L'uomo che vedeva il futuro/I rinnegati (Maxi n.27)

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Messaggio Da Preacher Lun 30 Mag 2016, 23:27

Walter Dorian ha scritto:[font=Georgia][size=16]

Parto dal titolo che non mi è piaciuto perché non si addice ai personaggi cui fa riferimento: perché "rinnegati" ? Rolling Eyes In fondo non hanno rinnegato la bandiera, ma sono stati cacciati per alcuni modi di fare. Wink Quindi li avrei chiamati più "gli epurati" o al massimo "i dissidenti". flower


"I disertori", lo avrei visto più adatto.

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Messaggio Da Ospite Mar 31 Mag 2016, 11:42

Preacher ha scritto:
Walter Dorian ha scritto:[font=Georgia]

Parto dal titolo che non mi è piaciuto perché non si addice ai personaggi cui fa riferimento: perché "rinnegati" ? Rolling Eyes  In fondo non hanno rinnegato la bandiera, ma sono stati cacciati per alcuni modi di fare. Wink  Quindi li avrei chiamati più "gli epurati" o al massimo "i dissidenti".  flower


"I disertori", lo avrei visto più adatto.

[size=16]Anche ! no-ta

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Messaggio Da MASSIMO Mar 31 Mag 2016, 12:21

"L'UOMO CHE VEDEVA IL FUTURO": buona e onesta storia, che si fà leggere senza annoiare (e questo è già tanto): voto 6,5.
"I RINNEGATI" (avrei preferito altro titolo più consono e meno sbrigativo): storia ben congegnata che mi ha appassionato un tantino in più dell'altra, sebbene leggermente più complessa. Voto 7.
Disegni con voto 6+ (i Di Vitto non mi piacciono particolarmente, soprattutto quando si tratta dei volti di ZAGOR e CICO).
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Messaggio Da Ospite Mer 01 Giu 2016, 13:16

L'UOMO CHE VEDEVA IL FUTURO
Storia gradevole che si legge con piacere, ci voleva proprio dopo un mensile decisamente deludente.
La trama è scorrevole e non presenta punti morti, quindi mi ha catturato.
Un piacevole episodio che non avevo assolutamente previsto e' stato quello in cui wakuta prende il posto di zagor, quindi un plauso allo sceneggiatore.
Molto interessante la figura di Akebe, un personaggio ben caratterizzato; ho apprezzato il "coraggio" di Altariva che, con un inaspettato colpo di scena, l'ha fatto morire.
Una pecca da segnalare sono le gag di Cico,  deboli e per niente divertenti. Comunque bisogna tenere conto che, dopo più di 600 albi, non è facile imbastire nuove ed originali divertenti scenette del messicano, di conseguenza lo sceneggiatore e' parzialmente giustificato.
Un'altra cosa che risulta stonata e' il perché Soleawa non abbia subito detto a zagor  che Akebe era ferito. Infatti a pag 86 Akebe non dice all'indiana di diffidare di zagor, glielo comunica solo al loro secondo incontro (pag 95). Quindi perché a pag 90 Soleawa non lo comunica a zagor, che sa essere un ottimo amico di Akebe? Comunque lo reputo un peccato "veniale" in quanto non toglie piacevolezza alla lettura.

I RINNEGATI
È un racconto più articolato e complesso del precedente, però mi è piaciuto meno. Lo ritengo sufficiente, però niente più di questo, in quanto secondo me vi sono diverse cose che non "reggono".
Mi è sembrato particolarmente non credibile la motivazione che consente a zagor (arcinoto a tutti come difensore del popolo rosso) di entrare a far parte della brigata. Quindi, con una scusa così debole, mi sarebbe sembrato logico che, una volta trovatosi di fronte a garrison, questo lo avesse imbottito di piombo (anche perché garrison continua a nutrire forti dubbi sullo spirito con la scure).
A mio avviso sarebbe stato più logico se zagor si fosse presentato in abiti civili (senza costume) e sotto falso nome.
Inoltre visto che dicono chiaramente che la prova per entrare a far parte delle brigata e' richiesta a tutti gli adepti, perché a Cico non viene fatta fare? Mah!
Inoltre anche questa prova, così altamente selettiva, mi sembra abbastanza assurda, in quanto decima troppo coloro che sono convinti di entrare a fare parte della brigata.
Si suppone che i componenti della banda, avendo passato una prova di entrata cosi difficile, siano molto in gamba, invece durante l'attacco alla capanna di spencer si comportano da veri incompetenti : ma non era logico che circondassero completamente la baracca in maniera da non consentire la fuga degli assaliti? Invece lasciano completamente sguarnita la parte posteriore! Mah!

