La ballata di Zeke Colter (Almanacco del West 1994)
4 partecipanti
La ballata di Zeke Colter (Almanacco del West 1994)

Soggetto e sceneggiatura: Claudio Nizzi
Disegni: Renzo Calegari
Matite: Stefano Biglia e Luigi Copello
Copertina: Claudio Villa
L'Almanacco si apre con due rubriche in cui si passano in rassegna i film, i video e i libri a tema western usciti negli ultimi dodici mesi, per poi continuare con articoli e dossier dedicati agli Apaches, al Kit Carson dei fumetti, agli spaghetti western e a Renzo Calegari, disegnatore dell'inedito episodio texiano qui pubblicato."La ballata di Zeke Colter"inizia quando, sulle Montagne Rocciose coperte di neve, mentre Carson attende a Rock Spring, Tex incontra un vecchio amico: un cacciatore di castori conosciuto venti anni prima. Si tratta di Zeke Colter, rimasto in quei luoghi selvaggi insieme alla sua anziana moglie indiana Anitra Zoppa. Il trapper è minacciato da una banda di farabutti convinti che abbia scoperto un ricco giacimento d'oro, e il Ranger non esita a schierarsi al suo fianco. A rendere l'Almanacco davvero speciale contribuisce anche l'omaggio a esso allegato: un volume di 64 pagine con le schede biografiche di tutti gli autori bonelliani!
Re: La ballata di Zeke Colter (Almanacco del West 1994)
Gioiellino!
Tex in solitaria, come nella maggior parte degli almanacchi, che però incontra un vecchio amico, conosciuto chissà dove, col quale condivide cena, giaciglio e riflessioni. E proprio su queste ultime si sofferma l'Autore che sottolinea la differenza tra la vita solitaria nei boschi, al di fuori di qualsiasi convenzione, e quella nella cosiddetta civiltà, facendoti alfine venire la voglia di provare la prima, che può fare a meno dell'oro, della ricchezza e, fatte le dovute eccezioni, anche della condivisione.
E' questo il messaggio che questa storia ci lancia, anche se Tex prova a mettere in dubbio la scelta del vecchio trapper.
Per il resto, l'azione é ordinaria amministrazione come in tante avventure del ranger.
Il titolo? Bellissimo! Mi ricorda quello usato da parecchi gruppi country-rock e southern-rock degli anni '70. Uno su tutti: The ballad of Curtis Loew, dei Lynyrd Skynyrd.
Bellissimo l'articolo sugli spaghetti-western.
Voto alla storia: 7,8
Voto ai disegni: 8
Tex in solitaria, come nella maggior parte degli almanacchi, che però incontra un vecchio amico, conosciuto chissà dove, col quale condivide cena, giaciglio e riflessioni. E proprio su queste ultime si sofferma l'Autore che sottolinea la differenza tra la vita solitaria nei boschi, al di fuori di qualsiasi convenzione, e quella nella cosiddetta civiltà, facendoti alfine venire la voglia di provare la prima, che può fare a meno dell'oro, della ricchezza e, fatte le dovute eccezioni, anche della condivisione.
E' questo il messaggio che questa storia ci lancia, anche se Tex prova a mettere in dubbio la scelta del vecchio trapper.
Per il resto, l'azione é ordinaria amministrazione come in tante avventure del ranger.
Il titolo? Bellissimo! Mi ricorda quello usato da parecchi gruppi country-rock e southern-rock degli anni '70. Uno su tutti: The ballad of Curtis Loew, dei Lynyrd Skynyrd.
Bellissimo l'articolo sugli spaghetti-western.
Voto alla storia: 7,8
Voto ai disegni: 8
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Hernan Cortes
Andrea67- PROFETA DI ZTN
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Re: La ballata di Zeke Colter (Almanacco del West 1994)
davvero bella questa storia di Nizzi antecedente alla sua prima crisi dei primi anni novanta.
Ospite- Ospite
Re: La ballata di Zeke Colter (Almanacco del West 1994)
Me la sono riletta nella versione a colori e non posso che riconfermare le sensazioni che ebbi nella lettura dell'originale : la storia, seppure si svolga in un numero ridotto di pagine, e' molto carina, anatra zoppa e' molto spassosa, ma il vero fiore all'occhiello di questa avventura e' zeke, che è' stato caratterizzato in maniera magistrale, sarebbe bello rivederlo in una futura avventura del ranger.
