I racconti di Darkwood (Maxi n.31)
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FORUM ZAGOR TE NAY LA DARKWOOD DEL WEB :: Zagor-Te-Nay il Forum dello Spirito Con La Scure :: Commenti alle storie
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Re: I racconti di Darkwood (Maxi n.31)
Così come primo acchito questa formula non mi entusiama più di tanto. Per me il principale vantaggio dei maxi è proprio quello di consentire la stesura di storie ben articolate ed ad ampio respiro, che sono quelle che prediligo.
Comunque vediamo cosa ci riserverà questo sperimentale nr 31. Mi auguro comunque che, qualora non raccolga il successo sperato, la dirigenza della SBE decida di abbandonare questa struttura narrativa. In ogni caso per una volta può valere anche la pena di provare
Comunque vediamo cosa ci riserverà questo sperimentale nr 31. Mi auguro comunque che, qualora non raccolga il successo sperato, la dirigenza della SBE decida di abbandonare questa struttura narrativa. In ogni caso per una volta può valere anche la pena di provare
Ospite- Ospite
Re: I racconti di Darkwood (Maxi n.31)
Sono proprio curioso di capire il collegamento tra le storie.
Secondo me è una buona idea.
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Re: I racconti di Darkwood (Maxi n.31)
Alla base c'è una storia di 98 pagine e ogni protagonista racconta un aneddoto che può essere di 32, 36 o 40 pagine. Stanno già realizzando altri maxi simili
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Re: I racconti di Darkwood (Maxi n.31)
Stavolta forse sono il primo ad aver terminato la lettura dell'albo e allora commento.
Premetto che ero molto scettico riguardo a queste short stories su Zagor, ma deve dire invece che la lettura del maxi mi ha abbastanza divertito.
I RACCONTI DI DARKWOOD (Burattini – Della Monica)
Zagor deve salvare da dei predoni Cayuga un bianco in pericolo, che poi si rivela essere il figlio di Eddy Rufus: lo scrittore delle Zagor Story ormai morto in prigione. Il figlio voleva rintracciare Zagor per vendicarsi, ma capisce che lo spirito con la scure ha agito per il bene ed in torto era invece il padre. Ad aiutare Zagor e Cico interviene l'indiano Banack che è il protagonista della seconda storia.
La storia è piacevole e si sviluppa in più spezzoni, ad intervallare i racconti brevi, secondo questa formula nuova su Zagor. Della Monica ai disegni è una garanzia: per esempio basta vedere il primo piano di Zagor in basso a destra a pag 125 per notare l'abisso che c'è tra il suo Zagor e quello degli altri disegnatori.
Voto storia 6,5 - Voto disegni 7,5
IL MIO NOME E' BANACK (Toninelli – Toffanetti)
L'indiano Banack deve vincere una sfida al campo degli Uroni per riconquistare la sua donna rapita dai nemici. Poco prima viene però ferito gravemente da un orso e salvato da Zagor, che prenderà il suo posto nel duello mascherandosi come lui in modo da non essere riconosciuto.
Bella storia che racconta l'inizio dell'amicizia con questo originale comprimario della serie.
Un Toninelli in forma che però ha avuto molto tempo per pensare alla trama; se scrivendo di continuo potesse mantenere questo livello sarebbe subito da reinserire nella squadra.
Invece lo Zagor di Toffanetti mi sembra abbastanza inguardabile, il peggiore su queste pagine.
Voto storia 7 - Voto disegni 5
MEMORIE DAL PASSATO (Contu – Mangiantini)
Zagor e Cico trovano una bottiglia contente una lettera risalente ai tempi della guerra d'indipendenza: è stata scritta alla propria amata da un giovane soldato che ha combattuto contro gli inglesi. E' una buona storia che però con Zagor c'entra davvero poco. Belli i disegni a mezza tinta di Mangiantini che forse starebbe meglio su una serie d'ambientazione storica che non a disegnare Zagor (mi è sempre piaciuto poco come rappresenta la fisionomia dell'eroe di Darkwood).
