Lungo il fiume (Maxi n°39)
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FORUM ZAGOR TE NAY LA DARKWOOD DEL WEB :: Zagor-Te-Nay il Forum dello Spirito Con La Scure :: Commenti alle storie
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Re: Lungo il fiume (Maxi n°39)
Spirito errante ha scritto:Certo che Voltolini una possibilità sulla serie regolare o qualche storia più lunga dopo tre storie cornici la meriterebbe.
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Mi sono sempre immaginato il paradiso come una specie di biblioteca. - Jorge Luis Borges
Claudio L.- MASTER IN ZAGOR
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Re: Lungo il fiume (Maxi n°39)
Andrea67 ha scritto:Zagor che si fa picchiare e legare da delle donne mi mancava ancora.
Beh, André, però c'è da dire che era ancora debole e stordito dal sonnifero che gli avevano messo, poi lo hanno accerchiato in tante.
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Re: Lungo il fiume (Maxi n°39)
Io mi sono un po’ vergognatoWalter Dorian ha scritto:Andrea67 ha scritto:Zagor che si fa picchiare e legare da delle donne mi mancava ancora.
Beh, André, però c'è da dire che era ancora debole e stordito dal sonnifero che gli avevano messo, poi lo hanno accerchiato in tante.
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Re: Lungo il fiume (Maxi n°39)
anche nolitta... gli sciacalli della foresta
Kramer76- Vincitore Champions league/Europa league/Supercoppa/Europeo
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Re: Lungo il fiume (Maxi n°39)
Agli ordini dello zar… si fa mettere fuori combattimento addirittura da una vecchiettaKramer76 ha scritto:anche nolitta... gli sciacalli della foresta
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...e probabilmente Zagor è già morto!
Che gli dei ti perdonino, pazzo! Lo spirito con la scure non può morire!
Sam Fletcher- FORUMISTA D'ASSALTO
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Re: Lungo il fiume (Maxi n°39)
Spirito errante ha scritto:
"Il confine": Bella storia tra il ritratto di Dorian Gray e il villaggio di sole donne adoratrici del dio pagano. Non male i disegni di Coppola ma troppo discontinuo, a volte alterna primi piani che ammiccano a Ferri a volte abbozza qualche figura.
Vero, ho visto Coppola in alcuni frangenti che ha tirato via alcuni disegni, come se avesse avuto fretta di consegnare, per una storia di 40 pagine lo trovo molto strano.
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Re: Lungo il fiume (Maxi n°39)
Maxi che mi ha parzialmente deluso. Si salvano solo tre storie.
L'ingrediente segreto. Storia 7,5. Disegni 7,5.
Divertente la sceneggiatura scritta da Enna che ti coinvolge con leggerezza, partendo da un soggetto semplice. Solo chi ha talento è capace di ciò ( molto buona l'idea di una finta suora a Darkwood). Bravo anche Oskar nella cura dei particolari ma anche in alcune inquadrature dinamiche .
Il confine. Storia 7. Disegni 7.
Una storia alla Martin Mystere, quindi i disegni di Coppola sono abbastanza adeguati, anche se il suo stile non è di quelli eccezionali. Peccato che la trama che ci parla di questa comunità femminile dedita ad un culto pagano sia compressa in sole 40 tavole.
E ultima viene la neve. Storia 8. Disegni 7,5
Originale questa storia alla Dylan Dog scritta da Barbieri. Zagor vive un'avventura che in pratica è un'allucinazione. Mi è piaciuta l 'idea che dei fantasmi possano interagire liberamente sul tessuto spazio-temporale grazie ai poteri di una strega, o sciamana bianca. Si tratta pur sempre di una tragedia familiare, ma l'atmosfera onirica e poetica della neve che cade fa quasi dimenticare tutto quel sangue versato. Barison fa la sua parte illuminando la scena con dei chiaroscuri e delle inquadrature penetranti.
Le altre tre storie sono abbastanza dimenticabili, compresa quella tanto pubblicizzata sul delitto nella stanza chiusa dall'interno scritta da Burattini. È inutile fare dei paragoni con " IL Fante di Picche"che, pur essendo una delle meno riuscite di Nolitta, resta pur sempre una perla. Meglio dimenticare anche i disegni mediocri di Venturi. Non male invece Chiarolla nel dipingere le scene di natura selvaggia che si vedono nella " Diga di ghiaccio".
