L'apache bianco e altre storie (Tex color n.14)
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wakopa
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L'apache bianco e altre storie (Tex color n.14)

COLOR TEX
N° : 14
Periodicità: quadrimestrale
Un ragazzo rapito dagli apaches… una casacca magica per il piccolo Kit Willer… una donna in pericolo… la bella padrona di un saloon che s’innamora di Carson… un carcere in rivolta! 160 pagine tutte a colori!
L'APACHE BIANCO E ALTRE STORIE
uscita: 21/11/2018
Copertina: Raul e Gianluca Cestaro
[size=13]
Apache bianco
Soggetto e sceneggiatura: Chuck Dixon
Disegni: Fabio Civitelli
Colori: Fabio Civitelli
Un ragazzino bianco sperduto nel deserto dice di essere fuggito dalla Riserva Apache… ma qual è il segreto del piccolo Laziyah?[/size]
[size=13]La casacca magica
Soggetto e sceneggiatura: Gabriella Contu
Disegni: Lucio Filippucci
Colori: Oscar Celestini
Il dono di Manito che rende invulnerabili i guerrieri…[/size]
[size=13]Juliet
Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli
Disegni: Mario Atzori
Colori: Oscar Celestini
Nel suo delirio mormorava un nome: Jack!...[/size]
[size=13]Golden Queen
Soggetto e sceneggiatura: Luca Barbieri
Disegni: Andrea Venturi
Colori: Oscar Celestini
Bella e audace, Abbie è in attesa del suo assassino...[/size]
[size=13]Rivolta a Vicksburg
Soggetto e sceneggiatura: Giovanni Gualdoni
Disegni: Marco Santucci e Patrick Piazzalunga
Colori: Erika Bendazzoli
Il terribile carcere dove anche Tex fu prigioniero…[/size]
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the haematologist
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Re: L'apache bianco e altre storie (Tex color n.14)
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Re: L'apache bianco e altre storie (Tex color n.14)
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Re: L'apache bianco e altre storie (Tex color n.14)
Venturi é il migliore
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Rispetto per i Di Vitto e per Pini Segna, grazie!!!
Detrattore con la scure!!!
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Re: L'apache bianco e altre storie (Tex color n.14)
nella prima vignetta ,MANCANO LE OMBRE
i personaggi sembrano galleggiare . roba da DILETTANTI
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Re: L'apache bianco e altre storie (Tex color n.14)
Faccio una domanda da ignorante (colui che ignora): Premetto che, come dissi già una volta, ho una certa esperienza nel giudicare soggetti e storie, ma ho anche dei limiti per quanto riguarda le tecniche di disegno, per avere delle ombre non occorre anche una fonte di luce? Ora pare dal disegno che sia parecchio nuvoloso, senza sole, quindi in teoria non dovrebbero esserci ombre. La mia non è ironia o provocazione, e' un tentativo di capire, perché se quel dettaglio delle ombre mancanti e' giustificato, i disegni mi garbano parecchio. Attendo lumi
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anto1965- Oscar ZTN miglior forumista
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Re: L'apache bianco e altre storie (Tex color n.14)
anto1965 ha scritto:Faccio una domanda da ignorante (colui che ignora): Premetto che, come dissi già una volta, ho una certa esperienza nel giudicare soggetti e storie, ma ho anche dei limiti per quanto riguarda le tecniche di disegno, per avere delle ombre non occorre anche una fonte di luce? Ora pare dal disegno che sia parecchio nuvoloso, senza sole, quindi in teoria non dovrebbero esserci ombre. La mia non è ironia o provocazione, e' un tentativo di capire, perché se quel dettaglio delle ombre mancanti e' giustificato, i disegni mi garbano parecchio. Attendo lumi
ma secondo te , di giorno le ombre non ci sono ? nuvolo o sereno che sia ??
i motivi perchè mancano le ombre :
- velocità nel disegnare
- dilettantismo
- mancanza di controllo
- mancano la basi al disegnatore
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Re: L'apache bianco e altre storie (Tex color n.14)
Angelo oggi camminavo per Crema, era nuvolo marcio e ti posso garantire che non c'erano ombre. Detto questo accetto comunque la Tua spiegazione. A me comunque i disegni piacciono però Ti ripeto, il mio parere sui disegni lascia il tempo che trova data la mia non competenza in materia quindi vorrei capire se sono piaciuti ad altri o se sono proprio così incompetente
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anto1965- Oscar ZTN miglior forumista
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Re: L'apache bianco e altre storie (Tex color n.14)
anto1965 ha scritto: quindi vorrei capire se sono piaciuti ad altri o se sono proprio così incompetente
a me Civitelli su Tex non ha fatto mai impazzire perche' ha un tratto troppo pulito per il western