Voto storia 6 - Voto disegni 6
VOCI SEPOLTE (Di Orazio – Sedioli)
I nostri si ritrovano in un monastero dove un anziano abate sembra essere l'unico sopravvissuto.
La storia mi è sembrata alquanto surreale: un demone si è impossessato dei frati e li ha fatti ammalare, poi però è l'abate che dice di averli uccisi tutti e le loro voci escono da tutte le parti (teschi compresi) a chiedere che anche l'ultimo del loro gruppo venga ucciso per spezzare la maledizione. E' un horror che personalmente non mi ha coinvolto per niente.
Disegni di Sedioli belli e molto classici come al solito.
Voto storia 5 - Voto disegni 7
SETTE PASSI (Mignacco – Bastianoni)
Classica storia western molto semplice in cui un pistolero vuole uccidere Zagor per dimostrare che è lui il più veloce nell'uso delle armi; sufficiente ma nulla più.
I disegni di Bastianoni non sono malvagi anche se il suo Zagor l'ho trovato non molto particolareggiato ed in alcune occasioni sembra abbia i capelli a spazzola.
Voto storia 6 - Voto disegni 5,5
BREZZA DI LUNA (Burattini – Airaghi)
L'indiana Brezza di Luna è stata violentata dal trapper Calvin e rimane incinta. La ragazza vuole vendicarsi uccidendo l'uomo che le ha fatto violenza e verrà aiutata da Zagor: non solo contro il trapper e i suoi amici, ma anche a partorire.
Storia abbastanza inusuale per Zagor che mi è piaciuta e penso sia una delle migliori di questo maxi; tra l'altro non so se è la prima volta che l'argomento stupro viene trattato esplicitamente sulle pagine di Zagor.
Disegni della Airaghi con uno Zagor che nelle prime pagine è poco convincente, poi migliora.
Ottimo l'abbondante uso degli scuri secondo uno stile che mi piace molto (in questo senso mi ricorda un po' il modo di lavorare di Roi, Mari e Barison)
Voto storia 7 - Voto disegni 6,5
Premetto che ero molto scettico riguardo a queste short stories su Zagor, ma deve dire invece che la lettura del maxi mi ha abbastanza divertito.
I RACCONTI DI DARKWOOD (Burattini – Della Monica)
Zagor deve salvare da dei predoni Cayuga un bianco in pericolo, che poi si rivela essere il figlio di Eddy Rufus: lo scrittore delle Zagor Story ormai morto in prigione. Il figlio voleva rintracciare Zagor per vendicarsi, ma capisce che lo spirito con la scure ha agito per il bene ed in torto era invece il padre. Ad aiutare Zagor e Cico interviene l'indiano Banack che è il protagonista della seconda storia.
La storia è piacevole e si sviluppa in più spezzoni, ad intervallare i racconti brevi, secondo questa formula nuova su Zagor. Della Monica ai disegni è una garanzia: per esempio basta vedere il primo piano di Zagor in basso a destra a pag 125 per notare l'abisso che c'è tra il suo Zagor e quello degli altri disegnatori.
Voto storia 6,5 - Voto disegni 7,5
IL MIO NOME E' BANACK (Toninelli – Toffanetti)
L'indiano Banack deve vincere una sfida al campo degli Uroni per riconquistare la sua donna rapita dai nemici. Poco prima viene però ferito gravemente da un orso e salvato da Zagor, che prenderà il suo posto nel duello mascherandosi come lui in modo da non essere riconosciuto.
Bella storia che racconta l'inizio dell'amicizia con questo originale comprimario della serie.
Un Toninelli in forma che però ha avuto molto tempo per pensare alla trama; se scrivendo di continuo potesse mantenere questo livello sarebbe subito da reinserire nella squadra.
Invece lo Zagor di Toffanetti mi sembra abbastanza inguardabile, il peggiore su queste pagine.
