La nave fantasma (Maxi n°41)
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Che voto dai alla storia "La nave fantasma"?
Re: La nave fantasma (Maxi n°41)
Spirito errante ha scritto:Mah, io la vedo come Preacher. Se batteva bandiera confederata avrebbe dovuto dire che veniva dal futuro...
Tu puoi dire così, perchè sai che è una bandiera confederata!
Ma lui che ne sa?
Mica ha mai visto una bandiera confederata, nè sa che poi ci sarebbe stata una guerra tra nord e sud.
Lui la nave l'ha vista quando era giovane, poi a distanza di anni è rispuntata nella sua vita, oltretutto dopo che sapeva che era affondata o comunque scomparsa

sam stone- DIPLOMATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: La nave fantasma (Maxi n°41)
kento ha scritto:Come al solito le storie di Zamberletti mi trasmettono una sensazione di fredda professionalità: c'è azione, i personaggi principali vengono rispettati nelle loro caratteristiche essenziali, i dialoghi sono abbastanza asciutti e l'idea di partenza è piuttosto intrigante (anche se lo sviluppo è abbastanza confusionario)... Quello che manca è un po' l'anima, quel quid di freschezza ed entusiasmo nel raccontare che i migliori sceneggiatori zagoriani riescono a donare ai propri lavori.
Per quanto mi riguarda il maxi è da sufficienza piena, nulla di più. Peccato perché Chiarolla (ormai un classico, dopo oltre 25 anni di militanza zagoriana) mi è sembrato davvero in forma, ne poteva venire fuori un albo decisamente migliore.
Pienamente d'accordo a parte la sufficienza piena Kento, per me un 7 se lo merita.
Ma Zamberletti mi dà l'idea di una squadra che si accontenta del pareggiotto o di vincere in modo risicato, ma non ha anima e cuore.
I suoi personaggi sono spenti, senza sussulti, monodimensionali.
Sul discorso della nave che torna dal futuro o dal passato per me è corretto come lo spiega Coleman.
Walter Dorian- FORUMISTA MAXIMUS
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Re: La nave fantasma (Maxi n°41)
Buona storia, complessa e ricca d'azione allo stesso tempo.
Buona presenza della ciurma di Fishleg ben sfruttata, con la premonizione di Ramath, l'eroismo di Zarkoff e anche la presenza di Cico. Uno Zagor caparbio e dinamico nel salvare la vita ad Audrey o durante il combattimento con lo squalo. Cominciano però a diventare un po' inflazionati questi stupratori seriali che si aggirano per Darkwood. Capisco che i porti non siano un luogo frequentabile ma sta diventando un leit motif troppo frequente.
Alcune cose secondo me vengono accennate soltanto in superficie e non hanno una spiegazione molto precisa, tipo i guerrieri sumeri o egizi e i loro cani infernali al seguito (da dove provenivano?) o la nebbia il cui mistero non è stato approfondito a dovere.
In conclusione storia buona da 7, ma un finale che non mi ha soddisfatto alla grande.
Disegni di Chiarolla da 7 anche loro. Non è tra i miei preferiti ma il suo tratto dinamico si esalta nei combattimenti e nelle scene d'azione di Zagor. Il suo Zagor a volte cambia molto da vignetta a vignetta e quel ciuffone che gli fa a volte è insopportabile. Molto meglio Cico e anche Fishleg mi piace come lo ha presentato.
Buona presenza della ciurma di Fishleg ben sfruttata, con la premonizione di Ramath, l'eroismo di Zarkoff e anche la presenza di Cico. Uno Zagor caparbio e dinamico nel salvare la vita ad Audrey o durante il combattimento con lo squalo. Cominciano però a diventare un po' inflazionati questi stupratori seriali che si aggirano per Darkwood. Capisco che i porti non siano un luogo frequentabile ma sta diventando un leit motif troppo frequente.
Alcune cose secondo me vengono accennate soltanto in superficie e non hanno una spiegazione molto precisa, tipo i guerrieri sumeri o egizi e i loro cani infernali al seguito (da dove provenivano?) o la nebbia il cui mistero non è stato approfondito a dovere.
