VOLTO NASCOSTO

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Messaggio Da lukas luke Dom 11 Gen 2015, 20:23

VOLTO NASCOSTO LnShVt0FXuZZxH+PjT8XEMjs1mI0RATqgyn2t2--

Volto Nascosto è il titolo della miniserie scritta da Gianfranco Manfredi per la Sergio Bonelli Editore il cui debutto è avvenuto il 10 ottobre 2007.[1]

La miniserie si compone di 14 volumetti intrecciati l'uno all'altro con l'intento di formare una sorta di grande graphic novel sul modello di Magico Vento, altra opera di Gianfranco Manfredi.

Tra i disegnatori lavorano alla serie anche Goran Parlov, creatore grafico dei personaggi e disegnatore del primo numero, Massimo Rotundo, autore anche delle copertine, Giuseppe Matteoni, Ersin Burak, artista turco alla prima esperienza bonelliana, Roberto Diso, Giovanni Freghieri, Alessandro Nespolino, Leomacs e Gigi Simeoni.

La storia è ambientata verso la fine dell'Ottocento e si svolge tra Roma, l'Etiopia e l'Eritrea, colonia italiana d'Africa.

Il protagonista prende proprio il nome di Volto Nascosto, leggendario guerriero e profeta islamico con il volto coperto da una maschera d'argento il quale, nella storia, guida la resistenza etiope contro gli invasori stranieri (si tratta di un personaggio ispirato ad autentiche leggende islamiche). La serie però è corale, peculiarità piuttosto innovativa per la casa editrice milanese.

Fonte: Wikipedia

Il topic nel vecchio forum http://ramath.forumup.it/viewtopic.php?t=1655&mforum=ramath

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Messaggio Da falask75 Lun 02 Feb 2015, 18:21

volto nascosto verrà ristampato dalla panini comics

http://comixspace.blogfree.net/?t=5067030

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Messaggio Da lukas luke Lun 24 Ago 2015, 20:21

falask75 ha scritto:volto nascosto verrà ristampato dalla panini comics

http://comixspace.blogfree.net/?t=5067030

Sul sito Bonelli ci sono i dettagli:

http://www.sergiobonelli.it/gallery/39025/Volto-Nascosto-Omnibus-.html


VOLTO NASCOSTO OMNIBUS!

Panini Comics porta in libreria e fumetteria il primo dei due lussuosi volumi Omnibus che ripropongono l'intera saga di Volto Nascosto, miniserie creata da Gianfranco Manfredi, autore di Magico Vento e Adam Wild.
Volto Nascosto, la miniserie scritta da Gianfranco Manfredi, torna in una prestigiosa edizione completa: due volumi della collana Omnibus, pubblicati in libreria e fumetteria da Panini Comics. Dall'ottobre del 2007, per quattordici mesi, il romanzo a puntate scritto dall'autore di Magico Vento e Adam Wild (oltre che di Shanghai Devil, seguito di Volto Nascosto) ha tenuto avvinti i lettori con la sua trama e i personaggi. Un intreccio narrativo in cui realtà storica e fiction si incontrano, ambientato tra l’Italia e l’Africa alla fine del XIX secolo, durante la Guerra di Abissinia. Uno dei capitoli più sanguinosi e controversi della storia italiana attorno al quale si annodano i destini del giovane contabile Ugo Pastore, dell'ufficiale di cavalleria Vittorio de Cesari, della tormentata Matilde Sereni e di un gran numero di personaggi, alcuni dei quali realmente esistiti, oltre al misterioso e affascinante Volto Nascosto, con il viso celato da una maschera argentata.

Nel primo dei due volumi da quasi settecento pagine ciascuno, Volto Nascosto Omnibus ripropone le intense pagine sceneggiate da Manfredi per i pennelli di Goran Parlov, Massimo Rotundo (autore anche della copertina, nonché, all'epoca, copertinista titolare della collana originale), Alessandro Nespolino, Ersin Burak, Leomacs, Roberto Diso e Giovanni Freghieri. Il tomo è arricchito da una sezione "Extra", che propone disegni preparatori e illustrazioni poco note firmate da Rotundo, oltre a una gallery di tutte le cover delle storie riproposte in questa occasione.

Il primo volume di Volto Nascosto Omnibus – cartonato e di grande formato (690 pp, b/n e colori) – è già disponibile ed è acquistabile anche abbinato all'elegante cofanetto, pronto ad accogliere la seconda uscita della serie, prevista per l'autunno.

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Messaggio Da falask75 Mar 25 Ago 2015, 08:22

il prezzo si sa?

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Messaggio Da Ospite Mar 25 Ago 2015, 13:05

VN nr 1
Manfredi si domostra ancora una volta un buon sceneggiatore, da come è impostato il primo numero, la storia sembra avere una continuity (cosa che un pò è mancata a demian). In questo primo numero si mettono le basi per la storia che si svilupperà successivamente, bella l'apparizione di volto nascosto, personaggio molto carismatico (anche se non sarà il protagonista principale di questa mini serie). Ugo è ben caratterizzato, così come il padre (commerciante puro, che pensa principalmente agli affari) e ritengo molto azzaccata anche la caratterizzazione dei militari (penso che sia una fotografia perfetta dei quel periodo storico). Comprerò senz'altro anche il secondo numero per vedere come si sviluppa la trama. Comunque anche se il fumetto è indubbiamente ben fatto, non mi ha molto "preso" (il n°1 di demian mi piacque molto di più). Probabilmente è il periodo storico in cui è ambientato che non mi affascina molto

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Messaggio Da Ospite Mar 25 Ago 2015, 13:11

VN nr 2 :  la mia impressione è molto positiva. Manfredi caratterizza benissimo i vari personaggi, le personalità di Ugo, Mafalda e di Vittorio sono molto convincenti, così come dei vari comprimari. Questo è proprio il tipico Romanzo a fumetti, avevo iniziato a leggerlo per curiosità (infatti dopo il primo numero ero abbastanza indeciso se continuare o meno) però con il seguire dei numeri mi sta intrigando sempre di più. In questa specifica serie non mi sto "affezionando" molto al protagonista (Ugo) come invece accade nelle altre testate che leggo (Zagor, Mister No, Tex in cui "soffro" se ai miei beniamini accade qualcosa di spiacevole), però è la narrazione "corale" che mi sta prendendo. E' la stessa sensazione che provo quando magari inizio a vedere (per caso) alla televisione un romanzo a puntate, che con il divenire delal storia inizia a piacermi e non vedo l'ora di essere davanti alla TV per vedere la puntata successiva.
Un grande elogio a Manfredi, che si dimostra un eccezzionale sceneggiatore


Ultima modifica di kit carson il Mer 26 Ago 2015, 13:15 - modificato 1 volta.

