Il segreto del colonnello Perry (Color n.4)
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FORUM ZAGOR TE NAY LA DARKWOOD DEL WEB :: Zagor-Te-Nay il Forum dello Spirito Con La Scure :: Commenti alle storie
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Re: Il segreto del colonnello Perry (Color n.4)
Certo, la critica dev'essere costruttiva. Ma a volte si esagera con le critiche, soprattutto quando si fanno le pulci... Comunque questo non riguarda Kramer76
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Re: Il segreto del colonnello Perry (Color n.4)
Color n.4: storia ben condotta, ben sviluppata e racconto che si legge piacevolmente senza mai annoiare. A me la storia è piaciuta parecchio.
Metterei però non una pietra, ma un macigno sopra la rievocazione del passato dei personaggi: BASTA COSI'!!!!!
Disegni ben al di sopra della sufficienza.
Colorazione che non giustifica i 6 euro di spesa.
Se la Bonelli intende proseguire con queste mere operazioni commerciali, ciò diventerà un boomerang che si ripercuoterà sulla stessa casa editrice: non si può continuare a spremere gli affezionati di un personaggio in nome di una colorazione, un 'color' che non dà nessun salto di qualità nel nome del colore, appunto.
La storia, ripeto, per come sviluppata, m'è piaciuta e mi ha coinvolto: dei 4 usciti, questo per me è il "color" migliore.
Ma BASTA COSI'!
Metterei però non una pietra, ma un macigno sopra la rievocazione del passato dei personaggi: BASTA COSI'!!!!!
Disegni ben al di sopra della sufficienza.
Colorazione che non giustifica i 6 euro di spesa.
Se la Bonelli intende proseguire con queste mere operazioni commerciali, ciò diventerà un boomerang che si ripercuoterà sulla stessa casa editrice: non si può continuare a spremere gli affezionati di un personaggio in nome di una colorazione, un 'color' che non dà nessun salto di qualità nel nome del colore, appunto.
La storia, ripeto, per come sviluppata, m'è piaciuta e mi ha coinvolto: dei 4 usciti, questo per me è il "color" migliore.
Ma BASTA COSI'!
MASSIMO- LAUREATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: Il segreto del colonnello Perry (Color n.4)
Letto ieri sera, che dire? Zamberletti scrive una cosina leggera, piatta, piuttosto prevedibile, anche se lievemente migliore delle prove precedenti.
Tutto già visto: il bandito che si trafigge da solo, la bianca che finisce con il considerare gli indiani la sua gente, lo scontro tragico con gli indiani che accende la sete di vendetta, il confronto con il passato di Zagor...
E i Di Vitto non aiutano: tra vignette che ritraggono personaggi che sembrano usciti da Mister No o dalla pubblicità della birra Moretti e raffigurazioni inguardabili di Cico o Zagor...
L'ho detto sopra: il passato di ... è un espediente che non ha futuro.
Tutto già visto: il bandito che si trafigge da solo, la bianca che finisce con il considerare gli indiani la sua gente, lo scontro tragico con gli indiani che accende la sete di vendetta, il confronto con il passato di Zagor...
E i Di Vitto non aiutano: tra vignette che ritraggono personaggi che sembrano usciti da Mister No o dalla pubblicità della birra Moretti e raffigurazioni inguardabili di Cico o Zagor...
L'ho detto sopra: il passato di ... è un espediente che non ha futuro.
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Re: Il segreto del colonnello Perry (Color n.4)
doctorZeta ha scritto:Mi sa che devi smetterla di comprarlo se ti suscita questi sfoghi
Non potresti confutare quello che dice Kramer con argomenti sulla sceneggiatura, anziché fare questi discorsi da aziendalista bonelliano?

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Re: Il segreto del colonnello Perry (Color n.4)
Letto oggi.
Storiella lineare e senza sussulti che sembra il classico compitino svolto per accontentare un po' tutti. Anch'io comincio a stancarmi della scelta editoriale fatta con questi color che dovrebbero essere un valore aggiunto e che, invece, si rivelano (costosi) riempitivi destinati ad un repentino oblio. La stessa scelta di continuare con una colorazione piatta, fatta nel nome di un vecchio diktat di Sergio Bonelli, si sta rivelando perdente soprattutto se paragonata alle colorazioni viste su altre testate. Se si vogliono acquisire nuovi lettori e non perdere quelli piú affezionati, questa non é la strada giusta!
Disegni con molte incertezze ma tutto sommato sufficienti.