In conclusione storia buona da 7, ma un finale che non mi ha soddisfatto alla grande.
Disegni di Chiarolla da 7 anche loro. Non è tra i miei preferiti ma il suo tratto dinamico si esalta nei combattimenti e nelle scene d'azione di Zagor. Il suo Zagor a volte cambia molto da vignetta a vignetta e quel ciuffone che gli fa a volte è insopportabile. Molto meglio Cico e anche Fishleg mi piace come lo ha presentato.
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Re: La nave fantasma (Maxi n°41)
sam stone ha scritto:Preacher ha scritto: Il refuso grave lì è quando Coleman dice che per il comandante la nave proveniva dal passato quando doveva dire dal futuro.
Secondo me non è un refuso.
Semplicemente per il comandante quella nave proveniva davvero dal suo passato (da quello del capitano per intenderci), perchè in effetti l'aveva visto nel suo passato ed era inaspettatamente ricomparsa dopo anni.
Non ci pensava assolutamente che venisse dal futuro.
Da come ho capito lui dice che il varo della nave è avvenuto anni dopo e che lui vi ha assistito, se lui si riferisce al 1815 doveva dire che quella nave arrivava dal futuro.
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Re: La nave fantasma (Maxi n°41)
Storia ben realizzata e convincente. Il mistero, il pathos, le fasi riflessive con i dialoghi sono ben bilanciante. Non mi è piaciuto l'ennesimo finale che lascia aperto a uno sviluppo eventuale in futuro, secondo me poteva chiudersi tranquillamente. Inoltre non c'è stata una risposta alla soluzione del mistero del triangolo delle Bermuda che secondo me andava approfondito di più. Chiarolla a fasi alterne con quello Zagor a volte ben muscoloso e delineato, a volte con quella zazzera e monoespressivo. Voto 7.
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Re: La nave fantasma (Maxi n°41)
Io neanche qui ci ho visto tutto questo finale aperto. Lo avrei visto aperto se al posto dell'ufficiale governativo ci fosse stata Altrove.
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Re: La nave fantasma (Maxi n°41)
Io ho votato 5. Le idee ci sono e sono state tante, e potenzialmente anche buone, ma tutto mi è sembrato condotto in modo abbastanza superficiale.
Tra i punti positivi ci sono delle singole scene come la lotta contro lo squalo, la visione di Ramath, la commistione tra avventura/mistero e fatti reali/storia che non appesantisce anzi crea anche un certo interesse.
I personaggi di Zamberletti come al solito sono tutti anonimi. Non ce ne è uno che si distingua dall'altro per qualche sussulto o qualche particolarità. Ognuno fa il suo compitino, ognuno risulta piatto, nessuno di loro esprime un'emozione, ma tutti parlano per dare la spiegazione di qualcosa o per raccontare qualche fatto del passato. Poi ce ne sono troppi e la vicenda è ingolfata da troppi personaggi, a un certo punto tra navi a destra e a sinistra non ci ho capito più nulla.
Il mistero c'è e la sua dose è la parte gustosa, soltanto anche alcuni misteri restano accennati e poco spiegati. Non capisco infatti perché questa nebbia a volte sposti gli oggetti e gli uomini in spazi diversi e a volte in dimensioni temporali differenti. Poco delineati anche i misteriosi uomini con armature riconducibili a qualche civiltà antica con tanto di cani al seguito. Mi è sembrata tutta roba buttata dentro per fare sensazionalismo.
L'esperimento di Coleman infine mi sembrava ancora non definitivo, quindi il tentativo di Hassler di impossessarsene e rivenderselo a qualche potenza straniera mi è parso esagerato.
Disegni. Chiarolla non è tra i miei preferiti e il suo volto di Zagor oltre a certe posture le ho sempre trovate imperfette, ma tra navi, mari e giungle tropicale riesce a dare una buona atmosfera.
Storia: 5
Disegni: 7
Tra i punti positivi ci sono delle singole scene come la lotta contro lo squalo, la visione di Ramath, la commistione tra avventura/mistero e fatti reali/storia che non appesantisce anzi crea anche un certo interesse.
