Sangue Kiowa (n°654/655)
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Re: Sangue Kiowa (n°654/655)
Ragazzi, ma secondo voi chi è la misteriosa figura dell'epilogo che usava Blake come pedina? Io avevo pensato a Goldberg...
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Re: Sangue Kiowa (n°654/655)
Andrea67 ha scritto:
Quello che mi preoccupa è che negli ultimi due anni i capolavori sono stati scritti dal solo Rauch – ne conto quattro (Vampiri, Il Samurai e questa, a cui aggiungo anche il Maxi Terre fredde) – e che Burattini, dopo l’accoppiata Mortimer/Corsa mortale, è rimasto al palo.
In effetti...
Questo riporta a un discorso ciclico che troppe uscite non è l'equivalente di un beneficio per il personaggio.
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Re: Sangue Kiowa (n°654/655)
zannabianca^ ha scritto:Ragazzi, ma secondo voi chi è la misteriosa figura dell'epilogo che usava Blake come pedina? Io avevo pensato a Goldberg...
Non penso... Le mani che si vedono sono normali, mentre Goldberg ha una mano di ferro.
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Re: Sangue Kiowa (n°654/655)
Preacher ha scritto:Andrea67 ha scritto:
Quello che mi preoccupa è che negli ultimi due anni i capolavori sono stati scritti dal solo Rauch – ne conto quattro (Vampiri, Il Samurai e questa, a cui aggiungo anche il Maxi Terre fredde) – e che Burattini, dopo l’accoppiata Mortimer/Corsa mortale, è rimasto al palo.
In effetti...
Questo riporta a un discorso ciclico che troppe uscite non è l'equivalente di un beneficio per il personaggio.
Mah questo forse per voi ma il per voi non significa sia per tutti. Ognuno i capolavori li vede secondo le proprie sensibilità. Per me ad esempio, pur amando immensamente Rauch non trovo terre freddeun capolavoro
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Re: Sangue Kiowa (n°654/655)
Letta questa perla di Rauch che dopo lo Zagor color sul passato di Fishleg ci regala una storia molto commovente sul passato di Winter Snake. Anche questo passato sarebbe dovuto essere un color, ma la scelta della serie regolare ha finito per favorire la classicità in bianco e nero dei disegni di Nuccio. Rauch riesce a calibrare con maestria quei pochi flashback per niente invasivi che nascondono il movente della storia, cioè la vendetta di Winter Snake nei confronti dello spietato " Senatore ". Il finale a sorpresa brillantemente elaborato da Rauch lascia intendere futuri colpi di scena...Insomma 130 pagine di sceneggiatura che per intensità emotiva valgono molto di più.
I disegni di Nuccio, molto curati nei particolari, hanno dato complessivamente il loro contributo, anche se (nonostante i tempi biblici impiegati) ho notato qualche sproporzione anatomica. L'ultima scena del primo albo, il vignettone a pag.98, è molto bella per l'inquadratura. Peccato che il sottopancia del cavallo sia troppo in basso. Poi nella prima vignetta a pag. 40 c'è la sproporzione anatomica del militare piegato sulle gambe. Ma la piccola delusione personale è stato il duello tra Zagor e Winter Snake che non mi è sembrato abbastanza epico ed esaltante. Forse la cosa è dovuta alle pose classiche anni 60 che non consentono certe inquadrature con dinamiche spettacolari ( non dico marveliane) ma almeno più adrenaliniche nelle scene d'azione. Eppure Ferri (con lo stile anni 60') nelle scene d'azione sapeva emozionare di più. Tra l'altro ho notato un calo della qualità nelle ultime 2/3 pagine, come se avessero una mano diversa (e meno male che non si andava di fretta...5 anni e mezzo x solo 130 pagine). Comunque la mia idea è che lo stile di Nuccio riesca ad emozionare di meno nelle storie realistiche, mentre rende di più nelle storie con animali e mostri affini. Molto più emozionante Lo Zoo di Kaufman ( per la presenza di animali esotici). Ma la mia preferita è Plenilunio. Lì Nuccio ti fa veramente emozionare.
Voto complessivo 8. ( 8,5 alla storia, 7,5 ai disegni).