Disegni : a parte il volto di Cico, che è al limite dell'inguardabile, per il resto mi sono piaciuti, ho trovato i Di Vitto molto a loro agio nelle rappresentazioni boschive : bravi!!!

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Messaggio Da Ospite Gio 02 Giu 2016, 12:33

rob.seven ha scritto:
Marco65 ha scritto: "I rinnegati" è il titolo di una vecchia storia della collana, queste due cose denotano rispettivamente poca attenzione e poca fantasia nei confronti della serie.

La regola che vige in Bonelli per Zagor è di non ripetere mai un titolo già utilizzato in copertina per un altro albo Zenith o speciale fuori serie. Non vi è, invece, nessuna preclusione all'utilizzo di titoli già usati per la serie a strisce e riprodotti solo all'interno degli albi Zenith.
Quindi, non si è trattato di una disattenzione. "I Rinnegati" era un titolo lecitamente utilizzabile, per le regole della casa editrice, anche perché la storia che inizia con quel titolo, viene generalmente ricordata col titolo "La Legge Rossa" (vedere, per esempio, l'index di Paolo Ferriani Editore).
Ok grazie per il chiarimento, in effetti possiedo l'index anch'io ed è vero.

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Messaggio Da Ospite Lun 06 Giu 2016, 15:27

L'UOMO CHE VEDEVA IL FUTURO
Molto buona che conferma una certo essersi scafato con Zagor da parte di Altariva.
Dialoghi snelli, molta tensione, bella la figura drammatica di Akebe e il finale amaro con la sua morte è un toccasana e in linea con la sua caratterizzazione.

Voto 8

I RINNEGATI
Non c'è nulla da fare: Zamberletti si conferma uno degli anelli deboli della serie.
Storia con qualche scena forte e qualcuna buona d'azione, ma personaggi veramente stereotipati e senza un minino di spessore.

Voto 5

Non male i Di Vitto bravi soprattutto negli ambienti boschivi, ma resta ancora qualche indecisione di troppo sui due personaggi principali. 6,5 per loro.

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Messaggio Da Ospite Lun 06 Giu 2016, 19:50

I rinnegati è un Destroyer de i poveri.
dove tutto si annoda bene come un buon puzzle, ma mancano le emozioni, i sussulti
si è più attenti che tutto fili per filo e per segno che alle emozioni, al saper far parlare i personaggi, a qualche inquadratura con scene mute che parlano da sole(ma che scherzi ??!!! qui invece vediamo continuamente gente sulla sedia a chiacchierare).

del resto, non è un mistero che Zamberletti sia di formazione gialla e poliziesca come genere, ma una storia così in un centinaio di pagine diventa pesantissima da digerire
Voto 5+

L'uomo che vedeva il futuro voto 7
Sia chiaro Akebe aveva maggiore potenziale che andava impiegato diversamente piuttosto che nella solita faida indiana e soldati
ma le profezie del chiaroveggente sciamano sono suggestive e corredate da quei toni di grigio dei Di Vitto che mi sono piaciuti più in questa storia che in quell'altra
poteva starci qualche scena più inquietante, ma il timbro evocativo si sente
bella la gestione di Cico centellinato bene durante il corso della storia.

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Messaggio Da Ospite Mar 07 Giu 2016, 13:29

Smash ha scritto:
si è più attenti che tutto fili per filo e per segno
Neanche quello, poi.
È ben intrecciata, ma non tutto fila;la motivazione di Zagor di entrare nella milizia è ridicola.

