I disertori di Fort Kenton (Maxi n°38)
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FORUM ZAGOR TE NAY LA DARKWOOD DEL WEB :: Zagor-Te-Nay il Forum dello Spirito Con La Scure :: Commenti alle storie
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Re: I disertori di Fort Kenton (Maxi n°38)
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L
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Confesso che cose come l'indianina innamorata del biondo,
il nonno che ha la visione di come siano effettivamente andate le cose e che la invita a percorrere il sentiero dell'amore e non dell'odio,
l'happy ending ridanciano,
sono cose che mi provocano l'orticaria
Pero' tutto sommato la storia funziona e dopo Rauch/Nuccio,si puo' ben dire di aver avuto un ottimo gennaio dopo mesate discutibili
Apprezzabile soprattutto l'indugiare sull'aspetto tarzanide di zagor,infatti sono molteplici le scene in cui il nostro svolazza leggiadro;
se ci aggiungiamo pure le occasioni in cui soccombe, il rischio di non leggere una storia proto-texiana, viene scongiurato del tutto
Gagliardi poi i trucchi ,le trappole e le guerriglie dei Blackfoot
Non mi e' tornata una cosa,ma forse devo rileggere
e cioe' che il Colonnello Pircher ad un certo punto del racconto viene fatto credere morto al lettore e poi ce lo ritroviamo vivo e vegeto a Fort Kenton
Sul versante disegni a parte qualche vignetta poco riuscita ed evidentemente frettolosa,si tratta di un lavoro sontuoso
a voler trovare il pelo nell'uovo ,qualche comprimario troppo somigliante all'altro tipo Jackson e il sergente Hildebrandt .
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Confesso che cose come l'indianina innamorata del biondo,
il nonno che ha la visione di come siano effettivamente andate le cose e che la invita a percorrere il sentiero dell'amore e non dell'odio,
l'happy ending ridanciano,
sono cose che mi provocano l'orticaria
Pero' tutto sommato la storia funziona e dopo Rauch/Nuccio,si puo' ben dire di aver avuto un ottimo gennaio dopo mesate discutibili
Apprezzabile soprattutto l'indugiare sull'aspetto tarzanide di zagor,infatti sono molteplici le scene in cui il nostro svolazza leggiadro;
se ci aggiungiamo pure le occasioni in cui soccombe, il rischio di non leggere una storia proto-texiana, viene scongiurato del tutto
Gagliardi poi i trucchi ,le trappole e le guerriglie dei Blackfoot
Non mi e' tornata una cosa,ma forse devo rileggere
e cioe' che il Colonnello Pircher ad un certo punto del racconto viene fatto credere morto al lettore e poi ce lo ritroviamo vivo e vegeto a Fort Kenton
Sul versante disegni a parte qualche vignetta poco riuscita ed evidentemente frettolosa,si tratta di un lavoro sontuoso
a voler trovare il pelo nell'uovo ,qualche comprimario troppo somigliante all'altro tipo Jackson e il sergente Hildebrandt .
wakopa- Vincitore COPPA ITALIA
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Re: I disertori di Fort Kenton (Maxi n°38)
Buon maxi, la storia è di stampo classico, Zagor e Cico sono centrati in pieno, come da tempo non li vedevo.
Una miriade di comprimari, tutti ben caratterizzati e soprattutto tutti funzionali al racconto , cosa rara negli ultimi anni.
La sceneggiatura non è scorrevolissima, ma questo fatto credo dipenda dal consueto obbligo di riempire un numero di pagine predeterminato. Sarei più propenso ad avere dei maxi di lunghezza variabile con il prezzo adeguato di volta in volta. Dopotutto , almeno inizialmente, i maxi non erano tutti della stessa quantità di pagine.
I disegni sono da guardare e riguardare, alcuni primi piani mi hanno ricordato il grande Bignot.
Inizio di anno col botto, tra maxi , zenith joevitiano e seconda serie di strisce.
