Moreno Burattini - Parte terza
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Re: Moreno Burattini - Parte terza
Sor Patrizio le dirà che è lusingato, che anche lui prova qualcosa per lei, ma che non è il tipo adatto a cui legarsi.
A meno che Burattini non decida di mettere da parte Cico che sarebbe di troppo ma non ci credo...
A meno che Burattini non decida di mettere da parte Cico che sarebbe di troppo ma non ci credo...
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Re: Moreno Burattini - Parte terza
http://morenoburattini.blogspot.com/2022/04/lo-zagor-western-dei-bei-tempi-che.html
Scrive, con una bella lettera su carta che fa sempre piacere ricevere, un altrro lettore della prima ora, il quale (con garbo ed educazione) contesta le avventure fantastiche di Zagor che hanno preso il posto, a suo avviso, di quelle che tematiche western dei bei tempi che furono. A questo tipo di contestazioni ho risposto non una, ma mille volte. Tuttavia, senza convincere nessuno dedi fautori dello Zagor quale fumetto di trapper, indiani, trafficati di armi e mercanti di whisky. Il Re Di Darkwood in realtà è un personaggio talmente sfaccettato che ogni lettore se lo figura a propria immagine e somigliaza, e crede che tutti i lettori la pensino come lui. Difficilissimo lo sforzo di noi della redazione per accontentare tutti perché poi scrivono ache quelli che si stufano del western (proposto in pari misura) e vorrebbero storie horror o fantasy. Anche se si tratta di ribadire concetti detti e ripetuti, rendo pubblica la mia risposta - assolutamente generica - nella speranza che sia interessante (non pretendo che sua convincente) per quacun altro.
Caro amico
la ringrazio per la lettera che ci ha spedito e che abbiamo letto con ponderata attenzione, al pari di tante altre di segno opposto, perché i gusti dei lettori sono vari ed è un fatico esercizio di equilibrio cercare di accontentare tutti – sforzo che, comunque e in ogni caso le assicuro facciamo. Le sue osservazioni verranno tenute in grande considerazione – come quelle di tutti i lettori che ci scrivono.
Le cita l’esempio di Tex come di personaggio in cui predomina (e ciò corrisponde ai suoi gusti) l’avventura realistica (tipicamente western) e più rari sono gli excursus nel fantastico (scrivo questa lettera, però, proprio mentre è appena iniziata un lunga avventura in ben sette albi con un nuovo scontro con Mefisto). Tuttavia c’è da notare come Zagor venne creato da Guido Nolitta in perfetta contrapposizione a Tex, perché non si creasse una concorrenza interna: Tex viveva storie ambientare nel Sud_Ovest, Zagor nel Nord-Est (scenari e popoli indiani del tutto diversi); l’epoca storia che fa da sfondo è distante 35/40 anni (con tutto ciò che questo comporta), ma soprattutto estremamente diversa è l’impostazione delle due serie: quasi del tutto realistica quella di Aquila della Notte, regno della contaminazione e crocevia dei generi quella dello Spirito con la Scure. Nelle avventure di Zagor si mescolano western, avventura, umorismo, fantascienza, horror, romanzo storico, fantasy, racconto di viaggio… e questo fin dai primissimi albi (basterà pensare ai pigmei del villaggio aereo al servizio di Marcus, o a Hellingen e Titan, a Iron Man, all’Uomo Lupo, all’Uomo Tigre, a Kandrax il Mago, al Re delle Aquile, agli Akkoniani… eccetera eccetera.
In numerose interviste (che forse lei non conosce – ma che se ritiene posso farle leggere) rintracciabili dovunque, Sergio Bonelli dichiara questo suo intenti di differenziazione da Tex in favore della maggiore varietà di generi da lui proposta sulle pagine di Zagor. Continuare ne l solco della direzione indicata dal Sergio impegna noi (umili e modesti continuatori della sua opera) a continuare ad alternare fantastico e realistico. Poi, si sa: essendo lo Spirito con la Scure personaggio ogni lettore crede che esista un “suo” Zagor (quello del trapper per qualcuno, quello che lotta contro i mostri per gli altri) e si lamenta se, per accontentare chi la pensa diversamente, qualche avventura è di genere diverso.
