I Rangers di Finnegan (Texone n.33)
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I Rangers di Finnegan (Texone n.33)

uscita: 20/06/2018
Soggetto: Mauro Boselli
Sceneggiatura: Mauro Boselli
Disegni: Majo
Copertina: Majo
Chi è stato a massacrare i pacifici Comanche del villaggio di Bisonte Bianco, che avevano firmato un trattato di pace con il Texas? Pecos, il fratellastro di Quanah Parker, accusa i rangers, ma Tex sospetta i comancheros del vecchio Robledo e perciò parte con Tiger Jack verso la selvaggia contea di Presidio, sulle Cienega Mountains, dove spera di trovare il loro nascondiglio. Nel frattempo, Kit Willer, dopo uno scontro con lo “zio” Carson, dichiara di essere ormai libero di scegliere la sua strada nella vita e si unisce ai temerari rangers di Finnegan, un corpo speciale di frontiera che, quando si tratta di applicare la rude legge del West, raramente segue le regole…
Ultima modifica di lukas luke il Lun 22 Ott 2018, 20:56 - modificato 1 volta.
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Re: I Rangers di Finnegan (Texone n.33)
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Re: I Rangers di Finnegan (Texone n.33)
Il texone di Majo.
Conoscevamo già, dal suo lavoro su Dampyr, le capacità di Mario Rossi e avevamo intuito dalle anteprime la bontà delle tavole che ha realizzato per questo volume. La lettura ci conferma come il disegnatore si sia trovato a suo agio nel West senza soffrire il trasferimento dalle brumose atmosfere di Praga al polveroso Texas. Di grande effetto la sua personale interpretazione dei pards nel rispetto della tradizione. Curata la rappresentazione di tutti i personaggi che si caratterizzano per la intensa realizzazione espressiva. Tavole che accompagnano il ritmo della sceneggiatura conferendo un taglio cinematografico a tutto il volume.
Il texone di Finnegan.
Accecato dall'odio nei confronti dei Comanches il capitano Finnegan guida i suoi uomini con ferma determinazione e spavalda sicurezza nella sua personale vendetta privata. Uomini di provata esperienza e capacità, in grado di suscitare l'ammirazione anche del giovane Kit Willer, al punto di indurre Carson a temere che il figlioccio possa cedere al fascino della nuova compagnia nella quale si è infiltrato. Di chi è la responsabilità del massacro del villaggio di Bisonte Bianco, dei rangers di Finnegan, accusati dai Comanches o dei Comancheros di Robledo che ancora si aggirano per il Texas? Per rispondere a questa domanda il quartetto è costretto a dividersi, i due Kit sulle tracce di Finnegan e Tex e Tiger su quelle dei Comancheros.
Il texone di Kit Willer.
Il rampollo di Tex in questo volume mostra una emancipazione che va oltre le necessità di copione per consentirgli l'infiltrazione tra i Rangers di Finnegan. Dallo scontro (simulato, ma realistico) con Carson al disinvolto rapporto con il gentil sesso fino alla più volte proclamata voglia di indipendenza dalla ingombrante presenza paterna. E' solo una recita? Può essere, ma anche Carson comincia a temere che il figlioccio possa saltare il fosso e cedere alla tentazione di unirsi alla avventurosa vita dei rangers, deviati o meno che siano.
Il texone n.7 di Boselli.
Dopo Font, Frisenda, Suarez, Civitelli, Venturi e Andreucci borden scrive una storia su misura per il fido Majo. Bel soggetto sviluppato con una sceneggiatura dai ritmi crescenti mano a mano che si procede e che i diversi fili narrativi vanno a riannodarsi. Scena sempre molto affollata e non da semplici comparse, comprimari di spessore nelle diverse parti in causa e finale non scontato. Le trame complesse generalmente mi coinvolgono maggiormente di quelle semplici e lineari e anche questa volta ho apprezzato la costruzione della storia.