I disegni di Nuccio, molto curati nei particolari, hanno dato complessivamente il loro contributo, anche se (nonostante i tempi biblici impiegati) ho notato qualche sproporzione anatomica. L'ultima scena del primo albo, il vignettone a pag.98, è molto bella per l'inquadratura. Peccato che il sottopancia del cavallo sia troppo in basso. Poi nella prima vignetta a pag. 40 c'è la sproporzione anatomica del militare piegato sulle gambe. Ma la piccola delusione personale è stato il duello tra Zagor e Winter Snake che non mi è sembrato abbastanza epico ed esaltante. Forse la cosa è dovuta alle pose classiche anni 60 che non consentono certe inquadrature con dinamiche spettacolari ( non dico marveliane) ma almeno più adrenaliniche nelle scene d'azione. Eppure Ferri (con lo stile anni 60') nelle scene d'azione sapeva emozionare di più. Tra l'altro ho notato un calo della qualità nelle ultime 2/3 pagine, come se avessero una mano diversa (e meno male che non si andava di fretta...5 anni e mezzo x solo 130 pagine). Comunque la mia idea è che lo stile di Nuccio riesca ad emozionare di meno nelle storie realistiche, mentre rende di più nelle storie con animali e mostri affini. Molto più emozionante Lo Zoo di Kaufman ( per la presenza di animali esotici). Ma la mia preferita è Plenilunio. Lì Nuccio ti fa veramente emozionare.
Voto complessivo 8. ( 8,5 alla storia, 7,5 ai disegni).
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Re: Sangue Kiowa (n°654/655)
Davvero una bella perla di Rauch, in 130 pagine l'autore toscano ha dimostrato che è possibile condensare dramma, azione, riflessioni, tensione senza ingolfare le scene o al contrario comprimerle. E' andata meglio così che questa storia abbia impreziosito la serie regolare anzichè la collana Color, anche perché temo che Nuccio a colori avrebbe reso meno. Ma vado con ordine.
PRO
1) E' una storia briosa, scorrevole, dove il lettore non si sforza mai di seguirla. Non ci sono punti morti e i flashback non sono mai orpelli pesanti ma servono per dire al lettore qualcosa che aveva già intuito ma non sapeva.
2) Zagor. Mi piace questo personaggio che oltre che a menare le mani ogni tanto si ferma e riflette su cosa sia giusto e cosa sia meno giusto e di conseguenza come comportarsi. Questo personaggio che per la giustizia si schiera anche contro gli amici.
3) Winter Snake. Rauch ridà una spolverata al sakem dei Kiowa che si era un po' smarrito dopo La grotta delle mummie di Toninelli riportandolo a una lucida follia. Bello anche il rapporto tra amicizia-stima/rapporti tesi-astio che si instaura con Zagor.
4) Il senatore Blake. Avido, perfido, viscido. Non il solito cattivo monodimensionale.
CONTRO
1) A voler trovare l'unico difettuccio, nel finale la storia si ingolfa un po' di troppi personaggi convogliati tutti insieme (i servizi segreti poi li avrei evitati...). Ciò comunque non inficia un bel finale, entusiasmante e teso come quell'atmosfera che permea tutta la storia.
DISEGNI
Un'attesa di un lustro ripagata. Tutto perfetto per il talento agrigentino: dai primi piani dei Nostri a Winter Snake, i particolari delle foreste, le scene sotto la pioggia. Grande!
Storia: 8,5
Disegni: 9
PRO
1) E' una storia briosa, scorrevole, dove il lettore non si sforza mai di seguirla. Non ci sono punti morti e i flashback non sono mai orpelli pesanti ma servono per dire al lettore qualcosa che aveva già intuito ma non sapeva.
2) Zagor. Mi piace questo personaggio che oltre che a menare le mani ogni tanto si ferma e riflette su cosa sia giusto e cosa sia meno giusto e di conseguenza come comportarsi. Questo personaggio che per la giustizia si schiera anche contro gli amici.