Lei sostiene che c’è un eccesso di fantastico rispetto ai primi tempi di una saga lunga sessant’anni, e lamenta che questo tipo di fantastico è diverso da quello delle origini. Ora, più volte in certi miei interventi (articoli sul mio blog, interviste, video su YouTube) ho spiegato e dimostrato che questa predominanza del fantastico sugli altri generi è più percepita che reale (una volta ho compilato persino una statistica) dai fautori dello Zagor che (secondo loro) si dovrebbe occupare più di mercanti darmi e di trafficanti di whisky invece che esplorare, magari un a zona misteriosa infestata dagli spiriti. In realtà, come ho cercato si spiegare più volte per ogni dove l’alternanza fra realistico e fantastico è (quanto meno nei nostri intenti), il più possibile equilibrata nel rispetto dei gusti di tutti (mai credere, errore di molti lettori, di ritenersi interpreti e depositari dell’intera comunità dei lettori – comunità peraltro piena di entusiasmo, di associazioni, di club, di forum, come forse lei sa, o forse no).
Però mi lasci concludere questa parte del ragionamento ribadendo l’ovvio: sessant’anni di storie (non solo i vent’anni nolittiani) hanno caratterizzato Zagor in un certo modo: se qualcuno preferisce storie western, può leggere solo quelle o dedicarsi alle avventure di Tex, che sono lì anch’esse per accontentare altri gusti e altri lettori. Di sicuro non possiamo trasformare Zagor in un fumetto diverso da quel che è, da come è stato creato, da come si è proposto nel corso degli anni. Fermo restando che alterniamo, come già detto, un po’ tutti i generi (con grande felicità di molti lettori che apprezzano, diversamente da lei, la grande e imprevedibile diversità di proposte).
Lei dice qualcosa anche riguardo alla diversità delle storie di oggi, anche di genere fantastico, rispetto al modo in cui certe materia erano affrontate da Nolitta. Il Vampiro di oggi, secondo lei, è diverso da quello degli anni Settanta. Ma, mi permetto di far notare, anche i vampiri del cinema di oggi sono diversi da quelli del cinema di cinquant’anni fa. James Bond di oggi è diverso da quello dei tempi di Sean Connery. I TG di oggi sono diversi, sono diverse le pubblicità, i quotidiani, le forme di comunicazione e le fiction. Davvero lei vorrebbe che Zagor fosse rimasto cristallizzato ai tempi di Nolitta? Che il Vampiro facesse le stesse cose? Non avremmo dovuto adeguarci, gradatamente, agli anni che passano, cercando, con moderazione, nuove strade e nuove suggestioni, nel tentativo di sorprendere i nostri lettori? I personaggi cristallizzati sono quelli che sopravvivono solo grazie alle ristampe per noi nostalgici (mi ci metto anch’io). Non si tratta di accontentare i giovani, si tratta di parlare il linguaggio dei tempi, e comunicare così come si comunica oggi, sia tra vecchi che tra giovani. Secondo lei il Tex di oggi è uguale a quello del 1948? E se lo fosse, venderemmo di più e avremmo più successo. Secondo me, lo Zagor di oggi Zagor è molto più simile a quello di Nolitta di quanto il Tex di oggi assomigli a quello di Giovanni Luigi Bonelli. Poi ognuno giudicherà da sé: in ogni caso, fermarsi significa morire.
Riprometto, ripeto, attenzione massima nel non eccedere nel fantastico (giuro che trattengo gli dsceneggisatori che scalpitano invece tutti quanti in quella direzione). Proprio nel mese di maggio inizierà, è vero, una avventura fantasy ma che si ricollega a una storia del 1981 scritta da Tiziano Sclavi (quindi non proprio una innovazione ma un recupero di tematiche già presenti in epoca nolittiana – Nolitta scrisse l’ultima storia di Zagor nel 1983, seguendo comunque tutte le altre fino alll’anno della sua morte, nel 2011), ma poi per un anno intero non avremo nessuna storia fantastica sulla Collana Zenith. Del tutto western sarò lo Zagor Più prossimamente in edicola, così come quasi completamente con protagonisti pistoleri e cowboys è lo Speciale appena uscito. Idem per il Color di agosto e per lo Zagor bis stivo. Cerchi di apprezzare, se ci riesce, la tradizionalità di questi racconti, sopportando eventuali excursus fantastici che saranno apprezzati da altri. Se vuole approfondire l’argomento, oltre a cercare i miei interventi sul blog “Freddi cane in questa palude”, può trovare esposte queste e molte altre argomentazioni nel mio libro “Io e Zagor”, edito da Cut-Up Publishing.