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Messaggio Da Ospite Mar 25 Ago 2015, 13:15

VN n°3
Una cosa che colpisce immediatamente è la copertina, veramente fantastica. Comunque le copertine meravigliose di VN sono una costante, infatti tutte le copertine dei 4 albi fino ad adesso usciti sono fantastiche ed anche la copertina del n°5 è bellissima.
Purtroppo, secondo me, una nota molto dolente di questo albo sono i disegni, veramente brutti, ho avuta difficoltà a leggere l'albo perchè proprio non riuscivo a sopportare i disegni.

Per quanto riguarda la storia il mio giudizio è positivo (anche se purtroppo i disegni non me l'hanno fatta godere pienamente), Manfredi conferma di essere un eccellente sceneggiatore, la storia è molto ben articolata e procede fluidamente. In questo albo vi è molta azione, con diverse battaglie e c'è il primo incontro tra Volto Nascosto e Vittorio. Complimenti a Manfredi per come sta caratterizzando Vittorio, un personaggio veramente interessante e mai banale, con una personalità molto forte e che alcune volte mi ha stupito positivamente. L'incontro con i soldati etiopici e la creazione di un loro esercito è geniale, eccezzionale anche la figura dell'etiope bravissimo nel cavalcare (non mi ricordo il nome). Anche Matilde è dipinta molto bene, in questo numero viene evidenziata la sua depressione e le sue crisi isteriche. Bellissimo l'incontro tra Ugo ed il dottor Masini che dovrebbe essere il medico che cura Matilde, la scena nel manicomio è veramente di alto livello. Anche le caratterizzazioni della moglie del capitano e di sua figlia sono ottime (anche se purtroppo il disegno della figlia è inguardabile).

Per concludere, veramente un Manfredi eccezzionale, ogni personaggio (anche i più margnali) sono caratterizzati in maniera perfetta, VN mi sta prendendo ogni numero di più, anche se purtroppo la piacevolezza della lettura di questo albo è stata rovinata dai bruttissimi disegni.


Ultima modifica di kit carson il Mer 26 Ago 2015, 13:15 - modificato 1 volta.

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Messaggio Da Ospite Mar 25 Ago 2015, 13:18

VN n°4.
Per prima cosa i disegni, veramente buoni, l'unica cosa è che in una scena Matilde e la governante mi sembravano abbastanza simili, ho fatto difficoltà a distinguerle. Per quanto rigurada la storia, questo romanzo prende sempre di più', è scritto veramente in maniera impeccabile, un Manfredi veramente grandioso. In questo albo mi ha colpito tantissimo Vittorio, è caratterizzato perfettamente, è un personaggio veramente intrigante e complesso, è un falso cinico, che nasconde grande impulsi umanitari (basti vedere il suo comportamento con la popolazione locale). All'inizio del romanzo Vittorio non mi rimase molto simpatico, invece col proseguo del racconto ne sono rimasto sempre di più affascinato, tutto questo è dovuto alla maestria di Manfredi che è senza dubbio tra gli sceneggiatori più talentuosi della SBE. Bello anche l'incontro tra Vittorio e VN, due personaggi molto carismatici che pur essendo rivali si stimano e si rispettano. Mi aspetto molte emozioni dal proseguo di questo romanzo, che secondo me ci riserverà delle grandissime sorprese. Per quanto riguarda Ugo, pur rimanendo un personaggio positivo, non ho visto l'inviluppo che ha avuto Vittorio nel susseguirsi del racconto e, secondo me, non ha nepure il carisma del nostro tenente


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Messaggio Da Ospite Mar 25 Ago 2015, 13:23

VN n°5
Per prima cosa i disegni di Diso, che ho apprezzato.
La storia (come al solito) mi è piaciuta, albo tutta azione, con tantissime battaglie e con Vittorio che continua sempre più ad affascinarmi : è una persona molto scaltra, temeraria, è un autentico combattente ed ha molto rispetto per la popolazione locale. A quest’ultimo proposito ho molto gradito la risposta che Vittorio dà al maggiore che comanda il forte, dicendogli che la sua vita vale quanto quella degli indigeni che compongono la sua guanigione e del suo comportamento quando incontra il sacerdote nel villaggio indigeno. Bello anche lo scontro tra Vittorio e Magico Vento, con la sconfitta di quest’ultimo. Sto anche apprezzando il carattere/personalità di MV, infatti non è assolutamente un personaggio in cerca di gloria, il suo unico obiettivo è quello di liberare la terra dagli invasori. Infatti in una vignetta dice chiaramente che non gli importa se a guidare l’assalto al forte (e quindi ricoprirsi di gloria e di ammirazione) sarà Melik, l’importante è avere la propria patria liberata dagli invasori.
Facendo un parallelo con la storia degli antichi romani, MV mi ricorda molto il generale romano Cincinnato, che dopo avere condotto i romani alla vittoria si ritira nella sua casa a coltivare l’orto (invece che trarre i benefici/onorificenze dovute alla sua vittoria). Manfredi è bravissimo anche a mantenere sempre alto l’alone di mistero e suspense attorno a MV che in questo albo compare leggermente di più.
Per ultima cosa le copertine, sono molto meravigliose e, la copertina del prossino albo, è addirittura stratosferica!!!!


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Messaggio Da Ospite Mar 25 Ago 2015, 13:30

VN n°6
Una cosa che mi ha lasciato un pò perplesso di questo bellissimo albo sono le ultime due pagine in cui Ugo apprende dai giornali che il forte è stato lasciato in mano ai libanesi.
Sinceramente mi auguro che Manfredi nel prossimo albo riprenda in mano questo tema, perchè dopo un albo e mezzo in cui viene spiegato per filo e per segno tutto l'assedio, la presa del forte liquidata in una sola vignetta mi sembra molto riduttiva. Comunque sono sicuro che il bravissimo Manfredi ci darà una spiegazione più esaustiva nel prossimo albo hate-ok.

La grande abilità di Manfredi è di sapere creare degli ottimi intrecci fra i vari personaggi (VN, Ugo, Vittorio, Matilde), fare si che siano tutti indispensabili per il proseguo del romanzo e che nessuno di loro sia il protagonista assoluto. Questo fa si che in alcuni albi alcuno di questi personaggi compaia meno rispetto agli altri. Tornando ad Ugo,  penso che avrà un ruolo molto importante nel proseguo della storia
Per adesso devo riconfermare che questo romanzo mi sta veramente prendendo


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Messaggio Da Ospite Mar 25 Ago 2015, 13:37