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MEMORIE DAL PASSATO (Contu – Mangiantini)
Zagor e Cico trovano una bottiglia contente una lettera risalente ai tempi della guerra d'indipendenza: è stata scritta alla propria amata da un giovane soldato che ha combattuto contro gli inglesi. E' una buona storia che però con Zagor c'entra davvero poco. Belli i disegni a mezza tinta di Mangiantini che forse starebbe meglio su una serie d'ambientazione storica che non a disegnare Zagor (mi è sempre piaciuto poco come rappresenta la fisionomia dell'eroe di Darkwood).
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VOCI SEPOLTE (Di Orazio – Sedioli)
I nostri si ritrovano in un monastero dove un anziano abate sembra essere l'unico sopravvissuto.
La storia mi è sembrata alquanto surreale: un demone si è impossessato dei frati e li ha fatti ammalare, poi però è l'abate che dice di averli uccisi tutti e le loro voci escono da tutte le parti (teschi compresi) a chiedere che anche l'ultimo del loro gruppo venga ucciso per spezzare la maledizione. E' un horror che personalmente non mi ha coinvolto per niente.
Disegni di Sedioli belli e molto classici come al solito.
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SETTE PASSI (Mignacco – Bastianoni)
Classica storia western molto semplice in cui un pistolero vuole uccidere Zagor per dimostrare che è lui il più veloce nell'uso delle armi; sufficiente ma nulla più.
I disegni di Bastianoni non sono malvagi anche se il suo Zagor l'ho trovato non molto particolareggiato ed in alcune occasioni sembra abbia i capelli a spazzola.
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L'indiana Brezza di Luna è stata violentata dal trapper Calvin e rimane incinta. La ragazza vuole vendicarsi uccidendo l'uomo che le ha fatto violenza e verrà aiutata da Zagor: non solo contro il trapper e i suoi amici, ma anche a partorire.
Storia abbastanza inusuale per Zagor che mi è piaciuta e penso sia una delle migliori di questo maxi; tra l'altro non so se è la prima volta che l'argomento stupro viene trattato esplicitamente sulle pagine di Zagor.
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Ottimo l'abbondante uso degli scuri secondo uno stile che mi piace molto (in questo senso mi ricorda un po' il modo di lavorare di Roi, Mari e Barison)
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Re: I racconti di Darkwood (Maxi n.31)
E la storia "Eden Falls" , che è nell'elenco? Non l'hai letta?
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Re: I racconti di Darkwood (Maxi n.31)
E questo rirorno di un villain nolittiano? Chi è?
(Sotto spoliler, please)
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Re: I racconti di Darkwood (Maxi n.31)
SdoctorZeta ha scritto:E questo rirorno di un villain nolittiano? Chi è?
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Eddy Rufus, ma solo in flashback perchè è morto
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Re: I racconti di Darkwood (Maxi n.31)
Fabri73 ha scritto:E la storia "Eden Falls" , che è nell'elenco? Non l'hai letta?
Eden Falls in questo Maxi non c'è: sul sito della Bonelli infatti erano indicati 6 racconti (compreso il collant di Burattini) e questa storia di Eccher non era indicata. Lo terranno di scorta per i prossimi eventuali maxi con questa impostazione; del resto erano già arrivati a 290 pagine e con 6,90 euro era più che sufficiente..... non avesse a fallire la SBE
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Re: I racconti di Darkwood (Maxi n.31)
biascid_70 ha scritto:Stavolta forse sono il primo ad aver terminato la lettura dell'albo e allora commento.
Premetto che ero molto scettico riguardo a queste short stories su Zagor, ma deve dire invece che la lettura del maxi mi ha abbastanza divertito.
I RACCONTI DI DARKWOOD (Burattini – Della Monica)
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Voto storia 6 - Voto disegni 6
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L'indiana Brezza di Luna è stata violentata..... e rimane incinta..... verrà aiutata da Zagor: .....anche a partorire.
Voto storia 7 - Voto disegni 6,5
Media voto sceneggiatura : 6,25
Media voto disegni : 6,25
Mumble...mumble.....media "bassina" per 7,00 euro....

Ci mancava lo Zagor "ostetrica"....