Una miriade di comprimari, tutti ben caratterizzati e soprattutto tutti funzionali al racconto , cosa rara negli ultimi anni.
La sceneggiatura non è scorrevolissima, ma questo fatto credo dipenda dal consueto obbligo di riempire un numero di pagine predeterminato. Sarei più propenso ad avere dei maxi di lunghezza variabile con il prezzo adeguato di volta in volta. Dopotutto , almeno inizialmente, i maxi non erano tutti della stessa quantità di pagine.
I disegni sono da guardare e riguardare, alcuni primi piani mi hanno ricordato il grande Bignot.
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Re: I disertori di Fort Kenton (Maxi n°38)
Letto niente di trascendentale ma neppure così male voto 7 alla storia che messa vicino a quella rauchiana profuma un po' della stessa essenza ...la ricerca di vendetta da parte del pellerossa con zagor che si intruffola nel mezzo.
Ottimi i disegni di Raffaele ... voto 10... io non trovo che ci siano volti così molto scomposti...perchè se andiamo a cercare il pelo nell'uovo allora non possiamo neppure salvare Gallieno in molte tavole e qui sono daccordo con Wakopa. Interessante l'ultima vignetta di tavola 98 dove chiaramente si vede non essere stata disegnata da Raffaele ma da colui che in redazione ha dovuto inventarsela per sostituirla all'annuncio dell'albo successivo che invece originalmente doveva concludere il primo albo...questo significa che in prima battuta questa storia era destinata alla collana classica.
Ottimi i disegni di Raffaele ... voto 10... io non trovo che ci siano volti così molto scomposti...perchè se andiamo a cercare il pelo nell'uovo allora non possiamo neppure salvare Gallieno in molte tavole e qui sono daccordo con Wakopa. Interessante l'ultima vignetta di tavola 98 dove chiaramente si vede non essere stata disegnata da Raffaele ma da colui che in redazione ha dovuto inventarsela per sostituirla all'annuncio dell'albo successivo che invece originalmente doveva concludere il primo albo...questo significa che in prima battuta questa storia era destinata alla collana classica.
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Tonka- LAUREATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: I disertori di Fort Kenton (Maxi n°38)
allora l'abbiamo pensato almeno in dueTonka ha scritto: Interessante l'ultima vignetta di tavola 98 dove chiaramente si vede non essere stata disegnata da Raffaele ma da colui che in redazione ha dovuto inventarsela per sostituirla all'annuncio dell'albo successivo che invece originalmente doveva concludere il primo albo...questo significa che in prima battuta questa storia era destinata alla collana classica.
claudio57- Moderatore
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Re: I disertori di Fort Kenton (Maxi n°38)
Le premesse per una buona storia c'erano tutte: i disegni di Della Monica, nessun mostro ridicolo da prendere a randellate… ma soprattutto l'apprezzamento di Graziano
E in effetti le aspettative non sono state disattese: finalmente un Perniola ai suoi livelli migliori, dopo le ultime uscite non proprio entusiasmanti.
Dopo tanto tempo un bel western (o eastern, per dirla alla Smash) fatto come si deve. Oltra a un Della Monica superlativo, alla trama avvincente e ben congegnata e la buona caratterizzazione di tutti i comprimari, ho apprezzato due cose in particolare.
Primo, dopo molte (troppe) storie dove c'erano solo buoni e cattivi nettamente separati tra loro senza mai una via di mezzo, finalmente troviamo figure come Kewak e i suoi Black-foot o come il capitano Levinson ed i suoi soldati, divisi tra torto e ragione, tra colpa e ravvedimento, tra giustizia e vendetta.
Inoltre abbiamo uno Zagor tosto ma anche riflessivo, non lo spaccatutto a cui eravamo abituati negli ultimi tempi.