wakopa- Vincitore COPPA ITALIA
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Re: L'apache bianco e altre storie (Tex color n.14)
anto1965 ha scritto:Angelo oggi camminavo per Crema, era nuvolo marcio e ti posso garantire che non c'erano ombre. Detto questo accetto comunque la Tua spiegazione. A me comunque i disegni piacciono però Ti ripeto, il mio parere sui disegni lascia il tempo che trova data la mia non competenza in materia quindi vorrei capire se sono piaciuti ad altri o se sono proprio così incompetente
non parlo dei disegni ( anche a me piacciono ) ma se manca l'ombra, manca la profondità
l'ombra c'e' sempre con un minimo di luce
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Re: L'apache bianco e altre storie (Tex color n.14)
Mi aspetto molto da quella Dixon/Civitelli.
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Maurizio
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Re: L'apache bianco e altre storie (Tex color n.14)
Un commento sulle storie che ho letto, tutto sommato un bel Color Tex.
Delle cinque la migliore trovo sia stata Golden Queen (anche se più per meriti di Venturi) con uno spavaldo Kit Carson da giovane, un bel personaggio femminile, scene osé degne del godereccio e libertino Kit Carson che ho sempre immaginato.
La peggiore Rivolta a Vicksburg, soprattutto perché si è persa nel finale e anche i disegni di questo Piazzalunga non l'hanno aiutata.
Discrete quella di Bondi/Boselli Juliet che mantiene una bella aria di mistero fino alla fine. Nulla di che quella della Contu, per fortuna che mi è piaciuto Filippucci. Lineare e semplice quella di Dixon soprattutto per un piano un po' troppo complicato....comunque si dimostra che è entrato in sintonia col personaggio e la filosofia texiana e ci sono i disegni di Civitelli che la valorizzano.
Delle cinque la migliore trovo sia stata Golden Queen (anche se più per meriti di Venturi) con uno spavaldo Kit Carson da giovane, un bel personaggio femminile, scene osé degne del godereccio e libertino Kit Carson che ho sempre immaginato.



La peggiore Rivolta a Vicksburg, soprattutto perché si è persa nel finale e anche i disegni di questo Piazzalunga non l'hanno aiutata.

Discrete quella di Bondi/Boselli Juliet che mantiene una bella aria di mistero fino alla fine. Nulla di che quella della Contu, per fortuna che mi è piaciuto Filippucci. Lineare e semplice quella di Dixon soprattutto per un piano un po' troppo complicato....comunque si dimostra che è entrato in sintonia col personaggio e la filosofia texiana e ci sono i disegni di Civitelli che la valorizzano.
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Capitan Kidd- SAPIENTONE DI ZAGOR
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Re: L'apache bianco e altre storie (Tex color n.14)
questa volta non mi trovo molto in sintonia con capitan kidd
L'APACHE BIANCO:dov'e' finito il linguaggio crudo,secco e realistico che nonostante la traduzione avevamo apprezzato nel romanzo d'autore?
O Dixon ha cambiato registro,oppure qui c'e' stata una traduzione piu' annacquata e se ci aggiungiamo il bimbominkia che per quanto apachizzato,sgozza un bandito,poi si capisce perche' il curatore nell'introduzione affermi che Dixon sia ormai esperto di Tex (voleva dire del suo Tex
)
Troppo pulito il western di Civitelli
Tucson senza un grammo di polvere e fango non si puo' guardare
insomma storia assai mediocre.
LA CASACCA MAGICA:storia incentrata sula morte di Sole ardente e sui ricordi di Kit Willer a proposito della presunta invulnerabilita' della casacca del guerriero navajo; registro volutamente ingenuo e romantico non e' un caso che l'autore sia al femminile
Anche qui i disegni di Filippucci mi sembrano poco adatti al western e la storia nel suo complesso fatica a stagliarsi al di sopra della mediocrita'.
JULIET:Ma quante tazzate racconta Juliet?
Il lettore se ne accorge e l'infallibile ranger no?
Jack era il fratello ed il tenente del forte non il suo promesso sposo ma il suo violentatore di cui si vendica col bisturi rubato al Doc
Con Atzori finalmente si alza il livello dei disegni
Buona la colorazione che nelle prime due storie non riuscivo a valutare pensando che penalizzasse i disegni e invece semmai era il contrario
Storia questa abbondantemente suffciente grazie al finale drammatico e non scontato
GOLDEN QUEEN:Western nella migliore tradizione dei film che vedevamo al cinema da piccoli,con Carson che alla fine va via,abbandonando la sua bella Abbie e rifiutando l'offerta di rimanere con lei a gestire il Golden Queen.Storia che indugia prevedibilmente e un po' ruffianamente sulla notoria abilita' del giovane Carson con le donne ma che si conquista anch'essa la piena sufficienza;
Venturi forse volutamente da un tocco vintage ai suoi ottimi disegni (ci ho rivisto un po' di Buzzelli
).
RIVOLTA A VICKSBURG:Forse non aspettandomi molto da Gualdoni,questa storia incentrata su una rivolta in un penitenziario, non l'ho trovata poi cosi' malaccio
quel satanasso di Tex riesce a ricordarsi l'occhio di vetro di Douglas
Assieme a quella di Atzori, trovo questa la migliore prova ai disegni
il tratto mi ha ricordato a momenti Capitanio
notevole l'abilita' anche nei chiaroscuri notturni a cui la colorazione avrebbe anche potuto nuocere e invece nulla di tutto questo