Poi, riguardo la storia della Contu, affermi che c' entra davvero poco con il Personaggio.....

Per adesso resta in edicola, poi si vedrà.....
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Re: I racconti di Darkwood (Maxi n.31)
Io sono un po' basso con i voti in generale, sopratutto sui disegnatori se non sono per nulla "Ferriani" un po' mi indispongono anche se sono bravi, ma è una cosa mia personale. Come storie solo 1 non mi è piaciuta.
In generale io consiglierei di comprarlo perchè è sicuramente uscito di peggio
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Re: I racconti di Darkwood (Maxi n.31)
biascid_70 ha scritto:
I RACCONTI DI DARKWOOD (Burattini – Della Monica)
La storia è piacevole
IL MIO NOME E' BANACK (Toninelli – Toffanetti)
Bella storia
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La storia mi è sembrata alquanto surreale: E' un horror che personalmente non mi ha coinvolto per niente.
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Classica storia western molto semplice ; sufficiente ma nulla più.
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Storia abbastanza inusuale per Zagor che mi è piaciuta
Scusami, pard. Qual' è la storia che non ti è piaciuta ? Forse, "Voci sepolte" !?
Perché, a leggere le tue opinioni in merito, mi sembra che anche un altro paio di racconti non siano "fenomenali".....

Che poi sia meglio di altri Maxi, ad es. come quella fetecchia di Mignacco su Bat Batterton, eh non è che ci vuole molto....

Hasta luègo !

P.S.: sull' acquisto mediterò...
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Re: I racconti di Darkwood (Maxi n.31)
Stamattina non l'ho visto in edicola.
Ipotesi più probabile: non arrivato
Ipotesi intermedia: esposto male
Ipotesi meno attendibile: esaurito
Ho chiesto all'amico edicolante che ha confermato la prima ipotesi
Ipotesi più probabile: non arrivato
Ipotesi intermedia: esposto male
Ipotesi meno attendibile: esaurito
Ho chiesto all'amico edicolante che ha confermato la prima ipotesi

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Re: I racconti di Darkwood (Maxi n.31)
capelli d'argento ha scritto:
Scusami, pard. Qual' è la storia che non ti è piaciuta ? Forse, "Voci sepolte" !?
Perché, a leggere le tue opinioni in merito, mi sembra che anche un altro paio di racconti non siano "fenomenali".....![]()
Che poi sia meglio di altri Maxi, ad es. come quella fetecchia di Mignacco su Bat Batterton, eh non è che ci vuole molto....![]()
Hasta luègo !![]()
P.S.: sull' acquisto mediterò...![]()
Si, per me l'unica insufficiente è quella horror (voci sepolte).
Tre storie sono buone (i racconti di darkwood, il mio nome è banack, brezza di luna); le altre due sono sufficienti (quelle di Mignacco e della Contu).
A proposito della storia della Contu sulla guerra d'indipendenza, ho detto che Zagor c'entra poco perchè si limita a raccogliere una lettera dentro una bottiglia e la recapita a chi era indirizzata... e non fa altro; però non per questo è una cattiva storia (mi ricorda un po' la Zona X di Martin Mystère).
In ogni caso una sola storia mediocre su 6 non mi sembra malaccio
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Re: I racconti di Darkwood (Maxi n.31)
Me cojioni !biascid_70 ha scritto:A proposito della storia della Contu sulla guerra d'indipendenza, ho detto che Zagor c'entra poco perchè si limita a raccogliere una lettera dentro una bottiglia e la recapita a chi era indirizzata... e non fa altro....

Puro Zagor al 100%.....

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Re: I racconti di Darkwood (Maxi n.31)
Ne ho letto solo una parte, fino alla storia ambientata durante la guerra d'Indipendenza , compresa. Questa seconda storia, dove Zagor non c'è in realtà, ma lui la vicenda la legge in un messaggio ritrovato da Cico in bottiglia, mi è piaciuta. Buoni i disegni di Mangiantini, Della Monica e Sedioli. Gli altri non sono "zagoriani" , ho visto che si eccede col nero nelle vignette, a me questo non piace proprio. La storia di Toninelli: niente di eccelso, ma gradevole . E' stata del resto molto ridotta per la pubblicazione. Il format di questo Maxi è particolare; si tratta comunque di un numero unico e come tale va interpretato.
