Gallieno Ferri disegnatore

Amici di ZTN, ricevo dall'Anafi la news della loro prossima pubblicazione dedicata alla riscoperta dei lavori del Maestro Ferri prima di Zagor. Si tratta della raccola delle storie Thunderjack, copertina di Marco Verni e prefazione di Moreno Burattini. E' riservato ai soci ANAFI ed è possibile iscriversi anche a Lucca oppure on line. Come molti di voi sapranno e la più prestigiosa associazione culturale dedita al fumetto che in passato ha dedicato parecchio spazio al nostro Gallieno. Per saperne di più su contenuti e modalità per associarsi questo è il link:

http://www.amicidelfumetto.it/news/thunder-jack-leroe-del-nord-onore-di-gallieno-ferri

Copertina davvero bella !! ...praticamente e' Zagor in divisa militare canadese ..

Non credo mi interessi.
Poi totale assenza di movimento e un cavallo legnoso nella copertina.

markfat ha scritto:Amici di ZTN, ricevo dall'Anafi la news della loro prossima pubblicazione dedicata alla riscoperta dei lavori del Maestro Ferri prima di Zagor. Si tratta della raccolta delle storie Thunderjack, copertina di Marco Verni e prefazione di Moreno Burattini.

non capisco la copertina da parte di un altro disegnatore
davvero senza polemica,mi sfugge la logica di questa operazione ,se poi fosse quella che Verni e' l'imitatore di Ferri,peggio che andar di notte
potevano riciclare come copertina un disegno dello stesso Ferri che ritraeva Thundejack

Infatti, decisione inspiegabile!!!

decisione molto strana,è la prima cosa che ho notato

Forse perché non ha mai fatto una copertina e quindi non ci hanno proprio pensato

Una copertina del genere di Verni di una storia del Maestro, diventa solo una sempliciotta imitazione di Ferri

quello che vado ripetendo da anni, non c'è nulla del tratto vibrante e acquoso tipico di Gallieno.

niente contro Verni ma penso che una bella cover di Ferri era più adatta per l'occasione.

Un “messaggio in bottiglia” per gli zagoriani più esperti   . Sto facendo una ricerca sul Maestro Ferri. Ricordo  che su una pagina della posta di Zagor o di Tutto Zagor, quando era ancora gestita dal compianto Sergio Bonelli, venne pubblicato un disegno di Ferri con Zagor in posa “judo o da karate” destinata ad una palestra (se non ricordo male di arti marziali, se non ricordo male toscana…). Qualcuno di voi sa dirmi il titolo e il numero di Zagor (o Tutto Zagor) su cui venne pubblicata tale immagine?.. lo so è difficile ma, magari, qualcuno di voi ha una memoria migliore della mia…

Io ho il poster, dovrei andare a vedere se, in piccolino, c'è scritto qualche cosa....

Non era un TuttoZagor mi sembra, e ricordo vagamente fosse un albo uscito durante l'ultimo periodo di Toninelli.

http://www.giornalepop.it/chi-ha-creato-veramente-zagor


In questo articolo, si sostiene che il vero creatore di
Zagor sia stato Ferri. cosa ne pensate?

Già letto in passato questo articolo. La trovo una teoria piuttosto bislacca, per me Nolitta ha creato Zagor e Ferri l'ha creato graficamente e questo è quanto

Sì ma analizziamo alcuni aspetti.

Premessa
Pennacchioli scrive: Sergio Bonelli era solito “intimidire” i distributori per non fare arrivare alle edicole albi nel formato libretto di altri editori..

Leggendo questo brano possono nascere interpretazioni sbagliate e maliziose. Pennacchioli fornisce una sua opinione senza citare fonti o testimonianze CHIARE E PRECISE su questo modo di agire da parte di Sergio Bonelli che, inutile precisarlo, non può nemmeno replicare. Che modo di fare giornalismo è? Ed è inutile mettere la parola intimidire tra virgolette.