VN n°7 (il fantasma).
Appena aperto l’albo sono stato notevolmente impressionato dai disegni di Freghieri, sono meravigliosi, delle vere opere d’arte. Mi piacerebbe moltissimo vederlo all’opera anche su Zagor.
La maggior parte della storia è ambientata a Roma e dintorni, ed Ugo è il personaggio che compare di più. In questo albo non ci sono  scene d’azione come aveva l’albo precedente, però si legge molto piacevolmente, si evidenzia ancora il profondo stato depressivo di Matilde che è sempre innammoratissima di Vittorio, di Ugo che è infatuato di Matilde e che non si accorge minimamente che Sandra ha un debole per lui. L’unica scena d’azione, tra l’altro molto bella, è quando Ugo incontra i banditi e dimostra di essere un tiratore con i fiocchi ed una persona che comunque rifugge la violenza, in quanto evita di uccidere i furfanti che lo assalgono limitandosi a colpirne il cavallo. Anche in questa scena Manfredi si rileva uno sceneggiatore eccellente, infatti riesce a caratterizzare molto bene anche una semplice comparsa come il tenente che va in aiuto di Ugo e Sandra. Sono anche questi piccoli particolari che rendono questo romanzo così coinvolgente, perché ti fanno entrare nella vita quotidiana delle persone, mettendo in evidenza i vari risvolti caratteriali e psicologici dei vari personaggi e comprimari; in questa scena Ugo sembra ingelosito dai riguardi che il tenente rivolge a Sandra. Manfredi è magistrale nel creare l’intreccio di sentimenti tra Matilde, Ugo e Sandra, che veramente invogliano la lettura dell’albo. E’ veramente ben evidenziata (grazie anche ai bellissimi disegni) lo stupore e la gelosia che scaturisce da Sandra quando scopre che Ugo e Matilde sono a letto insieme, ed è molto ben sviluppato il comportamento di Ugo che preso totalmente da Matilde, non riesce a capire (o non si pone addirittura il problema) perché Sandra non gli parli. La mia previsione è che alla fine del romanzo Ugo si renderà conto dell’amore che Sandra nutre per lui ed i due si metteranno insieme. Vittorio e VN compaiono solo in poche pagine, ma però questo è sufficiente per evidenziare di nuovo il carisma di questi due personaggi : VN sempre molto misterioso, molto fedele alla regina e quasi affascinato da Vittorio. Quest’ultimo si rivela nuovamente di essere nato per fare soldato, coraggioso ed impavido.
Questa saga mi prende sempre di più, mi pesa veramente dovere aspettare un mese per leggerne il proseguo. Questa storia ha un grandissimo potenziale, sono sicuro che qualora questo romanzo fosse riportato in versione cinematografica riscuoterebbe un grandissimo successo.


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Messaggio Da graziano Mar 25 Ago 2015, 13:56

falask75 ha scritto:il prezzo si sa?
minimo 20 sarà /incazzato/
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Messaggio Da Ospite Mar 25 Ago 2015, 17:30

VN n°8
Non posso fare altro che un plauso allo sceneggiatore, anche in questo ultimo numero di VN Manfredi ha fatto un lavoro sublime, è un romanzo che appassiona veramente e dovere aspettare un mese per leggerne il proseguo è estremamente duro. Come già detto in un mio precedente intervento, vedrei molto bene il trasporto di questo romanzo in versione cinematografica/televisiva, avrebbe sicuramente un grande successo. Anche questo albo si legge molto piacevolmente, la storia è molto scorrevole e ha Ugo come maggior protagonista. Qui Manfredi enfatizza ancora una volta la psicologia di Ugo, un personaggio molto positivo votato alla “non violenza” e con un grandissimo senso di giustizia e amicizia, veramente una bella persona. Mi è piaciuta da impazzire la caratterizzazione psicologica dei vari generali e del conte, mi sembrano mentalità molto appropriate all’epoca in cui si svolge la storia. Veramente un capolavoro la discussione durante la riunione tra i vari generali, era così coinvolgente e ben caratterizzata che mi sembrava di esserci!!!!!!!!!! In questo albo non vi è molta azione, è più che altro caratterizzato da lunghi dialoghi ed incontri, ma però che magnifici dialoghi!!!!!!!!!!! Il prossimo albo comunque ci dovrebbe riservare molta azione, in quanto narrerà la disfatta italiana.
La cosa stupefacente di questo romanzo è che tutti i personaggi, anche quelli di secondo piano, sono caratterizzati spicologicamente in maniera impeccabile, che grandissimo lavoro ha fatto Manfredi!!!!!!!!! In questo albo Vittorio compare solo in poche scene, però è veramente una figura affascinante, è un autentico combattente, mai domo, nato per essere un militare, però non un militare gretto ed ottuso come Ia maggior parte dei generali presenti in questa avventura, bensì un condottiero di ampie vedute, stimato e rispettato sia dai suoi soldati che dai suoi avversari. Da un lato sono impaziente di scoprire come andrà a finire questo romanzo, però dall’altro lato questo mi rattrista molto, in quanto siamo in presenza di un’opera strepitosa, ed il non potere più andare ad acquistarla mensilmente mi peserà molto.
Vorrei aggiungere solo una cosa : grazie Manfredi per questo meraviglioso romanzo!!!


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Messaggio Da Ospite Mar 25 Ago 2015, 19:12

lukas luke ha scritto:
falask75 ha scritto:volto nascosto verrà ristampato dalla panini comics

http://comixspace.blogfree.net/?t=5067030

Sul sito Bonelli ci sono i dettagli:

http://www.sergiobonelli.it/gallery/39025/Volto-Nascosto-Omnibus-.html


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Panini Comics porta in libreria e fumetteria il primo dei due lussuosi volumi Omnibus che ripropongono l'intera saga di Volto Nascosto, miniserie creata da Gianfranco Manfredi, autore di Magico Vento e Adam Wild.
Volto Nascosto, la miniserie scritta da Gianfranco Manfredi, torna in una prestigiosa edizione completa: due volumi della collana Omnibus, pubblicati in libreria e fumetteria da Panini Comics. Dall'ottobre del 2007, per quattordici mesi, il romanzo a puntate scritto dall'autore di Magico Vento e Adam Wild (oltre che di Shanghai Devil, seguito di Volto Nascosto) ha tenuto avvinti i lettori con la sua trama e i personaggi. Un intreccio narrativo in cui realtà storica e fiction si incontrano, ambientato tra l’Italia e l’Africa alla fine del XIX secolo, durante la Guerra di Abissinia. Uno dei capitoli più sanguinosi e controversi della storia italiana attorno al quale si annodano i destini del giovane contabile Ugo Pastore, dell'ufficiale di cavalleria Vittorio de Cesari, della tormentata Matilde Sereni e di un gran numero di personaggi, alcuni dei quali realmente esistiti, oltre al misterioso e affascinante Volto Nascosto, con il viso celato da una maschera argentata.

Nel primo dei due volumi da quasi settecento pagine ciascuno, Volto Nascosto Omnibus ripropone le intense pagine sceneggiate da Manfredi per i pennelli di Goran Parlov, Massimo Rotundo (autore anche della copertina, nonché, all'epoca, copertinista titolare della collana originale), Alessandro Nespolino, Ersin Burak, Leomacs, Roberto Diso e Giovanni Freghieri. Il tomo è arricchito da una sezione "Extra", che propone disegni preparatori e illustrazioni poco note firmate da Rotundo, oltre a una gallery di tutte le cover delle storie riproposte in questa occasione.