L'ingrediente segreto. Storia 7,5. Disegni 7,5.
Divertente la sceneggiatura scritta da Enna che ti coinvolge con leggerezza, partendo da un soggetto semplice. Solo chi ha talento è capace di ciò ( molto buona l'idea di una finta suora a Darkwood). Bravo anche Oskar nella cura dei particolari ma anche in alcune inquadrature dinamiche .
Il confine. Storia 7. Disegni 7.
Una storia alla Martin Mystere, quindi i disegni di Coppola sono abbastanza adeguati, anche se il suo stile non è di quelli eccezionali. Peccato che la trama che ci parla di questa comunità femminile dedita ad un culto pagano sia compressa in sole 40 tavole.
E ultima viene la neve. Storia 8. Disegni 7,5
Originale questa storia alla Dylan Dog scritta da Barbieri. Zagor vive un'avventura che in pratica è un'allucinazione. Mi è piaciuta l 'idea che dei fantasmi possano interagire liberamente sul tessuto spazio-temporale grazie ai poteri di una strega, o sciamana bianca. Si tratta pur sempre di una tragedia familiare, ma l'atmosfera onirica e poetica della neve che cade fa quasi dimenticare tutto quel sangue versato. Barison fa la sua parte illuminando la scena con dei chiaroscuri e delle inquadrature penetranti.
Le altre tre storie sono abbastanza dimenticabili, compresa quella tanto pubblicizzata sul delitto nella stanza chiusa dall'interno scritta da Burattini. È inutile fare dei paragoni con " IL Fante di Picche"che, pur essendo una delle meno riuscite di Nolitta, resta pur sempre una perla. Meglio dimenticare anche i disegni mediocri di Venturi. Non male invece Chiarolla nel dipingere le scene di natura selvaggia che si vedono nella " Diga di ghiaccio".
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Re: Lungo il fiume (Maxi n°39)
Kramer76 ha scritto:anche nolitta... gli sciacalli della foresta
Vero! Quando Guitar Jim aizza quelle donne e uomini contro Zagor e Cico che vengono sopraffatti.
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Re: Lungo il fiume (Maxi n°39)
E arriva anche il mio commento a questo Maxi. Voto globale strappa una sufficienza, 6.
Comincio da IL DELITTO IMPOSSIBILE. E' un giallo intrigante, piace, ti tiene col fiato sul collo nonostante la verbosità, ma è tutta la ricostruzione di Zagor che mi sembra troppo arzigogolata. Disegni di Venturi buoni ma non ai suoi livelli, la sua prova mi è sembrata tipo quella di un giocatore che gioca una partita accontentandosi di fare il compitino.
LA DIGA DI GHIACCIO. Forse la peggiore. Tre pericolosi criminali dipinti come tali, spietati assassini e poi Zagor se ne sbarazza con una facilità estrema uscendo indenne dall'esplosione della diga. Peraltro i soliti pensieri e radiocronache di Zagor e Cico che spiegano e si ripetono a vicenda cose inutili, unica nota lieta i disegni di Chiarolla molto bravo a dipingere l'alta marea e il freddo pungente.
L'INGREDIENTE SEGRETO, divertissiment di Enna che ricorda Natale Calibro 45 o certe storie cazzone, l'avrei vista bene come uno speciale Cico. Oskar ormai sempre più sicuro di sè e sono d'accordo con chi mi ha preceduto che una possibilità sulla serie regolare gliela darei, così come mi piacerebbe vedere il ritorno di sorella O'Hara.
IL CONFINE. Bel soggetto, inquietante, misterioso, ma si conclude un po' troppo frettolosamente con un calcio al braciere che manda a puttane tutto compreso il dio cornuto. Una storia che avrebbe meritato più pagine. Bravo Fantelli a restare nei binari di un horror solido e a non sbracare in qualche scenetta di qualche demone preso a mazzate come ha fatto Ravera e Testi. Bravo Coppola, molto solido e lineare nel tratto, seppur con qualche imperfezione (Zagor a confronto con Cico a volte troppo basso).
ULTIMA VIENE LA NEVE. Drammatica, cupa e intensa con un finale anche toccante, ma a me sta storia di Darkwood come un luogo magico dove può arrivare chiunque non piace. Peraltro i poteri di questa strega da morta mi sembrano troppo illimitati: manda la visione a Zagor, gli fa trovare il medaglione in un punto esatto e gli fa rivivere quello che era successo. Una strega degna di Nayana, peccato però che sia morta infilzata con cotanta facilità da due Huron!!! Sempre molto d'atmosfera Barison che si fa perdonare per qualche Zagor mascellone.