Conoscevamo già, dal suo lavoro su Dampyr, le capacità di Mario Rossi e avevamo intuito dalle anteprime la bontà delle tavole che ha realizzato per questo volume. La lettura ci conferma come il disegnatore si sia trovato a suo agio nel West senza soffrire il trasferimento dalle brumose atmosfere di Praga al polveroso Texas. Di grande effetto la sua personale interpretazione dei pards nel rispetto della tradizione. Curata la rappresentazione di tutti i personaggi che si caratterizzano per la intensa realizzazione espressiva. Tavole che accompagnano il ritmo della sceneggiatura conferendo un taglio cinematografico a tutto il volume.
Il texone di Finnegan.
Accecato dall'odio nei confronti dei Comanches il capitano Finnegan guida i suoi uomini con ferma determinazione e spavalda sicurezza nella sua personale vendetta privata. Uomini di provata esperienza e capacità, in grado di suscitare l'ammirazione anche del giovane Kit Willer, al punto di indurre Carson a temere che il figlioccio possa cedere al fascino della nuova compagnia nella quale si è infiltrato. Di chi è la responsabilità del massacro del villaggio di Bisonte Bianco, dei rangers di Finnegan, accusati dai Comanches o dei Comancheros di Robledo che ancora si aggirano per il Texas? Per rispondere a questa domanda il quartetto è costretto a dividersi, i due Kit sulle tracce di Finnegan e Tex e Tiger su quelle dei Comancheros.
Il texone di Kit Willer.
Il rampollo di Tex in questo volume mostra una emancipazione che va oltre le necessità di copione per consentirgli l'infiltrazione tra i Rangers di Finnegan. Dallo scontro (simulato, ma realistico) con Carson al disinvolto rapporto con il gentil sesso fino alla più volte proclamata voglia di indipendenza dalla ingombrante presenza paterna. E' solo una recita? Può essere, ma anche Carson comincia a temere che il figlioccio possa saltare il fosso e cedere alla tentazione di unirsi alla avventurosa vita dei rangers, deviati o meno che siano.
Il texone n.7 di Boselli.
Dopo Font, Frisenda, Suarez, Civitelli, Venturi e Andreucci borden scrive una storia su misura per il fido Majo. Bel soggetto sviluppato con una sceneggiatura dai ritmi crescenti mano a mano che si procede e che i diversi fili narrativi vanno a riannodarsi. Scena sempre molto affollata e non da semplici comparse, comprimari di spessore nelle diverse parti in causa e finale non scontato. Le trame complesse generalmente mi coinvolgono maggiormente di quelle semplici e lineari e anche questa volta ho apprezzato la costruzione della storia.
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the haematologist
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Re: I Rangers di Finnegan (Texone n.33)
Buon Texone, lettura godibile ma prometteva molto ma molto di piu'
il top del climax lo raggiungiamo ad Austin (deliziosa la raffigurazione grafica di Majo
),quando Carson becca Kit con una escort e parte una lite furibonda con annessa scazzottata
un po' come nel secondo zagorone, tutti sappiamo che zagor non puo' essere morto e che Carson e Kit non possono prendersi a pugni,ci deve essere sotto qualcosa,pero' sono queste sorprese a creare pathos e a smuovere dalla routine di millemila avventure una uguale all'altra
dicevo che il texone prometteva bene, proprio perche' speravo che fosse piu' kitwillercentrico e che vertesse su una sorta di dramma esistenziale di piccolo falco,mentre piu' prevedibilmente poi si staglia sulla tattica di costruire a tavolino una trappola per i crudeli rangers di Finnegan.
Che se vogliamo dirla tutta anche non credibilissima, dato che Caine ad esempio non mangia la foglia e invece Finnegan e i suoi uomini ingenuamente si' almeno all'inizio...
Nolittiana la figura di Robledo che fara' storcere il naso ai puristi texiani piu' giustizialisti
Diciamo che Boselli avrebbe potuto cavarsela col destino gbonelliano che fa giustizia, ma ancora una volta ha voluto indugiare sui suoi siparietti da lieto finale per cuori teneri
e veniamo ai disegni:
molto Ginodantoniane le prime immagini
chiara pure l'ispirazione a Ticci nel raffigurare gli indiani e per un tratto spesso sintetico ...
Meravigliose le scene notturne specialmente quelle piu' ferocemente belluine
il lavoro cala un po' nel finale con parecchi campi lunghi approssimativi forse dovuti ad un ritardo o alla fretta di consegnare