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Messaggio Da Kramer76 Gio 09 Giu 2016, 11:10

L'uomo che vedeva il futuro/I rinnegati (Maxi n.27) - Pagina 3 H6HV8MA

l'uomo che vedeva il futuro
maxi numero 27, testi altariva, disegni fratelli di vitto
altariva fa un'altra volta centro, dimostra ancora una volta di avere idee e talento
dialoghi piacevoli, a trarne giovamento soprattutto cico, gag semplici ma divertenti
una versione toninelliana di "final destination", con botta in testa e falso zagor
buon personaggio lo sfortunato akebe, che si sacrifica nel finale
una delle migliori prove dei di vitto, grazie alla mezzatinta
copertina bruttina

voto 8-


Ultima modifica di Kramer76 il Dom 08 Ago 2021, 10:02 - modificato 10 volte.
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Messaggio Da wakopa Gio 09 Giu 2016, 15:34

Kramer76 ha scritto: ginko-te-nay

clap
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Messaggio Da Ospite Gio 09 Giu 2016, 19:35

I RINNEGATI
Questa recensione è in progress, la scrivo mentre leggo, pagina dopo pagina. La cover di questo Maxi mi ricorda quella de “La rabbia degli Osages”. Storia che inizia subito in modo dinamico. Mi chiedo, però, se ci sia stato un parto plurigemellare; infatti gli indiani dei Di Vitto sono tutti uguali; e in effetti, mi fa sorridere il tizio che a pag. 136 dice che “Queste scimmie rosse sono tutte uguali!” : che sia un messaggio subliminale ai Di Vitto? Zagor appare fin da subito ben sicuro e determinato e agevolmente vittorioso nel combattimento, anche se i tre bianchi delle prime pagine non sono certo degli ossi duri. Ma il mistero incombe subito perché, anche se sconfitti, non si riesce a interrogarli su chi siano veramente e sulle loro vere intenzioni. Anche Cico, esordendo subito con le sue inconfondibili e nolittiane lamentazioni, mi ritorna familiare e, nonostante il volto sbagliato che i Di Vitto gli appioppano, mi ricorda che sì, è ancora il solito vecchio messicano. Quando i nostri raggiungono il Col. Perry, forse un eccesso di dialoghi e spiegazioni senza fine ma, nell’economia della storia, probabilmente inevitabili. E’ istintivo, adesso, pensare a storie analoghe come “Servizio Segreto” e “Affondate il Destroyer!”, ma questa storia, ovviamente, va valutata intrinsecamente, in sé e per sé, lasciando stare le comparazioni. Avendo già letto la trama nella 4a di copertina, quando Perry presenta Haskell ho subito la sensazione che Haskell sia uno dei complottisti, e in questo modo mi rovinano un eventuale effetto sorpresa. Sono perfettamente d’accordo con coloro che hanno notato che I RINNEGATI è un titolo davvero sbagliato. E’ lo stesso racconto di Perry che ce lo fa capire: non hanno rinnegato il loro paese, ma trovato un diverso modo, irregolare, di difenderlo dagli indiani: se poi pensiamo che la Frontiera americana, in realtà, è stata costruita più dai coloni che dai soldati…. In fondo, gli uomini di Garrison sono tutti ex soldati, e non glielo ha ordinato nessuno di fare quel che fanno, rischiando pure la vita. E i crimini che compiono non sono mica diversi da quelli compiuti dai soldati americani. Io l’avrei intitolato LA BRIGATA DEGLI IRREGOLARI oppure GLI IRREGOLARI DELLA FRONTIERA. Chi è che stabilisce il titolo? Lo sceneggiatore o il curatore? A mio avviso dovrebbe farlo sempre il curatore. Ho notato un errore che, a distanza di anni, non si può più considerare veniale: Perry viene definito Colonnello ma poi, varie volte, Maggiore. Ho apprezzato l’omaggio nolittiano in cui Cico si offre per infiltrarsi anche lui con Zagor, ma era ovvio che Cico non poteva superare le terribili prove per l’ingaggio nella milizia di Garrison. Interessante che Haskell non conosce “questo Zagor”, ma capisce subito che è un osso duro pur progettando di farlo uccidere subito assieme a Perry. Haskell promette e fa sperare, quindi, di essere un avversario scaltro e difficile, un po’ simile ai villani texiani in quanto sbrigativo, e anche nel linguaggio quando dice che Zagor è “un autentico serpente”. Mancano oltre 100 pagine alla fine, e spero che questo nemico duri molto, prima di essere sconfitto. Arriviamo alla capanna di Spencer. Apparente debolezza narrativa: i miliziani sono appostati benissimo, ma falliscono grossolanamente l’attentato, facendosi poi sorprendere alle spalle in modo troppo facile, e facendosi uccidere tutti. Mi aspettavo almeno che ferissero qualcuno di striscio. Poi capisco che non è una debolezza: nessuno deve sopravvivere perché altrimenti rivelerebbe a Zagor il doppio gioco di Haskell. E poi, Zagor sarebbe stato costretto a tenerli prigionieri, se no lo avrebbero riconosciuto al momento del suo arruolamento. Infatti muore anche il miliziano che conosceva Spencer. Però Zagor può essere ancora