Il mostro di Philadelphia (n.605/606)
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FORUM ZAGOR TE NAY LA DARKWOOD DEL WEB :: Zagor-Te-Nay il Forum dello Spirito Con La Scure :: Commenti alle storie
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Re: Il mostro di Philadelphia (n.605/606)
Storia bruttina,dialoghi pesanti,spiegoni di zagor ben riportati da kramer in un post precedente.
Finale abbastanza scontato.
Disegni di russo sufficienti considerando che si tratta di un esordio, ma dai prossimi lavori mi aspetto dei sostanziali miglioramenti soprattutto sul volto di zagor e cico.
Voto storia 5,5
Disegni 6
Finale abbastanza scontato.
Disegni di russo sufficienti considerando che si tratta di un esordio, ma dai prossimi lavori mi aspetto dei sostanziali miglioramenti soprattutto sul volto di zagor e cico.
Voto storia 5,5
Disegni 6
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Re: Il mostro di Philadelphia (n.605/606)
Sono rimasto deluso.
Le aspettative dopo aver letto il primo albo, erano buone, vista l'atmosfera molto cupa e angosciosa che si intravedeva in un ambiente cittadino; mi aspettavo un giallo-thriller psicologico dove si potessero vedere anche vari omicidi.
In questa seconda parte invece, oltre a qualche dialogo verboso, la storia si riduce soltanto a una serie di vari rimandi in flashback a Le avventure di Gordon Pym, condita da un giallo col colpevole che è sì una soluzione inaspettata-questo è da dirlo-, ma non è nemmeno chissà quale grande mistero che ti tiene incollato alle pagine.
Se anche in una storia che dura un albo e mezzo scarso la si riempie di flashback, vuol dire veramente che è flashback-dipendente Burattini.
Fra l'altro questo Poe è troppo realistico(anche nella realtà era un alcolista) di conseguenza però lontano da quell'affascinante personaggio boselliano.
Disegni di Russo: buone le scene degli inseguimenti sui tetti, bene il suo Cico e Zagor in primo piano. Qualche miglioramento deve apportarlo su Zagor di profilo e sul dinamismo(in alcune vignette delle scazzottate, Zagor sembrava un po' ingessato mentre menava le mani). Comunque è un disegnatore che nonostante sia migliorabile, lascia intravedere buone potenzialità.
Storia: 5
Disegni: 7
Le aspettative dopo aver letto il primo albo, erano buone, vista l'atmosfera molto cupa e angosciosa che si intravedeva in un ambiente cittadino; mi aspettavo un giallo-thriller psicologico dove si potessero vedere anche vari omicidi.
In questa seconda parte invece, oltre a qualche dialogo verboso, la storia si riduce soltanto a una serie di vari rimandi in flashback a Le avventure di Gordon Pym, condita da un giallo col colpevole che è sì una soluzione inaspettata-questo è da dirlo-, ma non è nemmeno chissà quale grande mistero che ti tiene incollato alle pagine.
Se anche in una storia che dura un albo e mezzo scarso la si riempie di flashback, vuol dire veramente che è flashback-dipendente Burattini.
Fra l'altro questo Poe è troppo realistico(anche nella realtà era un alcolista) di conseguenza però lontano da quell'affascinante personaggio boselliano.
Disegni di Russo: buone le scene degli inseguimenti sui tetti, bene il suo Cico e Zagor in primo piano. Qualche miglioramento deve apportarlo su Zagor di profilo e sul dinamismo(in alcune vignette delle scazzottate, Zagor sembrava un po' ingessato mentre menava le mani). Comunque è un disegnatore che nonostante sia migliorabile, lascia intravedere buone potenzialità.
Storia: 5
Disegni: 7
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Re: Il mostro di Philadelphia (n.605/606)
Un giallo senza tante pretese, senza infamia e senza lode.
Poe praticamente poco attivo, in pratica l'unico compito che ha fatto è stato quello di narrare a Zagor la vicenda del suo libro. Gli è mancato quel carisma e ingegno di Ombre su Darkwood.
La vicenda dei 2 superstiti ha fatto accapponare la pelle anche a me, ma il danno è che è più interessante tutta la vicenda tratta dal libro che quella a tinte gialle.
Russo mi è piaciuto abbastanza.