Il Nostro si fa in quattro, non è certo spettatore delle vicende, ma non è nemmeno l'eroe coi superpoteri che salva il mondo da solo, alla fine non riesce ad impedire che gli eventi succedano...anzi paradossalmente, mettendosi sulle tracce del capitano McKinley, seppure involontariamente provoca la separazione dei suoi uomini in due gruppi ed il conseguente massacro di quello coi feriti.
E per finire, oltre all'azione, per altro tanta e ben fatta, si rivedono anche riflessioni e considerazioni dei nostri su guerra, vendetta e altro, che ben rispecchiano la loro filosofia e che da troppo tempo mancavano sulle pagine di Zagor.
Confermo che la quarta di copertina è decisamente spoilerante, come pure l'anteprima sul sito Bonelli che, ahimè avevo letto, ma è anche vero che si intuisce da subito da che parte si schiereranno i nostri...cioè, io non l'ho intuito, lo sapevo già, ma penso di non sopravvalutare la mia intelligenza supponendo che l'avrei comunque intuito
E in effetti le aspettative non sono state disattese: finalmente un Perniola ai suoi livelli migliori, dopo le ultime uscite non proprio entusiasmanti.
Dopo tanto tempo un bel western (o eastern, per dirla alla Smash) fatto come si deve. Oltra a un Della Monica superlativo, alla trama avvincente e ben congegnata e la buona caratterizzazione di tutti i comprimari, ho apprezzato due cose in particolare.
Primo, dopo molte (troppe) storie dove c'erano solo buoni e cattivi nettamente separati tra loro senza mai una via di mezzo, finalmente troviamo figure come Kewak e i suoi Black-foot o come il capitano Levinson ed i suoi soldati, divisi tra torto e ragione, tra colpa e ravvedimento, tra giustizia e vendetta.
Inoltre abbiamo uno Zagor tosto ma anche riflessivo, non lo spaccatutto a cui eravamo abituati negli ultimi tempi.
Il Nostro si fa in quattro, non è certo spettatore delle vicende, ma non è nemmeno l'eroe coi superpoteri che salva il mondo da solo, alla fine non riesce ad impedire che gli eventi succedano...anzi paradossalmente, mettendosi sulle tracce del capitano McKinley, seppure involontariamente provoca la separazione dei suoi uomini in due gruppi ed il conseguente massacro di quello coi feriti.
E per finire, oltre all'azione, per altro tanta e ben fatta, si rivedono anche riflessioni e considerazioni dei nostri su guerra, vendetta e altro, che ben rispecchiano la loro filosofia e che da troppo tempo mancavano sulle pagine di Zagor.
Confermo che la quarta di copertina è decisamente spoilerante, come pure l'anteprima sul sito Bonelli che, ahimè avevo letto, ma è anche vero che si intuisce da subito da che parte si schiereranno i nostri...cioè, io non l'ho intuito, lo sapevo già, ma penso di non sopravvalutare la mia intelligenza supponendo che l'avrei comunque intuito
Ultima modifica di Sam Fletcher il Ven Gen 24, 2020 2:22 pm - modificato 2 volte.
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...e probabilmente Zagor è già morto!
Che gli dei ti perdonino, pazzo! Lo spirito con la scure non può morire!
Sam Fletcher- FORUMISTA D'ASSALTO
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Re: I disertori di Fort Kenton (Maxi n°38)
A me e' piaciuto molto ...un maxi Classico e una sceneggiatura incisiva e incalzante di Perniola , un autore ormai affidabile sulle pagine di Zagor ...grandissima prova come sempre di Della Monica per me un autentico fuoriclasse e uno dei miei preferiti in assoluto ...8,5 alla storia e 9 ai disegni
toro seduto- LAUREATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: I disertori di Fort Kenton (Maxi n°38)
Bel Maxi.
Storia classica di indiani e giacche blu, dove il confine tra i buoni e i cattivi non è netto.
Zagor deve vedersela con tutti e alla fine vede fallire il suo intento di applicare la ragione e non la forza.