I personaggi di Zamberletti come al solito sono tutti anonimi. Non ce ne è uno che si distingua dall'altro per qualche sussulto o qualche particolarità. Ognuno fa il suo compitino, ognuno risulta piatto, nessuno di loro esprime un'emozione, ma tutti parlano per dare la spiegazione di qualcosa o per raccontare qualche fatto del passato. Poi ce ne sono troppi e la vicenda è ingolfata da troppi personaggi, a un certo punto tra navi a destra e a sinistra non ci ho capito più nulla.
Il mistero c'è e la sua dose è la parte gustosa, soltanto anche alcuni misteri restano accennati e poco spiegati. Non capisco infatti perché questa nebbia a volte sposti gli oggetti e gli uomini in spazi diversi e a volte in dimensioni temporali differenti. Poco delineati anche i misteriosi uomini con armature riconducibili a qualche civiltà antica con tanto di cani al seguito. Mi è sembrata tutta roba buttata dentro per fare sensazionalismo.
L'esperimento di Coleman infine mi sembrava ancora non definitivo, quindi il tentativo di Hassler di impossessarsene e rivenderselo a qualche potenza straniera mi è parso esagerato.
Disegni. Chiarolla non è tra i miei preferiti e il suo volto di Zagor oltre a certe posture le ho sempre trovate imperfette, ma tra navi, mari e giungle tropicale riesce a dare una buona atmosfera.
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Re: La nave fantasma (Maxi n°41)
Preacher ha scritto:Io neanche qui ci ho visto tutto questo finale aperto. Lo avrei visto aperto se al posto dell'ufficiale governativo ci fosse stata Altrove.
Sì però nelle ultime due vignette non si esclude che qualcuno un giorno possa tornare a rimettere mano ai progetti di Coleman e continuare le ricerche. Questo per me è aperto come finale...
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Re: La nave fantasma (Maxi n°41)
Mi è piaciuta e si merita un 7, votato buono.
A chi dice che è una storia con troppi personaggi, un po' cervellotica, dico che è meglio una roba così che mi tiene impegnato piuttosto che i pim pum pam senza anima o col fantasy smodato che si rivela del trash.
La narrazione mi sembra abbastanza solida in antitesi con certe trame superficiali o troppo sincopate vedi Kandrax.
Secondo me il discorso della nebbia e degli sbalzi temporali si presta a varie interpretazioni. Certo, se fossi stato Zamberletti avrei sfruttato di più il mare come ambientazione e meno la parte di indagine. Molto bella e carica di adrenalina per es. quella dell'arrivo dell'equipaggio di Hassler e poi di Fishleg sull'isola, che culmina con i nostri asserragliati dentro il fortino abbandonato.
Fossi Zamberletti cambierei però un po' registro sui cattivi: sempre il solito ambizioso senza scrupoli che vuole arricchirsi. Ebbasta!
Un ottimo Chiarolla invece a nozze con mari, navi e atmosfere marine e della foresta.
A chi dice che è una storia con troppi personaggi, un po' cervellotica, dico che è meglio una roba così che mi tiene impegnato piuttosto che i pim pum pam senza anima o col fantasy smodato che si rivela del trash.
La narrazione mi sembra abbastanza solida in antitesi con certe trame superficiali o troppo sincopate vedi Kandrax.
Secondo me il discorso della nebbia e degli sbalzi temporali si presta a varie interpretazioni. Certo, se fossi stato Zamberletti avrei sfruttato di più il mare come ambientazione e meno la parte di indagine. Molto bella e carica di adrenalina per es. quella dell'arrivo dell'equipaggio di Hassler e poi di Fishleg sull'isola, che culmina con i nostri asserragliati dentro il fortino abbandonato.
Fossi Zamberletti cambierei però un po' registro sui cattivi: sempre il solito ambizioso senza scrupoli che vuole arricchirsi. Ebbasta!
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Re: La nave fantasma (Maxi n°41)
Godibile Maxi che chiude dignitosamente la formula dei balenotteri.