I disegni invece, anche se positivi, non mi hanno fatto impazzire, a mio avviso, nello staff di tex, vi sono artisti migliori
I disegni invece, anche se positivi, non mi hanno fatto impazzire, a mio avviso, nello staff di tex, vi sono artisti migliori
Ospite- Ospite
wakopa- Vincitore COPPA ITALIA
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Data d'iscrizione : 20.01.15
Re: La ballata di Zeke Colter (Almanacco del West 1994)
Molto bella questa storia, tenendo anche conto del fatto che dura solo 94 tavole.
Splendida la caratterizzazione dei personaggi, soprattutto dei simpaticissimi Zeke Colter e Anatra Zoppa, sua moglie. La storia, attraverso i dialoghi tra Tex e Zeke, fa anche riflettere sulla diversità tra due stili di vita: quello solitario sui monti, senza "leggi", tipico di Zeke, e quello di molte altre persone che vivono nella cosiddetta civiltà, e che sono senz'altro legati a cose futili come la ricchezza, di cui coloro che non vivono nelle città non hanno bisogno. E Nizzi fa venire voglia di provare la solitudine e il silenzio che si possono trovare solo nella natura, lontano dalla civiltà. Meravigliosa la storia che Zeke racconta a Tex, che svela il motivo per cui egli non ha più cacciato castori. "Non avrei più potuto ammazzarli...mai più! Mi erano diventati come fratelli, capisci?" dice Zeke, e Tex risponde: "Claro.": che scena emozionante. Poesia pura.
Per questi continui rimandi alla bellezza della natura e degli animali, la storia mi è sembrata di stile "Kenparkeriano".
Nulla di straordinario il modo con cui Tex si sbarazza degli otto nemici: ottime scene d'azione, ma è la normalissima prassi per il ranger.
Per quanto riguarda i disegni, in generale mi sono piaciuti. Penso che però la bellezza delle tavole sia dovuta più alle matite (che sono anche di Biglia, uno dei miei disegnatori preferiti) che all'inchiostrazione, non sempre perfetta.
La copertina non mi ha convinto particolarmente a causa del fucile di Tex, non ben riuscito.
Soggetto/Sceneggiatura: 8,5
Disegni: 8
Splendida la caratterizzazione dei personaggi, soprattutto dei simpaticissimi Zeke Colter e Anatra Zoppa, sua moglie. La storia, attraverso i dialoghi tra Tex e Zeke, fa anche riflettere sulla diversità tra due stili di vita: quello solitario sui monti, senza "leggi", tipico di Zeke, e quello di molte altre persone che vivono nella cosiddetta civiltà, e che sono senz'altro legati a cose futili come la ricchezza, di cui coloro che non vivono nelle città non hanno bisogno. E Nizzi fa venire voglia di provare la solitudine e il silenzio che si possono trovare solo nella natura, lontano dalla civiltà. Meravigliosa la storia che Zeke racconta a Tex, che svela il motivo per cui egli non ha più cacciato castori. "Non avrei più potuto ammazzarli...mai più! Mi erano diventati come fratelli, capisci?" dice Zeke, e Tex risponde: "Claro.": che scena emozionante. Poesia pura.
Per questi continui rimandi alla bellezza della natura e degli animali, la storia mi è sembrata di stile "Kenparkeriano".
Nulla di straordinario il modo con cui Tex si sbarazza degli otto nemici: ottime scene d'azione, ma è la normalissima prassi per il ranger.
Per quanto riguarda i disegni, in generale mi sono piaciuti. Penso che però la bellezza delle tavole sia dovuta più alle matite (che sono anche di Biglia, uno dei miei disegnatori preferiti) che all'inchiostrazione, non sempre perfetta.
La copertina non mi ha convinto particolarmente a causa del fucile di Tex, non ben riuscito.
Soggetto/Sceneggiatura: 8,5
Disegni: 8
Magico Vento- MASTER IN ZAGOR
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