riconosciuto, se Haskell lo ha descritto bene, e anche se ci va senza il suo costume: inoltre, i miliziani sanno che Zagor vuole arruolarsi, quindi lo individueranno facilmente. Ciò mi fa pensare alla debolezza narrativa, e resto perplesso. Perciò, continuo a sperare, chissà, che le cose saranno tuttaltro che facili per Zagor, e che Haskell sia davvero un degno avversario. Dopo la sparatoria, conosciamo Spencer: effettivamente il passato lo perseguita e ha una storia interessante da raccontare; però, mi colpisce un po’ che l’integerrimo Col. Perry gli promette, fra le altre cose, anche la vendetta su Garrison. Ma ciò può essere spiegato dalla ragion di stato: urge sapere cosa sta accadendo veramente, e ogni mezzo è lecito. Cambio di scena: vicino al confine canadese, ritroviamo Hubert che parla del piano di uccidere un gruppo di uomini, ma non si tratta di pellerossa, perché viaggeranno su dei battelli, e sembra parlino di un pezzo grosso, dal momento che ha un segretario personale. La scena finisce rapidamente, e rimane qualche dubbio: finora i miliziani uccidevano gli indiani; ora, invece, chi vogliono ammazzare, e perché? Ecco finalmente la roccaforte miliziana: e finalmente appare il fantomatico Garrison. Mi chiedo perché Zagor non si è travestito, chiunque può riconoscerlo e sospettare delle sue intenzioni. Infatti, Garrison stesso ne ha sentito parlare. Zagor si inventa un’improbabile sete di vendetta sugli Huron che, francamente, non regge come scusa. Qui Zamberletti poteva inventarsi qualcosa di più credibile. Del resto, se gli Huron avessero davvero distrutto la fattoria di Spencer, Garrison lo potrebbe facilmente verificare, ma non lo fa: un’incongruenza narrativa? Garrison, da come parla, sembra essere un fanatico razzista che si erge a difensore della civiltà bianca con ogni mezzo. La prova d’ingaggio di Zagor, che inizialmente mi ricorda la toninelliana “corsa delle sette frecce”, si rivela abbastanza facile (strano), e i due che lo dovevano ostacolare mi sembrano delle macchiette e nientaltro. Sono curioso di vedere come sarà invece la prova di Cico. Cosa si inventerà Zamberletti? Una prova gastronomica, tipo MasterChef USA? Ah, ecco, problema aggirato astutamente. Nessuna prova, perché vengono scoperti, grazie a Hubert, e sbattuti in cella. Ora Zagor fa 2 + 2 e capisce che Haskell è il vero nemico. L’uccisione a sangue freddo di un indiano ci conferma che Garrison è davvero un fanatico assassino. Certo che questa brigata, tanto potente e temuta, si rivela però commettere errori dilettanteschi: prima Garrison non si cura nemmeno di verificare la storiella della fattoria distrutta, poi Zagor, già smascherato, non viene neanche perquisito, consentendogli di sfruttare il classico coltello nascosto negli stivali. Zagor e i suoi, quindi, riescono a liberarsi, non senza l’aiuto dell’ ”imbranato” Kowalsky, rivelatosi in realtà una spia austriaca che vuol sventare il complotto; mi chiedo però come abbia fatto a superare la prova d’ingaggio nella brigata fingendosi un imbranato. Ma c’è un piacevole colpo di scena: l’incontro con Dawigah! Bella l’entrata in scena del premier britannico. Ma, sto leggendo un albo di Blek o Mark? Possibile che gli inglesi abbiano sempre la stessa fisionomia? Beh, ironicamente, mi viene da dire che, se per i Di Vitto gli indiani sono tutti uguali, anche gli inglesi devono essere tutti uguali. Beata par condicio. Intanto, una bella rassegna di notizie storiche dal primo ministro. Ecco perché gli sbirri londinesi si chiamano bobbies! E siamo all’ultimo atto. Con l’aiuto degli indiani, Zagor salva la vita al ministro, che dimostra un’inattesa praticità nel buttare in acqua il traditore Mallory. Gli Huron si vendicano dei miliziani, che vengono sconfitti. Il complotto è fallito. Patetico e improbabile, devo dire, l’eroismo del miliziano cosacco, che dimostra, ancor una volta, di essere un bel pezzo di carne che, però, non sa combattere. Deludente e troppo manieristica la fine di Garrison e Haskell; il primo impazzisce perché passa da una posizione di onnipotenza alla perdita di tutto il suo mondo, ma è una pessima idea quella di mostrarlo mentre tenta inutilmente e ripetutamente di spararsi alla tempia. E Haskell? Addirittura lui muore nelle sabbie mobili. Epilogo banalotto e infelice per una sceneggiatura che, per le premesse, prometteva bene, strutturata ma debolmente. Non è una storia da consigliare, perché non riesce ad emergere. Mi è piaciuta la presenza di Dawigah, ma purtroppo è arrivato alla fine della storia. Storia intricata e molto veloce, con tanti personaggi, ma non le do più della sufficienza. Doloroso constatare che alla fine Cico non sia stato nominato baronetto o piuttosto, ehm, barilotto di corte! I Di Vitto, inutile dirlo, non mi sono piaciuti.