Storia: 6
Disegni: 7
Poe praticamente poco attivo, in pratica l'unico compito che ha fatto è stato quello di narrare a Zagor la vicenda del suo libro. Gli è mancato quel carisma e ingegno di Ombre su Darkwood.
La vicenda dei 2 superstiti ha fatto accapponare la pelle anche a me, ma il danno è che è più interessante tutta la vicenda tratta dal libro che quella a tinte gialle.
Russo mi è piaciuto abbastanza.
Storia: 6
Disegni: 7
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Re: Il mostro di Philadelphia (n.605/606)
Personalmente molto soddisfatto. Un'ottima storia che sfrutta nel modo migliore la presenza dei "nostri eroi" alla base di altrove dando continuità all'episodio precedente. Storia che non ritengo di transizione perchè pur dipanandosi nell'arco di meno di 150 pagine, ha tutti gli ingredienti di un'ottima avventura giallo noir. Trama e sceneggiatura scorrevole, personaggi ben caratterizzati nonostante la breve comparsata. Davvero belli i disegni di Russo: ottimi i primi piani di Zagor, avvincenti e dinamiche le scene d'azione; molto curati gli sfondi e le inquadrature.
Storia: 8
Disegni : 8,5
Storia: 8
Disegni : 8,5
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Re: Il mostro di Philadelphia (n.605/606)
il mostro di philadelphia
numero 605 e 606, testi burattini, disegni russo
storia sottovalutata, finita nel mirino dei detrattori, non si sa bene perché... è un omaggio ad egdar allan poe...
più calibrato delle storie pubblicate su "brividi da altrove", quasi tutte non centrano un fico secco con poe...
pur essendo un giallo non è spiegazionista, mentre il tema del cannibalismo è trattato in modo esplicito (l'orecchio)
un'appendice sia di "antartica", sia di "mad doctor", l'anatomia, altrove... con zagor costretto a firmare un documento...
mi ha divertito anche il tentativo di zagor di disintossicare il povero poe... come sappiamo, non andrà a buon fine...
ho apprezzato i disegni di russo, uno degli acquisti più interessanti degli ultimi anni, buone le scene con gordon pym
divertente la scena sui tetti di philadelphia con zagor che fa irruzione in un focolaio domestico da dipinto ottocentesco
da segnalare solo qualche indecisione sul volto di zagor, qualche primo piano forzatamente ferriano
ma edward malone è ispirato a mauro boselli?
copertina discreta
voto 7
Ultima modifica di Kramer76 il Mar 23 Feb 2021, 11:37 - modificato 7 volte.
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Re: Il mostro di Philadelphia (n.605/606)
Kramer76 ha scritto: dove li avete visti tutti questi spiegoni? basta con questo antispiegazionismo di maniera. mi è parso che burattini sia molto contenuto, vuoi lo spazio, vuoi che non è un vero giallo, ma solo un omaggio a poe e pym (le avventure di gordon-). !
Lo spiegazionismo è pochissimo e poco fastidioso, ma questi omaggi e citazionismi su cui vengono fondate certe storie tipo questa, mascherano un compitino che si è limitato a fare l'autore, nonché poca creatività. La stessa cosa la dissi per Labirinto verde di Mignacco.
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Re: Il mostro di Philadelphia (n.605/606)
Un riempitivo con poco mordente e molto parlato.
Di giallo e thriller c'è praticamente pochissimo perché la maggior parte delle tavole è dedicata alla narrazione delle parti salienti del libro di Poe.
Tra le peggiori di Burattini dell'epoca.
Ottimi i disegni di Russo, un bell'esordio. Abilissimo nel disegnare l'ambiente di Philadelphia, belli anche alcuni volti.
Storia 4,5
Disegni 8,5
Di giallo e thriller c'è praticamente pochissimo perché la maggior parte delle tavole è dedicata alla narrazione delle parti salienti del libro di Poe.
Tra le peggiori di Burattini dell'epoca.
Ottimi i disegni di Russo, un bell'esordio. Abilissimo nel disegnare l'ambiente di Philadelphia, belli anche alcuni volti.
Storia 4,5
Disegni 8,5
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Re: Il mostro di Philadelphia (n.605/606)
Il soggetto della storia è quasi da "ottimo", l'idea di base è nel complesso geniale, ma la sceneggiatura fa un po' acqua ... comunque, essendo una storia riempitiva, seguente a un grande ritorno, bisogna ammettere che in passato abbiamo letto ben di peggio!