Storiella lineare e senza sussulti che sembra il classico compitino svolto per accontentare un po' tutti. Anch'io comincio a stancarmi della scelta editoriale fatta con questi color che dovrebbero essere un valore aggiunto e che, invece, si rivelano (costosi) riempitivi destinati ad un repentino oblio. La stessa scelta di continuare con una colorazione piatta, fatta nel nome di un vecchio diktat di Sergio Bonelli, si sta rivelando perdente soprattutto se paragonata alle colorazioni viste su altre testate. Se si vogliono acquisire nuovi lettori e non perdere quelli piú affezionati, questa non é la strada giusta!
Disegni con molte incertezze ma tutto sommato sufficienti.
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Re: Il segreto del colonnello Perry (Color n.4)
@ Preacher: ma quale aziendalista, dicesi consiglio
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Re: Il segreto del colonnello Perry (Color n.4)
Storia terribile. Zamberletti conferma di non essere adatto a Zagor e lo conferma riempiendo il vuoto in due modi: con un'originalità al contrario: ormai le morti della famiglia che erano un qualcosa di intimo e rendevano Zagor quasi unico stanno diventando un cliché da affibbiare a qualsiasi personaggio compaia nella saga.
Con la pretenziosità:personaggi monodimensionali e dialoghi troppo parlati di gente che si mette seduta a tavolino non creano nessun sentimentalismo nelle vicende della guerra e di genitori ammazzati ma tediano.
I soliti stereotipi del tizio che viene ucciso cadendo sul coltello e del passato tragico buttati a casaccio e che sembrano urlati da Zamberletti come icone della zagorianità. Era meglio Nicolai, almeno ogni tanto qualche sussulto c'era.
Disegni imbarazzanti e antiestetici dei Di Vitto(basta per cortesia).
Un 4,5 alla storia e un 4 ai disegni.
Con la pretenziosità:personaggi monodimensionali e dialoghi troppo parlati di gente che si mette seduta a tavolino non creano nessun sentimentalismo nelle vicende della guerra e di genitori ammazzati ma tediano.
I soliti stereotipi del tizio che viene ucciso cadendo sul coltello e del passato tragico buttati a casaccio e che sembrano urlati da Zamberletti come icone della zagorianità. Era meglio Nicolai, almeno ogni tanto qualche sussulto c'era.
Disegni imbarazzanti e antiestetici dei Di Vitto(basta per cortesia).
Un 4,5 alla storia e un 4 ai disegni.
Smash- LAUREATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: Il segreto del colonnello Perry (Color n.4)
Letta.
Sarò lapidario: ma qualcosa di diverso del solito tema del passato tragico di un personaggio a cui gli indiani hanno ucciso tutta la famiglia, lo sapete trovare?
La storia per certi passaggi meritevoli(la morte di Harry per emorragia) o un riuscito intreccio(Perry-la ragazzina tedesca e Laychan) non è neanche tutta da buttare, il problema è il motore della vicenda come detto all'inizio. Una storia che prendi quella del color dell'anno scorso, togli Guitar Jim e metti il colonnello Perry, ed ecco fatta la storia.
Se si pensa di utilizzare un tema di una delle storie capisaldi di questa serie e applicarlo a ogni personaggio ci si sta dando la zappa sui piedi, ottenendo l'effetto contrario.
Non mancano degli elementi visti e rivisti e ai quali non viene aggiunto nessun brio e un qualcosa di proprio da parte di Zamberletti: il bandito che si trafigge da solo(una volta spunta qualche spuntone, una volta è il proprio coltello, ma la solfa è sempre la solita
), con l'immancabile sentimento della pietà di Zagor "avrei voluto prenderlo vivo" buttato lì in maniera gratuita e artificiosa. Non manca neanche la moralina del buon selvaggio che sposa una donna europea.
Disegni dei Di Vitto ai minimi storici, ma l'avete visto lo Zagor nel frontespizio a cavallo col naso che sembra un becco d'aquila ? All'interno delle storie i soliti volti squadrati e allungati di Zagor, mentre devo dire che non è male il suo Perry.
Qualche volto ispirato a personaggi di Mister No, vedi Harry Rampart.
Storia: 4,5
Disegni: 4,5
Sarò lapidario: ma qualcosa di diverso del solito tema del passato tragico di un personaggio a cui gli indiani hanno ucciso tutta la famiglia, lo sapete trovare?
La storia per certi passaggi meritevoli(la morte di Harry per emorragia) o un riuscito intreccio(Perry-la ragazzina tedesca e Laychan) non è neanche tutta da buttare, il problema è il motore della vicenda come detto all'inizio. Una storia che prendi quella del color dell'anno scorso, togli Guitar Jim e metti il colonnello Perry, ed ecco fatta la storia.
Se si pensa di utilizzare un tema di una delle storie capisaldi di questa serie e applicarlo a ogni personaggio ci si sta dando la zappa sui piedi, ottenendo l'effetto contrario.
