La fratellanza infernale (Zagor + n.6)
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FORUM ZAGOR TE NAY LA DARKWOOD DEL WEB :: Zagor-Te-Nay il Forum dello Spirito Con La Scure :: Commenti alle storie
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Che voto dai alla storia (soggetto e sceneggiatura) "La fratellanza infernale?
Re: La fratellanza infernale (Zagor + n.6)
wakopa ha scritto:
Poi il modo di scrivere di Burattini ha fatto scuola ormai;e' prodigo di esercizi manieristici da aprte degli affiliati
autotelecronache mentali,macchinosita' verbose,zagor automa muscolare per cui uno zombie o un bandito sono la stessa cosa
Quoto. Almeno prendessero il meglio di Burattini.... Zamberletti sembra aver preso il suo lato macchinoso e verboso.
Ospite- Ospite
Re: La fratellanza infernale (Zagor + n.6)
E' uno Zagor + dove qualcosa di positivo c'è. Per esempio a me è piaciuto questo voler caratterizzare i cattivi non come delle carogne a tutto tondo, ma come esseri negativi ma che hanno sentimenti e un pizzico di bontà. C'è la parte sentimentale tra i due amanti trattata anche piuttosto bene. Personaggi resi, ben vivi e caratterizzati.
Di contro però una certa verbosità nei dialoghi che vi giuro mi ha portato a saltare alcuni baloons per la disperazione... La magia nera trattata molto superficialmente senza creare alcuna premessa forte e senza nessuno stupore nel volto dell'eroe. Il soprannaturale che fa soltanto da sfondo a una vicenda western di spari, pistolettate e cazzotti...Qualche scena horror in più me l'aspettavo. Ci aggiungo uno Zagor che nel fienile viene catturato un po' troppo facilmente dopo che nelle pagine pregresse aveva fatto acrobazie, voli in acqua e aveva menato mazzate a tutto spiano.
Mangiantini il solito: alterna ottime pose ad anatomie sbagliate, buoni volti ad altri meno riusciti. Sempre ottima la sua foresta.
STORIA 5,5
DISEGNI 7
Di contro però una certa verbosità nei dialoghi che vi giuro mi ha portato a saltare alcuni baloons per la disperazione... La magia nera trattata molto superficialmente senza creare alcuna premessa forte e senza nessuno stupore nel volto dell'eroe. Il soprannaturale che fa soltanto da sfondo a una vicenda western di spari, pistolettate e cazzotti...Qualche scena horror in più me l'aspettavo. Ci aggiungo uno Zagor che nel fienile viene catturato un po' troppo facilmente dopo che nelle pagine pregresse aveva fatto acrobazie, voli in acqua e aveva menato mazzate a tutto spiano.
Mangiantini il solito: alterna ottime pose ad anatomie sbagliate, buoni volti ad altri meno riusciti. Sempre ottima la sua foresta.
STORIA 5,5
DISEGNI 7
Ospite- Ospite
Re: La fratellanza infernale (Zagor + n.6)
Ho votato 5,5, non mi ha convinto in più punti, specie nell'accettazione da parte di Zagor di un potere così clamoroso come quello di resuscitare i morti, accolto con l'ormai classica imperturbabilità.
kento- FORUMISTA GRINTOSO
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Re: La fratellanza infernale (Zagor + n.6)
Un mezzo disastro, arrivare in fondo è stata una specie di impresa epica, caratterizzata da una gran rottura di zebedei, Zamberletti ormai per me è diventato sinonimo di storia scarsa, spero di vederlo il meno possibile in futuro. Mangiantini è un pochino meglio, ma comunque molto discontinuo fra una tavola e l'altra. Votato mediocre.
OLIMPIA- DIPLOMATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: La fratellanza infernale (Zagor + n.6)
Ma pensa! Al contrario io non sono riuscito a staccarmi dalla lettura, tanto ho trovato avvincente questa storia. Ma a me il modo di raccontare di Zamberletti è sempre piaciuto.