L'uomo lupo- DIPLOMATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: I racconti di Darkwood (Maxi n.31)
ma pure qui devi cominciare ad entrare nei topic delle storie a dichiarare fino allo sfinimento i tuoi scarsi o nulli propositi di acquisto?capelli d'argento ha scritto:Me cojioni !biascid_70 ha scritto:A proposito della storia della Contu sulla guerra d'indipendenza, ho detto che Zagor c'entra poco perchè si limita a raccogliere una lettera dentro una bottiglia e la recapita a chi era indirizzata... e non fa altro....![]()
Puro Zagor al 100%.....![]()
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Se l'acquisti,lo leggi e lo vieni a commentare,altrimenti che senso ha questo comportamento?
Mi scusino i moderatori se ho invaso il loro campo di competenza

http://ioedante.blogspot.it/2017/09/il-ritorno-di-banack.html
Toninelli:"visto che ora la tecnologia lo consente, in una nuova pagina del mio blog pubblico la sceneggiatura originale. Se volete, potete divertirvi come su La Settimana Enigmistica a "trovare le differenze" con la versione pubblicata.
Buona (doppia) lettura."
wakopa- Vincitore COPPA ITALIA
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Re: I racconti di Darkwood (Maxi n.31)
biascid_70 ha scritto: Un Toninelli in forma che però ha avuto molto tempo per pensare alla trama; se scrivendo di continuo potesse mantenere questo livello sarebbe subito da reinserire nella squadra.
Magari. A me tante sue storie rilette sulla csac sono piaciute .
L'uomo lupo- DIPLOMATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: I racconti di Darkwood (Maxi n.31)
Un Maxi con una ricca componente femminile.
Da un lato le autrici Gabriella Contu, prima donna a scrivere Zagor e Lola Airaghi, prima donna a disegnarlo.
Dall'altro i personaggi da Minerva Mac-Mahoney e Shikan a Brezza di Luna tutte a loro modo protagoniste nel rude mondo della Frontiera.
I racconti di Darkwood, storia cornice nata per assolvere al ruolo di collante delle varie storie brevi contenute nel volume, nella quale Moreno Burattini alterna scene di azione a momenti di calma per consentire l'introduzione dei racconti, che si sviluppa mostrando Zagor e Cico agire separati, con i rispettivi comprimari fino alla conclusione, in verità non proprio imprevedibile. Ottima la prova grafica di Raffaele Della Monica.
Il mio nome è Banack, prima storia breve del volume nella quale Marcello Toninelli ci racconta come sia nata l'amicizia tra il giovane irochese e Zagor prima ancora che quest'ultimo incrociasse la sua strada con Cico. Ed è qui che risaltano la figura della trapper Minerva Mac-Mahoney e quella della giovane Shikan che si ritaglia un ruolo da assoluta protagonista. Romeo Toffanetti abbandona gli scenari futuristici nathanneveriani per tuffarsi nella ambientazioni darkwoodiane giocando a rompere la gabbia senza provocarne grossi stravolgimenti.
Il risultato è piacevole sia dal punto di vista narrativo che da quello grafico.
Memorie dal passato, dove Gabriella Contu sottolinea gli aspetti sporchi della guerra intrecciandoli con le speranze di un giovane patriota e ribaltando con un colpo di teatro il registro narrativo con un inatteso finale. Marcello Mangiantini sfrutta la libertà grafica concessa non solo forzando la rigidità dei margini della gabbia classica, ma anche realizzando a mezza tinta le tavole ambientate nel passato con un risultato decisamente apprezzabile.