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Messaggio Da rob.seven Gio 09 Giu 2016, 20:07

Fabri73 ha scritto:
Chi è che stabilisce il titolo? Lo sceneggiatore o il curatore? A mio avviso dovrebbe  farlo sempre il curatore.

Lo sceneggiatore dà un titolo alla storia che è quello di lavorazione.
Il curatore propone poi una serie di 5 o 6 titoli per la storia - fra cui può esserci anche quello dello sceneggiatore - al direttore editoriale (fino a poco tempo fa Marcheselli, adesso Masiero), che sceglie il titolo definitivo fra quelli proposti.

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Messaggio Da Ospite Gio 09 Giu 2016, 20:12

rob.seven ha scritto:
Fabri73 ha scritto:
Chi è che stabilisce il titolo? Lo sceneggiatore o il curatore? A mio avviso dovrebbe  farlo sempre il curatore.

Lo sceneggiatore dà un titolo alla storia che è quello di lavorazione.
Il curatore propone poi una serie di 5 o 6 titoli per la storia - fra cui può esserci anche quello dello sceneggiatore - al direttore editoriale (fino a poco tempo fa Marcheselli, adesso Masiero), che sceglie il titolo definitivo fra quelli proposti.

Ti ringrazio. una curiosità: ma il direttore editoriale
legge la storia prima di stabilire il titolo?

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Messaggio Da rob.seven Gio 09 Giu 2016, 20:21

Fabri73 ha scritto:
Ti ringrazio. una curiosità: ma il direttore editoriale  
legge la storia prima di stabilire il titolo?

Ovviamente sì.

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Messaggio Da natural killer Gio 09 Giu 2016, 20:53

Quindi Masiero legge TUTTI gli inediti della SBE prima di mandarli in stampa, o si avvale di uno staff che lo vicaria?