Non mancano degli elementi visti e rivisti e ai quali non viene aggiunto nessun brio e un qualcosa di proprio da parte di Zamberletti: il bandito che si trafigge da solo(una volta spunta qualche spuntone, una volta è il proprio coltello, ma la solfa è sempre la solita

Disegni dei Di Vitto ai minimi storici, ma l'avete visto lo Zagor nel frontespizio a cavallo col naso che sembra un becco d'aquila ? All'interno delle storie i soliti volti squadrati e allungati di Zagor, mentre devo dire che non è male il suo Perry.
Qualche volto ispirato a personaggi di Mister No, vedi Harry Rampart.
Storia: 4,5
Disegni: 4,5
Ultima modifica di Walter Dorian il Lun 08 Ago 2016, 14:26 - modificato 1 volta.
Walter Dorian- FORUMISTA MAXIMUS
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Re: Il segreto del colonnello Perry (Color n.4)
Francamente le critiche mi sembrano un po' eccessive, ci sono in effetti un po' troppe situazioni ricorrenti, non solo il già citato bandito che si trafigge da solo cadendo col coltello ma ho persino anticipato la risposta di Cico di aver mirato in un punto diverso rispetto a dove ha colpito il suo sparo.. Anche il tema centrale inoltre nonostante venga girato e rigirato comincia ad essere davvero troppo sfruttato.
Nonostante questo la storia si lascia leggere in modo scorrevole non annoia ad esempio come quasi tutta la trasferta sudamericana e soprattutto nell'ultimo anno si è letto ben di peggio.
Le scene d'azione migliori che in altre occasioni. Riuscito l'intreccio sentimentale che se ben condotto è sempre un valore aggiunto alle storie.Bella la scena finale col medaglione.
I disegni secondo me non sono proprio brutti come dice qualcuno ma non si discostano da un onesta sufficienza . Cito il cattivo modellato con le fattezze dell'attore Orso Maria Guerrini.
Nonostante questo la storia si lascia leggere in modo scorrevole non annoia ad esempio come quasi tutta la trasferta sudamericana e soprattutto nell'ultimo anno si è letto ben di peggio.
Le scene d'azione migliori che in altre occasioni. Riuscito l'intreccio sentimentale che se ben condotto è sempre un valore aggiunto alle storie.Bella la scena finale col medaglione.
I disegni secondo me non sono proprio brutti come dice qualcuno ma non si discostano da un onesta sufficienza . Cito il cattivo modellato con le fattezze dell'attore Orso Maria Guerrini.
Ultima modifica di Marco65 il Sab 06 Ago 2016, 10:39 - modificato 1 volta.
Ospite- Ospite
Re: Il segreto del colonnello Perry (Color n.4)
Letto anche questo Color che, per il sottoscritto, sarà l' ultimo. Soprattutto se si continuerà, come sembra, con questa menata del "passato di..."
Storia in sé neanche da buttare ( da 6+ ), con un finale carino e malinconico insieme, ma che non giustifica 6,00 euro di spesa anche perché fra qualche giorno manco la ricorderò.....
Tra pistolotti contro la guerra e frasi fatte come quella che ci sono indiani buoni e cattivi così come ci sono bianchi cattivi e buoni e via andando, indiani che sposano una donna bianca, situazioni stereotipate, disegni così così ( i Di Vitto su Mister No ci stavano bene, su Zagor il risultato non è ottimale ) e colori penosi ( come al solito ), alla fine della lettura ti resta poco. Per non parlare del passato di Perry che, a mio modo di vedere, non aggiunge granchè alla figura dell' amico colonnello.
Insomma, fuori dai denti, albo fatto apposta per attirare i soliti fan zagoriani che tutto acquistano ( io ero, fino ad oggi, tra questi ): ora pero' dico basta anch'io. Vadano pure avanti a raccontare il passato di tutti i comprimari. Io mi fermo qui. E' la solita solfa: troppe, troppe iniziative collaterali a puro scopo commerciale senza badare alla qualità che deriva anche dall' avere delle idee: ma trovarne di nuove sarebbe troppo anche per il più capace degli sceneggiatori. E Zamberletti non credo nemmeno sia da annoverare fra questi: almeno su Zagor....
Moreno, piantala lì con tutte ste' collane e concentrati sull' inedito e poco altro. Diglielo ai capataz SBE...

Storia in sé neanche da buttare ( da 6+ ), con un finale carino e malinconico insieme, ma che non giustifica 6,00 euro di spesa anche perché fra qualche giorno manco la ricorderò.....

Tra pistolotti contro la guerra e frasi fatte come quella che ci sono indiani buoni e cattivi così come ci sono bianchi cattivi e buoni e via andando, indiani che sposano una donna bianca, situazioni stereotipate, disegni così così ( i Di Vitto su Mister No ci stavano bene, su Zagor il risultato non è ottimale ) e colori penosi ( come al solito ), alla fine della lettura ti resta poco. Per non parlare del passato di Perry che, a mio modo di vedere, non aggiunge granchè alla figura dell' amico colonnello.