Ho apprezzato molto i riferimenti tanto cari anche su Martin Mystere che non mi hanno annoiato. Già che Zamberletti sia riuscito a tenermi sveglio per 288 tavole è tanto ed è un merito.
Certo che se l'autore confeziona una storia impeccabile sotto il profilo delle incongruenze, c'è da dire che non ci sono momenti e guizzi particolari.
Le due ambientazioni principali (mare e isola con altra dimensione) non vengono sfruttate a dovere, soprattutto nella parte dell'isola su cui si poteva fare molto di più. Due ambientazioni che non si sposano alla grande. Carini soltanti alcuni intermezzi (la lotta con lo squalo, la cotta di Zarkoff, Fishleg protagonista).
Bene Chiarolla, per una storia piacevole e niente più. Votato 7.
Ho apprezzato molto i riferimenti tanto cari anche su Martin Mystere che non mi hanno annoiato. Già che Zamberletti sia riuscito a tenermi sveglio per 288 tavole è tanto ed è un merito.
Certo che se l'autore confeziona una storia impeccabile sotto il profilo delle incongruenze, c'è da dire che non ci sono momenti e guizzi particolari.
Le due ambientazioni principali (mare e isola con altra dimensione) non vengono sfruttate a dovere, soprattutto nella parte dell'isola su cui si poteva fare molto di più. Due ambientazioni che non si sposano alla grande. Carini soltanti alcuni intermezzi (la lotta con lo squalo, la cotta di Zarkoff, Fishleg protagonista).
Bene Chiarolla, per una storia piacevole e niente più. Votato 7.
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Re: La nave fantasma (Maxi n°41)
Capitan Kidd ha scritto:Poco delineati anche i misteriosi uomini con armature riconducibili a qualche civiltà antica con tanto di cani al seguito.
Su questo non concordo e la spiegazione che erano antichi guerrieri egizi o sumeri che erano stati trucidati dagli spagnoli e i loro spiriti erano sopravvissuti sull'isola è stato spiegato e in modo convincente. Sui cagnoloni a metà tra lupi e iene neanche io ho capito cosa c'entrassero e da dove provenissero.
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Re: La nave fantasma (Maxi n°41)
Preacher ha scritto:Capitan Kidd ha scritto:Poco delineati anche i misteriosi uomini con armature riconducibili a qualche civiltà antica con tanto di cani al seguito.
Su questo non concordo e la spiegazione che erano antichi guerrieri egizi o sumeri che erano stati trucidati dagli spagnoli e i loro spiriti erano sopravvissuti sull'isola è stato spiegato e in modo convincente. Sui cagnoloni a metà tra lupi e iene neanche io ho capito cosa c'entrassero e da dove provenissero.
Coleman spiega che le caratteristiche fisiche e il colore della pelle non corrispondevano assolutamente a nessun guerriero egizio o sumero. Solo Ramath ha una visione dove ha visto che probabilmente quei guerrieri erano stati trucidati dagli spagnoli e trasportati sull'isola. Ma sul chi fossero e sul perché si trovassero intorno all'isola dove sono stati trasportati gli eventi sono rimasti inspiegati.
Ritengo che se mi accenni un mistero poi me lo devi spiegare, altrimenti come sceneggiatore stai tradendo il patto con me lettore.
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Capitan Kidd- SAPIENTONE DI ZAGOR
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Re: La nave fantasma (Maxi n°41)
Mah, secondo me più che le mancate spiegazioni su alcuni misteri quello che è mancato è stato sfruttare al meglio l'ambientazione dell'isola.
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Re: La nave fantasma (Maxi n°41)
Capitan Kidd ha scritto:Preacher ha scritto:Capitan Kidd ha scritto:Poco delineati anche i misteriosi uomini con armature riconducibili a qualche civiltà antica con tanto di cani al seguito.
Su questo non concordo e la spiegazione che erano antichi guerrieri egizi o sumeri che erano stati trucidati dagli spagnoli e i loro spiriti erano sopravvissuti sull'isola è stato spiegato e in modo convincente. Sui cagnoloni a metà tra lupi e iene neanche io ho capito cosa c'entrassero e da dove provenissero.