Il primo volume di Volto Nascosto Omnibus – cartonato e di grande formato (690 pp, b/n e colori) – è già disponibile ed è acquistabile anche abbinato all'elegante cofanetto, pronto ad accogliere la seconda uscita della serie, prevista per l'autunno.

interessante! Volto Nascosto è stata la mia preferita delle miniserie uscite della Bonelli, comunque passo, sto già prendendo troppe cose!
Comunque dovrò rileggerla... Wink

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Messaggio Da Ospite Mer 26 Ago 2015, 12:42

VN è indubbiamente una bellissima miniserie, però avendo già l'originale non vedo il senso di comprarne il cartonato


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Messaggio Da Ospite Mer 26 Ago 2015, 12:47

VN n°9

Altro episodio spettacolare, pieno di battaglie e di azione. In questo albo la presenza di VN è molto più massiccia, e devo dire che è veramente un personaggio molto intrigante ed affascinante; mi ricorda molto il famoso generale romano Cincinnato che, all’apice della sua gloria, dopo avere vinto un’importante battaglia, si ritira a coltivare l’orto invece che sfruttare la fama ottenuta. Infatti anche MV, pur nutrendo un fortissimo ascendente tra i suoi soldati, è una persona molto umile che ubbidisce fedelmente alla sua regina ed al suo re, inoltre è molto legato ai suoi soldati in quanto si preoccupa di non farli sterminare in cariche quasi suicide. Inoltre non è assolutamente interessato alla gloria (a pag 33 dice: che importa chi di noi avrà la maggior gloria? l'importante è scacciare gli stranieri), ma combatte solamente per profonda convinzione (liberare il suo paese dagli invasori). Manfredi è stato bravissimo nel riuscire a creare una personalità così complessa e misteriosa, per riuscire a fare ciò è necessario essere veramente un super sceneggiatore!!!!!!!!!!!!!!!
In questo episodio si evidenzia la personalità della regina, donna molto decisa che è praticamente quella che prende le decisioni e decide le strategie delle battaglie, in quanto ha una personalità molto più forte del marito Menelik ed un’acutezza mentale molto sviluppata. Le varie battaglie, in cui gli italiani hanno la peggio, sono molto ben strutturate e dettagliate, mi ha colpito molto positivamente (ma questo anche negli episodi precedenti) come Manfredi caratterizzi in maniera minuziosa e dettagliata anche i vari personaggi minorili. L’atteggiamento e la maniera comportamentale di alcuni militari mi hanno ricordato i vari sottoufficiali ed ufficiali che incontrai durante il mio servizio di leva!!!!
La grandissima abilità di Manfredi è quella di riuscire a creare sottotrame come quella di questo albo, che si integrano perfettamente col filo conduttore di questo magnifico romanzo. In tutti gli albi (9) finora usciti non sono riuscito a trovare un difetto od un dettaglio della sceneggiatura che non mi piacesse, il tutto è perfettamente dettagliato, la trama scorre via sempre fluidamente, il racconto è molto intrigante ed ogni albo mi “cattura” sempre di più, definire questo romanzo un capolavoro è sminuirlo, non vi sono parole che rendano il dovuto merito a questa opera.

Vorrei aggiungere che questo romanzo è un puzzle di sottostorie, che si incastrano benissimo tra loro (proprio come in un puzzle) e comunque fanno si che il lettore non perda mai di vista la linea conduttrice principale, ed inoltre la trama di dette sottostorie è così fluida e ben congeniata che il lettore non ha difficoltà a seguirle e a collegarle tra di loro. Tutto ciò, che in questo romanzo sembra semplice e naturale, in realtà non lo è, questa “facilità espositiva” dipende solamente dall’eccezionale bravura di Manfredi che rende tutto lineare. Uno sceneggiatore di inferiore qualità avrebbe certamente avuto molta difficoltà a strutturare un romanzo così ben articolato. Un altro pregio di Manfredi è che riesce a caratterizzare in maniera dettagliatissima e perfetta tutta la grande quantità di personaggi comprimari e fanno tutti parte integrante della storia, nulla è lasciato al caso. Con MV Manfredi sta veramente facendo un’opera maestosa


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Messaggio Da Ospite Mer 26 Ago 2015, 12:57

VN n°10
Come già anticipato in altri miei messaggi, VN mi intriga veramente tanto e quando vado ad acquistare l’inedito mi è capitato di emozionarmi come non mi succedeva da molto tempo. Quando entro nell’edicola e prendo tra le mani l’albo la mia emozione incomincia a salire, sia perchè le copertine sono tutte meravigliose, sono delle vere opere d’arte, sia perchè so che ho tra le mani una storia che sicuramente mi piacerà (fino ad adesso Manfredi ci ha regalato tutti capolavori). La prima cosa che faccio inoltre è di guardare la 4° copertina, per vedere cosa ci riserverà Manfredi per il prossimo numero. Sono talmente impaziente che normalmente, appena arrivo a casa, ne inizio la lettura (divoro l’albo in pochissimo tempo, tanto è l’entusiasmo e la voglia con cui lo leggo) e qui si entra nell’estasi pura in quanto questo romanzo è una delle più belle espressioni del fumetto odierno. A conferma di quanto sopra, anche questo mese il Sommo Manfredi ci ha propinato un’altro capolavoro.

Dopo l’albo precedente tutto azione e battaglie, questo episodio è un pò più “riflessivo”, con Ugo come principale protagonista. Ugo è, come di consueto, caratterizzato in maniera impeccabile, molto riflessivo, estremamente rispettoso delle ragazze indigene e disposto a tutto pur di salvare Vittorio; Ugo è proprio il tipico “bravo ragazzo”, l’amico che ognuno di noi vorrebbe avere. E’ bellissimo l’incontro tra Ugo e VN, con quest’ultimo che si ricordava perfettamente di Ugo per via del suo comportamento sempre estremamente corretto che aveva caratterizzato il loro primo incontro e che si adopera per promuovere la causa della liberazione di Vittorio con la sua regina. Veramente da brivido la scena in cui VN fa fuori il predone che reclamava il riscatto, che evidenzia la grandissima personalità di VN, la sua “spietatezza” nei confronti di avversari che si comportano come degli autentici vermi e quindi non degni del suo rispetto (rispetto che invece ha avuto verso Vittorio), la sua grandissima prontezza di riflessi e dinamicità durante l’esecuzione. VN è senza ombra di dubbio un personaggio molto affascinante ed estremamente carimatico. Interessante anche la grande devozione (comunque già evidenziata nei precedentio albi) che VN ha verso la sua regina, la quale è un personaggio molto arrogante e con un carattere estremamente forte, che però ha un’altissima considerazione di VN. Anche con la regina, come tra l’altro con tutti i vari comprimari, Manfredi ha fatto un lavoro eccellente in quanto a caratterizzazione psiciologica. Bellisima la figura del capitano, ottuso ed arrogante, gelosissimo della sua donna ed incapace di ragionare in maniera razionale. Anche la parentsi del militare napoletano (Pino) è veramente magistrale, sono quei tocchi di classe di Manfredi che mi “trasportano” nel cuore del racconto, rendendomi quasi partecipe dello stesso, in quanto scene sempre attuali che possono accadere nella vita di tutti i giorni. Da applauso la scena con il capitano che, quando si trova sul banco del medico che gli vuole amputare le caviglie, perde tutta la sua presunzione ed arroganza. Un altro colpo di genio di Manfredi che pone il capitano nella stessa sitazione in cui precedentemente si era trovato il povero Pino, però mentre prima l’ufficiale si era comportato in maniera arrogante (arrivando ad assassinare il soldato) perchè l’amputazione non lo coinvolgeva personalmente, in questa scena il suo comportamento è completamente diverso, rivelando la sua vera natura da vigliacco.
L’albo termina con uno struggente incontro tra Ugo e VN, dove viene rilevato che il condottiero è affetto da lebbra (questo era già stato dedotto da qualche forumista diversi albi fa) ed ancora una volta i due uomini dimostrano di avere un grande rispetto reciproco ed ammirazione. Comunque sono sicuro che Manfred ci riserverà nuovamente grandi soprprese sulla figura di VN, come tra l’altro annunciato nella sezione “commenti” all’inizio dell’albo. Quindi, come al solito, un altro capolavoro. Che peccato dovere aspettare un altro mese per leggerne il proseguo, mi piacerebbe avere tutti gli albi in mano per leggere la parte conclusiva di questo romanzo tutta di un fiato. Comunque quello che mi sono proposto è di rileggere di nuovo tutto il romanzo a ritmi molto serrati quando avrò fra le mani tutti i 14 albi.
Per quanto riguarda i disegni di Burak, non mi sono piaciuti, anche se comunque li ritengo superiori rispetto alla sua prima prova su VN