Insomma, fuori dai denti, albo fatto apposta per attirare i soliti fan zagoriani che tutto acquistano ( io ero, fino ad oggi, tra questi ): ora pero' dico basta anch'io. Vadano pure avanti a raccontare il passato di tutti i comprimari. Io mi fermo qui. E' la solita solfa: troppe, troppe iniziative collaterali a puro scopo commerciale senza badare alla qualità che deriva anche dall' avere delle idee: ma trovarne di nuove sarebbe troppo anche per il più capace degli sceneggiatori. E Zamberletti non credo nemmeno sia da annoverare fra questi: almeno su Zagor....
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Re: Il segreto del colonnello Perry (Color n.4)
A me la storia non è dispiaciuta, i flashback sono pochi e non noiosi , la trama scorre bene, Cico non fa lo spettatore, i dialoghi sono funzionali alla sceneggiatura, per me è il miglior lavoro di Zamberletti, anche se mi aspetto comunque di più.
Di Vitto non male , ma la colorazione fa veramente pietà!!!!
Di Vitto non male , ma la colorazione fa veramente pietà!!!!
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Rispetto per i Di Vitto e per Pini Segna, grazie!!!
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Re: Il segreto del colonnello Perry (Color n.4)
Il punto è quello.Marco65 ha scritto:Francamente le critiche mi sembrano un po' eccessive, ci sono in effetti un po' troppe situazioni ricorrenti, non solo il già citato bandito che si trafigge da solo cadendo col coltello ma ho persino anticipato la risposta di Cico di aver mirato in un punto diverso rispetto a dove ha colpito il suo sparo.. Anche il tema centrale inoltre nonostante venga girato e rigirato comincia ad essere davvero troppo sfruttato.
Almeno si fossero inventati qualcosa di diverso(ad es. mi immaginavo una "macchia" nella carriera militare di Perry), anziché ricorrere al copia e incolla della strage della famiglia di Zagor racconta; sarebbe stata una storia che un più che sufficiente lo avrebbe strappato, ma così come è andata no.
Walter Dorian- FORUMISTA MAXIMUS
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Re: Il segreto del colonnello Perry (Color n.4)
Come molti altri hanno già detto, anche per me il difetto principale della storia è la mancanza di originalità. Un'altra volta il passato di Zagor attaccato ad un comprimario della serie con le poche necessarie modifiche. Il fatto che Zamberletti scriva solo cose "realistiche" senza contaminazioni di natura horror/fantascienza, inevabilmente gli rende il compito molto difficile: dopo tutti questi anni di pubblicazioni zagoriane è estremamente complicato imbastire trame che non si siano in qualche modo già viste.
Disegni al di sotto della sufficienza sopratutto per i volti di Zagor e Cico.
Voto complessivo 5,5
Disegni al di sotto della sufficienza sopratutto per i volti di Zagor e Cico.
Voto complessivo 5,5
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Re: Il segreto del colonnello Perry (Color n.4)
SPOILER
Questo color e' l'ulteriore riprova che non ha nessun senso scavare nel passato dei comprimari storici, in quanto si cade in uno scontato patetico. Anche per Perry c'è l'inflazionatissimo "genitori massacrati dagli indiani", gia' visto in "zagor racconta". Però il racconto di Nolitta e' un capolavoro grazie alla maestria del compianto sceneggiatore, che riesce a fare trasudare le pagine di dolore, rabbia e desiderio di vendetta del giovane Patric.
È proprio lo sviluppo della sceneggiatura che lo erge a capolavoro, a pietra miliare della testata; ma per fare questo e' necessario uno sceneggiatore che abbia delle qualità nettamente superiori alla media, ossia un fuoriclasse.
Zamberletti non possiede le caratteristiche di cui sopra, di conseguenza questo color e' una BRUTTISSIMA copia del racconto nolittiano, che non trasmette la benché minima emozione. Tra l'altro, visto che per il lettore e' istintivo il ricordo del capolavoro nolittiano, questo penalizza ulteriormente la storia di zamberletti.
Inoltre come è possibile che la ragazza (christine) rapita dagli indiani non più in giovanissima età (quindi in grado di ricordare perfettamente l'accaduto) possa vivere FELICE in mezzo ai massacratori della sua famiglia???? Ma dai!!!! Questo non è umanamente possibile, ma neanche fosse stata una santa come Maria Teresa di Calcutta!!! Come minimo avrebbe dovuto tentare la fuga ogni giorno che Dio metteva sulla terra, e non sposarne uno della tribù!!! Completamente assurdo!!