Coleman spiega che le caratteristiche fisiche e il colore della pelle non corrispondevano assolutamente a nessun guerriero egizio o sumero. Solo Ramath ha una visione dove ha visto che probabilmente quei guerrieri erano stati trucidati dagli spagnoli e trasportati sull'isola. Ma sul chi fossero e sul perché si trovassero intorno all'isola dove sono stati trasportati gli eventi sono rimasti inspiegati.
Ritengo che se mi accenni un mistero poi me lo devi spiegare, altrimenti come sceneggiatore stai tradendo il patto con me lettore.
Vabbé Kidd, non è che dovevano spiegare l'esatta provenienza o cosa ci facessero lì,a me è bastato capire che erano guerrieri di una civiltà antica. Posso convenire che su quei cagnacci una spiegazione potevano darla.
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Re: La nave fantasma (Maxi n°41)
Buona storia, soprattutto la prima metà col preambolo e la parte relativa alla traversata via mare condita da alcuni episodi godibili. Poi Zamberletti nella seconda metà ci butta dentro troppi elementi (troppe navi, i guerrieri e quei lupi, Hassler, il governo) creando un senso di disorientamento.
Concordo con chi mi ha preceduto che i personaggi sono tutti piatti, senza anima.
Comunque storia buona con la componente misteriosa che è la parte migliore insieme all'ambientazione marina resa benissimo da Chiarolla:!: . Peccato manchi un sussulto, un personaggio che mi resterà in mente, qualche dialogo memorabile.
Storia 7
Disegni 8
Concordo con chi mi ha preceduto che i personaggi sono tutti piatti, senza anima.
Comunque storia buona con la componente misteriosa che è la parte migliore insieme all'ambientazione marina resa benissimo da Chiarolla:!: . Peccato manchi un sussulto, un personaggio che mi resterà in mente, qualche dialogo memorabile.
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Re: La nave fantasma (Maxi n°41)
Prima parte dell'agguato dei sicari, della scazzottata al porto e del viaggio interessante, dalla seconda parte l'atmosfera cala, visto che i personaggi abbondano di dialoghi tra spiegazioni e controspiegazioni. Secondo me poi per il mistero Zamberletti poteva scegliere qualcosa di più suggestivo al posto di un'isola dove ci sono quattro guerrieri e quattro cagnoloni. Nel finale con l'accavallarsi di tutte quelle navi non ci ho capito più una mazza.
Ai disegni un Chiarolla in formissima tra mari, navi fantasma, isole e vegetazione rigogliosa.
STORIA 6,5
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Maurizio
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Re: La nave fantasma (Maxi n°41)
A me piacciono le storie "mysteriose", pur essendo un lettore solo saltuario di Martin Mystere. Sono uno dei (pochi?) che si esalta per la presenza di Altrove tra le pagine di Zagor. Non a caso in una delle fanfiction su Supermike che ho scritto il protagonista ha rapporti proprio con Altrove...
Ho trovato ottima la prima parte, sule navi, e quando strizzi l'occhio a Carpenter stai sicuramente facendo qualcosa di giusto. Meno la seconda parte sull'isola, nel quale forse l'autore voleva tirare fuori qualcosa "alla Lost" ma con troppo pochi elementi e spazio a disposizione per riuscirci. Giusto non spiegare nel dettaglio le origini dei guerrieri e dei loro animali lasciando alcune cose nel mistero (anche se si intuisce da un dialogo che potrebbero arrivare da un mondo parallelo) e, in generale, a differenza di quanto ho letto in altri commenti, non ho trovato un eccessivo "spiegazionismo", se non quello necessario per far andare avanti la storia.
Personaggi secondari un po' insipidi, il cattivo è talmente generico che cinque minuti dopo aver letto l'albo non mi ricordavo già più come si chiamava, e avrei apprezzato un approfondimento un po' maggiore della storia tra Zarkoff e la figlia di Coleman, così è talmente appena accennata che anche se non ci fosse stata del tutto sarebbe stato esattamente lo stesso.