Cordiali saluti
Moreno Burattini
Caro amico
la ringrazio per la lettera che ci ha spedito e che abbiamo letto con ponderata attenzione, al pari di tante altre di segno opposto, perché i gusti dei lettori sono vari ed è un fatico esercizio di equilibrio cercare di accontentare tutti – sforzo che, comunque e in ogni caso le assicuro facciamo. Le sue osservazioni verranno tenute in grande considerazione – come quelle di tutti i lettori che ci scrivono.
Le cita l’esempio di Tex come di personaggio in cui predomina (e ciò corrisponde ai suoi gusti) l’avventura realistica (tipicamente western) e più rari sono gli excursus nel fantastico (scrivo questa lettera, però, proprio mentre è appena iniziata un lunga avventura in ben sette albi con un nuovo scontro con Mefisto). Tuttavia c’è da notare come Zagor venne creato da Guido Nolitta in perfetta contrapposizione a Tex, perché non si creasse una concorrenza interna: Tex viveva storie ambientare nel Sud_Ovest, Zagor nel Nord-Est (scenari e popoli indiani del tutto diversi); l’epoca storia che fa da sfondo è distante 35/40 anni (con tutto ciò che questo comporta), ma soprattutto estremamente diversa è l’impostazione delle due serie: quasi del tutto realistica quella di Aquila della Notte, regno della contaminazione e crocevia dei generi quella dello Spirito con la Scure. Nelle avventure di Zagor si mescolano western, avventura, umorismo, fantascienza, horror, romanzo storico, fantasy, racconto di viaggio… e questo fin dai primissimi albi (basterà pensare ai pigmei del villaggio aereo al servizio di Marcus, o a Hellingen e Titan, a Iron Man, all’Uomo Lupo, all’Uomo Tigre, a Kandrax il Mago, al Re delle Aquile, agli Akkoniani… eccetera eccetera.
In numerose interviste (che forse lei non conosce – ma che se ritiene posso farle leggere) rintracciabili dovunque, Sergio Bonelli dichiara questo suo intenti di differenziazione da Tex in favore della maggiore varietà di generi da lui proposta sulle pagine di Zagor. Continuare ne l solco della direzione indicata dal Sergio impegna noi (umili e modesti continuatori della sua opera) a continuare ad alternare fantastico e realistico. Poi, si sa: essendo lo Spirito con la Scure personaggio ogni lettore crede che esista un “suo” Zagor (quello del trapper per qualcuno, quello che lotta contro i mostri per gli altri) e si lamenta se, per accontentare chi la pensa diversamente, qualche avventura è di genere diverso.
Lei sostiene che c’è un eccesso di fantastico rispetto ai primi tempi di una saga lunga sessant’anni, e lamenta che questo tipo di fantastico è diverso da quello delle origini. Ora, più volte in certi miei interventi (articoli sul mio blog, interviste, video su YouTube) ho spiegato e dimostrato che questa predominanza del fantastico sugli altri generi è più percepita che reale (una volta ho compilato persino una statistica) dai fautori dello Zagor che (secondo loro) si dovrebbe occupare più di mercanti darmi e di trafficanti di whisky invece che esplorare, magari un a zona misteriosa infestata dagli spiriti. In realtà, come ho cercato si spiegare più volte per ogni dove l’alternanza fra realistico e fantastico è (quanto meno nei nostri intenti), il più possibile equilibrata nel rispetto dei gusti di tutti (mai credere, errore di molti lettori, di ritenersi interpreti e depositari dell’intera comunità dei lettori – comunità peraltro piena di entusiasmo, di associazioni, di club, di forum, come forse lei sa, o forse no).