Se si cancellassero completamente tutte le scene sopra disquisite, la restante parte, seppure non diffondendo particolari emozioni, sarebbe stata adatta ad una spensierata lettura sotto l'ombrellone. Ma però, dovendo chiaramente analizzare la storia nella sua interezza, questa non raggiunge la sufficienza.
I disegni invece, aiutati indubbiamente dal colore, li ho trovati piacevoli
Questo color e' l'ulteriore riprova che non ha nessun senso scavare nel passato dei comprimari storici, in quanto si cade in uno scontato patetico. Anche per Perry c'è l'inflazionatissimo "genitori massacrati dagli indiani", gia' visto in "zagor racconta". Però il racconto di Nolitta e' un capolavoro grazie alla maestria del compianto sceneggiatore, che riesce a fare trasudare le pagine di dolore, rabbia e desiderio di vendetta del giovane Patric.
È proprio lo sviluppo della sceneggiatura che lo erge a capolavoro, a pietra miliare della testata; ma per fare questo e' necessario uno sceneggiatore che abbia delle qualità nettamente superiori alla media, ossia un fuoriclasse.
Zamberletti non possiede le caratteristiche di cui sopra, di conseguenza questo color e' una BRUTTISSIMA copia del racconto nolittiano, che non trasmette la benché minima emozione. Tra l'altro, visto che per il lettore e' istintivo il ricordo del capolavoro nolittiano, questo penalizza ulteriormente la storia di zamberletti.
Inoltre come è possibile che la ragazza (christine) rapita dagli indiani non più in giovanissima età (quindi in grado di ricordare perfettamente l'accaduto) possa vivere FELICE in mezzo ai massacratori della sua famiglia???? Ma dai!!!! Questo non è umanamente possibile, ma neanche fosse stata una santa come Maria Teresa di Calcutta!!! Come minimo avrebbe dovuto tentare la fuga ogni giorno che Dio metteva sulla terra, e non sposarne uno della tribù!!! Completamente assurdo!!
Se si cancellassero completamente tutte le scene sopra disquisite, la restante parte, seppure non diffondendo particolari emozioni, sarebbe stata adatta ad una spensierata lettura sotto l'ombrellone. Ma però, dovendo chiaramente analizzare la storia nella sua interezza, questa non raggiunge la sufficienza.
I disegni invece, aiutati indubbiamente dal colore, li ho trovati piacevoli
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Re: Il segreto del colonnello Perry (Color n.4)
kit carson ha scritto:come è possibile che la ragazza (christine) rapita dagli indiani non più in giovanissima età (quindi in grado di ricordare perfettamente l'accaduto) possa vivere FELICE in mezzo ai massacratori della sua famiglia???? Ma dai!!!! Questo non è umanamente possibile, ma neanche fosse stata una santa come Maria Teresa di Calcutta!!! Come minimo avrebbe dovuto tentare la fuga ogni giorno che Dio metteva sulla terra, e non sposarne uno della tribù!!! Completamente assurdo!!
anche perry.. troppo santarellino: agiografie a colori
E' L'ORTODOSSIA ZAGORIANA che va in TILT,
sandy river e addio fratello rosso sono opere maestose, non erano sermoni
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Re: Il segreto del colonnello Perry (Color n.4)
Kramer76 ha scritto:kit carson ha scritto:come è possibile che la ragazza (christine) rapita dagli indiani non più in giovanissima età (quindi in grado di ricordare perfettamente l'accaduto) possa vivere FELICE in mezzo ai massacratori della sua famiglia???? Ma dai!!!! Questo non è umanamente possibile, ma neanche fosse stata una santa come Maria Teresa di Calcutta!!! Come minimo avrebbe dovuto tentare la fuga ogni giorno che Dio metteva sulla terra, e non sposarne uno della tribù!!! Completamente assurdo!!
anche perry.. troppo santarellino: agiografie a colori
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Giustissima anche la tua osservazione, il comportamento di perry e' innaturale

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Re: Il segreto del colonnello Perry (Color n.4)
biascid_70 ha scritto: Il fatto che Zamberletti scriva solo cose "realistiche" senza contaminazioni di natura horror/fantascienza, inevabilmente gli rende il compito molto difficile: dopo tutti questi anni di pubblicazioni zagoriane è estremamente complicato imbastire trame che non si siano in qualche modo già viste.
Però se avesse un po' di ingegno potrebbe fare anche qualche storia western con un po' di suo
invece che ricorrere compulsivamente al comando di Ctrl+C o Ctrl+V di frasi stereotipate, il nemico che muore su uno spuntone, rincorsa finale di Zagor al fuggiasco di turno.