WHITE RIVER EXPRESS, un poliziesco calato nel western che tanto piace a Zamberletti senza cadute particolari ma neanche senza tanti acuti. Spadavecchia da rivedere, qualche buon primo piano ma null'altro di più
Concludo con qualche considerazione a margine. Tutte queste storie hanno dei buoni soggetti a parte quella di Zamberletti. Il confine avrebbe meritato più pagine e si sarebbe potuta trasformare in un horror ad ampio respiro, anche la diga di ghiaccio ne avrebbe giovato, così il giallo di Burattini. Mentre invece con queste storie corte si rischia di buttare come è successo dei soggetti per strada. Non che le storie automaticamente escano male, ma è difficile in 40 tavole fare benissimo. L'unico che c'è riuscito forse è stato Cavaletto. Mi chiedo allora, ha senso continuare su sta politica delle storie brevi perché ad Airoldi piacciono tanto le short stories buone per gli spillati all'amerregana o perché abbiamo esigenza di consegnare velocemente le tavole e realizzare gli albi e quindi con 40 tavole c'è più possibilità da parte dei disegnatori? Non sarebbe quindi meglio ridurre la quantità delle uscite e puntare più sulla qualità il che permetterebbe anche di gestire in un anno meglio i soggetti, le tavole e le sceneggiature che si hanno a disposizione?
Comincio da IL DELITTO IMPOSSIBILE. E' un giallo intrigante, piace, ti tiene col fiato sul collo nonostante la verbosità, ma è tutta la ricostruzione di Zagor che mi sembra troppo arzigogolata. Disegni di Venturi buoni ma non ai suoi livelli, la sua prova mi è sembrata tipo quella di un giocatore che gioca una partita accontentandosi di fare il compitino.
LA DIGA DI GHIACCIO. Forse la peggiore. Tre pericolosi criminali dipinti come tali, spietati assassini e poi Zagor se ne sbarazza con una facilità estrema uscendo indenne dall'esplosione della diga. Peraltro i soliti pensieri e radiocronache di Zagor e Cico che spiegano e si ripetono a vicenda cose inutili, unica nota lieta i disegni di Chiarolla molto bravo a dipingere l'alta marea e il freddo pungente.
L'INGREDIENTE SEGRETO, divertissiment di Enna che ricorda Natale Calibro 45 o certe storie cazzone, l'avrei vista bene come uno speciale Cico. Oskar ormai sempre più sicuro di sè e sono d'accordo con chi mi ha preceduto che una possibilità sulla serie regolare gliela darei, così come mi piacerebbe vedere il ritorno di sorella O'Hara.
IL CONFINE. Bel soggetto, inquietante, misterioso, ma si conclude un po' troppo frettolosamente con un calcio al braciere che manda a puttane tutto compreso il dio cornuto. Una storia che avrebbe meritato più pagine. Bravo Fantelli a restare nei binari di un horror solido e a non sbracare in qualche scenetta di qualche demone preso a mazzate come ha fatto Ravera e Testi. Bravo Coppola, molto solido e lineare nel tratto, seppur con qualche imperfezione (Zagor a confronto con Cico a volte troppo basso).
ULTIMA VIENE LA NEVE. Drammatica, cupa e intensa con un finale anche toccante, ma a me sta storia di Darkwood come un luogo magico dove può arrivare chiunque non piace. Peraltro i poteri di questa strega da morta mi sembrano troppo illimitati: manda la visione a Zagor, gli fa trovare il medaglione in un punto esatto e gli fa rivivere quello che era successo. Una strega degna di Nayana, peccato però che sia morta infilzata con cotanta facilità da due Huron!!! Sempre molto d'atmosfera Barison che si fa perdonare per qualche Zagor mascellone.