il top del climax lo raggiungiamo ad Austin (deliziosa la raffigurazione grafica di Majo


un po' come nel secondo zagorone, tutti sappiamo che zagor non puo' essere morto e che Carson e Kit non possono prendersi a pugni,ci deve essere sotto qualcosa,pero' sono queste sorprese a creare pathos e a smuovere dalla routine di millemila avventure una uguale all'altra

dicevo che il texone prometteva bene, proprio perche' speravo che fosse piu' kitwillercentrico e che vertesse su una sorta di dramma esistenziale di piccolo falco,mentre piu' prevedibilmente poi si staglia sulla tattica di costruire a tavolino una trappola per i crudeli rangers di Finnegan.
Che se vogliamo dirla tutta anche non credibilissima, dato che Caine ad esempio non mangia la foglia e invece Finnegan e i suoi uomini ingenuamente si' almeno all'inizio...
Nolittiana la figura di Robledo che fara' storcere il naso ai puristi texiani piu' giustizialisti

Diciamo che Boselli avrebbe potuto cavarsela col destino gbonelliano che fa giustizia, ma ancora una volta ha voluto indugiare sui suoi siparietti da lieto finale per cuori teneri

e veniamo ai disegni:
molto Ginodantoniane le prime immagini

chiara pure l'ispirazione a Ticci nel raffigurare gli indiani e per un tratto spesso sintetico ...
Meravigliose le scene notturne specialmente quelle piu' ferocemente belluine

il lavoro cala un po' nel finale con parecchi campi lunghi approssimativi forse dovuti ad un ritardo o alla fretta di consegnare