Ultimamente ho notato diversi errori di battitura nei testi, come ad esempio a pag. 75 dove Zagor afferma di "essere sucuro di sì"...strano non si accorgano e correggano...
Non sono un esperto di armi, ma è possibile che il killer, nel finale, spari ben 8 colpi senza ricaricare? Al di là del ben noto e accettato anacronismo che sappiamo voluto da Nolitta, circa le armi da fuoco ricaricabili e nella realtà non ancora prodotte all'epoca di Zagor, ma anche ai tempi di Tex, ad esempio, esisteva un tamburo con 8 proiettili?
Infine i disegni: discreti, ma migliorabili; come spesso accade a molti disegnatori, tra l'altro, non mi è piaciuto per nulla Cico, mentre Poe anche meglio di Zagor!
Ultimamente ho notato diversi errori di battitura nei testi, come ad esempio a pag. 75 dove Zagor afferma di "essere sucuro di sì"...strano non si accorgano e correggano...
Non sono un esperto di armi, ma è possibile che il killer, nel finale, spari ben 8 colpi senza ricaricare? Al di là del ben noto e accettato anacronismo che sappiamo voluto da Nolitta, circa le armi da fuoco ricaricabili e nella realtà non ancora prodotte all'epoca di Zagor, ma anche ai tempi di Tex, ad esempio, esisteva un tamburo con 8 proiettili?
Infine i disegni: discreti, ma migliorabili; come spesso accade a molti disegnatori, tra l'altro, non mi è piaciuto per nulla Cico, mentre Poe anche meglio di Zagor!
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Spirito senza scure- Moderatore
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Re: Il mostro di Philadelphia (n.605/606)
Spirito senza scure ha scritto: Al di là del ben noto e accettato anacronismo che sappiamo voluto da Nolitta, circa le armi da fuoco ricaricabili e nella realtà non ancora prodotte all'epoca di Zagor, ma anche ai tempi di Tex, ad esempio, esisteva un tamburo con 8 proiettili?
La smith & wesson che ha il tamburo a 8 colpi, ai tempi di Zagor esisteva.
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Re: Il mostro di Philadelphia (n.605/606)
Devil Mask ha scritto:Spirito senza scure ha scritto: Al di là del ben noto e accettato anacronismo che sappiamo voluto da Nolitta, circa le armi da fuoco ricaricabili e nella realtà non ancora prodotte all'epoca di Zagor, ma anche ai tempi di Tex, ad esempio, esisteva un tamburo con 8 proiettili?
La smith & wesson che ha il tamburo a 8 colpi, ai tempi di Zagor esisteva.
Come ho scritto non sono un esperto, ma leggendo su Wikipedia: La Smith & Wesson è una fabbrica statunitense di armi leggere fondata nel 1852 ... Questo calibro nato nel 1935 si chiama 357 Magnum e fu camerato per la prima volta in pistole di telaio N, estremamente grande in rapporto al calibro, ma la metallurgia dell'epoca non permetteva di resistere ad elevate pressioni senza elevati spessori, mentre oggi con le stesse dimensioni il numero dei colpi è stato aumentato da 6 a 8 colpi.
Da quanto ne deduco ai tempi di Zagor non esisteva, ma ripeto, evidentemente c'è una spiegazione
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Spirito senza scure- Moderatore
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Re: Il mostro di Philadelphia (n.605/606)
Gialletto patinato ma senza alcun mordente per il personaggio che torna in scena e per delle caratterizzazioni di personaggi praticamente assenti. Cico è uno stoccafisso e non convince per nulla questo Poe in versione cantastorie alcolizzato: quasi l'ombra di quel fascinoso e brillante agente Raven di marca Boselliana.
Burattini strizza l'occhio a un classico del vero EA Poe, ci infila qualche inseguimento ad effetto come quando Zagor aggranfia Tibbs o l'entrata casuale spacca vetri dentro la casa di quelle signore, ma in alcune parti risulta molto verbosa e si trascina stancamente verso la fine.
Non coinvolge soprattutto per la leggerezza con la quale alcuni generi di questa storia vengono trattati: scarsa la tensione, assente il giallo-psicologico
Molto buono Russo(voto 7,5) al suo esordio.