WHITE RIVER EXPRESS, un poliziesco calato nel western che tanto piace a Zamberletti senza cadute particolari ma neanche senza tanti acuti. Spadavecchia da rivedere, qualche buon primo piano ma null'altro di più
Concludo con qualche considerazione a margine. Tutte queste storie hanno dei buoni soggetti a parte quella di Zamberletti. Il confine avrebbe meritato più pagine e si sarebbe potuta trasformare in un horror ad ampio respiro, anche la diga di ghiaccio ne avrebbe giovato, così il giallo di Burattini. Mentre invece con queste storie corte si rischia di buttare come è successo dei soggetti per strada. Non che le storie automaticamente escano male, ma è difficile in 40 tavole fare benissimo. L'unico che c'è riuscito forse è stato Cavaletto. Mi chiedo allora, ha senso continuare su sta politica delle storie brevi perché ad Airoldi piacciono tanto le short stories buone per gli spillati all'amerregana o perché abbiamo esigenza di consegnare velocemente le tavole e realizzare gli albi e quindi con 40 tavole c'è più possibilità da parte dei disegnatori? Non sarebbe quindi meglio ridurre la quantità delle uscite e puntare più sulla qualità il che permetterebbe anche di gestire in un anno meglio i soggetti, le tavole e le sceneggiature che si hanno a disposizione?
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Né più esaltante dell'appartenere a una moltitudine nel tempo."Nicolás Gómez Dávila
Preacher- MASTER IN ZAGOR
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Re: Lungo il fiume (Maxi n°39)
Preacher ha scritto:E arriva anche il mio commento a questo Maxi..............................................Non sarebbe quindi meglio ridurre la quantità delle uscite e puntare più sulla qualità il che permetterebbe anche di gestire in un anno meglio i soggetti, le tavole e le sceneggiature che si hanno a disposizione?
MASSIMO- LAUREATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: Lungo il fiume (Maxi n°39)
...Applausi Preacher ...ben dettoMASSIMO ha scritto:Preacher ha scritto:E arriva anche il mio commento a questo Maxi..............................................Non sarebbe quindi meglio ridurre la quantità delle uscite e puntare più sulla qualità il che permetterebbe anche di gestire in un anno meglio i soggetti, le tavole e le sceneggiature che si hanno a disposizione?
toro seduto- LAUREATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: Lungo il fiume (Maxi n°39)
Preacher ha scritto:
Concludo con qualche considerazione a margine. Tutte queste storie hanno dei buoni soggetti a parte quella di Zamberletti. Il confine avrebbe meritato più pagine e si sarebbe potuta trasformare in un horror ad ampio respiro, anche la diga di ghiaccio ne avrebbe giovato, così il giallo di Burattini. Mentre invece con queste storie corte si rischia di buttare come è successo dei soggetti per strada. Non che le storie automaticamente escano male, ma è difficile in 40 tavole fare benissimo. L'unico che c'è riuscito forse è stato Cavaletto. Mi chiedo allora, ha senso continuare su sta politica delle storie brevi perché ad Airoldi piacciono tanto le short stories buone per gli spillati all'amerregana o perché abbiamo esigenza di consegnare velocemente le tavole e realizzare gli albi e quindi con 40 tavole c'è più possibilità da parte dei disegnatori? Non sarebbe quindi meglio ridurre la quantità delle uscite e puntare più sulla qualità il che permetterebbe anche di gestire in un anno meglio i soggetti, le tavole e le sceneggiature che si hanno a disposizione?
Giusta considerazione Alessà. Si pensa a inondare il mercato di infinite proposte editoriali e fatturare il massimo, questo sembra essere il verbo della Nuova Bonelli. Il tutto a discapito della qualità delle storie; sempre più corte, con soggetti potenzialmente buoni che potrebbero essere valorizzati in una storia di ampio respiro e con autori coinvolti su più storie continuamente che spesso riescono a consegnare in tempo con fatica.
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Re: Lungo il fiume (Maxi n°39)
Così facendo, privilegiando la quantità e non la qualità, i lettori si perdono. Non se ne acquistano....
MASSIMO- LAUREATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: Lungo il fiume (Maxi n°39)
Walter Dorian ha scritto:
Giusta considerazione Alessà. Si pensa a inondare il mercato di infinite proposte editoriali e fatturare il massimo, questo sembra essere il verbo della Nuova Bonelli. Il tutto a discapito della qualità delle storie; sempre più corte, con soggetti potenzialmente buoni che potrebbero essere valorizzati in una storia di ampio respiro e con autori coinvolti su più storie continuamente che spesso riescono a consegnare in tempo con fatica.