Smash- LAUREATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: Il segreto del colonnello Perry (Color n.4)
capelli d'argento ha scritto:che non giustifica 6,00 euro di spesa anche perché fra qualche giorno manco la ricorderò.....![]()
Quotone
venisse adottata un'altra formula magari con disegnatori esterni allo staff, pagherei anche due euro di più
ma per queste minestre riscaldate pessime imitatrici di Zagor racconta, sono tanti anche 4 €
Smash- LAUREATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: Il segreto del colonnello Perry (Color n.4)
kit carson ha scritto:
Inoltre come è possibile che la ragazza (christine) rapita dagli indiani non più in giovanissima età (quindi in grado di ricordare perfettamente l'accaduto) possa vivere FELICE in mezzo ai massacratori della sua famiglia???? Ma dai!!!! Questo non è umanamente possibile, ma neanche fosse stata una santa come Maria Teresa di Calcutta!!! Come minimo avrebbe dovuto tentare la fuga ogni giorno che Dio metteva sulla terra, e non sposarne uno della tribù!!! Completamente assurdo!!
Giustissima osservazione che mi sento di condividere caro Kit.

Indi per questo, il mio voto alla sceneggiatura si abbassa da un 5,5 a un 4,5 netto(editato il post del commento).
Walter Dorian- FORUMISTA MAXIMUS
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Re: Il segreto del colonnello Perry (Color n.4)
kit carson ha scritto:SPOILER
Inoltre come è possibile che la ragazza (christine) rapita dagli indiani non più in giovanissima età (quindi in grado di ricordare perfettamente l'accaduto) possa vivere FELICE in mezzo ai massacratori della sua famiglia???? Ma dai!!!! Questo non è umanamente possibile, ma neanche fosse stata una santa come Maria Teresa di Calcutta!!! Come minimo avrebbe dovuto tentare la fuga ogni giorno che Dio metteva sulla terra, e non sposarne uno della tribù!!! Completamente assurdo!!
Straquoto !

Fosse stato come la Debbie di "Sentieri Selvaggi"......ma qui..




P.S.: chiedo umilmente scusa al grande John Ford per la citazione.....

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Re: Il segreto del colonnello Perry (Color n.4)
Smash ha scritto:capelli d'argento ha scritto:che non giustifica 6,00 euro di spesa anche perché fra qualche giorno manco la ricorderò.....![]()
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venisse adottata un'altra formula magari con disegnatori esterni allo staff, pagherei anche due euro di più
ma per queste minestre riscaldate pessime imitatrici di Zagor racconta, sono tanti anche 4 €
Per 6 € già mi basterebbe una colorazione vivace stile Dragonero.

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Re: Il segreto del colonnello Perry (Color n.4)
[size=13][b]AMARO DESTINO [/b]
Questa volta vado controcorrente e dico : [b]Finalmente una discreta storia di Zamberletti[/b] !
[b]Voglio precisare [/b] che allo scrivente non piace la piega che hanno preso sin dall’Inizio gli Zagor Color . Quando un autore sente il bisogno di colmare una lacuna all’ interno di un universo narrativo lo fa perché ha una buona idea e sa di giocarsi una carta importante , anche perché è ben consapevole che una delle storie più amate dagli Zagoriani è proprio “Zagor racconta” ( un po’ il DNA della serie ) , e altri pregevoli prequel si sono susseguiti nel corso degli anni coinvolgendo figure chiave della saga , per esempio Doc Lester ( le belve del Black River ) e soprattutto di Tonka ( La congiura degli Dei ) . Se in termini zagoriani , “passato” è sinonimo di storia importante , epica , unica , è ben chiaro che un autore non dovrebbe soffrire la routine programmata dettata da una scadenza fissa e da un numero limitato di pagine . Questa [b]forzatura[/b] di scrivere ogni anno il passato di uno degli amici di Zagor ha prodotto sino ad ora risultati abbastanza modesti, con l’aggravante di precludere la strada a futuri autori magari più ispirati. Detto tutto questo ho trovato questa storia di Zamberletti come la sua migliore , ma non solo, fino ad ora la trovo anche il miglior Color Zagoriano .
Perché ? Quasi certamente per demerito dei precedenti Color ma non solo. C’è qualcosa che va oltre il solito compitino, ovvero la storiella confezionata e raccontata senza patos , ne approfondimento psicologico .
[b]SPOILER[/b] -> Questa avventura è un pochino più complessa. La sventura di Perry non passa unicamente per il cattivo di turno che è certamente il responsabile delle sue sfortune , ma a prendergli tutto alla fine è stato Laychan : un uomo giusto , saggio . Perry gli aveva già salvato la vita e lo stesso Laychan è stato la causa indiretta dello sterminio della sua famiglia , non solo, è diventato anche il marito di Christine , la sua amata Christine , un destino davvero beffardo che se da un lato non scalfisce l’indole di Perry dall’ altro lo ripaga con tanta amarezza . Sentimenti contrastanti , bei ricordi che restano nel cuore , tanta tristezza che finisce nel baratro insieme al medaglione … due giovani ragazzi lo trovano, è l’inizio di una nuova storia d’amore , sarà coronata da lieto fine ? L’ultima pagina è giustamente priva di testo perché il finale è aperto.