Ai disegni di Chiarolla bisogna fare un po' l'abitudine, è uno stile non troppo realistico e non è detto che debba piacere a tutti, a me piace e trovo che dia il proprio meglio proprio nelle ambientazioni marine.
Però mi è dispiaciuta davvero l'introduzione di Burattini, che si è sentito in dovere di "mettere le mani avanti" dichiarando addirittura prima che potessimo leggere la storia che "già Nolitta faceva così".
Ma a questo punto siamo arrivati? Si è sentito criticare talmente tante volte perché Zagor non è più quello di Nolitta che deve continuare a ripetere che invece lo è ancora, adesso anche all'interno dei fumetti stessi oltre che sui social e sul suo sito? E' il curatore che da troppo peso alle critiche o le critiche che sono eccessive?
Ho trovato ottima la prima parte, sule navi, e quando strizzi l'occhio a Carpenter stai sicuramente facendo qualcosa di giusto. Meno la seconda parte sull'isola, nel quale forse l'autore voleva tirare fuori qualcosa "alla Lost" ma con troppo pochi elementi e spazio a disposizione per riuscirci. Giusto non spiegare nel dettaglio le origini dei guerrieri e dei loro animali lasciando alcune cose nel mistero (anche se si intuisce da un dialogo che potrebbero arrivare da un mondo parallelo) e, in generale, a differenza di quanto ho letto in altri commenti, non ho trovato un eccessivo "spiegazionismo", se non quello necessario per far andare avanti la storia.
Personaggi secondari un po' insipidi, il cattivo è talmente generico che cinque minuti dopo aver letto l'albo non mi ricordavo già più come si chiamava, e avrei apprezzato un approfondimento un po' maggiore della storia tra Zarkoff e la figlia di Coleman, così è talmente appena accennata che anche se non ci fosse stata del tutto sarebbe stato esattamente lo stesso.
Ai disegni di Chiarolla bisogna fare un po' l'abitudine, è uno stile non troppo realistico e non è detto che debba piacere a tutti, a me piace e trovo che dia il proprio meglio proprio nelle ambientazioni marine.
Però mi è dispiaciuta davvero l'introduzione di Burattini, che si è sentito in dovere di "mettere le mani avanti" dichiarando addirittura prima che potessimo leggere la storia che "già Nolitta faceva così".
Ma a questo punto siamo arrivati? Si è sentito criticare talmente tante volte perché Zagor non è più quello di Nolitta che deve continuare a ripetere che invece lo è ancora, adesso anche all'interno dei fumetti stessi oltre che sui social e sul suo sito? E' il curatore che da troppo peso alle critiche o le critiche che sono eccessive?
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Re: La nave fantasma (Maxi n°41)
Sì, infatti, si poteva evitare l'ennesimo "ehmmaancheNolitta...", in quanto il mistero di Nolitta era molto diverso da quello mysterioso di Castelli, basato su fatti reali e approfondito con spiegazioni scientifiche e ricostruzioni storiche.
Walter Dorian- FORUMISTA MAXIMUS
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Re: La nave fantasma (Maxi n°41)
Il Moro ha scritto:avrei apprezzato un approfondimento un po' maggiore della storia tra Zarkoff e la figlia di Coleman
Sì infatti, è stato solo accennato. Mi aspettavo qualche corteggiamento nel prosieguo e invece nulla, Zarkoff fa solo il fico buttandosi in acqua ma il flirt non ha seguito...
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Re: La nave fantasma (Maxi n°41)
Completamente d'accordoCapitan Kidd ha scritto:Io ho votato 5. Le idee ci sono e sono state tante, e potenzialmente anche buone, ma tutto mi è sembrato condotto in modo abbastanza superficiale.
Tra i punti positivi ci sono delle singole scene come la lotta contro lo squalo, la visione di Ramath, la commistione tra avventura/mistero e fatti reali/storia che non appesantisce anzi crea anche un certo interesse.
