante.
Oddio, scusa, dimenticavo che tu sei il lettore Bonelliano da prendere come modello.


Fortuna che gran parte dei lettori non è come te, che se ti fanno una storia con 94 pagine bianche la apprezzeresti lo stesso.

Walter Dorian- FORUMISTA MAXIMUS
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Re: La fortezza di Smirnoff (n.150/151/152)
Sei tu da prendere come lettore Bonelliano per eccellenza, il portavoce universale del verbo Zagoriano
Non voglio difendere Castelli, concordo sul fatto che poteva fare molto meglio.Ma nemmeno e' stato cosi disatroso a mio avviso.

Non voglio difendere Castelli, concordo sul fatto che poteva fare molto meglio.Ma nemmeno e' stato cosi disatroso a mio avviso.
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Re: La fortezza di Smirnoff (n.150/151/152)
Wolfenstein1976 ha scritto:Sei tu da prendere come lettore Bonelliano per eccellenza, il portavoce universale del verbo Zagoriano![]()
Guarda che quello che ogni volta vuole dare lezioni di come ci si approccia alla lettura di un fumetto con questa aria sempre polemica e astiosa verso chi non la pensa come lui, sei tu, non sono io. E più di qualcuno te lo ha fatto notare...
Non voglio difendere Castelli, concordo sul fatto che poteva fare molto meglio.Ma nemmeno e' stato cosi disatroso a mio avviso.
Il bilancio è stato negativo. Soltanto due ottime storie, ma per il resto tutte storie pacchiane o appena sufficienti.
Un autore che a livello zagoriano è stato bravo solo a gestire Cico.
Walter Dorian- FORUMISTA MAXIMUS
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Re: La fortezza di Smirnoff (n.150/151/152)
Sulla prima parte del commento preferisco sorvolare altrimenti non ne usciamo piu'.E comunque avevo messo lo smile perche' ero ironico.
Per me Comunque Castelli ha scritto due classici della collana, non " solo " due ottime storie.Anzi io preferisco il secondo episodio del vampiro rispetto al primo.
Per me Comunque Castelli ha scritto due classici della collana, non " solo " due ottime storie.Anzi io preferisco il secondo episodio del vampiro rispetto al primo.
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Re: La fortezza di Smirnoff (n.150/151/152)
La storia, a mio parere, è costruita intorno all'idea di Cico prestigiatore, cercando di giovarsi dei guai e delle gag che il messicano avrebbe potuto generare in quella veste.
L'azione in effetti si snoda in modo che sia proprio Cico, con un colpo di scena, a salvare la situazione.
A questo serve l'allagamento del sotterraneo: a consentire a Castelli di estrarre dal cilindro questa magia di Cico.
Allo stesso modo viene gestito Lapalette, insolitamente abile rispetto alla caratterizzazione nolittiana.
Che non sia un'avventura seria fino in fondo lo dimostra anche il finale spiazzante che butta tutto in caciara.
Ne La fortezza di Smirnoff, a volere ben vedere, Zagor non è il protagonista in senso stretto: è più un deus ex machina, un elemento necessario a portare avanti l'azione, funzionale solo allo sfruttamento dell'idea che aveva in testa Castelli.
È per questo che Zagor è sottotono: la storia non è scritta attorno a lui, Zagor è infilato nella storia solo per portarla a compimento.
L'azione in effetti si snoda in modo che sia proprio Cico, con un colpo di scena, a salvare la situazione.
A questo serve l'allagamento del sotterraneo: a consentire a Castelli di estrarre dal cilindro questa magia di Cico.
Allo stesso modo viene gestito Lapalette, insolitamente abile rispetto alla caratterizzazione nolittiana.
Che non sia un'avventura seria fino in fondo lo dimostra anche il finale spiazzante che butta tutto in caciara.
Ne La fortezza di Smirnoff, a volere ben vedere, Zagor non è il protagonista in senso stretto: è più un deus ex machina, un elemento necessario a portare avanti l'azione, funzionale solo allo sfruttamento dell'idea che aveva in testa Castelli.
È per questo che Zagor è sottotono: la storia non è scritta attorno a lui, Zagor è infilato nella storia solo per portarla a compimento.
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