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olllllllo
Il sassaroli- FORUMISTA GRINTOSO
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Re: La fratellanza infernale (Zagor + n.6)
Fino a metà albo non mi è dispiaciuta, poi è diventato uno stillicidio ho cominciato a leggere una vignetta si ed una no...5
I disegni (escludendo le vignette con Zagor) non mi dispiacciono, ma quando Patrick è presente.... mi spiace ma lo Zagor di Mangiantini non lo digerisco. 6 regalato
I disegni (escludendo le vignette con Zagor) non mi dispiacciono, ma quando Patrick è presente.... mi spiace ma lo Zagor di Mangiantini non lo digerisco. 6 regalato
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Mi sono sempre immaginato il paradiso come una specie di biblioteca. - Jorge Luis Borges
Claudio L.- MASTER IN ZAGOR
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Re: La fratellanza infernale (Zagor + n.6)
Non mi ha assolutamente convinto. Ormai sembra che mostracci, fantasmi, magie e soprannaturale bisogna appiccicarli anche in storie western a forza. Western peraltro senza sussulti alla Zamberletti maniera, anche se ho notato una certa intensità nel mostare certi spaccati interiori di alcuni personaggi.
Il verbosismo presente nei dialoghi me l'ha fatta leggere con tanta noia e fatica e penso che tra pochi mesi l'avrò già dimenticati.
Voto sufficiente (ma molto stiracchiato...).
Buoni i disegni.
Il verbosismo presente nei dialoghi me l'ha fatta leggere con tanta noia e fatica e penso che tra pochi mesi l'avrò già dimenticati.
Voto sufficiente (ma molto stiracchiato...).
Buoni i disegni.
Ospite- Ospite
Re: La fratellanza infernale (Zagor + n.6)
Storia con luci e ombre. Peccato perché Zamberletti è un altro capace di scrivere buonissimi soggetti ma che non riesce a valorizzarli in buone storie.
Ci sono dei punti che mi hanno emozionato e mi sono piaciuti: la riflessione sulla possibilità di una seconda esistenza, Hale che ritrova Grace insieme a un altro, il passato di Kyle. Molto intenso anche il racconto finale di Ann con quelle didascalie.
Che cosa non mi è piaciuto è Zagor, sempre troppo perfettino e imperturbabile quando si palesano dei mostri frutto di una magia. Oltre al verbosismo sul quale concordo con chi mi ha preceduto.
Discreti i disegni di Mangiantini, che si rivelano caotici in molte scene d'azione.
Ho votato sufficiente.
Ci sono dei punti che mi hanno emozionato e mi sono piaciuti: la riflessione sulla possibilità di una seconda esistenza, Hale che ritrova Grace insieme a un altro, il passato di Kyle. Molto intenso anche il racconto finale di Ann con quelle didascalie.
Che cosa non mi è piaciuto è Zagor, sempre troppo perfettino e imperturbabile quando si palesano dei mostri frutto di una magia. Oltre al verbosismo sul quale concordo con chi mi ha preceduto.
Discreti i disegni di Mangiantini, che si rivelano caotici in molte scene d'azione.
Ho votato sufficiente.
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Né più esaltante dell'appartenere a una moltitudine nel tempo."Nicolás Gómez Dávila
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Re: La fratellanza infernale (Zagor + n.6)
Questo volume comincia MALISSIMO, con il bandito che spiattella tutto il piano a Zagor nonostante avesse già recuperato la pistola! Ma ci voleva tanto a farlo parlare con l'intenzione di distrarre Zagor mentre la recuperava? Illeggibile, già presagivo una lettura pregna di grasse risate, ma per motivi sbagliati.
Per fortuna andando avanti si risolleva, ho apprezzato soprattutto i cattivi non monodimensionali e non stupidi. E finalmente un finale che non sembra strizzato in un quarto delle pagine di cui avrebbe avuto bisogno.