I personaggi di Zamberletti come al solito sono tutti anonimi. Non ce ne è uno che si distingua dall'altro per qualche sussulto o qualche particolarità. Ognuno fa il suo compitino, ognuno risulta piatto, nessuno di loro esprime un'emozione, ma tutti parlano per dare la spiegazione di qualcosa o per raccontare qualche fatto del passato. Poi ce ne sono troppi e la vicenda è ingolfata da troppi personaggi, a un certo punto tra navi a destra e a sinistra non ci ho capito più nulla.
Il mistero c'è e la sua dose è la parte gustosa, soltanto anche alcuni misteri restano accennati e poco spiegati. Non capisco infatti perché questa nebbia a volte sposti gli oggetti e gli uomini in spazi diversi e a volte in dimensioni temporali differenti. Poco delineati anche i misteriosi uomini con armature riconducibili a qualche civiltà antica con tanto di cani al seguito. Mi è sembrata tutta roba buttata dentro per fare sensazionalismo.
L'esperimento di Coleman infine mi sembrava ancora non definitivo, quindi il tentativo di Hassler di impossessarsene e rivenderselo a qualche potenza straniera mi è parso esagerato.
Disegni. Chiarolla non è tra i miei preferiti e il suo volto di Zagor oltre a certe posture le ho sempre trovate imperfette, ma tra navi, mari e giungle tropicale riesce a dare una buona atmosfera.
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Re: La nave fantasma (Maxi n°41)
Walter Dorian ha scritto:Sì, infatti, si poteva evitare l'ennesimo "ehmmaancheNolitta...", in quanto il mistero di Nolitta era molto diverso da quello mysterioso di Castelli, basato su fatti reali e approfondito con spiegazioni scientifiche e ricostruzioni storiche.
Il punto non è neanche quello, secondo me. Al di fuori di questa storia in particolare, è proprio una questione di atteggiamento con i lettori. Sembra quasi che Burattini stia attuando una specie di "servilismo aggressivo". Vuoi la storia fatta in un certo modo? Eccotela, e che ti vada di traverso.
Intendiamoci, io apprezzo Burattini sia come autore che come curatore. Ma quando deve fare il comunicatore si lascia prendere dal nervoso e scrive di getto buttando giù articoli e editoriali pieni di rabbia.
Penso anche che fare il curatore di una serie "storica" come Zagor sia tremendamente difficile, perché devi mantenere un equilibrio tra tradizione e innovazione, cercando di accontentare i lettori vecchi e nel frattempo attrarre quelli nuovi, che hanno gusti COMPLETAMENTE diversi. Però per riuscirci, almeno secondo il mio modestissimo parere, bisogna agire sulle storie (cosa che secondo me Burattini sta facendo bene) e sulle scelte editoriali (e lì secondo me si potrebbe fare qualcosa di più, come si fa ad esempio per Tex, ma immagino che queste decisioni vadano prese dalla casa editrice e non basti la volontà del curatore), non cercare di convincere i vecchi lettori che stanno leggendo quello che vogliono leggere e sono loro che non capiscono.
Credo anche che abbia un'immagine distorta del suo pubblico. Si sa che chi si lamenta urla un sacco mentre quelli a cui le cose vanno bene se lo tengono per sé. Quando si ha a che fare con il pubblico questa è una cosa di cui bisogna tenere conto. Invece Burattini mi dà l'impressione di uno che da troppa importanza alle critiche, lasciando che condizionino il suo modo di lavorare, e non tenga invece abbastanza in conto i pareri positivi che pure ci sono, come si vede anche in questo forum.
Che poi abbia dei "detrattori" è sicuramente vero, ma sono una minoranza che non riuscirà mai a convincere nemmeno piangendo in cinese, e sono sicuramente meno di quanto lui sembra pensare.
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Re: La nave fantasma (Maxi n°41)
Per me è un modo di mettere la mani avanti, però se lo fai sempre dai l'idea di quello che sa di essere sempre in difetto.
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Re: La nave fantasma (Maxi n°41)
Preacher ha scritto:Per me è un modo di mettere la mani avanti, però se lo fai sempre dai l'idea di quello che sa di essere sempre in difetto.