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Messaggio Da Ospite Mer 26 Ago 2015, 13:00

VN n°11 - IL PRIGIONIERO DI MENELIK
Altro bellissimo albo di questo magnifico romanzo. In questo numero vi è pochissima azione, però la trattativa portata avanti da Ugo è molto ben strutturata ed estremamente realista; tutti i vari intrighi sono estremamente reali, penso proprio che nella realtà una trattativa si svolga in questa maniera, dove gli interessi politici e di potere siano gli elementi che danno la spinta propulsiva, quindi ancora una volta dobbiamo fare un plauso a Manfredi per come ha saputo orchestrare questo episodio. Ugo dimostra grandissima intelligenza, personalità e caparbietà, è veramente un personaggio caratterizzato in maniera impeccabile e che si è evoluto positivamente nel trascorso del romanzo, è veramente l’amico fedele che tutti noi vorremmo avere. Mi è piaciuto molto anche come Manfredi ha descritto la città, con le truppe italiane completamente allo sfascio, però con gli ufficiali che dispongono di molti privilegi, una fotografia della situazione molto cruda ma estremamente realista. La regina dimostra ancora una volta di essere la mente organizzativa, molto intelligente, fredda calcolatrice e con molto ascendente su Volto Nascosto : la trama da lei organizzata per scoprire lo scorretto comportamento di Ras Vorcu è geniale, ed altrettanto spietata è nell’ordinare l’esecuzione del Ras. Finalmente si rivede Vittorio, che in questo episodio appare (come è giusto e logico che sia) molto provato dalla lunga prigionia e privo della sua fierezza : molto bella e commovente la scena in cui Vittorio implora Ugo per la sua liberazione e veramente toccante la scena in cui Vittorio rifiuta di incontrare gli altri italiani per evitare che lo vedano così provato e dimesso dopo la lunga permanenza in cella. Per finire Volto Nascosto, estremamente provato per la sua malattia, però sempre molto carismatico e mai domo nello scontro contro Nasibu ; la scena della lotta mi è piaciuta moltissimo, con VN che sfrutta l’unica opportunità che gli capita e poi uccide freddamente il suo antagonista, ma che magnifico combattente!!!!!!!!!!!!!!!! Veramente da brivido la scena susseguente all’uccisione di Nasibu, in cui VN mette in fuga la banda di predoni che non osano guardarlo mentre si leva la maschera : ma che grandissimo carisma e che alone di mistero avvolgono questo meraviglioso personaggio, bravissimo Manfredi!!!!!!!!
E’ molto toccante la dimostrazione di fedeltà di VN nei confronti della regina, in quanto, come si può vedere nelle belle vignette finali dell’albo, sebbene sfinito dalle battaglie e dalla lebbra, non esita ad accorrere al richiamo della sua sovrana. Nel prossimo albo, per la gioia del nostro amico Paipol (ed anche della mia) vi sarà il ritorno dei nostri eroi a Roma, in cui suppongo (e mi auguro) si rivedranno anche Matilde e la sua governante. Dal mio punto di vista, l’unica pecca di questo bellissimo albo sono i disegni, Burak proprio non mi piace, anche se questa prova è indubbiamente superiore al suo esordio su VN


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Messaggio Da Ospite Mer 26 Ago 2015, 13:04