Ma ovvio, Walter, ovvio che aumentando il materiale che devi mandare in edicola in un anno solare finisci per fare il gioco della coperta corta che la qualità ne risente. Troppi impegni pressanti per gli autori e disegnatori impegnati su più fronti ai quali si cerca di sopperire facendo queste storie brevi che danno la possibilità ad alcuni autori fermi di lavorare e ad alcuni di consegnare una storia di 40 tav. in tempo, ma il discorso è che una storia di 40 pagine difficilmente sarà ottima e il livello insomma è la sufficienza stiracchiata da quello che sto vedendo da 2/3 Maxi a questa parte.
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Re: Lungo il fiume (Maxi n°39)
Non è che sembra, Walter... E' il nuovo verbo !Walter Dorian ha scritto:
Si pensa a inondare il mercato di infinite proposte editoriali e fatturare il massimo, questo sembra essere il verbo della Nuova Bonelli.
Walter Dorian ha scritto:Il tutto a discapito della qualità delle storie; sempre più corte, con soggetti potenzialmente buoni che potrebbero essere valorizzati in una storia di ampio respiro e con autori coinvolti su più storie continuamente che spesso riescono a consegnare in tempo con fatica.
Un muro di gomma.... Non gliene frega un c..... e continuano così.
Airoldi mi sembra Sordi in "Un americano a Roma"..... Quando il mega direttore generale capirà che conviene fare meno l' "ammericano" e "continuare a mangiare gli spaghetti" sarà sempre troppo tardi.... Forse.
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Re: Lungo il fiume (Maxi n°39)
capelli d'argento ha scritto:Non è che sembra, Walter... E' il nuovo verbo !Walter Dorian ha scritto:
Si pensa a inondare il mercato di infinite proposte editoriali e fatturare il massimo, questo sembra essere il verbo della Nuova Bonelli.
No, no, ma assolutamente. "Sembra" inteso che è così è certo, non è che esprimevo un dubbio.
Ospite- Ospite
Re: Lungo il fiume (Maxi n°39)
oggi ho preso "Lungo il fiume".
speriamo di non rimanere deluso. Amen.
speriamo di non rimanere deluso. Amen.
Ospite- Ospite
Re: Lungo il fiume (Maxi n°39)
IL DELITTO IMPOSSIBILE
Si era parlato molto di questa storia. Ma a me questa
storia non mi convince per niente. all'inizio sembra
trattarsi di un giallo affascinante, ma poi assistiamo ad
uno Zagor che ti snocciola tutto quello che è
successo, nei minimi particolari, nei minimi dettagli, che
manco Sherlock Holmes ci sarebbe riuscito.
Come ha fatto a capire una verità così complicata in
pochi minuti? Se lo domanda anche Cico.... Ricordandosi
dei travestimenti del Fante di Picche? Ma quando mai!
Un poliziesco privo di poesia. Troppo cervellotico e macchinoso,
e anche noioso soprattutto nel finale.
Questo Maxi inizia male, per me.
Si era parlato molto di questa storia. Ma a me questa
storia non mi convince per niente. all'inizio sembra
trattarsi di un giallo affascinante, ma poi assistiamo ad
uno Zagor che ti snocciola tutto quello che è
successo, nei minimi particolari, nei minimi dettagli, che
manco Sherlock Holmes ci sarebbe riuscito.
Come ha fatto a capire una verità così complicata in
pochi minuti? Se lo domanda anche Cico.... Ricordandosi
dei travestimenti del Fante di Picche? Ma quando mai!
Un poliziesco privo di poesia. Troppo cervellotico e macchinoso,
e anche noioso soprattutto nel finale.
Questo Maxi inizia male, per me.
Ospite- Ospite
Re: Lungo il fiume (Maxi n°39)
LA DIGA DI GHIACCIO
Ho saputo che si tratta della versione
fumettistica del racconto "Disgelo" apparso
nella collana Scure, che io non ho letto.
Davvero incredibile e incomprensibile
riciclare, a pochi mesi di distanza, una
storia già pubblicata. Comportamento
inqualificabile, ma ormai dalla gestione
Bonelli/Airoldi non ci si può stupire più
di niente. Burattini non ce lo dice
nemmeno nella presentazione. Boh!
La storia, di per sé, nonostante
l'ambientazione affascinante, ha ben
poco di avventuroso. Tutto è così
prevedibile, non si capisce perché i
fuggitivi vanno verso un sicuro
suicidio, conoscendo bene la
pericolosità del luogo. Spiegone
iniziale che poteva essere reso
con tecniche narrative migliori.