L'APACHE BIANCO:dov'e' finito il linguaggio crudo,secco e realistico che nonostante la traduzione avevamo apprezzato nel romanzo d'autore?

O Dixon ha cambiato registro,oppure qui c'e' stata una traduzione piu' annacquata e se ci aggiungiamo il bimbominkia che per quanto apachizzato,sgozza un bandito,poi si capisce perche' il curatore nell'introduzione affermi che Dixon sia ormai esperto di Tex (voleva dire del suo Tex

Troppo pulito il western di Civitelli


insomma storia assai mediocre.
LA CASACCA MAGICA:storia incentrata sula morte di Sole ardente e sui ricordi di Kit Willer a proposito della presunta invulnerabilita' della casacca del guerriero navajo; registro volutamente ingenuo e romantico non e' un caso che l'autore sia al femminile

Anche qui i disegni di Filippucci mi sembrano poco adatti al western e la storia nel suo complesso fatica a stagliarsi al di sopra della mediocrita'.
JULIET:Ma quante tazzate racconta Juliet?
Il lettore se ne accorge e l'infallibile ranger no?

Jack era il fratello ed il tenente del forte non il suo promesso sposo ma il suo violentatore di cui si vendica col bisturi rubato al Doc

Con Atzori finalmente si alza il livello dei disegni


Storia questa abbondantemente suffciente grazie al finale drammatico e non scontato

GOLDEN QUEEN:Western nella migliore tradizione dei film che vedevamo al cinema da piccoli,con Carson che alla fine va via,abbandonando la sua bella Abbie e rifiutando l'offerta di rimanere con lei a gestire il Golden Queen.Storia che indugia prevedibilmente e un po' ruffianamente sulla notoria abilita' del giovane Carson con le donne ma che si conquista anch'essa la piena sufficienza;
Venturi forse volutamente da un tocco vintage ai suoi ottimi disegni (ci ho rivisto un po' di Buzzelli

RIVOLTA A VICKSBURG:Forse non aspettandomi molto da Gualdoni,questa storia incentrata su una rivolta in un penitenziario, non l'ho trovata poi cosi' malaccio


Assieme a quella di Atzori, trovo questa la migliore prova ai disegni

il tratto mi ha ricordato a momenti Capitanio

notevole l'abilita' anche nei chiaroscuri notturni a cui la colorazione avrebbe anche potuto nuocere e invece nulla di tutto questo


wakopa- Vincitore COPPA ITALIA
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Re: L'apache bianco e altre storie (Tex color n.14)
Praticamente concordo con Wakopa. A presto i miei commenti.
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Re: L'apache bianco e altre storie (Tex color n.14)
Promuovo tra tutte e cinque Golden Queen, che riproduce un ottimo Carson tosto, cinico, anche quando si tratta di non farsi scappare qualche incontro caldo...
Per il resto mi è piaciuta molto quella della Contu, molto profonda e piena di sentimenti, anche se da lei mi aspetto che ora tratti il personaggio vero di Tex. Quella di Dixon è lineare e scorrevole ma non sta in piedi che questi si servano di un apache bianco che intrattenga la gente per rapinare una banca. Juliet mi è piaciuta anche perché tratta un tema scottante molto tabù su Tex e in Bonelli in generale. Carina quella di Gualdoni sulla rivolta carceraria anche se nel finale si perde un attimo.
Tra i disegni Venturi e Civitelli due certezze (il primo meglio a colori), bene Filuppucci, migliorabile Atzori, Piazzalunga/Santucci non mi sono piaciuti.