Voto complessivo(soggetto e sceneggiatura) 5
Burattini strizza l'occhio a un classico del vero EA Poe, ci infila qualche inseguimento ad effetto come quando Zagor aggranfia Tibbs o l'entrata casuale spacca vetri dentro la casa di quelle signore, ma in alcune parti risulta molto verbosa e si trascina stancamente verso la fine.
Non coinvolge soprattutto per la leggerezza con la quale alcuni generi di questa storia vengono trattati: scarsa la tensione, assente il giallo-psicologico
Molto buono Russo(voto 7,5) al suo esordio.
Voto complessivo(soggetto e sceneggiatura) 5
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Re: Il mostro di Philadelphia (n.605/606)
Kramer76 ha scritto:poe non è quello di boselli, ma mi ha divertito e commosso il tentativo di zagor di disintossicarlo.
Certo... dal geniale personaggio che aveva gabbato Hellingen a un semplice narratore: che fine.
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Re: Il mostro di Philadelphia (n.605/606)
Sarebbe bello che almeno qualcuno di voi sottolineasse che Cico non c'è!
E' sparito, non conta nulla, gli si concede solo qualche battuta cretina, non è più l'amico di Zagor paffuto e maldestro.
Perchè state zitti?
Perché vi siete adattati silenti a questa forzatura?
Perché?
E' sparito, non conta nulla, gli si concede solo qualche battuta cretina, non è più l'amico di Zagor paffuto e maldestro.
Perchè state zitti?
Perché vi siete adattati silenti a questa forzatura?
Perché?
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Re: Il mostro di Philadelphia (n.605/606)
perchè le gag-fiume sono terribili attualmente
quindi meglio niente... o dell'umorismo latente
quindi meglio niente... o dell'umorismo latente
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Re: Il mostro di Philadelphia (n.605/606)
Redford ha scritto:Sarebbe bello che almeno qualcuno di voi sottolineasse che Cico non c'è!
E' sparito, non conta nulla, gli si concede solo qualche battuta cretina, non è più l'amico di Zagor paffuto e maldestro.
Perchè state zitti?
Perché vi siete adattati silenti a questa forzatura?
Perché?
"Cico è uno stoccafisso", l'ho scritto nel mio commento.
mi sembra eloquente.
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Re: Il mostro di Philadelphia (n.605/606)
natural killer ha scritto:.....
Cico.
Il mio messicano preferito resta decisamente in ombra in questa storia che pur avrebbe potuto regalarci qualche suo intervento a smorzare la tensione di una vicenda cupa dall'inizio alla fine.
.....
già scritto...
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Re: Il mostro di Philadelphia (n.605/606)
io nemmeno commento più,tanto è la solita storia,c'è bisogno di gente nuova o all'altezza e meno permalosa
saluti
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graziano- LAUREATO IN ZAGOROLOGIA
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Re: Il mostro di Philadelphia (n.605/606)
Quindi qualcuno l'aveva già sottolineato e non c'è adattamento silente
chinaski89- DOTTORE DEL FORUM
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Re: Il mostro di Philadelphia (n.605/606)
Io non l'ho sottolineato per il semplice fatto che quando ho scritto che Burattini quando si ferma e spiega tutto con i rimandi a Gordon Pym verbosi, toglie spazio a quello che potrebbero essere i momenti belli ed emozionanti di una sceneggiatura: e tra questi c'è anche Cico.
Poi @Kramer76, basterebbe anche qualche siparietto di 2/3 vignette o qualche battuta fatta bene, non serve per forza la gag di 15 pagine.
Poi @Kramer76, basterebbe anche qualche siparietto di 2/3 vignette o qualche battuta fatta bene, non serve per forza la gag di 15 pagine.
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Re: Il mostro di Philadelphia (n.605/606)
Ora ci si acconteterebbe anche di solo 2-3 vignette divertenti di cico pur di non vederlo emarginato come adesso....,pensare che una volta era talmente protagonista che oltre alle gag di 10-15 pagine, spessissimo toglieva dai guai zagor,salvandogli la vita:^yawn^:
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Re: Il mostro di Philadelphia (n.605/606)
Esatto Osages.
Ma potete immaginare che potenziale aveva una storia ambientata a Philadelphia?
Tra ristoranti di lusso, anziane nobildonne, la stessa base di Altrove...
E sì che Burattini il messicano nelle proprie corde lo ha eccome!