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Messaggio Da rob.seven Gio 09 Giu 2016, 21:16

natural killer ha scritto:Quindi Masiero legge TUTTI gli inediti della SBE prima di mandarli in stampa, o si avvale di uno staff che lo vicaria?

Masiero, come Marcheselli prima di lui e Canzio ancora prima, legge personalmente tutte le storie prima che vadano in stampa.

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Messaggio Da doctorZeta Ven 10 Giu 2016, 00:04

Finalmente letta anche la seconda storia e devo dire che mi è piaciuta. Un'avventura condita con un po' di storia non fa mai male (si è esagerato, però, con "L'ombra del faraone", visto che a tratti sembrava di leggere Martin Mystère...). Incontriamo un personaggio veramente esistito, ovvero sir Robert Peel e guardando delle immagini sue, i Di Vitto hanno fatto un ottimo lavoro (ma perché allora il volto di Cico è venuto così Shocked ?) La storia intreccia un probabile retroscena: una nuova e possibile guerra globale in Europa in stile guerre napoleoniche, facendo scoppiare un conflitto in America. Questo poteva essere sfruttato meglio, le tematiche da agenti segreti abbozzavano leggermente Adam Wild, ma per renderlo imponente, sicuramente sarebbero servite più pagine. Avventura, western con indiani e militari, politica e storia hanno reso la storia leggera, senza che un genere soprassedesse su un altro. La chiave di volta è stata l'incontro con Dawigah, ma lo considero, o, almeno, l'ho percepito, come un colossale colpo di fortuna, fin troppo esagerato. Altro punto che mi ha fatto storcere il naso è la svista (?) nel finale di sir Robert Peel, quando parla di guerre come distruzione di intere città in stile seconda guerra mondiale, ovvero con bombardamenti sulle città stesse o con combattimenti casa per casa. Invece all'epoca gli eserciti si scontravano in aperte campagne, fuori dalle città. Ultimo punto che non mi è piaciuto è l'inizio della storia quando a Cico parte un colpo, uccidendo un componente della brigata che cercava di prendere la sua pistola: com'è possibile, conoscendo il messicano, che non traspare la benché minima emozione?
Qualcuno crede ci siano omaggi a Tex in questa storia? Io ho riscontrato due particolari: il colonnello Perry, uguale e spiccicato a Kit Carson, e a pag. 177, quando Zagor intima di buttare le armi e per tutta risposta gli sparano addosso. Cosa c'è di strano? Che la parola idiota e poi l'uccisione di chi ha sparato è un marchio di fabbrica di Tex

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Messaggio Da Ospite Ven 10 Giu 2016, 14:33

Fabri73 ha scritto: I RINNEGATI è un titolo davvero sbagliato. E’ lo  stesso racconto di Perry che ce lo fa capire: non hanno rinnegato il  loro paese, ma trovato un  diverso modo, irregolare, di difenderlo dagli indiani: se poi pensiamo che la Frontiera americana, in  realtà, è stata costruita più dai coloni che dai soldati…. In fondo, gli uomini di Garrison sono tutti  ex soldati, e non glielo ha ordinato nessuno di fare quel che fanno, rischiando pure la vita. E i  crimini che compiono non sono mica diversi da quelli compiuti dai soldati americani. Io l’avrei  intitolato  LA BRIGATA DEGLI IRREGOLARI  oppure  GLI IRREGOLARI DELLA  FRONTIERA.  C    

Infatti, quello che ho sottolineato anch'io: non hanno rinnegato la bandiera e fanno niente più e niente meno quello che fanno i soldati dell'esercito, gli manca solo una divisa.

