Il boss di Chicago (Maxi Tex N.25)
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Il boss di Chicago (Maxi Tex N.25)
Due avventure, due città, e molti nemici… Per Tex Willer e Kit Carson è il momento di far cantare le colt!
MAXI TEX N° 25
Periodicità: semestrale
IL BOSS DI CHICAGO
uscita: 05/10/2019
Formato: 16x21 cm, b/n
Pagine: 288
Codice a barre: 977182645704090025
Copertina: Claudio Villa
Il re di Chicago
Soggetto e sceneggiatura: Pasquale Ruju
Disegni: Miguel Angel Repetto
Un vecchio nemico di Kit Carson è diventato senatore degli Stati Uniti. I suoi loschi traffici hanno messo le mani su Chicago… Nessuno può contrastare il suo potere, ma in città arrivano due Rangers del Texas…
La città corrotta
Soggetto e sceneggiatura: Pasquale Ruju
Disegni: Rossano Rossi
La cittadina di Silver Gulch, sulle montagne del Colorado, nasconde un orribile segreto… Tutti i suoi abitanti si sono macchiati di un’antica colpa… Il cielo sembra voler lavare con la furia i loro peccati… Ma qual è il vero pericolo per i cittadini onesti?
Ultima modifica di natural killer il Gio 30 Apr 2020, 20:03 - modificato 2 volte.
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the haematologist
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Re: Il boss di Chicago (Maxi Tex N.25)
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Re: Il boss di Chicago (Maxi Tex N.25)
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Re: Il boss di Chicago (Maxi Tex N.25)
qui Repetto e Rossi sembrano i Verni di Ticci e Civitelli
wakopa- Vincitore COPPA ITALIA
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Re: Il boss di Chicago (Maxi Tex N.25)
Interessante il contrasto nello stesso albo del segno classico di Repetto con la linea chiara di Rossi.
Che poi si rifacciano rispettivamente al modello Ticciano e a quello Civitelliano non è una novità anche se, a onor del vero, bisogna riconoscere che il compianto maestro Argentino, recentemente scomparso nella sua Lujàn sulla soglia dei 90 anni, conserva il suo inconfondibile tratto.
Che poi si rifacciano rispettivamente al modello Ticciano e a quello Civitelliano non è una novità anche se, a onor del vero, bisogna riconoscere che il compianto maestro Argentino, recentemente scomparso nella sua Lujàn sulla soglia dei 90 anni, conserva il suo inconfondibile tratto.
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the haematologist
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Re: Il boss di Chicago (Maxi Tex N.25)
Repetto in verità mi è un pò indigesto, invece Rossano Rossi mi piace. Strano che il titolo della seconda storia riprenda quello del 323 della serie regolare, speriamo che le storie siano buone.
OLIMPIA- DIPLOMATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: Il boss di Chicago (Maxi Tex N.25)
L' ultima storia di Miguel Angel REPETTO
Miguel Angel Repetto , storico disegnatore argentino e decano dei disegnatori texani, è nato a Luján, nella provincia di Buenos Aires, il 17 febbraio 1929, e è morto quest'anno, 90 anni, il 10 maggio.
Repetto ha disegnato, per più di sei anni a causa di una malattia, la storia di Tex intitolata " Il re di Chicago ", con il testo di Pasquale Ruju, un'avventura ambientata in città che vedrà Tex per la prima volta a Chicago:
Un vecchio nemico di Kit Carson divenne senatore degli Stati Uniti. I suoi affari oscuri sono arrivati a Chicago ... Nessuno può opporsi al suo potere, ma due Texas Ranger vengono in città ...
La storia tanto attesa, portata a termine da Giovanni Bruzzo nelle ultime venti tavole lasciate incompiute, sarà pubblicata il 10, parte del volume 25 della serie Maxi Tex, intitolata " Il Boss di Chicago " e nei disegni con una seconda storia della città di Rossano Rossi. e testo anche di Pasquale Ruju.