Però mi lasci concludere questa parte del ragionamento ribadendo l’ovvio: sessant’anni di storie (non solo i vent’anni nolittiani) hanno caratterizzato Zagor in un certo modo: se qualcuno preferisce storie western, può leggere solo quelle o dedicarsi alle avventure di Tex, che sono lì anch’esse per accontentare altri gusti e altri lettori. Di sicuro non possiamo trasformare Zagor in un fumetto diverso da quel che è, da come è stato creato, da come si è proposto nel corso degli anni. Fermo restando che alterniamo, come già detto, un po’ tutti i generi (con grande felicità di molti lettori che apprezzano, diversamente da lei, la grande e imprevedibile diversità di proposte).
Lei dice qualcosa anche riguardo alla diversità delle storie di oggi, anche di genere fantastico, rispetto al modo in cui certe materia erano affrontate da Nolitta. Il Vampiro di oggi, secondo lei, è diverso da quello degli anni Settanta. Ma, mi permetto di far notare, anche i vampiri del cinema di oggi sono diversi da quelli del cinema di cinquant’anni fa. James Bond di oggi è diverso da quello dei tempi di Sean Connery. I TG di oggi sono diversi, sono diverse le pubblicità, i quotidiani, le forme di comunicazione e le fiction. Davvero lei vorrebbe che Zagor fosse rimasto cristallizzato ai tempi di Nolitta? Che il Vampiro facesse le stesse cose? Non avremmo dovuto adeguarci, gradatamente, agli anni che passano, cercando, con moderazione, nuove strade e nuove suggestioni, nel tentativo di sorprendere i nostri lettori? I personaggi cristallizzati sono quelli che sopravvivono solo grazie alle ristampe per noi nostalgici (mi ci metto anch’io). Non si tratta di accontentare i giovani, si tratta di parlare il linguaggio dei tempi, e comunicare così come si comunica oggi, sia tra vecchi che tra giovani. Secondo lei il Tex di oggi è uguale a quello del 1948? E se lo fosse, venderemmo di più e avremmo più successo. Secondo me, lo Zagor di oggi Zagor è molto più simile a quello di Nolitta di quanto il Tex di oggi assomigli a quello di Giovanni Luigi Bonelli. Poi ognuno giudicherà da sé: in ogni caso, fermarsi significa morire.
Riprometto, ripeto, attenzione massima nel non eccedere nel fantastico (giuro che trattengo gli dsceneggisatori che scalpitano invece tutti quanti in quella direzione). Proprio nel mese di maggio inizierà, è vero, una avventura fantasy ma che si ricollega a una storia del 1981 scritta da Tiziano Sclavi (quindi non proprio una innovazione ma un recupero di tematiche già presenti in epoca nolittiana – Nolitta scrisse l’ultima storia di Zagor nel 1983, seguendo comunque tutte le altre fino alll’anno della sua morte, nel 2011), ma poi per un anno intero non avremo nessuna storia fantastica sulla Collana Zenith. Del tutto western sarò lo Zagor Più prossimamente in edicola, così come quasi completamente con protagonisti pistoleri e cowboys è lo Speciale appena uscito. Idem per il Color di agosto e per lo Zagor bis stivo. Cerchi di apprezzare, se ci riesce, la tradizionalità di questi racconti, sopportando eventuali excursus fantastici che saranno apprezzati da altri. Se vuole approfondire l’argomento, oltre a cercare i miei interventi sul blog “Freddi cane in questa palude”, può trovare esposte queste e molte altre argomentazioni nel mio libro “Io e Zagor”, edito da Cut-Up Publishing.
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Moreno Burattini
claudio57- Moderatore
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Re: Moreno Burattini - Parte terza
quindi dopo luglio e per tutto il 2023 saranno tutte storie realistiche-avventurose?