Voci sepolte, la terza storia breve, risulta gotica per la particolare atmosfera horror suggerita da Paolo Di Orazio, come solito abile a gestire situazioni metafisiche e per la prova grafica di Gianni Sedioli, autore di una destrutturazione della gabbia bonelliana assai più marcata di quella degli altri disegnatori. E devo riconoscere che, a differenza delle impressioni che avevo ricevuto dalle tavole in anteprima, il risultato ottenuto è veramente d'effetto, con un disegno che accentua l'angoscia che si percepisce dall'inizio alla fine del racconto e che accompagna il lettore nei meandri dell'antico monastero.
Sette passi è la classica storia western che Luigi Mignacco costruisce intorno al classico Bounty Killer il cui mondo ruota intorno e in funzione della propria abilità con le pistole. Dante Bastianoni si mostra a suo agio con le ambientazioni western e ci propone una credibile rappresentazione di Zagor e Cico.
Brezza di Luna infine è la storia che Moreno Burattini ha scritto per Lola Airaghi con una sensibilità che definirei femminile, con tematiche come lo stupro, la gravidanza, il parto e la vendetta alla fine differente da quella a lungo covata. E Lola ci regala delle tavole bellissime e suggestive per una storia che presenta molte caratteristiche kenparkeriane.
Racconti quindi molto differenti l'uno dall'altro che però alla fine si compenetrano e rendono assai piacevole la lettura di questo Maxi. Se doveva essere un esperimento, da parte mia lo considero riuscito e, se come pare ci saranno altri volumi in futuro costruiti come questo, il risultato lascia ben sperare per il futuro dello Spirito con la Scure anche al di fuori della serie regolare.
Da un lato le autrici Gabriella Contu, prima donna a scrivere Zagor e Lola Airaghi, prima donna a disegnarlo.
Dall'altro i personaggi da Minerva Mac-Mahoney e Shikan a Brezza di Luna tutte a loro modo protagoniste nel rude mondo della Frontiera.
I racconti di Darkwood, storia cornice nata per assolvere al ruolo di collante delle varie storie brevi contenute nel volume, nella quale Moreno Burattini alterna scene di azione a momenti di calma per consentire l'introduzione dei racconti, che si sviluppa mostrando Zagor e Cico agire separati, con i rispettivi comprimari fino alla conclusione, in verità non proprio imprevedibile. Ottima la prova grafica di Raffaele Della Monica.
Il mio nome è Banack, prima storia breve del volume nella quale Marcello Toninelli ci racconta come sia nata l'amicizia tra il giovane irochese e Zagor prima ancora che quest'ultimo incrociasse la sua strada con Cico. Ed è qui che risaltano la figura della trapper Minerva Mac-Mahoney e quella della giovane Shikan che si ritaglia un ruolo da assoluta protagonista. Romeo Toffanetti abbandona gli scenari futuristici nathanneveriani per tuffarsi nella ambientazioni darkwoodiane giocando a rompere la gabbia senza provocarne grossi stravolgimenti.
Il risultato è piacevole sia dal punto di vista narrativo che da quello grafico.
Memorie dal passato, dove Gabriella Contu sottolinea gli aspetti sporchi della guerra intrecciandoli con le speranze di un giovane patriota e ribaltando con un colpo di teatro il registro narrativo con un inatteso finale. Marcello Mangiantini sfrutta la libertà grafica concessa non solo forzando la rigidità dei margini della gabbia classica, ma anche realizzando a mezza tinta le tavole ambientate nel passato con un risultato decisamente apprezzabile.
Voci sepolte, la terza storia breve, risulta gotica per la particolare atmosfera horror suggerita da Paolo Di Orazio, come solito abile a gestire situazioni metafisiche e per la prova grafica di Gianni Sedioli, autore di una destrutturazione della gabbia bonelliana assai più marcata di quella degli altri disegnatori. E devo riconoscere che, a differenza delle impressioni che avevo ricevuto dalle tavole in anteprima, il risultato ottenuto è veramente d'effetto, con un disegno che accentua l'angoscia che si percepisce dall'inizio alla fine del racconto e che accompagna il lettore nei meandri dell'antico monastero.