VN n°12 - LA LIBERAZIONE
Il primo elogio va indubbiamente alla copertina, molto bella e di grandissimo impatto. Comunque va detto che tutte le copertine finora pubblicate sono bellissime, non ve ne è una che sia deludente. I disegni di Nespolino mi sono piaciuti, tratto pulito e vignette dettagliatissime.
Passiamo alla storia, un altro capolavoro del Mitico Manfredi. La bellezza di questo romanzo è che parallelamente al filo conduttore della storia, che ripropone in maniera spettacolare il periodo storico di questa assurda guerra, si diramano sottotrame che hanno come protagonisti soldati, persone del popolo, etc, e tutti questi co-protagonisti sono caratterizzati in maniera perfetta, tanto che il lettore si sente “trasportato” all’interno della storia stessa, tanto è il coinvolgimento emozionale durante la lettura. In questo numero il co-protagonista è il soldato Antonio, tipica figura del poveraccio che è stato trascinato in una guerra che non gli appartiene e costretto a subire le angherie ed i soprusi di un boriosissimo generale. La storia di Antonio è perfettamente rappresentata, e raggiunge il culmine emozionale durante la lettura della lettera della madre. Mi sono veramente commosso e mi è venuto un “groppo” alla gola, pensando a quanti ragazzi sono stati realmente sacrificati ed hanno subito ogni sorta di sofferenze ed umiliazioni in questa guerra.
Eccezionale anche la rappresentazione della differente prigionia che subivano i soldati semplici rispetto agli ufficiali, in particolare viene rappresentata la “prigione” dell’altezzoso ed odiosissimo generale Alberatone, che praticamente vive in una reggia, accessoriata con tutti i possibili lussi. Bisogna fare un grandissimo plauso a Manfredi che ha rappresentato magistralmente quello che accadde storicamente, dove i soldati semplici erano considerati “carne da macello”, mentre gli ufficiali di alto grado venivano rispettati e trattati con tutti i riguardi anche durante i loro periodi di prigionia. Anche la rappresentazione del monsignor Macaire è un altro fiore all’occhiello di questo stupendo volume, stereotipo dell’ecclesiastico ottuso che non si rende conto della situazione reale e che pensa di potere risolvere tutti i problemi confidando nel potere della Santa Chiesa. Da applauso la scena in cui il monsignore portando un crocefisso in dono al re Menelik pensava di poterlo soggiogare psicologicamente, mentre invece viene praticamente viene umiliato, in quanto il sovrano gli regala a sua volta un crocefisso in oro massiccio più grande di 4-5 volte rispetto a quello che ha ricevuto in dono. Altra scena magistrale è l’incontro tra il monsignore ed i predoni: all’inizio l’ecclesiastico si mostra molto baldanzoso in quanto sorretto dalla convinzione che l’essere un inviato del Papa lo ponga al sicuro da ogni pericolo, però tale baldanza viene immediatamente persa e si ritrova tremolante dentro un affranto del terreno.
Per quanto riguarda i protagonisti principali, Ugo continua a dimostrare in ogni frangente di essere un bravissimo ragazzo, sempre prodigo verso i soldati bisognosi ed attentissimo nell’accudimento del suo amico Vittorio. Anche la regina Taitù, persona intelligentissima e “mente” del re Malik, capisce le grandissime potenzialità intellettive di Ugo e lo convoca al fine di ottenere dei chiarimenti sul comportamento del re d’Italia. Vittorio, dopo la lunga prigionia che l’aveva minato sia a livello fisico che psicologico, recupera vistosamente e ritorna ad essere il fiero combattente sprezzante del pericolo ed amante del rischio. Durante la battaglia si rivela essere nuovamente un implacabile soldato e si evince come la guerra sia lo scopo principale della sua vita. Di grandissimo impatto la scena in cui decapita il predone!!!!!!
Per finire vorrei parlare di Volto Nascosto, che compare solo in alcune vignette, ma la cui presenza “aleggia” durante tutto l’albo, che personaggio altamente carismatico e misterioso è riuscito a creare il genio di Manfredi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Che scena strepitosa quando VN compare cavalcando alla testa dei suoi uomini e poi successivamente sparisce come un fantasma, avvolto dalla tempesta di sabbia del deserto!!!!!!!!!!!!!!! Anche la presenza di VN avvertita da Ugo e Vittorio sulla nave non fa altro che enfatizzare l’alone di mistero e leggendarietà che circonda questo incredibile personaggio. Penso proprio che Manfredi riuscirà a stupirci notevolmente nei prossimi due albi.
E’ veramente la prima volta che leggendo 12 albi successivi della medesima saga non trovi il benché minimo “neo” sulla trama e sceneggiatura, tutto è perfetto, impeccabile, assolutamente niente da eccepire. Tutto questo è stato reso possibile grazie al grande genio di Manfredi, che ci ha regalato questo CAPOLAVORO di romanzo, quindi grazie infinite Manfredi per questa eccezionale lettura che mi hai concesso!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Questa è proprio la pubblicazione che non dovrebbe mancare nella collezione di un appassionato lettore di fumetti!!!!!


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Messaggio Da Ospite Mer 26 Ago 2015, 13:09

VN n°13 (MEDAGLIA D'ORO)
Altra bellissima storia, questa volta ambientata a Roma.
In questa storia riappaiono Sandra e Matilde con quest’ultima che, caduta in un profondo stato depressivo, è stata ricoverata in clinica. Interessante l’ulteriore approfondimento della personalità di Matilde : viene ribadito ulteriormente come sia una donna molto fragile di nervi, ossessionata dal ricordo dal generale Orsini. Il racconto, in flashback, dell’infanzia di Matilde è di fondamentale importanza per capire il suo attuale stato di fragilità, provocato anche dalle violenze sessuali che subì in età adolescienziale dal suo tutore. Manfredi è bravissimo a rappresentare la lucida follia di Matilde, la quale ha rimosso dalla sua mente la figura di Vittorio e l’ha sostituita con Ugo, al quale chiede addirittura di sposarla. Questo colpo di scena narrativo sinceramente non me lo sarei aspettato, Manfredi è stato bravissimo nel rendere questo passaggio molto naturale, non ho rilevato nessuna forzatura in tutto questo.
In questo numero viene ribadito il grande interesse che Ugo nutre per Matilde, il quale rimane chiaramente scioccato e stupito dalla proposta matrimoniale ricevuta dalla nobildonna, ma che però si appresta ad accettare noncurante del fatto che si legherà ad una compagna che soffre di forti turpe depressive. Manfredi è altresì bravissimo a fare trapelare i sentimenti che Sandra nutre per Ugo, il quale è assolutamente inconscio di ciò, in quanto assorbito completamente da Matilde. Queste scene, grazie alla maestria di Manfredi, sono estremamente reali, sembra veramente di viverle in prima persona. Secondo me questi accuratissi dettagli di vita quotidiana sono quelli che danno un grande valore aggiunto al romanzo, trasformandolo da bellissimo in Capolavoro.
Anche la figura di Vittorio è in continua evoluzione, infatti ha ritrovato la baldanza che lo cotraddistingueva, baldanza che aveva perso durante la sua prigionia. In questo numero ho visto addiritura un Vittorio molto più cinico, distaccato dalla vita civile, dedito esclusivamente alla battaglia e noncurante dei sentimenti delle persone che gli stanno vicino e di ciò che Matilde provava verso di lui. Spettacolare ed agghiacciante lo scontro con la banda del Verruca, con Vittorio che fredda, con estrema ferocia, i malviventi. In questa scena ho avvertito una cinicità che non conoscevo, infatti durante le battaglie africane Vittorio non aveva mai dimostrato tanta ferocia (per questo ho precedentemente detto che la personalità di Vittorio è in continua evoluzione). Quando Ugo cade per mezzo della pallotta ricevuta nella fronte dal Verruca, mi è venuto un tuffo al cuore, perchè ho veramente pensato che Manfredi avesse deciso la sua dipartita; chiaramente sono stato smentito dopo poco, infatti penso che Ugo avrà un ruolo determinante nell’ultimo albo. Molto intrigante e piena di mistero la tavola in cui Ugo sogna Volto Nascosto, che apre molte inquietanti domande su quale sarà il futuro del nostro impiegato romano. Il tocco di classe finale del magico Manfredi è la rivelazione del non decesso di Vittorio da parte dell’infermiera, il che sconvolge nuovamente la mente malata di Matilde, le cui conseguenze saranno rivelate nel prossimo numero. Anche la caratterizzazione dell’infermiera è da 30 e lode, sembra proprio la tipica zittella che si intromette in fatti che non la riguardano assolutamente, ossia una personaggio estremamente reale.
In conclusione albo (come i precedenti del resto) che mi è piaciuto moltissimo, sono estremamente curioso di leggere il finale di questo racconto, che comunque, quando non sarà più in edicola, mi mancherà molto.