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Messaggio Da Kramer76 Ven 08 Lug 2016, 19:35

L'uomo che vedeva il futuro/I rinnegati (Maxi n.27) - Pagina 3 K8eWBDE

i rinnegati
maxi numero 27, testi zamberletti, disegni fratelli di vitto
quasi una fotocopia di "la legione degli assassini", l'ex-ufficiale reietto ritiratosi in canada
a sterminare genti, dopo un esilio esotico (algeri, il cosacco), flashback post-traumatici
il traditore che si infiltra a fort pitt, e perry per la seconda volta ci fa la figura del fesso
storia sgangherata, ridicolo il piano per infiltrare zagor nella milizia che stermina gli indiani
senza neanche prendersi la briga di camuffarsi... si presenta subito come buon samaritano
con una motivazione ancora più ridicola: gli indiani hanno bruciato la capanna al suo amico....
per farsi accettare usa anche la psicologia inversa, vedi espressione buffa nella vignetta..
però, nella sua sgangheratezza, è comunque una storia che si lascia leggere...
come impone la curatela burattiniana, torna qualcuno (dawigah) e c'è l'incontro storico
stavolta nientemeno che con il primo ministro inglese peel, in carica dal 1834 al 1835
considerando che in quel periodo zagor e cico dovrebbero essere in sudamerica....
il maxi dovrebbe svolgersi durante il secondo mandato dall'agosto 1841 al giugno 1846
soliti disegni dei di vitto, cico brutto

voto 5/6


Ultima modifica di Kramer76 il Lun 23 Ago 2021, 16:55 - modificato 7 volte.
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Messaggio Da Ospite Sab 09 Lug 2016, 12:52

Kramer76 ha scritto:2) mi ha fatto sorridere l'eccitazione tutta burattiniana di annunciare, in pompa magna, la comparsa del premier inglese sulle pagine di zagor: ma chi se ne stracatafotte?

Burattini ci gode con i personaggi realisti: basti vedere come ha razionalizzato Poe che è una copia di quello vissuto realmente o quando ha ficcato in mezzo Darwin.
Sui finali amari una storia diventa più matura per me se il personaggio che fa una fine amara è anche coerente: in questo senso non mi ha fatto né caldo né freddo la fine dell'indiano riabilitato in maniera buonista in I dominatori, mentre ho trovato toccante la morte dell'indiano veggente di questa storia. Exclamation

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Messaggio Da Preacher Sab 09 Lug 2016, 17:15

Kramer76 ha scritto: 2) mi ha fatto sorridere l'eccitazione tutta burattiniana di annunciare, in pompa magna, la comparsa del premier inglese sulle pagine di zagor: ma chi se ne stracatafotte?

Straquoto ! Un entusiasmo sconsiderato ! Neanche stessimo parlando di un cameo di David Cameroon. clap

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Messaggio Da Ospite Lun 11 Lug 2016, 14:42

Preacher ha scritto:
Kramer76 ha scritto: 2) mi ha fatto sorridere l'eccitazione tutta burattiniana di annunciare, in pompa magna, la comparsa del premier inglese sulle pagine di zagor: ma chi se ne stracatafotte?

Straquoto ! Un entusiasmo sconsiderato ! Neanche stessimo parlando di un cameo di David Cameroon. clap

È l'entusiasmo Brexit che ha preso anche Burattini.

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Messaggio Da Ospite Mer 09 Nov 2016, 10:44

L'UOMO CHE VEDEVA IL FUTURO
Una buona storia con un un bel personaggio Akebe e con un finale che mi è piaciuto molto! Ottimi i personaggi, un nemico tosto come Wakuta e con uno Zagor in ottima forma. Bello il finale drammatico, già mi immaginavo un finale boselliano con tanto di fiori di arancio e invece un bravo a Altariva per questo finale triste! Exclamation
Voto 7,5

I RINNEGATI
Storia che boccio, poi questo corpo la "Brigata dei rinnegati" che "arruola" zagor invece di sparargli subito appena lo vede... oppure la durissima prova che deve superare per farne parte del corpo militare... invece si rivela una "passeggiata"... stella2 Shocked Per non parlare di che ruolo doveva avere Cico nel corpo militare???  Rolling Eyes
voto: 5.5

disegni dei Di Vitto discreti.
voto: 6

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Messaggio Da Ospite Mer 09 Nov 2016, 13:01

Ridicola quella prova per entrare nella legione, come se per entrare in un clan della camorra bisogna superare una semplice prova del poligono di tiro.
Già solo per quello l'ho messa sotto la sufficienza quella storia.

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