Sette passi è la classica storia western che Luigi Mignacco costruisce intorno al classico Bounty Killer il cui mondo ruota intorno e in funzione della propria abilità con le pistole. Dante Bastianoni si mostra a suo agio con le ambientazioni western e ci propone una credibile rappresentazione di Zagor e Cico.
Brezza di Luna infine è la storia che Moreno Burattini ha scritto per Lola Airaghi con una sensibilità che definirei femminile, con tematiche come lo stupro, la gravidanza, il parto e la vendetta alla fine differente da quella a lungo covata. E Lola ci regala delle tavole bellissime e suggestive per una storia che presenta molte caratteristiche kenparkeriane.
Racconti quindi molto differenti l'uno dall'altro che però alla fine si compenetrano e rendono assai piacevole la lettura di questo Maxi. Se doveva essere un esperimento, da parte mia lo considero riuscito e, se come pare ci saranno altri volumi in futuro costruiti come questo, il risultato lascia ben sperare per il futuro dello Spirito con la Scure anche al di fuori della serie regolare.
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Re: I racconti di Darkwood (Maxi n.31)
wakopa ha scritto:ma pure qui devi cominciare ad entrare nei topic delle storie a dichiarare fino allo sfinimento i tuoi scarsi o nulli propositi di acquisto?![]()
Se l'acquisti,lo leggi e lo vieni a commentare, altrimenti che senso ha questo comportamento?
Mi scusino i moderatori se ho invaso il loro campo di competenza![]()
Nel regolamento non mi pare vi sia qualche articolo che lo proibisca. Magari mi sbaglio.
Ad ogni buon conto, rileggendomi, è' vero che, in questo thread, ho scritto un paio di post di troppo sul proposito cui fai cenno.
Ma non mi sembra di essere l' unico nell' intero Forum....
Qualche volta esagero. Ma non esagerare pure tu.

Nella tuo post dove mi citi non credo sia un' eresia affermare ironicamente ( anche senza aver letto ancora nulla ) che, per me, uno Zagor che non fa altro che " raccogliere e recapitare" una lettera in bottiglia, non è propriamente ciò che mi aspetto dal Personaggio che leggo da decenni ( anche se si tratta di una "sperimentazione" e lo era pure il n. 666 ).

Per il resto, che vuoi fare, sono un poco "anticonformista".

![[,]](/users/2812/70/84/24/smiles/4023523226.gif)
Hasta luègo.
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Re: I racconti di Darkwood (Maxi n.31)
Beh, un Maxi insolito ma carino. Avevo immaginato già prima della conclusione chi fosse Bruce Outcault , comunque la conclusione della storia chiude il cerchio. La storia disegnata da Lola Airaghi vede uno Zagor ostetrico che mi ha ricordato magari Ken Parker , vista l'assoluta particolarità della storia per la saga zagoriana . I disegni di Bastianoni in "i sette passi" mi hanno fatto pensare a quelli di Pini Segna . Insomma tutto sommato un albo gradevole .
L'uomo lupo- DIPLOMATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: I racconti di Darkwood (Maxi n.31)
Troppi errori nel lettering.
Siamo alle solite.
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ARSÈNE LUPIN, LADRO GENTILUOMO
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Re: I racconti di Darkwood (Maxi n.31)
MEMORIE DAL PASSATO
Sembra di leggere un racconto di Ambrose Bierce.
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ARSÈNE LUPIN, LADRO GENTILUOMO
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Re: I racconti di Darkwood (Maxi n.31)
Sono a circa metà della lettura del nuovo Maxi.
Un Maxi capolavoro, innovativo, incredibile per storie raccontate e per qualità di disegni.
Un Maxi esperimento che NON deve restare una cattedrale nel deserto, ma che rappresenta un punto di svolta nella saga zagoriana: la rottura degli ormai vetusti schemi grafici bonelliani e l'utilizzo di nuove tecniche di disegno a piu' ampio respiro e meno punitive per lo Spirito con lo Scure.