Peccato per i difetti tipici di molte storie di Zagor degli ultimi tempi, quali l'eccessiva verbosità di alcuni momenti, spesso infarciti di spiegoni inutili (Alla Bonelli forse pensano che chi legge Zagor sia scemo, che bisogna spiegargli tutto due volte?), alternati con pagine di Zagor che fa acrobazie tra gli alberi, che sembrano inserite giusto perché non gli si possa dire che non c'è abbastanza azione. Sforbiciare qualcosa di questi due aspetti e farci stare una gag di Cico sarebbe stata cosa buona e giusta.
Si notano anche un paio di personaggi che sembrano importanti e poi spariscono nel nulla. Agganci per storie future, forse, in particolare il bandito immortale pentito? Non so, sarà colpa dei film della Marvel, ormai vedo la minaccia dei sequel dappertutto.
Gli Isithfuntela si uniscono quindi alla schiera di zombi che Zagor ha affrontato. Ne parlai in questo post sul mio blog e soprattutto nell'articolo che ho scritto per Zagorianità n. 17.
Ovviamente sono andato a informarmi, e riporto qui quanto ho scoperto.
Il Voodoo, o Vuvu che dir si voglia, è tipico di Haiti, ma deriva dalle religioni che gli schiavi africani hanno importato dalle loro terre. In particolare, leggende africane nate principalmente in Guinea dicono che gli stregoni possono far risorgere i morti e usarli come schiavi, in modo molto simile agli zombi haitiani. Ciononostante, in rete nelle varie "enciclopedie dei mostri" vengono solitamente citati tra i vampiri per via delle loro caratteristiche.
Ovviamente, le fonti che parlano di queste creature sono molto vaghe, e senza avere sottomano un vero esperto di tradizioni africane possiamo solo cercare di distinguere la versione "tradizionale" degli Isithfuntela dalle varie modifiche effettuate da scrittori successivi. Si sa che la narrativa modifica la mitologia, vedi ad esempio i vampiri europei, che solo dal racconto Il vampiro di John Polidori hanno iniziato a comparire come creature d'aspetto nobole e affascinante, aspetto completamente assente nel folclore.
Secondo alcune fonti, solo i suicidi possono essere resuscitati come Isithfuntela. Questi cadaveri rianimati sarebbero dotati di coscienza e libero arbitrio, infatti il rituale prevederebbe anche di tagliare la lingua al cadavere e di piantargli un chiodo nel cervello, una grezza lobotomia per renderli docili. Alcuni dicono che abbiano limitati poteri di mutare forma, ma il potere principale che viene loro attribuito è quello di ipnotizzare le loro vittime per farle cadere in una sorta di trance, per poter succhiare il loro sangue con comodo, come vampiri. L'ipnosi è necessaria, perché non sono abbastanza forti da sopraffarre un uomo in un combattimento leale. Pare che il loro modo preferito di uccidere le vittime sia piantargli un chiodo in testa, come è successo a loro. Sempre come vampiri possono essere uccisi con un paletto nel cuore o tagliando loro la testa.
Avrebbero, inoltre, il potere di risvegliare altri morti dalle tombe, che è quello che abbiamo visto ripreso in questa storia di Zagor, ma come schiavi-zombi che si dissolveranno in polvere al primo sorgere del sole (non sono riuscito a capire se possono farsi più notti se si tengono al riparo dal sole, o se durano comunque solo una notte).
Hanno un pessimo rapporto con i lupi, che li detestano e li attaccano a vista.
Ho anche trovato un disegno che ne rappresenta uno, realizzato da Robson Michel. A questo invece di tagliare la lingua hanno cucito le labbra.
Per fortuna andando avanti si risolleva, ho apprezzato soprattutto i cattivi non monodimensionali e non stupidi. E finalmente un finale che non sembra strizzato in un quarto delle pagine di cui avrebbe avuto bisogno.