Da dimenticare.
Ho saputo che si tratta della versione
fumettistica del racconto "Disgelo" apparso
nella collana Scure, che io non ho letto.
Davvero incredibile e incomprensibile
riciclare, a pochi mesi di distanza, una
storia già pubblicata. Comportamento
inqualificabile, ma ormai dalla gestione
Bonelli/Airoldi non ci si può stupire più
di niente. Burattini non ce lo dice
nemmeno nella presentazione. Boh!
La storia, di per sé, nonostante
l'ambientazione affascinante, ha ben
poco di avventuroso. Tutto è così
prevedibile, non si capisce perché i
fuggitivi vanno verso un sicuro
suicidio, conoscendo bene la
pericolosità del luogo. Spiegone
iniziale che poteva essere reso
con tecniche narrative migliori.
Da dimenticare.
Ospite- Ospite
Re: Lungo il fiume (Maxi n°39)
L'INGREDIENTE SEGRETO
Questa storia di Enna è carina e
coinvolgente. È una storia soft ,
insolita, quasi umoristica e senza troppe
ambizioni. Ma funziona bene. Sorella
O'Hara è un personaggio da riprendere.
Ottimi disegni di Oskar.
Questa storia di Enna è carina e
coinvolgente. È una storia soft ,
insolita, quasi umoristica e senza troppe
ambizioni. Ma funziona bene. Sorella
O'Hara è un personaggio da riprendere.
Ottimi disegni di Oskar.
Ospite- Ospite
Re: Lungo il fiume (Maxi n°39)
IL CONFINE
Storia che è davvero fuori dai canoni
classici di Zagor. Inizialmente ho
pensato fosse un sogno di qualcuno.
Fa ricordare "Partenogenesi" di Burattini e
"Il Prescelto", film di Nicholas Cage. Non saprei proprio
giudicare. È troppo strana.
Ottimi i disegni di Coppola.
Storia che è davvero fuori dai canoni
classici di Zagor. Inizialmente ho
pensato fosse un sogno di qualcuno.
Fa ricordare "Partenogenesi" di Burattini e
"Il Prescelto", film di Nicholas Cage. Non saprei proprio
giudicare. È troppo strana.
Ottimi i disegni di Coppola.
Ospite- Ospite
Re: Lungo il fiume (Maxi n°39)
ULTIMA VIENE LA NEVE
Buona storia di Barbieri. Soggetto insolito
ma affascinante e incalzante. L'aspetto
soprannaturale viene reso bene. Si apre
una specie di varco temporale.
Ottimo Barison. Molto belle le sue
vignette dinamiche non tradizionali.
Buona storia di Barbieri. Soggetto insolito
ma affascinante e incalzante. L'aspetto
soprannaturale viene reso bene. Si apre
una specie di varco temporale.
Ottimo Barison. Molto belle le sue
vignette dinamiche non tradizionali.
Ospite- Ospite
Re: Lungo il fiume (Maxi n°39)
WHITE RIVER EXPRESS
Trama apparentemente avventurosa,
ma piena di troppi flashback, spiegoni
e incroci. I personaggi passano
troppo tempo a spiegare i retroscena e
come sono andate le cose.
In tal modo , anche una breve storia
di 40 pagine diventa faticosa
da leggere. Una brutta prova
di Zamberletti.
Nel complesso, un Maxi davvero brutto.
Siamo alle solite. 7,90 euro !!!
Trama apparentemente avventurosa,
ma piena di troppi flashback, spiegoni
e incroci. I personaggi passano
troppo tempo a spiegare i retroscena e
come sono andate le cose.
In tal modo , anche una breve storia
di 40 pagine diventa faticosa
da leggere. Una brutta prova
di Zamberletti.
Nel complesso, un Maxi davvero brutto.
Siamo alle solite. 7,90 euro !!!
Ospite- Ospite
Re: Lungo il fiume (Maxi n°39)
Contento di aver risparmiato 8 euro circa........
In futuro lo acquisterò saltuariamente, quando riterrò che valga la pena di spendere 7,90 euro.
Stesso discorso per il color....
In futuro lo acquisterò saltuariamente, quando riterrò che valga la pena di spendere 7,90 euro.
Stesso discorso per il color....
MASSIMO- LAUREATO IN ZAGOROLOGIA
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