3) Winter Snake. Rauch ridà una spolverata al sakem dei Kiowa che si era un po' smarrito dopo La grotta delle mummie di Toninelli riportandolo a una lucida follia. Bello anche il rapporto tra amicizia-stima/rapporti tesi-astio che si instaura con Zagor.
4) Il senatore Blake. Avido, perfido, viscido. Non il solito cattivo monodimensionale.
CONTRO
1) A voler trovare l'unico difettuccio, nel finale la storia si ingolfa un po' di troppi personaggi convogliati tutti insieme (i servizi segreti poi li avrei evitati...). Ciò comunque non inficia un bel finale, entusiasmante e teso come quell'atmosfera che permea tutta la storia.
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Re: Sangue Kiowa (n°654/655)
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Re: Sangue Kiowa (n°654/655)
Comunque Tex ha molte più uscite di Zagor e Burattini non è che le scriva tutte. Poi Boselli in quanto a carattere si avvicina molto a RRobe, almeno con Burattini ci parli tranquillamente. Poi, Burattini è spesso in giro a pubblicizzare il nostro Zagor, Boselli solo se deve (ad esempio, negli incontri su Dampyr, si vede che è un fastidio per lui). Poi, preferisco leggere uno Zagor decadente che non leggerlo proprio (qualcuno ha detto Maxi Dampyr? )
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Re: Sangue Kiowa (n°654/655)
Si faceva un raffronto tra Boselli e Burattini come sceneggiatori, non dal punto di vista caratteriale. Comunque meglio evitare perché è un tantino off topic come argomento.
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Re: Sangue Kiowa (n°654/655)
newprincevaliant ha scritto: Tra l'altro ho notato un calo della qualità nelle ultime 2/3 pagine, come se avessero una mano diversa
Allora non è solo la mia impressione soprattutto guardando quello Zagor a cavallo.
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Re: Sangue Kiowa (n°654/655)
Tonka ha scritto:Preacher ha scritto:Andrea67 ha scritto:
Quello che mi preoccupa è che negli ultimi due anni i capolavori sono stati scritti dal solo Rauch – ne conto quattro (Vampiri, Il Samurai e questa, a cui aggiungo anche il Maxi Terre fredde) – e che Burattini, dopo l’accoppiata Mortimer/Corsa mortale, è rimasto al palo.
In effetti...
Questo riporta a un discorso ciclico che troppe uscite non è l'equivalente di un beneficio per il personaggio.
Mah questo forse per voi ma il per voi non significa sia per tutti. Ognuno i capolavori li vede secondo le proprie sensibilità. Per me ad esempio, pur amando immensamente Rauch non trovo terre freddeun capolavoro
Per te no ma per la quasi totalità delle persone lo è, magari non un capolavoro ma una bellissima storia, cosa che a Burattini manca da qualche anno di scriverne.
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Re: Sangue Kiowa (n°654/655)
Preacher ha scritto:Tonka ha scritto:Preacher ha scritto:
In effetti...
Questo riporta a un discorso ciclico che troppe uscite non è l'equivalente di un beneficio per il personaggio.
Mah questo forse per voi ma il per voi non significa sia per tutti. Ognuno i capolavori li vede secondo le proprie sensibilità. Per me ad esempio, pur amando immensamente Rauch non trovo terre freddeun capolavoro
Per te no ma per la quasi totalità delle persone lo è, magari non un capolavoro ma una bellissima storia, cosa che a Burattini manca da qualche anno di scriverne.
Nemmeno io metterei Terre fredde tra i capolavori e neanche Sole Rosso, però sono comunque ottime storie, come effettivamente Moreno non ne sforna da un po' di tempo. Per me le sue ultime uscite a questi livelli sono state Terranova e i due maxi cittadini di qualche anno fa.
Poi ok sulla soggettività dei gusti, ma ci sono anche alcuni criteri oggettivi che rendono più o meno apprezzabile una storia e il confronto tra il gioiellino di questo topic ad esempio con Witiko (che ne ha preso il posto nella collana Color) è impietoso.
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Re: Sangue Kiowa (n°654/655)
Capolavoro forse é un pò eccessivo, ma intendevo ottime storie che hanno accontentato tutti. Rauch sta tenendo alto il nome della collana con queste storie, Burattini invece si é arenato allo Zoo, dopodiché ha sfornato solo storie sufficienti o discrete, che per un Curatore è proprio poco.