Il lieto fine non manca per il ravvedimento di un ufficiale dei cattivi che con la sua testimonianza eviterà una nuova guerra indiana. Ma la morte di tanti contendenti tra le varie parti in causa conferisce a questa storia un retrogusto amaro, di nolittiana memoria, che fa il paio con le difficoltà che Zagor ha dovuto affrontare per tutta la durata di questa avventura.
Ah già, c'è anche un altro lieto fine, ma quello non mi entusiasma più di tanto...
Della Monica bravissimo.
Storia classica di indiani e giacche blu, dove il confine tra i buoni e i cattivi non è netto.
Zagor deve vedersela con tutti e alla fine vede fallire il suo intento di applicare la ragione e non la forza.
Il lieto fine non manca per il ravvedimento di un ufficiale dei cattivi che con la sua testimonianza eviterà una nuova guerra indiana. Ma la morte di tanti contendenti tra le varie parti in causa conferisce a questa storia un retrogusto amaro, di nolittiana memoria, che fa il paio con le difficoltà che Zagor ha dovuto affrontare per tutta la durata di questa avventura.
Ah già, c'è anche un altro lieto fine, ma quello non mi entusiasma più di tanto...
Della Monica bravissimo.
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Re: I disertori di Fort Kenton (Maxi n°38)
Discreta storia , meglio nella prima parte che nella seconda, seppure credo potesse durare di meno in certe parti ed essere migliore . Storia classica western con indiani e soldati in cui la parte del leone la fanno i sontuosi disegni di Della Monica , che trovo molto migliori rispetto ad altri albi da lui disegnati in passato. Come già scritto da altri forumisti, Zagor e Cico sono centrati in pieno .
Storia: 6,5
Disegni: 9
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L'uomo lupo- DIPLOMATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: I disertori di Fort Kenton (Maxi n°38)
Grande storia. Perniola mette in scena tutti i topoi principali di Zagor: la filosofia zagoriana, l'arroganza di alcune giacche blu, l'antimilitarismo, la ribellione indiana a certi soprusi. Zagor è lì, a mettere pace tra due fazioni acceccate chi per un motivo chi per un altro dalla vendetta e dalla rabbia.
Mi sono piaciute anche alcune soluzioni inaspettate e non scontate come il tradimento di Kewak (pensavo che ascoltasse lo SCLS) che va fino in fondo pur di vendicare i suoi Blackfoot, nonché la morte inaspettata insieme al Colonello Pircher. Qualche parte non è proprio scorrevole sopratutto ai diversi gruppi dell'esercito alcuni al forte, alcuni disertori, alcuni a caccia, alcuni con o contro Zagor che mi hanno un po' confuso.
Grandiosi i disegni di Della Monica.
Voto 7,5 alla storia e 8,5 ai disegni
Mi sono piaciute anche alcune soluzioni inaspettate e non scontate come il tradimento di Kewak (pensavo che ascoltasse lo SCLS) che va fino in fondo pur di vendicare i suoi Blackfoot, nonché la morte inaspettata insieme al Colonello Pircher. Qualche parte non è proprio scorrevole sopratutto ai diversi gruppi dell'esercito alcuni al forte, alcuni disertori, alcuni a caccia, alcuni con o contro Zagor che mi hanno un po' confuso.
Grandiosi i disegni di Della Monica.
Voto 7,5 alla storia e 8,5 ai disegni
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Re: I disertori di Fort Kenton (Maxi n°38)
Bella storia, un bel western/avventuroso solido e robusto.
Quello che mi è piaciuto particolarmente è stata la caratterizzazione dei personaggi mai banali: dal fiero Kewak che fino alla morte si spinge per compiere la propria vendetta. Il Colonnello è veramente odioso, una faccia da schiaffi che ha fatto venire la voglia di tifare Kewak nel finale e sperare che Zagor non lo salvasse. Tra l'altro è anche stupido visto che esce dal forte con i militari al seguito andando in bocca al nemico che poteva sfruttare il vantaggio di nascondersi tra il fogliame della foresta di notte. Eh sì, all'Accademia militare aveva imparato tantissimo...