wakopa- Vincitore COPPA ITALIA
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Re: I Rangers di Finnegan (Texone n.33)
La storia fila bene, con i soliti doppi fili e sottotrame complesse che ti tengono incollato alla lettura e che Boselli che è maestro fa convergere e incrociare bene. Molto ben delineati i personaggi.
Il mio entusiasmo si spegne un po' nel finale. Io non sono mai stato un feroce critico delle redenzioni boselliane e dei finali sdolcinati...Passi che si perdoni e si lasci andare un bandito redento che può aver sbagliato, ma non uno come Robledo che rapiva le ragazzine per rivendersele. No, Borden, non ci siamo.
Monumentale Majo, soprattutto nelle scene notturne.
Storia 7,5
Disegni 9
Il mio entusiasmo si spegne un po' nel finale. Io non sono mai stato un feroce critico delle redenzioni boselliane e dei finali sdolcinati...Passi che si perdoni e si lasci andare un bandito redento che può aver sbagliato, ma non uno come Robledo che rapiva le ragazzine per rivendersele. No, Borden, non ci siamo.
Monumentale Majo, soprattutto nelle scene notturne.
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Maurizio
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Re: I Rangers di Finnegan (Texone n.33)
Breve post su queste discussioni dedicate a Tex cui non intervenivo da tempo ( anche perchè non leggo quasi più le sue storie, men che meno quelle del curatore ) e avrei voluto continuare nell' intento se non che:
del Texone attuale ho letto diversi commenti sui forum ed in uno di questi ho notato un paio di vignette dove Tex rifila un vero e proprio pugno ad una donna, tanto da stenderla, e che sarà pure la donna del "cattivo" redento ( il milionesimo.... ) ma cose così non me le ricordavo e credo non si siano mai viste in 70 anni. Vomitevole.
E lo sceneggiatore fa dire al Nostro, rivolto a Tiger, di aver compiuto, nel merito, un "lieve" errore di valutazione sulla donna in relazione alla sua "pericolosità".....
Che dialoghi texiani ( si fa per dire )......
Un Personaggio che da anni subisce via via stravolgimenti più o meno evidenti ( nel linguaggio, nel comportamento, ecc. ) e che, sembrerebbe, non accennino minimamente a diminuire.
Povero Tex.
Hasta luègo.
del Texone attuale ho letto diversi commenti sui forum ed in uno di questi ho notato un paio di vignette dove Tex rifila un vero e proprio pugno ad una donna, tanto da stenderla, e che sarà pure la donna del "cattivo" redento ( il milionesimo.... ) ma cose così non me le ricordavo e credo non si siano mai viste in 70 anni. Vomitevole.
E lo sceneggiatore fa dire al Nostro, rivolto a Tiger, di aver compiuto, nel merito, un "lieve" errore di valutazione sulla donna in relazione alla sua "pericolosità".....
Che dialoghi texiani ( si fa per dire )......
Un Personaggio che da anni subisce via via stravolgimenti più o meno evidenti ( nel linguaggio, nel comportamento, ecc. ) e che, sembrerebbe, non accennino minimamente a diminuire.
Povero Tex.
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Re: I Rangers di Finnegan (Texone n.33)
Un texone dal quale mi aspettavo di più, stando alle recensioni.
Comunque una bella lettura, mai stancante.
Sicuramente paradossale il fatto che Robledo finisca, alla fine, ad essere accudito dal suo acerrimo nemico Fover.....
Voto alla storia: 7,5
Disegni:8
Comunque una bella lettura, mai stancante.
Sicuramente paradossale il fatto che Robledo finisca, alla fine, ad essere accudito dal suo acerrimo nemico Fover.....
Voto alla storia: 7,5
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Re: I Rangers di Finnegan (Texone n.33)
Ben costruita la figura di Robledo, anche se non ho digerito del tutto la clemenza mostrata nei suoi confronti, che mi ha lasciato lo stesso amaro in bocca della mancata punizione di Nick Castle qualche anno fa. La giustificazione fu che l'odioso (per me) biondino era candidato a un ritorno (dove mi auguro di vederlo finalmente pagare le sue colpe)... che possa tornar utile anche Robledo? Certo risulta essere l'ombra del terribile comanchero che fu e la vita l'ha già condannato a vedere crollare e dissolversi il suo regno, circondato oramai da una banda di incapaci, la cui unica risorsa resta quella di protrarre la loro odiosa attività a spese di ragazze isolate e privi della minima speranza di affrontare i nemici che siano i pards, i coloni organizzati, i ranger deviati o gli altrettanto scalcinati indiani che si trovano ad affrontare.
L'annosa contesa tra Robledo e il vecchio Milton Faver poteva concludersi in maniera più tragica ed epica con uno scontro che li portasse insieme nel mondo dei più, ma il finale diverso, reso possibile dal patetico progredire degli anni che, con la consapevolezza che ad entrambi non resti poi ancora molto da vivere, porta ad affievolire l'odio di un tempo, ci mostra come alla fine a prevalere sia il rispetto reciproco del vecchio avversario.
Finnegan si mostra tutto di un pezzo finché ha la possibilità di circondarsi del suo corpo speciale, ma getta la maschera quando si ritrova solo o quasi contro l'avversario che sa di non poter battere se non tentando l'ultima carta disperata.
Doyle e Taganas, ciascuno a suo modo, mostrano fedeltà fino alla fine a quello che ritenevano essere il carismatico capo, per poi dubitare e infine togliersi anche l'ultimo dubbio sul distorto senso dell'onore di chi finisce per tradire non solo la stella che porta ma anche i propri compagni. Taganas affronta tragicamente il destino preferendo la morte alla possibilità di continuare a vivere nella consapevolezza di avere dedicato la propria vita ad un uomo senza onore.
Una menzione speciale al ranger Caine che, da vecchio ranger (di quelli "buoni"), sa riconoscere il teatrino dei due Kit e decide di tenere d'occhio il vecchio Carson fino a entrare in campo direttamente, risultando determinante insieme ai due giovani ranger che, apparentemente meno abili degli uomini di Finnegan, riscattano alla fine il buon nome del corpo affiancando Carson per trarre d'impiccio il giovane Kit rimasto alla fine incastrato in fondo alla rete che aveva teso intorno ai ranger di Finnegan.