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Re: Moreno Burattini - Parte terza
Meno male
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Re: Moreno Burattini - Parte terza
non si poteva anticiparne una e posticipare quella del ritorno a Golnor?
claudio57- Moderatore
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Re: Moreno Burattini - Parte terza
se va in porto anche il ritorno di golnor, le storie fantastiche diventeranno sempre di più... già la storia di rauch è stata una sorpresa, perché l'argomento era divisivo eppure è piaciuta a tutti...
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Re: Moreno Burattini - Parte terza
Ma Rauch sappiamo e lo sanno pure a Via Buonarroti che fa storia a sé. Il vero banco di prova sarà questo a maggio/luglio.
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Re: Moreno Burattini - Parte terza
claudio57 ha scritto:non si poteva anticiparne una e posticipare quella del ritorno a Golnor?
E che ci avremmo guadagnato?
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Re: Moreno Burattini - Parte terza
almeno l'alternanza tra i generizannabianca^ ha scritto:claudio57 ha scritto:non si poteva anticiparne una e posticipare quella del ritorno a Golnor?
E che ci avremmo guadagnato?
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Re: Moreno Burattini - Parte terza
Concordo con Kramer, questa di Golnor sarà un crocevia importantissimo.
anche se spero sia riuscita spero sempre che il fantasy alla Il signore nero sia sempre molto limitato.
anche se spero sia riuscita spero sempre che il fantasy alla Il signore nero sia sempre molto limitato.
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Re: Moreno Burattini - Parte terza
Per commentare quello che Burattini ha risposto al lettore, vero che Zagor è la commistione di generi, ma con i piedi bene per terra e non bisogna sbracare nel fantasy caciarone. Una Tigre pur horror, ha le basi realistiche.
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Re: Moreno Burattini - Parte terza
Manfredi nel rispondere a un lettore se farà mai una storia di Zagor ha risposto che lui si era proposto ma neanche gli hanno risposto.
Lo ha scritto nel post di Burattini su fb dove parlava del comunicato di D.Bonelli, ai commenti.
Lo ha scritto nel post di Burattini su fb dove parlava del comunicato di D.Bonelli, ai commenti.
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Re: Moreno Burattini - Parte terza
manfredi quello che che ha schifiato zagor per tutta la vita?
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Re: Moreno Burattini - Parte terza
Lapalette ha scritto:Manfredi nel rispondere a un lettore se farà mai una storia di Zagor ha risposto che lui si era proposto ma neanche gli hanno risposto.
Lo ha scritto nel post di Burattini su fb dove parlava del comunicato di D.Bonelli, ai commenti.
L'ho letta quella discussione. Ricordo però che è stato lui a dire che Zagor non era nelle sue corde.
Onestamente mi sembra uno che sta in rotta con la Bonelli e adesso contesta tutto e tutti della SBE.
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Re: Moreno Burattini - Parte terza
Grande scrittore, ma troppo legato ai riferimenti realistico-storici, Zagor invece è un Ucronia fantasiosa. Non me lo rimpiango.
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Re: Moreno Burattini - Parte terza
Secondo me Burattini non lo ha voluto perché il parco sceneggiatori è saturo. Considerando quello che ha fatto per MV secondo me avrebbe reso molto bene.
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Re: Moreno Burattini - Parte terza
Non credo che il motivo sia la saturazione, basta vedere i vari nuovi sceneggiatori alla prova specialmente con le storie brevi ma non solo.
Credo che la ragione siano i rapporti tra Manfredi e la direzione SBE.
Credo che la ragione siano i rapporti tra Manfredi e la direzione SBE.
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Re: Moreno Burattini - Parte terza
zannabianca^ ha scritto:Secondo me Burattini non lo ha voluto perché il parco sceneggiatori è saturo. Considerando quello che ha fatto per MV secondo me avrebbe reso molto bene.
E Faraci e Chiaverotti?
Un conto è lavorare sui personaggi di tua creazione, un conto su personaggi che hanno una storia editoriale lunga e consolidata.
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Re: Moreno Burattini - Parte terza
Guarda che Manfredi per SBE non ha lavorato solo su personaggi di sua creazione ma anche su Dylan Dog ed un personaggio di lunga e consolidata vita editoriale come Tex per serie regolare, texoni e cartonati alla franceseCapitan Kidd ha scritto:zannabianca^ ha scritto:Secondo me Burattini non lo ha voluto perché il parco sceneggiatori è saturo. Considerando quello che ha fatto per MV secondo me avrebbe reso molto bene.