Poi c'è Mc Kinley, un personaggio molto complesso, orgoglioso ed eroico ma allo stesso tempo afflitto dal dolore e i sensi di colpa.
Ecco, se c'è una cosa che ho apprezzato molto sono questi personaggi non abbozzati ma ben delineati e soprattutto complessi che non stanno completamente da una parte dei buoni o dall'altra dei cattivi.
Bello anche che il lettore venga spiazzato. All'inizio infatti pensavo che il cattivo fosse McKinley, poi il capitano che magari gli aveva fatto le scarpe, infine si scopre che era l'odioso Colonnello. Alla fine diventa quasi un tutto contro tutti, in un'avvincente spirale di vendetta che si consuma.
La storia per il resto è un bel susseguirsi di azione, agguati, piani, tradimenti, anche momenti intensi che sfiorano il dramma come i soldati uccisi dalla frana dei Blackfoot o Fort Kenton incendiato. Si arriva a un ottimo climax che porta a un bel finale tutto sommato.
A voler trovare un leggero difetto è Zagor. Mi spiego, fa la sua parte del leone e del giustiziere, anche se la sua presenza è quasi sempre concentrata a intervenire per evitare che Tizio uccida Caio o che si compia qualche strage. Nulla di antizagoriano o che contrasta con la zagorianità, però alla lunga ha stancato un po'. Ma ripeto, nulla che infica il valore di un'ottima storia che meritava la serie regolare per quanto bella. Una piccola rivincita anche di Perniola, sceneggiatore che esordì molto bene con Corsa Mortale e La danza degli spiriti, poi dopo la trasferta sudamericana era sparito per tornare con storie dimenticabili come L'incendiario per non parlare di quella pataccata fantasy trash de Il libro delle ombre.
Ottimi i disegni di Della Monica, dai primi piani di Zagor e Cico alle scene d'azione soprattutto con Zagor che volteggia tra gli alberi.
Storia: 8
Disegni: 9
Quello che mi è piaciuto particolarmente è stata la caratterizzazione dei personaggi mai banali: dal fiero Kewak che fino alla morte si spinge per compiere la propria vendetta. Il Colonnello è veramente odioso, una faccia da schiaffi che ha fatto venire la voglia di tifare Kewak nel finale e sperare che Zagor non lo salvasse. Tra l'altro è anche stupido visto che esce dal forte con i militari al seguito andando in bocca al nemico che poteva sfruttare il vantaggio di nascondersi tra il fogliame della foresta di notte. Eh sì, all'Accademia militare aveva imparato tantissimo...
Poi c'è Mc Kinley, un personaggio molto complesso, orgoglioso ed eroico ma allo stesso tempo afflitto dal dolore e i sensi di colpa.
Ecco, se c'è una cosa che ho apprezzato molto sono questi personaggi non abbozzati ma ben delineati e soprattutto complessi che non stanno completamente da una parte dei buoni o dall'altra dei cattivi.
Bello anche che il lettore venga spiazzato. All'inizio infatti pensavo che il cattivo fosse McKinley, poi il capitano che magari gli aveva fatto le scarpe, infine si scopre che era l'odioso Colonnello. Alla fine diventa quasi un tutto contro tutti, in un'avvincente spirale di vendetta che si consuma.
La storia per il resto è un bel susseguirsi di azione, agguati, piani, tradimenti, anche momenti intensi che sfiorano il dramma come i soldati uccisi dalla frana dei Blackfoot o Fort Kenton incendiato. Si arriva a un ottimo climax che porta a un bel finale tutto sommato.