L'annosa contesa tra Robledo e il vecchio Milton Faver poteva concludersi in maniera più tragica ed epica con uno scontro che li portasse insieme nel mondo dei più, ma il finale diverso, reso possibile dal patetico progredire degli anni che, con la consapevolezza che ad entrambi non resti poi ancora molto da vivere, porta ad affievolire l'odio di un tempo, ci mostra come alla fine a prevalere sia il rispetto reciproco del vecchio avversario.
Finnegan si mostra tutto di un pezzo finché ha la possibilità di circondarsi del suo corpo speciale, ma getta la maschera quando si ritrova solo o quasi contro l'avversario che sa di non poter battere se non tentando l'ultima carta disperata.
Doyle e Taganas, ciascuno a suo modo, mostrano fedeltà fino alla fine a quello che ritenevano essere il carismatico capo, per poi dubitare e infine togliersi anche l'ultimo dubbio sul distorto senso dell'onore di chi finisce per tradire non solo la stella che porta ma anche i propri compagni. Taganas affronta tragicamente il destino preferendo la morte alla possibilità di continuare a vivere nella consapevolezza di avere dedicato la propria vita ad un uomo senza onore.
Una menzione speciale al ranger Caine che, da vecchio ranger (di quelli "buoni"), sa riconoscere il teatrino dei due Kit e decide di tenere d'occhio il vecchio Carson fino a entrare in campo direttamente, risultando determinante insieme ai due giovani ranger che, apparentemente meno abili degli uomini di Finnegan, riscattano alla fine il buon nome del corpo affiancando Carson per trarre d'impiccio il giovane Kit rimasto alla fine incastrato in fondo alla rete che aveva teso intorno ai ranger di Finnegan.
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Re: I Rangers di Finnegan (Texone n.33)
Letto ieri e devo dire che l'ho trovato abbastanza noioso.
Le parti dialogate prendono la maggior parte dell'albo rispetto all'azione.
La finta lite tra Kit e il vecchio reprobo è una buona idea, ma è stata fin troppo anticipata: avrebbe avuto maggior effetto se non fosse stata così spoilerata. Anche Kit a donnine può essere ok per spezzare lo schema classico delle circa mille storie ormai uscite su Tex.
Poi come faccia Carson a pensare che Kit si possa far influenzare da uno come Finnegan..... delude anche nella resa dei conti finale, quando fà di tutto per evitare lo scontro e squagliarsela.
Altra cosa che non va è proporre Robledo (schiavista di ragazze) come l'ennesimo redento boselliano di turno.
Insomma parecchie cose che mi sono piaciute poco e poche quelle positive.
Pazienza.... speriamo la prossima sia meglio.
Per quanto riguarda i disegni di Majo sono ottime le ambientazioni (del resto come disegnatore non si discute) ma i volti dei pards e di Tex in particolare lasciano a desiderare. Va bene che sui texoni uno dà la sua interpretazione personale, ma non si può secondo me stravolgere completamente la fisionomia del personaggio, e sopratutto non si può disegnare il volto in modo diverso tra le varie tavole (a volte è un po' sporcato tipo Ortiz, a volte con i tratti appena accennati).
Voto complessivo 5,5
Le parti dialogate prendono la maggior parte dell'albo rispetto all'azione.
La finta lite tra Kit e il vecchio reprobo è una buona idea, ma è stata fin troppo anticipata: avrebbe avuto maggior effetto se non fosse stata così spoilerata. Anche Kit a donnine può essere ok per spezzare lo schema classico delle circa mille storie ormai uscite su Tex.
Poi come faccia Carson a pensare che Kit si possa far influenzare da uno come Finnegan..... delude anche nella resa dei conti finale, quando fà di tutto per evitare lo scontro e squagliarsela.
Altra cosa che non va è proporre Robledo (schiavista di ragazze) come l'ennesimo redento boselliano di turno.
Insomma parecchie cose che mi sono piaciute poco e poche quelle positive.
Pazienza.... speriamo la prossima sia meglio.
Per quanto riguarda i disegni di Majo sono ottime le ambientazioni (del resto come disegnatore non si discute) ma i volti dei pards e di Tex in particolare lasciano a desiderare. Va bene che sui texoni uno dà la sua interpretazione personale, ma non si può secondo me stravolgere completamente la fisionomia del personaggio, e sopratutto non si può disegnare il volto in modo diverso tra le varie tavole (a volte è un po' sporcato tipo Ortiz, a volte con i tratti appena accennati).
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al mio mulo non piace la gente che ride...
ha subito l'impressione che si rida di lui
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Re: I Rangers di Finnegan (Texone n.33)
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E ti sta parlando un Bonelli-dipendente...
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Re: I Rangers di Finnegan (Texone n.33)
Sempre gradevoli queste avventure che si svolgono su più fronti, tipiche della scrittura Boselliana. Qui, i nostri pards si dividono addirittura in tre gruppi, con il giovane Kit a fare da infiltrato nei Rangers di cui al titolo. Proprio Finnegan, alla fine, si rivela poca cosa, e questa la ritengo una pecca dello sceneggiatore, in quanto avrei preferito che fosse un avversario degno di Tex, almeno così ci era stato presentato, sceneggiatore che però si riscatta con la splendida frase che fa pronunciare alla guida indiana morente nei confronti del suo comandante.
Una curiosità: il massacro dei Comanche avvenuto a San Antonio era stato narrato dallo stesso autore sulle pagine di Zagor, nella seconda delle due splendide avventure sui Texas Rangers. Unica differenza è che lì i Comanche erano Kotsoteka, in questo albo, invece, si tratta di Penateka.
I disegni di Majo non mi hanno completamente soddisfatto, anche se li ritengo discreti.
Voto alla storia: 8,3
Voto ai disegni: 7,5
Una curiosità: il massacro dei Comanche avvenuto a San Antonio era stato narrato dallo stesso autore sulle pagine di Zagor, nella seconda delle due splendide avventure sui Texas Rangers. Unica differenza è che lì i Comanche erano Kotsoteka, in questo albo, invece, si tratta di Penateka.
I disegni di Majo non mi hanno completamente soddisfatto, anche se li ritengo discreti.
Voto alla storia: 8,3
Voto ai disegni: 7,5
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