L'utilizzo poi di nuove firme autoriali e di disegnatori definiti "non-zagoriani", ne denota la bellezza e la novità intrinseca della pubblicazione.
Nella prima parte, mi stupisco ancora per l'estrema gradevole del tratto di Raffaele Della Monica.
Per me che sono un dellamonichiano convinto, è un'assoluta goduria visiva.
Toffanetti si affaccia per la prima volta in Zagor ed un è un buon esordio tenuto conto della difficoltà di disegnare Zagor , come tante volte dichiarato da tantissimi disegnatori.
Ottimo, elogiativo ed un po' commovente anche l'apporto del nostro Marcello Toninelli, a lungo curatore della testata e MAI dimenticato dai cuori nobili zagoriani .
Ma quello che hanno combinato la Gabriella Contu e soprattutto quel bischeraccio di Marcello Mangiantini, ha dell' incredibile.
Storia bellissima, con ricco apparato storico, iconica, commovente a tratti.
E la mezzatinta, che gran trovata.
Mangiantini SUPER.
La sua crescita in Zagor è iperbolica.
Bravissimo.
Vado a leggere la seconda parte e poi vi racconto altre sensazioni.
Compratelo e regalatelo a chi vuole avvicinarsi a Zagor.
E trattatelo come una Bibbia, perchè è davvero un testo "sacro".
E nella seconda parte, c'è ancora Sedioli, Bastianoni e la Lola Airaghi "Loluzza".
Troppo bello.
Un Maxi capolavoro, innovativo, incredibile per storie raccontate e per qualità di disegni.
Un Maxi esperimento che NON deve restare una cattedrale nel deserto, ma che rappresenta un punto di svolta nella saga zagoriana: la rottura degli ormai vetusti schemi grafici bonelliani e l'utilizzo di nuove tecniche di disegno a piu' ampio respiro e meno punitive per lo Spirito con lo Scure.
L'utilizzo poi di nuove firme autoriali e di disegnatori definiti "non-zagoriani", ne denota la bellezza e la novità intrinseca della pubblicazione.
Nella prima parte, mi stupisco ancora per l'estrema gradevole del tratto di Raffaele Della Monica.
Per me che sono un dellamonichiano convinto, è un'assoluta goduria visiva.
Toffanetti si affaccia per la prima volta in Zagor ed un è un buon esordio tenuto conto della difficoltà di disegnare Zagor , come tante volte dichiarato da tantissimi disegnatori.
Ottimo, elogiativo ed un po' commovente anche l'apporto del nostro Marcello Toninelli, a lungo curatore della testata e MAI dimenticato dai cuori nobili zagoriani .
Ma quello che hanno combinato la Gabriella Contu e soprattutto quel bischeraccio di Marcello Mangiantini, ha dell' incredibile.
Storia bellissima, con ricco apparato storico, iconica, commovente a tratti.
E la mezzatinta, che gran trovata.
Mangiantini SUPER.
La sua crescita in Zagor è iperbolica.
Bravissimo.
Vado a leggere la seconda parte e poi vi racconto altre sensazioni.
Compratelo e regalatelo a chi vuole avvicinarsi a Zagor.
E trattatelo come una Bibbia, perchè è davvero un testo "sacro".
E nella seconda parte, c'è ancora Sedioli, Bastianoni e la Lola Airaghi "Loluzza".
Troppo bello.
Ospite- Ospite
Re: I racconti di Darkwood (Maxi n.31)
preso ieri (assieme al tex d autore
)
data una sfogliata molto veloce ed ho notato e purtroppo ho notato alti e bassi nei disegni ..

data una sfogliata molto veloce ed ho notato e purtroppo ho notato alti e bassi nei disegni ..
bru- ZTN BABY
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Località : Trentino
Re: I racconti di Darkwood (Maxi n.31)
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Ultima modifica di Fabri73 il Ven 22 Set 2017, 20:25 - modificato 1 volta.
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ARSÈNE LUPIN, LADRO GENTILUOMO
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