A voler trovare un leggero difetto è Zagor. Mi spiego, fa la sua parte del leone e del giustiziere, anche se la sua presenza è quasi sempre concentrata a intervenire per evitare che Tizio uccida Caio o che si compia qualche strage. Nulla di antizagoriano o che contrasta con la zagorianità, però alla lunga ha stancato un po'. Ma ripeto, nulla che infica il valore di un'ottima storia che meritava la serie regolare per quanto bella. Una piccola rivincita anche di Perniola, sceneggiatore che esordì molto bene con Corsa Mortale e La danza degli spiriti, poi dopo la trasferta sudamericana era sparito per tornare con storie dimenticabili come L'incendiario per non parlare di quella pataccata fantasy trash de Il libro delle ombre.
Ottimi i disegni di Della Monica, dai primi piani di Zagor e Cico alle scene d'azione soprattutto con Zagor che volteggia tra gli alberi.
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Re: I disertori di Fort Kenton (Maxi n°38)
i disertori di fort kenton
maxi numero 38, testi perniola, disegni della monica
chiamatela "minestra riscaldata", ma riscaldata bene... analogie con "la lunga marcia" e "il forte abbandonato"
qui i disegni sono eccelsi, maniacali in certi punti, vedi le radici dell'albero, zagor aggrappato alla roccia con la scure
zagor spesso e volentieri sugli alberi, la bellezza della nuova pocahontas... un maxi riconciliante, rassicurante, piacevole
il ritorno di perniola sui livelli che gli competono, alla ricerca delle radici di zagor, nonché del primo promettente perniola
cico cerca di convincere gli indiani a ragionare, ma è costretto a desistere mestamente, l'ultima fatica dello sciamano
mi sono piaciuti gli indiani, i blackfoot votati alla morte, i loro trucchi, la guerriglia, il finale in cui muoiono tutti
ci sono aspetti più ingenui, il solito ufficialetto, qualche botta in testa per uno zagor costretto a inseguire gli eventi
ma ci si passa sopra volentieri... bella anche la copertina...
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Ultima modifica di Kramer76 il Ven Mar 26, 2021 10:03 am - modificato 1 volta.
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Re: I disertori di Fort Kenton (Maxi n°38)
Purtroppo molta gente negli incontri chiede a Burattini di aumentare fantascienza e fantastico, addirittura molti vogliono il fantasy... La risposta è sempre la stessa, un'alternanza di generi
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Re: I disertori di Fort Kenton (Maxi n°38)
doctorZeta ha scritto:Purtroppo molta gente negli incontri chiede a Burattini di aumentare fantascienza e fantastico, addirittura molti vogliono il fantasy... La risposta è sempre la stessa, un'alternanza di generi
Ho partecipato a qualche conferenza non mi pare di vedere queste frotte di lettori che chiedono storie fantascientifiche e fantastiche.
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Re: I disertori di Fort Kenton (Maxi n°38)
...infatti , non mi sembra neppure a meWalter Dorian ha scritto:doctorZeta ha scritto:Purtroppo molta gente negli incontri chiede a Burattini di aumentare fantascienza e fantastico, addirittura molti vogliono il fantasy... La risposta è sempre la stessa, un'alternanza di generi
Ho partecipato a qualche conferenza non mi pare di vedere queste frotte di lettori che chiedono storie fantascientifiche e fantastiche.
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Re: I disertori di Fort Kenton (Maxi n°38)
Gli ultimi esempi a Varazze, ad esempio
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Re: I disertori di Fort Kenton (Maxi n°38)
Ma per cortesia basta con 'sto discorso dell'alternanza di generi su Zagor. Se andiamo a prendere le storie del suo creatore il 75% sono storie di stampo realistico, avventuroso, eastern e il restante horror e fantastico. La fantascienza Nolitta l'ha usata rare volte soltanto durante le apparizioni di Hellingen ed era peraltro di stampo vintage.
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Re: I disertori di Fort Kenton (Maxi n°38)
Pregevole Western di un ritrovato Perniola dopo la prova incolore dell'incendiaro e lo sbracato fantasy coi disegni di Russo. Una storia dove si scontrano l'amore, i miti della forza autoritaria e dell'arroganza delle giacche blu, le faide tra questi ultimi e gli indiani e l'aspirazione a una tregua tra le due fazioni da parte di Zagor.