E Faraci e Chiaverotti?
Un conto è lavorare sui personaggi di tua creazione, un conto su personaggi che hanno una storia editoriale lunga e consolidata.
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Re: Moreno Burattini - Parte terza
claudio57 ha scritto:Guarda che Manfredi per SBE non ha lavorato solo su personaggi di sua creazione ma anche su Dylan Dog ed un personaggio di lunga e consolidata vita editoriale come Tex per serie regolare, texoni e cartonati alla franceseCapitan Kidd ha scritto:zannabianca^ ha scritto:Secondo me Burattini non lo ha voluto perché il parco sceneggiatori è saturo. Considerando quello che ha fatto per MV secondo me avrebbe reso molto bene.
E Faraci e Chiaverotti?
Un conto è lavorare sui personaggi di tua creazione, un conto su personaggi che hanno una storia editoriale lunga e consolidata.
Ma chi ha scritto che ha lavorato bene solo su Magico Vento...ho detto rispondendo a zannabianca che non è che se su Magico Vento ha scritto grandi storie allora su Zagor farebbe certamente lo stesso, questo diceva lui.
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Re: Moreno Burattini - Parte terza
ok chiaritoCapitan Kidd ha scritto:claudio57 ha scritto:Guarda che Manfredi per SBE non ha lavorato solo su personaggi di sua creazione ma anche su Dylan Dog ed un personaggio di lunga e consolidata vita editoriale come Tex per serie regolare, texoni e cartonati alla franceseCapitan Kidd ha scritto:
E Faraci e Chiaverotti?
Un conto è lavorare sui personaggi di tua creazione, un conto su personaggi che hanno una storia editoriale lunga e consolidata.
Ma chi ha scritto che ha lavorato bene solo su Magico Vento...ho detto rispondendo a zannabianca che non è che se su Magico Vento ha scritto grandi storie allora su Zagor farebbe certamente lo stesso, questo diceva lui.
claudio57- Moderatore
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Re: Moreno Burattini - Parte terza
Secondo me almeno una storia breve gli si doveva concedere, anche per vedere come maneggiava il personaggio. Comunque, mai dire mai
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Re: Moreno Burattini - Parte terza
Ma se hanno dato una possibilità a Faraci non vedo perché non darla a Manfredi, ma bisogna vedere quanto è vero che lui si sia proposto...
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Re: Moreno Burattini - Parte terza
il problema è che Manfredi non lavora più per la SBE ma non si sa la ragione del divorzio non cosensualeDevil Mask ha scritto:Ma se hanno dato una possibilità a Faraci non vedo perché non darla a Manfredi, ma bisogna vedere quanto è vero che lui si sia proposto...
claudio57- Moderatore
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Re: Moreno Burattini - Parte terza
Walter Dorian ha scritto:Lapalette ha scritto:Manfredi nel rispondere a un lettore se farà mai una storia di Zagor ha risposto che lui si era proposto ma neanche gli hanno risposto.
Lo ha scritto nel post di Burattini su fb dove parlava del comunicato di D.Bonelli, ai commenti.
L'ho letta quella discussione. Ricordo però che è stato lui a dire che Zagor non era nelle sue corde.
Onestamente mi sembra uno che sta in rotta con la Bonelli e adesso contesta tutto e tutti della SBE.
Ecco uno stralcio dell'intervista dove lo ha dichiarato: https://www.ubcfumetti.com/interview/9710.htm
Visto il carattere fantastico/avventuroso e l'accostamento fatto con Magico Vento prima che quest'ultimo sbarcasse in edicola, ti piacerebbe scrivere una storia di Zagor?
Zagor è un fumetto un po' naif. Ha il candore (nell'idea stessa di Sergio Bonelli/Guido Nolitta agli inizi) di fumetti come Phantom, Blek, Miki. A me questo tipo di fumetto non viene molto bene. Non sono capace di raccontare le favole, non sono adatto a raccontare questo genere di storie.
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