Per il resto mi è piaciuta molto quella della Contu, molto profonda e piena di sentimenti, anche se da lei mi aspetto che ora tratti il personaggio vero di Tex. Quella di Dixon è lineare e scorrevole ma non sta in piedi che questi si servano di un apache bianco che intrattenga la gente per rapinare una banca. Juliet mi è piaciuta anche perché tratta un tema scottante molto tabù su Tex e in Bonelli in generale. Carina quella di Gualdoni sulla rivolta carceraria anche se nel finale si perde un attimo.
Tra i disegni Venturi e Civitelli due certezze (il primo meglio a colori), bene Filuppucci, migliorabile Atzori, Piazzalunga/Santucci non mi sono piaciuti.
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Re: L'apache bianco e altre storie (Tex color n.14)
Capitan Kidd ha scritto:
La peggiore Rivolta a Vicksburg, soprattutto perché si è persa nel finale e anche i disegni di questo Piazzalunga non l'hanno aiutata.![]()
I disegni sono di Marco Santucci, Piazzalunga ha fatto le chine.
Tra l'altro Santucci, in coppia con Bianchini, aveva già disegnato la storia "L'ombra dell'Alchimista", apparsa sulla serie regolare.
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Re: L'apache bianco e altre storie (Tex color n.14)
Delle cinque storie la migliore è senz'altro "Delta Queen" con un giovane Carson implacabile pistolero e seduttore
Belli anche i disegni di Andrea Venturi.
Al secondo posto metto "Rivolta a Vicksburg" storia su cui non avrei scommesso un centesimo, visto che Gualdoni non mi è mai piaciuto, e invece mi ha sorpreso in positivo.
I disegni del duo Santucci/ Piazzalunga li ho trovati di buona fattura.
Al terzo posto metto "La casacca magica" , storia gradevole non supportata dai disegni di un Filippucci col freno a mano tirato.
Al quarto posto "Juliet", con Tex e Carson un po' ingenui nel non intuire che la graziosa biondina non la raccontava giusta...
Buoni i disegni di Atzori.
A chiudere l'unica storia che boccio: "L'Apache bianco", storia di grana grossa e piuttosto banale.
Non mi hanno entusiasmato nemmeno i disegni di Civitelli.