Degli altri non parlo, sono totalmente incapaci di gestire Cico, a parte forse Rauch.
Mi chiedo solo chi glielo faccia fare di scrivere per Zagor!
Ah già, la pagnotta..
Ma potete immaginare che potenziale aveva una storia ambientata a Philadelphia?
Tra ristoranti di lusso, anziane nobildonne, la stessa base di Altrove...
E sì che Burattini il messicano nelle proprie corde lo ha eccome!
Degli altri non parlo, sono totalmente incapaci di gestire Cico, a parte forse Rauch.
Mi chiedo solo chi glielo faccia fare di scrivere per Zagor!
Ah già, la pagnotta..
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Re: Il mostro di Philadelphia (n.605/606)
Poco più che sufficiente, e quindi abbastanza deludente, questa cittadina di Burattini che ad un buon soggetto non fa seguire un’altrettanto fluida sceneggiatura.
Troppi racconti, troppi flashback, addirittura lo stesso racconto ripetuto due volte: da Poe nel riassunto del romanzo e dall’armatore che raccontava quanto realmente accaduto. Eppure, era stato già detto che la prima parte del romanzo era in gran parte basata su una storia realmente accaduta. Che bisogno c’era di ripetersi?
Anche il personaggio dell’armatore, sia pure inserito per depistare il lettore, mi sembra abbastanza debole, così come è debole la motivazione dei suoi gesti.
Insieme a questo, per fortuna, c’è anche tanta azione, con Zagor che si mette in mostra più volte in piroette e scontri fisici.
Infine, non ho capito da dove è uscita la spiegazione finale data da Poe: cioè, come ha appreso quello che ha raccontato e perché non lo aveva intuito prima?
Molto buono invece l’esordio di Fabrizio Russo che si trova molto a suo agio con le illustrazioni cittadine e che vorrei rivedere in scenari Darkwoodiani.
Voto alla storia: 6,7
Voto ai disegni: 8,5Ultima modifica di Andrea67 il Dom 10 Lug 2016, 10:02 - modificato 1 volta.
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Re: Il mostro di Philadelphia (n.605/606)
dai tempo e vedrai che se ne uscirà paragonandola a solo contro tutti....Redford ha scritto:Esatto Osages.
Ma potete immaginare che potenziale aveva una storia ambientata a Philadelphia?
Tra ristoranti di lusso, anziane nobildonne, la stessa base di Altrove...
E sì che Burattini il messicano nelle proprie corde lo ha eccome!
Degli altri non parlo, sono totalmente incapaci di gestire Cico, a parte forse Rauch.
Mi chiedo solo chi glielo faccia fare di scrivere per Zagor!
Ah già, la pagnotta..
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Re: Il mostro di Philadelphia (n.605/606)
La storia della sua vita...Andrea67 ha scritto:Poco più che sufficiente, e quindi abbastanza deludente, questa cittadina di Burattini che ad un buon soggetto non fa seguire un’altrettanto fluida sceneggiatura.
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Re: Il mostro di Philadelphia (n.605/606)
Spirito senza scure ha scritto:Devil Mask ha scritto:Spirito senza scure ha scritto: Al di là del ben noto e accettato anacronismo che sappiamo voluto da Nolitta, circa le armi da fuoco ricaricabili e nella realtà non ancora prodotte all'epoca di Zagor, ma anche ai tempi di Tex, ad esempio, esisteva un tamburo con 8 proiettili?
La smith & wesson che ha il tamburo a 8 colpi, ai tempi di Zagor esisteva.
Come ho scritto non sono un esperto, ma leggendo su Wikipedia: La Smith & Wesson è una fabbrica statunitense di armi leggere fondata nel 1852 ... Questo calibro nato nel 1935 si chiama 357 Magnum e fu camerato per la prima volta in pistole di telaio N, estremamente grande in rapporto al calibro, ma la metallurgia dell'epoca non permetteva di resistere ad elevate pressioni senza elevati spessori, mentre oggi con le stesse dimensioni il numero dei colpi è stato aumentato da 6 a 8 colpi.
Da quanto ne deduco ai tempi di Zagor non esisteva, ma ripeto, evidentemente c'è una spiegazione
Ho sempre il vizio di collocare la temporalità di Zagor a metà 1800.
Comunque se è così hai ragione tu.
Ospite- Ospite
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