288 tavole che non annoiano mai, grazie ai pregevoli disegni di Della Monica che quando non imita Ferri e quando raffigura Zagor in volteggio tra le liane dà il meglio di sé, grazie all'epica tragicità degli scontri tra massacri, trappole, torture e soprattutto grazie alle eccellenti caratterizzazioni dove a troneggiare è soprattutto il personaggio di McKinley.
Ma sopratutto chi ne esce da gigante è Perniola che condisce un Maxi con un western duro, poetico, avventuroso.
Voto complessivo 8
288 tavole che non annoiano mai, grazie ai pregevoli disegni di Della Monica che quando non imita Ferri e quando raffigura Zagor in volteggio tra le liane dà il meglio di sé, grazie all'epica tragicità degli scontri tra massacri, trappole, torture e soprattutto grazie alle eccellenti caratterizzazioni dove a troneggiare è soprattutto il personaggio di McKinley.
Ma sopratutto chi ne esce da gigante è Perniola che condisce un Maxi con un western duro, poetico, avventuroso.
Voto complessivo 8
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Re: I disertori di Fort Kenton (Maxi n°38)
Veramente una bella storia, forse la migliore di Perniola fin ora. Storia tipicamente classica con gli indiani da una parte e le giacche azzurre dall'altra con Zagor nel mezzo ma molto suggestiva e drammatica, tanto che avrebbe meritato un posto nella serie regolare. Molto espressivo, dinamico, furioso e allo stesso tempo raffinato lo Zagor di Della Monica che sfodera dei disegni superbi. Un 2020 iniziato con i fuochi d'artificio.
Ospite- Ospite
Re: I disertori di Fort Kenton (Maxi n°38)
doppio
Ultima modifica di Preacher il Sab Feb 01, 2020 11:15 am - modificato 1 volta.
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Re: I disertori di Fort Kenton (Maxi n°38)
biascid_70 ha scritto:
Il cattivone di turno (l'ufficiale Pircher) è più ottuso di tutti i militari ottusi incontrati da Tex e messi insieme: al limite dell'inverosimile.
Addirittura manda allo sbaraglio i suoi soldati nella foresta durante le ore notturne quando gli indiani sono praticamente invisibili: della serie va bene fanatico ma completamente stupido no, altrimenti il nemico perde completamente di spessore.
Ma infatti Biascid - e dissento con te su questo - Pircher non è caratterizzato per aver spessore, ma per essere un arrogante, sborone ma al contempo un idiota, e in questo Perniola ha centrato il suo obiettivo. Stasera o lunedì il mio commento.
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Re: I disertori di Fort Kenton (Maxi n°38)
doctorZeta ha scritto:Gli ultimi esempi a Varazze, ad esempio
Doctor, ma sinceramente se c'è gente che chiede il fantasy o la fantascienza non vuol dire che il curatore debba accontentarli, sbagli se li accontenta.
Sono due generi su Zagor che devono costituire l'eccezione, non la regola che invece è l'avventura con venature a volte wester, a volte horror o fantastiche. Il fantasy o la fantascienza sbracata poi è un'altra cosa, ed è meglio tenerla fuori da Zagor. Perché l'importante non è che genere fai ma COME lo fai.