Belli anche i disegni di Andrea Venturi.
Al secondo posto metto "Rivolta a Vicksburg" storia su cui non avrei scommesso un centesimo, visto che Gualdoni non mi è mai piaciuto, e invece mi ha sorpreso in positivo.
I disegni del duo Santucci/ Piazzalunga li ho trovati di buona fattura.
Al terzo posto metto "La casacca magica" , storia gradevole non supportata dai disegni di un Filippucci col freno a mano tirato.
Al quarto posto "Juliet", con Tex e Carson un po' ingenui nel non intuire che la graziosa biondina non la raccontava giusta...
Buoni i disegni di Atzori.
A chiudere l'unica storia che boccio: "L'Apache bianco", storia di grana grossa e piuttosto banale.
Non mi hanno entusiasmato nemmeno i disegni di Civitelli.
Ultima modifica di lukas luke il Ven 28 Dic 2018, 21:22 - modificato 2 volte.
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Re: L'apache bianco e altre storie (Tex color n.14)
Apache bianco
Ancora una buona storia di Chuck Dixon che mostra di muoversi a suo agio nel west. Tex come già successo con lo sceneggiatore americano sembra essere lì per caso e come nella precedente storia il pretesto per farlo entrare in scena è quello di accompagnare in gattabuia il malcapitato fuorilegge di turno. La sensazione è che la conoscenza dell'universo di Tex del nostro amico americano sia per il momento alquanto limitata. D'altra parte la storia avrebbe potuto scorrere bene sino alla fine anche senza la presenza dei pard. Tex comunque oltre a fare da balia al ragazzino e da vice all'amico sceriffo mostra comunque di aver tenuto sveglio il suo innato sesto senso e riesce a sventare da par suo il piano criminoso di chi manovrava il giovane apache bianco. Finale fin troppo buonista, ma va bene così
I disegni di Fabio Civitelli non si discutono, ottimi come al solito,mentre la gestione diretta della colorazione non convince pienamente anche me.
La casacca magica
L'esordio di Gabriella Contu ci porta all'infanzia di Kit partendo dal funerale di Sole ardente, una sorta di nonno putativo per il piccolo Willer, racconta un episodio del passato dove coraggio, incoscienza e magia indiana si fondono intorno alla casacca che rende invulnerabile, ma solo chi ha ricevuto il dono di Manito
Disegni di Lucio Filippucci a mio vedere piuttosto incostanti e poco efficaci nella rappresentazione dei personaggi.
I colori di Oscar Celestini confermano la grande professionalità raggiunta dal colorista
Juliet
Il soggetto di Marcello Bondi viene sceneggiato da Mauro Boselli con mano sapiente, riuscendo a tenere nascosto fino alla fine il reale svolgimento degli eventi che hanno portato la giovane donna ad affrontare il pericoloso viaggio per raggiungere l'uomo che aveva segnato indelebilmente la sua vita.
Promossi i disegni di Mario Atzori che mostra una insospettata propensione al genere western e che attendiamo di ritrovare nella nuova serie Tex Willer
Colori di Oscar Celestini come sopra
Golden Queen
Luca Barbieri e Andrea Venturi Bci regalano una piacevole avventura del giovane Carson che vive una storia d'amore con la bella e audace Abbie, affronta da par suo gli avversari che minacciano la sua donna e inevitabilmente va per la sua strada dal momento che il suo destino non è quello di metter radici.
Anche qui i colori di Oscar Celestini completano degnamente la realizzazione grafica della storia
Rivolta a Vicksburg
Giovanni Gualdoni riporta Tex nel terribile carcere dove fu prigioniero realizzando una storia nella quale Tex è Tex dall'inizio alla fine mostrando tutta la sua capacità di prevedere e saper affrontare gli imprevisti che nascono da un ben ordito piano che naturalmente è destinato ad essere sventato
Disegni di Marco Santucci e Patrick Piazzalunga promossi come la colorazione di Erika Bendazzoli
Ancora una buona storia di Chuck Dixon che mostra di muoversi a suo agio nel west. Tex come già successo con lo sceneggiatore americano sembra essere lì per caso e come nella precedente storia il pretesto per farlo entrare in scena è quello di accompagnare in gattabuia il malcapitato fuorilegge di turno. La sensazione è che la conoscenza dell'universo di Tex del nostro amico americano sia per il momento alquanto limitata. D'altra parte la storia avrebbe potuto scorrere bene sino alla fine anche senza la presenza dei pard. Tex comunque oltre a fare da balia al ragazzino e da vice all'amico sceriffo mostra comunque di aver tenuto sveglio il suo innato sesto senso e riesce a sventare da par suo il piano criminoso di chi manovrava il giovane apache bianco. Finale fin troppo buonista, ma va bene così
I disegni di Fabio Civitelli non si discutono, ottimi come al solito,mentre la gestione diretta della colorazione non convince pienamente anche me.
La casacca magica
L'esordio di Gabriella Contu ci porta all'infanzia di Kit partendo dal funerale di Sole ardente, una sorta di nonno putativo per il piccolo Willer, racconta un episodio del passato dove coraggio, incoscienza e magia indiana si fondono intorno alla casacca che rende invulnerabile, ma solo chi ha ricevuto il dono di Manito
Disegni di Lucio Filippucci a mio vedere piuttosto incostanti e poco efficaci nella rappresentazione dei personaggi.
I colori di Oscar Celestini confermano la grande professionalità raggiunta dal colorista
Juliet
Il soggetto di Marcello Bondi viene sceneggiato da Mauro Boselli con mano sapiente, riuscendo a tenere nascosto fino alla fine il reale svolgimento degli eventi che hanno portato la giovane donna ad affrontare il pericoloso viaggio per raggiungere l'uomo che aveva segnato indelebilmente la sua vita.
Promossi i disegni di Mario Atzori che mostra una insospettata propensione al genere western e che attendiamo di ritrovare nella nuova serie Tex Willer
Colori di Oscar Celestini come sopra
Golden Queen
Luca Barbieri e Andrea Venturi Bci regalano una piacevole avventura del giovane Carson che vive una storia d'amore con la bella e audace Abbie, affronta da par suo gli avversari che minacciano la sua donna e inevitabilmente va per la sua strada dal momento che il suo destino non è quello di metter radici.
Anche qui i colori di Oscar Celestini completano degnamente la realizzazione grafica della storia
Rivolta a Vicksburg
Giovanni Gualdoni riporta Tex nel terribile carcere dove fu prigioniero realizzando una storia nella quale Tex è Tex dall'inizio alla fine mostrando tutta la sua capacità di prevedere e saper affrontare gli imprevisti che nascono da un ben ordito piano che naturalmente è destinato ad essere sventato
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