Peccato per i difetti tipici di molte storie di Zagor degli ultimi tempi, quali l'eccessiva verbosità di alcuni momenti, spesso infarciti di spiegoni inutili (Alla Bonelli forse pensano che chi legge Zagor sia scemo, che bisogna spiegargli tutto due volte?), alternati con pagine di Zagor che fa acrobazie tra gli alberi, che sembrano inserite giusto perché non gli si possa dire che non c'è abbastanza azione. Sforbiciare qualcosa di questi due aspetti e farci stare una gag di Cico sarebbe stata cosa buona e giusta.
Si notano anche un paio di personaggi che sembrano importanti e poi spariscono nel nulla. Agganci per storie future, forse, in particolare il bandito immortale pentito? Non so, sarà colpa dei film della Marvel, ormai vedo la minaccia dei sequel dappertutto.
Gli Isithfuntela si uniscono quindi alla schiera di zombi che Zagor ha affrontato. Ne parlai in questo post sul mio blog e soprattutto nell'articolo che ho scritto per Zagorianità n. 17.
Ovviamente sono andato a informarmi, e riporto qui quanto ho scoperto.
Il Voodoo, o Vuvu che dir si voglia, è tipico di Haiti, ma deriva dalle religioni che gli schiavi africani hanno importato dalle loro terre. In particolare, leggende africane nate principalmente in Guinea dicono che gli stregoni possono far risorgere i morti e usarli come schiavi, in modo molto simile agli zombi haitiani. Ciononostante, in rete nelle varie "enciclopedie dei mostri" vengono solitamente citati tra i vampiri per via delle loro caratteristiche.
Ovviamente, le fonti che parlano di queste creature sono molto vaghe, e senza avere sottomano un vero esperto di tradizioni africane possiamo solo cercare di distinguere la versione "tradizionale" degli Isithfuntela dalle varie modifiche effettuate da scrittori successivi. Si sa che la narrativa modifica la mitologia, vedi ad esempio i vampiri europei, che solo dal racconto Il vampiro di John Polidori hanno iniziato a comparire come creature d'aspetto nobole e affascinante, aspetto completamente assente nel folclore.
Secondo alcune fonti, solo i suicidi possono essere resuscitati come Isithfuntela. Questi cadaveri rianimati sarebbero dotati di coscienza e libero arbitrio, infatti il rituale prevederebbe anche di tagliare la lingua al cadavere e di piantargli un chiodo nel cervello, una grezza lobotomia per renderli docili. Alcuni dicono che abbiano limitati poteri di mutare forma, ma il potere principale che viene loro attribuito è quello di ipnotizzare le loro vittime per farle cadere in una sorta di trance, per poter succhiare il loro sangue con comodo, come vampiri. L'ipnosi è necessaria, perché non sono abbastanza forti da sopraffarre un uomo in un combattimento leale. Pare che il loro modo preferito di uccidere le vittime sia piantargli un chiodo in testa, come è successo a loro. Sempre come vampiri possono essere uccisi con un paletto nel cuore o tagliando loro la testa.
Avrebbero, inoltre, il potere di risvegliare altri morti dalle tombe, che è quello che abbiamo visto ripreso in questa storia di Zagor, ma come schiavi-zombi che si dissolveranno in polvere al primo sorgere del sole (non sono riuscito a capire se possono farsi più notti se si tengono al riparo dal sole, o se durano comunque solo una notte).
Hanno un pessimo rapporto con i lupi, che li detestano e li attaccano a vista.
Ho anche trovato un disegno che ne rappresenta uno, realizzato da Robson Michel. A questo invece di tagliare la lingua hanno cucito le labbra.
_________________________________________________
Il mio blog, con articoli e recensioni su Zagor, racconti e molto altro:
https://storiedabirreria.blogspot.it
Il sito dedicato alla mia saga di racconti ucronico-fantascientifici Ucrònia:
http://ucroniasaga.altervista.org/
Re: La fratellanza infernale (Zagor + n.6)
Io non penso che Zamberletti ha lasciato quel bandito libero per una storia in futuro.
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