E sia chiaro che io non sono un detrattore di Moreno, avendolo sempre lodato in passato. Questi sono solo fatti.
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Re: Sangue Kiowa (n°654/655)
Preacher ha scritto:newprincevaliant ha scritto: Tra l'altro ho notato un calo della qualità nelle ultime 2/3 pagine, come se avessero una mano diversa
Allora non è solo la mia impressione soprattutto guardando quello Zagor a cavallo.
A me quell'effetto del nero più marcato sembra il frutto di una scansione su stampa fatta male. Il volto di quello Zagor non è dissimile da quelli del resto di tutta la storia.
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Re: Sangue Kiowa (n°654/655)
Ricordiamoci che le tavole dovevano arrivare in redazione lunedì, a sabato mancavano tre tavole...
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Re: Sangue Kiowa (n°654/655)
...Verissimo Andrea , in questo momento Rauch e' l' unico fuoriclasse alla scrittura che abbiamo e bisogna tenerlo molto strettoAndrea67 ha scritto:Capolavoro forse é un pò eccessivo, ma intendevo ottime storie che hanno accontentato tutti. Rauch sta tenendo alto il nome della collana con queste storie, Burattini invece si é arenato allo Zoo, dopodiché ha sfornato solo storie sufficienti o discrete, che per un Curatore è proprio poco.
E sia chiaro che io non sono un detrattore di Moreno, avendolo sempre lodato in passato. Questi sono solo fatti.
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Re: Sangue Kiowa (n°654/655)
Dopo gli accadimenti della storia nutro qualche riserva sul finale a tarallucci e vino con loro che si ritrovano a cavalcare insieme verso il tramonto; avrei di gran lunga preferito una sfumatura ambigua nei confronti di Winter Snake che - con tutte le motivazioni del caso - resta un sanguinario disposto a passare sopra ai suoi amici pur di portare a compimento i propri intenti vendicativi. Magari mantenendo quella sfumatura di contrasto che percorre l'intera storia e, chissà.. forse in futuro avrebbe potuto aprirsi al prosieguo dello scontro di forze e ideali fra Zagor e WS. Anche perchè diciamolo: il ruolo che gli si addice non è certo quello del compagnone e se da una parte questo appartiene al positivo processo di maturità riposto nella sua caratterizzazione, dall'altra è stato un vero peccato privarsi di un villain di così grande spessore ed elevatura.
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Re: Sangue Kiowa (n°654/655)
Dies Irae ha scritto:Dopo gli accadimenti della storia nutro qualche riserva sul finale a tarallucci e vino con loro che si ritrovano a cavalcare insieme verso il tramonto; avrei di gran lunga preferito una sfumatura ambigua nei confronti di Winter Snake che - con tutte le motivazioni del caso - resta un sanguinario disposto a passare sopra ai suoi amici pur di portare a compimento i propri intenti vendicativi. Magari mantenendo quella sfumatura di contrasto che percorre l'intera storia e, chissà.. forse in futuro avrebbe potuto aprirsi al prosieguo dello scontro di forze e ideali fra Zagor e WS. Anche perchè diciamolo: il ruolo che gli si addice non è certo quello del compagnone e se da una parte questo appartiene al positivo processo di maturità riposto nella sua caratterizzazione, dall'altra è stato un vero peccato privarsi di un villain di così grande spessore ed elevatura.
premetto che per me non è un difetto, però lo trovo un aspetto interessante, l'ho notato già nel primo albo... winter snake per poco non ammazza cico, sia pure involontariamente (sicuri?), ma per zagor è tutto ok...