Io non credo che si senta in difetto, ma piuttosto che si senta nel giusto ma vessato da "detrattori" con il prosciutto sugli occhi che non capiscono che lui sta dando loro esattamente quello che vogliono. Il problema è che il suo astio verso questi "detrattori" (che esistono ma credo proprio che siano molti meno di quelli che lui pensa) sta influenzando il suo modo di comunicare, tanto da tirarli in mezzo anche quando non sarebbe il momento.
A che serve un editoriale per dire che la storia è stata scritta nel solco della tradizione? A chi è rivolto? Usare una pagina per mettere le mani avanti nei confronti dei tuoi quattro detrattori, che tanto non puoi convincere in nessun modo, non fa altro che ingigantire il problema rendendolo noto anche a quelli che non ne sapevano nulla.
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Re: La nave fantasma (Maxi n°41)
Sono d'accordo con chi ha scritto che i misteri li devi spiegare se ce li metti, altrimenti è roba buttata tanto per fare numero. Infatti sti guerrieri non si capisce se siano civiltà precolombiane, se siano sumeri o egizi e quelle fiere che avevano al seguito perché erano con loro e da dove provenivano? A un certo punto poi si accavallano troppe sottotrame (il governo, il trafficante olandese, Hassler), troppe navi, troppi nemici, ci mancava solo che spuntasse Altrove e il quadro era completo. Bella dose di mistero e avventura iniziale, ma la storia non decolla...
Non l'ho mai amato e mai sono stato un suo fan ma applaudo Chiarolla a suo agio tra mari, onde, velieri, navi belliche, tempeste, isole e giungle tropicali. Una storia a sua misura.
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Re: La nave fantasma (Maxi n°41)
Io non sono d'accordo sul fatto che tutti i misteri debbano essere spiegati.
Dipende molto dal come racconti la storia: che il protagonista non venga a sapere tutti i risvolti è normale, quindi se mantieni il punto di vista fisso su di lui è giusto che non venga a saperli neanche il lettore. Se invece utilizzi un narratore onnisciente allora puoi anche permetterti di spiegare i misteri.
Io sono dell'idea che le cose non debbano essere spiegate per filo e per segno, perché penso di non essere un cretino e di essere quindi in grado di arrivarci da solo. Ovviamente, devono essermi dati gli elementi necessari e sufficienti per capire. In questo caso, uomini e bestie venivano da un mondo parallelo, non solo c'erano gli elementi per capirlo ma la cosa veniva anche accennata in un dialogo. Odio invece quando i misteri vengono buttati lì senza che venga dato nessun elemento per capire, perché la sensazione in questo caso è che non ci sia niente da capire: lo sceneggiatore voleva fare una scena a effetto e l'ha fatta senza curarsi di renderla plausibile. è quello che avviene in Lost, per esempio. Che cavolo erano gli orsi polari? Non lo sa nessuno, nemmeno gli sceneggiatori, ci sono solo un sacco di teorie dei fan.
Dipende molto dal come racconti la storia: che il protagonista non venga a sapere tutti i risvolti è normale, quindi se mantieni il punto di vista fisso su di lui è giusto che non venga a saperli neanche il lettore. Se invece utilizzi un narratore onnisciente allora puoi anche permetterti di spiegare i misteri.
Io sono dell'idea che le cose non debbano essere spiegate per filo e per segno, perché penso di non essere un cretino e di essere quindi in grado di arrivarci da solo. Ovviamente, devono essermi dati gli elementi necessari e sufficienti per capire. In questo caso, uomini e bestie venivano da un mondo parallelo, non solo c'erano gli elementi per capirlo ma la cosa veniva anche accennata in un dialogo. Odio invece quando i misteri vengono buttati lì senza che venga dato nessun elemento per capire, perché la sensazione in questo caso è che non ci sia niente da capire: lo sceneggiatore voleva fare una scena a effetto e l'ha fatta senza curarsi di renderla plausibile. è quello che avviene in Lost, per esempio. Che cavolo erano gli orsi polari? Non lo sa nessuno, nemmeno gli sceneggiatori, ci sono solo un sacco di teorie dei fan.
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