[b]Altro spunto interessante[/b] l’accennato confronto fra le diverse strade intraprese da Perry e da Zagor . Il nostro eroe rimarca come il colonnello abbia scelto sin da subito la via giusta, quella indicata dal padre mentre lui … beh non c’è tempo , del resto basta un accenno , la parola passa all’azione , i cattivi incombono.
Certo sul piano della sceneggiatura c’è ancora da lavorare , scrivere romanzi non è la stessa cosa che scrivere fumetti , le 130 pagine sono sembrate un po’ strette, ma questa volta la sua storia mi è piaciuta . Discreto lavoro dei [b]Di Vitto[/b] , anche se una maggiore espressività nei volti avrebbe di certo giovato a Zamberletti[/size]
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Questa volta vado controcorrente e dico : [b]Finalmente una discreta storia di Zamberletti[/b] !
[b]Voglio precisare [/b] che allo scrivente non piace la piega che hanno preso sin dall’Inizio gli Zagor Color . Quando un autore sente il bisogno di colmare una lacuna all’ interno di un universo narrativo lo fa perché ha una buona idea e sa di giocarsi una carta importante , anche perché è ben consapevole che una delle storie più amate dagli Zagoriani è proprio “Zagor racconta” ( un po’ il DNA della serie ) , e altri pregevoli prequel si sono susseguiti nel corso degli anni coinvolgendo figure chiave della saga , per esempio Doc Lester ( le belve del Black River ) e soprattutto di Tonka ( La congiura degli Dei ) . Se in termini zagoriani , “passato” è sinonimo di storia importante , epica , unica , è ben chiaro che un autore non dovrebbe soffrire la routine programmata dettata da una scadenza fissa e da un numero limitato di pagine . Questa [b]forzatura[/b] di scrivere ogni anno il passato di uno degli amici di Zagor ha prodotto sino ad ora risultati abbastanza modesti, con l’aggravante di precludere la strada a futuri autori magari più ispirati. Detto tutto questo ho trovato questa storia di Zamberletti come la sua migliore , ma non solo, fino ad ora la trovo anche il miglior Color Zagoriano .
Perché ? Quasi certamente per demerito dei precedenti Color ma non solo. C’è qualcosa che va oltre il solito compitino, ovvero la storiella confezionata e raccontata senza patos , ne approfondimento psicologico .
[b]SPOILER[/b] -> Questa avventura è un pochino più complessa. La sventura di Perry non passa unicamente per il cattivo di turno che è certamente il responsabile delle sue sfortune , ma a prendergli tutto alla fine è stato Laychan : un uomo giusto , saggio . Perry gli aveva già salvato la vita e lo stesso Laychan è stato la causa indiretta dello sterminio della sua famiglia , non solo, è diventato anche il marito di Christine , la sua amata Christine , un destino davvero beffardo che se da un lato non scalfisce l’indole di Perry dall’ altro lo ripaga con tanta amarezza . Sentimenti contrastanti , bei ricordi che restano nel cuore , tanta tristezza che finisce nel baratro insieme al medaglione … due giovani ragazzi lo trovano, è l’inizio di una nuova storia d’amore , sarà coronata da lieto fine ? L’ultima pagina è giustamente priva di testo perché il finale è aperto.
[b]Altro spunto interessante[/b] l’accennato confronto fra le diverse strade intraprese da Perry e da Zagor . Il nostro eroe rimarca come il colonnello abbia scelto sin da subito la via giusta, quella indicata dal padre mentre lui … beh non c’è tempo , del resto basta un accenno , la parola passa all’azione , i cattivi incombono.
Certo sul piano della sceneggiatura c’è ancora da lavorare , scrivere romanzi non è la stessa cosa che scrivere fumetti , le 130 pagine sono sembrate un po’ strette, ma questa volta la sua storia mi è piaciuta . Discreto lavoro dei [b]Di Vitto[/b] , anche se una maggiore espressività nei volti avrebbe di certo giovato a Zamberletti[/size]
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Ospite- Ospite
Chi si contenta gode
Quando una storia di Zagor "divide", da alcuni anni a questa parte per me è già un successo...
Volevo scrivere che questo Color è il migliore dei 4 finora usciti, ma per non rischiare di essere preso a calci nel sedere...mi limito a scrivere che senz'altro è il meno peggio!