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Messaggio Da Ospite Mer 26 Ago 2015, 13:23

graziano ha scritto:
falask75 ha scritto:il prezzo si sa?
minimo 20 sarà /incazzato/



Ciao, con cofanetto il costo sarà di 29,90 eu .

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Messaggio Da Ospite Mer 26 Ago 2015, 13:28

VN n°13
Vorrei aggiungere quanto segue :
Secondo me le pagine della lotta contro i briganti hanno avuto lo scopo di evidenziare ulteriormente le propensioni belliche di Vittorio, che è super eccitato in questa battaglia , dove inoltre dimostra la sua inaudita ferocia. Dal mio punto di vista queste pagine hanno anche l'utilità di fare notare la differenza tra il Vittorio completamente demotivato dalla sua condizione di civile, che non dimostra nessun interesse verso le sue stesse proprietà, ed il Vittorio soldato, che si esalta durante la battaglia e si vede realizzato solo quando può combattere un nemico. Questa propensione alla guerra è ulteriormente rafforzata quando confessa ad Ugo la sua intenzione di fare il mercenario. Inoltre visto che te stai ipotizzando la morte di Vittorio (cosa possibilissima) chi ti dice che non sia proprio il Verruca, che è stato umiliato per ben due volte da Vittorio, a saldare il conto al nostro tenente? Io penso proprio che il Verruca sarà presente anche nel prossimo albo.
Riguardo alle scene passionali che citi, anche a me non sarebbero dispiaciute, però se si analizza a mente fredda la complessa personalità di Ugo, molto dedito al “bene” di Matilde (in altre parole disposto a tutto pur di fare felice Matilde, al punto di reprimere addirittura i suoi sentimenti) e molto sensibile ai problemi sociali che lo circondano, il suo comportamento è perfettamente in linea con la sua personalità : Ugo è la tipica persona che pospone il suo interesse personale all’interesse collettivo, ossia un autentico altruista; come già detto in un mio precedente messaggio, Ugo è il tipico ragazzo che tutti noi vorremmo avere come amico. Sinceramente prima di questo albo avevo pensato che Ugo si sarebbe reso conto del sentimento che Sandra ha verso di lui e che tra i due giovani avesse potuto nascere qualcosa, ma vista la piega che Manfredi ha dato al romanzo presumo che ciò non accadrà. Inoltre penso che Ugo non si legherà a nessuna donna, e che il suo futuro sarà in Africa, magari prendendo addirittura il posto di Volto Nascosto.
Adesso vi è moltissima carne al fuoco e il tutto dovrà avere una soluzione in solo 98 pagine. Qualora vi fosse stato qualche altro sceneggiatore, avrei ventilato dei dubbi sul buon esito dell’ultimo numero, ma fino ad adesso Manfredi ha scritto 13 albi capolavoro, quindi non ho alcun dubbio sull’ottimo esito del quattordicesimo albo che senza dubbio ci riserverà delle sconvolgenti sorprese, sono sicuro che Manfredi ci stupirà ulteriormente con la sua maestria.
Il personaggio della suora sta molto antipatico, però è un’antipatia voluta da Manfredi, quindi ho apprezzato anche questa figura, che tra l’altro è molto reale. Lo scopo della suora è di dare un’ulteriore svolta alla storia, ossia di fare cadere nuovamente Matilde nel suo stato di confusione sentimentale. In questo romanzo, tutto ciò che sembrava andasse verso una certa direzione viene sconvolto con una geniale trovata di Manfredi, qui niente è scontato, per questo dico che nell’ultimo numero mi aspetto delle sconvolgenti sorprese.

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Messaggio Da Ospite Mer 26 Ago 2015, 13:39

VN n°14
Stupendo epilogo di questo romanzo capolavoro. Seppure Manfredi avesse a disposizione solo 98 pagine per dipanare tutte trame (quindi era pensabile un finale un pò affrettato), il Maestro ha dimostrato nuovamente la sua altissima capacità sceneggiativa allestendo un albo perfetto, con i dovuti tempi. Il finale è sicuramente amaro, niente si conclude come il lettore in cuor suo avrebbe auspicato, ma è proprio questa la forza di questo meraviglioso romanzo, l’attinenza con la realtà. Questo è un romanzo reale, non rosa, ed è quanto di più bello abbia letto recentemente.
L’albo si apre con la premiazione di Vittorio e con la bellissima scena del suo incontro con il Re d’Italia, la cui caratterizzazione è nuovamente superba. Il Re viene rappresentato come realmente me lo immaginavo, ossia altero, superbo ed ottuso sui metodi formali di comportamento. Come già accennato in alcuni miei precedenti messaggi, il bello di questo romanzo è che tutti i protagonisti, anche coloro che compaino solamente in poche vignette, vengono rappresentati in maniera eccelsa, cogliendo i punti salienti delle loro personalità e dei loro modi comportamentali. In questo albo viene ulteriormente evidenziata la difficoltà di Vittorio nell’inserimento nella vita civile, oramai è un disadattato che si rifugia nell’alcool, il suo unico scopo di vita è l’ebrezza della battaglia (bellissima l’apparizione di Vittorio con la divisa della legione durante la prima convocazione del Re), è un autentico cinico con un cuore di pietra, che rifiuta Matilde proprio nel momento di maggior bisogno della nobildonna e dimostrando totale indifferenza quando ne apprende il decesso. La cinicità è ben evidenziata dal fatto che non prova nessun senso di colpa per la morte della sua ex fidanzata, che lui definisce come una povera pazza.
Non mi sarei aspettato che Vittorio avesse preso il posto di VN, questo è stato un autentico colpo di classe di Manfredi che ho estremamente apprezzato e che evidenzia, ancora una volta, la grande propensione del tenente verso la battaglia, non gli interessa contro chi combatte, l’imporatante è la pugna!!!!!
Anche nel duello finale contro Ugo vengono evidenziate le caratteristiche combattive di Vittorio, che al principio sembra quasi rifiutare il combattimento, ma lo sputo ricevuto in faccia fà emergere il suo orgoglio e la sua naturale propensione alla battaglia, quindi lo scontro con l’amico diventa irruento, vero, ed è solo l’intervento del Verruca che evita il trapasso di Ugo. Anche la fine violenta di Vittorio, ucciso a tradimento, è la logica conclusione della sua vita, oramai basata sul pensiero fisso della battaglia. Come precedentemente esposto, è una fine amara ma molto reale, che ho estremamente apprezzato.
Per quanto riguarda Matilde, posso solo dire che Manfredi è stato sublime nel rappresentare la sua follia, è stato un perfetto psicologo, complimenti vivissimi!!!!!
Il suicidio la libera da quell’enorme stato di depressione e tristezza dovuto al non corrisposto amore di Vittorio, il che la rende una creatura che suscita un sentimento di pena, il suo decesso mi ha trasmesso tristezza. Bellissima la scena del conte Antonelli che cerca di modificare la dizione del decesso da suicidio in incidente, al solo fine di non infagare il nome della nobildonna e del suo casato; in fondo l’ipocrisia e l’apparenza erano molto tipici di quell’epoca storica (comunque purtroppo sono temi attuali anche oggi).
Ugo rimarca il profondissimo amore e devozione che provava per Matilde, per la quale era disposto perfino a sacrificare se stesso, quindi è logico che la sua morte lo sconvolga completamente e lo porti a scontrarsi con Vittorio, ritenuto responsabile, anche se indirettamente, del suo suicidio. Ho molto apprezzato il fatto che Ugo rifiuti di sposare Sandra, infatti questo finale rosa, che magari nel mio subconscio avrei anche gradito, non sarebbe stato in sintonia con quanto Ugo aveva espresso fino a quel momento. Il fatto che Ugo indossi il costume di VN, ipotesi già ventilata il mese scorso, mi sembra un ottimo epilogo, considerando anche il carattere e la personalità espressa dal giovane romano in questo romanzo.
Indubbiamente alcune parole vanno spese anche per VN, che seppure abbia avuto a disposizione meno vignette dei personaggi citati precedentemente, ha sempre fatto da filo conduttore e la cui presenza, grazie al suo grandissimo carisma, si è sempre “respirata” durante tutto il romanzo.
VN, assieme a Vittorio, sono i personaggi che più mi hanno affascinato.
I disegni di questo albo sono molto belli e gli scorci di Roma e della sua campagna (per la gioa del nostro amico Paipol) sono spettacolari.
Quindi per concludere un grazie a Manfredi per averci regalato questo capolavoro ed un grazie a tutti gli amici del forum che me ne hanno consigliato la lettura (e pensare che quando uscì il numero 1 ero titubante sul fatto di acquistarlo!!!!!!!).