nel finale cico ci torna sopra con una bella frecciatina
ma zagor non vuol sentire ragioni
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Re: Sangue Kiowa (n°654/655)
Kramer76 ha scritto:Dies Irae ha scritto:Dopo gli accadimenti della storia nutro qualche riserva sul finale a tarallucci e vino con loro che si ritrovano a cavalcare insieme verso il tramonto; avrei di gran lunga preferito una sfumatura ambigua nei confronti di Winter Snake che - con tutte le motivazioni del caso - resta un sanguinario disposto a passare sopra ai suoi amici pur di portare a compimento i propri intenti vendicativi. Magari mantenendo quella sfumatura di contrasto che percorre l'intera storia e, chissà.. forse in futuro avrebbe potuto aprirsi al prosieguo dello scontro di forze e ideali fra Zagor e WS. Anche perchè diciamolo: il ruolo che gli si addice non è certo quello del compagnone e se da una parte questo appartiene al positivo processo di maturità riposto nella sua caratterizzazione, dall'altra è stato un vero peccato privarsi di un villain di così grande spessore ed elevatura.
premetto che per me non è un difetto, però lo trovo un aspetto interessante, l'ho notato già nel primo albo... winter snake per poco non ammazza cico, sia pure involontariamente (sicuri?), ma per zagor è tutto ok...
nel finale cico ci torna sopra con una bella frecciatina
ma zagor non vuol sentire ragioni
Ma è proprio l'anima della storia l'oltrepassare quel limite da parte di Winter Snake e l'andare oltre dello spirito con la scure...il vedere al di là... il rivivere e quindi il capire... e il perdonare senza proferir parola... e infine rafforzare ancor più quel legame che li unisce. In pratica è questa la straordinarietà di Rauk non il fatto di aver portato Winter agli albori
La storia diventa capolavoro per quel che insegna non per quel che racconta
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Re: Sangue Kiowa (n°654/655)
a parte la k
per me e' l'esatto contrario
Il capolavoro sta proprio nell'aver restituito ai lettori una leggenda come Winter snake dopo l'anonimato Toninel-burattiniano;
poi il fumetto o l'arte in generale che didascalicamente debba insegnare o lanciare messaggi ,ormai ha fatto il suo tempo
wakopa- Vincitore COPPA ITALIA
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Re: Sangue Kiowa (n°654/655)
wakopa ha scritto:
a parte la k
per me e' l'esatto contrario
Il capolavoro sta proprio nell'aver restituito ai lettori una leggenda come Winter snake dopo l'anonimato Toninel-burattiniano;
poi il fumetto o l'arte in generale che didascalicamente debba insegnare o lanciare messaggi ,ormai ha fatto il suo tempo
... pensa che non me ne sono neppure accorto....vabbè ogni arrampicata sui muri sarebbe inutile...scusa Jacopo (eppure avevo anche appena finito di scrivere il pezzo di questa storia su zagorianità ... che dovete comprare !!!!!!! )
Macchè....chiunque sarebbe riuscito a riportare Winter alle origini...bastava andare a leggere la marcia della disperazione...cosa che Rauch non ne aveva assolutamente bisogno dato che zagor lo conosce a menadito. E' tutto quello che ha aggiunto di sua inventiva che ... per me... lo rende stratosferico. Non sono stato emozioato dal vecchio Snake ...ma dal colpo geniale di Jacopo
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Re: Sangue Kiowa (n°654/655)
In questi termini verrebbe quasi da rivalutare in negativo non solo la storia (resa stucchevole dalla volontà di "insegnare" un'attitudine morale che riesce ad essere eticamente discutibile e narrativamente facilona) ma perfino la percezione di Rauch nei confronti di Zagor (un personaggio che evidentemente non ha imparato nulla dagli errori passati, proprio lui che fondamentalmente è nato per riparare un atto di cieca vendetta, negando sessant'anni di storie in cui si è strenuamente battuto contro il giustizialismo forcaiolo e la vendetta fai-da-te). Preferisco pensare che sia un finale accomodante che non ha voluto sconvolgere gli equilibri interni ai rapporti fra personaggi, dichiaratamente pensato per una diversa collocazione che assolve allo scopo celebrativo con l'inevitabile assoluzione di ogni peccato perpetrato dal comprimario di turno. Ci può stare e lo accetto, soprattutto se fino a quel momento il livello dell'azione e dei dialoghi è stato assolutamente convincente. Da qui a elevarlo a capolavoro però secondo me ce ne passa.. capisco che dopo un'estenuante camminata nel deserto perfino un bicchierino (ino-ino) di acqua fresca possa sembrare la più inebriante delle bevande, ma insomma..Tonka ha scritto:
Ma è proprio l'anima della storia l'oltrepassare quel limite da parte di Winter Snake e l'andare oltre dello spirito con la scure...il vedere al di là... il rivivere e quindi il capire... e il perdonare senza proferir parola... e infine rafforzare ancor più quel legame che li unisce. In pratica è questa la straordinarietà di Rauk non il fatto di aver portato Winter agli albori
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Re: Sangue Kiowa (n°654/655)
Tonka ha scritto:wakopa ha scritto:
a parte la k
per me e' l'esatto contrario
Il capolavoro sta proprio nell'aver restituito ai lettori una leggenda come Winter snake dopo l'anonimato Toninel-burattiniano;
poi il fumetto o l'arte in generale che didascalicamente debba insegnare o lanciare messaggi ,ormai ha fatto il suo tempo
... pensa che non me ne sono neppure accorto....vabbè ogni arrampicata sui muri sarebbe inutile...scusa Jacopo (eppure avevo anche appena finito di scrivere il pezzo di questa storia su zagorianità ... che dovete comprare !!!!!!! )
Macchè....chiunque sarebbe riuscito a riportare Winter alle origini...bastava andare a leggere la marcia della disperazione...cosa che Rauch non ne aveva assolutamente bisogno dato che zagor lo conosce a menadito. E' tutto quello che ha aggiunto di sua inventiva che ... per me... lo rende stratosferico. Non sono stato emozioato dal vecchio Snake ...ma dal colpo geniale di Jacopo
Completamente d’accordo con Tonka. Solo se si va oltre la trama, oltre il racconto, si può sfornare un vero capolavoro, o almeno un’ottima storia che incanta. Qui Rauch ci riesce in solo 130 pagine. L’arte fine a se stessa o la letteratura minimalista hanno la pretesa di non trasmettere nessuna morale, nessun messaggio, non c’è il “telos”,il fine. Qui subentra la cultura nichilista ( ma anche il consumismo seriale). Può andare bene per qualche storia tecnicamente ben raccontata. Dopo un po’ stufa. Non c’è più l’incanto. Svanisce la “Meraviglia” aristotelica.
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Quando leggo Hegel mi diverto. Quando leggo Corto Maltese mi impegno.
Potrei leggere la Bibbia, Omero, e Dylan Dog ( di Sclavi) all'infinito, senza mai stancarmi.
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Re: Sangue Kiowa (n°654/655)
LuxorAlfa ha scritto:
non c’è il “telos”,il fine. Qui subentra la cultura nichilista ( ma anche il consumismo seriale). Può andare bene per qualche storia tecnicamente ben raccontata. Dopo un po’ stufa. Non c’è più l’incanto. Svanisce la “Meraviglia” aristotelica.
basta cosi'?
Stiamo a parlare di un fumetto popolare e di un prodotto seriale non fatela cosi' filosofica e drammaturgica
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Re: Sangue Kiowa (n°654/655)
wakopa ha scritto:LuxorAlfa ha scritto:
non c’è il “telos”,il fine. Qui subentra la cultura nichilista ( ma anche il consumismo seriale). Può andare bene per qualche storia tecnicamente ben raccontata. Dopo un po’ stufa. Non c’è più l’incanto. Svanisce la “Meraviglia” aristotelica.
basta cosi'?
Stiamo a parlare di un fumetto popolare e di un prodotto seriale non fatela cosi' filosofica e drammaturgica
Che Zagor sia un fumetto popolare non ci piove. È una cosa ovvia. Ma fumetto popolare non vuol dire per forza “un prodotto seriale per consumatori un po’ deficienti” . Il fumetto è pur sempre la “nona arte”. Per cui se una volta ogni tanto (cosa rara) viene fuori una storia di spessore che cerca di dire qualcosa oltre la trama, o una storia che si avvicina al fumetto d’autore, perché non rimarcarlo, senza cercare di sminuirne lo spessore ?? Va beh..comunque è meglio chiuderla qui. Siamo su frequenze diverse.
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