Certamente non potrà piacere a i più giovani, ma per gli zagoriani di vecchia data tutto sommato dovrebbe rappresentare una buona lettura. La sceneggiatura non è granchè, ma d'altronde non è semplice inventarsi chissà quali oscuri segreti nel passato di ogni comprimario (qualcuno potrebbe quindi scrivere: "allora basta con questi passati..." ma Moreno ha deciso così e non possiamo biasimarlo, il curatore è lui, se le vendite non dovessero convincere di sicuro smetterà), i disegni dei Di Vitto invece, pur non rappresentando il meglio che offra il mercato, regalano un sapore vintage che riporta ai tempi di Donatelli, artista osannato allora, ma oggi, pensateci, sarebbe di sicuro condannato alla lapidazione!!...
Io l'ho letto nel luogo dove andrebbe consumato un simile prodotto, ovvero sotto l'ombrellone, comodamente sdraiato e il risultato, nel complesso, è stato quello sperato.
Volevo scrivere che questo Color è il migliore dei 4 finora usciti, ma per non rischiare di essere preso a calci nel sedere...mi limito a scrivere che senz'altro è il meno peggio!
Certamente non potrà piacere a i più giovani, ma per gli zagoriani di vecchia data tutto sommato dovrebbe rappresentare una buona lettura. La sceneggiatura non è granchè, ma d'altronde non è semplice inventarsi chissà quali oscuri segreti nel passato di ogni comprimario (qualcuno potrebbe quindi scrivere: "allora basta con questi passati..." ma Moreno ha deciso così e non possiamo biasimarlo, il curatore è lui, se le vendite non dovessero convincere di sicuro smetterà), i disegni dei Di Vitto invece, pur non rappresentando il meglio che offra il mercato, regalano un sapore vintage che riporta ai tempi di Donatelli, artista osannato allora, ma oggi, pensateci, sarebbe di sicuro condannato alla lapidazione!!...
Io l'ho letto nel luogo dove andrebbe consumato un simile prodotto, ovvero sotto l'ombrellone, comodamente sdraiato e il risultato, nel complesso, è stato quello sperato.

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Spirito senza scure- Moderatore
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Località : Abruzzo
Re: Il segreto del colonnello Perry (Color n.4)
Storia senza sussulti ma devo dire senza neanche clamorosi intoppi. Almeno Zamberletti ci ha provato alla fine con un finale abbastanza melanconico con l'intreccio sentimentale..
Ormai ho perso il conto di quante volte saranno che Zagor sciorina la sua vicenda personale e intima dei genitori che gli hanno ucciso anni orsono. Poi c'è un passato che non aggiunge assolutamente nulla al personaggio del colonnello Perry. Personaggi stereotipati e banalotti visti e rivisti duecentomila volte. e situazioni ricorrenti senza alcun brio che annoiano.
Molto modesti i disegni dei Di Vitto, e il colore li ha anche peggiorati.
Storia: 5,5
Disegni: 5
Ormai ho perso il conto di quante volte saranno che Zagor sciorina la sua vicenda personale e intima dei genitori che gli hanno ucciso anni orsono. Poi c'è un passato che non aggiunge assolutamente nulla al personaggio del colonnello Perry. Personaggi stereotipati e banalotti visti e rivisti duecentomila volte. e situazioni ricorrenti senza alcun brio che annoiano.
Molto modesti i disegni dei Di Vitto, e il colore li ha anche peggiorati.
Storia: 5,5
Disegni: 5
Thunderman78- DIPLOMATO IN ZAGOROLOGIA
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Data d'iscrizione : 20.01.15
Re: Il segreto del colonnello Perry (Color n.4)
Spirito senza scure ha scritto: La sceneggiatura non è granchè, ma d'altronde non è semplice inventarsi chissà quali oscuri segreti nel passato di ogni comprimario (qualcuno potrebbe quindi scrivere: "allora basta con questi passati..." ma Moreno ha deciso così e non possiamo biasimarlo, il curatore è lui, se le vendite non dovessero convincere di sicuro smetterà), i disegni dei Di Vitto invece, pur non rappresentando il meglio che offra il mercato, regalano un sapore vintage che riporta ai tempi di Donatelli, artista osannato allora, ma oggi, pensateci, sarebbe di sicuro condannato alla lapidazione!!...
Non mi pare un'impresa ardua inventarsi per il passato di un personaggio, qualcosa di diverso rispetto ai soliti genitori ammazzati in condizioni tragiche dagli indiani o da qualcun altro; se un autore non è in grado, il difetto è suo perché è carente di idee.
Non conosco i dati di vendita della collana Color, ma seppure fossero accettabili non sono indice che le storie siano gradite a tutti; ci sono molti che comprano, però poi le storie le bocciano e le criticano liberamente.
Quella pulizia del tratto e quello Zagor molto espressivo che erano qualità di Donatelli, non mi sembra nelle corde dei Di Vitto.

Walter Dorian- FORUMISTA MAXIMUS
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