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Messaggio Da Ospite Mer 26 Ago 2015, 13:40

Come già accennato nel mio precedente commento alla storia, da buon sognatore (tutti i lettori di fumetti lo sono) mi avrebbe fatto piacere un finale rosa con un bel matrimonio tra Ugo e Sandra, in quanto la governante mi è sempre rimasta simpatica fin dalla sua prima apparizione (molto più simpatica di Matilde). Quindi dato che è sempre stata innammorata di Ugo, sarebbe stato piacevole che il giovane romano si fosse reso conto dei sentimenti di Sandra ed avessero coronato il loro amore. Probabilmente questo è quanto si auspicavano la maggior parte dei lettori, di conseguenza sarebbe stato un finale abbastanza “telefonato” e scontato, quindi non consono ad un genio sceneggiativo come Manfredi, il quale ha dato un’impronta molto realistica e cruda a questo racconto facendolo sembrare uno spaccato della vita reale, e nella realtà si sa che non tutte le cose vanno come si vorrebbe. Quindi sebbene il mio cuore “tifava” per un matrimonio tra Ugo e Sandra, ho apprezzato la scelta logica di Manfredi. Tra l’altro, dato che Ugo era completamente “perso” ed “assorbito” da Matilde, e ne era rimasto letteralmente sconvolto dalla sua morte, un suo cambio di sentimenti nell’albo finale mi sarebbe sembrata una forzatura. Dopotutto è sempre stato chiaro che Ugo non amava Sandra ed inoltre la sua scelta di indossare i panni di VN non avrebbe collimato con un eventuale matrimonio.

I disegni sono molto belli (la rappresentazione di Roma e della sua campagna sono da urlo) ed anche a me piacerebbe vedere Rotondi all’opera su Zagor.

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Messaggio Da Ospite Mer 26 Ago 2015, 13:41

Vorrei fare delle considerazioni generali.
Io sto leggendo i fumetti della SBE da 35 anni, iniziai con Zagor, per poi proseguire con Tex e Mister No, quindi in tutto questo trascorso ho avuto maniera di leggere degli autentici capolavori e di trovarmi immerso nelle cosidette “epoche d’oro” degli eroi sopra citati. In tali “epoche”, le storie erano Tutte mitiche, era un susseguirsi di racconti uno più bello dell’altro, quindi (probabilmente anche a causa della mia giovane età) aspettavo con ansia e trepidazione il fatido giorno in cui usciva il mio eroe in carta stampata, ne acquistavo l’albo e me lo leggevo immediatamente, in quanto non avrei resistito ad avere un albo non letto in casa. Poi col passare del tempo, pur rimanendo molto legato ai personaggi sopra menzionati, la mia “frenesia” di lettura si è un pò placata; acquisto sempre l’albo quando esce o pochi giorni dopo, però non sempre lo leggo immediatamente, delle volte passano anche dei giorni, in accordo con i miei impegni. Un impulso positivo che risvegliò la mia frenesia di lettura la ricevetti durante la prima trasferta zagoriana (l’esploratore scomparso e seguenti), in quanto vennero sfornati, in sequenza, degli albi stupendi. Inoltre Zagor stava venendo da un periodo molto buio (che Salgor apostrofò in maniera eccelsa come periodo del medioevo zagoriano. Secondo me un’espressione estremamente azzeccata, grande Salgor!!!) ed io avevo perso molto entusiamo per lo Spirito con la Scure, quindi questa ventata nuova che partorì dei veri capolavori mi eccitò notevolmente. Comunque passata questa trasferta, il tutto ritornò nella “normalità”, come precedentemente spiegato. Pensavo che questo affievolirsi della “frenesia” fosse anche dovuto alla mia non più verdissima età, che mi porta da avere un approccio col fumetto diverso da quello che avevo durante la mia adolescenza.
Però mi sono reso conto che le mie supposizioni erano sbagliate, infatti VN mi ha fatto ritornare quella frenesia per la lettura (appena avevo l’albo in mano lo leggevo immediatamente, me lo divoravo, non avevo la forza di posarlo sulla scrivania per poi leggerlo successivamente) e appena l’avevo finito non vedevo l’ora che uscisse il numero seguente. Era da molto che non provavo una simile emozione nella lettura di un fumetto, ho riscoperto emozioni che pensavo sopite, quindi per questo devo ringraziare il Sommo Manfredi, che è riuscito a risvegliarle.
Sia chiaro, che come Personaggi in se stessi nutro più “affetto” verso Zagor Tex e Mister No, che considero i miei amici in carta stampata che mi stano accompagnando praticamente da una vita, però la Storia di VN mi ha emozionato tantissimo, infatti se avevo tra le mani i vari albi inediti, il primo che leggevo era proprio VN. Sinceramente era da moltissimo tempo che non leggevo in sequenza 14 capolavori, perchè secondo me gli albi di VN sono Tutti dei Capolavori, è un’opera grandiosa, che deve fare parte dell’Olimpo dei fumetti, Manfredi ha superato se stesso nella stesura di questo romanzo, ha dato una lezione su come si scrive un romanzo a fumetti, è stato sublime. Consiglio vivamente a tutti gli appassionati delle nuvole parlanti di leggere VN, secondo me indubbiamente una delle migliori pubblicazioni a fumetti che siano state edite ed indubbiamente la migliore di questo ultimo periodo. Grazie Manfredi

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