Lo squadrone infernale (Maxi Tex 2008)
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Lo squadrone infernale (Maxi Tex 2008)
Soggetto e sceneggiatura: Claudio Nizzi
Disegni: Ugolino Cossu
Copertina: Claudio Villa
Una banda di inafferrabili banditi semina morte e terrore nella contea di Jefferson, riuscendo sempre, dopo le scorrerie, a dileguarsi nel nulla. Tex e Carson, incaricati dal comando dei Rangers di risolvere la faccenda, seguono la scia di sangue lasciata dal branco di assassini durante le loro ultime, efferate imprese. La ferocia con cui è stata da poco compiuta una strage in una fattoria di allevatori di cavalli accresce la rabbia e la voglia di fare giustizia dei due pards, ma grande sarà la loro sorpresa quando riusciranno a scoprire sotto quali insospettabili spoglie i criminali celino la loro vera identità...
Re: Lo squadrone infernale (Maxi Tex 2008)
Il topic nel vecchio forum: http://ramath.forumup.it/viewtopic.php?t=8721&highlight=&mforum=ramath
Re: Lo squadrone infernale (Maxi Tex 2008)
C'é voluta una settimana per leggere questo tomo e questo la dice tutta sulla capacità dello stesso di far presa sulla mia curiosità e avidità di lettore, nonostante un buon inizio e l'assenza di errori evidenti, che comunque le fanno guadagnare una piena sufficienza.
Voto alla storia: 6,3
Voto ai disegni: 7,5
Voto alla storia: 6,3
Voto ai disegni: 7,5
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Hernan Cortes
Andrea67- PROFETA DI ZTN
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Località : Catanzaro
Re: Lo squadrone infernale (Maxi Tex 2008)
Iniziamo dalla cosa più facile da commentare, ossia i disegni che sono meravigliosi, da 30 e lode. Il tratto è pulitissimo ed inoltre i paesaggi sono fantastici, veramente bellissima la rappresentazione delle varie vallate.
Per quanto riguarda il racconto, sebbene Nizzi abbia scritto molto di peggio, lo reputo insufficiente. Il soggetto sarebbe buono, in quanto un’intera guarnigione di soldati che si converte in una banda ben organizzata di banditi è un’idea molto buona, ma però è la sceneggiatura che continua a fare acqua da molte parti. Di positivo c’è almeno che in questo albo Tex e Carson non fanno la figura dei piccioni, però vi sono le solite magagne croniche di Nizzi.
La prima parte della storia non è male, le prime 100 pagine scorrono abbastanza fluidamente, però poi si inizia con le solite ripetizioni : vengono ripetute le stesse identiche cose che si sono svolte alcune pagine prima, il che è veramente irritante. Ma Nizzi ha veramente una così scarsa opinione dei lettori di Tex? Pensa che noi lettori siamo così “tardi” tanto che la stessa cosa ci vada spiegata e rispiegata svariate volte al fine di farcela capire?
Il finale poi è veramente da dimenticare, con Tex che spiega per filo e per segno al capitano tutto quanto è accaduto precedentemente (il che a sua volta era già stato rispiegato); no secondo me veramente non ci siamo.
Inoltre il Tex di Nizzi è veramente un “Fortunello”, non deve mai indagare per scoprire qualcosa : prima c’è l’indiano che gli dice chiaramente che i banditi non sono niente altro che i soldati, poi c’è la ragazza indiana che gli racconta in dettaglio tutto il piano per rapinare l’oro, poi il macchinista del treno che conosce perfettamente l’itinerario dei banditi, sapendo addirittura che il capitano andrà a Cuba. Ma dov’è finito il Tex astuto che riusciva a scoprire da SOLO ciò che accadeva tramite indagini? Il Nizzi odierno non si sforza molto per riuscire a trovare qualche interessante metodologia investigativa, molto semplicemente fa incontrare a Tex delle persone che gli spiattellano tutto per filo e per segno, anche raccontandogli i vari particolari; visto l’alto volume di fondoschiena che ha durante le sue indagini, invece di Tex sarebbe più appropriato chiamarlo Gastone. Per poi non parlare dei dialoghi, che non sono certo il punto di forza del nostro attuale Nizzi, con Carson che fa sempre la figura del babbeo, chiedendo a Tex cose ovvie e scontate.