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Re: I disertori di Fort Kenton (Maxi n°38)
Non avevo dubbi che Perniola sapesse ancora scrivere storie del nostro personaggio preferito, solo che ultimamente aveva perso la via perché aveva voluto seguire la moda – negativa – che ormai va in voga da un po’ in casa Zagor, di osare con trame horror, fantasy, soprannaturali, fantascientifiche, ed altro, dimenticando la vera natura del personaggio, principalmente realistico, che ogni tanto concede, ed ha concesso, qualcosa ad altri generi, cosa che ci auguriamo faccia ancora, ma con buone idee. Perniola dimostra, pertanto, di saperci ancora fare. Del resto, dopo i suoi due precedenti Maxi, il suo primo Speciale e l’esordio con la serie regolare, i dubbi li aveva già sciolti a tutti, e non sono bastati due brutti passi falsi per farcelo scadere come sceneggiatore. Gran bella storia, senza un attimo di tregua, questa, con indiani e soldati, buoni e cattivi, e Zagor nel mezzo, come nella migliore tradizione, e con un buon Cico a fare da spalla. Ndella speranza che la riconversione del bravo Perniola, su cui noi zagoriani abbiamo sempre fatto affidamento, sia definitiva.
Voto alla storia: 8
Voto ai disegni: 9
Voto alla storia: 8
Voto ai disegni: 9
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Re: I disertori di Fort Kenton (Maxi n°38)
@Walter Dorian: sono completamente d'accordo con te
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Re: I disertori di Fort Kenton (Maxi n°38)
Bel western con una trama forte, tanti colpi di scena e nessun punto morto. Interessante la contrapposizione tra le due anime dell'esercito: quella perfida di Pircher e quella animata da buoni sentimenti come quella di McKinley.
Peccato il finale un po' zuccheroso dove a McKinley viene offerto addirittura di essere il comandante del forte dopo che in fin dei conti era comunque stato un disertore.
Prova al top di Della Monica che ogni tanto non è alle prese con vampiri o mostri che sfodera alcune tavole davvero eccezionali.
Peccato il finale un po' zuccheroso dove a McKinley viene offerto addirittura di essere il comandante del forte dopo che in fin dei conti era comunque stato un disertore.
Prova al top di Della Monica che ogni tanto non è alle prese con vampiri o mostri che sfodera alcune tavole davvero eccezionali.
Ospite- Ospite
Re: I disertori di Fort Kenton (Maxi n°38)
biascid_70 ha scritto:Questo maxi non è che mi abbia entusiasmato.
Cioè, alla domanda "rileggerai in futuro questo albo?" io rispondo sicuramente di no.
Non è una brutta storia .... c'è molta azione e la parte narrata in flashback non disturba.
Però manca un guizzo; non c'è nulla di veramente originale.
Il cattivone di turno (l'ufficiale Pircher) è più ottuso di tutti i militari ottusi incontrati da Tex e messi insieme: al limite dell'inverosimile.
Addirittura manda allo sbaraglio i suoi soldati nella foresta durante le ore notturne quando gli indiani sono praticamente invisibili: della serie va bene fanatico ma completamente stupido no, altrimenti il nemico perde completamente di spessore.
Il finale buonista con McKinley che va a vivere nella capanna con la fidanzatina indiana non ha contribuito ad aumentare il mio gradimento della storia.
Hanno invece contribuito eccome i disegni di Della Monica, che specialmente nei primi piani si è davvero ferrianizzato.
Quoto.
Aggiungo che, non solo il finale alla "volemose bene" ma anche le smancerie ad "alto contenuto di zucchero" fra i due o, meglio, di McKinley mi sono parse fin troppo stucchevoli.
Un appunto anche su Zagor che Perniola, secondo me, lo fa apparire fin troppo rigido "calcolatore" e non "nolittianamente" sdegnato quando viene a sapere della strage nel campo indiano. Impressioni…..
Un' ultima stranezza, a parer mio, quando i due indiani inseguono a piedi il colonnello Pircher che è a cavallo ( seppur stremato, il cavallo, ma non subito ) e lo tallonano !!
Mah….
Paradigmatico ( ma non tanto… ) che, in funzione delle numerose storie di scarsa qualità uscite in questi ultimi anni, quando se ne legge una siffatta sembra di respirare "aria pura"...... Forse, più di quel che è.
Storia: 6,5
Disegni: 7/8 ( ogni tanto ci scappa qualche imperfezione al viso di Zagor ).
Hasta luego.
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