Miguel Angel Repetto ha debuttato in Tex venti anni fa all'Almanacco del West 1999 (Il mistero della capanna infestata), dopo aver visto la sua ultima avventura pubblicata su Maxi Tex n. 16, 2012 (La legge di Starke ), con 83anni 7 mesi e 19 giorni diventando il decano degli illustratori di Tex. Tra altre nove storie pubblicate su Almanacco del West 2002 ( l'ultimo Squadrone) , nei numeri Maxi Tex 4 (contenente due sue storie: la collera di Tex e odio implacabile ), 6 (Rio Hondo) e 9 ( la pista degli agguati ) e nella serie regolare 504/505 ( il covo del male, guerra nel deserto), 526/527 (i fratelli Donegan, il segno del potere), 544/545 (intrigo nel Klondike, fuga nel grande nord) e 565/566 (la Sentinella, un soldato ritorna), in una carriera dedicata all'occidente praticamente da allora il suo debutto a 17 anni.
Miguel Angel Repetto , storico disegnatore argentino e decano dei disegnatori texani, è nato a Luján, nella provincia di Buenos Aires, il 17 febbraio 1929, e è morto quest'anno, 90 anni, il 10 maggio.
Repetto ha disegnato, per più di sei anni a causa di una malattia, la storia di Tex intitolata " Il re di Chicago ", con il testo di Pasquale Ruju, un'avventura ambientata in città che vedrà Tex per la prima volta a Chicago:
Un vecchio nemico di Kit Carson divenne senatore degli Stati Uniti. I suoi affari oscuri sono arrivati a Chicago ... Nessuno può opporsi al suo potere, ma due Texas Ranger vengono in città ...
La storia tanto attesa, portata a termine da Giovanni Bruzzo nelle ultime venti tavole lasciate incompiute, sarà pubblicata il 10, parte del volume 25 della serie Maxi Tex, intitolata " Il Boss di Chicago " e nei disegni con una seconda storia della città di Rossano Rossi. e testo anche di Pasquale Ruju.
Miguel Angel Repetto ha debuttato in Tex venti anni fa all'Almanacco del West 1999 (Il mistero della capanna infestata), dopo aver visto la sua ultima avventura pubblicata su Maxi Tex n. 16, 2012 (La legge di Starke ), con 83anni 7 mesi e 19 giorni diventando il decano degli illustratori di Tex. Tra altre nove storie pubblicate su Almanacco del West 2002 ( l'ultimo Squadrone) , nei numeri Maxi Tex 4 (contenente due sue storie: la collera di Tex e odio implacabile ), 6 (Rio Hondo) e 9 ( la pista degli agguati ) e nella serie regolare 504/505 ( il covo del male, guerra nel deserto), 526/527 (i fratelli Donegan, il segno del potere), 544/545 (intrigo nel Klondike, fuga nel grande nord) e 565/566 (la Sentinella, un soldato ritorna), in una carriera dedicata all'occidente praticamente da allora il suo debutto a 17 anni.
claudio57- Moderatore
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Re: Il boss di Chicago (Maxi Tex N.25)
Maxi in formato doppia storia, non il mio preferito, ma tant'è...
Il re di Chicago, storia, come altre, nata per un formato abbandonato quale era quello dell'almanacco e destinata pertanto a essere dirottata o sulla regolare in albo unico o come avvenuto su un Maxi a più storie. Qualunque fosse stato il suo esito parliamo comunque di una storia progettata per essere realizzata in 110 tavole. Le vicissitudini legate all'età e alle condizioni di salute di Repetto ne hanno determinato il ritardo del completamento affidato, dopo la scomparsa del maestro, all'arte di Bruzzo. Ne viene fuori una storia piacevole il cui impianto non può comunque consentire un intreccio complesso per i vincoli imposti dalla pubblicazione su cui era destinata. La considero una buona storia da Almanacco, che ci regala nell'ultima fatica di Repetto la sua interpretazione del Carson in versione giovanile, senza Capelli d'Argento, nella indispensabile prefazione a quella che poi è la vicenda centrale che vede Tex e Carson impegnati ad affrontare, da par loro, la prepotenza di un senatore dai trascorsi criminali nell'ambiente apparentemente a lui più favorevole, la città di Chicago, che domina come un ragno al centro della sua tela. E solo l'intervento di Tex avrebbe potuto, come di fatto è poi avvenuto, scalzare il re dalla sua poltrona nonostante la fitta rete di protezioni, alleanze e manovalanze messa su a garantire la sua posizione dominante. E tra il bene e il male spicca anche la figura dell'ostinato giornalista e poi della di lui figliola, che ha dato il via alla caduta del re di Chicago, pur pagando per questo il tributo più alto.
Ottima la prova grafica di Repetto fino a dove è riuscito ad arrivare e buona anche la prestazione di Bruzzo che ha concluso la storia rispettando il lavoro del maestro argentino.