Questione creazione Zagor
Pennacchioli scrive un articolo ricco di particolari sulle varie fonti di ispirazione zagoriane, adducendo tutto a una possibile ideazione del nostro Zagor da parte di Ferri partendo da un presupposto: i diritti d'autore. Egli scrive:

Negli anni ottanta, Gallieno Ferri ebbe un’animata discussione con Bonelli proprio riguardo i diritti del personaggio. Non so come sia finita quella discussione, immagino che Bonelli abbia trovato un accordo economico con Ferri.

Se è vero che Bonelli aveva litigato negli anni Ottanta con Ferri su questa questione (e Pennacchioli, ancora una volta, non fornisce interviste, riferimenti, testimonianze su questo presunto litigio) chi ci dice che il litigio tra i due papà di Zagor fosse per l'attribuzione creativa del personaggio? Ferri forse rivendicava giustamente un riconoscimento economico in quanto creatore GRAFICO e non IDEATORE del personaggio. Un po' come Milazzo: le storie di Ken Parker le scriveva Berardi, il fumetto come concept letterario è SUO, però la parte grafica è di Milazzo e, i due autori, risolsero a suo tempo la questione attribuendo a entrambi la paternità del loro personaggio. Punto.

Pennacchioli poi continua, per valorizzare la sua tesi, che gli elementi iniziali di Zagor che Ferri inseriva nelle storie da lui sceneggiate provenissero da altri fumetti che Gallieno aveva disegnato negli anni Quaranta. E quindi? Cosa cavolo dimostra? Tutti attingono. Ferri riprenderebbe alcune tematiche da Maskar, un fumetto da lui scritto e disegnato, e le avrebbe riproposte nelle prime avventure di Zagor. Qui Pennacchioli dice: in realtà Zagor è una via di mezzo fra Tarzan e Phantom. Incredibile non si sapeva!!! Ma Sergio Bonelli non ha mai NASCOSTO LE SUE FONTI e ha sempre detto nelle sue rubriche di aver pensato a Zagor come un eroe alternativo dai soliti western e vicino ai suoi amati fumetti americani. E che Ferri si sia "ispirato" a Maskar (vedi il simbolo della casacca in ambedue i personaggi) lo pone nella dimensione di creatore grafico di Zagor o di creatore vero e proprio? Galleppini suggerì a Bonelli di chiamare Willer e non Killer il personaggio di Tex: Galleppini è creatore e ideatore del personaggio più famoso al mondo? (Che Pennacchioli definisce poco interessante, io consiglierei a Sauro di rileggersi i primi cinquanta numeri scritti da GLB per capire cosa sia veramente interessante. Di recente ho letto le sue storie per la collana Zona X e sto ancora sbadigliando).

Pennacchioli poi prosegue elencando le sue storie preferite di Zagor (interessantissimo) ma ci regala un'altra perla di ironia: Ormai Gian Luigi Bonelli stava perdendo lucidità e negli anni successivi, forse immedesimandosi in Tex Willer, avrebbe cominciato a puntare la sua pistola sui collaboratori. Questo affascinante commento lo inserisce per spiegare che, nel 1976, Sergio Bonelli iniziò a collaborare alle storie di Tex, dopo aver inventato Mister No. Anche in questo caso ho riso tanto.

Ma la ciliegina sulla torta è la mancanza della firma di Nolitta nella prima storia di Zagor, sia nella versione a Striscia sia in quella Zenith. Ciò è strano. In effetti Bonelli non firma l'albo, però nel Tutto Zagor numero 1 "La foresta degli agguati" la firma Nolitta compare. Perché? In precedenza Nolitta aveva firmato storie per Il Piccolo Ranger e Un ragazzo nel Far West perché il numero 1 di Zagor no? Qui si potrebbe ipotizzare che la sceneggiatura sia stato un lavoro a due con Ferri. Ipotesi. Ma non ci sono prove specifiche.