Inoltre vi è assolutamente mancanza di suspence, infatti come ho precedentemente citato, il fatto che i banditi fossero dei soldati era una buona trovata e sarebbe stato interessante riuscire a fare scoprire questo segreto da un’indagine dei nostri rangers, mentre invece Nizzi la svela ai lettori dopo circa 100 pagine, senza far provare nessuna emozione al lettore, ed inoltre fa spiegare tutto l’arcano dal colonnello utilizzando un metodo sceneggiativo molto scialbo : il colonnello se ne vanta con il capitano. Quindi un altro maxi da dimenticare, solo i disegni sono degni di nota.
Per quanto riguarda il racconto, sebbene Nizzi abbia scritto molto di peggio, lo reputo insufficiente. Il soggetto sarebbe buono, in quanto un’intera guarnigione di soldati che si converte in una banda ben organizzata di banditi è un’idea molto buona, ma però è la sceneggiatura che continua a fare acqua da molte parti. Di positivo c’è almeno che in questo albo Tex e Carson non fanno la figura dei piccioni, però vi sono le solite magagne croniche di Nizzi.
La prima parte della storia non è male, le prime 100 pagine scorrono abbastanza fluidamente, però poi si inizia con le solite ripetizioni : vengono ripetute le stesse identiche cose che si sono svolte alcune pagine prima, il che è veramente irritante. Ma Nizzi ha veramente una così scarsa opinione dei lettori di Tex? Pensa che noi lettori siamo così “tardi” tanto che la stessa cosa ci vada spiegata e rispiegata svariate volte al fine di farcela capire?
Il finale poi è veramente da dimenticare, con Tex che spiega per filo e per segno al capitano tutto quanto è accaduto precedentemente (il che a sua volta era già stato rispiegato); no secondo me veramente non ci siamo.
Inoltre il Tex di Nizzi è veramente un “Fortunello”, non deve mai indagare per scoprire qualcosa : prima c’è l’indiano che gli dice chiaramente che i banditi non sono niente altro che i soldati, poi c’è la ragazza indiana che gli racconta in dettaglio tutto il piano per rapinare l’oro, poi il macchinista del treno che conosce perfettamente l’itinerario dei banditi, sapendo addirittura che il capitano andrà a Cuba. Ma dov’è finito il Tex astuto che riusciva a scoprire da SOLO ciò che accadeva tramite indagini? Il Nizzi odierno non si sforza molto per riuscire a trovare qualche interessante metodologia investigativa, molto semplicemente fa incontrare a Tex delle persone che gli spiattellano tutto per filo e per segno, anche raccontandogli i vari particolari; visto l’alto volume di fondoschiena che ha durante le sue indagini, invece di Tex sarebbe più appropriato chiamarlo Gastone. Per poi non parlare dei dialoghi, che non sono certo il punto di forza del nostro attuale Nizzi, con Carson che fa sempre la figura del babbeo, chiedendo a Tex cose ovvie e scontate.
Inoltre vi è assolutamente mancanza di suspence, infatti come ho precedentemente citato, il fatto che i banditi fossero dei soldati era una buona trovata e sarebbe stato interessante riuscire a fare scoprire questo segreto da un’indagine dei nostri rangers, mentre invece Nizzi la svela ai lettori dopo circa 100 pagine, senza far provare nessuna emozione al lettore, ed inoltre fa spiegare tutto l’arcano dal colonnello utilizzando un metodo sceneggiativo molto scialbo : il colonnello se ne vanta con il capitano. Quindi un altro maxi da dimenticare, solo i disegni sono degni di nota.
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