Questo è il mio giudizio di lettore della prima storia di questo Maxi, al quale come al solito, affido il compito di regalarmi momenti di piacevole lettura.
Tempesta!
La cittadina di Silver Gulch, sulle montagne del Colorado, nasconde un orribile segreto… Tutti i suoi abitanti si sono macchiati di un’antica colpa… Il cielo sembra voler lavare con la furia i loro peccati… Ma qual è il vero pericolo per i cittadini onesti?
Dopo aver letto questo sul sito non c'era altro da fare che vedere come si sarebbe svolta la trama fin troppo spoilerata...
Sceneggiatura ben calibrata, senza sussulti, ma anche senza cadute, che facendo ricorso ai trascorsi scolastici definirei sanza 'nfamia e sanza lodo, a indicare però una mediocritas latina, non nella attuale accezione negativa del termine. Stavolta il caso e la natura danno una grossa mano ai pards nel venire a capo di una situazione chiara da un lato, ma difficile da sbrigliare dovendo affrontare una intera comunità.
Risultato comunque ancora una volta positivo, nel senso che pur senza gridare al capolavoro, la lettura scorre piacevolmente fino alla conclusione con la natura che determina la catarsi tragica della vicenda con l'annientamento dell'intera comunità, chiamata dal destino a pagare il fio di una criminosa scelta, legata alla sopravvivenza del paese destinato altrimenti alla triste sorte che accomuna tante ghost town del west. Ma evidentemente il destino non si può cambiare e la natura infine fa il suo corso realizzando ciò che gli uomini, invano, avevano cercato di evitare con il loro delitto.
Tra i tanti protagonisti emergono le figure dell'ostinato e caparbio ranger che porta a compimento la sua ultima personale missione, cadendo non per mano dell'avversario, ma per la cupidigia di una disperata e priva di scrupoli comunità alla deriva e quella del vecchio falegname alcolizzato, anello debole dell'omertosa catena destinata a spezzarsi con l'arrivo di Tex e Carson.
Buona anche la componente grafica con una convincente prova di Rossano Rossi.
Il re di Chicago, storia, come altre, nata per un formato abbandonato quale era quello dell'almanacco e destinata pertanto a essere dirottata o sulla regolare in albo unico o come avvenuto su un Maxi a più storie. Qualunque fosse stato il suo esito parliamo comunque di una storia progettata per essere realizzata in 110 tavole. Le vicissitudini legate all'età e alle condizioni di salute di Repetto ne hanno determinato il ritardo del completamento affidato, dopo la scomparsa del maestro, all'arte di Bruzzo. Ne viene fuori una storia piacevole il cui impianto non può comunque consentire un intreccio complesso per i vincoli imposti dalla pubblicazione su cui era destinata. La considero una buona storia da Almanacco, che ci regala nell'ultima fatica di Repetto la sua interpretazione del Carson in versione giovanile, senza Capelli d'Argento, nella indispensabile prefazione a quella che poi è la vicenda centrale che vede Tex e Carson impegnati ad affrontare, da par loro, la prepotenza di un senatore dai trascorsi criminali nell'ambiente apparentemente a lui più favorevole, la città di Chicago, che domina come un ragno al centro della sua tela. E solo l'intervento di Tex avrebbe potuto, come di fatto è poi avvenuto, scalzare il re dalla sua poltrona nonostante la fitta rete di protezioni, alleanze e manovalanze messa su a garantire la sua posizione dominante. E tra il bene e il male spicca anche la figura dell'ostinato giornalista e poi della di lui figliola, che ha dato il via alla caduta del re di Chicago, pur pagando per questo il tributo più alto.
Ottima la prova grafica di Repetto fino a dove è riuscito ad arrivare e buona anche la prestazione di Bruzzo che ha concluso la storia rispettando il lavoro del maestro argentino.
Questo è il mio giudizio di lettore della prima storia di questo Maxi, al quale come al solito, affido il compito di regalarmi momenti di piacevole lettura.
Tempesta!
La cittadina di Silver Gulch, sulle montagne del Colorado, nasconde un orribile segreto… Tutti i suoi abitanti si sono macchiati di un’antica colpa… Il cielo sembra voler lavare con la furia i loro peccati… Ma qual è il vero pericolo per i cittadini onesti?
Dopo aver letto questo sul sito non c'era altro da fare che vedere come si sarebbe svolta la trama fin troppo spoilerata...