Poi il CAPOLAVORO di Pennacchioli è questo ulteriore aggiornamento datato 5 febbraio (ricordo che l'articolo uscì l'anno scorso, alcuni giorni dopo la morte di Ferri, dimostrando una notevole propensione allo sciacallaggio, ma Pennacchioli deve avere i click quindi su questo non mi sento di criticarlo più di tanto): Sergio Saccà, nipote acquisito di Gallieno Ferri, mi ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Sono sempre stato uno zagoriano, ho parlato spesso con mio zio e tutte le volte mi ha detto che Zagor l’aveva inventato lui"

APOTEOSI, GIUBILIO, GODURIA, EVVAIIII. Ci mancava anche il nipote acquisito. Gran giornalismo!!!! Voglio precisare che a me non darebbe fastidio se ad aver creato il nostro Zagor sia stato Ferri. In questa storia ci sono tanti però che non tornano e a me piacerebbe verificare l'autenticità delle affermazioni di questo nipote acquisito innanzitutto. Un po' come i dati di Bottero. La solita solfa. Se questo signor Saccà vuole perché non documenta con i fatti quanto da lui affermato. A sto giro io posso dire tutto, che negli anni Ottanta ho intravisto Tiziano Sclavi, e gli ho suggerito di scrivere un personaggio a fumetti ambientato a Londra che indagasse sui fenomeni paranormali. Ciò farebbe di me l'ideatore di Dylan Dog?

Guitarjim ha già analizzato tutto molto compiutamente.
Sottoscrivo e aggiungo ben poco, specificando che, anche laddove lo avesse ideato Ferri, non starei qui a strapparmi i capelli... però così sembrano solo dicerie botteriane/comixarchiviane.
A proposito, evidenzio questo passaggio delizioso: "Il peggio è che il braccio destro di Sergio Bonelli, Decio Canzio (1930-2013), assume il controllo delle sceneggiature di Zagor imponendo quello che lui, comunista filosovietico, definisce genericamente “realismo socialista”.
Non capirò mai questa frangia di fumettofili smaccatamente di destra (tipo comix archive e siti/blog satelliti), che non perde occasione per tirare fuori l'argomento politico nei loro "articoli" sui fumetti... boh.
Insomma, si può anche parlare della reale paternità di Zagor, ma questi articoli non forniscono, a mio avviso, una base adatta.

Ma dove starebbe l'impronta marxista di Canzio nelle storie di Zagor poi ?

Traggono linfa dai nostri commenti, basta mollarli...

Ignorarli va bene però manco sottovalutarli... la frase "intimidire" riferita a Bonelli per me è ai limiti (se non oltre) della diffamazione. E non si tratta di satira, perché l'articolo di Pennacchioli ha una valenza (diciamo) informativa, quindi non si può nascondere dietro questo espediente. Ci sarebbero gli estremi per una bella denuncia, ma alla Sbe su questo sono molto inglesi e lasciano correre...

Piccolo aggiornamente: suo malgrado è intervenuto anche il buon Moreno. Nel suo ultimo articolo per il blog, dedicato a Odissea Americana, scrive:

Peraltro, sottolineare la nolittianità di Zagor è la migliore risposta che si può dare a chi, di recente, ha messo dubbio la paternità del personaggio: Sergio Bonelli, desiderando non lasciarsi sfuggire la collaborazione di Ferri che nel 1960 era giunto con il suo curriculum di pubblicazioni francesi, ha fabbricato su misura per il disegnatore un eroe in costume che corrispondesse al tipo di avventure che erano nelle corde di Gallieno, gli ha semplicemente dato da fare quel che con tutta evidenza sapeva fare meglio.

Per chi vuole leggere tutto l'articolo:

http://morenoburattini.blogspot.it/2017/02/odissea-americana.html

Chiunque abbia un dispositivo per accedere ad internet (quindi, ad oggi, quasi tutti) può crearsi/trovarsi uno spazio nel quale poter dire la sua.
Indubbiamente, siamo nell'era della vittoria assoluta della libertà di espressione.
Ma questi sono, al contempo, gli effetti collaterali.
Dal canto nostro, possiamo solo evitare di dare risalto e fare pubblicità a certa gente.

Sono d'accordo Daimon, però male non fa vigilare. Perché questo dispendio di libertà ha un prezzo altissimo e si rischia che passino messaggi falsi (come spesso accade) quindi quando spunta qualche fenomeno del web basta correggere loro il tiro, anche se sarà inutile perché a questi non li smuovi dalle loro posizioni (vedi Comix Archive è impossibile ragionare). Il problema non è tanto ciò che questi mentecatti dicono, ma quello che percepiscono i lettori che magari fraintendono e si diffonde falsità.