Sceneggiatura ben calibrata, senza sussulti, ma anche senza cadute, che facendo ricorso ai trascorsi scolastici definirei sanza 'nfamia e sanza lodo, a indicare però una mediocritas latina, non nella attuale accezione negativa del termine. Stavolta il caso e la natura danno una grossa mano ai pards nel venire a capo di una situazione chiara da un lato, ma difficile da sbrigliare dovendo affrontare una intera comunità.
Risultato comunque ancora una volta positivo, nel senso che pur senza gridare al capolavoro, la lettura scorre piacevolmente fino alla conclusione con la natura che determina la catarsi tragica della vicenda con l'annientamento dell'intera comunità, chiamata dal destino a pagare il fio di una criminosa scelta, legata alla sopravvivenza del paese destinato altrimenti alla triste sorte che accomuna tante ghost town del west. Ma evidentemente il destino non si può cambiare e la natura infine fa il suo corso realizzando ciò che gli uomini, invano, avevano cercato di evitare con il loro delitto.
Tra i tanti protagonisti emergono le figure dell'ostinato e caparbio ranger che porta a compimento la sua ultima personale missione, cadendo non per mano dell'avversario, ma per la cupidigia di una disperata e priva di scrupoli comunità alla deriva e quella del vecchio falegname alcolizzato, anello debole dell'omertosa catena destinata a spezzarsi con l'arrivo di Tex e Carson.
Buona anche la componente grafica con una convincente prova di Rossano Rossi.
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Re: Il boss di Chicago (Maxi Tex N.25)
IL BOSS DI CHICAGO
L’idea di una storia a Chicago era buona, ma avrebbe avuto bisogno di più largo respiro. Infatti, ad un’attenta rilettura, sembra quasi monca. Ad esempio, non viene più citato il Capitano di polizia, del quale non sapremo mai se fosse un corrotto o, semplicemente, un idiota. Anche se c’è da dire che sarebbe stato difficile spiegare un suo coinvolgimento al fianco del Senatore, nell’occasione dell’agguato a Tex, visto che non è mai stata fatta menzione del mandante dello stesso. Nel complesso, comunque, storia poco più sufficiente, meritevole di una lettura ma non di un bis.
Nei disegni, invece, non notiamo alcun calo rispetto ad altri meno recenti dello stesso autore e, pertanto, meritano un plauso.
Voto alla storia: 6,5
Voto ai disegni: 7,5
TEMPESTA
Leggermente migliore della precedente, forse anche perché più lunga, vede il duo titolare contro un paese intero, ma il soggetto, molto buono, a mio parere, non viene ben realizzato. Non vengono, infatti, caratterizzati minimamente i personaggi principali, ed il tutto, alla fine, si risolve in una sparatoria faraciana. Buoni, invece, i dialoghi ed anche i siparietti tra i due pards.
Ottime le illustrazioni del civitelliano Rossi.
Voto alla storia: 6,7
Voto ai disegni: 8,5
L’idea di una storia a Chicago era buona, ma avrebbe avuto bisogno di più largo respiro. Infatti, ad un’attenta rilettura, sembra quasi monca. Ad esempio, non viene più citato il Capitano di polizia, del quale non sapremo mai se fosse un corrotto o, semplicemente, un idiota. Anche se c’è da dire che sarebbe stato difficile spiegare un suo coinvolgimento al fianco del Senatore, nell’occasione dell’agguato a Tex, visto che non è mai stata fatta menzione del mandante dello stesso. Nel complesso, comunque, storia poco più sufficiente, meritevole di una lettura ma non di un bis.
Nei disegni, invece, non notiamo alcun calo rispetto ad altri meno recenti dello stesso autore e, pertanto, meritano un plauso.
Voto alla storia: 6,5
Voto ai disegni: 7,5
TEMPESTA
Leggermente migliore della precedente, forse anche perché più lunga, vede il duo titolare contro un paese intero, ma il soggetto, molto buono, a mio parere, non viene ben realizzato. Non vengono, infatti, caratterizzati minimamente i personaggi principali, ed il tutto, alla fine, si risolve in una sparatoria faraciana. Buoni, invece, i dialoghi ed anche i siparietti tra i due pards.
Ottime le illustrazioni del civitelliano Rossi.
Voto alla storia: 6,7
Voto ai disegni: 8,5
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Hernan Cortes
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